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Musica italiana e anglofona, un confronto

Aperto da Stevie J, 02 Febbraio, 2017, 03:45 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Road2k

Citazione di: Elliott il 02 Febbraio, 2017, 04:44 PM
Secondo me il discorso è molto semplice: lingua

E' quello che mi è venuto in mente leggendo il titolo.

I testi dei nostri cantautori sono di gran lunga superiori a quelli delle maggiori rockstar, ma nella musica popolare, sia rock che pop, il suono, i riff fanno la parte del leone ed il modo di proporli al mondo intero è decisamente dalla parte della lingua anglofona.

"....c'è una ragione per aprire gli occhi sin dal primo mattino. Nella vita ci vogliono onestà, coerenza, professionalità, gentilezza, compassione, onore, decoro, riguardo, senso comune, orgoglio, responsabilità. Amore, fede e lealtà alla famiglia. Mettete più gioia e dedizione in ciò che fate. Ballate, ballate, ballate!"

The Heart Stoppin', Pants Droppin', Earth Shockin', Hard Rockin', Booty Shakin', Love Makin', Viagra Takin', History Makin', LEGENDARY E STREET BAND!

Well, I got this guitar and I learned how to make it talk

"Il distorsore è un RAT mentre l'ov

rggianfranco

Be....poi ultimamente cera il Liga....con il concertone Monzese....Max!....o sono io che non sono informato o non ascolto più la radio o sono rimasto al 1969....1980.....poi il vuoto.....pero ce una cosa da considerare....mia personale naturalmente.....non è che ci sia stata questa grande innovazione in Italia sotto l aspetto musicale....ma! forse perché non mi è mai piaciuta....sono esterofilo dal 69.


rakisha

Citazione di: Max Maz il 02 Febbraio, 2017, 04:54 PM
La nostra sezione cantautori non ha nulla da invidiare a nessuno direi.  :etvoila:
Credo fortemente in questo! Appoggio!
"Non toccare gli idoli la doratura resta sulle mani!"

Vu-meter

Io esco un attimo dal coro perchè secondo me è sbagliata la domanda ... "indietro" immagino sia stato inteso come qualcosa che ancora è nel bozzolo, non sviluppato.
Se c'è qualcosa che la nostra musica non è , è quella di essere NON sviluppata. E' sviluppatissima da centinaia di anni prima di quella anglofona attuale.

Secondo me quindi è stato ERRONEAMENTE preso a prestito un modello, perchè all'autore del topic piace evidentemente un certo tipo di musica ed è stato impostato un paragone con due mondi che non sono paragonabili nè per nascita, nè per tradizione, nè per forma mentis.

Il modello preso a prestito è sostanzialmente qualsiasi cosa sia nata dal blues ( giacchè la musica attuale anglofona deriva direttamente o indirettamente da lì ).
La musica italiana e "la canzone" o "canzonetta" che dir si voglia, deve i lumi da una musica del tutto diversa e assai più antica : la musica classica ed in particolare, l'opera con le sue arie "largo respie".

Già la localizzazione geografica la fa da padrona : chiunque nasca in italia sarà sommerso fin dai primi giorni di vita dalla cultura del luogo e naturalmente, dalla musica del luogo. Non potrò mai av ere la pretesa di "ragionare" in un modo diverso SE NON compiendo grandi sforzi, come se recitassi un qualcosa che sebbene mi piaccia moltissimo, non mi appartiene davvero.

Poniamo il contrario : nasco a New Orleans e tutto il giorno dalle strade mi arriva il jazz. Poi arrivo in italia e sento il liscio. Quanto mi piace ! Credete che sarà semplice adattarsi a suonarlo ? Sarà difficilissimo ! E se volessi diventare non solo un esecutore, ma addirittura un autore ?= Ancora più difficile perchè a me continuerà a suonare in testa "When the Saint go marching in" e non "il walzer dell'uccellina", qualcosa che non ho dall'imprinting ..

In conclusione secondo me, la domanda è mal posta e avrebbe dovuto essere : "perchè in Italia non ci sono autori simili a quelli anglofoni ?"
Se la domanda fosse ben posta, la risposta sarebbe semplice ..  :etvoila:

"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Moreno Viola

Citazione di: Vu-meter il 03 Febbraio, 2017, 08:49 AM
Io esco un attimo dal coro perchè secondo me è sbagliata la domanda ... "indietro" immagino sia stato inteso come qualcosa che ancora è nel bozzolo, non sviluppato.
Se c'è qualcosa che la nostra musica non è , è quella di essere NON sviluppata. E' sviluppatissima da centinaia di anni prima di quella anglofona attuale.

Secondo me quindi è stato ERRONEAMENTE preso a prestito un modello, perchè all'autore del topic piace evidentemente un certo tipo di musica ed è stato impostato un paragone con due mondi che non sono paragonabili nè per nascita, nè per tradizione, nè per forma mentis.

Il modello preso a prestito è sostanzialmente qualsiasi cosa sia nata dal blues ( giacchè la musica attuale anglofona deriva direttamente o indirettamente da lì ).
La musica italiana e "la canzone" o "canzonetta" che dir si voglia, deve i lumi da una musica del tutto diversa e assai più antica : la musica classica ed in particolare, l'opera con le sue arie "largo respie".

Già la localizzazione geografica la fa da padrona : chiunque nasca in italia sarà sommerso fin dai primi giorni di vita dalla cultura del luogo e naturalmente, dalla musica del luogo. Non potrò mai av ere la pretesa di "ragionare" in un modo diverso SE NON compiendo grandi sforzi, come se recitassi un qualcosa che sebbene mi piaccia moltissimo, non mi appartiene davvero.

Poniamo il contrario : nasco a New Orleans e tutto il giorno dalle strade mi arriva il jazz. Poi arrivo in italia e sento il liscio. Quanto mi piace ! Credete che sarà semplice adattarsi a suonarlo ? Sarà difficilissimo ! E se volessi diventare non solo un esecutore, ma addirittura un autore ?= Ancora più difficile perchè a me continuerà a suonare in testa "When the Saint go marching in" e non "il walzer dell'uccellina", qualcosa che non ho dall'imprinting ..

In conclusione secondo me, la domanda è mal posta e avrebbe dovuto essere : "perchè in Italia non ci sono autori simili a quelli anglofoni ?"
Se la domanda fosse ben posta, la risposta sarebbe semplice ..  :etvoila:

Quoto ogni parola, tutti i punti e siccome oggi sono generoso persino le virgole!

Tra l'altro leggete cosa pensa della "canzonetta" italiana, Mr. Mike Patton...

Il pop italiano dei '60 era geniale
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


CalegaR1

È una provocazione Moreno, ma non verso di te...

Anche nel rinascimento la pittura in Italia era geniale...

Però parliamo di storia...
Assoluto promotore della massima "Ho le chitarre ma non le so suonare" :snob:
PRS C24 - Gibson LP CS R7 VOS + LP Custom Black - Fender Strato CS 61 + Tele CS Closet Classic - Ibanez RGR Prestige - BlackBeard Indie Dog
Helix Stomp +2x FRFR Focal Alpha 50
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Stevie J

Citazione di: Vu-meter il 03 Febbraio, 2017, 08:49 AM
Io esco un attimo dal coro perchè secondo me è sbagliata la domanda ... "indietro" immagino sia stato inteso come qualcosa che ancora è nel bozzolo, non sviluppato.
Se c'è qualcosa che la nostra musica non è , è quella di essere NON sviluppata. E' sviluppatissima da centinaia di anni prima di quella anglofona attuale.

Secondo me quindi è stato ERRONEAMENTE preso a prestito un modello, perchè all'autore del topic piace evidentemente un certo tipo di musica ed è stato impostato un paragone con due mondi che non sono paragonabili nè per nascita, nè per tradizione, nè per forma mentis.

Il modello preso a prestito è sostanzialmente qualsiasi cosa sia nata dal blues ( giacchè la musica attuale anglofona deriva direttamente o indirettamente da lì ).
La musica italiana e "la canzone" o "canzonetta" che dir si voglia, deve i lumi da una musica del tutto diversa e assai più antica : la musica classica ed in particolare, l'opera con le sue arie "largo respie".

Già la localizzazione geografica la fa da padrona : chiunque nasca in italia sarà sommerso fin dai primi giorni di vita dalla cultura del luogo e naturalmente, dalla musica del luogo. Non potrò mai av ere la pretesa di "ragionare" in un modo diverso SE NON compiendo grandi sforzi, come se recitassi un qualcosa che sebbene mi piaccia moltissimo, non mi appartiene davvero.

Poniamo il contrario : nasco a New Orleans e tutto il giorno dalle strade mi arriva il jazz. Poi arrivo in italia e sento il liscio. Quanto mi piace ! Credete che sarà semplice adattarsi a suonarlo ? Sarà difficilissimo ! E se volessi diventare non solo un esecutore, ma addirittura un autore ?= Ancora più difficile perchè a me continuerà a suonare in testa "When the Saint go marching in" e non "il walzer dell'uccellina", qualcosa che non ho dall'imprinting ..

In conclusione secondo me, la domanda è mal posta e avrebbe dovuto essere : "perchè in Italia non ci sono autori simili a quelli anglofoni ?"
Se la domanda fosse ben posta, la risposta sarebbe semplice ..  :etvoila:

Mi fa molto piacere di esser riuscito a dar vita a una discussione così interessante e ben argomentata, e faccio i miei personali complimenti a tutti perchè siete riusciti ad argomentare molto bene i vostri argomenti.
Detto questo, caro Vu devo correggerti, il termine "indietro" nel titolo, non era inteso a qualcosa di ancora acerbo come tu hai ipotizzato, ma bensì perchè appunto la mia idea iniziale era di prendere la musica anglofona come la massima espressione musicale dagli anni '60 in avanti. Quindi tutto il resto è indietro (un po' come dire una determinata casa di prodotti hardware per pc che tramite la scoperta di una tecnologia super innovativa riesce a balzare avanti alla concorrenza).

Mi accorgo ora, dopo aver letto le vostre risposte, che il mio pensiero era errato (e questo è il motivo per il quale tanto mi piacciono questi topic di "dibattito"). Anzitutto poichè "avanti", in che senso? Parliamo di rock? O di che altro? Sicuramente se parliamo di blues un enorme vantaggio ce l'hanno: l'hanno inventato loro, un po' come gli inglesi con il calcio. E sicuramente anche chitarristicamente parlando hanno il pregio di aver partorito gli uni e reso grande gli altri, il più innovatore di tutti, Jimi Hendrix, quello che ha mostrato a tutti la via. Questo è il motivo per cui secondo me, parlando di rock e blues, se non ora, in passato inglesi ed americani hanno avuto parecchio da insegnare.
E' comunque vero che mettere a confronto e porre su un gradino più basso la musica italiana rispetto al rock anglo americano è inadeguato tanto quanto confrontare un calciatore con un giocatore di hokey. Siamo su due piani diversi, sempre di sport si tratta, ci sono i campionati, le partite, e c'è una squadra che vince e una che perde, ma a parte questo trattasi di due discipline ben diverse.

L'altro argomento che mi ha portato a considerare la nostra musica inferiore alla loro, apre sempre la strada a una questione ben diversa: la cultura, il modo in cui gli americani affrontano e insegnano la musica, la Berkley (in un'altra vita mi piacerebbe andare a quell'università), od IL Berkley, di Leavitt, tra i più famosi e diffusi metodi di insegnamento per chitarra moderna. Ancora una volta, fare di tutta l'erba un fascio è sconveniente, non di musica stiamo parlando a questo punto ma di cultura, e neanche tanto in generale, stiamo parlando dell'insegnamento della musica negli Stati Uniti rispetto a che in Italia.

Ecco, questo è quanto, e grazie alle vostre risposte sono riuscito a indagare meglio sull'argomento e giungere a un nuovo livello di pensiero.
Ciò non significa che la discussione debba finire qua  ::)


Moreno Viola

Citazione di: CalegaR1 il 03 Febbraio, 2017, 10:04 AM
È una provocazione Moreno, ma non verso di te...

Anche nel rinascimento la pittura in Italia era geniale...

Però parliamo di storia...

Per me però è sbagliato il pensiero che se è storia va conservato solo ed esclusivamente come un ricordo dei tempi che furono.

Le radici vanno coltivate e non sradicate ed è bellissimo e assolutamente produttivo quando le culture si mischiano.

Pino Daniele, giusto per citare un nome appartenuto al "mainstream" capace però di fare della musica angloamericana un ingrediente da amalgamare con le proprie radici mediterranee, è la dimostrazione lampante che la tradizione locale può convivere con culture diverse e più "moderne".
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Max Maz

Per fortuna qualcuno si ricorda di quanto grande sia stato Pino Daniele.

:abbraccio:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Vu-meter

Citazione di: Stevie J il 03 Febbraio, 2017, 10:20 AM
Citazione di: Vu-meter il 03 Febbraio, 2017, 08:49 AM
Io esco un attimo dal coro perchè secondo me è sbagliata la domanda ... "indietro" immagino sia stato inteso come qualcosa che ancora è nel bozzolo, non sviluppato.
Se c'è qualcosa che la nostra musica non è , è quella di essere NON sviluppata. E' sviluppatissima da centinaia di anni prima di quella anglofona attuale.

Secondo me quindi è stato ERRONEAMENTE preso a prestito un modello, perchè all'autore del topic piace evidentemente un certo tipo di musica ed è stato impostato un paragone con due mondi che non sono paragonabili nè per nascita, nè per tradizione, nè per forma mentis.

Il modello preso a prestito è sostanzialmente qualsiasi cosa sia nata dal blues ( giacchè la musica attuale anglofona deriva direttamente o indirettamente da lì ).
La musica italiana e "la canzone" o "canzonetta" che dir si voglia, deve i lumi da una musica del tutto diversa e assai più antica : la musica classica ed in particolare, l'opera con le sue arie "largo respie".

Già la localizzazione geografica la fa da padrona : chiunque nasca in italia sarà sommerso fin dai primi giorni di vita dalla cultura del luogo e naturalmente, dalla musica del luogo. Non potrò mai av ere la pretesa di "ragionare" in un modo diverso SE NON compiendo grandi sforzi, come se recitassi un qualcosa che sebbene mi piaccia moltissimo, non mi appartiene davvero.

Poniamo il contrario : nasco a New Orleans e tutto il giorno dalle strade mi arriva il jazz. Poi arrivo in italia e sento il liscio. Quanto mi piace ! Credete che sarà semplice adattarsi a suonarlo ? Sarà difficilissimo ! E se volessi diventare non solo un esecutore, ma addirittura un autore ?= Ancora più difficile perchè a me continuerà a suonare in testa "When the Saint go marching in" e non "il walzer dell'uccellina", qualcosa che non ho dall'imprinting ..

In conclusione secondo me, la domanda è mal posta e avrebbe dovuto essere : "perchè in Italia non ci sono autori simili a quelli anglofoni ?"
Se la domanda fosse ben posta, la risposta sarebbe semplice ..  :etvoila:

Mi fa molto piacere di esser riuscito a dar vita a una discussione così interessante e ben argomentata, e faccio i miei personali complimenti a tutti perchè siete riusciti ad argomentare molto bene i vostri argomenti.
Detto questo, caro Vu devo correggerti, il termine "indietro" nel titolo, non era inteso a qualcosa di ancora acerbo come tu hai ipotizzato, ma bensì perchè appunto la mia idea iniziale era di prendere la musica anglofona come la massima espressione musicale dagli anni '60 in avanti. Quindi tutto il resto è indietro (un po' come dire una determinata casa di prodotti hardware per pc che tramite la scoperta di una tecnologia super innovativa riesce a balzare avanti alla concorrenza).

Mi accorgo ora, dopo aver letto le vostre risposte, che il mio pensiero era errato (e questo è il motivo per il quale tanto mi piacciono questi topic di "dibattito"). Anzitutto poichè "avanti", in che senso? Parliamo di rock? O di che altro? Sicuramente se parliamo di blues un enorme vantaggio ce l'hanno: l'hanno inventato loro, un po' come gli inglesi con il calcio. E sicuramente anche chitarristicamente parlando hanno il pregio di aver partorito gli uni e reso grande gli altri, il più innovatore di tutti, Jimi Hendrix, quello che ha mostrato a tutti la via. Questo è il motivo per cui secondo me, parlando di rock e blues, se non ora, in passato inglesi ed americani hanno avuto parecchio da insegnare.
E' comunque vero che mettere a confronto e porre su un gradino più basso la musica italiana rispetto al rock anglo americano è inadeguato tanto quanto confrontare un calciatore con un giocatore di hokey. Siamo su due piani diversi, sempre di sport si tratta, ci sono i campionati, le partite, e c'è una squadra che vince e una che perde, ma a parte questo trattasi di due discipline ben diverse.

L'altro argomento che mi ha portato a considerare la nostra musica inferiore alla loro, apre sempre la strada a una questione ben diversa: la cultura, il modo in cui gli americani affrontano e insegnano la musica, la Berkley (in un'altra vita mi piacerebbe andare a quell'università), od IL Berkley, di Leavitt, tra i più famosi e diffusi metodi di insegnamento per chitarra moderna. Ancora una volta, fare di tutta l'erba un fascio è sconveniente, non di musica stiamo parlando a questo punto ma di cultura, e neanche tanto in generale, stiamo parlando dell'insegnamento della musica negli Stati Uniti rispetto a che in Italia.

Ecco, questo è quanto, e grazie alle vostre risposte sono riuscito a indagare meglio sull'argomento e giungere a un nuovo livello di pensiero.
Ciò non significa che la discussione debba finire qua  ::)



Grazie Stevie, sei sempre molto carino. :iloveu:

Non sono d'accordo con il tuo pensiero perchè non riesco a misurare a peso la musica; per cui per me non c'è un metodo migliore dell'altro sono entrambi validissimi, se pensati nel loro proprio contesto culturale, storico, ecc..

La Berklee insegna la loro cultura, la loro tradizione e lo sviluppo di questa, ma se chiedo ad uno studente di diventare qualcos'altro, ad esempio un autore di musica celtica, non lo saprà semplicemente fare.
Siccome a te probabilmente piace la musica anglo-americana ( per cui includiamo blues, rock, pop, metal e derivazioni di ogni sorta ), parti dal presupposto che da noi non si insegni musica, ma non è vero. Si insegna musica in un'altra forma.
Prendi gli esercizi che la figlia di Elliott sta facendo a scuola, ad esempio. Sono parte della nostra cultura e alla Berklee non interessa e non passano come insegnamenti, ma non credo che i capricci di Paganini possano essere considerati musica di secondo livello; assolutamente no. :nono:
Però a te interessa più shreddare alla Vai e allora ti sembra che questa musica non ti offra quel tipo di approccio per cui tendi a porla in secondo piano. Ma ti assicuro e non volermene, che di fronte a certi spartiti di musica italiana ti tremerebbero le ginocchia. Prendiamo a caso una qualunque parte di Mauro Pagani, ad esempio ? O certe partiture di De Andrè, o ancora molte altre di autori italiani che hanno portato avanti la tradizione italiana della canzone.

Come pura curiosità , ti invito ad esempio a guardare questo :




Qui abbiamo una canzone del tipico folclore italiano che, agli orecchi di chi ama la musica anglo-americana certamente appare antica, obsoleta, senza sostanza, piena di inutilità e tutto sommato, una vera schifezza. Ma quando la vai a suonare scopri che la costruzione è assai ardua, altro che I IV V del nostro caro vecchio blues.
Allora, quale musica è "meglio" ?
Non credo ci sia un meglio o un peggio, ma solo ciò che ci piaccia ciò che ci è stato mostrata come "l'unica soluzione possibile". Ma è falso. Esistono migliaia di soluzioni possibili: in India hanno 30 note e sfumature che noi ci sogniamo, come la mettiamo ? Siamo molto meno musicali di loro, la carta parla chiaro , ma .... a te non potrà mai piacere la loro musica, perchè esce dai canoni che la tua mente ha stabilito come "la vera musica". Ciò nonostante, la loro musica è forse più musica della nostra e se potessimo avere ancora più note, ancora più tagli, ancora più frequenze, avremmo ancora più "musica" , perchè la musica è l'arte di mettere insieme i suoni.
Ci saranno sempre cose che giudicherai come stantie, orrende, inaccettabili, ma questo non le rende meno importanti, nè più indietro di altre.

Io come te sono nato in italia, cresciuto e pasciuto a suon di roba nostrana; ciò nonostante circolavano spesso anche cose di Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Louis Armstrong, Ray Charles ed altri. Senza che io lo volessi, anche da piccolissimo, queste cose sono entrate in me, nel subconscio, al punto che molti anni dopo, sentendo un disco di Ella Fitzgerald che mi ero procurato perchè volevo studiare jazz e volevo iniziarne un ascolto, mi resi conto che quelle cose mi erano famigliarissime; non solo, ma la sua voce era talmente familiare da portarmi a pensare che sembrasse la voce di mia madre! E' probabile che nella culla sentisse quella musica, io non so dirtelo. Ma riconoscevo le note, i passaggi armonici, il suono. Eppure ero convinto di non aver mai ascoltato jazz. Solo con il tempo affiorarono alcuni lontani ricordi di questa musica che circolava, in mezzo a tanta altra di stampo italiano, in casa mia.
Ecco cosa intendo per "imprinting" : una formazione ( che è a livello celebrale inconscio ) che non sai di aver avuto, ma che in qualche modo condiziona la tua forma mentis.
Se nascessi in una famiglia di ladri ed ho ottimi rapporti familiari, probabilmente considererei il rubare una cosa normale, forse anche giusta e considererei gli altri solo come tanti polli da spennare.
Se nasco in una famiglia di musicisti di musica classica che me la impongono fin da piccolo, forse la considererei una schifezza, perchè la mia mente la collegherebbe a momenti di grande impegno e fatica, disciplina e sgradevolezza. Forse se non mi fosse imposta invece, la amerei.

Credo di potermi immedesimare nel tuo stato d'animo, perchè anche io sono nato e cresciuto in Italia e poi in realtà mmi sono ritrovato ad amare qualcosa che non è parte del folclore nazionale;  ma forse grazie all'età o al percorso fatto, mi sono reso conto che la mia personale visione della musica è  non è la "vera" musica e malgrado sia  l'unica che mi interessa davvero, è solo una forma di ciò che chiamiamo musica . Niente di più. Ce ne sono altre di splendide e rispettabili, solo ieri riascoltavo la colonna sonora di nuovo cinema paradiso e .. ho le lacrime agli occhi.
Come è possibile tirare fuori tanta bellezza da una scala di Sol maggiore ? Eppure ..

Sentila espressa in due modi MOLTO diversi :





Sinceramente non ci vedo un modo più nobile dell'altro. Le trovo strepitose entrambi e forse lo sono perchè le idee creative, che sono il fondamento della MUSICA, sono ottime, malgrado scritte da un "povero" italiano.


Non mi metto a pescare poi da musica d'eccellenza come quella di Mozart o altri suoi contemporanei perchè dopo un ascolto ATTENTO di ciò che hanno concepito, c'è da vergognarsi ad imbracciare la chitarra..
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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CalegaR1

Citazione di: Moreno Viola il 03 Febbraio, 2017, 11:49 AM
Citazione di: CalegaR1 il 03 Febbraio, 2017, 10:04 AM
È una provocazione Moreno, ma non verso di te...

Anche nel rinascimento la pittura in Italia era geniale...

Però parliamo di storia...

Per me però è sbagliato il pensiero che se è storia va conservato solo ed esclusivamente come un ricordo dei tempi che furono.

Le radici vanno coltivate e non sradicate ed è bellissimo e assolutamente produttivo quando le culture si mischiano.

Pino Daniele, giusto per citare un nome appartenuto al "mainstream" capace però di fare della musica angloamericana un ingrediente da amalgamare con le proprie radici mediterranee, è la dimostrazione lampante che la tradizione locale può convivere con culture diverse e più "moderne".
ma io non vedo alcuna evoluzione, anzi...forse pure impoverimento.

Io non intendo mollare le tradizioni, ad alcuni sicuramente fanno piacere, ma nemmeno "rimanere" li...

Cosa fa, oggi, la musica italiana che verrà ricordato tra 30 anni?

In un mondo dove la direzione è giocoforza scritta per i grandi numeri dallo stile anglosassone, cosa fa la musica italiana per cercare almeno di seguire il trend?
Assoluto promotore della massima "Ho le chitarre ma non le so suonare" :snob:
PRS C24 - Gibson LP CS R7 VOS + LP Custom Black - Fender Strato CS 61 + Tele CS Closet Classic - Ibanez RGR Prestige - BlackBeard Indie Dog
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Max Maz

Non vedo tutta questa differenza con l'attuale produzione estera.

E poi rimane il problema della rapporto     numero di persone che ricorda / qualità della proposta.

Secondo me è una riflessione si interessante ma talmente soggettiva da rischiare seriamente di rimanere una "questione irrisolta".
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Stevie J

Citazione di: Vu-meter il 03 Febbraio, 2017, 02:18 PM
Grazie Stevie, sei sempre molto carino. :iloveu:

Non sono d'accordo con il tuo pensiero perchè non riesco a misurare a peso la musica; per cui per me non c'è un metodo migliore dell'altro sono entrambi validissimi, se pensati nel loro proprio contesto culturale, storico, ecc..

La Berklee insegna la loro cultura, la loro tradizione e lo sviluppo di questa, ma se chiedo ad uno studente di diventare qualcos'altro, ad esempio un autore di musica celtica, non lo saprà semplicemente fare.
Siccome a te probabilmente piace la musica anglo-americana ( per cui includiamo blues, rock, pop, metal e derivazioni di ogni sorta ), parti dal presupposto che da noi non si insegni musica, ma non è vero. Si insegna musica in un'altra forma.
Prendi gli esercizi che la figlia di Elliott sta facendo a scuola, ad esempio. Sono parte della nostra cultura e alla Berklee non interessa e non passano come insegnamenti, ma non credo che i capricci di Paganini possano essere considerati musica di secondo livello; assolutamente no. :nono:
Però a te interessa più shreddare alla Vai e allora ti sembra che questa musica non ti offra quel tipo di approccio per cui tendi a porla in secondo piano. Ma ti assicuro e non volermene, che di fronte a certi spartiti di musica italiana ti tremerebbero le ginocchia. Prendiamo a caso una qualunque parte di Mauro Pagani, ad esempio ? O certe partiture di De Andrè, o ancora molte altre di autori italiani che hanno portato avanti la tradizione italiana della canzone.

Come pura curiosità , ti invito ad esempio a guardare questo :




Qui abbiamo una canzone del tipico folclore italiano che, agli orecchi di chi ama la musica anglo-americana certamente appare antica, obsoleta, senza sostanza, piena di inutilità e tutto sommato, una vera schifezza. Ma quando la vai a suonare scopri che la costruzione è assai ardua, altro che I IV V del nostro caro vecchio blues.
Allora, quale musica è "meglio" ?
Non credo ci sia un meglio o un peggio, ma solo ciò che ci piaccia ciò che ci è stato mostrata come "l'unica soluzione possibile". Ma è falso. Esistono migliaia di soluzioni possibili: in India hanno 30 note e sfumature che noi ci sogniamo, come la mettiamo ? Siamo molto meno musicali di loro, la carta parla chiaro , ma .... a te non potrà mai piacere la loro musica, perchè esce dai canoni che la tua mente ha stabilito come "la vera musica". Ciò nonostante, la loro musica è forse più musica della nostra e se potessimo avere ancora più note, ancora più tagli, ancora più frequenze, avremmo ancora più "musica" , perchè la musica è l'arte di mettere insieme i suoni.
Ci saranno sempre cose che giudicherai come stantie, orrende, inaccettabili, ma questo non le rende meno importanti, nè più indietro di altre.

Io come te sono nato in italia, cresciuto e pasciuto a suon di roba nostrana; ciò nonostante circolavano spesso anche cose di Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Louis Armstrong, Ray Charles ed altri. Senza che io lo volessi, anche da piccolissimo, queste cose sono entrate in me, nel subconscio, al punto che molti anni dopo, sentendo un disco di Ella Fitzgerald che mi ero procurato perchè volevo studiare jazz e volevo iniziarne un ascolto, mi resi conto che quelle cose mi erano famigliarissime; non solo, ma la sua voce era talmente familiare da portarmi a pensare che sembrasse la voce di mia madre! E' probabile che nella culla sentisse quella musica, io non so dirtelo. Ma riconoscevo le note, i passaggi armonici, il suono. Eppure ero convinto di non aver mai ascoltato jazz. Solo con il tempo affiorarono alcuni lontani ricordi di questa musica che circolava, in mezzo a tanta altra di stampo italiano, in casa mia.
Ecco cosa intendo per "imprinting" : una formazione ( che è a livello celebrale inconscio ) che non sai di aver avuto, ma che in qualche modo condiziona la tua forma mentis.
Se nascessi in una famiglia di ladri ed ho ottimi rapporti familiari, probabilmente considererei il rubare una cosa normale, forse anche giusta e considererei gli altri solo come tanti polli da spennare.
Se nasco in una famiglia di musicisti di musica classica che me la impongono fin da piccolo, forse la considererei una schifezza, perchè la mia mente la collegherebbe a momenti di grande impegno e fatica, disciplina e sgradevolezza. Forse se non mi fosse imposta invece, la amerei.

Credo di potermi immedesimare nel tuo stato d'animo, perchè anche io sono nato e cresciuto in Italia e poi in realtà mmi sono ritrovato ad amare qualcosa che non è parte del folclore nazionale;  ma forse grazie all'età o al percorso fatto, mi sono reso conto che la mia personale visione della musica è  non è la "vera" musica e malgrado sia  l'unica che mi interessa davvero, è solo una forma di ciò che chiamiamo musica . Niente di più. Ce ne sono altre di splendide e rispettabili, solo ieri riascoltavo la colonna sonora di nuovo cinema paradiso e .. ho le lacrime agli occhi.
Come è possibile tirare fuori tanta bellezza da una scala di Sol maggiore ? Eppure ..

Sentila espressa in due modi MOLTO diversi :





Sinceramente non ci vedo un modo più nobile dell'altro. Le trovo strepitose entrambi e forse lo sono perchè le idee creative, che sono il fondamento della MUSICA, sono ottime, malgrado scritte da un "povero" italiano.


Non mi metto a pescare poi da musica d'eccellenza come quella di Mozart o altri suoi contemporanei perchè dopo un ascolto ATTENTO di ciò che hanno concepito, c'è da vergognarsi ad imbracciare la chitarra..

:sbavv:

Mi hai fatto rimanere semplicemente a bocca aperta. Complimenti Vu. Con un pizzico di presunzione ho sempre creduto di essere un grande ascoltatore di musica ed anche un conoscitore provetto, poi arrivo qua su Jamble e scopro che non so niente, un po' come dicevano sempre al bastardo di Ed Stark: "tu non sai niente Jon Snow!" (perdonatemi la citazione de "i troni di spade  :D ).
Complimenti a tutti i Jamblers, ve li meritate davvero!


metallodevasto

Secondo me è solo un impressione dovuta al fatto che la musica inglese/americana è pubblicizzata in tutto il mondo.

La cultura americana ha influenzato il mondo a partire dal dopoguerra con usi e costumi tra cui appunto la musica.

Poi rolling stone sta alla musica come donna moderna sta all'informazione. È robaccia.

Vu-meter

Citazione di: Stevie J il 03 Febbraio, 2017, 03:45 PM

:sbavv:

Mi hai fatto rimanere semplicemente a bocca aperta. Complimenti Vu. Con un pizzico di presunzione ho sempre creduto di essere un grande ascoltatore di musica ed anche un conoscitore provetto, poi arrivo qua su Jamble e scopro che non so niente, un po' come dicevano sempre al bastardo di Ed Stark: "tu non sai niente Jon Snow!" (perdonatemi la citazione de "i troni di spade  :D ).
Complimenti a tutti i Jamblers, ve li meritate davvero!


Sei tu che sei una persona molto riflessiva e questo ti fa onore.  :bravo2:
Io ti ho solo esposto il mio pensiero, ma non ho certo la verità in tasca, ci mancherebbe.  :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:


Diciamo che , se in ogni settore della vita fossimo più aperti, potremmo gustare molte più cose : dal cibo alla musica, dalla letteratura all'arte e chissà quante altre belle cose ci aspettano dietro l'angolo ..  :cheer:


Un abbraccio !!  :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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