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Scale Modali - Considerazioni ed utilizzi

Aperto da Moreno Viola, 09 Aprile, 2013, 12:44 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

enox

Adesso rileggendo il post dall'inizio ho meglio compreso il tuo obbiettivo e sono io che sono andato fuori dallo schema parlando di cose non pertinenti.

Antonio

enox

Ora Power deve assolutamente proseguire e concludere il suo pensiero.... per esempio specificando che proprio questo metodo  (goodrick docet) per essere pienamente compreso da un neofita va studiato assolutamente sia a tonica variabile che a tonica fissa (se la trovo posto una paginetta di chitarre di qualche anno fa che chiarisce inequivocabilmente il concetto).

Provo comunque a spiegare : in effetti l'equivoco che genera i problemi di consonanza di moreno nasce proprio dal fatto che Power per poter presentare questo sistema  in modo semplice e comprensibile per tutti si è dovuto per forza do cose riferire alla scala maggiore di do  DO RE ME FA SOL LA SI DO  attribuendo ad ogni nota della scala il suo nome cioè ionico dorico frigio e cosi via; ma quando lo si studia non bisogna più assolutamente pensare alle note ma hai gradi cioè sviluppo sia il do nei suoi sette gradi ma sviluppo anche il re utilizzandolo come primo grado della  scala maggiore RE MI FA# SOL# LA SI DO, quindi alla fine avrò sette scale cioè sette modo della stessa scala per tutte e 12 le tonalità analizzando il risultato troverò che avrò tra l'altro sette modi cioè ionico dorico frigio ecc che iniziano tutti dalla nota DO che a questo punto può essere considerate una nota e non un grado e quindi utilizzato di conseguenza..... sembra complicato ma in realtà è semplicissimo soprattutto considerando la simmetria della tastiera della chitarra ( questo sistema è stato sviluppato dai fiati solisti per semplificare lo studio dei loro strumenti i chitarristi odorato l'affare se nè sono appropriati e lo hanno perfezionato al max (Berkley docet)....
Io preferico un'altro approccio e questo sistema lo uso parzialmente per curare l'aspetto geografico...è molto utile quando improvvisi per non perdersi sulla tastiera.


Moreno Viola

Sto facendo esercizio.
Per il momento mi sono concentrato solo su due modi, il dorico e il frigio e sostanzialmente ho provato, come già la volta precedente, a creare delle basi e suonarci le scale.
Come prima cosa ho tirato giù gli accordi per i due modi.
Prendendo come riferimento il Do, gli accordi erano Do-7 - Mib7+ - Fa7 per il dorico e Do-7 - Reb7+ - Mib7+ per il frigio.
Onestamente mi interessava allenare l'orecchio, per cui ho un po' barato riguardo alle diteggiature, utilizzando quella di Do partendo dalla 6° corda, VIII tasto e spostandomi sulla tastiera.
In questo modo mi sono reso conto che per abitudine mi concentravo poco sul modo e suonavo la scala maggiore di Sib per il dorico e di Lab per il frigio cercando gli intervalli e le melodie "convenzionali" della scala maggiore o della minore relativa.
Allora ho cambiato metodo ed ho utilizzato le diteggiature a tre nota per corda che avevi suggerito e qualcosa è cambiato.
Ho preparato delle basi semplici con progressioni III/I IV/I e II/I III/I dove ogni accordo durava due misure e ci suonavo sopra la scala scandendo bene le note.
Martedì sera sono andato avanti così per quasi due ore (uno sforzo sovraumano per me).
Ieri sera dopo essere andato alle prove, sono rientrato poco prima di mezzanotte, ho ripreso la chitarra e c'ho dato dentro fino quasi alle 3:00 ma dopo aver ripreso per un po' l'esercizio del giorno prima, ho provato a improvvisare un po' ed è stata tutta un'altra storia.
Sia chiaro non mi sono improvvisamente trasformato in Frank Gambale, ma ho cominciato a interpretare le due scale come un mondo a parte, cercando di sottolineare gli intervalli che sentivo più particolari.
Mi vengono fuori frasi un po' "mediterranee" con tutte e due le scale, e di sicuro per il momento non saprei come farle entrare in un contesto rock, ma di sicuro sto facendo qualcosa di diverso dal solito che pur non essendo "bello" è comunque gradevole.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 18 Aprile, 2013, 11:42 PM

Prendendo come riferimento il Do, gli accordi erano Do-7 - Mib7+ - Fa7 per il dorico e Do-7 - Reb7+ - Mib7+ per il frigio.


Occhio perchè l'ultimo accordo del Frigio dovrebbe essere una settima e non una settima maggiore . ( Mib7 )



Grandissimo Moreno !  :bravo2: :bravo2:

Anzitutto grazie per averci reso partecipi perchè possiamo meglio capire le sfumature che il metodo ha e come aggirare eventuali ostacoli .
E' bello sentire che hai fatto uno sforzo cosciente perchè spesso moltissimi credono non sia faticoso approcciarsi a qualcosa di nuovo e quando invece se ne rendono conto, mollano subito . Tu sei andato avanti e stai procedendo e meriti una lode per gli sforzi !  :bravo2:


Bravo !!  :bravo2: :bravo2:


:abbraccio:



Vu :)
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Moreno Viola

Grazie Vu, ma mi sono divertito molto, solo che ieri a mezzanotte passata ho ripreso la chitarra e un paio d'ore sono volate, insomma l'ora della nanna è arrivata un po' tardi.
Sette ore di chitarra in tre giorni, non le facevo da anni.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Moreno Viola

L'obbiettivo di Power era quello di applicare le scale modali in un contesto pop/rock, infatti non parla di jazz modale.
Nel topic in cui sono elencate le progressioni, Power parla di progressioni tonali sulle quali sfruttare le combinazioni modali.
Visto da questo punto di vista, tutto acquisisce un senso ma è necessario sganciarsi dalla logica del modalità=jazz, anche perchè in questo modo si possono dare nuovi sapori a "banalissimi" brani rock.
Sono le mie solite conclusioni da alunno, ma mi sto divertendo un sacco a suonare intervalli che normalmente non userei.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Moreno Viola

Prima o poi doveva succedere. La disciplina che mi ero imposto è andata a farsi friggere, e alla fine mi sono messo a "giocare".
Però, ieri ho fatto una piccola riflessione.
Buona parte dei pezzi che ascoltiamo, si basano su uno schema, dove si alternano fondamentalmente strofa e ritornello.
Nella maggior parte dei casi, viene incastrata nel mezzo del pezzo una parte per l'assolo.
L'armonia sulla quale si cimenta il solista, è quasi sempre basata su pochi accordi, alle volte addirittura solo due.
Una progressione diffusissima è IV/V/VI min, mi viene in mente ad esempio "Child in Time" dei Deep Purple, ma anche "All Along The Watchtower" di Dylan/Hendrix, e in questo caso, supponendo che gli accordi siano Fa/Sol/La min, la scala che userò sarà quella di Do maggiore/La minore oppure la scala di Do ionico /La eolico osservando le cose da una prospettiva modale.
Giusto?
Però ci sono situazioni dove le progressioni possono essere ancora più semplici.
Se ad esempio io ho semplicemente due power chords alla distanza di un tono l'uno dall'altro ad esempio Do e Re e a entrambi aggiungo soltanto la 9, posso considerare quei due accordi in almeno tre modi diversi, senza "stonare".
Se li considero come I e II grado della scala maggiore di Do, suonerò la scala corrispondente, ma se invece li prendo come IV e V della tonalità di Sol maggiore posso suonarci sopra una scala di Do Lidio e ancora se li uso come V e VI della tonalità di Fa maggiore posso utilizzare la scala di Do misolidio per la mia improvvisazione.
A quel punto sono io che ho la libertà di interpretare il modo non soltanto utilizzando uno scala piuttosto che un'altra ma anche completando l'armonia con gli accordi che "sento" più corretti per esprimere quello che voglio.
Ho volutamente mischiato i concetti di tonale e modale per coerenza con il metodo esposto in questo topic.
Ha un senso questo mio ragionamento oppure sono fuoristrada?
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



Vu-meter

Ciao Moreno,

provo a risponderti io ..

Citazione di: Moreno Viola il 24 Aprile, 2013, 12:41 PM

.... supponendo che gli accordi siano Fa/Sol/La min, la scala che userò sarà quella di Do maggiore/La minore oppure la scala di Do ionico /La eolico osservando le cose da una prospettiva modale.
Giusto?



Ehm .. no . Nel contesto da te proposto sei comunque in ambito tonale . Non stai facendo niente che possa far sentire il modo , anche se è vero che lo stai usando. Se vuoi far sentire il modo hai varie possibilità . Dal punto di vista strettamente teorico , dovresti esplorare lo stesso modo per tutti e tre gli accordi ossia suonare ad esempio un Fa Lidio sul Fa, un Sol Lidio sul Sol. Questi due primi accordi godrebbero del sound Lidio. Ora ti si presente un La minore e qui puoi optare , in base a quanta dissonanza tu voglia creare , potresti anche osare e spostarsi altrove, ad esempio in La Frigio .

Niente affatto semplice comunque, più avanti spiego meglio il perchè .


Citazione di: Moreno Viola il 24 Aprile, 2013, 12:41 PM

Però ci sono situazioni dove le progressioni possono essere ancora più semplici.
Se ad esempio io ho semplicemente due power chords alla distanza di un tono l'uno dall'altro ad esempio Do e Re e a entrambi aggiungo soltanto la 9, posso considerare quei due accordi in almeno tre modi diversi, senza "stonare".
Se li considero come I e II grado della scala maggiore di Do, suonerò la scala corrispondente, ma se invece li prendo come IV e V della tonalità di Sol maggiore posso suonarci sopra una scala di Do Lidio e ancora se li uso come V e VI della tonalità di Fa maggiore posso utilizzare la scala di Do misolidio per la mia improvvisazione.
A quel punto sono io che ho la libertà di interpretare il modo non soltanto utilizzando uno scala piuttosto che un'altra ma anche completando l'armonia con gli accordi che "sento" più corretti per esprimere quello che voglio.
Ho volutamente mischiato i concetti di tonale e modale per coerenza con il metodo esposto in questo topic.
Ha un senso questo mio ragionamento oppure sono fuoristrada?


Sulla carta ha certamente senso . I power chords non avendo la terza lasciano l'opzioni di intenderli maggiori o minori .. questo però sulla carta . Quando vai a suonare il senso di maggiore o minore è comunque avvertibile, sai perchè ? Dagli schemi precostituiti che il nostro cervello ha oramai assorbito dopo decenni di giri armonici sempre identici.
Se suono Sol - Re - Mi - Do in power chords, il nostro cervello interpreterà il Mi come minore .
Questo è un primo ostacolo all'uso dei modi in ambito Rock . Come ti accorgerai infatti, i modi trovano la loro espressione più piena in accordi ben definiti, possibilmente a più voci , 4 o superiori. Il power chord manca della struttura che possa sostenere i modi e trovare soluzioni melodiche modali è davvero difficile in questo ambito .
Quando parlo di "soluzioni modali" intendo proprio la musica modale e non l'uso delle scale modali . L'uso delle scale modali lo fai sempre e comunque, in ogni ambito tonale . Se nel mio giro sopra Sol - Re - Mi - Do inizio a suonarci in Sol ionico o in Mi Eolio, non sto suonando modale, anche se non commetto errori chiamandole così . Quello che però sto facendo è confermare la struttura tonale del giro armonico.
Fintanto che suonerò cose che rientrano nella scala di Sol maggiore o nella relativa minore ( mi minore ) , di modale non ci sarà l'ombra. Non ha importanza da che nota parto , se parto da Sol , da Do, da Mi , da Fa ; se il mio fraseggio poi va a toccare le note della scala di Sol ionico o Mi eolio, il modale non lo avvertirò , nè avrà senso parlare di modale .

Se invece voglio affrontare il discorso modale, comincerò a separare grappoli di accordi , anche un solo accordo per volta se sono coraggioso , ed  inizierò a sfruttare i modi che mi vengono messi a disposizione . Inizierò magari con un Sol Lidio per poi passare al Re Lidio ( oppure ionico ) , sceglierò che modo suonare in Mi , che modo suonare in Do ( lidio nuovamente, magari ? ) .
Se sono coraggioso e gli accordi sono lunghi e ben distesi potrei perfino prendermi la briga di suonare più modi sullo stesso accordo, se volessi creare quante più dissonanze possibili , per spezzare in ogni modo la tonalità .

Vu :)
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enox

Ciao
Cito Vu e quoto 
"Se suono Sol - Re - Mi - Do in power chords, il nostro cervello interpreterà il Mi come minore .
Questo è un primo ostacolo all'uso dei modi in ambito Rock . Come ti accorgerai infatti, i modi trovano la loro espressione più piena in accordi ben definiti, possibilmente a più voci , 4 o superiori. Il power chord manca della struttura che possa sostenere i modi e trovare soluzioni melodiche modali è davvero difficile in questo ambito .
Quando parlo di "soluzioni modali" intendo proprio la musica modale e non l'uso delle scale modali . L'uso delle scale modali lo fai sempre e comunque, in ogni ambito tonale . Se nel mio giro sopra Sol - Re - Mi - Do inizio a suonarci in Sol ionico o in Mi Eolio, non sto suonando modale, anche se non commetto errori chiamandole così . Quello che però sto facendo è confermare la struttura tonale del giro armonico."
Anche e rimane sempre da vedere anzi sentire cosa fa il basso.....

Vu-meter

Citazione di: enox il 26 Aprile, 2013, 08:50 PM

Anche e rimane sempre da vedere anzi sentire cosa fa il basso.....



Giustissimo !!!  :mypleasure:   :bravo2: :bravo2:


Vu :)
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Moreno Viola

Grazie Vu e Enox.
In realtà avete confermato quello che intendevo. Purtroppo per me è un po' complicato renderlo chiaro per una mancanza oggettiva di mezzi, ma ci riprovo.
Credo che utilizzare la modalità nella maniera "corretta" in un contesto che non sia jazz/fusion sia praticamente impossibile.

Citazione di: enox il 26 Aprile, 2013, 08:50 PM
Anche e rimane sempre da vedere anzi sentire cosa fa il basso.....

Questa frase mi viene incontro. Nell'ipotizzare lo schema di due power chords e delle possibili soluzioni, intendevo proprio questo.
Se io ho un'armonia particolarmente scarna, probabilmente do maggiori possibilità sia a me stesso su come arricchire quegli accordi e aggiungerne altri, sia agli altri musicisti che possono intervenire a loro volta con note scelte per caratterizzare un determinato modo.
Anche quando dico che quei due accordi, possono assumere il ruolo di determinati gradi all'interno di tonalità diverse intendo che a seconda del modo che voglio affrontere posso aggiungere le note necessarie e farli diventere accordi maggiori o minori, di 9°, 13° e chi più ne ha più ne metta.
Discorso che per me rimane teorico perchè non ho la capacità di metterlo in pratica, ma credo che abbia il suo senso.
Facendo l'ennesimo parallelismo con il linguaggio, vedo l'applicazione della modalità al rock un po' come la differenza tra fare un discorso in inglese, oppure utilizzare alcune parole o dei particolare inglesismi per dare "colore" a un discorso in italiano.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


enox

Ciao Moreno
Visto che la tua ricerca continua ti propongo questo esperimento da fare quando avrai tempo e voglia.
Fai una base suonando un IIm7 V7 Imaj7 accompagnando in quarti sul battere ( es. 1battuta  4 volte Rem7     2 battuta 4 volte SOL7     3 battuta 4 volte DOmaj7     4 battuta 4 volte DOmaj7 il tutto a bpm 60 max 70) e metti in loop non è un gran chè come base ma serve a chiarire perfettemante al tuo orecchio il centro tonale che nell'esempio è in DO, la velocità bassa serve a percepire bene i cambi di accordo   ascolta bene un paio di volte la base poi inizia a suonare, sul REm7 non improvvisare cerca un paio di cellule melodiche che ti piacciano e usa sempre quelle( per esempio potresti usare le triadi che nascono dalla scala combinandole a piacere),quando sta per arrivare i SOL7 ti fermi ed inizi a suonare non sul primo movimento dei 4  ma sul secondo la prima volta usi il SOL misolidio quindi ancora tutte  note della scala di DO ma parti a suonare dal SOL usa ancora cellule melodiche come prima. idem quando arriva il DOmaj7 non suonare sul primo movimento dei 4 ma parti dal secondo, terminate le prime 4 misure la base ricomincia da capo, quando sei sul RE7 fai come il primo giro, però questa volta quando sarai di nuovo sul SOL7 usa il SOL lidio cioè partirai sempre dal SOL a suonare cellule melodiche ma usando le note della scal di RE,quando sarei di nuovo sul DOmaj7 fai come sopra,al terzo giro invece usa sul SOL7 ll SOL dorico cioè userai le note della scala di FA partendo però sempre a suonare dalla nota SOL.e cosi via.Quindi ogni volta che arriva un SOL7 scali di un modo fino a farli girare tutti e 7,noterai che alcuni modi sono di tuo gradimento altri no,memorizza quelli che ti piacciono di più,poi vedremo come connettere tradi loro melodicamente gli accordi (uno dei metodi normalmente utilizzati e quello delle note in comune "tra i due accordi ")
Qusto è uno sviluppo del metodo che Vu ha proposto in un video sul suo post riguardante i modie serve principalmenye a capire come si possono usare i modi (cioè i colori diversi generati dai modi) in un contesto prettamente tonale (quindi volendo anche pop o rock) in questo caso generato dalla progressione IIm7  V7  Imaj7 che è alla base della musica tonale.


P.S. 4 precisazioni
Per fare la base usa gli accordi completi a 4 voci.

La base te la devi proprio fare tu con un looper con band in a box o con quello che vuoi ma è assolutamente necessario che tu abbia la precisa percezione del cambio di accordo.

Cosa ancora più importante è la ripetizione cioè ad ogni volta che la base ricomincia devi cercare di suonare sempre la stesse cosa a meno che sul SOL7 dove per forza di cose ti troverai di volta in volta note diverse ma sempre e solo del modo che stai sperimentando in quel giro.

Cerca quando sei sul SOL7 di usare tutte le note della scala.


Vu-meter

Esercizio FANTASTICO .  :yeepy:


Bravo Enox !!  :bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2:


Quoto in tutto e per tutto . Un mito !  :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:



Citazione di: Moreno Viola il 27 Aprile, 2013, 12:20 AM

Facendo l'ennesimo parallelismo con il linguaggio, vedo l'applicazione della modalità al rock un po' come la differenza tra fare un discorso in inglese, oppure utilizzare alcune parole o dei particolare inglesismi per dare "colore" a un discorso in italiano.


Assolutamente d'accordo . Se applichi i modi sempre più intensamente, il linguaggio si sposta per forza verso il jazz.. Se continui ed arrivi ad un discorso realmente modale, sia armonico che melodico, sbuchi a metà del I° secolo ...  :eheheh:
Sembra una sciocchezza, ma è così ! ( anzi, molto prima; in anti era volgare )

Vu :)
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Moreno Viola

Grazie mille Enox.

Mi dedicherò sicuramente all'esercizio che mi hai proposto e tranquillo che arriveranno anche le domande, perchè per me il cammino è ancora lunghissimo.
Hai fatto bene a precisare di ripetere frasi che mi piacciono e non tentare per il momento la strada dell'improvvisazione pura, ma tieni comunque conto che il mio parlare di improvvisazione, in pratica si risolve quasi sempre nella ripetizione ostinata di frasi che avverto come "belle" proprio con lo scopo di allenare l'orecchio a intervalli particolari e anche perchè non sono in grado di improvvisare e rischio di finire a suonare a caso pur se all'interno di uno schema che mi permette di non sbagliare.
Ci leggiamo presto.


Chi semina vento, raccoglie tempesta.


LawHunter

UP
ditemi se ho capito qualcosa.

Forse ho avuto un poco di illuminazione grazie alle diteggiature qua sotto e vi prego di perdonare se probabilmente dirò cose che un ragazzino di 3 anni sa già.





Insomma attraverso tali Box si capisce dove è la Tonica Maggiore, la Tonica Minore e dove parte il modo legato al box.
Le caratteristiche ed i colori diversi si evidenziano dal punto di partenza, mentre troppo spesso si crede di dover partire sempre e comunque dall'inizio del box.
Partendo dalle diverse posizioni ogni box acquista il diverso carattere e significato a partire dalla nota tonica di riferimento.
Giusto?
Umile Accolito del culto di Ritchie Blackmore.
Zappator Cortese ma Maldestro delle 6 corde donateci dal Maestro Leo Fender.

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