Fermo restando che mi piacerebbe sviluppare un vero e proprio corso basato su dei video con esempi e quant'altro, partedo da un'affermazione del buon Ombra/Luce :
Citazione di: Ombra/luce il 30 Dicembre, 2022, 03:34 PM.......
Io l'esercitazione giornaliera, anche serrata, con gli anni l'ho serenamente abbracciata e accolta perchè la ritengo necessaria, tuttavia non posso dire di essere divertito a ripetere seicento milioni di volte la stessa cosa, a rompermi le dita o le braccia a furia di ripetere, magari ore, perchè mi incaponisco, giorni, settimane, dover trattare cose slegate dal suonare, di pura esercitazione, con la sensazione che è difficile e che attualmente mi viene male....
.......
Una cosa fantastica, VERAMENTE RISOLUTIVA che potete fare quando avete dei passaggi o addirittura dei brani interi particolarmente difficili è quella di mettere in atto questi punti:
1) andare PIANISSIMO (come posso descrivere il pianissimo? più lenti di una lumaca, una nota ogni 2 secondi o che so, dipende da voi, purchè sia di una lentezza spaventosa) e mantenere un grado di attenzione verso ciò che fate ELEVATISSIMO, al fine di istruire la mente riguardo a ciò che volete che poi lei metta in pratica. Concentratevi sul fatto che state istruendo il cervello e volete che memorizzi le cose da fare, perciò È FONDAMENTALE che facciate le cose nello stesso IDENTICO modo in cui le fareste se andaste veloci: fate caso a pennate (verso l'alto o verso il basso?), posizioni, quale dito fa cosa, come poter anticipare le note seguenti , ecc... insomma gli stessi identici movimenti che fareste in velocità ED ANZI, è proprio quello il momento di istruire la mente su ciò che vorrete fare quando marcerete a velocità di regime, per cui siate pignoli e verificate che tutto si svolga "come da copione". È IMPORTANTISSIMO CHE ANDIATE PIANO E CHE LE COSE CHE FATE LE FACCIATE CONSAPEVOLI CHE È LA MENTE CHE DEVE MEMORIZZARLE E DEVE POTERLE "RIVEDERE", COME SI RIGUARDA LA SCENA DI UN FILM.
Obbiettivo: riuscire a memorizzare visivamente a livello mentale sia le cose che faccio a livello meccanico che i suoni che produco in simultanea, proprio come se stessi suonando nella mia mente. :idea:
2) Devo prendere la massima confidenza con l'esercizio, con i modi sopra descritti. Devo avere una tale confidenza (SVILUPPATA MOLTO LENTAMENTE, LENTISSIMAMENTE) con la parte che riesco a chiudere gli occhi e vedere il film: io che suono, sentendo i suoni che produco. I miei occhi, i miei sensi e le mie orecchie hanno fatto da videocamera e microfono e ora, posso chiaramente mettere via lo strumento e vedere il film di me che suono. Posso sentire i suoni, lentissimi, che producevo al punto 1. :sweat:
3) Riprendi fuori il tuo film ogni volta che puoi: chiudi gli occhi e guardati suonare, ascoltando i suoni che produci. Tutto deve essere chiarissimo. La tua mente ha compreso pienamente ciò che desideri suonare, sia a livello acustico, sia meccanico. Riavvolgi e rivivi la cosa , ancora e ancora, decine di volte. In bagno, in autobus, sulla metro, prima di andare a letto, appena sveglio, quando hai un minuto in pausa pranzo o mentre sei sul divano (la cosa importante è che tu non abbia distrazioni e che ci sia il silenzio necessario). Chiudi gli occhi e vivi la tua performance LENTAMENTE. :roll eyes:
4) Decine di volte dopo aver vissuto il tuo "sogno", riprendi lo strumento e svolgi l'esercizio. Sarà MOLTO PIU' FLUIDO E POTRAI (PROBABILMENTE) INIZIARE AD ACCELERARE. Continua il tutto con il metronomo e valuta se e quando potrai accelerare.
*************************************************
Ora, io vi lancio una nuova sfida:
- prendete un esercizio che trovate particolarmente difficile (basta anche un breve passaggio o se preferite allargate ad breve stralcio di brano, vedete voi.. può essere roba di accordi, di scale, di esercizi, di movimenti, di quello che volete).
- svolgete l'esercizio sopra descritto CORRETTAMENTE (siate più lenti della lentezza stessa e concentratevi sul fatto che state istruendo la mente: parlatele come fosse un altro individuo, se serve)
- ditemi se non vi ha giovato e siccome ne ho certezza : STUPITEVI DI QUANTO AVETE FATTO PRIMA E MEGLIO di tante altre volte in cui vi esercitavate solo sullo strumento.
Lo farete ? Sono proprio curioso di sentire le vostre risposte.
Vi prego, fatelo come esperienza e nei prossimi giorni, ditemi se avete visto dei miglioramenti nell'arte di apprendere.
Volontari ? Ne abbiamo ? :iwantu:
Ci provo con piacere! Suonare lentissimo è risolutivo, forse anche l'unico modo, a costo di essere dogmatico, che ritengo migliore in assoluto da fare! Ma anche suonare lentissimo può essere problema di pazienza, in questi casi il metronomo aiuta anche a mantenere concentrazione, avendo un ritmo nella testa, in questi casi mi è un ottimo amico di viaggio, altrimenti finisco, indisciplinatamente, per velocizzare, è inevitabile :laughing:
Un'altra cosa che mi ha spianato la strada su tanti fastidi è il consiglio che mi hai dato tu tempo fa, di prevedere, anche a livello di sensazione muscolare, oltre che mentale, il passaggio imminente, già nel momento che sto facendo quello precedente.. questa cosa è grandiosa, tante volte risolutiva.
Citazione di: Ombra/luce il 30 Dicembre, 2022, 06:36 PMCi provo con piacere! Suonare lentissimo è risolutivo, forse anche l'unico modo, a costo di essere dogmatico, che ritengo migliore in assoluto da fare! Ma anche suonare lentissimo può essere problema di pazienza, in questi casi il metronomo aiuta anche a mantenere concentrazione, avendo un ritmo nella testa, in questi casi mi è un ottimo amico di viaggio, altrimenti finisco, indisciplinatamente, per velocizzare, è inevitabile :laughing:
Un'altra cosa che mi ha spianato la strada su tanti fastidi è il consiglio che mi hai dato tu tempo fa, di prevedere, anche a livello di sensazione muscolare, oltre che mentale, il passaggio imminente.. questa cosa è grandiosa.
Sono contento che il consiglio sia servito. :abbraccio:
In pratica, questo è lo stesso consiglio, ma più dettagliato.
Fondamentale sono: la bassissima velocità e la piena consapevolezza (ed è un vero e proprio sforzo mentale) che devi istruire la mente su ciò che ti dovrà riproporre a breve, come "film", nella tua mente.
Chiudi gli occhi e vai caro, e facci sapere !!
Quoto tutto... Anche le difficoltà di concentrazione!!! :D
Anche io mi ci devo applicare di più, grazie per i preziosi consigli.
Forse al topic sarebbe da metterci un bello stick in modo che non si perda col tempo, perchè questi sono quei consigli che aiutano tutti, indifferentemente da cosa vogliono suonare e dove vogliono spingersi!
Una cosa che ho trovato e trovo estremamente difficile e che mi dà seri problemi quando mi ci trovo davanti (e sono alcuni di quei casi dove veramente mi devo sforzare molto per non farmi prendere dal sopravvento di evitare di provarci), è il rallentare dei passaggi che prendono una forma sonora solo da una velocità in poi, che se suonati troppo lentamente non si capisce cosa si sta andando a suonare. In quei casi mi diventa veramente difficile! Ci sono dei pezzi che, seppur rallentati a dismisura, si capisce cosa si sta suonando e si riesce a collocare la parte nel punto giusto del brano e la ritmica corretta, certi invece no, diventano note sfuse, rallentate e senza forma, facendomi perdere completamente la concezione sonora di quel che sto suonando!
Citazione di: Ombra/luce il 30 Dicembre, 2022, 07:47 PMUna cosa che ho trovato e trovo estremamente difficile e che mi dà seri problemi quando mi ci trovo davanti (e sono alcuni di quei casi dove veramente mi devo sforzare molto per non farmi prendere dal sopravvento di evitare di provarci), è il rallentare dei passaggi che prendono una forma sonora solo da una velocità in poi, che se suonati troppo lentamente non si capisce cosa si sta andando a suonare. In quei casi mi diventa veramente difficile! Ci sono dei pezzi che, seppur rallentati a dismisura, si capisce cosa si sta suonando e si riesce a collocare la parte nel punto giusto del brano e la ritmica corretta, certi invece no, diventano note sfuse, rallentate e senza forma, facendomi perdere completamente la concezione sonora di quel che sto suonando!
In quel caso, esegui esclusivamente quel particolare passaggio alla velocità minima per cui tu possa riuscire ad immaginarlo, a percepirlo. Il resto però, fallo lentissimo, concentrando l'attenzione sul fatto che vuoi che il tuo cervello memorizzi ciò che gli stai "mostrando".
Citazione di: Simo72 il 30 Dicembre, 2022, 06:52 PMQuoto tutto... Anche le difficoltà di concentrazione!!! :D
Anche io mi ci devo applicare di più, grazie per i preziosi consigli.
Ora però, provaci e facci sapere. :abbraccio:
Citazione di: Vu-meter il 30 Dicembre, 2022, 07:57 PMIn quel caso, esegui esclusivamente quel particolare passaggio alla velocità minima per cui tu possa riuscire ad immaginarlo, a percepirlo. Il resto però, fallo lentissimo, concentrando l'attenzione sul fatto che vuoi che il tuo cervello memorizzi ciò che gli stai "mostrando".
Perfetto! Tengo a mente!
Citazione di: Vu-meter il 30 Dicembre, 2022, 07:57 PMOra però, provaci e facci sapere. :abbraccio:
Lo sto facendo!!! :laughing:
Devo dire che è abbastanza il metodo che uso da anni. I video di YouTube (che siano lick, assoli, brani, esercizi ecc.) li metto sempre al 50% della velocità. A volte al 25%, velocità sfibrante ma a mio parere ottima per la memorizzazione e la pratica pulita.
Quando capita quello che dice Ombra, cioè dei passaggi che ascoltati e praticati troppo lentamente sembrano non avere un senso, mi regolo così: ascolto a una velocità sufficiente per capire il passaggio, lo imparo e... poi lo pratico molto lentamente, perché ormai il senso mi è chiaro quindi posso rallentare.
Il metodo di immaginare a mente di rifare qualcosa, facendolo più volte ovunque mi trovi me lo insegnarono alcuni fa ad effettivamente funziona, oltre al fatto che mi dà qualcosa da fare quando sono obbligato a stare da qualche parte e mi annoio terribilmente: mi astraggo e mi ripeto i passaggi come se mi osservassi da fuori.
Citazione di: robland il 30 Dicembre, 2022, 09:29 PMDevo dire che è abbastanza il metodo che uso da anni. I video di YouTube (che siano lick, assoli, brani, esercizi ecc.) li metto sempre al 50% della velocità. A volte al 25%, velocità sfibrante ma a mio parere ottima per la memorizzazione e la pratica pulita.
Quando capita quello che dice Ombra, cioè dei passaggi che ascoltati e praticati troppo lentamente sembrano non avere un senso, mi regolo così: ascolto a una velocità sufficiente per capire il passaggio, lo imparo e... poi lo pratico molto lentamente, perché ormai il senso mi è chiaro quindi posso rallentare.
Il metodo di immaginare a mente di rifare qualcosa, facendolo più volte ovunque mi trovi me lo insegnarono alcuni fa ad effettivamente funziona, oltre al fatto che mi dà qualcosa da fare quando sono obbligato a stare da qualche parte e mi annoio terribilmente: mi astraggo e mi ripeto i passaggi come se mi osservassi da fuori.
Io però non mi riferivo alla velocità di visualizzazione dei tutorial (che può essere utile), ma alla PERSONALE velocità di riproduzione dell'esercizio, del passaggio o del brano.
Il consiglio che mi sento di darti è quello di NON vederti dall'esterno, ma dall'interno, come vedi normalmente. Potremmo definirla "simulazione" ? Non lo so, forse, ma l'obbiettivo è quello di arrivare a fare l'esercizio senza farlo. Perchè? Perchè è il modo in cui la mente lo incamera MEGLIO e PIU' VELOCEMENTE. Se faccio l'esercizio fisicamente sono portato mentalmente a distrarmi e ci metto più tempo ad istruire il cervello.
Attenzione, non sto dicendo che l'esercizio non debba essere fatto anche fisicamente, al contrario. Soprattutto all'inizio, devo prendere confidenza bene con il materiale, al punto che posso ripetermelo in mente. Per cui: una buona dose di esercizio "fisico" LENTISSIMO per prendere confidenza con il materiale e istruire la mente, poi esercizio mentale a gogò per consolidare ciò che voglio che la mia mente produca quando riprenderò lo strumento in mano. Serve una buona dose di "capacità immaginativa", ma se riesco a farlo, sarà 1000 volte più potente dell'averlo fatto davvero.
Ripeto: vi sfido a provare e spero che qualcuno aderisca perché sono molto curioso di sentire le vostre esperienze a riguardo.
Citazione di: Vu-meter il 31 Dicembre, 2022, 09:16 AMIo però non mi riferivo alla velocità di visualizzazione dei tutorial (che può essere utile), ma alla PERSONALE velocità di riproduzione dell'esercizio, del passaggio o del brano.
Mi spiego meglio: io visualizzo lento e riproduco alla stessa velocità. Quindi se metto il video al 50%, poi riproduco a metà velocità originale. O anche al 25%. Dopo che ho fatto mia la parte, aumento progressivamente. È una cosa che ho imparato a fare non solo perché ottima per la memorizzazione ma perché solo così riesco a tenere sotto controllo la pulizia dell'esecuzione. Quando mi lanciavo subito a gran velocità, poi la mia precisione e pulizia erano inaccettabili.
Visto che siamo a parlare di questo mi viene da chiedere anche come organizzate le sessioni di studio? Mettiamo che vogliamo progredire senza fretta ne scadenze.
Quanti argomenti per volta? Su base settimanale o mensile? Studiate le stesse cose giornalmente o intervallate.
Io ogni tanto cerco di crearmi una routine su base settimanale (tipo: riscaldamento, tecnica, ritmica e brano) intervallando i giorni per rientrare nell'ora di studio; ma raramente riesco a seguirla perché finisco per concentrarmi di più su quello che mi viene peggio o... su quello che mi viene meglio!!! :-[
io mi ritrovo in pieno in quel che dice
@robland : la mia esperienza è totalmente identica alla sua. E non trovo discordanze con quel che ci consiglia Vu. Avevo già applicato questi consigli per imparare Recuerdos de Alhambra, che nasce come esercizio, ma era talmente bello che l'autore ne ha fatto una canzone.
Citazione di: Simo72 il 31 Dicembre, 2022, 12:17 PMVisto che siamo a parlare di questo mi viene da chiedere anche come organizzate le sessioni di studio? Mettiamo che vogliamo progredire senza fretta ne scadenze.
Quanti argomenti per volta? Su base settimanale o mensile? Studiate le stesse cose giornalmente o intervallate.
Io ogni tanto cerco di crearmi una routine su base settimanale (tipo: riscaldamento, tecnica, ritmica e brano) intervallando i giorni per rientrare nell'ora di studio; ma raramente riesco a seguirla perché finisco per concentrarmi di più su quello che mi viene peggio o... su quello che mi viene meglio!!! :-[
Non riesco a rispettare nessuna routine. Tutta la mia capacità di programmazione la esaurisco a lavoro, dove sono costretto a programmare l'attività. Appena sono fuori dal lavoro non tollero programmi. Quindi secondo me la migliore sessione non può essere oggettiva ma personalizzata: intendo dire che conoscendo il proprio carattere (limiti e pregi) si può fare un lavoro che faccia leva sui propri pregi invece che finire vittime dei propri difetti (se programmassi, non farei altro che saltare le sessioni e creare buchi nel programma fino a demotivarmi). Quindi devo capire i miei limiti e cercare di migliorare tenendone conto.
C'è stato un periodo ad esempio in cui mi sottoponevo ogni giorno un argomento diverso (cosa solitamente sconsigliatissima). Ebbene, se all'inizio anch'io ero perplesso su questa mia impostazione, dopo un po' dovetti ricredermi piacevolmente perché incredibilmente dopo un po' era come se stessi unendo tutti i puntini che apparentemente a caso stavo tracciando: affrontavo un argomento e, facendolo, incredibilmente mi trovavo ad avvantaggiarmi di quello che magari avevo appreso una settimana prima studiando e praticando tutt'altro.
Con questo non dico che posso suggerire ad altri di farlo, perché non solo vale per me, ma non sono nemmeno un buon chitarrista quindi di certo non ho un esempio virtuoso da sponsorizzare.
Le mie sessioni sono improvvisate. Quello che ho voglia di fare faccio. E solitamente spazio parecchio. Forse do ancora troppo poca importanza alla pratica dell'improvvisazione.
Credo che alla fine la cosa davvero importante sia la pratica e la motivazione. Qualunque cosa purché si stia a suonare il più possibile e ci si diverta.
Io all'inizio, sbagliando...mi fissavo su di un argomento di studio ed insistevo ossessivamente finché non l'avevo esaurito... :laughing: ...poi passavo ad altro...adesso invece in una sessione di studio( che per un determinato argomento la faccio durare piú o meno,al massimo, una settimana) tratto piú argomenti...lavorando un pó su uno, un pó su unaltro ed un altro ancora...cioé apro piú fronti...in questo modo mi diverto di piú e mi stresso meno
Citazione di: Donatello Nahi il 31 Dicembre, 2022, 03:55 PMIo all'inizio, sbagliando...mi fissavo su di un argomento di studio ed insistevo ossessivamente finché non l'avevo esaurito... :laughing: ...poi passavo ad altro...adesso invece in una sessione di studio( che per un determinato argomento la faccio durare piú o meno,al massimo, una settimana) tratto piú argomenti...lavorando un pó su uno, un pó su unaltro ed un altro ancora...cioé apro piú fronti...in questo modo mi diverto di piú e mi stresso meno
A me va a momenti, decido io quanto e con che rigore va trattata una cerca cosa, ci sono certe cose che tratto 10 minuti di numero al giorno, altre che tratto un paio di volte a settimana, altre sono perenni in ogni sessione. Inoltre spesso in una giornata ho più sessioni di studio, generalmente quando ho momenti liberi approfitto per andare sullo strumento, magari una la dedico a vedere una cosa mirata, un'altra a suonare e perfezionare etc etc, però quando tratto un brano nuovo lì il grosso è destinato a quello, non tratto un brano nuovo 10 minuti, mi ci metto sodo tutta la sessione e quello tende a monopolizzare tutto il resto, perchè ci sono cose che so devo migliorare nel tempo, esercizi di tecnica e comprensione teorica e cose che mi preme imparare subito, come appunto i pezzi del repertorio!
Citazione di: robland il 30 Dicembre, 2022, 09:29 PMQuando capita quello che dice Ombra, cioè dei passaggi che ascoltati e praticati troppo lentamente sembrano non avere un senso, mi regolo così: ascolto a una velocità sufficiente per capire il passaggio, lo imparo e... poi lo pratico molto lentamente, perché ormai il senso mi è chiaro quindi posso rallentare.
Interessante.. :-\ cioè regoli la velocità dell'ascolto? Lo rallenti al punto che ancora ha una struttura così che, anche rallentato, riesci a capire il senso?
Aggiungo, perché fa parte del metodo, che mi registro spesso,per poi individuare i difetti riascoltandomi...e questo funziona alla grande....tra l'altro, riascoltandomi dopo molto tempo....mi succede che ció che avevo valutato decentemente, mi sembra pessimo...peró questo mi fa in realtá contento, perché significa xhe le mie aspettative sono aumentate, e che il mio orecchio si é affinato...insomma significa che sto migliorando
Citazione di: Donatello Nahi il 31 Dicembre, 2022, 04:22 PMAggiungo, perché fa parte del metodo, che mi registro spesso,per poi individuare i difetti riascoltandomi...e questo funziona alla grande....tra l'altro, riascoltandomi dopo molto tempo....mi succede che ció che avevo valutato decentemente, mi sembra pessimo...peró questo mi fa in realtá contento, perché significa xhe le mie aspettative sono aumentate, e che il mio orecchio si é affinato...insomma significa che sto migliorando
Dovrei farlo più spesso anch'io ma subentra la pigrizia di dover mettermi a usare i software vari, perdendo tempo!
Citazione di: Ombra/luce il 31 Dicembre, 2022, 04:18 PMInteressante.. :-\ cioè regoli la velocità dell'ascolto? Lo rallenti al punto che ancora ha una struttura così che, anche rallentato, riesci a capire il senso?
Lo rallento a un livello di velocità non troppo basso, che dà ancora un senso al lick (o quello che è). Poi, una volta che l'ho memorizzato, posso suonarlo più lentamente senza temere che diventi una sequenza di note sconnesse, perché ormai l'ho già interiorizzato.
Dunque, secondo me dipende molto dal livello e dagli obbiettivi che uno si pone.
Io cerco di studiare un po' tutti i giorni cose nuove e/o ripassare cose acquisite.
Se sei uno studente che ha un obbiettivo a lungo termine, la cosa migliore è prepararsi un percorso che ti porti dove vuoi arrivare e perseguirlo. Possibilmente è meglio studiare poco tutti i giorni che tanto poche volte la settimana. Il da farsi è ovviamente soggettivo, in base agli obiettivi e ai risultati.
L'errore di andare a fare le cose che ti vengono già meglio è una cosa che facciamo tutti, motivo in più per dedicarsi allo studio un po' meno (delle sessioni di 20 minuti max) ma intensamente e consapevolmente è più produttivo che fare 3 ore di filato. È sostanzialmente impossibile che la soglia di attenzione sia mantenuta e quindi è impossibile riuscire ad incamerare le informazioni.
Citazione di: Ombra/luce il 31 Dicembre, 2022, 04:25 PMDovrei farlo più spesso anch'io ma subentra la pigrizia di dover mettermi a usare i software vari, perdendo tempo!
Guarda mal che vada mi registro con il telefonino..sennó uso Amplitube..tra l'altro con il pad che é sempre acceso e pronto...potrei registrare anche col il thr...ma lí giá c'é da accendere il pc 😀
Anche lui potrebbe trarre beneficio da questo esercizio? :laughing:
E per insegnargli qualche accordo nuovo? Ha fatto almeno 500 canzoni tutte con LA-FA-SOL
Citazione di: Davids il 01 Gennaio, 2023, 11:58 AMAnche lui potrebbe trarre beneficio da questo esercizio? :laughing:
E per insegnargli qualche accordo nuovo? Ha fatto almeno 500 canzoni tutte con LA-FA-SOL
:lol:
Sicuramente ne avrebbe bisogno
Perdonami, non guardo neppure il video, mi fido sulla parola. :laughing:
Personalmente, quando faccio gli esercizi di tecnica, sono sempre stato piuttosto restio ad abbassare la velocità ben al di sotto dei miei limiti, per la paura che il cervello, abituandosi, possa farmi perdere la velocità fin li acquisita . Questa cosa l'ho sentita dire da diversi shredder che suggeriscono di alternare le due fasi, passando dallo studiare lentamente al cercare il proprio limite e tentare di superarlo... Al momento sono in una fase di stallo per cui ho fatto un passo indietro e sto cercando di ripartire dal basso anche per provare a migliorare l'impostazione della mano destra e la pulizia di esecuzione.
Da perdere ho poco per cui sono aperto a tutte le strade e proverò a percorrere anche quella suggerita da VU. E chiaro che gli esercizi miracolosi non esistono, è una questione di metodo di studio, ma è tutto soggettivo. Quello che può andare bene per una persona puo non esserlo per un'altra e viceversa... idem per gli esercizi... Quando mi approccio allo studio di un brano o di un assolo, oltre a farlo lentamente, una cosa per me fondamentale è quella di dividerlo in varie parti da studiare singolarmente, focalizzandomi sui passaggi che mi rimangono più ostici, per poi cercare di mettere tutto assieme. Se invece provo a studiarlo eseguendolo sempre per intero dall'inizio alla fine, difficilmente ottengo risultati.
Per quanto riguarda il programma di studio, il mio si basa su una routine quotidiana improntata quasi interamente sulla tecnica. Cerco di dedicare del tempo a tutte le tecniche principali: plettrata alternata, legato, scale ecc... ma spesso non riesco a portarla a termine e finisco per deprimermi... A volte penso di essere troppo esigente con me stesso e che dovrei approcciarmi allo strumento in modo più tranquillo e sereno, cercando anche di divertirmi.
Prossimamente vorrei provare a dedicare sempre maggior tempo allo studio dei brani e meno alla tecnica.
Le questioni tecniche sono quelle che richiedono un grande coinvolgimento mentale e di concentrazione.
Abbiamo grattato la superficie, potremmo dire che siamo alla lezione 1, (anche se in realtà siamo partiti da uno stadio più avanzato e c'è molto da dire ed inserire nel contesto, prima di questi concetti). Comunque, tra gli step seguenti, ci sono proprio alcune delle cose che hai detto, fermo restando che devono necessariamente venire dopo questo tipo di approccio.
Citazione di: Moonchild il 05 Gennaio, 2023, 12:49 AMPersonalmente, quando faccio gli esercizi di tecnica, sono sempre stato piuttosto restio ad abbassare la velocità ben al di sotto dei miei limiti, per la paura che il cervello, abituandosi, possa farmi perdere la velocità fin li acquisita
Ma una tua sessione in cui fai esercizi di tecnica ad alta velocita quanto dura?
Suppongo sia vero che bisogna cercare di non scendere troppo di velocità, per mantenere alta l'asticella. Ma ipotizzo che se ci si allena a lungo sotto sforzo poi si rischia la tendinite. O sbaglio?
Citazione di: Vu-meter il 05 Gennaio, 2023, 06:22 AMLe questioni tecniche sono quelle che richiedono un grande coinvolgimento mentale e di concentrazione.
Io sulle questione tecnica ho sempre cercato di pensare il meno possibile, persino di non ascoltare quello che suono.
L'ho sempre preso come un esercizio meccanico, alla fine quando usi la plettrata alternata lo fai in automatico, non vai a pensare: "adesso ho un cambio di corda, la corda precedente sono andato in su adesso devo andare in giù"...
Mi sono trovato spesso a guardare un film mentre a chitarra spenta continuavo a fare esercizi :laughing:
Personalmente lo reputo sbagliatissimo, ma se per te funziona..
Citazione di: Vu-meter il 05 Gennaio, 2023, 08:38 PMPersonalmente lo reputo sbagliatissimo, ma se per te funziona..
Sì, l'avevo capito :D
Per molte cose ha funzionato... ma è un mio approccio personale che non mi sento di consigliare.
Citazione di: dragon_g il 05 Gennaio, 2023, 08:48 PMSì, l'avevo capito :D
Per molte cose ha funzionato... ma è un mio approccio personale che non mi sento di consigliare.
Non è solo tuo, ci mancherebbe. Ricordo un noto shredder del tubo che diceva di fare esercizi meccanici proprio come dicevi tu.
Dal mio punto di vista (ho anche provato per alcuni mesi) è concettualmente sbagliato perché non sono comunque i muscoli a dover memorizzare i movimenti, ma la mente, che se non chiamata in causa, non può operare.
Però, ripeto, se funziona (nel mio caso non ha mai funzionato) va bene. È giusto che chi studia, faccia le cose per come gli conviene.
Ma secondo me dipende molto dall'operazione che si deve andare a fare, personalmente sul cambio di barrè a tempo, ragionare aguzzando la mente e l'orecchio mi è stato l'unico modo per poter superare certi scogli, in questi casi ho dovuto proprio ragionare sul punto esatto in cui il dito andava sulle corde, al fine sia di far suonare l'accordo limpido, sia stare a tempo, sul movimento esatto della mano perchè potesse stare comodamente in tempo per poter prendere o costruire la posizione armoniosamente stando in battuta, tutte cose che portano ad aguzzare in profondità il ragionamento, proprio a spremersi le meningi.
Siccome anche io credo le mani siano un proseguimento della mente o meglio, il mezzo che permette alla mente di esprimersi, essendo lei il computer centrale di tutto ciò che facciamo, tendo anch'io a far prevalere il ragionamento in fase di studio ma non solo, cerco allenarmi a ragionare in velocità pure mentre improvviso, che non vuol dire far prevalere la mente a discapito del sentimento, però cercare di provare a gestirlo al meglio il sentimento, in modo che mi dia maggior possibilità espressive in quel lasso di tempo ristretto che si improvvisa.
Domanda, io a volte tendo a impuntarmi a non aggirare i problemi con stratagemmi che mi semplifichino il processo, per via che credo che questi stratagemmi sì aiutino sul breve termine, ma nel contempo impigriscano dal mettersi a cercare di affinare la tecnica. Uno di questi casi è il tipico pollice a mutaggio del MI grosso, infatti su acustica tendo a non metterlo mai negli accordi con barrè che non prevedono il suonare il MI grosso ed esercitarmi a migliorare la destrezza di toccarlo quando serve e non toccarlo proprio quando non serve, ma questo ciclicamente da sempre per non perdere l'abitudine nel farlo, lo stesso per i brarrè con il medio a supporto dell'indice, evito di farlo generalmente, anche se in certi accordi ormai mi sono abituato a farlo, tipo il C11 tendo a farlo a doppio dito.
Domanda, ma sono io che mi impunto troppo a ricercare la completudine, anche se questo mi rende più difficile il processo di miglioria, costringendomi a starci dietro molto di più o effettivamente le scorciatoie possono rivelarsi nel tempo delle armi a doppio taglio, cioè permettono di semplificare alcune cose ma portano a saltare delle esercitazioni mirate che alla lunga e in certi contesti possono diventare un limite e una lacuna?
Io a volte ho fatica a capire se sia io che ricerco troppo di andarci di fino, per fissa personale e una sorta di rigore eccessivo autoimposto e sfida personale e se esagero o no.. :-\
Bella domanda ! :101010:
Ti dico come ragiono io, che non è certo l'unico pensiero possibile..
Secondo me, la cosa corretta da fare è valutare quali stratagemmi sono fini a sè stessi e quali invece sono una sorta di scuola che ti serve per applicarli poi in tanti ambiti diversi.
I primi magari ti risolvono un problema lì per lì, ma te ne creano altri in seguito e allora, meglio metterli da parte e fare uno sforzo per superare l'ostacolo anzichè aggirarlo. Il tutto, a meno che dopo molto tempo tu non ti accorga che il salto dell'ostacolo non fa proprio per te. Se ti rendi conto che la tua mano ha una dimensione per cui non coprirà mai 8 tasti, a che scopo cercare di andare a prendere quella nota 8 tasti più giù senza spostarsi? Meglio spostarsi o cercare la stessa nota più vicino, magari una o due corde sotto. Ovviamente è solo un esempio, ma è per chiarire il punto.
I secondi invece, forse non li definirei "stratagemmi" ma "tecniche" perchè saranno quelle cose, anche personalizzate volendo, che ti permetteranno non solo di procedere con quel determinato brano o esercizio, ma sono una vera e propria scuola che creerà in te una forma mentis per affrontare anche sfide future. Facciamo sempre un esempio chiarificatore: se Matteo Mancuso o Knopfler si fossero imposti di non suonare a qual modo perchè nessun altro lo faceva e quindi evidentemente non è così che si fa, avrebbero potuto suonare diversamente con plettro e alternata ? Non lo sappiamo, però di certo ci saremmo persi parecchio della loro meravigliosa espressione musicale.
Non so se sono riuscito a spiegarmi bene, scrivere certe cose in un post non mi viene facile. :-\
Citazione di: Vu-meter il 07 Gennaio, 2023, 07:06 AMNon so se sono riuscito a spiegarmi bene, scrivere certe cose in un post non mi viene facile. :-\
Ho capito perfettamente. Ci sono "tecniche" che ci vengono naurali, molto personali, che fanno parte del modo in cui la nostra mente tende a ragionare e risolvere e c'entra anche la nostra personale biomeccanica. Quella è personalità con lo strumento, che si acquisisce man mano, poi invece ci sono gli stratagemmi veri e propri, che sono quegli aiuti che ci diamo a superare degli ostacoli dovuti a una tecnica ancora non così sopraffina in un determinato ambito, ecco, in questi casi si, tendo a tenermi il mal di denti e curarmelo alla radice più che prendere un antidolorifico, il mal di denti dura ben di più ma punto a non farlo tornare più più che a sedarlo sul momento.. ecco, diciamola così..
In poche parole...il fine giustifica i mezzi?
Citazione di: Donatello Nahi il 07 Gennaio, 2023, 01:05 PMIn poche parole...il fine giustifica i mezzi?
Uhm .. no, non mi sono spiegato. :sarcastic: :laughing:
Prova a rileggere bene, perché non saprei trovare altre parole. Quello che volevo dire è che la parte difficile sta nel dividere i "tricks", che facilitano sì il compito, ma non ti insegnano niente ed anzi, in altri casi saranno degli ostacoli, da quelle "metodologie" che invece sono parte del tuo modo di imparare.
Prendo ad esempio il mio primo post: non lo considero un "trick", ma un vero e proprio metodo per imparare e lo posso applicare a tutto. Si tratta di una "forma mentis" e non di un trucchetto una tantum.
Citazione di: robland il 05 Gennaio, 2023, 07:02 PMMa una tua sessione in cui fai esercizi di tecnica ad alta velocita quanto dura?
Suppongo sia vero che bisogna cercare di non scendere troppo di velocità, per mantenere alta l'asticella. Ma ipotizzo che se ci si allena a lungo sotto sforzo poi si rischia la tendinite. O sbaglio?
Dipende dal tempo a disposizione. In genere un paio d'ore al giorno di tecnica cerco sempre di farle. Quando ho più tempo anche 3-4 ore. Ovviamente non tutte a razzo... Parto lentamente per arrivare piano piano fino al mio limite che cerco di superare in ogni sessione, ma è come andare a sbattere ripetutamente contro un muro... a volte è davvero frustrante... :acci:
Fortunatamente, fino adesso non ho mai avuto tendinite. Ho avuto dolori e dolorini vari alla mano, ma sono tutti regrediti col tempo e senza necessità di pause forzate. Comunque, per evitarla, oltre ad un adeguato riscaldamento, bisogna aumentare i carichi di lavoro delle sessioni con il tempo, in maniera molto progressiva, per dare modo ai tendini di abituarsi visto che sono come degli elastici. Inoltre entra in gioco anche il fattore fisiologico legato alla conformazione della mano. Ci sono persone più predisposte a svilupparla e altre meno. In tal proposito, tempo fa vidi un video di Stefano Rossi in cui ne parlava in maniera approfondita assieme al fisioterapista che ha curato la sua.
Metto il link che puo essere utile a tutti.
Citazione di: Moonchild il 07 Gennaio, 2023, 11:23 PMDipende dal tempo a disposizione. In genere un paio d'ore al giorno di tecnica cerco sempre di farle. Quando ho più tempo anche 3-4 ore. Ovviamente non tutte a razzo... Parto lentamente per arrivare piano piano fino al mio limite che cerco di superare in ogni sessione, ma è come andare a sbattere ripetutamente contro un muro... a volte è davvero frustrante... :acci:
Fortunatamente, fino adesso non ho mai avuto tendinite. Ho avuto dolori e dolorini vari alla mano, ma sono tutti regrediti col tempo e senza necessità di pause forzate. Comunque, per evitarla, oltre ad un adeguato riscaldamento, bisogna aumentare i carichi di lavoro delle sessioni con il tempo, in maniera molto progressiva, per dare modo ai tendini di abituarsi visto che sono come degli elastici. Inoltre entra in gioco anche il fattore fisiologico legato alla conformazione della mano. Ci sono persone più predisposte a svilupparla e altre meno. In tal proposito, tempo fa vidi un video di Stefano Rossi in cui ne parlava in maniera approfondita assieme al fisioterapista che ha curato la sua.
Metto il link che puo essere utile a tutti.
Non sono un esperto in materia di tecnica ma forse potresti valutare i tuoi progressi sulla velocità non solo col metronomo ma anche eseguendo assoli o ritmiche che prima ti sembravano fuori portata. Magari il metronomo è un po' più spietato e sembra di non migliorare, ma se la manualità complessiva sulla tastiera migliora suonando appunto certi brani, è comunque un grande progresso.
Io sarei curioso, per capire, che ci illustrassi un esempio. Sarei curioso di capire se c'è qualche 'trick' che si possa tirare in ballo.
Eventualmente, se non vuoi renderlo pubblico, mi mandi un PM?
EDIT: Dopo riscrivo!
Citazione di: robland il 08 Gennaio, 2023, 02:42 PMNon sono un esperto in materia di tecnica ma forse potresti valutare i tuoi progressi sulla velocità non solo col metronomo ma anche eseguendo assoli o ritmiche che prima ti sembravano fuori portata. Magari il metronomo è un po' più spietato e sembra di non migliorare, ma se la manualità complessiva sulla tastiera migliora suonando appunto certi brani, è comunque un grande progresso.
Si Rob, faccio anche queste prove e sui brani che studio i risultati sono incoraggianti. Ad esempio, la ritmica di Wasted years che all'inizio mi faceva penare, adesso riesco sempre più a padroneggiare alla sua reale velocità, idem per quella di Two minutes to midnight. Ma la plettrata alternata rimane un problema... perché come dici tu il metronomo è spietato... quando arrivi al tuo limite, cercare di guadagnare anche solo 10bpm è come scalare una montagna...
Citazione di: Vu-meter il 08 Gennaio, 2023, 03:27 PMIo sarei curioso, per capire, che ci illustrassi un esempio. Sarei curioso di capire se c'è qualche 'trick' che si possa tirare in ballo.
Eventualmente, se non vuoi renderlo pubblico, mi mandi un PM?
Wu niente di particolare, i classici esercizi di plettrata alternata su scale cromatiche a 4 e 3 note per corda. Ultimamente mi fanno penare... sono in una fase di stallo e non riesco più a progredire. Al momento sto lavorando sull'impostazione della mano destra per capire se il problema sta li. Appena possibile ti mando un pm.
Citazione di: Moonchild il 09 Gennaio, 2023, 11:42 PMWu niente di particolare, i classici esercizi di plettrata alternata su scale cromatiche a 4 e 3 note per corda. Ultimamente mi fanno penare... sono in una fase di stallo e non riesco più a progredire. Al momento sto lavorando sull'impostazione della mano destra per capire se il problema sta li. Appena possibile ti mando un pm.
La plettrata alternata è molto personale, come plettri? Di avanbraccio? Di polso? Di indice? Altro?
Puoi provare un'altra impostazione ma non è detto che sia per te la più efficace.
Il problema è che IMHO non c'è giusto o sbagliato, youtube è pieno di chitarristi che plettrano in vari modi e sono comunque veloci e precisi.
Personalmente dopo anni di studi ho capito che mi piace di più il suono dei legati :lol:
Citazione di: dragon_g il 10 Gennaio, 2023, 09:30 AMLa plettrata alternata è molto personale, come plettri? Di avanbraccio? Di polso? Di indice? Altro?
Puoi provare un'altra impostazione ma non è detto che sia per te la più efficace.
Il problema è che IMHO non c'è giusto o sbagliato, youtube è pieno di chitarristi che plettrano in vari modi e sono comunque veloci e precisi.
Personalmente dopo anni di studi ho capito che mi piace di più il suono dei legati :lol:
Hehe...anche a me piacciono i legati...dunque..anche io avevo iniziato a fare esercizi per aumentare la velocitá...ed in effetti avevo notato che fino ad un certo punto ci si arriva...poi dopo diventa complixato...poi siccome quel tipo di esercizi mi risultavano particolarmente noiosi e frustranti...lasciai perdere :laughing:
Citazione di: Moonchild il 09 Gennaio, 2023, 11:42 PMWu niente di particolare, i classici esercizi di plettrata alternata su scale cromatiche a 4 e 3 note per corda. Ultimamente mi fanno penare... sono in una fase di stallo e non riesco più a progredire. Al momento sto lavorando sull'impostazione della mano destra per capire se il problema sta li. Appena possibile ti mando un pm.
Nel frattempo, hai provato a guardare gli esercizi per la velocità che pubblicammo qui sul forum ?
Eravamo solo all'inizio in effetti, purtroppo il tempo non c'è mai e le cose da fare sono troppe .. però almeno verifica se c'è qualcosa che ti interessa. Sono dei video nella school, più precisamente, qui : https://forum.jamble.it/jamble-s-school/come-acquistare-velocita/
Si..poi volevo suggerire a Monnchild...magari giá conosci..ma Milieri vende dei corsi sull'impostazione della mano e pletto...pickslanting...poi si vibly ha un corso suonare nello stile di Malmsteen...poi seguo uno youtuber austriaco...Bernth...shredder..musicista..e che vende dei corsi...lui spiega xome ha fatto a diventare un velocista
Citazione di: Vu-meter il 10 Gennaio, 2023, 11:53 AMNel frattempo, hai provato a guardare gli esercizi per la velocità che pubblicammo qui sul forum ?
Eravamo solo all'inizio in effetti, purtroppo il tempo non c'è mai e le cose da fare sono troppe .. però almeno verifica se c'è qualcosa che ti interessa. Sono dei video nella school, più precisamente, qui : https://forum.jamble.it/jamble-s-school/come-acquistare-velocita/
Scusa Vu...ma non si riesce a vedere il video....ci vogliono i permessi
Citazione di: Donatello Nahi il 10 Gennaio, 2023, 12:55 PMScusa Vu...ma non si riesce a vedere il video....ci vogliono i permessi
In realtà il messaggio era per Moonchild, ma nessun problema, ti apro la School..
Dammi due minuti.
PS: prova adesso .
PPS: i video purtroppo si interrompono e non affrontano l'intero argomento. COme al solito, è solo l'inizio, poi mi sono dedicato ad altro .. :facepalm2:
Ah..ok grazie...non avevo inteso :laughing:
Vu...ho visto i video...devo dire che esprimi dei concetti chiari e sensati....nel senso che dopo averli ascoltati, non si puó non pensare :"ma come ho fatto a non pensarci prima...."
Domanda...tu parli di argomenti quali abilitá motorie e neurologiche, con una semplicitá e fluiditá che lasciano trasparire una conoscenza approfondita della materia....ma hai studi specifici?
Citazione di: Donatello Nahi il 10 Gennaio, 2023, 06:39 PMVu...ho visto i video...devo dire che esprimi dei concetti chiari e sensati....nel senso che dopo averli ascoltati, non si puó non pensare :"ma come ho fatto a non pensarci prima...."
Domanda...tu parli di argomenti quali abilitá motorie e neurologiche, con una semplicitá e fluiditá che lasciano trasparire una conoscenza approfondita della materia....ma hai studi specifici?
No, ho un milione e mezzo di patologie.. :laughing: :lol:
L'ho detto di recente, non ricordo più dove.. ma non voglio tediarvi con i miei guai.. :abbraccio:
A questo punto sono curioso, puoi autorizzare anche me?
Prova adesso, Simo.
Citazione di: Vu-meter il 10 Gennaio, 2023, 06:49 PMNo, ho un milione e mezzo di patologie.. :laughing: :lol:
L'ho detto di recente, non ricordo più dove.. ma non voglio tediarvi con i miei guai.. :abbraccio:
Si si...era sempre in risposta a Moonchild su questo tema
:abbraccio:
Fermi tutti! Conosco la complessità della materia e seguo molti dei vari shredder youtubers italiani e stranieri e sto facendo anche due corsi. Detto questo, credo di aver individuato il problema che da un po di giorni, oltre a tenermi bloccato, mi aveva addirittura fatto peggiorare e perdere circa 20bpm di velocità. In pratica, dopo una modifica sull'impostazione della mano destra, mi sono accorto che stavo andando in una direzione per me sbagliata.
Sono tornato indietro e il cambio di passo è stato immediato, come mi fossi liberato di una zavorra...
Con questo non dico di aver risolto tutti i miei problemi e che tra una settimana avrò la plettrata alternata di Yngwe Malmsteen, ma solo aver individuato cosa mi stava frenando mi ha restituito un po di serenità... Ormai pensavo a problemi neurologici...
Come diceva giustamente dragon g, quella della mano destra e una questione complessa e molto soggettiva. Non esiste un impostazione corretta o sbagliata. Sicuramene ci sono impostazioni più accademiche e altre meno, ma è tutto molto soggettivo. Bisogna provare e sperimentare senza aver paura di sbagliare e cercare la posizione a noi più consona.
Tante volte ho sentito dire: no, cosi non va bene... quella impostazione non è corretta... per poi vedere chitarristi fare cose mirabolanti con quelle presunte impostazioni scorrette... la rete è piena di esempi.
Comunque sono sempre più convinto che è anche una questione di genetica. Ce chi è più predisposto e arriva più facilmente a certi risultati e ce chi impiega più tempo o chi non ci arriva proprio. Per questo motivo mi da fastidio vedere certi Youtubers che, per venderti i loro corsi, cercano di farti credere che basta seguire il loro metodo di studio ed i risultati sono garantiti ed anche in breve tempo, ma purtroppo non è cosi...
Citazione di: dragon_g il 10 Gennaio, 2023, 09:30 AMLa plettrata alternata è molto personale, come plettri? Di avanbraccio? Di polso? Di indice? Altro?
Puoi provare un'altra impostazione ma non è detto che sia per te la più efficace.
Il problema è che IMHO non c'è giusto o sbagliato, youtube è pieno di chitarristi che plettrano in vari modi e sono comunque veloci e precisi.
Personalmente dopo anni di studi ho capito che mi piace di più il suono dei legati :lol:
Al momento la mia mano destra è un cantiere aperto... sto provando varie impostazioni nella speranza di trovare quella definitiva e a me più adatta, comunque plettro di polso. Recentemente ho provato anche con il mignolo poggiato notando che cosi il polso ha più stabilità e i movimenti per le plettrate sono più brevi, ma allo stesso tempo il polso aveva meno mobilità e maggior rigidezza, cosa che mi stava frenando, per cui sono tornato indietro. Di avambraccio non riuscirei a plettrare, troppo faticoso...
Sui legati ci lavoro già da un po di tempo, ma non ho mai approfondito bene l'argomento, troppo impegnato con l'alternate picking. :D Ma a breve inizio anche un corso sui legati. Indubbiamente con questa tecnica non c'è il problema della coordinazione tra le due mani, ma anche i legati hanno le loro rogne...
Citazione di: Vu-meter il 10 Gennaio, 2023, 11:53 AMNel frattempo, hai provato a guardare gli esercizi per la velocità che pubblicammo qui sul forum ?
Eravamo solo all'inizio in effetti, purtroppo il tempo non c'è mai e le cose da fare sono troppe .. però almeno verifica se c'è qualcosa che ti interessa. Sono dei video nella school, più precisamente, qui : https://forum.jamble.it/jamble-s-school/come-acquistare-velocita/
Wu ti ringrazio, ma anch'io non riesco ad accedere alla sezione...
Ciao
@Moonchild , ora apro anche a te.
Sono assolutamente d'accordo con te che la cosa è assolutamente soggettiva, però volevo anche dirti di fare attenzione a scegliere quali posizioni mantenere e quali no perché, e questa è la parte davvero difficile, c'è da capire quali siano le posizioni che ti danno fastidio e basta e te lo darebbero per sempre e quali invece ti impacciano all'inizio e poi invece potrebbero rivelarsi, superato l'ostacolo iniziale, delle soluzioni adatte proprio a te. Come già detto, è difficilissimo da capire. Il consiglio che ti do è sempre quello di darti del tempo, prima di scartare una certa soluzione, scegliere nell'immediato ti potrebbe portare a scartare cose che invece risolverebbero. Non limitarti a provare pochi minuti, prenditi molto più tempo, da alcuni giorni a settimane o mesi, in base allo "spessore del salto" che stai cercando di fare.
Spero di essere riuscito a spiegarmi.
PS: prova ora, per la School.
Ripeto, l'argomento velocità è solo all'inizio, come tutti gli altri. Manca completamente il percorso, è solo "partito". Però, non si sa mai, fosse anche solo 1 cosa ..
Si Wu, ti sei spiegato in modo ineccepibile ed è esattamente quello che sto facendo da mesi... Sull'impostazione sono praticamente un cantiere aperto. Per farti capire quanto sono in fase sperimentale, oggi sono tornato a plettrare di nuovo con il mignolo poggiato e penso che per adesso andrò avanti su questa strada perchè tra le tante impostazioni provate fino adesso, questa è quella in cui mi sento maggiormente a mio agio perche mi da molta più stabilità e precisione nei movimenti del polso. Se questa è la posizione a me più adatta, la velocità verrà di conseguenza... tra qualche settimana/mese capirò meglio.
Stasera do uno sguardo alla school room.
Ti ringrazio di tutto.
Wu, ho visto anch'io i video, tutto molto interessante, a tratti illuminante... I concetti spiegati meglio di molta gente che lo fa a pagamento. Si capisce che sei un ottimo didatta. Anche il tuo playing niente male... complimenti!
Purtroppo mi ritrovo in uno dei concetti che hai menzionato nei video: credo di aver spinto troppo sull'acceleratore e adesso ho dovuto fare un passo indietro per rieducare le mani a dei movimenti che, come dici tu, devono essere precisi fino a diventare robotici.
Gli esercizi sulle scale cromatiche con plettrate multiple sulle singole note li ho fatti in passato ed erano molto efficaci. Proverò sicuramente a rifarli.
Spero che in futuro avrai modo di portare avanti il programma school, sarebbe davvero un ottima cosa. Grazie ancora. Saluti!
Grazie caro, lo spero anche io , così come spero che tornando indietro, tu possa riprendere il filo e percepire quei miglioramenti che ti fanno un po' penare. :abbraccio:
Citazione di: Vu-meter il 30 Dicembre, 2022, 05:41 PMFermo restando che mi piacerebbe sviluppare un vero e proprio corso basato su dei video con esempi e quant'altro, partedo da un'affermazione del buon Ombra/Luce :
Una cosa fantastica, VERAMENTE RISOLUTIVA che potete fare quando avete dei passaggi o addirittura dei brani interi particolarmente difficili è quella di mettere in atto questi punti:
1) andare PIANISSIMO (come posso descrivere il pianissimo? più lenti di una lumaca, una nota ogni 2 secondi o che so, dipende da voi, purchè sia di una lentezza spaventosa) e mantenere un grado di attenzione verso ciò che fate ELEVATISSIMO, al fine di istruire la mente riguardo a ciò che volete che poi lei metta in pratica. Concentratevi sul fatto che state istruendo il cervello e volete che memorizzi le cose da fare, perciò È FONDAMENTALE che facciate le cose nello stesso IDENTICO modo in cui le fareste se andaste veloci: fate caso a pennate (verso l'alto o verso il basso?), posizioni, quale dito fa cosa, come poter anticipare le note seguenti , ecc... insomma gli stessi identici movimenti che fareste in velocità ED ANZI, è proprio quello il momento di istruire la mente su ciò che vorrete fare quando marcerete a velocità di regime, per cui siate pignoli e verificate che tutto si svolga "come da copione". È IMPORTANTISSIMO CHE ANDIATE PIANO E CHE LE COSE CHE FATE LE FACCIATE CONSAPEVOLI CHE È LA MENTE CHE DEVE MEMORIZZARLE E DEVE POTERLE "RIVEDERE", COME SI RIGUARDA LA SCENA DI UN FILM.
Obbiettivo: riuscire a memorizzare visivamente a livello mentale sia le cose che faccio a livello meccanico che i suoni che produco in simultanea, proprio come se stessi suonando nella mia mente. :idea:
2) Devo prendere la massima confidenza con l'esercizio, con i modi sopra descritti. Devo avere una tale confidenza (SVILUPPATA MOLTO LENTAMENTE, LENTISSIMAMENTE) con la parte che riesco a chiudere gli occhi e vedere il film: io che suono, sentendo i suoni che produco. I miei occhi, i miei sensi e le mie orecchie hanno fatto da videocamera e microfono e ora, posso chiaramente mettere via lo strumento e vedere il film di me che suono. Posso sentire i suoni, lentissimi, che producevo al punto 1. :sweat:
3) Riprendi fuori il tuo film ogni volta che puoi: chiudi gli occhi e guardati suonare, ascoltando i suoni che produci. Tutto deve essere chiarissimo. La tua mente ha compreso pienamente ciò che desideri suonare, sia a livello acustico, sia meccanico. Riavvolgi e rivivi la cosa , ancora e ancora, decine di volte. In bagno, in autobus, sulla metro, prima di andare a letto, appena sveglio, quando hai un minuto in pausa pranzo o mentre sei sul divano (la cosa importante è che tu non abbia distrazioni e che ci sia il silenzio necessario). Chiudi gli occhi e vivi la tua performance LENTAMENTE. :roll eyes:
4) Decine di volte dopo aver vissuto il tuo "sogno", riprendi lo strumento e svolgi l'esercizio. Sarà MOLTO PIU' FLUIDO E POTRAI (PROBABILMENTE) INIZIARE AD ACCELERARE. Continua il tutto con il metronomo e valuta se e quando potrai accelerare.
*************************************************
Ora, io vi lancio una nuova sfida:
- prendete un esercizio che trovate particolarmente difficile (basta anche un breve passaggio o se preferite allargate ad breve stralcio di brano, vedete voi.. può essere roba di accordi, di scale, di esercizi, di movimenti, di quello che volete).
- svolgete l'esercizio sopra descritto CORRETTAMENTE (siate più lenti della lentezza stessa e concentratevi sul fatto che state istruendo la mente: parlatele come fosse un altro individuo, se serve)
- ditemi se non vi ha giovato e siccome ne ho certezza : STUPITEVI DI QUANTO AVETE FATTO PRIMA E MEGLIO di tante altre volte in cui vi esercitavate solo sullo strumento.
Lo farete ? Sono proprio curioso di sentire le vostre risposte.
Vi prego, fatelo come esperienza e nei prossimi giorni, ditemi se avete visto dei miglioramenti nell'arte di apprendere.
E'ancora un po' presto per dare risposte assolute comunque, per quanto riguarda la lentezza sono d'accordissimo.
Posso dire che lo sapevo già; lo sappiamo tutti ma purtroppo spesso si dimentica.. e ridarmi un freno ha giovato parecchio.
Anzi, ho frenato molto più di quanto non avessi mai fatto e i risultati si sono visti subito.
Per quando riguarda la parte più "meditativa" devo dire che duro un po' fatica ad arrivare a figurarmi situazioni complesse senza lo strumento in mano.
Non ho dubbi che possa funzionare ma ci riesco male.
Ho provato sia con una parte di solo che con una successione di accordi: la prima si "immagina" meglio la seconda non riesco a figurarmela con precisione.
Ma probabilmente è una questione di allenamento.
Per il resto sono d'accordo con Moonchild, sei un ottimo didatta.
Grazie.
Grazie Simo, gentilissimo. :abbraccio:
Riguardo l'immaginazione, prova con "spezzoni" più brevi. Piano piano, riuscirai ad allungare i tempi. ;D
Un'altra cosa che io tendo a fare e che mi ha dato buoni risultati, diventando una costante quando studio, è il crearmi piccoli esercizi o motivetti che richiedano di fare le cose che sto trattando in quel momento, in modo da arrivare a pensarlo e farlo in maniera del tutto naturale, quindi parte del mio repertorio. Un concetto teorico o tecnico generalmente non lo relego solo a quel che me lo richiede, ci costruisco appunto esercizi sopra da me inventati o ci compongo qualche brano personale, con il solo scopo di trovarmi a trattare maggiormente quella cosa che sto trattando in modo da fare parte del mio repertorio, da pensarlo in automatico. Mi si crea proprio curiosità, una specie di alchimia musicale, "e se lo faccio così? E se lo faccio colà? Se lo faccio modificando questo o quello, se lo faccio con altre note e tonalità, se lo inserisco in quell'altro pezzo, se lo faccio prima o dopo di quell'altro concetto o tecnica?". Insomma, da un piccolo concetto ci ricamo sopra tonnellate di prove, esperimenti ed alchimie musicali, a volte anche allungando a dismisura lo studio in questione, cosa che poi, facendo e rifacendo, mi fa immagazzinare quella cosa molto a fondo.
Perfetto. :101010: È proprio una delle tante "tecniche" che si possono mettere in campo per memorizzare meglio e con maggiore utilità certi bei passaggi. :bravo2:
In un certo senso, è come il gioco per i bambini. Impari divertendoti.
Citazione di: Vu-meter il 19 Gennaio, 2023, 06:52 AMIn un certo senso, è come il gioco per i bambini. Impari divertendoti.
Esattamente, questa cosa su di me è positivissima, perchè appunto mi genera divertimento e curiosità, quindi piacere in quel che sto facendo, nel mentre che tratto quella cosa lì! Mi è fondamentale testare con mano per capire, non c'è nessun testo che mi aiuti di più di provare poi quel che ho letto, testarlo sullo strumento e capirlo!
Insomma, per capire che il martello fa male devo tirarmi la martellata sul dito e devo farlo anche in tante angolazioni diverse per capirne il tipo di dolore! :laughing:
Sto iniziando a comprendere ultimamente che, perlomeno per come funziona la mia mente, senza generalizzarlo a tutti, è decisamente meglio imparare prima il "telaio" di un brano che partire già abbellendolo. Ho scoperto che, soprattutto brani di certa complessità esecutiva, è controproducente abbellirli senza gestirli al punto da suonarli rilassati e senza tensioni, è aggiungere difficoltà su qualcosa che già in versione base ci dà ancora delle difficoltà, pertanto ormai sono entrato nel mood dove, se inizio l'apprendimento di un brano o di un passaggio, faccio in modo che io arrivi a gestirlo in scioltezza prima di espanderlo o abbellirlo, la versione base dev'essere qualcosa che mi viene in tale semplicità ormai che aggiungere nuove difficoltà mi porta a un processo non troppo intricato e complicato da incartarmici ancora di più o rischiare di steccare una volta si e una no. Sto trovando, più che in altri momenti, fondamentale impararlo nella sua versione più scarna e solo dopo aggiungere, il telaio però deve venirmi naturale, come ogni aggiunta, al massimo può portarmi ad esercitarmi un pò, però non deve diventare una difficoltà in più su qualcosa che già quella mi risulta ancora difficile. Non è che prima non lo sapessi eh, più che altro a volte mi capitava di fare le cose sapendo di sbagliare, adesso invece sto tendendo di più ad essere rigoroso nel lavorare per gradi.
Voi che ne pensate?
Sono totalmente d'accordo con te, caro. :abbraccio:
Cosa intendi per telaio?
Citazione di: Santano il 06 Aprile, 2023, 04:46 PMCosa intendi per telaio?
La versione di base o addirittura semplificata, che mantenga però la struttura che vogliamo suonare! Io tendevo molto ad abbellire i brani che imparavo, tendo molto a farlo ancora, però effettivamente non gestendo ad occhi chiusi e senza tensione ancora quei brani mi aggiungevo difficoltà su altre difficoltà da essere superate ancora in corso d'opera . Ora mi sto forzando di più a non divagare o, a seconda della complessità di cosa mi accingo a suonare, ricercare magari come inizio versioni semplificate, gestire quelle senza errori e in scioltezza e poi man mano aggiungere difficoltà varie che non mi si addizionino ad altre difficoltà che sto trovando.
In teoria ti seguo e condivido, perché è più "giusto" procedere così. Ma poi le emozioni prendono il sopravvento. Esempio: sento un bell'assolo, che faccio? In teoria so che dovrei prima studiarmi la tonalità, gli accordi e poi l'assolo. E spesso faccio così. Ma non sempre: non devo portare a casa un compito scolastico, non mi metteranno un voto, nessuno mi dirà: no, è meglio fare con ordine. Così perderei la botta dell'entusiasmo, l'ispirazione.
È per colpa del fare le cose con ordine che tantissimi smettono di suonare o si prendono delle lunghe pause causa noia. Perché nella vita hanno già tante cose da fare con ordine. Ci metti dentro anche la chitarra e uccidi la spontaneità.
Così, se sono stato travolto dall'entusiasmo da una cosa ascoltata, mi tuffo sull'assolo o sul riff o sulla ritmica o qualunque cosa sia ciò che mi ha ispirato. Dopodiché vado a ritroso. Faccio il percorso inverso rispetto a quello teoricamente corretto e vado a dare un senso a ciò che sull'onda dell'entusiasmo ho imparato. E quindi accordi, tonalità, colmando le lacune.
Ovviamente non è sempre così, ma accade.
Non sto dicendo che dovresti fare così.
È il mio approccio e faccio meno fatica così. Spesso è proprio così che riesco a suonare diverse ore. Penso che a volte farei più fatica se mi concentrassi prima su quello che hai opportunamente chiamato telaio.
Citazione di: robland il 06 Aprile, 2023, 05:03 PMIn teoria ti seguo e condivido, perché è più "giusto" procedere così. Ma poi le emozioni prendono il sopravvento. Esempio: sento un bell'assolo, che faccio? In teoria so che dovrei prima studiarmi la tonalità, gli accordi e poi l'assolo. E spesso faccio così. Ma non sempre: non devo portare a casa un compito scolastico, non mi metteranno un voto, nessuno mi dirà: no, è meglio fare con ordine. Così perderei la botta dell'entusiasmo, l'ispirazione.
È per colpa del fare le cose con ordine che tantissimi smettono di suonare o si prendono delle lunghe pause causa noia. Perché nella vita hanno già tante cose da fare con ordine. Ci metti dentro anche la chitarra e uccidi la spontaneità.
Così, se sono stato travolto dall'entusiasmo da una cosa ascoltata, mi tuffo sull'assolo o sul riff o sulla ritmica o qualunque cosa sia ciò che mi ha ispirato. Dopodiché vado a ritroso. Faccio il percorso inverso rispetto a quello teoricamente corretto e vado a dare un senso a ciò che sull'onda dell'entusiasmo ho imparato. E quindi accordi, tonalità, colmando le lacune.
Ovviamente non è sempre così, ma accade.
Non sto dicendo che dovresti fare così.
È il mio approccio e faccio meno fatica così. Spesso è proprio così che riesco a suonare diverse ore. Penso che a volte farei più fatica se mi concentrassi prima su quello che hai opportunamente chiamato telaio.
Stai esponendo una filosofia che non è per nulla sbagliata e che anzi, è un'ottica che posso anche condividere tranquillamente, è stata la mia tante volte, anch'io ho ragionato tante volte così, diciamo che ultimamente mi sono trovato a ragionare su come uscire da certe situazioni, provando la carta più scomoda, cioè di partire dal "telaio" e ciò mi ha dato dei bei risultati,però è anche vero che essendo la più lenta e metodica può tendere a compromettere un pò l'impeto e l'emozione che ti spinge in un primo momento ad avvicinarti ad un brano!
Citazione di: Ombra/luce il 06 Aprile, 2023, 05:14 PMdiciamo che ultimamente mi sono trovato a ragionare su come uscire da certe situazioni, provando la carta più scomoda, cioè di partire dal "telaio" e ciò mi ha dato dei bei risultati
È una buona cosa da sfruttare. Quando viene la voglia di procedere metodicamente e sfruttarne i vantaggi, l'occasione va perseguita.
Negli ultimi tempi sto studiando tutte le parti solistiche dei pezzi che facciamo con la band. Quindi da un certo punto di vista sono avvantaggiato perché già facevo accompagnamento e ritmica, tirare fuori gli assoli significa un po' conoscere la canzone al quadrato. Però durante la sessione a casa mi ritaglio spesso 5/10 minuti per mio piacere personale, metto una backing track mai sentita prima e ci suono sopra. A dirla tutta capita anche in saletta, dove a uno scappa un motivo e tutti gli andiamo dietro.
Come sempre credo che valga la regola del suonare per divertirsi. Quando ripongo l'ampli spesso sono soddisfatto e già penso a cosa provare l'indomani. Stessa cosa durante il viaggio di ritorno, finito le prove in saletta
Comunque specifico meglio, per "telaio" intendevo più che altro semplificare a livello tecnico il brano, nel senso che, giusto a titolo di esempio, se mi trovo una progressione di accordi complicata, esecutivamente parlando, con cambi barrè che portano a discreta difficoltà per stare in battuta o che presentano aperture delle dita complicate o qualsiasi cosa e nello stesso tempo c'è una pennata particolare, con salti di corda complicati da gestire o un fingerstyle che per qualche motivo risulta complesso, preferisco inizialmente suonare la progressione di accordi strummando con la destra, tralasciano il discorso della difficoltà sulla mano destra, così da impratichirmi al meglio con la difficoltà che ho nella sinistra. Quando ormai con la sinistra vado spedito, lì inizio le difficoltà della mano destra, così che non mi trovo con limiti dovuti ancora a mia non totale padronanza di quei passaggi, con entrambe le mani! Dal momento che la mia mente non è più troppo impegnata a gestire la mano sinistra ma viene naturale, inserisco l'altrettanto passaggio complicato con la destra, così che la mente non debba sforzarsi troppo a pensare per entrambe le difficoltà!
Mi verrebbe da parlare di un'altra mia stranezza che però mi ha aiutato tanto nello studio.. dopo che imparo o anche nel tempo come ripasso, mi metto a immaginare di essere un insegnante che sta spiegando il concetto a qualcuno che invece non lo conosce, mi calo nella parte al punto da spiegare con molta minuziosità il concetto teorico o la tecnica in questione, con tanto di esempi e prove, ovviamente non parlando ad alta voce, ma tra me e me. Questa cosa, che è mooolto strana, me ne rendo ovviamente conto, si è rivelata clamorosamente ottima per fissare a mente quei concetti, perchè nel tentativo di semplificarne la spiegazione ma cercando di essere il possibile completo, mi creo automaticamente un percorso mentale molto chiaro e lucido dell'argomento. vado proprio a fissarlo a mente in profondità, che sia un concetto appena appreso o uno che ormai ho già imparato, me lo fa proprio minuziosamente scandagliare fino in profondità.. ma sono l'unico pazzo che fa questa cosa? :laughing:
Assolutamente, no. Io lo faccio da sempre con qualsiasi argomento e consiglio a tutti di farlo, anche se credo sia una cosa del tutto nota. Quando studiavo PHP, Javascript e compagnia, mia moglie si è sorbita tutta la spiegazioni su cosa fossero i cicli, quali fossero e perché sceglierne uno invece di un altro, ripetutamente. :laughing: :lol:
Citazione di: Vu-meter il 11 Agosto, 2023, 08:40 AMAssolutamente, no. Io lo faccio da sempre con qualsiasi argomento e consiglio a tutti di farlo, anche se credo sia una cosa del tutto nota. Quando studiavo PHP, Javascript e compagnia, mia moglie si è sorbita tutta la spiegazioni su cosa fossero i cicli, quali fossero e perché sceglierne uno invece di un altro, ripetutamente. :laughing: :lol:
:laughing: :laughing: :laughing:
Lo metto in questo topic ma se non è indicato, che si sposti pure.
Conversazione con tre didatti su vari concetti legati all'apprendimento e soprattutto al miglioramento.
Il primo concetto che viene frantumato nei primi minuti è quello di "studio", mentre viene sottolineato il concetto di "pratica".
Ma c'è molto di più e in caso vi andrà di vederlo, ne parliamo.
Volevi farlo "esplodere", ma non c'è verso quindi mi limito a linkarlo.
Sistemato. Visto anche io, bellissimo video!
concordo. ottimo video. pezzo a pezzo me lo ascolterò tutto.
(altro che Fanton, Silvestrin con la sua fissa per MTV (e ho detto tutto, diveva Peppino), e sim. )
Gran bel video, visto tutto d'un fiato!
Che bel thread! Me lo sono letto quasi tutto e ci ho ritrovato molto di quello che ho studiato in questi ultimi 20 anni... e non da chitarrista!!! :lol:
Da praticante di arti marziali, tra cui il Tai Chi Chuan, ci sono due concetti che sono l'architrave della mia pratica: forgiare e insegnare.
E cosa c'entra direte voi? C'entra, c'entra... :D
"Forgiare" è il metodo di ripetere un esercizio a serie da 10: 9 volte molto lentamente, ponendo attenzione ad ogni sfumatura del gesto, ad ogni sensazione collegata al movimento, per sviluppare la memoria muscolare e la decima volta al massimo della velocità, sempre con il controllo, ma senza essere legati dall'attenzione eccessiva. Poi si riprende 9 volte lentamente e alla decima si torna alla massima velocità analizzando poi la differenza rispetto alla sessione precedente e via via così fino a quando il gesto tecnico diventa automatico e la lama è forgiata. Da qui si parte con l'"affilatura" in un crescendo tecnico potenzialmente senza fine.
E insegnare perchè? Perchè il mio Maestro diceva che 50% dell'allenamento è praticare e 50% spiegare. Solo spiegando si riesce a sviscerare completamente un problema ed analizzarne le sfaccettature in profondità. Da qui si scoprono nuovi aspetti della questione e si riparte a forgiare.
E' un processo di apprendimento che mi ha sempre affascinato.
Andando a lezione da un Maestro di chitarra ho trovato tantissimi punti di congiunzione tra musica e disciplina marziale. In fondo si tratta sempre di arte e di studio. Lo trovo un connubio meraviglioso...
Vi potrei tediare per ore con i miei aneddoti sulle scoperte che ho fatto in questo anno e mezzo di lezioni di chitarra, ma sono clemente e ve li risparmierò.
Grazie comunque per avermi dato delle conferme ::)
Citazione di: Jakmon il 18 Settembre, 2024, 05:13 PMVi potrei tediare per ore con i miei aneddoti sulle scoperte che ho fatto in questo anno e mezzo di lezioni di chitarra, ma sono clemente e ve li risparmierò.
Al contrario, se ti va condividere qualche aneddoto, a noi fa solo piacere. :beer:
Citazione di: Vu-meter il 18 Settembre, 2024, 05:26 PMAl contrario, se ti va condividere qualche aneddoto, a noi fa solo piacere. :beer:
Hai voglia! Racconta, racconta..
Vado un po' alla rinfusa, come mi vengono in mente le cose.
Sono tutte riflessioni molto semplici, ma spesso, purtroppo, si confonde semplice con banale e non si dà il giusto peso alle cose,
QUI ED ORA
Forse questa è la "scoperta" più potente di tutte.
Per anni (e anni e anni e anni e anni... e ancora oggi) mi è stato detto che ciò che conta nell'allenamento è la consapevolezza. Avere coscienza di sè e di ciò che si sta facendo, della motivazione per cui si fa, dell'intenzione con cui si fa qualcosa.
Bisogna essere presenti e annotare mentalmente come ci si sente mentre ci si allena. Bisogna vivere il momento senza farsi sfuggire nulla. Avere la sensazione dell'energia che fluisce in ogni millimetro del corpo per poterlo gestire e muovere a nostro piacimento.
Detto così suona un po' un concetto da "infoiati" già nelle arti marziali, figurarsi nella musica.
Inizialmente non ho collegato tanto le cose. Poi ho seguito alcuni video online di base e praticamente ogni insegnante insisteva sul concetto di pratica costante (cosa buona e giusta) e di "almeno 15 minuti al giorno, ma meglio un'ora".
All'ennesima volta che ho sentito questa frase, mi si è accesa la lampadina. Ho rivisto l'immagine del mio Maestro che mi cazziava perchè avevo confessato di essermi allenato a casa per un'ora... DAVANTI ALLA TV!
Mi aveva guardato con una faccia che definire disgustata è dire poco :-[
Lì ho fatto 2+2 ed ho realizzato che non è importante QUANTO tempo si dedica allo studio dello strumento, ma QUALE tempo vi si dedica.
Ho capito perchè le millemila ore spese strimpellando "a muzzo" da universitario hanno reso meno della mezz'ora (almeno) che quotidianamente cerco di strappare agli impegni della vita.
Quella mezz'ora è così "sacra" che lì dentro ci siamo solo io e la strumentazione.
Non esistono figli/mogli/lavoro/amici/impegni/soldi/fame.
Esiste l'esercizio che mi sono impegnato a fare e lo devo fare al meglio. Esiste un obiettivo e la concentrazione è tutta lì.
Non mi interessa cosa ho fatto fino al secondo prima. Non ho bisogno di sapere che dopo potrò/dovrò fare altro. Quando mi esercito sono lì, in quel momento e cerco di sentire tutto il mio corpo, mano destra e mano sinistra, testa e schiena. Annoto ciò che sentono le orecchie, ciò che vedono gli occhi e ciò che mi restituisce il tatto.
Quando suono, suono.
QUI ED ORA.
Altra cosa fondamentale è l'IMMAGINAZIONE, quella che nel primo post Vu ha definito il film.
Il Maestro diceva: se non riesci a immaginare te stesso che esegui una tecnica, quella tecnica non riuscirai mai ad eseguirla nemmeno nella realtà.
Per anni non sono stato in grado di eseguire una tecnica semplice, quella di cadere sulla schiena e tornare in piedi con un colpodi reni. La vedevo fare, facevo ogni tipo di esercizio, ma nulla. Decisi di assegnarmi come esercizio quotidiano quello di immaginarmi mentre eseguivo la tecnica, dovevo sentire le sensazione del corpo "come se" riuscissi ad eseguirla.
Per oltre un anno l'ho fatto tutti i giorni in ogni momento libero, finchè un giorno -TAAAC!- nella mia mente eseguo la tecnica!!! :yeepy:
Vado in palestra e mi riesce con una facilità incredibile... e ancora... e ancora... perfetto. La tecnica è mia!!!
Ecco, a lezione di chitarra spiego al mio Maestro che ho difficoltà su un passaggio, che non capisco l'intonazione di un bending, non colgo la sequenza di note ad orecchio.
Sapete che risposta mi ha dato?
Mi ha detto: "Cantala o fischiala. Se riesci a cantarla, riuscirai a suonarla. Se non riesci a cantarla non ce la fai".
Già qui mi sono sentito un fesso, ma non è finita :lol:
Gli dico che ho difficoltà con un cambio di accordi.
Risposta: "cerca di immaginare come mettere le dita sul prossimo accordo, vedrai che la mano si muoverà da sola".
KO tecnico per me, ma ho capito.
Adesso sto cercando di applicare e il frutto pur lentamente sta maturando.
Terza scoperta dell'acqua calda, poi chiudo per oggi: il riscaldamento.
In palestra, ogni lezione, senza eccezioni, inizia con una ginnastica preparatoria, una serie di esercizi che preparano il corpo all'esecuzione delle tecniche di combattimento, ma ancora di più preparano la mente ad essere calma, rilassata e pronta ad "accogliere" ciò che arriva, un insegnamento, un attacco, un contatto.
Nella mia arroganza di principiante, con la chitarra pensavo che "chi se ne frega" del riscaldamento, devo solo mettere le dita sul manico della chitarra.
Il problema è stato per un po' di tempo che, mentre a volte tutto scorreva fluido, altre volte era proprio tutto faticoso e difficile.
Mi sono fermato e ho riavvolto il nastro.
Cosa succedeva quando era tutto facile? Cosa succedeva quando era tutto difficile?
La differenza erano i cromatismi.
2 minuti di cromatismi erano -e sono tutt'ora- la mia cerimonia di inizio allenamento. Un esercizio semplice, ma che richiede attenzione per essere praticato correttamente.
Dopo i cromatismi la mente entra in modalità "addestramento" e si fa ricettiva, posso passare alle scale. Almeno 2 volte per box per fare abituare le dita al movimento e far "fondere" il corpo con la chitarra, entrare in comunione con lo strumento e da qui avere piacere di esercitarsi e sentire il gusto e il divertimento fino alla fine.
Il tempo scorre veloce, i dolori scompaiono, l'attenzione diventa totale.
Così ho scoperto la vera importanza (per me) dei fondamentali nella musica.
Bella condivisione, complimenti. :abbraccio:
Devo dire che mi ritrovo in tutto quello che hai detto e sono informazioni che ho sempre cercato di passare agli altri, ma spesso non sono creduto o vengono prese sotto gamba. Mi fa davvero piacere che nel tuo caso, invece, abbiano un valore fondamentale. :beer:
Citazione di: Jakmon il 18 Settembre, 2024, 10:07 PMVado un po' alla rinfusa, come mi vengono in mente le cose.
Sono tutte riflessioni molto semplici, ma spesso, purtroppo, si confonde semplice con banale e non si dà il giusto peso alle cose,
QUI ED ORA
Forse questa è la "scoperta" più potente di tutte.
Per anni (e anni e anni e anni e anni... e ancora oggi) mi è stato detto che ciò che conta nell'allenamento è la consapevolezza. Avere coscienza di sè e di ciò che si sta facendo, della motivazione per cui si fa, dell'intenzione con cui si fa qualcosa.
Bisogna essere presenti e annotare mentalmente come ci si sente mentre ci si allena. Bisogna vivere il momento senza farsi sfuggire nulla. Avere la sensazione dell'energia che fluisce in ogni millimetro del corpo per poterlo gestire e muovere a nostro piacimento.
Detto così suona un po' un concetto da "infoiati" già nelle arti marziali, figurarsi nella musica.
Inizialmente non ho collegato tanto le cose. Poi ho seguito alcuni video online di base e praticamente ogni insegnante insisteva sul concetto di pratica costante (cosa buona e giusta) e di "almeno 15 minuti al giorno, ma meglio un'ora".
All'ennesima volta che ho sentito questa frase, mi si è accesa la lampadina. Ho rivisto l'immagine del mio Maestro che mi cazziava perchè avevo confessato di essermi allenato a casa per un'ora... DAVANTI ALLA TV!
Mi aveva guardato con una faccia che definire disgustata è dire poco :-[
Lì ho fatto 2+2 ed ho realizzato che non è importante QUANTO tempo si dedica allo studio dello strumento, ma QUALE tempo vi si dedica.
Ho capito perchè le millemila ore spese strimpellando "a muzzo" da universitario hanno reso meno della mezz'ora (almeno) che quotidianamente cerco di strappare agli impegni della vita.
Quella mezz'ora è così "sacra" che lì dentro ci siamo solo io e la strumentazione.
Non esistono figli/mogli/lavoro/amici/impegni/soldi/fame.
Esiste l'esercizio che mi sono impegnato a fare e lo devo fare al meglio. Esiste un obiettivo e la concentrazione è tutta lì.
Non mi interessa cosa ho fatto fino al secondo prima. Non ho bisogno di sapere che dopo potrò/dovrò fare altro. Quando mi esercito sono lì, in quel momento e cerco di sentire tutto il mio corpo, mano destra e mano sinistra, testa e schiena. Annoto ciò che sentono le orecchie, ciò che vedono gli occhi e ciò che mi restituisce il tatto.
Quando suono, suono.
QUI ED ORA.
Questo passaggio che hai scritto mi riporta a una famosa dichiarazione di Malmsteen, molto spesso equivocata. Quando gli si chiedeva che tipo di pratica svolgesse o avesse svolto per raggiungere quell'alto livello tecnico che gli consente non solo di andare veloce ma di rendere chiara, intelligibile e precisa ogni singola nota sempre affermato: io non faccio pratica.
Molti hanno pensato a una sbruffonata perché è inconcepibile che non abbia fatto pratica.
Ma lo chiarisce lui stesso, il concetto: io non facevo pratica perché mi annoiava. Io suonavo come se fossi sempre in concerto, sempre davanti a un pubblico.
In pratica intendeva dire che non faceva mere ripetizioni, ma performance coinvolgenti, concentrato e convinto di ogni nota suonata.
Ovviamente facile a dirsi ma nella realtà...
Diciamo che occorre una fortissima motivazione che si può avere solo se si ha una fortissima passione.
Lo youtuber didatta Stefano Rossi la chiama senza mezza termini "ossessione".
Citazione di: robland il 19 Settembre, 2024, 10:38 AMLo youtuber didatta Stefano Rossi la chiama senza mezza termini "ossessione".
Citazione di Kurt Rosenwinkel.. mariuolo. :sarcastic:
Citazione di: Vu-meter il 19 Settembre, 2024, 11:06 AMCitazione di Kurt Rosenwinkel.. mariuolo. :sarcastic:
Eh sì, le dichiarazioni dei jazzisti sono molto popolari. :D :sarcastic:
Citazione di: Vu-meter il 19 Settembre, 2024, 11:06 AMKurt Rosenwinkel
non lo conoscevo: sto ascoltando con grande piacere Berlin Baritone
:thanks: :thanks: :thanks:
@Vu-meter se hai tempo per rispondermi, quella fantastica sequenza di doppi accordi da 0:43 a 0:53 che , è del tutto evidente, lui decide di far terminare lì ma potrebbe continuare all'infinito, c'è un modo logico-musicale per ricavarsela e prolungarsela appunto all'infinito? e sempre se hai tempo: che accordi sono?
Citazione di: robland il 19 Settembre, 2024, 12:41 PMEh sì, le dichiarazioni dei jazzisti sono molto popolari. :D :sarcastic:
Be', per lui sì visto che li conosce e li ascolta.
Citazione di: elzeviro il 19 Settembre, 2024, 05:47 PM@Vu-meter
se hai tempo per rispondermi, quella fantastica sequenza di doppi accordi da 0:43 a 0:53 che , è del tutto evidente, lui decide di far terminare lì ma potrebbe continuare all'infinito, c'è un modo logico-musicale per ricavarsela e prolungarsela appunto all'infinito? e sempre se hai tempo: che accordi sono?
Forse riesco oggi pomeriggio. Non saprei indicarti un "metodo logico" per ricavarli, ma tocca ascoltare e tirarli giù ad orecchio.
Citazione di: Vu-meter il 20 Settembre, 2024, 07:13 AMBe', per lui sì visto che li conosce e li ascolta.
Scherzi a parte, c'è un video in cui Rossi tratta Rosenwinkel? Non lo seguo sempre quindi potrei essermelo perso.
Citazione di: robland il 20 Settembre, 2024, 09:44 AMScherzi a parte, c'è un video in cui Rossi tratta Rosenwinkel? Non lo seguo sempre quindi potrei essermelo perso.
No, non so se ha mai fatto un video su Rosenwinkel, non credo. Quello che so per certo è che lui ascolta jazz e fusion e immagino che conosca Rosenwinkel, assai noto per chi segue il genere.
Citazione di: Vu-meter il 20 Settembre, 2024, 07:13 AMForse riesco oggi pomeriggio. Non saprei indicarti un "metodo logico" per ricavarli, ma tocca ascoltare e tirarli giù ad orecchio.
Ho provato, ma io non ho l' orecchio assoluto e non è facile perché sono brevissimi. Comunque ci sto girando attorno, ma non ho il 100%. Quelle che sembrano ripetizioni di coppie di accordi, ad un ascolto più attento non lo sono, ma cambia quasi sempre modificando piccole sfumature.
È più difficile del previsto. Appena ho un minimo di certezze, posterò la mia soluzione.
anch'io sto provando a tirarmi giù queste coppie di accordi, il massimo che ho ottenuto è una sequenza a scendere di accordi di tre note, tipo re7+ (barrè) al secondo o quattordicesimo tasto, e quindi poi al dodicesimo al decimo all'ottavo etc.
comunque complimenti che ti sei accorto delle sfumature di differenza, sono accordi jazz e confesso che non ci capisco nulla...
Citazione di: Jakmon il 18 Settembre, 2024, 10:27 PMTerza scoperta dell'acqua calda, poi chiudo per oggi: il riscaldamento.
In palestra, ogni lezione, senza eccezioni, inizia con una ginnastica preparatoria, una serie di esercizi che preparano il corpo all'esecuzione delle tecniche di combattimento, ma ancora di più preparano la mente ad essere calma, rilassata e pronta ad "accogliere" ciò che arriva, un insegnamento, un attacco, un contatto.
Nella mia arroganza di principiante, con la chitarra pensavo che "chi se ne frega" del riscaldamento, devo solo mettere le dita sul manico della chitarra.
Il problema è stato per un po' di tempo che, mentre a volte tutto scorreva fluido, altre volte era proprio tutto faticoso e difficile. Sharpedge Shop (https://sharpedgeshop.com/it/collections/japanese-knives)
Mi sono fermato e ho riavvolto il nastro.
Cosa succedeva quando era tutto facile? Cosa succedeva quando era tutto difficile?
La differenza erano i cromatismi.
2 minuti di cromatismi erano -e sono tutt'ora- la mia cerimonia di inizio allenamento. Un esercizio semplice, ma che richiede attenzione per essere praticato correttamente.
Dopo i cromatismi la mente entra in modalità "addestramento" e si fa ricettiva, posso passare alle scale. Almeno 2 volte per box per fare abituare le dita al movimento e far "fondere" il corpo con la chitarra, entrare in comunione con lo strumento e da qui avere piacere di esercitarsi e sentire il gusto e il divertimento fino alla fine.
Il tempo scorre veloce, i dolori scompaiono, l'attenzione diventa totale.
Così ho scoperto la vera importanza (per me) dei fondamentali nella musica.
Bellissima riflessione, davvero!