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JAMBLE Cafè => Internet & Tecnologia => Discussione aperta da: Davids il 02 Luglio, 2024, 10:12 PM

Titolo: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Davids il 02 Luglio, 2024, 10:12 PM
Sulla falsa riga dell'altro, apro questo topic dedicato a Riccardone Beato e partiamo alla grande con questi due video dove tocca dei tasti molto controversi, infatti i commenti che ha ricevuto non sono tutti benevoli. Cosa non necessariamente sbagliata, perchè se quando parli tutti annuiscono vuol dire che stai dicendo banalità senza andare al nocciolo del problema.

Perchè la musica di oggi sta peggiorando?
- fare musica è diventato troppo facile, per cui anche chi non ha alcun talento può produrre il proprio album avvalendosi di una serie di espedienti tecnologici come DAW, autotune, loop, quantizzazione, che fino ai primi anni 2000 non esistevano. Non puoi pagarti uno studio esterno? Ci sono le DAW, a pagamento, gratuite o crackate. Non hai idea di come scrivere il tuo brano? Apri una libreria di loop, ne scegli 10, li incolli e hai il tuo brano bello e pronto. Sei stonato? Ci pensa l'autotune. Sei fuori tempo? Ci pensa la quantizzazione.
- l'importanza che oggi si dà alla musica è inferiore a quella che si dava solo 20 o 30 anni fa, per cui il pubblico è molto meno esigente e ascolta qualsiasi cosa gli capita. L'arrivo di Spotify e altri servizi di streming dove la musica si ascolta in modo distratto, senza curarsi dei testi, della copertina, senza prendersi il tempo di capire un album, è quello che ha spinto maggiormente in questa direzione.



Aggiungo: anche la possibilità di crearsi un piccolo homestudio a cifre modeste sta permettendo a molti "artisti" di evitare il filtro all'ingresso dello studio esterno, basta un PC e una scheda audio e puoi creare tanti brani in pochissimo tempo, non necessariamente rilevanti dal punto di vista artistico.
Secondo, anche Tiktok sta dando una enorme spinta alla banalizzazione della musica, specie nella generazione Z che è la prima fruitrice di questo social, infatti le canzoni che oggi stanno in Top 10 di Spotify sono le stesse che diventano virali nei trend di Tiktok a suon di ricondivisioni. Non serve una progressione di accordi originale, un tema da sviluppare o altro, se trovi un ritornello facile da ricordare e che entra nei fatidici 15 secondi del video tiktok, hai fatto bingo.
Insomma, sempre più artisti ma sempre meno arte. Tra quantità che prevale su qualità, streaming illimitati, Tiktok e AI, in futuro trovare "musica" che sia degna di chiamarsi tale, sarà sempre più difficile. Probabilmente per sentire della vera musica dovremo andare in qualche club con 100 posti a sedere a vedere un gruppo così famoso che quando ne parli ai tuoi amici, loro reagiscono così:
:shocking:

Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 02 Luglio, 2024, 10:51 PM
Che dire? Non ho visto i video (non ho potuto), ma le tue parole sono condivisibili.

Beato comunque è davvero un gran soggetto, orecchio pazzesco e discreto musicista. Probabilmente è anche eccezionale come tecnico di studio. Infine, mi è simpatico perché ha le mie stesse casse monitor degli anni '90.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: arzonauta il 03 Luglio, 2024, 10:36 AM
E' un bel argomento e mi farebbe piacere parlarne, spero di avere del tempo per ripassare e buttare qualche riga. :-[
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Prosit il 03 Luglio, 2024, 11:29 AM
Condivido talmente tanto tutto quanto scritto ... che trovo difficile aggiungere altro.
Se non, che lo stesso può dirsi delle immagini: come in musica, anche le immagini sono ormai "desacralizzate" e vengono consumate rapidamente.
Le Lezioni americane di Calvino restano lettera morta ai più, direi purtroppo per loro.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Davids il 03 Luglio, 2024, 04:24 PM
Citazione di: Vu-meter il 02 Luglio, 2024, 10:51 PMBeato comunque è davvero un gran soggetto, orecchio pazzesco e discreto musicista. Probabilmente è anche eccezionale come tecnico di studio.

Mi ha colpito proprio questa sua capacità, trova al volo le tonalità delle canzoni.
Guardate anche la perla al minuto 8:00, è una di quelle cose che capita una volta nella vita.



Citazione di: Vu-meter il 02 Luglio, 2024, 10:51 PMInfine, mi è simpatico perché ha le mie stesse casse monitor degli anni '90.

Quali?


Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 03 Luglio, 2024, 04:38 PM
Citazione di: Davids il 03 Luglio, 2024, 04:24 PMQuali?


Event TR6. Non sono più in produzione, ma erano eccezionali a livello delle migliori Genelec, Yamaha, ecc... ma con costo molto inferiore. Io le pagai 350€ l'una, poi, chiusa l'azienda, scesero ulteriormente molto e alla fine si trovavano ad una cicca ..
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 03 Luglio, 2024, 05:26 PM
Sebbene non ho assolutamente l'ardire di contestare Beato (il mio atteggiamento nei suoi confronti è: lui parla, io prendo appunti), in questo caso mi sembra stia descrivendo le conseguenze e non le cause.
Le cause sono tutte economico-finanziarie.
E come un disco rotto le ripeto cercando di non annoiare: la musica è un business e il business che ha dominato fino all'arrivo prima di YouTube e poi delle piattaforme digitali era estremamente efficace e mooolto redditizio: io investo su tot artisti mettendoli sotto contratto portandoli in sala e facendoli affiancare da collaboratori professionisti (produttore, fonico ecc.), il risultato viene inciso, distribuito e venduto nei negozi di tutto il mondo o quasi, con una promozione capillare tramite tour (il tour era promozione degli album), radio, video, MTV, interviste ecc.

Tutto ciò si basa(va) sull'aspettativa che su cento artisti sotto contratto almeno una ventina avrebbero ben più che ripagato l'investimento, tutti i costi annessi più un bel margine di profitto per tutti gli operatori del settore (e sono tanti, artisti compresi), più l'indotto a cascata.

Questo modello di business non solo si è rivelato super redditizio, con artisti milionari, case discografiche major zeppe di personale, affiancate da una costellazione di etichette minori, ma ha prodotto musica di altissima qualità accanto a quella più commerciale. Perché? Perché conveniva. I produttori divenivano delle star e quindi erano più costosi, è vero; gli artisti erano dei veri eroi e pretendevano man mano barche di denaro e quindi erano più costosi, è vero; la qualità della musica cresceva, sì, ma lo ripeto: conveniva, perché si vendeva tantissimo e questo significava lauti profitti.

Un passaggio su MTV negli orari di punta significava vedersi riconoscere un ritorno economico che cambiava la vita e lo status di una band.

Tutto ciò fin quando la fruizione della musica è diventata gratuita. Da qurl momento i profitti sono caduti a picco. Non hai più un prodotto da vendere. Chiusura dei negozi, accorpamento delle etichettee licenziamento del personale, chiusura di MTV, drastico ridimensionamento delle riviste di settore, fine della figura del talent scout, fine del produttore-star, ma soprattutto tour a carico degli artisti, diventati improvvisamente "poveri", perché con la vendita dei biglietti forse ci ripaghi i costi del tour, ma di certo non hai un album da promuovere e da vendere. Non ci si può più permettere niente: tipo chiamare a partecipare nel tuo album delle star della chitarra o delle tastiere, cantanti, produttori. L'album fattelo a casa tanto oggi la tecnologia te lo consente (come no, che qualità!) tanto non ti puoi permettere uno studio se non ti chiami Slash.

E pretendi che la musica sia di grande qualità? E pretendi che qualcuno vada a investire sui talenti andandoli a cercare e pagare, come si faceva prima? E con quali soldi? E pretendi che il nuovo album sia inciso come ai vecchi tempi?
Già è un miracolo che la passione di alcuni artisti sopravviva alla falcidiazione dei ritorni economici.
Con il vecchio modello, a quest'ora Govan avrebbe più album e denaro di Satriani (esagero, ma vorrei far capire il senso), avrebbe lo status di guitar hero con annessi e connessi e non sarebbe costretto a campare con le clinic trascinandosi dietro un modeler perché non può permettersi di farsi trasportare in giro un ampli.
Diceva bene Ricky Portera: mia madre il sabato mi portava al negozio di dischi a comprare qualcosa, e mi ha insegnato a investire sulla musica. Perché c'era un prodotto da acquistare.
Oggi il prodotto è gratis su YouTube o su una piattaforma per quattro spicci. Ovvio che la musica di qualità stia scomparendo e non convenga fare l'artista.
Che cosa domina dunque? La musica a basso costo e qualità ridotta. Rimane la musica ipercommerciale che riesce a generare ritorni con altre vie rispetto alla vendita dell'album. Il resto è nicchia e io effettivamente sto comprando gli album della nicchia.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Ombra/luce il 03 Luglio, 2024, 06:11 PM
E' un discorso molto più vasto e più complesso di quel che si possa pensare, perchè apre a molte strade e molte concause. Da una parte vi è il problema descritto da Beato, che è reale, ovvero della facilità con cui oggi si può produrre in autonomia musica, cosa che ha abbassato l'asticella della qualità, in quanto le moltitudini di facilitazioni hanno generato generazioni di "musicanti" senza reali talenti e senza controllo qualità da chi di competenza, da un'altra parte trovo assolutamente oculato il discorso che fa Robland, ovvero le cause economico-finanziarie del mercato della musica oggi, che è un binario trasversale.
Da una parte abbiamo la fruibilità gratuita, "l'home made" senza talento, la produzione facilitata da tecnologie che hanno richiesto meno formazione musicale concreta, facilmente fruibile grazie ai social e piattaforme di massa gratuite, da un'altra abbiamo i mercati maggiori, macchine da soldi che seguono naturalmente la scia dell'onda e che, per ovvie ragioni, non tornerebbero a soluzioni oggi infruttuose, indifferentemente se ciò fomenti un globale abbassamento di qualità, se questa oggi è un ostacolo all'ingranaggio economico-finanziario.

Però il mondo mainstream di oggi e i mercati maggiori della musica/intrattenimento e il mondo dell'home made raffazzonato e senza talento facilmente fruibile su social e piattaforme gratuite sono due cose che possono trovarsi di strada ma anche viaggiare slegate, due discorsi da fare a parte, volendo anche in due topic diversi, perchè entrambe aprono a discorsi ad ulteriori diramazioni.


Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 06 Luglio, 2024, 09:30 PM
Citazione di: Ombra/luce il 03 Luglio, 2024, 06:11 PME' un discorso molto più vasto e più complesso di quel che si possa pensare, perchè apre a molte strade e molte concause. Da una parte vi è il problema descritto da Beato, che è reale, ovvero della facilità con cui oggi si può produrre in autonomia musica, cosa che ha abbassato l'asticella della qualità, in quanto le moltitudini di facilitazioni hanno generato generazioni di "musicanti" senza reali talenti e senza controllo qualità da chi di competenza, da un'altra parte trovo assolutamente oculato il discorso che fa Robland, ovvero le cause economico-finanziarie del mercato della musica oggi, che è un binario trasversale.
Da una parte abbiamo la fruibilità gratuita, "l'home made" senza talento, la produzione facilitata da tecnologie che hanno richiesto meno formazione musicale concreta, facilmente fruibile grazie ai social e piattaforme di massa gratuite, da un'altra abbiamo i mercati maggiori, macchine da soldi che seguono naturalmente la scia dell'onda e che, per ovvie ragioni, non tornerebbero a soluzioni oggi infruttuose, indifferentemente se ciò fomenti un globale abbassamento di qualità, se questa oggi è un ostacolo all'ingranaggio economico-finanziario.

Però il mondo mainstream di oggi e i mercati maggiori della musica/intrattenimento e il mondo dell'home made raffazzonato e senza talento facilmente fruibile su social e piattaforme gratuite sono due cose che possono trovarsi di strada ma anche viaggiare slegate, due discorsi da fare a parte, volendo anche in due topic diversi, perchè entrambe aprono a discorsi ad ulteriori diramazioni.


Il punto secondo me non sta nel discorso facile del perché ci siano in giro tanti album di bassa qualità (certo, perché oggi con la tecnologia disponibile puoi farteli in casa, e il fai-da-te sarà più spesso uno schifo che un buon prodotto), ma perché non ci siano in giro tanti album di ottima qualità. E del perché il concetto stesso di album pare in crisi.

L'album di qualità, o percepito come tale, costa. Non te lo fai in casa (tranne eccezioni). Richiede un sacco di persone, mica solo quattro tizi che suonano e che hanno il potenziale esplosivo. E quindi occorre un produttore che spesso fa fare ai brani un salto mostruoso, un tecnico del suono bravissimo che sappia come raccogliere al meglio alcuni suoni in base al tipo di band, occorre il missaggio che è un lavoro difficile, e tante tante tante altre cose.
Per fare tutto questo ci vuole il budget (infatti oggi senti critiche forti anche ad album di band di un certo spessore perché neanche più loro hanno un budget adeguato) e il budget chi lo anticipa(va)? La casa discografica. E perché? Perché poi l'album veniva venduto (tra l'altro la casa discografica ci metteva pure i soldi per stampare gli album, per distribuirli nel mondo e una barca di denaro per promuoverli, a volte anche con la corruzione). E le vendite erano talmente importanti che non solo potevano ripagare ma generare ricchezza per tutti. Pensa quanti soldi! Management e artisti, tecnici e studio, dirigenti e dipendenti della casa discografica, dirigenti e operai della fabbrica che produce i supporti degli album, proprietari e impiegati dei negozi di cd e vinili. E poi l'indotto: radio, riviste, produzione degli strumenti musicali, negozi che vendono gli strumenti, merchandising, roadies, mixeristi, addetti alle luci, sale da concerto ecc.

Tutto questo sta andando in bancarotta.
Una desertificazione progressiva e pare inesorabile perché le piattaforme informatiche che attualmente gestiscono la musica prodotta pare non generino abbastanza ritorni economici se non per loro stesse.

A me pare ovvio che gli album di qualità siano una rarità. Al momento non c'è modo di ripagare i costi che richiederebbero.
Senza quei profitti anche i tour sono a rischio: Steve Vai ha dichiarato (quindi uno affermato) che ha fatto fatica a non andare in debito e D. Zappa ha dovuto vendere degli strumenti musicali per autofinanziare parte delle spese.
Ho nominato artisti affermati, ma le nuove leve?
Ovvio che siano visibili pochi talenti nuovi: nessuno li va a cercare, coltivare e ci va ad investire perché dovrebbe farlo per beneficenza.

È una disgrazia? Beh, per le nuove generazioni sì. Perché non avranno la fortuna che hanno avuto le generazioni vissute dal secondo dopoguerra a oggi.
Però magari nel frattempo nascerà un nuovo modello di business o magari finalmente si legifererà per proteggere sul serio gli autori invece chd tutelare sempre i consumatori (che nel frattempo hanno sempre meno da consumare...).

E poi c'è il ciclone AI.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 07 Luglio, 2024, 07:21 AM
Io certamente capisco il discorso economico e il volano, gli indotti a questo correlati.

Però, mi domando, non sarà che sono anche finite le idee? Non abbiamo fatto fin troppa roba con quei benedetti 12 suoni? Inoltre, penso anche che non è che solo perché antecedente agli anni 70 fossero tutte cose di pregio, eh? Pure al tempo c'erano delle belle schifezze.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 07 Luglio, 2024, 10:18 AM
Citazione di: Vu-meter il 07 Luglio, 2024, 07:21 AMInoltre, penso anche che non è che solo perché antecedente agli anni 70 fossero tutte cose di pregio, eh? Pure al tempo c'erano delle belle schifezze.

Appunto dico: il problema non è la moltiplicazione delle schifezze, che c'è sempre stata in abbondanza, ma la scomparsa della qualità che non è più possibile avere a causa dell'azzeramento del budget causato a sua volta dall'assenza di investimenti causati a loro volta dall'assenza di profitti generati dalle vendite di un prodotto che è diventato grosso modo gratuito da trent'anni e quindi è sull'orlo dell'estinzione.

Citazione di: Vu-meter il 07 Luglio, 2024, 07:21 AMPerò, mi domando, non sarà che sono anche finite le idee? Non abbiamo fatto fin troppa roba con quei benedetti 12 suoni?

Beh ipotizziamo due risposte opposte:
1- molto probabilmente sì, perché tantissimo è stato fatto in passato, creando tanti generi e spesso saturando il mercato di cloni musicali per cercare di spremere più soldi possibile.

2- molto probabilmente no, perché magari questo lo pensavano e dicevano tantissime persone già nei decenni precedenti, e invece ogni volta...
Secondo me molti non potevano immaginare che sarebbe spuntato un EVH a portare nuova linfa ad una musica rock che nella seconda metà degli anni settanta aveva stancato quasi tutti, cedendo il passo alla più dinamica disco e all'energico punk.

I VH esistevano e sono arrivati all'album perché qualcuno aveva convenienza economica a pagare qualcuno che andasse in giro a scovare gente con cui fare soldi. Stessa cosa coi Beatles che senza quei qualcuno e quella convenienza oggi magari sarebbero ancora nel pubbetto (il Cavern) di Liverpool.
Così come io mai avrei immaginato che tutto un certo florido hard&heavy venisse per buona parte spazzato via da alcuni tizi che suonavano in zona Seattle (che piacessero o meno).

Purtroppo non lo sapremo per certo, perché prima c'era convenienza economica a cercare i talenti, ingaggiarli e finanziarli. Ora assolutamente no.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Donatello Nahi il 07 Luglio, 2024, 11:40 AM
Molti discorsi che sono stati fatti sono ragionevoli e condivisibili... per me, per aggiungere qualche sfumatura... siam proprio noi ad esser cambiati... ci son tante cose da fare che ci distolgono dalla musica... come dal calcio, ed altre cose... non c'è piú l'appassionato con l'impiantone stereo nel salotto, che compra il vinile e sta seduto un ora per ascoltarselo attentamente... quindi la musica vale meno che in passato, proprio per il nostro nuovo modo di essere e vivere... di contro peró i concerti di quelli che vengono alla ribalta... per marketing, per bellezza... e magari sempre meno per capacitá, vanno sold out... vedi i fenomeni Dua Lipa... o Taylor swift.. o quello che è... e lí soldi de ne generano... poi c'è il merchandising..le pubblicitá..etc... boh, difficile capire cosa succederà... poi come diceva Robland, c'é, pure L'AI come variabile determinante per indirizzare il futuro della musica... anche la rivoluzione industriale avrebbe dovuto spazzare via tutto, ed in un certo senso lo ha fatto... peró il mondo va avanti lo stesso... poi, meglio o peggio, è opinabile. A tal proposito, interessante l'ultimo video di Cicolin.


Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 07 Luglio, 2024, 12:15 PM
Secondo me, Donatello, stai descrivendo le conseguenze, non le cause.

Prendi ad esempio i libri. Vengono scritti ancora e questo accade da secoli, nonostante i lettori siano completamente diversi e anche i supporti per leggere, che non sono più esclusivamente cartacei. Oltre agli stili di vita, alla mentalità e ai temi trattati: è tutto cambiato, eppure esistono.
Ma cosa accadrebbe se improvvisamente i libri fossero gratis?
Qualcuno avrebbe interesse a finanziare gli scrittori? Non più.

A quel punto qualcuno direbbe: "non esistono più i capolavori di una volta!
Sono cambiate le abitudini, c'è internet, chi ha più voglia di faticare scrivendo per mesi o anni ora che siamo tutti più pigri ed esiste WhatsApp?"
Di sicuro non ci sarebbero se scrivere lo si facesse gratis.

È un esempio imperfetto, quello dei libri.
Ma è per far capire che nessuna arte fiorisce senza denaro.
Hai fatto l'esempio di Taylor Swift, che effettivamente fattura quanto il bilancio di uno Stato. Ottimo esempio perché, come dicevo nel primo post, la musica commerciale guadagna benissimo tramite altri canali di profitto perché è immediatamente fruibile. (Ma potevamo anche fare l'esempio dei Maneskin). Ma quante Taylor Swift esistono oggi? Pochissime, mentre chi ha vissuto negli anni ottanta ha visto l'eslosione del pop, che era una vera miniera di denaro. Esplosione possibile grazie a un investimento che genera un ritorno. E questo significativa longevità, mentre oggi c'è l'usa e getta, lo spremi e getta perché non si può generare lo stesso flusso di denaro a lungo termine.

Inoltre altri generi muoiono, perché costano e non possono generare nemmeno lontanamente quel tipo di profitti se non dalle vendite di un prodotto. Ce la può fare un John Mayer, un Joe Bonamassa, certo. Ma quante band ottime non hanno avuto un successo stellare eppure hanno vissuto tranquillamente vendendo la loro musica? Migliaia e migliaia, con case discografiche indipendenti o comunque piccole, disegnate apposta per questo scopo. Alcuni non facevano nemmeno i tour (promozionali) eppure vivevano di musica.
Leggendo la storia iniziale dei Metallica o di Malmsteen questa cosa emerge chiaramente.

Ora mi taccio perché ho sproloquiato troppo.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 07 Luglio, 2024, 03:01 PM
C'è qualcosa che non torna...  :-\
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Donatello Nahi il 07 Luglio, 2024, 04:16 PM
Citazione di: Vu-meter il 07 Luglio, 2024, 03:01 PMC'è qualcosa che non torna...  :-\

Cioè?.. dai spiegati meglio.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 07 Luglio, 2024, 04:44 PM
Da mobile non riesco.. odio digitare. Appena approderò ad un PC, mi spiegherò meglio. Scusate. :sorry:
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Ombra/luce il 07 Luglio, 2024, 08:42 PM
Anche io sono su mobile adesso, quindi rimando a domani la risposta vera, però il discorso è complesso e le vie di interpretazione sono tante, sicuramente la fruibilità commerciale, anche su internet, che è ormai nelle mani di tutti ed una costante, ha influito sulla banalizzazione della musica stessa, anche le modalità di ascolto sono cambiate e non in meglio, se una enorme fetta di giovani come unico mezzo di riproduzione hanno gli speakers dello smartphone, cio contribuisce alla sua banalizzazione. La pirateria dagli albori di internet, l'ascolto e la vendita di brani singoli su internet ha contribuito a cambiare le modalità di produzione e ascolto, il marketing oppressivo e massivo del mondo di oggi, la musica bombardata nelle pubblicità e tanto altro, alcune sono cause, altre concause, è un discorso di una complessità enorme, che apre a un sacco di interpretazioni
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Donatello Nahi il 07 Luglio, 2024, 09:01 PM
Citazione di: robland il 07 Luglio, 2024, 12:15 PMSecondo me, Donatello, stai descrivendo le conseguenze, non le cause.


Peró Rob, quando dico che siamo noi ad esser cambiati, che non ci prendiamo piú il tempo di comprare un vinile sederci un ora in salotto per ascoltarlo, senza fare altre mille cose... non mi sembra una conseguenza, ma la causa di tutto. La causa per cui la musica non ha piú l'importanza di prima... è un intrattenimento come ce ne sono altre decine... è uno show a cui andare ad assistere... come dicevamo prima, molti concerti sono sold out, a prezzi folli.... non credo che Gilmour non faccia soldout, per dire... ma quanti compreranno il disco?
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 08 Luglio, 2024, 07:54 AM
A me c'è qualcosa che non torna.. Se fosse vero che l'abbassamento qualitativo della musica in generale fosse dovuto al fatto che l'ambiente discografico non produce più le moli di denaro di prima in quanto non si vendono più dischi, non dovrei vedere invece stelle del pop del calibro di Taylor Swift, Harry Styles, Ed Sheeran, Billie Ellish ecc, ecc, ecc... c'è gente che non ho nemmeno idea di chi sia sfondata di soldi, nella musica.
Se è vero che non si vendono più i vinili o i cd, è anche vero che si guadagna attraverso altri canali, compresi i social e ricordiamo comunque che i veri soldini li si faceva (sempre) nei live, più che dalle vendite dei dischi; che è il motivo per cui si organizzavano tour mondiali per le star internazionali.

Quindi, secondo me la cosa è molto più complessa di così e penso la percezione con cui giudichiamo l'abbassamento della qualità sia la stessa percezione con cui la giudicavano prima i nostri nonni, che si sono visti passare dall'opera alla canzone e poi i nostri padri che dalla canzone in stile "bel canto" sono passati agli urlatori.
Temo che sia SOPRATTUTTO un cambiamento sociale il vero fenomeno che ci appare come un peggioramento (e forse lo è, non lo nego, tenendo conto che anche se in modi diversi la vivo anche io come cosa, ma ancora prima di voi, perché per me la musica bella era già morta alla fine degli anni '70). Il cambiamento di costumi (e qui potrebbe partire l'analisi sociologica di perché questi cambiamenti avvengano e come) dovuto ai tanti motivi che non affronterò, ha portato ad un cambiamento in tutti i settori della nostra vita, certamente anche nell'arte e nella musica, ma non solo.

Insomma, senza allungarmi troppo, personalmente non credo che sia una questione economica alla base del mutamento di "qualità percepita" legata alla musica, ma un vero fenomeno sociale molto complesso e relativamente difficile da analizzare.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Donatello Nahi il 08 Luglio, 2024, 01:02 PM
Ecco, appunto.... io son d'accordo con @Vu-meter
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 08 Luglio, 2024, 03:44 PM
Sembra un commento lungo, ma in realtà è sintetico, perché è ovvio che ho dovuto semplificare tutti i passaggi. Ci vorrebbe un libro.

Un artista molto affermato può fare tanti soldi tramite la sola attività live? Certamente sì, fiumi di denaro. Vedi i Metallica, vedi Taylor Swift, vedi Garth Brooks.
Ma l'artista non nasce affermato. Dunque come si afferma? E qui viene il dramma.

A un certo punto della nostra storia la tecnologia ha permesso al pubblico di aggirare il problema dei diritti d'autore tramite piattaforme che consentivano la condivisione gratuita dei file musicali. Niente più rotalties per gli artisti perché non era più necessario comprare l'album. Rubinetto sgocciolante per tutti, affermati o meno.
Dice Kirk Hammett:
"È successo. E non potevamo fermarlo perché era una cosa più grande di tutti noi: una tendenza che ha affondato l'industria della musica, ca**o. All'improvviso, tutti noi siamo stati riportati all'epoca dei menestrelli, dove l'unica fonte di reddito dei musicisti è il live."

Quindi fine del reddito proveniente dalla musica incisa. Devi andare per forza a suonare live. Ok, ma chi mi finanzia? Ah, non si sa. Se sei già affermato e popolare gli sponsor li trovi facilmente. Ma se hai appena realizzato il tuo primo album? Ah beh, arrangiati, nessuno ti anticiperà nulla. Anche perché prima ci pensava la casa discografica a promuovere l'album appena inciso, qualunque genere tu facessi, mica solo la musica più commerciale. E ci pensava la casa discografica a farti affiancare da professionisti in grado di estrarre il meglio dalle tue qualità di creativo acerbo e di musicista acerbo facendoti crescere. Ripeto, Dweezil Zappa quest'anno si è venduto la strumentazione per suonare dal vivo. Non è che il suo problema sia il cambiamento sociale. È che gli servono i soldi per finanziare un tour, mentre prima era garantito dalla casa discografica, perché questa doveva quanto meno promuovere l'album che gli aveva fatto incidere dandogli pure il supporto dei professionisti e una strumentazione di prim'ordine.

Ergo, possiamo chiederci:
Se oggi incido un album come un qualunque esordiente sconosciuto, come faccio i soldi?
Con le visualizzazioni o con i live. Per le visualizzazioni ti danno 4000 dollari in media per ogni milione di visualizzazioni. Quindi non ti sosterrai con quelle. Né ti puoi permettere tanto facilmente un tour perché chi investe se non sa che ne ricaverà un profitto?

Di qui i talent della tv, che fanno il lavoro di generare un pubblico e un seguito per degli esordienti, in modo che poi convenga investire un po' di denaro per mandarli in tour almeno una volta e vedere cosa ne esce in termini di riscontri.
Sinceramente possiamo aspettarci che questo generi qualità? No. Questo uccide la qualità e moltiplica le formule per estrarre quanto più denaro possibile dalla mediocrità, spremuta tra l'altro a breve termine.

Eh, ma esiste Taylor Swift. Certo, esiste lei e ce ne sono altri che ce l'hanno fatta. Soprattutto nella musica più commerciale dicevamo, che può fare soldi attraverso la pubblicità in tv o l'uso di un ritornello sui social o il brano che mettono allo stadio.

La domanda chiave però è questa:
Quale sistema oggettivamente ha consentito finora la massima espansione del mercato musicale, il che produce sia immondizia che qualità? Il mercato discografico basato sul contratto azienda-artista, in base al quale l'azienda investe su uno sconosciuto se immagina che potrà ricavarne un profitto. E no, il primo profitto non verrà dai live perché ai concerti dello sconosciuto andranno in pochi, quindi è molto probabile che si partirà con un debito reso possibile dall'investimento di un'azienda. Intanto l'artista aveva le royalties. E le royalties lo proteggevano pure se improvvisamente decideva di non fare più un concerto ma di stare a casa a guardare la tv. I diritti erano suoi e se la musica la volevi te la dovevi comprare. E se la la compravi lui ci guadagnava sempre qualcosa (anche poco), pure senza sponsor, senza live, senza merchandising.

Se togli quel reddito mi spiegate come fa un esordiente ad attrarre uno sponsor o vendere merchandising, che sono tutte cose che richiedono che il nome dell'artista sia un brand affermato? Risposta: con le visualizzazioni. Se c'è un numero elevato, uno sponsor lo trovi e il live si può fare. Solo che prima la promozione te la garantiva la casa discografica, mentre oggi quanti possono sperare di fare milionate di visualizzazioni da esordienti? Pochi. Talmente pochi che conviene andare a fare la fila per entrare in un talent e sperare nel miracolo. Uno su un milione ce la fa.
E ci meravigliamo se la qualità si è un tantinello abbassata?

Quel sistema lì, dai Beatles agli anni novanta (guarda caso, la crisi è iniziata proprio quando è arrivato Napster), ha garantito floridità.
Esempio: i Nirvana hanno sfondato? Bene, allora io azienda vado ad investire su decine di band simili in tutto il globo perché ne trarrò dei profitti: Screaming Trees, Smashing Pumpkins, Alice in Chains, Soundgarden (in realtà esistevano già, ma i soldi veri li hanno avuti con l'esplosione dei Nirvana) ecc. ecc.
Milioni e milioni di copie vendute. Poi se volevano suonare live, bene. Ma se non volevano, intanto le case discografiche avevano fatto dei bei gruzzoli. Da reinvestire nel prossimo fenomeno: il post grunge.

I Radiohead hanno provato a dire: sentite, qui di diritti sui brani non ne guadagniamo più, quindi proviamo a offrire gratis l'album online sul nostro sito chiedendo una somma volontaria, stai a vedere che guadagniamo comunque tanti soldi!
Esperimento fallito: la maggior parte della gente l'ha scaricato gratis. Fine della possibilità delle band serie di provare a trarre denaro dall'album senza l'investimento delle case discografiche.

Poi che ci siano stati tanti cambiamenti sociali nessuno può negarlo. Alcuni generi possono aver stancato. Ma guardate che di cambiamenti sociali ce n'erano stati già parecchi dai tempi dei Beatles a quelli dei Nirvana, eh. Sono mondi completamente differenti eppure c'era una costante: lo vuoi l'album? Compratelo.

La vera novità intervenuta è stata: lo vuoi l'album? Scaricatelo gratis o fatti un abbonamento che consente solo al proprietario della piattaforma di fare soldi.
Questo è stato il più grosso cambiamento che ha decretato la morte artistica e che consente solo a Taylor Swift e simili di vivere nella floridità.
Conclude Lars Ulrich:
"Ovviamente è molto, molto più difficile per le band più giovani oggi perché non hanno il supporto delle case discografiche per delle cose basiche".

Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 08 Luglio, 2024, 04:19 PM
Io sarò stupido e/o forse anche cattivo, ma detto molto francamente, a me non importa granché se l'artista non può più guadagnare le cifre da capogiro che faceva quando c'erano i dischi o i cd. Che il Sig. Mc Cartney possa acquistare uno stato, se vuole, non è che lo veda una cosa giusta o positiva. Che il Sig. Clapton può comprarsi 12 Ferrari e/o 180 ville nel mondo, non è che la cosa mi faccia poi così piacere.

Che la casa discografica del Sig. Mc Cartney e/o del Sig. Clapton abbiano i soldi da reinvestire in altri artisti, sinceramente, non è che mi interessi tanto.

Ci sono ambiti musicali in cui questo non è mai stato possibile. Ci sono artisti straordinari che pur suonando dall'epoca dei Beatles, non si sono arricchiti, né hanno fatto arricchire case discografiche e sono musicisti NETTAMENTE SUPERIORI  a quelli che invece, in molti casi , ci sono riusciti.

In ambito musica classica, opera, jazz, la ricchezza è bannata e solo alcuni talentuosissimi sono potuti accedere diciamo ad un comunque notevole benessere economico. Per il resto, il panorama musicale di queste realtà è popolato da gente che campa. Che male c'è?
Ami la musica? Suona dal vivo e guadagnati il pane (ATTENZIONE, spesso "il pane" del musicista equivale a moneta sonante anche per i più ignoti (lo zio di mia moglie ci ha comprato alcune porche e varie case, suonando nelle balere ed è un signor nessuno)).

La qualità secondo me prescinde gli investimenti. Nel mondo ci sono talentuosissimi musicisti che guadagnano dal web e dai live anziché dalle vendite di dischi, non ci vedo tutta questa differenza. Guadagnano meno di prima? Sinceramente, mi sembra anche giusto, considerando ciò che accadeva.

Il sistema degli anni 1960-2000 in cui abbiamo reso delle superstar straricche (loro e i loro discografici) dei musicisti (spesso anche abbastanza scarsi), secondo me era il vero sistema malato.

A mio parere (e resta tale, per carità) si è abbassata la qualità perché si è dato spazio di critica a che non ne capiva assolutamente niente. Se vogliamo parlare di qualità alla massima espressione, tocca tornare a Bach (per citare un nome) e compagnia bella, gli altri fanno scappare da ridere, compresi i beniamini che io stesso ho amato tanto da piccolo e da grande, salvo alcune rare eccezioni. Se metto un Mozart e un che so ... Mick Jagger di fianco e valuto con coscienza la qualità espressiva della musica (ATTENZIONE, NON quello che mi piace di più, NON quello più orecchiabile, NON quello che mi fa battere il piede), davvero pensi ci sia un paragone, riguardo alla QUALITÀ musicale? C'è lo stesso salto (anzi no, molto maggiore) che c'è tra Led Zeppelin e Sfera Ebbasta.

Io adoro (non in senso religioso, ovviamente) i grandi del jazz, ma mi rendo perfettamente conto che sono relativamente ridicoli rispetto ai nomi che hanno fatto musica di assoluta qualità, tranne rarissimi casi, tipo Gershwin, che reggeva relativamente il confronto, ma si è giustamente dato alle canzonette, che gli facevano guadagnare di più.

Sarebbero discorsi interminabili e peraltro non riflettono che la mia personalissima opinione, ma secondo me, la qualità è scesa di livello (ed era già scesa da tempo) perché è sceso sempre più il livello generale dei musicisti, di chi scriveva musica, di chi la criticava e ne scriveva su giornali, riviste e quant'altro, e logicamente, di conseguenza, di chi la ascoltava. Il tutto, generalizzando, ovviamente. Poi ci sarebbe il discorso: come mai si è abbassato il livello qualitativo di queste persone? E si apre un'analisi interminabile del perché oggi andiamo in giro (pure io) con le camice scozzesi fuori dai jeans e non più con il cappello con la piuma.. e lì ci perdiamo..

Ovviamente, il tutto IMHO.


Ps: il tutto se si parla di "qualità" della musica. Altrimenti basta spostare la domanda verso: "perché non producono più la musica che piace a me e con cui sono cresciuto?" .. che poi, le risposte restano le stesse .. :laughing:
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 08 Luglio, 2024, 05:29 PM
Il fatto che degli artisti abbiano fatto i milioni non è il punto centrale del mio (ahimé lungo) commento.
Il punto centrale è che quel sistema garantiva la massima espansione di tutti i generi e la sussistenza alla più ampia quota di artisti possibile. Sussistenza che consente di continuare a far musica, di investire in strumentazione e di ingaggiare musicisti migliori, mica solo a comprare la villa.

Se John Scofield funzionava, discograficamente parlando, si correva a cercarne altri, alcuni dei quali magari avrebbero fatto tanti soldi e magari altri no, ma il punto è che avevano la chance di pubblicare nel miglior modo possibile, di organizzare un tour con i migliori musicisti possibile dato il budget.
Pensa alle band di Chick Corea negli anni ottanta-novanta: si è investito sulla sua bravura facendo diventare noti dei musicisti davvero ostici da comprendere, e grazie a quei soldi ha allevato quelli che sono diventati tra i migliori musicisti fusion. Al punto che tutti loro hanno potuto persino pubblicare una caterva di album solisti (Patitucci, Gambale, Weckl, Henderson). Io oggi ho in casa alcuni dei loro album solisti grazie a quel mercato.
Oggi un Greg Howe non può avere alcuna visibilità, mentre in quel contesto ha avuto la chance di incidere un sacco di album.
Arrivava la moda del tapping? Bene, investiamo sul tapping, fino all'estremo: Stanley Jordan.

Oggi i corrispettivi li trovi su YouTube. Se cresciuti nelle mani giuste, sarebbero diventati come Scofield, Howe, Jordan. Invece vivono nel deserto musicale, allo stato brado (come un cavallo selvaggio che non verrà mai trasformato in un cavallo da corsa, cosa che richiede investimenti da parte di qualcuno che trarrà dei profitti dalle corse) e lì rimarranno.

Non è che Govan non sa scrivere. È che non gliene frega niente a nessuno di investire su di lui, perché tanto non generebbere sufficiente profitto se non puoi vendere la sua musica. Ergo, campa di clinic, didattica e un po' di concertini. Ben impacchettata, la sua musica sarebbe stata contenuta in diversi album nella nicchia della musica strumentale. Non avrebbe comprato le Ferrari, ma una bella discografia da ascoltare l'avremmo avuta e chissà con che musicisti di livello.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Donatello Nahi il 08 Luglio, 2024, 10:01 PM
Comunque ragazzi... io credo che in questo topic siano state dette tante veritá... la matassa non la districheremo noi, nè prevederemo il futuro della musica... secondo me ci sono tante concause, ed io continuo a mettere al centro di tutto il cambiamento sociale, e soprattutto dell'uomo nella societá contemporanea.... la musica conta meno
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Ombra/luce il 08 Luglio, 2024, 10:32 PM
Una cosa però è indicativa, lo vedo dai nipoti e dai tanti ragazzini con cui ho a che fare anche dal posto di lavoro: sono disinteressati dalla musica, la mettono dagli speaker dello smartphone quando stanno in gruppo, musica dalla struttura imbarazzantemente basilare e non denotano avere alcuno stimolo di interesse vero e proprio, fuori dal contesto sociale, gli parli di musica e lo trovi completamente annoiati dal discorso. Nei giovanissimi denoto proprio un disinteresse reale dalla musica, che non può essere valorizzata ascoltandola dagli speaker di uno smartphone.

Adesso non voglio cadere in discorsi da boomer però quando eravamo bambini/ragazzini noi, io ho 40 anni e sono nato e cresciuto parte dell'adolescenza in piena era analogica, proprio per via della mancanza di tanta tecnologia come oggi, a casa nel tempo libero lo zapping in radio, il registrare musica dalla radio su cassette vergini, i video musicali erano la normalità di qualsiasi famiglia, al di fuori della musica a casa cosa c'era? La televisione, qualche gioco da tavolo, i primissimi e limitati computer (Amiga, Commodore etc) che, primitivi com'erano e senza internet, non ce la facevano a soppiantare l'ascolto della musica, che era una delle attività più svolte nei momenti di piacere delle persone, libri, fumetti.. che altro?

Oggi tra internet, smartphone, social, i giovani non hanno più la musica al centro delle attività per semplice cambio di epoca tecnologica. Oggi le cose da fare, vedere, la quantità di informazioni reperibile, il modo per passare il tempo, cose a cui appassionarsi grazie alla condivisione in tempo reale da ogni parte del mondo data da internet, che è una rivoluzione epocale, ha portato, come altra faccia della medaglia, anche il rendere la musica una passione su tantissime altre da poter scegliere, stesso è toccato alla lettura, oggi di giovani che non hanno aperto un libro in vita loro è pieno.
Ricordiamoci che il nostro stile di vita dipende moltissimo dallo stadio dell'umanità dell'epoca, ai tempi dei miei genitori gli studenti delle prime superiori pensavano a ideali politici, nell'800 i giovaniandava a teatro magari, per generalizzare, oggi i ragazzini fanno vandalate e si sfondano di social e videogiochi, è perché l'umanità, per motivi che ignoro, ha fatto nascere generazioni nuove di esseri umani più stupidi? La risposta è no, la risposta sta nella possibilità e dallo stile di vita a cui  l'allora tecnologia portava, e quello a cui l'attuale tecnologia e progresso porta. Noi siamo quel che impariamo e le informazioni a cui veniamo a contatto, è ovvio che il progresso dell'epoca in cui si vive abbia un gigantesco nesso nelle nostre azioni ed interessi, siamo passati da un mondo dove le uniche notizie che arrivavano erano da giornali cartacei, telegiornali e tra gruppi ristretti di persone, ad una in cui tutto il mondo condivide all'istante qualsiasi cosa. È un mondo completamente diverso rispetto che a trent'anni fa.

PS: sto con il telefono, scusatemi per eventuali errori di scrittura, correggere con questo telefono lentissimo che mi ritrovo è un delirio..
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 09 Luglio, 2024, 06:04 AM
Concordo sia con Donatello che con Ombra. :quoto:
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: AngeloANC il 09 Luglio, 2024, 10:13 AM

Citazione di: Vu-meter il 08 Luglio, 2024, 04:19 PMIo sarò stupido e/o forse anche cattivo, ma detto molto francamente, a me non importa granché se l'artista non può più guadagnare le cifre da capogiro che faceva quando c'erano i dischi o i cd. Che il Sig. Mc Cartney possa acquistare uno stato, se vuole, non è che lo veda una cosa giusta o positiva. Che il Sig. Clapton può comprarsi 12 Ferrari e/o 180 ville nel mondo, non è che la cosa mi faccia poi così piacere.

Come non quotarti... Chi era un ragazzo negli anni 80 90 si ricorda sicuramente l'avidità estrema di quella gente, delle "crociate" che i poveri musicisti (guidati dai metallica) fecero.

Napster ecc (io sono stato un utente e ne sono fiero) è nato per buona parte a causa loro.

Riguardo alla qualità, a me pare che sia uno dei ciclici periodi di bassa, sono abbastanza certo che qualcosa succederà, cos London is drowing and I live by the river

La grande musica è sempre nata dal basso, e io onestamente non vedo come una cosa negativa che il prossimo SRV possa emergere da YouTube invece che dalla Decca Records
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Santano il 09 Luglio, 2024, 11:08 AM
Illuminante la parabola di John Mayer: senza il Tubo non sarebbe emerso così facilmente
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Donatello Nahi il 09 Luglio, 2024, 11:12 AM
Citazione di: Santano il 09 Luglio, 2024, 11:08 AMIlluminante la parabola di John Mayer: senza il Tubo non sarebbe emerso così facilmente

Ma dai... non lo sapevo... ma si, infatti oggi la storia è questa... prima, come diceva Robland, emergevi se le case discografiche investivano su di te... ed oggi ci sono altri modi... è positivo?... è negativo?.... boh... di certo c'era una certa selezione alla fonte... anche se chissá quanti bravi non hanno avuto la possibilitá di farsi conoscere
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 09 Luglio, 2024, 11:26 AM
Tutta la buona musica nasce dal basso, magari dai banchi di scuola o da amicizie nel quartiere. Dopodiché occorre un supporto.
Il prossimo SRV secondo me già esiste da un bel pò, si chiama Philip Sayce, ma i suoi album non se li calcola nessuno, perché non ha soldi.

Io spero ovviamente che qualcuno spunti dal tubo (sicuramente accadrà ed accade, ma sono pochi rispetto alla manna che prima pioveva dal cielo grazie a chi investiva). Intanto però che mi limito a sperare, ringrazio il cielo che SRV sia stato pubblicato dalla Epic Records, una controllata della Sony. Così ho avuto la possibilità di conoscerlo facilmente perché i suoi album erano ovunque, senza bisogno di andarlo a cercare nel pub in cui probabilmente sarebbe rimasto confinato (come Philip Sayce).

@Santano, interessante. Raccontaci di Mayer. Io sapevo che ha fatto il boom grazie ai passaggi in radio, però non so altro.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: elzeviro il 09 Luglio, 2024, 11:41 AM
Citazione di: robland il 09 Luglio, 2024, 11:26 AMIl prossimo SRV secondo me già esiste da un bel pò, si chiama Philip Sayce
a me sembra che di SRV abbia solo il vestiario e la posizione delle mani...
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 09 Luglio, 2024, 12:01 PM
Citazione di: elzeviro il 09 Luglio, 2024, 11:41 AMa me sembra che di SRV abbia solo il vestiario e la posizione delle mani...


Effettivamente ...  :laughing:
Che poi potrebbe essere il motivo per cui non emerge...
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Santano il 09 Luglio, 2024, 12:08 PM
Citazione di: robland il 09 Luglio, 2024, 11:26 AM@Santano, interessante. Raccontaci di Mayer. Io sapevo che ha fatto il boom grazie ai passaggi in radio, però non so altro.

Mi pare di ricordare un Mayer sedicenne nella sua cameretta con una Stratocaster gialla. pubblicò su YouTube la sua versione di Bold as love con tanto di cantato ed ebbe un botto di visualizzazioni. Quindi fu contattato da non ricordo più quale casa discografica.

Ho cercato il video senza esito
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 09 Luglio, 2024, 01:42 PM
Citazione di: elzeviro il 09 Luglio, 2024, 11:41 AMa me sembra che di SRV abbia solo il vestiario e la posizione delle mani...

Vedi che succede a non avere il supporto di una casa discografica?   :D


È come con i Karizma (chi???) e i Toto. La versione povera e la versione gold. I primi sembrano simili ai Toto solo nel taglio dei capelli e negli strumenti usati.  :laughing:
Poi vai a vedere chi ci suona: Steve Lukather suona anche nei Karizma, solo che non godono di alcun supporto quindi nisba, chi se li calcola.
I Toto, ben impacchettati (servizio completo, ossia sfornate singoli sennò non vi facciamo pubblicare) sono famosi e osannati.
I Karizma (con Lukather, Landau, Colaiuta e fior di musicisti) sono ignoti e snobbati, perché sono album "crudi".

(https://i.ibb.co/3v2XcKy/20240709-133836.jpg)
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 09 Luglio, 2024, 02:30 PM
Citazione di: robland il 09 Luglio, 2024, 01:42 PMÈ come con i Karizma (chi???) e i Toto. La versione povera e la versione gold. I primi sembrano simili ai Toto solo nel taglio dei capelli e negli strumenti usati.  :laughing:
Poi vai a vedere chi ci suona: Steve Lukather suona anche nei Karizma, solo che non godono di alcun supporto quindi nisba, chi se li calcola.
I Toto, ben impacchettati (servizio completo, ossia sfornate singoli sennò non vi facciamo pubblicare) sono famosi e osannati.
I Karizma (con Lukather, Landau, Colaiuta e fior di musicisti) sono ignoti e snobbati, perché sono album "crudi".


Domanda, non conoscendo i Karizma e poco i Toto: non è possibile che sia perché i Toto fanno un generino mainstream "da MTV" (tanto per dire) e i Karizma, no?  :-\

Chi siano i musicisti dice poco su cosa producano..
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: elzeviro il 09 Luglio, 2024, 02:30 PM
Citazione di: robland il 09 Luglio, 2024, 01:42 PMi Toto, ben impacchettati...
in effetti il supporto di una casa discografica o di un buon produttore è fondamentale: anni fa ho scoperto che EVH e B.May avevano fatto un album insieme: cavolo, mi son detto, due dei più grandi chitarristi della Storia insieme! invece rimasi molto deluso; probabilmente non ebbe successo quell album perché non aveva il supporto dei suggerimenti di un buon produttore. Idem Open Your Heart degli Europe: la versione neanche demo ma già incisa ma senza i consigli e i rimaneggiamenti di produttore e ingegnere del suono non è neanche lontanamente paragonabile (PUR ESSENDO LA STESSA IDENTICA CANZONE!) a quella bellissima uscita col supporto di una buona casa discografica
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Donatello Nahi il 09 Luglio, 2024, 02:53 PM
Citazione di: Vu-meter il 09 Luglio, 2024, 12:01 PMEffettivamente ...  :laughing:
Che poi potrebbe essere il motivo per cui non emerge...

 :laughing: stroncato di brutto

Non lo conosco ancora bene.... ma con la chitarra sembra bravo  ::)
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 09 Luglio, 2024, 02:58 PM
Citazione di: Vu-meter il 09 Luglio, 2024, 02:30 PMDomanda, non conoscendo i Karizma e poco i Toto: non è possibile che sia perché i Toto fanno un generino mainstream "da MTV" (tanto per dire) e i Karizma, no?  :-\

Chi siano i musicisti dice poco su cosa producano..

Credo proprio che sia come dici.
Cioè il progetto Karizma è solo un divertimento (suppongo), dove si poteva suonare un mix di generi e improvvisando parecchio.

Toto è un qualcosa di più ambizioso, con canzoni, arrangiamenti.
Quello che sottolineavo è l'influenza di una struttura creata per sfornare musica e soldi rispetto al fai-da-te.
Leggevo nell'autobiografia di Lukather che subivano una continua pressione per inserire delle hit che facessero vendere, altrimenti non gli avrebbero dato budget sufficiente. Pur di pubblicare (e poter distribuire i propri album nel mondo), dovevano accettare. Quindi la musica che facevano doveva necessariamente essere più curata e ben presentata, più melodica.

Questo da una parte è un male (perché per molti diventi famoso paradossalmente per la musica che meno ti rappresenta, le hit), dall'altra è un bene perché ti porta ad essere conosciuto ovunque e centinaia di migliaia di appassionati approfondiranno l'intero album. E grazie a questo io, che alle hit non sono interessato, ho potuto conoscere la discografia solista di Lukather e persino i Karizma, che altrimenti si sarebbero persi nell'oblio.

Grazie a quelle hit, nate su pressione discografica, hanno vinto dei Grammy che hanno consentito ai Toto di togliersi una bella soddisfazione nei confronti della critica musicale, che li guardava con sufficienza perché in fondo era una band composta "solo" musicisti di supporto.
(A me dei Grammy e di quelle premiazioni non importa nulla, ma per loro ha significato tanto).

Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: b3st1a il 09 Luglio, 2024, 06:25 PM
Citazione di: Santano il 09 Luglio, 2024, 12:08 PMMi pare di ricordare un Mayer sedicenne nella sua cameretta con una Stratocaster gialla. pubblicò su YouTube la sua versione di Bold as love con tanto di cantato ed ebbe un botto di visualizzazioni. Quindi fu contattato da non ricordo più quale casa discografica.

Ho cercato il video senza esito
Mmm...Mayer ha più di quarant'anni, e YouTube ne ha meno di venti, per cui mi viene il dubbio che ci sia qualche particolare da rivedere in questa storia. Se torno con la memoria alla prima metà degli anni '90, quando Mayer aveva 16anni (e ce li avevo anche io...), ricordo un internet ancora agli albori, dove di video non c'era praticamente traccia...
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Santano il 09 Luglio, 2024, 08:11 PM
Citazione di: b3st1a il 09 Luglio, 2024, 06:25 PMMmm...Mayer ha più di quarant'anni, e YouTube ne ha meno di venti, per cui mi viene il dubbio che ci sia qualche particolare da rivedere in questa storia. Se torno con la memoria alla prima metà degli anni '90, quando Mayer aveva 16anni (e ce li avevo anche io...), ricordo un internet ancora agli albori, dove di video non c'era praticamente traccia...

Possibilissimo, la memoria comincia a farmi brutti scherzi..
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 11 Luglio, 2024, 08:38 AM
Citazione di: elzeviro il 09 Luglio, 2024, 02:30 PMin effetti il supporto di una casa discografica o di un buon produttore è fondamentale: anni fa ho scoperto che EVH e B.May avevano fatto un album insieme: cavolo, mi son detto, due dei più grandi chitarristi della Storia insieme! invece rimasi molto deluso; probabilmente non ebbe successo quell album perché non aveva il supporto dei suggerimenti di un buon produttore.

Esempio molto calzante. Me lo ricordo bene, fu un tentativo molto artigianale e spontaneo e non riuscì.
Comunque le case discografiche esistono ancora, ma hanno dovuto cambiare drasticamente i loro modelli di business quando sono quasi scomparse le entrate derivate dalle vendite a causa della fruizione gratuita della musica. Oggi fanno contratti capestro che strangolano gli artisti, e sono pochi coloro che vi sopravvivono. Chi sopravvive perché riscontra grande successo (misurato non con le vendite) va avanti. Ma sono per forza pochissimi. E questo porta alla desertificazione del panorama generale e alla bassa qualità media della musica che ha riscontri: le fonti di reddito sono ridotte ergo bisogna semplificare la musica al massimo perché funzioni, perché occorre minimizzare i rischi.

E questo fa scomparire progressivamente le figure chiave: talent scout, produttori, ingegneri del suono di talento.
Gli esordienti che oggi provano ad entrare in questo mondo musicale qualitativamente impoverito non sono più affiancati da quei professionisti che facevano la differenza.
I Kiss incisero tre album in meno di un anno e mezzo, ma non ebbero molto successo con le vendite. Per il quarto album, un live, furono affiancati da Eddie Kramer (che aveva lavorato con Hendrix, Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin). Oggi questo sarebbe fantascienza.
I Kiss erano eccitatissimi dall'avere come produttore un personaggio del genere, perché speravano avrebbe fatto le scelte giuste. Fu registrato Alive nel '75, Kramer ci lavorò e... ad oggi sono 9 milioni di copie, l'equivalente di 9 dischi di platino. E di lì un successo dopo l'altro. E questo significava benzina che alimentava la ricerca di altri talenti, e dunque la qualità media della musica.

Ecco perché non c'è più la musica di qualità: c'era un gran lavoro sugli artisti potenzialmente talentuosi. Tre album che non rappresentavano al meglio l'energia dei Kiss e poi un quarto album che invece ne trasmetteva lo spirito. Un quarto senza il quale oggi quella band la si ricorderebbe così: quattro buffi ragazzi che incisero tre album buonini.

Oggi per avere il disco di platino devi vendere 50.000 copie.  :laughing:

Hai menzionato Van Halen. Tutti conoscono Eruption. Ma chi ha avuto l'idea di inciderla? Il produttore. Era la routine di riscaldamento di Eddie, non un brano. Templeman rimase impressionato da quello che per Eddie era un mero passatempo per scaldarsi, lo fece registrare e incidere.
Ed ecco il boost che, mattoncino su mattoncino, consente la musica di qualità. (E comunque ci fu una grande promozione dell'album da parte della Warner).
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Davids il 11 Luglio, 2024, 01:44 PM
Non pensavo che questo topic avrebbe avuto tanto successo. Ho 3 pagine di arretrati da leggere.
Nell'attesa, aggiungo un altro punto di vista sull'argomento musica-case discografiche.
Frank Zappa MTV The Cutting Edge Happy Hour - June 25, 1987

Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Donatello Nahi il 11 Luglio, 2024, 04:53 PM
Citazione di: Davids il 11 Luglio, 2024, 01:44 PMNon pensavo che questo topic avrebbe avuto tanto successo. Ho 3 pagine di arretrati da leggere.


Ma infatti ci chiedevamo dove fossi finito.....

Si è vero... è strano che un topic che non parla di chitarre o pedali abbia tanto successo  :laughing: 
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Moreno Viola il 13 Luglio, 2024, 04:06 PM
L'argomento è complesso e per questo vorrei proporre un punto di osservazione differente, anche perché la narrazione dell'artista in purezza supportato dall'industria discografica mi appare dettata da una certa ingenuità o quantomeno come una forma di estrema idealizzazione piuttosto distante dalla realtà.
Il successo di un artista è quasi sempre il risultato di compromessi mal digeriti dall'artista stesso.
Chissà come sarebbe andata se i Nirvana fossero rimasti semplicemente un gruppo di Seattle, parte di una scena mai esplosa, guidati da un ragazzo con seri disagi acuiti dal consumo di sostanze stupefacenti.
Si potrebbe obbiettare che esistono anche casi di artisti che hanno scientemente modellato la propria proposta in modo da renderla adatta a competere con i campioni di vendite e appetibile per un pubblico più ampio, ma la realtà è che quella scelta corrisponde ad un riposizionamento dell'aspetto artistico nella scala delle priorità.
I Kiss saranno divertenti e avranno messo in fila decine di brani utili a compilare Greatest Hits per i prossimi decenni, ma non credo possano essere considerati come punto di riferimento in fatto di lascito artistico.
L'obbiettivo era diventare ricchi e famosi e un'ambizione del genere trova certamente pieno supporto nella casa discografica interessata a profitti immediati e possibilmente crescenti e continuativi, ma di fronte a un ipotetico impulso artistico, non credo che avrebbero ottenuto lo stesso sostegno.
Ho l'idea che i musicisti in generale e ovviamente con tutte le eccezioni che certamente esistono abbiano reagito ai cambiamenti in fatto di fruizione e soprattutto consumo della musica in un modo che, fino a quando è durata, ha favorito più l'industria musicale che loro stessi.
La vicenda che mise in conflitto i Metallica e Napster è, secondo me, piuttosto indicativa.
In sostanza quello che voglio dire, è che la mia generazione, quella della maggior parte degli utenti qui su Jamble, ha goduto dell'illusione che prodotti pensati e realizzati con lo scopo di essere accessibili a più consumatori possibili, fossero concepiti come oggetti d'arte.
Condivido però che con tutti i suoi vizi, l'industria discografica necessitava di competenze che era costretta a cercare in professionisti che spesso sono stati capaci di raggiungere quel punto di equilibrio tra esigenze formali e urgenza artistica che ha ci ha permesso di portarci a casa capolavori indiscussi.
Ai giorni nostri, in un percorso declinante iniziato un paio di decenni fa, l'idea, che in realtà ha pervaso più o meno tutti i settori, secondo la quale tutto è accessibile, ha reso la scena musicale estremante mediocre per non dire scadente.
Avere a disposizione strumenti e software sofisticati per registrare, missare, masterizzare la propria musica nel proprio studio casalingo, ha fatto si che chiunque possa apparentemente raggiungere risultati professionali senza bisogno di consultare figure di certificata competenza.
In ogni caso gli artisti continuano e continueranno ad esistere; è soltanto più difficile trovarli.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 13 Luglio, 2024, 04:49 PM
:moreno:

Grazie mille per il tuo intervento. Speravo proprio.. :abbraccio:
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 20 Luglio, 2024, 11:56 AM
Citazione di: Moreno Viola il 13 Luglio, 2024, 04:06 PMIn ogni caso gli artisti continuano e continueranno ad esistere

Esatto. Non concordo infatti con coloro che dicono che non esistono gli artisti di una volta come se l'essere umano avesse subito mutamenti tali da rovinarne la creatività. La creatività ci sarà sempre, ma qui viene il guaio. Tu infatti dici:


Citazione di: Moreno Viola il 13 Luglio, 2024, 04:06 PMè soltanto più difficile trovarli.

Magari fosse solo questo il problema: basterebbe cercarli meglio.
Il dramma è che la macchina che portava gli artisti creativi a esprimersi al meglio è stata distrutta.
In questo modo le idee rimangono grezze, molti artisti promettenti non potranno esprimersi al meglio e non sapremo mai cosa avrebbero potuto inventare.

Chiunque abbia ascoltato Pablohoney e The bends dei Radiohead può facilmente intuire la differenza enorme. Non si tratta di dire qual è più bello (i gusti sono soggettivi), ma di capire perché The Bends è su tutto un altro piano: semplicemente una azienda ha preso in carico degli artisti che potevano essere promettenti, dando tutto il pacchetto completo che ne esaltasse il talento potenziale: produzione (John Leckie e Nigel Godrich!), incisione, mixing, strumentazione e poi promozione e tour.
Una scommessa, perché l'investimento è rischio per definizione, ma ha reso.
Non è che oggi fai solo fatica a trovare i nuovi artisti. È che sono soli, senza un allenatore, una squadra, un trampolino che esalti le loro potenzialità. Abbandonati a quello che san fare da soli. Come uno youtuber che fa tutto da solo rispetto a uno show televisivo che ha decine e decine di addetti ai lavori che ne curano i tanti aspetti. Non c'è paragone.
In pratica oggi 1- devi cercare bene e 2- trovi Pablohoney, non troverai né The Bends né ancor meno Ok Computer.


Sviluppo il discorso per chi non fa fatica a leggere post lunghi:
In altri commenti si parlava dei casi come Taylor Swift, che fa introiti enormi senza vendite dirette di album. Ma è un discorso che considero fuorviante: sono artisti che hanno già fatto successo e che ora capitalizzano.
Dovremmo invece focalizzarci sui nuovi artisti.

Il tour si fa con un promoter che scommette su di te in una determinata location e si assume un rischio. Scommette perchè ha l'aspettativa di vendere biglietti.
Ma se tu sei esordiente e non hai venduto album e non hai promozione, allora non esiste tour perché chi è lo scemo che investe su uno che si è fatto l'album a casetta perché non ha budget? Farà al massimo qualche pub.

Vedi Chris Buck, che può fare localini (con Slash che a titolo personale gli dà una mano a suonare al Troubadour, ecco come siamo ridotti), mentre se avesse avuto le chance che hanno avuto gli artisti fino a quando gli album si vendevano, a quest'ora probabilmente avrebbe fatto il salto e avrebbe una discografia di tutto rispetto e dei bei tour. E quindi Buck campa arrangiandosi anche come youtuber.

Il punto non è se i Kiss facessero o non facessero musica di alto contenuto artistico (questo è soggettivo quanto insignificante), ma il fatto che, stando nella classifica delle vendite (ciò che Beato lamenta non accadere più) contribuivano a tener in piedi un contesto musicale in cui c'era un traino verso l'alto, e quindi tanto verso la qualità musicale in sé (che oggettivamente è data in primo luogo dalla produzione musicale) che verso il successo (che era misurato in primo e fondamentale luogo con le vendite). E parlo di successo non perché mi sta a cuore il conto in banca dell'artista, ma perché a serve a mandare avanti la macchina che sforna musica anche di qualità.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Vu-meter il 20 Luglio, 2024, 01:01 PM
Secondo me, ripeto SECONDO ME,  la musica più bella, articolata, seria, vera, importante e REALMENTE creativa, è stata scritta quando la figura del produttore (e le altre figure professionali correlate) non esistevano neanche.

Questo mi basta per dedurre che la creatività prescinde l'industria discografica. Questa figura, dal mio punto di vista, serve solo a fare soldi e, naturalmente a creare una sorta di talento dove evidentemente non c'era.

Chris Buc merita, ma vive molto meglio di me ed è anche popolare per cui non mi preoccupo per lui, né per quelli come lui.

Ci sono jazzisti e bluesman di uno straordinario talento che da sempre suonano nei ristoranti, se ci finiscono anche i rockettari, non mi fanno pena. Ripeto, lo zio di mia moglie ha avuto diverse Porsche, ville e ricchezze di ogni sorta, non essendo nessuno e suonando nei localini.
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 20 Luglio, 2024, 03:14 PM
Citazione di: Vu-meter il 20 Luglio, 2024, 01:01 PMSecondo me, ripeto SECONDO ME,  la musica più bella, articolata, seria, vera, importante e REALMENTE creativa, è stata scritta quando la figura del produttore (e le altre figure professionali correlate) non esistevano neanche.

Per carità, sono opinioni legittime, però temo che siamo fuori tema con l'argomento del post, perché il video di Beato (che è un produttore) è sul music business e sulla tecnologia per incidere e diffondere musica.
 
Se lo straordinario talento rimane confinato nel locale, buon per chi andrà a sentirlo, ma non ci sarà un music business e non ci sarà bisogno di parlare della tecnologia per diffonderlo, che è l'argomento del topic (se ho capito bene guardando in particolare il primo video, che è molto interessante!).
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: robland il 11 Novembre, 2024, 09:03 PM
Pochi giorni fa Beato ha fatto un video in cui lamentava che, pur avendo un grandissimo seguito (ha mostrato numeri, grafici ecc.) e pur avendo intervistato gente del calibro di Sting, Bonamassa ecc. facendo domande addentro alla musica e intrattendoli per un'ora ciascuno (e oltre), sarebbe rimasto comunque marginale rispetto a media più tradizionali che invece questi artisti li intervistano pochi minuti e spesso non sanno davvero molto di loro, quindi non c'è approfondimento.
E in sostanza lamentava: non avrò mai un Gilmour da me. (Che poi era grosso modo il titolo del video).
L'appello immplicito deve aver funzionato, perché un'ora fa Beato ha annunciato che ha appena terminato la registrazione della puntata in cui intervista nientemeno che David Gilmour!

Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Davids il 12 Novembre, 2024, 02:32 PM
Io mi immagino Beato che vorrà estorcere a Gilmour un rant sulla musica di melma che abbiamo oggi, e lui che col suo diplomatico sorriso gli risponderà: "Non lo so Rick, non ascolto molto della musica di oggi  ::) ".
https://www.instagram.com/rickbeato1/p/DCPYoNyRk05/
Titolo: Re: E poi arriva Rick Beato
Inserito da: Santano il 12 Novembre, 2024, 07:00 PM
Citazione di: robland il 11 Novembre, 2024, 09:03 PME in sostanza lamentava: non avrò mai un Gilmour da me. (Che poi era grosso modo il titolo del video).


Siamo noi appassionati della sei corde che vediamo il dito e non la luna.. Per quanto sia famoso a noi purtroppo per la stragrande maggioranza Gilmour è uno sconosciuto. I Pink Floyd sono famosi, i Rolling Stones lo sono, non Keith Richards e nemmeno George Harrison Vs Beatles.
John Mayer per noi è famoso ma per il 95% della gente è l'ex di Taylor Swift! Hai voglia Rick Beato a cercare il colpaccio: funziona per gli appassionati di chitarra, grosso modo quel 5% di cui sopra.
Se parlate di Saul Bellow in un forum di scrittura creativa interverranno con una buona percentuale. Per gli altri sarà buio totale