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W la chitarra ritmica! Riflessioni e una domanda

Aperto da Caligarock, 27 Dicembre, 2015, 11:52 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Caligarock

Cari Jamblers, non so voi, ma secondo me quando ci approciamo alla chitarra elettrica, 9 volte su 10 lo facciamo da solisti. Lo studio e gli esercizi che facciamo sono quasi sempre improntati in quella direzione. Anche quando ci divertiamo con i nostri bellissimi suoni lo facciamo sempre ispirandoci ad un ipotetico assolo.

In realtà poi quando suoniamo per davvero con una band, specie in un live, le proporzioni si ribaltano completamente, e il tempo dedicato ai nostri soli è decisamente irrisorio. Ma allora tutto lo studio, l'esercizio (nel mio caso poco per entrambi... :eheheh:) e il tempo dedicato a preparare i suoni? E non solo, raramente troveremo da parte del nostro ipotetico pubblico un granchè di interesse, anche se siamo dei virtuosi. In realtà io devo stare attento anche a non annoiarmi da solo quando suono in casa.... :sarcastic:

Per contro invece se siamo bravi a fare la nostra parte sull'accompagnamento dei pezzi e sopratutto a distinguerci nella ritmica rendendo il pezzo coinvolgente, "vivo" e "vivace", sicuramente desteremo decisamente maggior interesse magari non nella nostra specifica figura di chitarristi, ma nella resa generale del pezzo che stiamo suonando.

Valutando la cosa a livello di musica che ascoltiamo, noi chitarristi siamo molto sensibili al bell'assolo, ma se ci caliamo nella massa che ascolta musica, sicuramente molti si ricordano del solo di Gilmour in Confortably Numb, di pezzi di Jimi Hendrix, certo di esempi ce ne sono, ma quello che fa muovere il piedino è la ritmica, il riff coinvolgente, tipo Satisfaction, Whole Whotta Love, Smoke On the Water....Addirittura vediamo che i chitarristi bravi in questo caso sono tutt'altro che dei virtuosi, l'esempio più eclatante Keith Richard! Oppure pensiamo al gran lavoro di The Edge con gli U2...:-\

E allora vengo alla domanda: esiste della metodologia per approcciarsi meglio alla chitarra ritmica? Non parlo solo degli accordi, certo è una componente importante, ma sapere tutta la complessità degli accordi e poi accompagnare spennando in stile chitarra da spiaggia non porta da nessuna parte.
Io intendo se esistono dei percorsi per imparare ad accompagnare in maniera non banale, rendendo più interessanti i nostri accompagnamenti, riuscire a creare dei riff e dei fraseggi ritmici, insomma "arrangiare" i pezzi che suoniamo.
Oppure è tutto demandato alle nostre doti di fantasia, estro e genialità, se presenti?
Caligarock :guitar:


CalegaR1

Assoluto promotore della massima "Ho le chitarre ma non le so suonare" :snob:
PRS C24 - Gibson LP CS R7 VOS + LP Custom Black - Fender Strato CS 61 + Tele CS Closet Classic - Ibanez RGR Prestige - BlackBeard Indie Dog
Helix Stomp +2x FRFR Focal Alpha 50
[img width=109 height=54]https://www.jamble.it/upload/


hardrock84


Fidelcaster

Personalmente io trovo che molti guitar hero del rock siano molto sopravvalutati come solisti. Tra di essi, comunque ci sono dei chitarristi che probabilmente sono oggettivamente bravi o anche bravissimi, ma a mio avviso più per il solido (e fondamentale in una band) lavoro ritmico/armonico che per altro. Tanto per fare un esempio eccellente, trovo Blackmore molto migliore come accompagnatore che come solista.

Sul vecchio Leavitt ci sono tanti esercizi di accompagnamento in una varietà di ritmi.
:ditanaso:

Caligarock

Concordo sul valore di Blackmore in ritmica, per quanto da solista ha prodotto quello che per me è un capolavoro, l'assolo di Highway Star su Made in Japan.
Il suo modo di accompagnare i pezzi è proprio uno di quei modi di suonare che mi piacerebbe approfondire nello studio.

E mi andrò a vedere anche il Leavitt... :reallygood:
Caligarock :guitar:


Moreno Viola

Sono d'accordissimo sul fatto che la maggior degli aspiranti chitarristi tende a mettere in secondo piano l'aspetto ritmico, rispetto a quello solista.
In realtà i grandi sono quasi sempre dei fantastici chitarristi ritmici, alcuni li avete già citati, ma vogliamo parlare di Eddie Van Halen e del suo "tiro" inarrivabile?
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Fidelcaster

Citazione di: Moreno Viola il 27 Dicembre, 2015, 02:25 PM
Sono d'accordissimo sul fatto che la maggior degli aspiranti chitarristi tende a mettere in secondo piano l'aspetto ritmico, rispetto a quello solista.
In realtà i grandi sono quasi sempre dei fantastici chitarristi ritmici, alcuni li avete già citati, ma vogliamo parlare di Eddie Van Halen e del suo "tiro" inarrivabile?

Ero indeciso se menzionare ad esempio Blackmore o Van Halen!
:ditanaso:


Max Maz

Quoto Moreno

Ieri sera mi capitato di ascoltare Beat It di MJ.
Ritmica di Lukather e solo di Van Halen, non so quale scegliere tra i due.  :bravo2:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


mimmo

Il topic é molto interessante e qualunque contributo aiuta a crescere.
Nel mio piccolo passo l'ottanta per cento del tempo a suonare da solo, ma il 20% accompagno la mia consorte nelle nostre serate a cantare in compagnia.
Ho messo alcuni punti fermi.
1 la chitarra che accompagna deve sostenere la voce ma rimanere sempre un po' indietro, affermazione scontata ma per me è  difficile ritarare le orecchie.
2 lo studio di altri strumenti ritmici, basso e batteria, aiuta molto a sviluppare il senso del ritmo
3 le posizioni degli accordi devono essere semplici e facilmente convertibili e vanno conosciute, nelle declinazioni, a menadito
4 ascoltare e suonare su dischi di maestri del ritmo aiuta a creare un bagaglio di fraseggi utile
5 usare suoni semplici, poco effettati, spinti da buoni valvolari e nelle frequenze giuste permette di suonare più basso ma meglio amalgamato con gli altri e meno invadenti all'ascolto.
Un leggero chorus aiuta
6 cantare quando si accompagna sviluppa un senso armonico e del ritmo che ci fa sentire tutt'uno con la musica
Poi ci sono dei buoni metodi, ma suonare suonare é la cosa che conta

Tra i miei maestri:
Edoardo Bennato dei primi anni
Mauro Pagani (De André)
Gianluca Grignani per la trama armonica
Alex Britti e il bel libro con dvd
E poi come scordare Eric Clapton e Rory Gallagher meraviglioso mix di solismo e ritmi trainanti!

Fidelcaster

Citazione di: Caligarock il 27 Dicembre, 2015, 02:21 PM
E mi andrò a vedere anche il Leavitt... :reallygood:

D'altra parte il Leavitt è un metodo per chitarra in cui viene insegnato un po' di tutto, ma niente di specificamente orientato al rock. Probabilmente ci sono cose più recenti e mirate allo sviluppo di competenze teoriche e pratiche utili per il chitarrista ritmico (in ambito jazz c'è tanta roba).
:ditanaso:

Max Maz

Citazione di: Fidelcaster il 27 Dicembre, 2015, 07:08 PM
Citazione di: Caligarock il 27 Dicembre, 2015, 02:21 PM
E mi andrò a vedere anche il Leavitt... :reallygood:

D'altra parte il Leavitt è un metodo per chitarra in cui viene insegnato un po' di tutto, ma niente di specificamente orientato al rock. Probabilmente ci sono cose più recenti e mirate allo sviluppo di competenze teoriche e pratiche utili per il chitarrista ritmico (in ambito jazz c'è tanta roba).
Tantissima "roba"  :sisi:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Caligarock

Per la mia esperienza attuale non posso che quotare quanto detto da Mimmo. Il mio metodo finora effettivamente è stato di ascoltare tanta musica e cercare di riprodurre i riff dei dischi, e quando creo degli accompagnamenti miei ispirarsi a cose conosciute aiuta.
Caligarock :guitar:


Vu-meter

Citazione di: Caligarock il 27 Dicembre, 2015, 11:52 AM

E allora vengo alla domanda: esiste della metodologia per approcciarsi meglio alla chitarra ritmica? Non parlo solo degli accordi, certo è una componente importante, ma sapere tutta la complessità degli accordi e poi accompagnare spennando in stile chitarra da spiaggia non porta da nessuna parte.
Io intendo se esistono dei percorsi per imparare ad accompagnare in maniera non banale, rendendo più interessanti i nostri accompagnamenti, riuscire a creare dei riff e dei fraseggi ritmici, insomma "arrangiare" i pezzi che suoniamo.
Oppure è tutto demandato alle nostre doti di fantasia, estro e genialità, se presenti?


Bellissimo topic !! :goodpost:


Sì, esistono dei percorsi possibili composti essenzialmente da :


- ascolto, riproduzione e studio* di cose edite ( riff , ritmiche ed altro purchè chitarristici )
- ascolto, riproduzione e studio* di cose edite ( miscelando le sezioni ritmiche )
- studio del ritmo con relativi esercizi ( occorre un piccolo sforzo nella lettura musicale, ma ne vale la pena )

Queste cose, proprio come per tutte le altre forme di studio, possono migliorare l'approccio ritmico di tutti, ma credo si possa dire in termini generali che, proprio come per qualsiasi altra cosa, in parte anche l'approccio ritmico è qualcosa che si ha relativamente di indole.

* intendo un'analisi vera e propria della cosa in questione


Vu :)
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Caligarock

Grazie Vu e Road.

@ Vu sicuramente, come già detto l'ascolto attento di dischi è fondamentale. E per ascolto attento intendo prestare attenzione specifica agli arrangiamenti di chitarra, in questo caso secondo me sono indispensabili le cuffie, senza le quali non è possibile un ascolto sufficientemente preciso.
Esercizi sulla ritmica credo di non averne mai fatti, finora ho usato il metronomo solo per esercitarmi sulla parte solistica. messo sulla lista delle cose da fare!

@road anch'io per variare gli accompagnamenti uso la tecnica di suonare 2 o tre corde e fare delle variazioni, senza però avere molta concezione di quello che sto facendo, provo e se mi piace, ripeto :eheheh:
Caligarock :guitar:


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