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Scale: i box non servono a nulla

Aperto da Donatello Nahi, 08 Giugno, 2024, 11:58 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

robland

Citazione di: Vu-meter il 09 Giugno, 2024, 08:13 AM

Grazie dell'audio!

Qualche considerazione:
- io credo che gli amatoriali raramente abbiano una vera consapevolezza di ciò che fanno durante un'improvvisazione. Al punto che non credo che esista qualcuno che davvero sappia eseguire pedissequamente dei lick imparati a memoria, perché già questo richiederebbe uno "studio", che gli amatoriali raramente fanno. Conoscere due o tre lick è come sapere zero, a meno che uno non suoni per tutta la vita solo trenta secondi sempre dello stesso brano... ed è un assurdo. Se prendo 90 amatoriali su 100 e gli chiedo quanti lick conoscono a memoria, io non credo che nessuno di loro ne sappia più di 5.

- credo che invece tutti, anche inconsapevolmente, cantino in qualche modo. Ma cantino forme talmente limitate di linee melodiche da essere poi poco utili. In un'impro di tre minuti, non credo proprio riescano a cantare per tre minuti o per due minuti e mezzo.
Dunque, forse il discorso è: una volta capito che può essere utile "cantare", come sviluppare questa modalità? Quali step?

- corollario: in questa forma di apprendimento del "metodo del canto" (chiamiamolo così), a me sembra che conoscere scale, box ecc., possa essere ulteriormente utile. E che forse praticare scale e box su tutti il manico a partire da qualunque grado, con consapevolezza piena degli intervalli, faccia fare un grande progresso alla propria capacità di "cantare" e "improvvisare un motivetto su una base musicale".

Moreno Viola

Non credo che i box non servano a nulla, ma concordo con Vu quando dice che la loro utilità è più quella di velocizzare il percorso di apprendimento e permettere di mettere in pratica in maniera piuttosto rapida quello che con uno studio più approfondito e consapevole richiederebbe molto più tempo.

A mio parere esiste un'anomalia di fondo nella didattica rivolta alla musica.

Se partiamo dal presupposto che parliamo di una forma di espressione, un linguaggio, trovo sia non del tutto corretto, ridurre tutto ad uno schema, una sorta di porto sicuro al quale approdare per evitare destinazioni più difficoltose.

Si impara a parlare, più o meno correttamente a seconda del contesto e dal livello culturale dell'ambiente che ci alleva, ben prima di accedere alla consapevolezze delle ragioni per cui una frase si forma in un determinato modo secondo regole grammaticali.

Nella didattica rivolta all'insegnamento di uno strumento musicale e in particolare della chitarra, si procede in un modo che semplificando ed estremizzando un po' il concetto, potrei descrivere così:
nel momento in cui ho necessità di formulare una frase, vado a prelevare da alcune urne numerate contenenti parole suddivise per categorie, ad esempio 1-articolo, 2-nome, 3-verbo, ecc.
Mettendole in ordine secondo l'ordine numerico, sarò sicuro che le mie frasi saranno impeccabili dal punto di vista grammaticale ma il rischio è quello di non dire niente che abbia un senso compiuto o, ancora peggio, nulla che soddisfi la mia necessità di esprimere un bisogno, uno stato d'animo o qualsiasi altra cosa.

Ripeto, è ovviamente un'estremizzazione del concetto, ma i box finiscono per essere un po' come le urne di cui sopra e ogni volta che in un'armatura di La minore suonerò una pentatonica di La minore sarò sempre sicuro di non sbagliare da un punto di vista grammaticale ma è probabile che non avrò espresso nulla di realmente mio.

Purtroppo la maggior parte dei chitarristi amatoriali, ma credo che valga anche per una parte dei professionisti, imparano a suonare in questo modo, con il risultato che spesso si parla tantissimo ma non si dice nulla.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



elzeviro

Citazione di: robland il 09 Giugno, 2024, 05:20 PMcredo che tutti, anche inconsapevolmente, cantino in qualche modo
dico questo solo per farci 2 risate: ma come si fa a cantare un solo o una frase di EVH? (anche di Hendrix ma soprattutto di EVH), con tutti quegli armonici artificiali! falsetti alla Graziani a go go!...

Moreno Viola

Credo che quando si parla di cantare quello che si suona, si intenda più un esercizio mentale che pratico, altrimenti sarebbe inapplicabile per chi suona fiati e ottoni.

Mentalmente siamo in grado di cantare qualsiasi cosa, compresi passaggi velocissimi.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


elzeviro

sono completamente ignorante in materia, dico solo questo d'istinto: guardate che gli strumenti sono nati proprio ed esclusivamente  per SOSTITUIRE la voce o le voci (i cori)!
nell'islam gli strumenti sono vietati, è permesso solo il canto (e i tamburi in alcune feste tipo matrimoni), questo grosso modo (perché Cat Stevens ora Yusuf continua tranquillamente a usarli tutti gli strumenti)

Donatello Nahi

Tra i mille dubbi che ho.... faccio un pó l'avvocato del diavolo... per chi dice che certi assoli sono impossibili da cantare....

..... ma se non puoi cantarli, come puoi pensare di suonarli, interiorizzarli, assimilarli.

Cmq il tema iniziale era sui box e l'improvvisazione, e sul fatto se non fosse meglio partire dagli intervalli piuttosto che dai box, visto che poi, dopo che hai imparato i box, anche quelli pentatonici, alla fine agli intervalli ci devi tornare lo stesso, a meno che non suoni male... che poi se parti dagli intervalli, che ti ritrovi a suonare una scala pentatonica o modale, non ti cambia la vita

Vu-meter

Andrebbe precisato, anche se lo trovo scontato, che in ambito metal (e derivati) dove la velocità e certe tecniche di esecuzione sono fondamentali per mantenere l'identità del genere, l'improvvisazione è sostanzialmente bandita. Per cui non ha senso chiedersi come sia stato improvvisato un certo solo di un certo brano, perché non è stato improvvisato, ma preparato a parte, spesso in studio.

Citazione di: robland il 09 Giugno, 2024, 05:20 PMDunque, forse il discorso è: una volta capito che può essere utile "cantare", come sviluppare questa modalità? Quali step?




Premesso ciò, gli step sono molteplici SE si parla di sviluppare la capacità improvvisativa.
Anzitutto, come già detto, il box non è il fine ultimo. Non è la cosa da memorizzare e non è la cosa a cui pensare quando si improvvisa. Quando si improvvisa si pensa unicamente ai suoni. Si canta, molto spesso solo mentalmente e come qualcuno ha detto, senza passare dalla bocca, il cervello ha la possibilità di cantare a velocità supersoniche (inoltre, come già detto, quando si toccano certe velocità, è ovvio che quale parti siano state precedentemente studiate, precedentemente preparate per un "montaggio" futuro).

I box diventano utili proprio per definire un percorso in cui canterò le note che faccio, cercando di assimilarne l'essenza. Poi però, in fase improvvisativa dovrò dimenticare i box e concentrarmi solo sui suoni che ho imparato. Il box mi avrà aiutato a restringere il campo, però.



Citazione di: robland il 09 Giugno, 2024, 05:20 PM- corollario: in questa forma di apprendimento del "metodo del canto" (chiamiamolo così), a me sembra che conoscere scale, box ecc., possa essere ulteriormente utile. E che forse praticare scale e box su tutti il manico a partire da qualunque grado, con consapevolezza piena degli intervalli, faccia fare un grande progresso alla propria capacità di "cantare" e "improvvisare un motivetto su una base musicale".


Assolutamente. È così che impari a riconoscere i suoni.
Facciamo un esempio pratico: se io canto una minore naturale mentre la svolgo e sono in grado di sapere che un Dorico ha la sesta maggiore, saprò anche cantare (nel tempo e con esercizio) il passaggio dall'una all'altra perché ne avrò interiorizzato i suoni e saprò richiamare, durante l'improvvisazione il suono della sesta minore o maggiore a mio piacimento, in base a ciò che voglio comunicare, perché quell'unica nota diversa su 7, genera una serie di frasi musicali assai diverse da quelle che si genererebbero con la "scala sorella".


Quindi
1° step: canta tutto ciò che fai

2° step: suona tutto ciò che canti

3° step: metti sotto un accordo, una volta minore, una volta maggiore, una volta di settima di dominante, una volta diminuito e fai una scala (poi un'altra, poi un'altra, poi un'altra "all'infinito") e canta concentrandoti sulle differenti sensazioni che le note generano

4° step: esegui e canta gli arpeggi (maggiori, minori, di settima di dominante, diminuiti)

5° step: metti sotto un accordo, una volta minore, una volta maggiore, una volta di settima di dominante, una volta diminuito e inizia a generare delle brevi frasi pensando ai suoni che vorresti richiamare

6° step: metti sotto un accordo, una volta minore, una volta maggiore, una volta di settima di dominante, una volta diminuito e genera brevi frasi musicali andando a concludere la tua frase correttamente a tempo su una delle note dell'accordo. Ascolta la sensazione che ti dà. Canta.



FAQ:

- Quanto dura questo percorso ? Anni.

- Ne vale davvero la pena? Secondo me, sì.

- Ci sono altre cose che si possono fare? Un'infinità. Anche perché, per adesso abbiamo solo tirato in ballo gli intervalli. Bisognerebbe cominciare a parlare di tempo e ritmo, anch'essi fondamentali, per l'improvvisazione.

- Ah, mi sembra che si allunghino i tempi.. quanto si può studiare musica in questo modo? Per tutta la vita.

- Ne vale davvero la pena? Secondo me, sì.


Infine: :moreno: ha la capacità di riassumere in poche parole pensieri che io impiegherei fiumi di libri per esprimere. :abbraccio:
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Vu-meter

Citazione di: Donatello Nahi il 10 Giugno, 2024, 05:53 AMTra i mille dubbi che ho.... faccio un pó l'avvocato del diavolo... per chi dice che certi assoli sono impossibili da cantare....

..... ma se non puoi cantarli, come puoi pensare di suonarli, interiorizzarli, assimilarli.


Parole sante. L'unica cosa che puoi fare è: guardo il tutorial che mi spiega dove mettere le dita, lo eseguo uno sfracello di volte finché non sarò in grado di farlo completamente e forse, a quel punto, sarò anche in grado di cantarlo mentalmente.
Non sarebbe stato più bello, musicalmente più proficuo e nettamente più veloce per apprenderlo saperlo prima cantare e poi suonare? Sì, ma a volte è davvero difficile e non tutti abbiamo le stesse capacità. Personalmente mi sono ritrovato in questa situazione, alcune volte, dove le note erano talmente rapide da essere non intelligibili al mio orecchio/cervello.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Vu-meter

Vorrei lanciarvi una sfida:

esercizio A

1. fate un semplice 1-2-3-4
2. concentratevi sul movimento meccanico delle dita e sulla pennata
3. aumentate la velocità finché non iniziate a sporcare



Esercizio B

1. fate un semplice 1-2-3-4
2. iniziate a catare mentalmente o a voce il suono che state producendo
3. continuate concentrandovi ESCLUSIVAMENTE SUL SUONO CHE DOVETE RIPRODURRE. Cantate mentre fate l'esercizio, anche solo mentalmente.
4. aumentate la velocità finché non iniziate a sporcare


In quale esercizio siete riusciti ad andare più veloci, senza sporcare?


Fatelo davvero e ditemi, che sono un curiosone! 
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