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Amplificatori: Point to point, handwired, PCB

Aperto da robland, 28 Febbraio, 2023, 03:48 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

robland

A proposito di un video che YouTube mi suggerisce di vedere, ma che non ho ancora visto...


... ho notato che su un gruppo FB, il costruttore di coni della Jensen, Ignazio Vagnone, ha scritto un commento assai interessante che riporto qui sotto:

"Molto bello! Grazie per aver messo a disposizione della community questo video!
Potrebbe essere interessante per tutti andare a cercare in rete un documento molto ben scritto da Andy Marshall (THD), e condiviso nientemeno che da Reinhold Bogner sul suo sito, che esplora proprio questa diatriba, dal punto del costruttore. Io ne ho salvato copia, e sono ben lieto di condividerlo, sa qualcuno lo vuole leggere (in inglese). In sostanza, si dice questo: di per se' un PCB non è ne' peggio ne' meglio di un Handwired. Dipende semplicemente da come è stato progettato, come è stato costruito e da che materiali sono stati usati.

Questi due, che evidentemente di amplificatori ne sanno qualcosina, sostengono che la costruzione handwired, e soprattutto quella point to point, ha senso per quantità particolarmente piccole (boutique vera, tipo 30 pezzi all'anno), dove ci si può prendere il tempo e la cura di costruire gli ampli senza fretta, assicurandosi che tutti i dettagli, le lunghezze dei cavi, il percorso di essi, eccetera eccetera siano sempre gli stessi, per minimizzare il rischio di eventuali differenze tra due esemplari diversi, sia timbriche che a livello di rumorosità. Inoltre è ovviamente un tipo di costruzioni che si presta benissimo alle modifiche, customizzazioni, ecc.
Turret Board e Eyelet sono "quasi" una via di mezzo, sempre decisamente più HW che PCB ma che ben si prestano a produzioni anche di quantità più importanti e con ottima costanza produttiva.

Il PCB fatto bene ha un costo non indifferente a livello di materiali e di sviluppo. Però una volta messo a punto, garantisce una costanza di produzione difficilmente raggiungibile con la tecnica PTP. In sostanza quindi è un tipo di produzione che necessita di un investimento iniziale, che prende senso se si programmano quantità di produzione più elevate, dai 30-50 per tipo a salire, senza alcun tipo di compromesso qualitativo, anzi, con una "consistency" decisamente elevata, e se non si prevede di fare necessariamente custom voicing per ogni cliente.
Si parla naturalmente di PCB di spessori consistenti, materiali di qualità, di piste di rame di "portata" equivalente a quelle dei cavi, insomma di roba fatta bene.

Poi, se prendiamo un ampli cheap, con un PCB sottile, piste di rame sottili come i capelli che ho già perso, con diafonia tra le piste e problemi di dissipazione... beh, naturale che, anche ammesso che suoni dignitosamente bene, non crediamo che l'affidabilità sarà proprio la prima virtù di quell'oggetto."

Vu-meter

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Davids

L'utenza del gruppo FB si sarà fermata al primo rigo e sarà andata in panne, gli sarà apparso il messaggio "fuori servizio" sull'ippocampo, visto il tipo di "chitarristi" che attirano quei gruppi.

Comunque in buona sostanza dice cose note.
Un ampli ptp o hw è come il vestito costruito dal sarto fatto su misura per te, mentre l'ampli fatto con le pcb è come il prodotto industriale che può andare dal pessimo (Bugera) all'eccelso (Mesa Boogie).

Più che un discorso qualitativo, è un discorso quantitativo. C'è da dire però che quasi tutti gli ampli belli (Victoria, Cornford, Dr.Z, Hamstead, Milkman, Carr, Blankenship) sono fatti point to point. E' anche quello che paghi, l'essere un prodotto "unico" fatto a mano, perchè il prezzo dei materiali, se va bene, arriva a 700-800$ che è il prezzo dei kit da assemblare.
E' un po' la differenza tra comprare un tavolo da Mondo Convenienza e farsi fare un tavolo dal falegname con 40 anni di esperienza.


:kingot:

robland

Io invece devo ammettere che pensavo a numeri più grandi, tipo max 1000 all'anno per gli handwired point to point, e oltre 1000 per i PCB.
Invece... 30-50!!!
Manco 3-400.
Trenta significa meno di tre al mese! Ecco perché costano un botto.

Prosit

Vabbè la questione dei numeri è relativa: se metto in piedi un'azienda seria che realizza ampli PTP con componenti di qualità e saldature a mano, ma poi sono da solo a realizzarli, è chiaro che potrò produrne pochi esemplari al mese; se invece siamo in tre a lavorarci su, la produzione triplica ... e così via, ma non è che il prezzo possa poi cambiare granché perché comunque si pagheranno, in ogni caso, più ore di mano d'opera e componenti più costosi rispetto ad ampli realizzati con circuiti su PCB o interamente con macchine a controllo numerico. Il numero di esemplari prodotti, piuttosto, dipenderà da altre variabili come la capacità (e la volontà) di far fronte alle varie domande di mercato.
Concordo con Davids, al di là del marketing e del "blasone" del marchio, il maggior costo di un ampli HW sta proprio nella artigianalità del prodotto che, spesso, coincide con una maggior qualità del suono e affidabilità del tutto.
Leggevo tempo fa (non ricordo più la fonte ...  :acci: ), che esemplari uguali di ampli costruiti a mano point to point non suonano esattamente uguali e direi: per fortuna!
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

Davids

Citazione di: robland il 28 Febbraio, 2023, 04:47 PMIo invece devo ammettere che pensavo a numeri più grandi, tipo max 1000 all'anno per gli handwired point to point, e oltre 1000 per i PCB.
Invece... 30-50!!!
Manco 3-400.
Trenta significa meno di tre al mese! Ecco perché costano un botto.

1000 all'anno son numeri da catena di montaggio  :laughing:

Tutti quei signori che ho citato, costruiscono a mano da soli oppure facendosi aiutare da un team di 3-4 persone al massimo. E' quello che in Italia chiameremmo "ditta individuale". Prendi Fulltone ad esempio che ha chiuso lo scorso anno: aveva un paio di collaboratori e nulla più.
:kingot:

robland

Citazione di: Davids il 01 Marzo, 2023, 11:21 AM1000 all'anno son numeri da catena di montaggio  :laughing:


Finisco sempre per sopravvalutare l'importanza per il mondo di queste attrezzature.   :laughing:
Fosse per me, Bogner avrebbe più dipendenti della Apple.  :lol:
Invece dimentico, come dici, che anche in queste aziende note nel nostro piccolo mondo felice (ok, di nicchia, ma comunque prestigiose) ci siano quattro tizi che fanno questi circuiti sfornando numeri contenuti.


robland

A un anno e mezzo di tempo dalla chiacchierata, riprenderei l'argomento (di stretta attualità nell'epoca digitale  :laughing:):
Quali ampli point to point in commercio conoscete?

Vu-meter

Penso che oggi ne vengano prodotti veramente pochi..  :-\
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robland


Vu-meter

Tutti? Accipicchia... Almeno si spiegherebbero i prezzi.  :-\
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robland

Citazione di: Vu-meter il 22 Dicembre, 2024, 09:26 PMTutti? Accipicchia... Almeno si spiegherebbero i prezzi.  :-\

Non so dirti quanti modelli lo siano, però sicuramente Carr è un brand che ne fa ancora.

In Italia la testata Mezzabarba MZero è point to point.
I Fender della linea custom (i vari 57 custom tweed) dovrebbero esserlo, ma non sono certo. Sicuramente sono handwired, ma poi chi dice che siano point to point e chi tace.

Prosit

Matchless
Bad Cat
Ceriatone
Cornell
Morgan Amplification
Divided by 13
Dr. Z Amplification
Vox (Hand-wired)
Orange (alcuni)
Fender (alcuni)
Two Rock
Fryette
Tone King
Victoria
Reeves

BRBS
Orlando
Burn FX

Ce ne stanno tanti altri che adesso non mi vengono in mente.


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Vu-meter

@Prosit : :sconvolto:

Ma sei sicuro? Point to point? Capirei fatti a mano... Ma PtP..
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robland

Citazione di: Prosit il Oggi alle 01:09 AMMatchless
Bad Cat
Ceriatone
Cornell
Morgan Amplification
Divided by 13
Dr. Z Amplification
Vox (Hand-wired)
Orange (alcuni)
Fender (alcuni)
Two Rock
Fryette
Tone King
Victoria
Reeves

BRBS
Orlando
Burn FX

Ce ne stanno tanti altri che adesso non mi vengono in mente.

Wow, grazie Prosit!

Dalla tua lista mi permetto di tirar fuori Tone King, Morgan, Bad Cat, Ceriatone, che non solo non fanno point to point ma hanno pure carenze a livello di componentistica. Sono ottimi PCB per cui suonano bene (finché non si surriscaldano, come tutti i PCB), ma poi... problemi. Perché fusibili, alimentatori, trasformatori, valvole sono fatti in economia.

Metto nella lista invece gli Hiwatt di fascia alta, che sono point to point e pare anche fatti bene.
Ovviamente Mezzabarba, che non solo è point to point ma con una componentistica spaziale, così come Victoria e forse anche Cornell.

Perché poi il problema non finisce qui: esistono anche gli ampli point to point sì, ma con componentistica scadente, per cui a quel punto ci si guadagna solo in facilità di manutenzione, ma la resa sonora pur buona non eguaglia gli ampli vintage fatti con componenti ormai rari.

P.s. ovviamente pr queste info dipendo da un paio di fonti che hanno la fissa su queste cose, ma nessuno è infallibile per cui rettificate pure.
E soprattutto integrate!

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