Stavo per scriverlo in questo topic: I 100 dischi italiani piu belli di sempre secondo Rolling Stone - Artisti : Gruppi e Musicisti - (http://forum.jamble.it/artisti-gruppi-e-musicisti/i-100-dischi-italiani-piu-belli-di-sempre-secondo-rolling-stone/)
Poi ragionando ho pensato che ne meritasse uno a sé.
Mi piacerebbe intavolare una discussione sullo stato della musica italiana rispetto a quella anglo-americana. Perchè guardando la top100 dei migliori dischi italiani, questo è quello che m'è balzato all'occhio: tra America ed Inghilterra, ci sono dischi come the dark side of the moon, Rain dogs, Never mind, Sticky fingers, OK computer... E noi cosa abbiamo, in Italia!?!?
Secondo voi a cosa si deve il distacco? In Italia manca il talento? Non direi, visto che noi avevamo Puccini e Verdi e quelli non sapevano manco che forma avesse un pianoforte... Delle case discografiche? Potrebbe darsi, ma dubito che le case Americane non abbiano a cuore il profitto. Della cultura? Dell'italiano medio? Secondo me già di più, la cultura qui da noi è diventata un optional da ben più di una generazione, ma secondo me c'è dell'altro... Dei talent show? Naaaa, per quanto possano starmi antipatici, il distacco c'era già da prima del loro avvento. Delle radio commerciali? A me ascoltarle fa venire il nervoso ma non sono sicuro siano loro il problema... come dicevo, secondo me c'è dell'altro.
Ecco, se avete voglia di riflettere e scrivere due righe, provate ad argomentare una risposta: come abbiam fatto a rimanere così indietro? Oppure sono quelli là che sono andati troppo avanti?
Premetto che io non ho la verità in tasca e non ho una cultura musicale vastissima.
Provo a buttarla lì....L'Italia è stata da sempre la culla di alcuni dei più grandi compositori e musicisti della storia.
Tutt'ora ci sono tantissimi musicisti eccezionali nello Stivale.
Quindi il problema non credo sia la mancanza di "materia prima".
Una delle componenti che ha contribuito a questo distacco credo che sia dovuto ai gusti di chi la musica la ascolta.
Negli anni 60-70 (ossia gli anni in cui nasceva il Rock) in UK e USA la musica popolare era Hendrix, Led Zeppelin, The Who ecc ecc.
In Italia, nello stesso periodo, la musica popolare era "Viva la Pappa col Pomodoro".
Lungi da me minimizzare una questione così complessa in questo modo. Sicuramente ci sono molti altri fattori.
Tuttavia i gusti della popolazione in un certo momento storico (poi rivelatosi decisivo per la musica moderna) possono essere una delle ragioni del perchè siamo così indietro.
Forse, però, è una questione più profonda...
Per esempio: perchè i più grandi pittori del rinascimento furono Italiani e la maggior parte di loro Fiorentini?
Perchè in quel momento storico Firenze faceva da catalizzatore (per mille ragioni storiche) e in una sola generazione sono nati tantissimi artisti straordinari nello stesso posto.
Allo stesso modo, in Inghilterra, nell'arco di una sola generazione, si sono ritrovati i Beatles, Led Zeppelin, The Who, Pink Floyd...
Non conosco la storia contemporanea (e me ne rammarico) ma probabilmente L'Inghilterra in quegli anni era un terreno abbastanza fertile per consentire a quel tipo di artista di esprimersi al meglio.
Un po' come (mutatis mutandis) lo fu Firenze a suo tempo.
Oppure la Silicon Valley per l'informatica.
O ancora (tornando alla musica) Seattle tra gli anni 80 e 90, la quale ha partorito le più grandi band Grunge.
Il contesto storico e ambientale di una circoscritta area geografica consente, in quell'area, la nascita e lo sviluppo ai massimi livelli di sovrastrutture complesse (passatemi i termini usati a caso).
E' sempre stato così nella storia e la musica non fa eccezione.
In Italia non abbiamo avuto quel tipo di circostanze, forse.
Ciò nondimeno è ben possibile che io abbia detto una marea di fesserie :D
Tradizionalismo
L'italiano medio è tradizionalista, immobile e - un filino - arrogante.
Nel resto del mondo ci sono brand di chitarre splendide: qui guai a non prendere sempre quei 3-4
Nel resto del mondo ci sono sistemi a supporto della musica splendidi: qui guai a innovare una virgola
L'italiano, medio, di per se è TROPPO tradizionalista.
O sei nella posizione di dettare legge e, quindi, sei fondamentalmente il benchmark della situazione o - come succede e come è giusto che sia - perisci e taci.
La tradizione è così tanto incancrenita all'interno della nostra società che siamo spinti a considerarla non come una linea guida per non perdere la nostra identità, ma come un fattore immutabile dal quale non ci si deve nemmeno azzardare a spostarsi pena grandi arrabbiature bibliche etc etc etc :D
La dimostrazione?
L'italia fa musica leggera, per le masse, senza che ci sia nemmeno mai stato un singolo moto di sviluppo di qualsiasi altro settore che sia quel proto-pop da sciura maria :D :D :D
Oggi mi sento cattivo :lol:
Citazione di: Santi il 02 Febbraio, 2017, 03:58 PM
Premetto che io non ho la verità in tasca e non ho una cultura musicale vastissima.
Provo a buttarla lì....L'Italia è stata da sempre la culla di alcuni dei più grandi compositori e musicisti della storia.
Tutt'ora ci sono tantissimi musicisti eccezionali nello Stivale.
Quindi il problema non credo sia la mancanza di "materia prima".
Una delle componenti che ha contribuito a questo distacco credo che sia dovuto ai gusti di chi la musica la ascolta.
Negli anni 60-70 (ossia gli anni in cui nasceva il Rock) in UK e USA la musica popolare era Hendrix, Led Zeppelin, The Who ecc ecc.
In Italia, nello stesso periodo, la musica popolare era "Viva la Pappa col Pomodoro".
Lungi da me minimizzare una questione così complessa in questo modo. Sicuramente ci sono molti altri fattori.
Tuttavia i gusti della popolazione in un certo momento storico (poi rivelatosi decisivo per la musica moderna) possono essere una delle ragioni del perchè siamo così indietro.
Forse, però, è una questione più profonda...
Per esempio: perchè i più grandi pittori del rinascimento furono Italiani e la maggior parte di loro Fiorentini?
Perchè in quel momento storico Firenze faceva da catalizzatore (per mille ragioni storiche) e in una sola generazione sono nati tantissimi artisti straordinari nello stesso posto.
Allo stesso modo, in Inghilterra, nell'arco di una sola generazione, si sono ritrovati i Beatles, Led Zeppelin, The Who, Pink Floyd...
Non conosco la storia contemporanea (e me ne rammarico) ma probabilmente L'Inghilterra in quegli anni era un terreno abbastanza fertile per consentire a quel tipo di artista di esprimersi al meglio.
Un po' come (mutatis mutandis) lo fu Firenze a suo tempo.
Oppure la Silicon Valley per l'informatica.
O ancora (tornando alla musica) Seattle tra gli anni 80 e 90, la quale ha partorito le più grandi band Grunge.
Il contesto storico e ambientale di una circoscritta area geografica consente, in quell'area, la nascita e lo sviluppo ai massimi livelli di sovrastrutture complesse (passatemi i termini usati a caso).
E' sempre stato così nella storia e la musica non fa eccezione.
In Italia non abbiamo avuto quel tipo di circostanze, forse.
Ciò nondimeno è ben possibile che io abbia detto una marea di fesserie :D
:bravo2:
Complimenti, era proprio il genere di risposta che speravo di leggere ::)
Spunto davvero molto, molto interessante! Vediamo se qualcuno partendo da qui riesce a scovare qualcos'altro.
@calega: anche il tuo post è molto interessante.
Io non credo siamo indietro e non lo siamo mai stati.
Copioni a volte si ma non sempre é primavera.
Quando si parla di Pink, Hendrix e compagnia cantante io mi ricordo che in Italia si ascoltava la Pfm d'annata, le orme di Concerto grosso, gli Area, poi andavo ai concerti di Fabio Treves, di Roberto Ciotti, poi Finardi di Diesel, Bennato di burattino senza fili, il Banco, i primi Nomadi con Guccini, poi la Nannini di ragazzo dell'europa, si suonava e cantava agli uffizi e si girava l'Italia in autostop.
Il tiro incredibile dei vecchi concerti di Vasco
E poi i primi Litfiba e i primi Elio e le storie tese, Tolo Marton e chissa quanti altri che adesso non mi ricordo neanche più.
L'Italia é sempre stato un gran paese di musica e musicisti
Secondo me il discorso è molto semplice: lingua
Con tutto il rispetto, gli Area non sono più indietro di tanti colleghi d'oltremanica o d'oltreoceano...tutt'altro.
Morricone ad esempio, è un'altra prova del fatto che l'italia non è indietro.
I Lacuna Coil sono un altro esempio...cantano in inglese e hanno varcato facilmente i confini senza pregiudizio alcuno :etvoila:
Mi chiedo solo come sarebbero stati percepiti i vari Negrita, Marlene Kuntz, Afterhours, Timoria, Sunsonica, Bluvertigo ma anche Vasco, Zucchero, Ligabue, Bennato, Dalla, De André, Daniele etc se fossero stati anglofoni e supportati da una major
La nostra sezione cantautori non ha nulla da invidiare a nessuno direi. :etvoila:
Da quando praticamente è finito il rock/progressivo, ( dove secondo me eravamo ai livelli dei migliori gruppi internazionali ) seguo pochissimo la musica italiana, solo il Jazz di italiano seguo ancora, e ritengo che siamo a ottimi livelli, non all' altezza del jazz americano, ma siamo ad un buon livello.
Sicuramente, con tutti i suoi suoni consonantici, la lingua italiana non ha contribuito alla diffusione del rock.
Vero: i Litfiba e il primo Vasco spaccavano.
Tuttavia è anche vero che la musica leggera ha sempre avuto una diffusione preponderante nelle masse da noi.
La Pausini riempie gli stadi, i litfiba per quanto diffusi no.
Vadco si, ma mi viene l'orticaria a considerarlo rock (per quanto, e qui torniamo al discorso di partenza, sia circondato da musicisti di prim'ordine).
È un mix di fattori.
schiappa
Citazione di: Max Maz il 02 Febbraio, 2017, 04:54 PM
La nostra sezione cantautori non ha nulla da invidiare a nessuno direi. :etvoila:
Quotone. Come detto da tutti noi, non è la materia prima che ci è mancata.
Se i Deep Purple ed i Led Zeppelin cantavano in italiano,facevano lo stesso successo?
:firuli:
Citazione di: zap il 02 Febbraio, 2017, 05:33 PM
Se i Deep Purple ed i Led Zeppelin cantavano in italiano,facevano lo stesso successo?
:firuli:
Domanda molto interessante
Io invece non credo che la musica italiana sia indietro: la musica italiana è questa.
Nel mondo se dici musica italiana tutti dicono Modugno, Ranieri o più attuali Giorgia, Pausini o Ramazzotti perché questa è la canzone italiana.
E poi scusate ma escludendo Usa e Inghilterra le altre nazioni non mi pare stiano meglio... anzi, noi almeno abbiamo un'identità musicale che ci piaccia o no
Citazione di: zap il 02 Febbraio, 2017, 05:33 PM
Se i Deep Purple ed i Led Zeppelin cantavano in italiano,facevano lo stesso successo?
:firuli:
certo che no
la struttura della lingua italiana e il rock non è che vadano proprio d'amore e d'accordo :D :D
Citazione di: Elliott il 02 Febbraio, 2017, 04:44 PM
Secondo me il discorso è molto semplice: lingua
E' quello che mi è venuto in mente leggendo il titolo.
I testi dei nostri cantautori sono di gran lunga superiori a quelli delle maggiori rockstar, ma nella musica popolare, sia rock che pop, il suono, i riff fanno la parte del leone ed il modo di proporli al mondo intero è decisamente dalla parte della lingua anglofona.
Be....poi ultimamente cera il Liga....con il concertone Monzese....Max!....o sono io che non sono informato o non ascolto più la radio o sono rimasto al 1969....1980.....poi il vuoto.....pero ce una cosa da considerare....mia personale naturalmente.....non è che ci sia stata questa grande innovazione in Italia sotto l aspetto musicale....ma! forse perché non mi è mai piaciuta....sono esterofilo dal 69.
Citazione di: Max Maz il 02 Febbraio, 2017, 04:54 PM
La nostra sezione cantautori non ha nulla da invidiare a nessuno direi. :etvoila:
Credo fortemente in questo! Appoggio!
Io esco un attimo dal coro perchè secondo me è sbagliata la domanda ... "indietro" immagino sia stato inteso come qualcosa che ancora è nel bozzolo, non sviluppato.
Se c'è qualcosa che la nostra musica non è , è quella di essere NON sviluppata. E' sviluppatissima da centinaia di anni prima di quella anglofona attuale.
Secondo me quindi è stato ERRONEAMENTE preso a prestito un modello, perchè all'autore del topic piace evidentemente un certo tipo di musica ed è stato impostato un paragone con due mondi che non sono paragonabili nè per nascita, nè per tradizione, nè per forma mentis.
Il modello preso a prestito è sostanzialmente qualsiasi cosa sia nata dal blues ( giacchè la musica attuale anglofona deriva direttamente o indirettamente da lì ).
La musica italiana e "la canzone" o "canzonetta" che dir si voglia, deve i lumi da una musica del tutto diversa e assai più antica : la musica classica ed in particolare, l'opera con le sue arie "largo respie".
Già la localizzazione geografica la fa da padrona : chiunque nasca in italia sarà sommerso fin dai primi giorni di vita dalla cultura del luogo e naturalmente, dalla musica del luogo. Non potrò mai av ere la pretesa di "ragionare" in un modo diverso SE NON compiendo grandi sforzi, come se recitassi un qualcosa che sebbene mi piaccia moltissimo, non mi appartiene davvero.
Poniamo il contrario : nasco a New Orleans e tutto il giorno dalle strade mi arriva il jazz. Poi arrivo in italia e sento il liscio. Quanto mi piace ! Credete che sarà semplice adattarsi a suonarlo ? Sarà difficilissimo ! E se volessi diventare non solo un esecutore, ma addirittura un autore ?= Ancora più difficile perchè a me continuerà a suonare in testa "When the Saint go marching in" e non "il walzer dell'uccellina", qualcosa che non ho dall'imprinting ..
In conclusione secondo me, la domanda è mal posta e avrebbe dovuto essere : "perchè in Italia non ci sono autori simili a quelli anglofoni ?"
Se la domanda fosse ben posta, la risposta sarebbe semplice .. :etvoila:
Citazione di: Vu-meter il 03 Febbraio, 2017, 08:49 AM
Io esco un attimo dal coro perchè secondo me è sbagliata la domanda ... "indietro" immagino sia stato inteso come qualcosa che ancora è nel bozzolo, non sviluppato.
Se c'è qualcosa che la nostra musica non è , è quella di essere NON sviluppata. E' sviluppatissima da centinaia di anni prima di quella anglofona attuale.
Secondo me quindi è stato ERRONEAMENTE preso a prestito un modello, perchè all'autore del topic piace evidentemente un certo tipo di musica ed è stato impostato un paragone con due mondi che non sono paragonabili nè per nascita, nè per tradizione, nè per forma mentis.
Il modello preso a prestito è sostanzialmente qualsiasi cosa sia nata dal blues ( giacchè la musica attuale anglofona deriva direttamente o indirettamente da lì ).
La musica italiana e "la canzone" o "canzonetta" che dir si voglia, deve i lumi da una musica del tutto diversa e assai più antica : la musica classica ed in particolare, l'opera con le sue arie "largo respie".
Già la localizzazione geografica la fa da padrona : chiunque nasca in italia sarà sommerso fin dai primi giorni di vita dalla cultura del luogo e naturalmente, dalla musica del luogo. Non potrò mai av ere la pretesa di "ragionare" in un modo diverso SE NON compiendo grandi sforzi, come se recitassi un qualcosa che sebbene mi piaccia moltissimo, non mi appartiene davvero.
Poniamo il contrario : nasco a New Orleans e tutto il giorno dalle strade mi arriva il jazz. Poi arrivo in italia e sento il liscio. Quanto mi piace ! Credete che sarà semplice adattarsi a suonarlo ? Sarà difficilissimo ! E se volessi diventare non solo un esecutore, ma addirittura un autore ?= Ancora più difficile perchè a me continuerà a suonare in testa "When the Saint go marching in" e non "il walzer dell'uccellina", qualcosa che non ho dall'imprinting ..
In conclusione secondo me, la domanda è mal posta e avrebbe dovuto essere : "perchè in Italia non ci sono autori simili a quelli anglofoni ?"
Se la domanda fosse ben posta, la risposta sarebbe semplice .. :etvoila:
Quoto ogni parola, tutti i punti e siccome oggi sono generoso persino le virgole!
Tra l'altro leggete cosa pensa della "canzonetta" italiana, Mr. Mike Patton...
Il pop italiano dei '60 era geniale (http://www.rockol.it/news-143512/mike-patton-il-pop-italiano-dei-60-era-geniale-e-tenco-mi-fa-piangere)
È una provocazione Moreno, ma non verso di te...
Anche nel rinascimento la pittura in Italia era geniale...
Però parliamo di storia...
Citazione di: Vu-meter il 03 Febbraio, 2017, 08:49 AM
Io esco un attimo dal coro perchè secondo me è sbagliata la domanda ... "indietro" immagino sia stato inteso come qualcosa che ancora è nel bozzolo, non sviluppato.
Se c'è qualcosa che la nostra musica non è , è quella di essere NON sviluppata. E' sviluppatissima da centinaia di anni prima di quella anglofona attuale.
Secondo me quindi è stato ERRONEAMENTE preso a prestito un modello, perchè all'autore del topic piace evidentemente un certo tipo di musica ed è stato impostato un paragone con due mondi che non sono paragonabili nè per nascita, nè per tradizione, nè per forma mentis.
Il modello preso a prestito è sostanzialmente qualsiasi cosa sia nata dal blues ( giacchè la musica attuale anglofona deriva direttamente o indirettamente da lì ).
La musica italiana e "la canzone" o "canzonetta" che dir si voglia, deve i lumi da una musica del tutto diversa e assai più antica : la musica classica ed in particolare, l'opera con le sue arie "largo respie".
Già la localizzazione geografica la fa da padrona : chiunque nasca in italia sarà sommerso fin dai primi giorni di vita dalla cultura del luogo e naturalmente, dalla musica del luogo. Non potrò mai av ere la pretesa di "ragionare" in un modo diverso SE NON compiendo grandi sforzi, come se recitassi un qualcosa che sebbene mi piaccia moltissimo, non mi appartiene davvero.
Poniamo il contrario : nasco a New Orleans e tutto il giorno dalle strade mi arriva il jazz. Poi arrivo in italia e sento il liscio. Quanto mi piace ! Credete che sarà semplice adattarsi a suonarlo ? Sarà difficilissimo ! E se volessi diventare non solo un esecutore, ma addirittura un autore ?= Ancora più difficile perchè a me continuerà a suonare in testa "When the Saint go marching in" e non "il walzer dell'uccellina", qualcosa che non ho dall'imprinting ..
In conclusione secondo me, la domanda è mal posta e avrebbe dovuto essere : "perchè in Italia non ci sono autori simili a quelli anglofoni ?"
Se la domanda fosse ben posta, la risposta sarebbe semplice .. :etvoila:
Mi fa molto piacere di esser riuscito a dar vita a una discussione così interessante e ben argomentata, e faccio i miei personali complimenti a tutti perchè siete riusciti ad argomentare molto bene i vostri argomenti.
Detto questo, caro Vu devo correggerti, il termine "indietro" nel titolo, non era inteso a qualcosa di ancora acerbo come tu hai ipotizzato, ma bensì perchè appunto la mia idea iniziale era di prendere la musica anglofona come la massima espressione musicale dagli anni '60 in avanti. Quindi tutto il resto è indietro (un po' come dire una determinata casa di prodotti hardware per pc che tramite la scoperta di una tecnologia super innovativa riesce a balzare avanti alla concorrenza).
Mi accorgo ora, dopo aver letto le vostre risposte, che il mio pensiero era errato (e questo è il motivo per il quale tanto mi piacciono questi topic di "dibattito"). Anzitutto poichè "avanti", in che senso? Parliamo di rock? O di che altro? Sicuramente se parliamo di blues un enorme vantaggio ce l'hanno: l'hanno inventato loro, un po' come gli inglesi con il calcio. E sicuramente anche chitarristicamente parlando hanno il pregio di aver partorito gli uni e reso grande gli altri, il più innovatore di tutti, Jimi Hendrix, quello che ha mostrato a tutti la via. Questo è il motivo per cui secondo me, parlando di rock e blues, se non ora, in passato inglesi ed americani hanno avuto parecchio da insegnare.
E' comunque vero che mettere a confronto e porre su un gradino più basso la musica italiana rispetto al rock anglo americano è inadeguato tanto quanto confrontare un calciatore con un giocatore di hokey. Siamo su due piani diversi, sempre di sport si tratta, ci sono i campionati, le partite, e c'è una squadra che vince e una che perde, ma a parte questo trattasi di due discipline ben diverse.
L'altro argomento che mi ha portato a considerare la nostra musica inferiore alla loro, apre sempre la strada a una questione ben diversa: la cultura, il modo in cui gli americani affrontano e insegnano la musica, la Berkley (in un'altra vita mi piacerebbe andare a quell'università), od IL Berkley, di Leavitt, tra i più famosi e diffusi metodi di insegnamento per chitarra moderna. Ancora una volta, fare di tutta l'erba un fascio è sconveniente, non di musica stiamo parlando a questo punto ma di cultura, e neanche tanto in generale, stiamo parlando dell'insegnamento della musica negli Stati Uniti rispetto a che in Italia.
Ecco, questo è quanto, e grazie alle vostre risposte sono riuscito a indagare meglio sull'argomento e giungere a un nuovo livello di pensiero.
Ciò non significa che la discussione debba finire qua ::)
Citazione di: CalegaR1 il 03 Febbraio, 2017, 10:04 AM
È una provocazione Moreno, ma non verso di te...
Anche nel rinascimento la pittura in Italia era geniale...
Però parliamo di storia...
Per me però è sbagliato il pensiero che se è storia va conservato solo ed esclusivamente come un ricordo dei tempi che furono.
Le radici vanno coltivate e non sradicate ed è bellissimo e assolutamente produttivo quando le culture si mischiano.
Pino Daniele, giusto per citare un nome appartenuto al "mainstream" capace però di fare della musica angloamericana un ingrediente da amalgamare con le proprie radici mediterranee, è la dimostrazione lampante che la tradizione locale può convivere con culture diverse e più "moderne".
Per fortuna qualcuno si ricorda di quanto grande sia stato Pino Daniele.
:abbraccio:
Citazione di: Stevie J il 03 Febbraio, 2017, 10:20 AM
Citazione di: Vu-meter il 03 Febbraio, 2017, 08:49 AM
Io esco un attimo dal coro perchè secondo me è sbagliata la domanda ... "indietro" immagino sia stato inteso come qualcosa che ancora è nel bozzolo, non sviluppato.
Se c'è qualcosa che la nostra musica non è , è quella di essere NON sviluppata. E' sviluppatissima da centinaia di anni prima di quella anglofona attuale.
Secondo me quindi è stato ERRONEAMENTE preso a prestito un modello, perchè all'autore del topic piace evidentemente un certo tipo di musica ed è stato impostato un paragone con due mondi che non sono paragonabili nè per nascita, nè per tradizione, nè per forma mentis.
Il modello preso a prestito è sostanzialmente qualsiasi cosa sia nata dal blues ( giacchè la musica attuale anglofona deriva direttamente o indirettamente da lì ).
La musica italiana e "la canzone" o "canzonetta" che dir si voglia, deve i lumi da una musica del tutto diversa e assai più antica : la musica classica ed in particolare, l'opera con le sue arie "largo respie".
Già la localizzazione geografica la fa da padrona : chiunque nasca in italia sarà sommerso fin dai primi giorni di vita dalla cultura del luogo e naturalmente, dalla musica del luogo. Non potrò mai av ere la pretesa di "ragionare" in un modo diverso SE NON compiendo grandi sforzi, come se recitassi un qualcosa che sebbene mi piaccia moltissimo, non mi appartiene davvero.
Poniamo il contrario : nasco a New Orleans e tutto il giorno dalle strade mi arriva il jazz. Poi arrivo in italia e sento il liscio. Quanto mi piace ! Credete che sarà semplice adattarsi a suonarlo ? Sarà difficilissimo ! E se volessi diventare non solo un esecutore, ma addirittura un autore ?= Ancora più difficile perchè a me continuerà a suonare in testa "When the Saint go marching in" e non "il walzer dell'uccellina", qualcosa che non ho dall'imprinting ..
In conclusione secondo me, la domanda è mal posta e avrebbe dovuto essere : "perchè in Italia non ci sono autori simili a quelli anglofoni ?"
Se la domanda fosse ben posta, la risposta sarebbe semplice .. :etvoila:
Mi fa molto piacere di esser riuscito a dar vita a una discussione così interessante e ben argomentata, e faccio i miei personali complimenti a tutti perchè siete riusciti ad argomentare molto bene i vostri argomenti.
Detto questo, caro Vu devo correggerti, il termine "indietro" nel titolo, non era inteso a qualcosa di ancora acerbo come tu hai ipotizzato, ma bensì perchè appunto la mia idea iniziale era di prendere la musica anglofona come la massima espressione musicale dagli anni '60 in avanti. Quindi tutto il resto è indietro (un po' come dire una determinata casa di prodotti hardware per pc che tramite la scoperta di una tecnologia super innovativa riesce a balzare avanti alla concorrenza).
Mi accorgo ora, dopo aver letto le vostre risposte, che il mio pensiero era errato (e questo è il motivo per il quale tanto mi piacciono questi topic di "dibattito"). Anzitutto poichè "avanti", in che senso? Parliamo di rock? O di che altro? Sicuramente se parliamo di blues un enorme vantaggio ce l'hanno: l'hanno inventato loro, un po' come gli inglesi con il calcio. E sicuramente anche chitarristicamente parlando hanno il pregio di aver partorito gli uni e reso grande gli altri, il più innovatore di tutti, Jimi Hendrix, quello che ha mostrato a tutti la via. Questo è il motivo per cui secondo me, parlando di rock e blues, se non ora, in passato inglesi ed americani hanno avuto parecchio da insegnare.
E' comunque vero che mettere a confronto e porre su un gradino più basso la musica italiana rispetto al rock anglo americano è inadeguato tanto quanto confrontare un calciatore con un giocatore di hokey. Siamo su due piani diversi, sempre di sport si tratta, ci sono i campionati, le partite, e c'è una squadra che vince e una che perde, ma a parte questo trattasi di due discipline ben diverse.
L'altro argomento che mi ha portato a considerare la nostra musica inferiore alla loro, apre sempre la strada a una questione ben diversa: la cultura, il modo in cui gli americani affrontano e insegnano la musica, la Berkley (in un'altra vita mi piacerebbe andare a quell'università), od IL Berkley, di Leavitt, tra i più famosi e diffusi metodi di insegnamento per chitarra moderna. Ancora una volta, fare di tutta l'erba un fascio è sconveniente, non di musica stiamo parlando a questo punto ma di cultura, e neanche tanto in generale, stiamo parlando dell'insegnamento della musica negli Stati Uniti rispetto a che in Italia.
Ecco, questo è quanto, e grazie alle vostre risposte sono riuscito a indagare meglio sull'argomento e giungere a un nuovo livello di pensiero.
Ciò non significa che la discussione debba finire qua ::)
Grazie Stevie, sei sempre molto carino. :iloveu:
Non sono d'accordo con il tuo pensiero perchè non riesco a misurare a peso la musica; per cui per me non c'è un metodo migliore dell'altro sono entrambi validissimi, se pensati nel loro proprio contesto culturale, storico, ecc..
La Berklee insegna la loro cultura, la loro tradizione e lo sviluppo di questa, ma se chiedo ad uno studente di diventare qualcos'altro, ad esempio un autore di musica celtica, non lo saprà semplicemente fare.
Siccome a te probabilmente piace la musica anglo-americana ( per cui includiamo blues, rock, pop, metal e derivazioni di ogni sorta ), parti dal presupposto che da noi non si insegni musica, ma non è vero. Si insegna musica in un'altra forma.
Prendi gli esercizi che la figlia di Elliott sta facendo a scuola, ad esempio. Sono parte della nostra cultura e alla Berklee non interessa e non passano come insegnamenti, ma non credo che i capricci di Paganini possano essere considerati musica di secondo livello; assolutamente no. :nono:
Però a te interessa più shreddare alla Vai e allora ti sembra che questa musica non ti offra quel tipo di approccio per cui tendi a porla in secondo piano. Ma ti assicuro e non volermene, che di fronte a certi spartiti di musica italiana ti tremerebbero le ginocchia. Prendiamo a caso una qualunque parte di Mauro Pagani, ad esempio ? O certe partiture di De Andrè, o ancora molte altre di autori italiani che hanno portato avanti la tradizione italiana della canzone.
Come pura curiosità , ti invito ad esempio a guardare questo :
Meraviglioso - Domenico Modugno - YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=9qw3nCvFZK0)
Qui abbiamo una canzone del tipico folclore italiano che, agli orecchi di chi ama la musica anglo-americana certamente appare antica, obsoleta, senza sostanza, piena di inutilità e tutto sommato, una vera schifezza. Ma quando la vai a suonare scopri che la costruzione è assai ardua, altro che I IV V del nostro caro vecchio blues.
Allora, quale musica è "meglio" ?
Non credo ci sia un meglio o un peggio, ma solo ciò che ci piaccia ciò che ci è stato mostrata come "l'unica soluzione possibile". Ma è falso. Esistono migliaia di soluzioni possibili: in India hanno 30 note e sfumature che noi ci sogniamo, come la mettiamo ? Siamo molto meno musicali di loro, la carta parla chiaro , ma .... a te non potrà mai piacere la loro musica, perchè esce dai canoni che la tua mente ha stabilito come "la vera musica". Ciò nonostante, la loro musica è forse più musica della nostra e se potessimo avere ancora più note, ancora più tagli, ancora più frequenze, avremmo ancora più "musica" , perchè la musica è l'arte di mettere insieme i suoni.
Ci saranno sempre cose che giudicherai come stantie, orrende, inaccettabili, ma questo non le rende meno importanti, nè più indietro di altre.
Io come te sono nato in italia, cresciuto e pasciuto a suon di roba nostrana; ciò nonostante circolavano spesso anche cose di Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Louis Armstrong, Ray Charles ed altri. Senza che io lo volessi, anche da piccolissimo, queste cose sono entrate in me, nel subconscio, al punto che molti anni dopo, sentendo un disco di Ella Fitzgerald che mi ero procurato perchè volevo studiare jazz e volevo iniziarne un ascolto, mi resi conto che quelle cose mi erano famigliarissime; non solo, ma la sua voce era talmente familiare da portarmi a pensare che sembrasse la voce di mia madre! E' probabile che nella culla sentisse quella musica, io non so dirtelo. Ma riconoscevo le note, i passaggi armonici, il suono. Eppure ero convinto di non aver mai ascoltato jazz. Solo con il tempo affiorarono alcuni lontani ricordi di questa musica che circolava, in mezzo a tanta altra di stampo italiano, in casa mia.
Ecco cosa intendo per "imprinting" : una formazione ( che è a livello celebrale inconscio ) che non sai di aver avuto, ma che in qualche modo condiziona la tua forma mentis.
Se nascessi in una famiglia di ladri ed ho ottimi rapporti familiari, probabilmente considererei il rubare una cosa normale, forse anche giusta e considererei gli altri solo come tanti polli da spennare.
Se nasco in una famiglia di musicisti di musica classica che me la impongono fin da piccolo, forse la considererei una schifezza, perchè la mia mente la collegherebbe a momenti di grande impegno e fatica, disciplina e sgradevolezza. Forse se non mi fosse imposta invece, la amerei.
Credo di potermi immedesimare nel tuo stato d'animo, perchè anche io sono nato e cresciuto in Italia e poi in realtà mmi sono ritrovato ad amare qualcosa che non è parte del folclore nazionale; ma forse grazie all'età o al percorso fatto, mi sono reso conto che la mia personale visione della musica è non è la "vera" musica e malgrado sia l'unica che mi interessa davvero, è solo una forma di ciò che chiamiamo musica . Niente di più. Ce ne sono altre di splendide e rispettabili, solo ieri riascoltavo la colonna sonora di nuovo cinema paradiso e .. ho le lacrime agli occhi.
Come è possibile tirare fuori tanta bellezza da una scala di Sol maggiore ? Eppure ..
Sentila espressa in due modi MOLTO diversi :
Pat Metheny - Nuovo Cinema Paradiso (Ennio Morricone) - Jazz in Marciac 2003 - YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=eLdEdeheK34)
E.Morricone - Love Theme (da 'Nuovo Cinema Paradiso') - YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=SBsHNjU_amA)
Sinceramente non ci vedo un modo più nobile dell'altro. Le trovo strepitose entrambi e forse lo sono perchè le idee creative, che sono il fondamento della MUSICA, sono ottime, malgrado scritte da un "povero" italiano.
Non mi metto a pescare poi da musica d'eccellenza come quella di Mozart o altri suoi contemporanei perchè dopo un ascolto ATTENTO di ciò che hanno concepito, c'è da vergognarsi ad imbracciare la chitarra..
Citazione di: Moreno Viola il 03 Febbraio, 2017, 11:49 AM
Citazione di: CalegaR1 il 03 Febbraio, 2017, 10:04 AM
È una provocazione Moreno, ma non verso di te...
Anche nel rinascimento la pittura in Italia era geniale...
Però parliamo di storia...
Per me però è sbagliato il pensiero che se è storia va conservato solo ed esclusivamente come un ricordo dei tempi che furono.
Le radici vanno coltivate e non sradicate ed è bellissimo e assolutamente produttivo quando le culture si mischiano.
Pino Daniele, giusto per citare un nome appartenuto al "mainstream" capace però di fare della musica angloamericana un ingrediente da amalgamare con le proprie radici mediterranee, è la dimostrazione lampante che la tradizione locale può convivere con culture diverse e più "moderne".
ma io non vedo alcuna evoluzione, anzi...forse pure impoverimento.
Io non intendo mollare le tradizioni, ad alcuni sicuramente fanno piacere, ma nemmeno "rimanere" li...
Cosa fa, oggi, la musica italiana che verrà ricordato tra 30 anni?
In un mondo dove la direzione è giocoforza scritta per i grandi numeri dallo stile anglosassone, cosa fa la musica italiana per cercare almeno di seguire il trend?
Non vedo tutta questa differenza con l'attuale produzione estera.
E poi rimane il problema della rapporto numero di persone che ricorda / qualità della proposta.
Secondo me è una riflessione si interessante ma talmente soggettiva da rischiare seriamente di rimanere una "questione irrisolta".
Citazione di: Vu-meter il 03 Febbraio, 2017, 02:18 PM
Grazie Stevie, sei sempre molto carino. :iloveu:
Non sono d'accordo con il tuo pensiero perchè non riesco a misurare a peso la musica; per cui per me non c'è un metodo migliore dell'altro sono entrambi validissimi, se pensati nel loro proprio contesto culturale, storico, ecc..
La Berklee insegna la loro cultura, la loro tradizione e lo sviluppo di questa, ma se chiedo ad uno studente di diventare qualcos'altro, ad esempio un autore di musica celtica, non lo saprà semplicemente fare.
Siccome a te probabilmente piace la musica anglo-americana ( per cui includiamo blues, rock, pop, metal e derivazioni di ogni sorta ), parti dal presupposto che da noi non si insegni musica, ma non è vero. Si insegna musica in un'altra forma.
Prendi gli esercizi che la figlia di Elliott sta facendo a scuola, ad esempio. Sono parte della nostra cultura e alla Berklee non interessa e non passano come insegnamenti, ma non credo che i capricci di Paganini possano essere considerati musica di secondo livello; assolutamente no. :nono:
Però a te interessa più shreddare alla Vai e allora ti sembra che questa musica non ti offra quel tipo di approccio per cui tendi a porla in secondo piano. Ma ti assicuro e non volermene, che di fronte a certi spartiti di musica italiana ti tremerebbero le ginocchia. Prendiamo a caso una qualunque parte di Mauro Pagani, ad esempio ? O certe partiture di De Andrè, o ancora molte altre di autori italiani che hanno portato avanti la tradizione italiana della canzone.
Come pura curiosità , ti invito ad esempio a guardare questo :
Meraviglioso - Domenico Modugno - YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=9qw3nCvFZK0)
Qui abbiamo una canzone del tipico folclore italiano che, agli orecchi di chi ama la musica anglo-americana certamente appare antica, obsoleta, senza sostanza, piena di inutilità e tutto sommato, una vera schifezza. Ma quando la vai a suonare scopri che la costruzione è assai ardua, altro che I IV V del nostro caro vecchio blues.
Allora, quale musica è "meglio" ?
Non credo ci sia un meglio o un peggio, ma solo ciò che ci piaccia ciò che ci è stato mostrata come "l'unica soluzione possibile". Ma è falso. Esistono migliaia di soluzioni possibili: in India hanno 30 note e sfumature che noi ci sogniamo, come la mettiamo ? Siamo molto meno musicali di loro, la carta parla chiaro , ma .... a te non potrà mai piacere la loro musica, perchè esce dai canoni che la tua mente ha stabilito come "la vera musica". Ciò nonostante, la loro musica è forse più musica della nostra e se potessimo avere ancora più note, ancora più tagli, ancora più frequenze, avremmo ancora più "musica" , perchè la musica è l'arte di mettere insieme i suoni.
Ci saranno sempre cose che giudicherai come stantie, orrende, inaccettabili, ma questo non le rende meno importanti, nè più indietro di altre.
Io come te sono nato in italia, cresciuto e pasciuto a suon di roba nostrana; ciò nonostante circolavano spesso anche cose di Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Louis Armstrong, Ray Charles ed altri. Senza che io lo volessi, anche da piccolissimo, queste cose sono entrate in me, nel subconscio, al punto che molti anni dopo, sentendo un disco di Ella Fitzgerald che mi ero procurato perchè volevo studiare jazz e volevo iniziarne un ascolto, mi resi conto che quelle cose mi erano famigliarissime; non solo, ma la sua voce era talmente familiare da portarmi a pensare che sembrasse la voce di mia madre! E' probabile che nella culla sentisse quella musica, io non so dirtelo. Ma riconoscevo le note, i passaggi armonici, il suono. Eppure ero convinto di non aver mai ascoltato jazz. Solo con il tempo affiorarono alcuni lontani ricordi di questa musica che circolava, in mezzo a tanta altra di stampo italiano, in casa mia.
Ecco cosa intendo per "imprinting" : una formazione ( che è a livello celebrale inconscio ) che non sai di aver avuto, ma che in qualche modo condiziona la tua forma mentis.
Se nascessi in una famiglia di ladri ed ho ottimi rapporti familiari, probabilmente considererei il rubare una cosa normale, forse anche giusta e considererei gli altri solo come tanti polli da spennare.
Se nasco in una famiglia di musicisti di musica classica che me la impongono fin da piccolo, forse la considererei una schifezza, perchè la mia mente la collegherebbe a momenti di grande impegno e fatica, disciplina e sgradevolezza. Forse se non mi fosse imposta invece, la amerei.
Credo di potermi immedesimare nel tuo stato d'animo, perchè anche io sono nato e cresciuto in Italia e poi in realtà mmi sono ritrovato ad amare qualcosa che non è parte del folclore nazionale; ma forse grazie all'età o al percorso fatto, mi sono reso conto che la mia personale visione della musica è non è la "vera" musica e malgrado sia l'unica che mi interessa davvero, è solo una forma di ciò che chiamiamo musica . Niente di più. Ce ne sono altre di splendide e rispettabili, solo ieri riascoltavo la colonna sonora di nuovo cinema paradiso e .. ho le lacrime agli occhi.
Come è possibile tirare fuori tanta bellezza da una scala di Sol maggiore ? Eppure ..
Sentila espressa in due modi MOLTO diversi :
Pat Metheny - Nuovo Cinema Paradiso (Ennio Morricone) - Jazz in Marciac 2003 - YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=eLdEdeheK34)
E.Morricone - Love Theme (da 'Nuovo Cinema Paradiso') - YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=SBsHNjU_amA)
Sinceramente non ci vedo un modo più nobile dell'altro. Le trovo strepitose entrambi e forse lo sono perchè le idee creative, che sono il fondamento della MUSICA, sono ottime, malgrado scritte da un "povero" italiano.
Non mi metto a pescare poi da musica d'eccellenza come quella di Mozart o altri suoi contemporanei perchè dopo un ascolto ATTENTO di ciò che hanno concepito, c'è da vergognarsi ad imbracciare la chitarra..
:sbavv:
Mi hai fatto rimanere semplicemente a bocca aperta. Complimenti Vu. Con un pizzico di presunzione ho sempre creduto di essere un grande ascoltatore di musica ed anche un conoscitore provetto, poi arrivo qua su Jamble e scopro che non so niente, un po' come dicevano sempre al bastardo di Ed Stark: "tu non sai niente Jon Snow!" (perdonatemi la citazione de "i troni di spade :D ).
Complimenti a tutti i Jamblers, ve li meritate davvero!
Secondo me è solo un impressione dovuta al fatto che la musica inglese/americana è pubblicizzata in tutto il mondo.
La cultura americana ha influenzato il mondo a partire dal dopoguerra con usi e costumi tra cui appunto la musica.
Poi rolling stone sta alla musica come donna moderna sta all'informazione. È robaccia.
Citazione di: Stevie J il 03 Febbraio, 2017, 03:45 PM
:sbavv:
Mi hai fatto rimanere semplicemente a bocca aperta. Complimenti Vu. Con un pizzico di presunzione ho sempre creduto di essere un grande ascoltatore di musica ed anche un conoscitore provetto, poi arrivo qua su Jamble e scopro che non so niente, un po' come dicevano sempre al bastardo di Ed Stark: "tu non sai niente Jon Snow!" (perdonatemi la citazione de "i troni di spade :D ).
Complimenti a tutti i Jamblers, ve li meritate davvero!
Sei tu che sei una persona molto riflessiva e questo ti fa onore. :bravo2:
Io ti ho solo esposto il mio pensiero, ma non ho certo la verità in tasca, ci mancherebbe. :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:
Diciamo che , se in ogni settore della vita fossimo più aperti, potremmo gustare molte più cose : dal cibo alla musica, dalla letteratura all'arte e chissà quante altre belle cose ci aspettano dietro l'angolo .. :cheer:
Un abbraccio !! :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:
Citazione di: Vu-meter il 03 Febbraio, 2017, 02:18 PM
Come è possibile tirare fuori tanta bellezza da una scala di Sol maggiore ? Eppure ..
Che meraviglia ::)