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Il suono, il suono, il suono ... e i contenuti ?

Aperto da Vu-meter, 21 Settembre, 2018, 09:30 PM

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Vu-meter

Credo che la ragazza in questione dia peso ad altre cose, ma in fondo, non è nemmeno colpa sua..
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Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 31 Agosto, 2022, 06:38 AMCredo che la ragazza in questione dia peso ad altre cose, ma in fondo, non è nemmeno colpa sua..
... mi trovo d'accordo.
Ut queant laxis


Davids

Non so se avete mai osservato da vicino lo studio di un professionista. In prima pagina si parlava di Gilmour. Questo è quello che avevano a disposizione i 4 di Cambridge quando hanno realizzato The Dark Side of The Moon



Nulla a che vedere con quello che ha a disposizione il chitarraio medio con le Epiphone e le Mexico, con l'amplificatorino comprato con tanto sacrificio e qualche pedalino.
Stessa cosa nell'ambito tastiere:  qesti avevano a disposizione i veri hammond, i veri leslie cabinet, i very synth analogici (Moog), mica suonavano con la tastierina MIDI di plastica collegata al PC coi suoni campionati.

Lasciamo gli anni '70 e andiamo ai giorni nostri. Guardate cosa c'è alle spalle di Guthrie Govan e James Hetfield.



I professionisti non stanno a pensare ai cavi e a tutto il resto perchè hanno a disposizione un tale arsenale di strumentazione, che non hanno nemmeno il tempo di chiedersi come suonerebbe A dentro B e poi mandato dentro C. Entrano in studio, e lo fanno. Se gli piace il suono, lo tengono, altrimenti passano oltre.
Non hanno il problema di avere 500€ con cui acquistare tutto, per cui devono leggere tutte le review, sentire le demo con attenzione, altrimenti se sbagliano acquisto sforano il budget e poi la mamma non gli dà altri 100€ per un altro pedale, o la moglie gli fa storie se comprano un altro amplificatore.
Addirittura da qualche anno i produttori di strumentazione, inviano spontaneamente i loro prodotti in prova ai professionisti, quindi il loro studio vede un via vai di strumentazione, è un continuo arricchirsi di nuove gemme.
Pure io non mi farei paranoie inutili sul suono se avessi 500mila euro di strumentazione a casa!! :D

Questa storia che i professionisti registravano dischi come capitava, senza farsi domande, è sullo stesso livello di quella favola che vorrebbe tutti i grandi della chitarra autodidatti  :D
:kingot:

Ombra/luce

Si ma VU ha specificato sin dall'inizio che parlava dell'ambito amatoriale, dei professionisti siamo tutti d'accordo, non serve nemmeno arrivare a band come i Pink Floyd, ti basta guardare l'arsenale di un turnista come Varini, anche se nel suo caso c'è pure una componente di "nerdaggio" suo personale  :laughing:
Ut queant laxis

Davids

Citazione di: Ombra/luce il 11 Settembre, 2022, 07:30 PMSi ma VU ha specificato sin dall'inizio che parlava dell'ambito amatoriale, dei professionisti siamo tutti d'accordo, non serve nemmeno arrivare a band come i Pink Floyd, ti basta guardare l'arsenale di un turnista come Varini, anche se nel suo caso c'è pure una componente di "nerdaggio" suo personale  :laughing:

Non ho letto tutte le 6 pagine, ma l'incipit era chiaro

"Mi sono detto che i dischi che ascolto, li hanno fatti con MOLTE meno storie di quanto non abbia io ora. Non penso stessero a pensare ai cavi e neanche alla qualità dell'effetto, nè a tante altre "beghe" che oggi invece ci affliggono e che forse, fanno un po' ridere,"

era questo in particolare ciò a cui mi riferivo.
:kingot:

robland

In realtà sono vere entrambe le cose. Ho letto anch'io di band che nelle sale di registrazione potevano disporre di strumenti rari, spesso unici. Magari per un assolo il chitarrista solista poteva disporre di uno strumento vintage o di tutti gli amplificatori della città presi a noleggio tra cui scegliere il preferito per un determinato brano.

Ma le band non nascono famose e non tutte hanno potuto disporre di chissà quali budget. Ad esempio ricordo un bel video approfondito in cui Graham Coxon intervistato da un produttore britannico racconta come le per le registrazioni del secondo album i Blur in sala avevano poco o nulla, per cui tutti i suoi suoni saturi venivano da un pedale Rat perché in quelle sessioni di registrazione era l'unico pedale OD-distorsore di cui disponeva.

https://www.youtube.com/watch?v=/E9EPzwGRxoo

Vu-meter

A dire la verità la domanda del topic e i suoi presupposti erano altri rispetto a quelli citati da Davids.

A prescindere, volendo dire qualcosa a riguardo: dipende anche da che musica una persona ascolti e io, vittima dei miei ascolti, sono partito con un ragionamento dettatto dal fatto che quel tipo di musica era registrata con una strumentazione era assai scarna, si basti pensare che i primi riverberi in sala d'incisione furono dei piatti della batteria posti nel lati della stanza.

"Vittima" dei miei gusti, mi sono posto un quesito che però non era esattamente quello a cui Davids ha risposto (può essere un quesito valido anche io suo, comunque).

Volendo comunque uscire dall'empasse della musica si un secolo fa o quasi, posso pensare anche a gente come Clapton, Beck, o simili, che da quello che so, infilavano il jack nel primo ampli che c'era e via che si andava, quando non addirittura non nel mixer in diretta. Ci sono fior fiori di album registrati con il Pignose o con con ampli da 5 watt, senza il bisogno degli stack di Marshall, per capirci. A quello, alludevo.

Ma soprattutto alludevo a come (almeno così sembra a me) il musicista primariamente si concentrasse su ciò che aveva da dire e nel modo in cui dirlo, sfruttando la tecnologia dell'epoca (quando c'era clavicembali, violini e compagnia bella si usavano quelli, quando è arrivata l'elettronica, si è usata quella), mentre mi sembra che oggi ci sia un vero e proprio capovolgimento.

I Pink Floyd avevano a disposizione tutto ciò che in quel momento era il fior fiore della tecnologia, ma mi sembra che la ricerca da loro fatta sia stata: "come posso utilizzare queste cose per ciò che ho da dire" ?
Mi pare che oggi invece sia : "dato che non ho niente dire, come posso sfruttare queste cose" ?

La domanda che mi ponevo era questa: l'ho notato solo io o anche voi site della stessa opinione? Sono io che "favoleggio" come un boomer dei bei tempi che furono e mi illudo che "era meglio quando si stava peggio" ?

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AndyMi

Citazione di: Vu-meter il 12 Settembre, 2022, 08:33 AMA dire la verità la domanda del topic e i suoi presupposti erano altri rispetto a quelli citati da Davids.

A prescindere, volendo dire qualcosa a riguardo: dipende anche da che musica una persona ascolti e io, vittima dei miei ascolti, sono partito con un ragionamento dettatto dal fatto che quel tipo di musica era registrata con una strumentazione era assai scarna, si basti pensare che i primi riverberi in sala d'incisione furono dei piatti della batteria posti nel lati della stanza.

"Vittima" dei miei gusti, mi sono posto un quesito che però non era esattamente quello a cui Davids ha risposto (può essere un quesito valido anche io suo, comunque).

Volendo comunque uscire dall'empasse della musica si un secolo fa o quasi, posso pensare anche a gente come Clapton, Beck, o simili, che da quello che so, infilavano il jack nel primo ampli che c'era e via che si andava, quando non addirittura non nel mixer in diretta. Ci sono fior fiori di album registrati con il Pignose o con con ampli da 5 watt, senza il bisogno degli stack di Marshall, per capirci. A quello, alludevo.

Ma soprattutto alludevo a come (almeno così sembra a me) il musicista primariamente si concentrasse su ciò che aveva da dire e nel modo in cui dirlo, sfruttando la tecnologia dell'epoca (quando c'era clavicembali, violini e compagnia bella si usavano quelli, quando è arrivata l'elettronica, si è usata quella), mentre mi sembra che oggi ci sia un vero e proprio capovolgimento.

I Pink Floyd avevano a disposizione tutto ciò che in quel momento era il fior fiore della tecnologia, ma mi sembra che la ricerca da loro fatta sia stata: "come posso utilizzare queste cose per ciò che ho da dire" ?
Mi pare che oggi invece sia : "dato che non ho niente dire, come posso sfruttare queste cose" ?

La domanda che mi ponevo era questa: l'ho notato solo io o anche voi site della stessa opinione? Sono io che "favoleggio" come un boomer dei bei tempi che furono e mi illudo che "era meglio quando si stava peggio" ?



Ma credo che  il musicista si concentri sempre su quello che vuol dire ed esprimere.
Poi penso che uno cerca di ottenere magari un sound che sente in un disco e che lo colpisce , magari rimani folgorato e cerchi di emularlo.
Credo inoltre che la tecnologia di oggi permette di esplorare nuovi territori e perchè no...cercare suoni che ti prendono.
Tu citavi il tuo amico che ha trovato un nuovo sound e che non puo farne a meno , sono contento per lui.
Io personamente non ho tempo e direi denaro per provare nuovi strumenti e ampli e ecc , però a volte vedo i video , leggo le recensioni  e dico - Wow -vorrei provarlo  ::) ...poi alla fine rinunci se no , non è mai finita :laughing:
😊

Davids

"infilavano il jack nel primo ampli che c'era e via che si andava, quando non addirittura non nel mixer in diretta.
Ci sono fior fiori di album registrati con il Pignose o con con ampli da 5 watt, senza il bisogno degli stack di Marshall, per capirci. A quello, alludevo."


Quello è vero, ma sono casi alquanto particolari nel panorama discografico.
Il Pignose lo usava solo Frank Zappa, che io sappia.
Suoni fatti in diretta nel mixer, è famoso Nile Rodgers in questo
https://www.guitarworld.com/features/the-secrets-behind-nile-rodgers-tone-on-chics-le-freak

e poi c'è l'assolo di Another Brick in the Wall, però sono suoni tutti clean, con tanta compressione.
Un distorto alla Slash o alla Blackmore non lo fai infilando la chitarra nel banco. Per quello lo stack Marshall è d'obbligo, non ci sono storie che tengano.
Brian May ha registrato molti dei suoi assoli su un piccolo amplificatore a transistor alimentato a batteria, il Vox AC30 era riservato per lo più ai live, però anche lì si cercava un suono ben preciso, nasale, un po ovattato, a tratti sognante. Quando doveva fare i power chord, i suoni più rockettari (One Vision, Hammer to Fall, ecc...), andava di Vox AC30 boostato.


Quindi più che suonare con quello che capitava, ribadisco, suonavano quello che avevano in studio, e con quello sperimentavano. E quando hai un banco Neve da 200mila euro, un ampli a transistor autocostruito, il meglio della amplificazione a valvole, giustamente escono fuori suoni interessanti. Ma perché hai una tavolozza di colori a tua disposizione, e mischiandoli esce fuori qualcosa di interessante.
Peppino, con la Squier Classic Vibe e il Boss Katana pagato a rate, non ha niente con cui sperimentare. Ha un'unica cartuccia, e di quello si deve accontentare. Anche se con tanti sacrifici compra un valvolare, ha sempre un suono e non può inventarsi chissà cosa.


Per il resto, ogni suono è figlio del suo tempo. Pochi giorni fa parlavamo dei riverberi anni 80. Oggi quei suoni alla Rick Astley, Tears for Fears, ecc..nessuno li userebbe perché la tecnologia nel frattempo è andata avanti. Oggi si va di autotune, con le voci perfette al centesimo. È quella la direzione.
Ma questo non accade solo in ambito rock. Qualche tempo fa ho visto con molto interesse un documentario che parlava di come è nata e si è sviluppata la scena hiphop in America tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80. Si prendevano i suoni di dischi famosi di R&B, soul, funk, venivano mandati in loop, mischiati con altri loop, fino a ottenere brani totalmente nuovi (chiarissimo nelle prime canzoni del video). Ma perché non esistevano internet, i computer, i software odierni. I campionatori hardware si sarebbero diffusi solo molti anni dopo, sul finire degli anni 80. Si procedeva con vinili e consolle.
Ma oggi nessuno procederebbe cosi. Prenderebbe una libreria di suoni già compilata su PC, aprirebbe l'editor MIDI e si scriverebbe la base audio su Pro Tools in 2 minuti. E se ti serve il suono campionato di un brano, lo gestisci e lo modifichi sul computer, non sullo schermo minuscolo di un Akai S9000.

:kingot:

robland

È un bell'argomento e va ripreso. E lo ammetto: è un pensiero che ho spesso. La fissazione dei chitarristi per i suoni spesso mi deprime perché amo molto la musica e vorrei si parlasse più spesso dei suoi contenuti, invece che lasciare vengano dimenticati a favore dei dialoghi sui suoni.

Però in questo caso volevo solo postare un brano anni ottanta che mi piace per suoni e contenuti. Che classe.


Poi, dopo l'ascolto, ci sta pure una bella rilettura dei contenuti del topic.

Santano

Citazione di: robland il 27 Febbraio, 2024, 10:05 PMPerò in questo caso volevo solo postare un brano anni ottanta che mi piace per suoni e contenuti. Che classe.


 

Non ci fosse stato titolo avrei detto Steve Lukather a colpo sicuro

robland

Citazione di: Santano il 29 Febbraio, 2024, 11:07 AMNon ci fosse stato titolo avrei detto Steve Lukather a colpo sicuro

Guarda, la mia stima per Gibbons cresce a dismisura di mese in mese. Ogni tanto mi soffermo su altri stili e chitarristi perché mi piace variare, ma poi torno sui ZZ Top e il mio apprezzamento ogni volta si gonfia come una mongolfiera.
Ieri sera tardi ho ripetuto l'assolo finale (dura due minuti) dieci volte di fila e avrei continuato una undicesima, dodicesima e così via. Non mi stancavo di farlo e rifarlo. Un'applicazione magistrale dell'alternanza tra pentatoniche minori e maggiori.

Il periodo è quello, lo stile di questo brano pure. Anni ottanta. Chissà chi ha ispirato chi. Ieri mi guardavo le vendite di quest'album, Afterburner. Milionate.

elzeviro

Citazione di: robland il 27 Febbraio, 2024, 10:05 PMChe classe.
strepitosa, la canzone più bella dei ZZ.
a parte la geniale melodia che già da sola vale il top, quegli armonici con l'elettrica pochissimi umani riescono solo a pensarli o immaginarli, loro in più li hanno anche realizzati!
non è roba anni ottanta: questo è uno di quei gioielli evergreen per tutti i tempi (solo la batteria è purtroppo anni 80, ma a quei tempi batteristi seri si contavano sulle dita di una sola mano, monca di due o tre dita...)


Davids

Citazione di: Santano il 29 Febbraio, 2024, 11:07 AMNon ci fosse stato titolo avrei detto Steve Lukather a colpo sicuro

E siamo già in 2.
E' il tipico sound copia-incolla degli anni '80 sentito su milioni di tracce, ovvero riverberoni su voci e batteria e chitarre con chorus a iosa. Prendi due canzoni pop o rock qualsiasi, ritrovi i medesimi elementi stilistici. Duran Duran, Toto, Tear for Fears, Phil Collins, Elton John, George Michael, la lista può estendersi all'infinito.

Comunque, usciamo da questa empasse con qualcosa di più moderno stilisticamente parlando.
https://t.ly/PNwk0

:kingot:

robland

Citazione di: Davids il 29 Febbraio, 2024, 01:32 PME siamo già in 2.
E' il tipico sound copia-incolla degli anni '80 sentito su milioni di tracce, ovvero riverberoni su voci e batteria e chitarre con chorus a iosa. Prendi due canzoni pop o rock qualsiasi, ritrovi i medesimi elementi stilistici. Duran Duran, Toto, Tear for Fears, Phil Collins, Elton John, George Michael, la lista può estendersi all'infinito.

Comunque, usciamo da questa empasse con qualcosa di più moderno stilisticamente parlando.
https://t.ly/PNwk0



Ahimé, è proprio il problema posto dal titolo del post che ho ripreso: il suono, il suono, il suono, ma i contenuti?

In questi brani sono anche (e soprattutto) i contenuti a fare la differenza. Milioni di album venduti per i brani, le atmosfere, le melodie, il ritmo, il groove. I fraseggi, la padronanza del genere, il feeling, la dinamica.
Invece tanti chitarristi che guardano? I suoni. :acci:
L'impasse è più nei cervelli di alcuni chitarristi (amatoriali), a mio parere.

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