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Differenze tra chitarra e piano, detto da un usufruitore di entrambi

Aperto da Ombra/luce, 15 Agosto, 2022, 04:39 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vu-meter

Citazione di: Ombra/luce il 20 Agosto, 2022, 05:04 PM1) Una domanda, voi col vostro strumento, vi sentite completi e arrivati?

2) Riuscite a gestire tutto quel che volete suonare?

3) Se prendete un brano o un assolo molto complesso arrivate a suonarlo alla perfezione o vi tocca ancora di dover lasciare dei brani perchè troppo più in là, o lasciarli incompiuti, cioè imparate solo la parte che vi riesce saltando altre più complesse?

4) Ci sono cose che lasciate perchè non alla vostra portata?

5) Se volete imparare un brano ma non esiste il videotutorial che fate, lo lasciate stare, provate a tirarlo giù a orecchio, andate a cercare il canzoniere, comprate lo spartito?

6) a cosa lo imputate?



1) no

2) no

3) a volte lascio perdere certe parti, altre volte mi incaponisco fino a che non lo padroneggio

4) eccome!

5) sempre a orecchio, prima. Se sono disperato, tutorial.

6) alla mia mancanza di talento
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 20 Agosto, 2022, 07:30 PM1) no

2) no

3) a volte lascio perdere certe parti, altre volte mi incaponisco fino a che non lo padroneggio

4) eccome!

5) sempre a orecchio, prima. Se sono disperato, tutorial.

6) alla mia mancanza di talento
Ecco, figurarsi io..
L'unica cosa è che ultimamente sto ricacciando fuori qualche spartito e sto cercando di velocizzare un pò la lettura, essendo lento come una lumaca, per il resto no a tutto e non sono nemmeno avvicinabile alla cultura di Vu che è un preparatissimo insegnante con decadi di esperienza sulle spalle!
A cosa lo imputo? A mancanza di iter ancora più profondo, all'aver toccato solo in parte certe materie ma mai spinto tanto oltre, trovandomi con lacune, a cui sto cercando di rimediare, avendone finalmente metabolizzato e compreso l'importanza, non credendo che ciò mi renderà arrivato o una leggenda dello strumento, solo capace di gestire cose un pò più complesse di dove sono attualmente arrivato e capire anche, capire in profondità perchè muovere le dita senza capire non mi riesce ad appagare.

Idem con Christian Salerno, il pianista che cito di tanto in tanto, è inavvicinabile, galassie lontano da dove sto io con 12 anni di pianoforte amatoriale, andando da insegnante un periodo e seguendo alla meglio possibile iter canonici in maniera amatoriale. E' un paragone che non mi sognerei mai nemmeno di fare per gioco.
Ut queant laxis


Vu-meter

Non buttarti giù, Ombra. Non essendo la nostra professione primaria, la musica (nel mio caso lo è stata per circa 10 anni, ora non più) è normale che le dedichiamo il tempo, le risorse e le fatiche che possiamo.
Se mi concentro su quello che mi manca, smetto proprio di suonare (come mi successe dopo un live di George Benson). Però è importante anche tenere presente dove si è arrivati. In fondo, ci è costato fatica e sentimento e non è stato facile, eppure, siamo stati bravi. Eccelsi? No di certo, ma bravi, sì.

 
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AndyMi

Citazione di: robland il 20 Agosto, 2022, 04:11 PMChe intendi dire? Lo chiedo per curiosità, non per polemica.  ::)
Può essere una discussione interessante, soprattutto per me e per il mio erratico approccio all'apprendimento.

Allora purtroppo noi siamo un paese dove la gente ragiona ormai per preconcetti , non vi si va oltre.
Preconcetti assoluti che condizionano il nostro modo di pensare , faccio un esempio ...
Se uno indossa un Rolex è uno gradasso , non sapendo che la Rolex è una società no profit che fa opere di beneficienza per opere umanitarie..l'Utile viene adoperato per opere caritatevoli..
Potrei citare 500 tipi di preconcetti assuluti...
Uno di questi è la  famosa frase ( ha imparato a leggere e scrivere da solo , è un autodidatta e ecc) , viene usata questa frase in senso quasi dispregiativo. Autodidatta vuol dire che , per svariati motivi ,non ha seguito il corso canonico delle scuole imposte dal pensiero comune ma ha seguito un percorso alternativo di studi che gli ha permesso di saper leggere, scrivere e ecc.
Il pensiero comune crede invece che una persona debba seguire un percorso standarizzato che ha la certezza dell'istruzione definitiva , invece è completamente sbagliato perchè noi siamo tutti diversi..
Da qui nasce l'idea che  il conservatorio dia una istruzione tale che uno diventa un genio , ebbene si è nell'esatto discorso sbagliato.
Io parlo per la mia esperienza ..ho avuto un maestro di musica che è un'arrangiatore per una casa discografica , lui non ha fatto conservatorio ( ha avuto maestri ) che insegnava armonia e composizione a gente diplomata in conservatorio , loro lo guardavano estasiati..
L'arrangiatore è colui che più o meno sa suonare diversi strumenti e costruisce l'armonia di una melodia creando un tappetto musicale composto da fiati , voci , archi e ecc.
Vuol dire che sa tutte le altre 8 scale musicali , perchè non esistono solo le chiavi di basso e violini..
Per darvi un' idea , io gli portavo da ragazzo dei brani di Hendrix o che ne so di Wes montgomery o Django o Segovia  , lui ascolatva il brano e poi me lo trascriveva nota x nota.
Trascriveva tutte le parti di tutti gli strumenti del brano...tutte.
Io ho amici di conservatorio che non sono capaci , non riescono..
Già questo esempio sfascia il mito della persona che esce dal conservatorio ed un genio. perchè sempre per il pensiero comune il diplomato di conservatorio è un genio.
Logicamente chi frequenta il conservatorio ottiene una grande preparazione , ma questo non vuol dire che una persona normale non può diventarlo se non lo frequenta.
Il conservatorio ti fornisce delle basi ma per esempio per diventare arrangiatore e maestro devi fare ulteriori anni in composizione e armonia e ecc.
Faccio un altro esempio , io ha fatto solfeggio....i primi miei esercizi erano tipo Do-o-o-o e via discorrendo , andavo dal maestro me lo scriveva sullo spartito e poi mi diceva "a casa esercitati 2 ore " ..ebbene io andavo a casa e mi esercitavo anche 4 ore perchè volevo imparare a leggere ..
Dico questo perchè tanta gente pensa " se vado dal mestro imparo il solfeggio " , NO , è sbagliato in parte perchè poi il grosso del lavoro lo fai tu a casa tu da solo.
Il nocciolo del discorso è sul fatto che una persona da sola ha dei limiti perchè si autoconvince che la musica è una materia talmente complessa che da sola non vi si può accedere. Allora succede che molta gente si scoraggia e si demoralizza subito.
Molti libri di musica partono sempre con la classica introduzione dicendo che in musica ci sono i 7 modi e trascrivono i 7 modi per ogni tonalità , ebbene tanta gente si smonta subito appena li deve studiare e suonare.
Questo perchè pensa che la musica sia semplice , vedono uno che strimpella e ciao.
Ennesimo preconcetto che si è ormai insidiato nel pensier comune  , strimpelli un giro di DO e la gente pensa che è tutta li' la musica.
Al  mio maestro di musica arrivavano i cantautori che gli portavano il loro brano inciso su una cassettina, lui acoltava il brano gli trascriveva lo spartito da registrare in SIAE e poi gli scriveva tutta la parte musicale del basso , piano e ecc.
Molti di questi cantautori aveva una preparazione molto basica , ma il problema non sussiste perché oggi la musica è intesa come mero prodotto commerciale, perciò ormai si è diventati personaggi mediatici di vendita del prodotto.
In conclusione è la voglia di conoscere , imparare e esplorare che spinge una persona a prendere dei libri , ad arricchirsi nel linguaggio musicale , a frequentare dei corsi avanzati e migliorarsi.
Se si prendomo molti autori di musica si nota sempre una loro evoluzione armonica dei suoi brani , questo perchè nel tempo si sono  migliorati , confrontati , hanno proseguito degli studi e ecc.
Fornisco un altro esempio , io ho imparato l'armonia qyuando ho spostato il tiro musicale sulla Bossa Nova  , ho scoperto una composizione musicale diversa dal blues e ecc.
A quel punto mi è scattata una molla che mi ha fatto spingere per eseguire un percorso di armonia ,certo è vero l'ho fatto con un maestro di musica ...ma posso dirvi che il 90% devi studiarti da solo e a memoria  le scale , i modi , le triadi , quadriadi , e ecc..
MI sono messo da solo a suonare e imparare i 7 modi in tutte le tonalità e ci ho messo molto tempo , studiavo a memoria i passaggi armonici e ecc...
Certo il Maestro mi indirizzava ma poi devi studiare , la musica comporta studiare e studiare ...a me fanno ridere quelli che fanno 1 ora a settimana di musica ..
Ma se ti piace suonare ci passi la vita, io da ragazzo mi addormentavo suonando...ho fatto notti in bianco per imparare le scale a memoria e altro.
Io ho tonnelate di libri di musica , la curiosità mi ha spinto pure ha comprare dei libri di musica caraibica, magiara , argentina , madrigali e ecc..
Cmq è un discorso molto lungo che forse non ha mai fine perchè non si ha la ragione assoluta , giustamente , ma diversi punti di vista.
Rimane sempre famosa la frase di Wes Montgomery che disse al commesso " non so suonare , ma tanto ho nulla da perdere " . ebbene Wes Montgomery viene insegnato nei conservatori..Viene insegnata la struttura armonica dei sui brani , viene insegnata la successione delle progressioni armoniche....questo perchè quando si costruisce l'armonia di un brano non si buttano le note a caso ma si ha un certo movimento di note che comporta un altro movimento di note.
Se si parte con un basso si va verso un certo tipo di armonia , invece si pensa che l'armonia sia Do Maggiore porta al REm...quando sento questi discorsi sorrido.
Stesso discorso per Segovia ( È grazie a lui se oggi la chitarra viene insegnata nei conservatori, per darvi l'idea della sua importanza nella musica )era un chitarrista che da una melodia  di base ha creato 10 trascrizioni , in una adoperava come nota di partenza una 5 di basso e sviluppava un certo tipo di armonia , in un 'altra trascrizione adoperva un basso di 3 e partiva con un altro arrangiamento e ecc.
Sto parlando di musicisti che non hanno fatto conservatorio ma anzi adesso vengono studiati e analizzati nel loro modo di intendere l'armonia e la composizione nella musica.
Viene studiato e insegnato lo sviluppo armonico dei lori brani , è li' che si rimane colpiti.
Torniamo poi sempre all'ennesimo preconcetto che l'armonia x molti l'armonia è di 4 accordi e ecc.
Rimani un discorso lungo che implica arrivare a toccare vari argomenti che porterebbe fare delle analisi di brani di questi musicisti per capire il livello di genio che erano...





😊

Ombra/luce

Citazione di: AndyMi il 23 Agosto, 2022, 11:52 AMAllora...

Quoto solo la prima parola perchè essendo molto lungo il messaggio, essendo io privo di capacità di sintesi, verrebbe fuori una cosa lunghissima.
Io sono in gran parte d'accordo con quello che dici. Il conservatorio non rende geni, semplifica la vita trattando in maniera profonda moltissimi argomenti, in un iter di tot anni, che un autodidatta non può gestire, generalmente non può gestire. Se a te, te per fare un esempio, non interessa niente di leggere partiture complesse, del del solfeggio non interessa niente, perchè a chi ma interesserebbe fare gesti e segni per suonare senza partiture per cose assimilabilissime ad orecchio o comunque in altri modi? Dal momento che ti occupi di partiture molto complesse diventa fondamentale, è utilissimo suonare già veloce spartiti che non hai mai studiato, però appunto è una cosa che diventa veramente utile a stadi complessi, per questo tantissme persone, soprattutto gli autodidatti e gli amatori, non lo capiscono e giustamente non gli interessa, non può un autodidatta gestire un metodo di solfeggio come il Bona, che mette a dura prova pure gli studenti di conservatorio dei primi anni. Come nemmeno ti interessa di fare esercizi di dettato, di lettura.. ma il fatto che a un autodidatta/amatore, ancor di più di generi di musica moderna, rock etc etc, questi argomenti non gli interessino e li trovi inutili al fine di quel che lui ama fare, sono argomenti importantissimi per qualsiasi musicista classico o che ha seguito questo tipo di iter.
Io ho sentito gente dire che proprio non serve questa roba, a priori, perchè presi dall'euforia che avevano risultati ugualmente, senza capire che ci sono appunto "diversi livelli di suonaggio" e in certi se non tratti queste cose non vai da nessuna parte.

Anche io ho decine di manuali, studi, metodi, di quelli anche che si studiano anche in conservatorio, però quel tempo impiegato dalla mia insegnante di pianoforte mi rendo conto di quanto importante fu, come mi rendo conto quando oggi, da solo, perchè anch'io sono amatore e faccio da solo oggi, tocco argomenti che semplicemente mi aprono la mente e mi demoliscono percorsi interi dove certi argomenti li masticavo poco. Ci sono comunque amatori e amatori, anche qui si parla di diversi palati e diverse ambizioni, certo però che è anche facile trovare e ne ho trovati tanti chi fa il discorso "oggi con internet" riesco a diventare un musicista completo.. beh, io credo sia soltanto un'illusione ma vedi, gli obbiettivi cambiano con il tempo, se ci si vuol spingere oltre un insegnante o un'accademia serve eccome, altrimenti non avrebbero senso che esistano non credi? Perchè ci sono questi tipi di scuole altrimenti? Bisogna imparare a dare i giusti pesi al nostro percorso ma anche a quello degli altri, perchè nonostante io abbia avuto una insegnante, nonostante io abbia provato comunque anche da solo a guardare certe materie più "cervellotiche", non mi paragonerei mai a un pianista con formazione o un chitarrista classico. Guarda un pò di video di Paola Hermosin, chitarrista classica con specializzazioni oltre il conservatorio, guarda come suona, guarda gli argomenti teorici di cui parla.. si vede che questa è una persona formata in profondità, si vede quando di fronte ha qualcuno con tale formazione, lo senti, lo percepisci e per me è anche appassionante, un incipit in più a rimboccarsi le maniche.

Anche per questo pentagramma, che è come imparare l'alfabeto, impararlo da soli non è una cosa semplice, ci si stanno tre anni in conservatorio per insegnarlo tutto. Uno che non ha voglia e non ce la fa a impararlo e si trova a evitarlo e odiarlo non è perchè è uno svogliato, è perchè è complicato e richiede tanto tempo e servirebbe un insegnante. Ci sono tanti ostacoli che per un autodidatta serve un iter più profondo, non dico che un autodidatta non possa arrivare a divertirsi e fare cose anche belle, anche Stef Burns è autodidatta e in un'intervista ha detto di non conoscere la teoria musicale, però ha ammesso la sua importanza, non è uno che dice che non serve a niente, anche Eric Clapton non sa leggere la musica, perlomeno così ho letto, ma che questo (non parlo di Clapton e Burns ma dell'autodidatta che ha appena imbracciato lo strumento :D) arrivi a suonare da concertista alla scala di Milano, o in orchestre classiche, parlando di altri strumenti presenti in contersti classici o di operistica, serve farsi un iter completo, una scuola e comunque le eccezioni non confermano la regola, non serve mettere di mezzo grandi o geni che imparavano da soli e diventavano leggende, va guardata la media e di geni ce ne sono pochi. Poi che uscirai genio non vuol dire nulla, un conservatorio non fa geni, fa completi, permette di seguire un iter di studio che porta a una completudine tale che non ho mai visto nella vita avere un autodidatta che non va nemmeno da un insegnante, soprattutto se suoni classico e certi strumenti musicali. Prova su Youtube a cercare il canale di La musica con Giulia, è un piccolo canale di 3000 iscritti o poco più, la youtuber è una violinista, parla di tante cose interessanti che se le scrivo io qui ci sto troppo.
Se uno va da uno o più insegnanti è già una cosa ottima, però voi pensate da musicisti rock su chitarra elettrica o su strumentistica finalizzata a certi generi moderni, provate a entrare nei panni di un violinista classico d'orchestra o un pianista classico, non si può fare un parallelismo di tipo di iter da seguire. Questo è l'errore che si commette, si valuta il proprio percorso o quello di musicisti affini al genere che ci piace, dando per scontato che l'iter di crescita sarà poi il medesimo. Se tu vuoi suonare in una band moderna, tastiera o chitarra, non ti è richiesto l'iter di un violinista o un pianista classico e se sei talentuoso puoi anche fare gran belle cose senza spingerti in profondità in certe materie, però da autodidatti totali, chiusi in una campana come dice Davids... è volersi illudere, inoltre in un'orchestra classica alla Scala, devi avere un iter e un percorso mooolto diverso da quello che devi avere per andare a suonare al pub le hit per smuovere la serata e già quest'ultima cosa non è affatto semplice e richiede un percorso tortuoso partendo da 0.

Rileggete sempre per vedere se ho modificato il messaggio, generalmente modifico sulle 30 volte almeno, per aggiungere o modificare cose :D
Ut queant laxis

Davids

Andy, ne hai messa di carne al fuoco eh  :laughing:
C'è da dire che entrambi a modo vostro avete ragione. E' vero che non è necessario seguire un corso di studi accademico per migliorare e che in certi casi si possono raggiungere risultati strabilianti. Uno è il caso del tuo mentore che tirava giù a orecchio spartiti di intere sinfonie.
Un altro è Mozart che a 5 anni componeva musica, a 6 suonava alla corte di Massimiliano III principe di Bavaria, e a 13 aveva già composto delle sinfonie, e suonato a Parigi e Londra. Genio precoce. Ma quanti geni precoci ci sono in circolazione? Anche il tuo maestro, per quanto non sia Mozart, è un caso abbastanza raro di bravura e predisposizione innata.

Ma se prendi un gruppo di 100 studenti, 50 li metti a studiare musica in conservatorio per 5 anni, e 50 da soli a casa ad arrangiarsi con pdf e videotututorial, quale dei due gruppi sarà mediamente più bravo alla fine? E' il concetto di media e deviazione standard. I ragionamenti si fanno sulla media, non sulle eccezioni.

Il discorso, a costo di essere ripetitivo, va affrontato da un punto di vista diverso, ovvero: quale è il percorso che mi permette di raggiungere i miei obiettivi? Fermo restando che da autodidatta dal giorno 0 non vai da nessuna parte, e per i primi 2 anni una guida (che sia il conservatorio, il maestro di musica privato, l'accademia di musica che ti lascia il diploma tipo Lizard, o anche solo l'amico che suona da 20 anni) serve a tutti.
Dipende. Dipende dal tuo obiettivo. Ci sono obiettivi per cui, dopo la spinta iniziale, si può andare avanti anche da autodidatti. Ci sono altri in cui serve l'aiuto di questa guida per altri 12-24 mesi perchè si hanno obiettivi più ambiziosi. E ce ne sono altri in cui ti serve un percorso di formazione lungo 10 anni.
Per suonare con gli amici in sala, fare qualche cover e andare a suonare alla sagra della castagna, anche il primo percorso può andare bene. Questo sia che si tratti di chitarra o di pianoforte, visto che il focus del topic era questo.
Se l'obiettivo invece è fare il turnista in studio e dal vivo, una accademia tipo Lizard che rilascia un diploma internazionalmente riconosciuto, è obbligatoria.
Se l'obiettivo infine è comporre musica per film o sinfonie, se vuoi fare il chitarrista classico e non il chitarrista rock, se vuoi fare i concetti alla scala di Milano , ti devi diplomare al conservatorio. E poi continuare a studiare tanto tanto tanto!! Devi interfacciarti continuamente con tanti musicisti da cui assorbire nozioni e spunti, anche provenienti da ambienti molto diverso dal tuo.
Diversi livell di "suonaggio" dicevamo :)

Ma queste son cose che, senza voler offendere nessuno, si sanno. Sembra che stiamo scoprendo dove si trova l'arca di Noè, che stiamo rivelando al lettore chissà quali scottanti verità che gli cambieranno per sempre la vita. Chi passa e legge, sa che non è Luca Colombo e mai lo sarà. Così come chi passa e legge, sa che se vuole andare negli USA a comporre colonne sonore per film, il bluesman con la Strato che fa lezioni a 20€ l'ora nel suo studiolo, non è la figura giusta a cui rivolgersi.
:kingot:

Davids

Citazione di: Ombra/luce il 20 Agosto, 2022, 05:04 PMUna domanda, voi col vostro strumento, vi sentite completi e arrivati? Riuscite a gestire tutto quel che volete suonare? Se prendete un brano o un assolo molto complesso arrivate a suonarlo alla perfezione o vi tocca ancora di dover lasciare dei brani perchè troppo più in là, o lasciarli incompiuti, cioè imparate solo la parte che vi riesce saltando altre più complesse? Ci sono cose che lasciate perchè non alla vostra portata? Se volete imparare un brano ma non esiste il videotutorial che fate, lo lasciate stare, provate a tirarlo giù a orecchio, andate a cercare il canzoniere, comprate lo spartito? Sinceramente.
Se si complimenti e beati voi, non sapete come vi invidio. Se no, a cosa lo imputate?

Credo che nessun musicista si possa definire realmente "completo". Anche tra i professionisti, non conosco un chitarrista che sappia suonare ugualmente bene rock, metal, jazz, fusion, pop. Forse Guthrie Govan, ma parliamo di 1 su 7 miliardi.
Lo stesso nella batteria, strumento sottovalutato, ma per certi versi più complesso di chitarra e pianoforte. Ogni batterista ha un suono modo di suonare, si capisce subito se un batterista è rock, metal, pop o jazz. Ad esempio Charlie Watts dei Rolling Stones suonava in un gruppo rock, ma aveva una impostazione sia della mano che del tocco sulle pelli assolutamente jazzistica. Guardatevi qualche live e ve ne accorgerete dopo poche battute. Non me lo immagino Charlie Watts col doppio pedale a fare un accompagnamento metal.

Quello che noto sia su di me che su altri, sia amatori che professionisti, è che ognuno col tempo sviluppa un proprio linguaggio definendo un territorio musicale in cui si trova a proprio agio, e tende poi a rimanere al suo interno. Una sorta di comfort zone in cui riesce a dare il meglio di sè stesso. Vi immaginate Eric Clapton che un bel giorno sale sul palco, e inizia a fare tapping e dive bomb? Ecco, ci siamo capiti.
:kingot:


Ombra/luce

Citazione di: Davids il 23 Agosto, 2022, 07:53 PMQuello che noto sia su di me che su altri, sia amatori che professionisti, è che ognuno col tempo sviluppa un proprio linguaggio definendo un territorio musicale in cui si trova a proprio agio, e tende poi a rimanere al suo interno. Una sorta di comfort zone in cui riesce a dare il meglio di sè stesso. Vi immaginate Eric Clapton che un bel giorno sale sul palco, e inizia a fare tapping e dive bomb? Ecco, ci siamo capiti.
D'accordissimo.
Ut queant laxis

Ombra/luce

Riguardo il solfeggio.. lui è pianista classico diplomato, chiaro che ha a che fare con partiture di certa complessità, chiaro che a questa tipologia di musicista certi argomenti sono assai più importanti di chi, anche se bravissimo, sta in generi o in percorsi che non richiedono a priori certe cose. L'altra è insegnante di violino. Ma anche se guardate i vari insegnanti di chitarra su youtube, quelli più famosi, tutti fanno sempre sottintendere che certe cose servano, anche se poi fanno videotutorial che trattano marginalmente certe cose così da attirare a sè possibili alunni o chi gli compra il corso. Un insegnante non dirà mai che non serva un certo iter. Certo, se credi che grazi a questi video tutorial striminizi di questi maestri tu sarai un musicista completo tra tot anni.. mi spiace è un'illusione, loro stessi lo lasciano intendere.


Ut queant laxis

Davids

Dovremmo aprire una nuova sezione: Pianoforte e Musica Classica  :lol:
:kingot:

Ombra/luce

Citazione di: Davids il 23 Agosto, 2022, 08:29 PMDovremmo aprire una nuova sezione: Pianoforte e Musica Classica  :lol:
No vabbè, è un forum di chitarra, per questo ho aperto il topic in off topic.. poi chiaro, io sono appassionato pure di pianoforte e mi piace ovviamente tanto parlarne, però in un forum di chitarra sarei un pesce fuor d'acqua!  :laughing:
Ut queant laxis

Ombra/luce

Sul discorso invece della difficoltà del pianoforte nella sua struttura di strumento, se avete una tastiera, anche da poche ottave ma non la avete mai intrapresa in maniera "pianistica", vi vorrei proporre una "sfida"  :D Vi lascio questo video che spiega la diteggiatura corretta di una semplice scala come quella di DO  sia con la sinistra che con la destra (la sinistra al minuto 3:50 del video, fermatevi a quella). Prendete familiarità con una mano alla volta, quando andate spediti, provate a suonare la scala di DO con entrambe le mani su due ottave differenti in maniera abbastanza fluida e omogenea, non parlo di prima una mano e poi l'altra ma tutte e due all'unisono.. che è un esercizio potrei dire basico rispetto ad esercizi molto più complessi, come vedete dal tipo di video è un esercizio per principiantissimi che stanno mettendo le mani sul pianoforte solista, sono quei fondamentali per poi riuscire a suonare a due mani, primissimissimi passi, lo dice di fare anche lei alla fine che spiega le diteggiature per entrambe le mani, quindi lo considera esercizio basico preparatorio. Poi datemi una di queste risposte:

1. E' una passeggiata
2. Mi ha dato dei problemi ma ci sono riuscito
3. Ci ho passato i guai, terribile ma dopo essermi incaponito ce l'ho fatta
4. No ci rinuncio, non riesco a farlo nemmeno lentissimo, quando muovo un dito con la sinistra mi si muove in automatico il medesimo con la destra e non ne esco fuori, non riesco a rispettare le diteggiature, è impossibile.




Qui non è un discorso per dire che la chitarra è semplice e sminuirla, è altrettanto uno strumento difficile, è uno strumento polifonico anch'esso, non può essere facile, sto solo parlando delle difficoltà a cui il pianoforte porta e c'è un motivo per cui è considerato uno dei più complicati (e nella lista c'è pure la chitarra). Io personalmente, nel percorso iniziale con entrambi gli strumenti, ho avuto meno sensazioni di angoscia con i fondamentali di chitarra, comunque complicati, rispetto a quelli di pianoforte, però certe cose con la chitarra oggi mi sono semplicemente impossibili da padroneggiare e ci sono cose che mi fanno piangere ungualmente e allo stesso modo, dipende tutto da cosa devo suonare, sui legati ci ho passato i guai, soprattutto con pull-off, chiaro che una strummata di 4 accordi aperti non è sta gran difficoltà, stadi iniziali a parte, rispetto a un assolo complesso o un brano in chord melody dove devi fare dei barrè e aprire con le altre dita, anche di 2, 3, addirittura sentivo chi parlava di 4 tasti più avanti, che non ho idea come sia possibile a meno di non avere mani enormi se si parla dei primi tasti. Io ho fatto suonare a un mio amico che suona la chitarra da 12 anni la prima parte di Giochi Proibiti, dove c'è un passaggio in cui fai un barrè e porti il mignolo su 4  tasti dopo, muovendolo mentre tieni fermo il barrè, non è riuscito ad uscirne fuori. A me invece ha dato più problemi la seconda parte a causa di passaggi che richiedevano apertura senza possibilità di perni. Ci sono certe cose per chitarra che, a meno di non essere abilissimi, sono tremende allo stesso modo del pianoforte. La chitarra può portare a cose di difficoltà tremenda, basti pensare a certi arrangiamenti in chord melody di brani pensati per altri strumenti, addirittura mi ha dato una marea di problemi in più il cercare di suonare su chitarra la colonna sonora di Forrest Gump in chord melody rispetto alla medesima sul piano, sul piano, sarà anche che l'ho suonato per molto più tempo, è molto più immediato ovviamente avendo assimilato i fondamentali, sulla chitarra è complesso, molto complesso, hai sei corde, corde a vuoto, una tastiera intricata e complessa, la gravità contro, è uno strumento difficilissimo dal momento che si mettono le mani su cose al di fuori dei primi fondamentali e della chitarra da spiaggia.

Con 12 anni di piano ho sofferto tantissimo il non potermi ricavare gli accordi con la stessa facilità per via che le sei corde, le corde a vuoto e l'intricatezza della tastiera della chitarra mi rendeva il processo incommensurabilmente più difficile, purtroppo io ho la mente da "pianista" e non mi andava bene impararmeli a memoria o seguire stratagemmi come il CAGED, io dal primo momento che ho ripreso la chitarra avevo come obbiettivo l'arrivare ad avere chiara la tastiera come il pianoforte e ricavarmi gli accordi tramite gli intervalli, questo porta a un bel casino di percorso da cui nemmeno sono uscito fuori, per quanto stia migliorando, giù di scale a manetta, ne ho parlato con chitarristi classici di conservatorio e mi hanno detto che su chitarra è cosa molto complessa, anche per uno che ha fatto il conservatorio, però io sono fatto così, ragiono così, per via di 12 anni di pianoforte, ho quella forma mentis che non se n'è andata, soffro non avere la medesima chiarezza del piano.


Anche rimanendo su Giochi proibiti, in altro topic io e Bestia abbiamo tentato di suonarla come la versione di Segovia (che poi mi pare di capire che sia sbagliato il video e non sia una versione di Segovia) che trovate sul tubo, e ci abbiamo entrambi rinunciato :D.. un conto è suonare meccanico, un conto dare anche dei colori a quel che si suona, degli accenti, dei colori perchè come il pianoforte anche la chitarra permette di suonare piano/forte.. diventare veramente abili con la chitarra serve un percorso enorme come serve per il pianoforte, solo in maniera diversa. Io questa la suono pure velocissimo e senza guardare ormai, ma interpretarla così è difficilissimo, è molto più facile interpretarla meccanicamente senza accenti, le capacità interpretative sono un'altra cosa su cui bisogna lavorare ed è tutt'altro che semplice.
Tra l'altro lo spartito è pure molto, molto, molto semplice ed è un buon esercizio per familiarizzarci, se mai qualcuno fosse interessato basta cercare quello di Roberto Fabbri su Google, è il primo che esce ed è munito anche di tab, per chi le preferisce. Il brano di per sè, a parte qualche passaggio più ostico, non è sta gran difficoltà, le principali difficoltà sono interpretative ed è qui che in molti cadono.


Poi ovvio, se il tuo prendere la chitarra in mano equivale a fare dei riff con gain o distorsori a palla, ti formi sulle problematiche a cui questo porta, palm muting etc etc e ci arrivi senza che ti metti a studiare solfeggio, spartiti, armonia profonda, sarei matto a dire il contrario. Ci sono tantissimi modi di affrontare uno strumento, tanti generi, tanti palati, tanti obbiettivi, che poi cambiano con il tempo perchè l'obbiettivo che hai dopo tre mesi è diverso da quello che hai dopo 3 anni, quindi anche lì potrebbe essere l'ora di fare delle scelte diverse e infarinarsi di più su certe cose che inizialmente proprio erano l'ultimo dei problemi.

Ut queant laxis

Davids

L'indipendenza delle mani è lo scoglio più grande su cui si scontra qualunque principiante. Sempre detto.
Io ho una tastierina giocattolo da 3 ottave, eredità di uno scambio alla pari fatto anni fa, ho difficoltà a suonare pure una così elementare


ma non perchè è impossibile, ma perchè non mi sono mai applicato seriamente (oltre al fatto che mi manca la quarta ottava per suonarlo!!). Qua tra l'altro c'è un elemento extra di difficoltà rispetto a quanto propooni, che è il fare il basso con la sinistra e la melodia con la destra facendo incastrare perfettamente le note tra loro. Cioè, devi mandare le due mani a tempo tra di loro suonando cose diverse. Ma se avessi la volontà di mettermici sotto come si deve, credo che nel giro di 2 settimane riuscirei a farcela***

Io mi ricordo che le prime volte che mi esercitavo sulle scale con la chitarra, avevo sempre il problema del release delle corde, le facevo sempre risuonare, mentre ora riesco a mutarle tranquillamente sia con la mano destra che coi polpastrelli della mano sinistra. E' una cosa che mi ha portato via del tempo, ora non ricordo quanto esattamente, ma ricordo che i primi mesi facevo davvero fatica a eseguire una semplice pentatonica a 80bpm senza risonanze.


*** anzi, già che ci sono ti chiedo: che esercizi potrei fare per arrivare a suonare quel breve "frammento"? Una risposta breve però eh, magari con due videini ad hoc per sviluppare un minimo di indipendenza sinistra-destra, non posso prendermi una giornata di ferie per leggere il tuo reply (scherzo!! :D)
:kingot:


Ombra/luce

Citazione di: Davids il 24 Agosto, 2022, 12:42 PM*** anzi, già che ci sono ti chiedo: che esercizi potrei fare per arrivare a suonare quel breve "frammento"? Una risposta breve però eh, magari con due videini ad hoc per sviluppare un minimo di indipendenza sinistra-destra, non posso prendermi una giornata di ferie per leggere il tuo reply (scherzo!! :D)
Ma parli del video che hai postato? Secondo me ci stai, nel tuo livello, una mezza giornata a prenderci la mano. Intanto familiarizza con l'ottava e con le sue note, magari già sai farlo ma ripassalo in modo ti venga naturale, quando sai dove stai mettendo le mani è meglio di farlo a intuito, poi ovviamente isola i due passaggi, impara a farlo a menadito prima con una mano, poi con un'altra, non partire mai a due mani senza aver assimilato perfettamente le due parti. L'insidia può stare nel fatto che usi pollice e mignolo sulla sinistra, quando hai fatto tutto questo inizia la ritmica di basso con la sinistra e aggiungi una nota alla volta con la destra, quando ti viene naturale aggiungi una nota ancora, puoi anche volendo fare piccole porzioni melodiche alla volta, fino a che ci riesci e non vai in confusione, quando arrivi a quel momento aggiungi una nota per volta con la destra. Ma lo stesso vale per l'esercizio che ho postato io sopra, quel video parte troppo in quinta a far fare quell'esercizio, non è umanamente possibile farlo appena dopo l'aver preso confidenza con le scale, bisogna isolare e fare una nota alla volta.. Quell'esercizio è devastante per uno che ci si sta immettendo.  :D
Un consiglio, quello che fa con il basso nel video che hai postato in gergo si chiama tremolo, anche se molto lento. Per farlo correttamente si fa tenendo ferme le dita e ruotando a destra e sinistra l'avambraccio. Io ritengo sia sempre bene fare le cose nel modo corretto in quanto il tremolo, se fatto un pò più veloce che nel video, se lo fai solo con le dita e non con l'avambraccio ti si indolenzisce il tendine  ed ovviamente, questo vale anche per la chitarra, se si può evitare di farsi male prendendo già impostazioni corrette è meglio! Ah, ovviamente vai lentissimo..

Comunque il buon Christian Salerno, che cito sempre, è un ottimo insegnante. Anche il canale di Pianosolo è un ottimo canale sia per principianti che non.

L'indipendenza delle mani è lo scoglio più grande per qualsiasi aspirante pianista, come il barrè per i chitarristi e come il barrè per impararlo a padroneggiare bene, tutti i cambi di accordi a tempo, non è una cosa veloce.. io ancora devo ogni tanto fermarmi e mettermi a metronomo per riuscire a risolvere certi passaggi con barrè per stare in battuta e penso di farli piuttosto bene in generale.

Ti avviso che anche gli esercizi di Christian, sono le prime volte abbastanza traumatici.. per quello parlavo di veri e propri traumi di cui non mi sono mai più scordato, anche nelle cose più semplici, le prime volte a rendere indipendenti le mani è veramente angosciante. Non è impossibile ovviamente però questo è il punto critico del piano che fa abbandonare molti l'idea di proseguire perchè ti spiattella in faccia che ti devi munire di pazienza e sangue freddo, è una vera e propria sberla a tradimento data al principiante, che fino a prima aveva trovato intuitivo il piano come strumento. :D
Ut queant laxis

Ombra/luce

Un altro carinissimo esercizio che puoi fare, almeno ti lascia la parvenza di stare suonando qualcosa di senso compiuto anzichè fare esrcizi nudi e crudi, potresti fare appunto un un arpeggio di un accordo di DO con la mano sinistra con raddoppio sul DO successivo col pollice e con la destra suonare una o due note per volta, rimanendo, nell'ottava successiva, sul DO - RE - MI, alternando le varie note in modo da comporre un motivetto. Poi magari prova a cambiare accordo, sempre arpeggiando, in senso discendente, con la sinistra gli accordi di LAm, FA e SOL, poi torni di nuovo al DO, quindi la sequenza è C, Am, F, G. Con la destra sempre quelle tre note, al massimo se ci prendi confidenza ne aggiungi qualcun altra.  Essendo una tre ottave la tua ti toccherà fare la parte della mano sinistra partendo dal DO centrale, arpeggiando un DO con raddoppio all'ottava successiva verrai a trovarti a suonare quel DO da entrambe le mani, puoi pure farlo, non cambia, oppure magari evita quel DO con la destra, come preferisci. Le dita da usare nell'arpeggio sono 1, 2, 4 e 5 (mignolo, anulare, indice e pollice).

Come vedrai ti lascerà una sensazione positiva.. alla fine delle battute del numero che preferisci, più avanti potresti anche smettere di cambiare accordi e fermarti sul DO7+, ti basta fare un normale DO ma portare il pollice sul SI anzichè il DO successivo. Vedrai che cambierà lo stato d'animo di quello che stai trasmettendo, con la destra continua con una nota alla volta o anche due in successione più veloce, poi piano piano inizia a cambiare nota con la destra più spesso mentre continui ad arpeggiare con la sinistra senza mai fermarti. Io non so se la tua tastiera ha la simulazione del tocco, se ce l'ha magari suona anche con forza differente mentre improvvisi, sono tutte cose che non guastano ma fallo dopo che vai spedito con le cose prima. Ovviamente queste sono cose che sai già, lo specifico per chiunque leggerà questo esercizietto.
Queste cose le amo alla follia, sono ciò che mi fa amare il linguaggio della musica, raccontare una storia con le sensazioni date dalla musica, inoltre ti danno una parvenza di suonare qualcosa di compiuto mentre ti eserciti a slegare le mani e ti muovi con la sinistra senza stanziarti su una porzione, sicuramente ti divertirà.
Ut queant laxis

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