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Scale: i box non servono a nulla

Aperto da Donatello Nahi, 08 Giugno, 2024, 11:58 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Donatello Nahi

Allora... è un periodo di riflessioni... ormai è da piú di un paio d'anni che ho preso piú seriamente in mano la chitarra.

Il titolo è provocatorio, non è vero che non servono a nulla... però, voglio dire... alcuni metodi, ed anche alcuni prof, prevedono di mettersi lí e memorizzare tanti box, nelle diverse zone del manico... eseguendoli su e giú per molto tempo.

Una volta che hai fatto tutto sto lavorone, peró, a mio avviso, sei musicalmente al punto di partenza, nel senso che hai comunque bisogno, prima di tutto di individuare le toniche.

Io ultimamente, che ho un minimo di consapevolezza, anche se non posso insegnare di certo come improvvisare, il primo ragionamento che faccio è de devo usare una scala maggiore o minore... dopodichè trovo le toniche... successivamente le terze... le quinte ... le settime... voglio dire, tutto ruota intorno... e mi chiedevo se non potesse essere proprio questo, fin dall'inizio, per la maggior parte di noi, l'approccio migliore in tutti i sensi

Davids

E' un approccio un po' accademico/matematico.
Per me improvvisare significa costruirsi un repertorio di "frasi" da cui attingere e da modificare a proprio piacimento. Certo, per modificarle devi conoscere le scale altrimenti finisci fuori orbita o a suonare sempre le solite 4 cose, ma la base di partenza è sempre un vocabolario di base che possiedi, perchè tonica, terza, quinta, settima, sono solo dei puntini su un foglio bianco, ma la differenza tra una grande improvvisazione e una improvvisazione anemica è COME unisci quei puntini.


Sapere che la terza minore è 3 tasti avanti la tonica aiuta, ma il rischio di finire così è altissimo  :laughing:
https://shorturl.at/M3vtV
:kingot:


Vu-meter

È un discorso MOLTO lungo che cercherò di riassumere, per quanto possibile...

L'utilità dei box è quella di fare in fretta. Lo studente che impara in fretta è felice.
Gli studenti realmente interessati alle geometrie della chitarra, degli intervalli, dell'armoni, insomma DI CAPIRE ciò che stanno facendo, dopo un po' trovano nel box un limite.

Di per sé il box non è il male, ma lo diventa se tu ti limiti a farlo su e giù per memorizzarlo senza avere domande.

Qui si apre un discorso ancora più grande perché mediamente, il chitarrista è ignorante e desidera rimanerlo. Hai voglia a farli fare gli esercizi cantando gli intervalli, le note, ecc.. ; a spiegargli le posizioni degli intervalli e a cosa servono, a fargli fare ear training riconoscendo una terza da una quinta e così via ... la settimana dopo tornerà mostrandoti la sua esecuzione del solo di Gilmour imparato dal video su youtube, come se non ci fosse un domani.

Questo per quanto riguarda il 95% degli studenti che ho avuto, questa era la situazione. Non puoi capire la GIOIA PAZZESCA quando qualcuno vedevo che rispondeva bene agli stimoli di imparare i suoni di una scala o degli intervalli, capire perché un certo accordo, un certo rivolto ecc.. Ma sono pochi, POCHISSIMI.

Chi ha questo tipo di visione, frequenta delle scuole, più che un insegnante e in quel caso, il tasso dei chitarristi "colti" sale vertiginosamente, altrimenti abbandonano e vanno o da un insegnante o si arrangiano in proprio.

La didattica è creata e pensata per accontentare il pensiero di chi ti paga, NON per costruire davvero un musicista perché il percorso è molto più lungo e faticoso. Ecco il perché dei box.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Vu-meter

Citazione di: Davids il 08 Giugno, 2024, 12:22 PMPer me improvvisare significa costruirsi un repertorio di "frasi" da cui attingere e da modificare a proprio piacimento.



Così è come lo interpretano la maggioranza dei chitarristi.
Personalmente ho una visione differente che consiste nello studiare i suoni, NON i lick (c'è un video nella School che affronta proprio questo argomento e si chiama scherzosamente "Ginnastica modale con gli slips"), che sarebbero di links autocostruiti basati su suoni che ti piacciono, che comunque NON sono il fine ultimo per costruirsi un bagaglio di lick autocostruiti da assemblare, ma solo i primi rudimenti per velocizzare, nel tempo, la scelta dei suoni mentre improvvisi.

L'obbiettivo è quello di cantare improvvisando e rifare in tempo reale sulla chitarra. Questo è improvvisare, secondo me.

Come diceva qualcuno devi "imparare tutto sul tuo strumento e poi dimenticarti tutto nel momento in cui improvvisi". Infatti, nel tempo ti rendi conto che il pensare qualcosa di diverso che ai suoni, mentre improvvisi, ti si rivolta contro facendo di te (perdonatemi la simbologia un po' forte) una sorta di "scimmietta ammaestrata". Ma al chitarrista in genere, spesso per moltissimi anni quando non per sempre, va bene così.. :etvoila:




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Santano

Mi riconosco nella scimmietta!
Purtroppo quando ti appassioni a una certa età non puoi pretendere di imparare tutto il mondo che c'è dietro quella passione. Almeno io, tra lavoro e famiglia non riuscirei a conciliare, tanto è vero che non trovo il tempo di prendere lezioni. Quindi rubo ciò che mi serve, faccio andar bene box o quello che sia, e suono consapevole di non capire quello che eseguo.

robland

Tema estremamente delicato e su cui a volte mi sembra davvero difficile confrontarsi e intendersi.

I lick a volte mi sembrano un tentativo oggettivo di partire da qualcosa di certo. Poi come li si usa dipende da talmente tanti fattori che a volte non si riesce neanche più a spiegare. E chi legge non capisce.

1- Ci sono persone molto creative che sfruttano appunto la loro creatività per sviluppare passaggi stupendi che gli altri ascoltano ammirati e che magari l'autore non sa nemmeno spiegare da cosa nascono (dagli ascolti inconsci? Dalla propria naturale fantasia?).

2- Altri invece costruiscono tutto con la pura teoria, a priori.

3- Altri sanno unire i due livelli.
4- Ed altri ancora sviluppano altre tecniche di allenamento.

Tra l'altro tutto questo si svolge non nel vuoto cosmico, ma mentre sotto scorre una base, una melodia, un ritmo e ognuno reagisce agli stimoli diversi, quindi come si fa a confrontarsi con gli altri su questo argomento? Davvero provo a leggere e capire i vostri commenti, ma non sono sicuro cosa intendiate dire.

Di recente ho postato sul forum un brano di Simon McBride con un assolo. Se io dovessi fare un assolo, come potrei immaginare di poter mai arrivare a cantare un assolo con passaggi del genere? Mi verrebbe da pensare che riuscirei a cantare (e quindi suonare) solo cose molto più melodiche. Ho fatto un esempio, ma potrei farne di ben più complicati.

Vu-meter

Il cervello ha un velocità di elaborazione senza precedenti per cui ci sta che arrivi a generare idee melodiche che sono incantabili per velocità. Il più delle volte, però, quando si fanno passaggi veloci sono tutt'altro che improvvisati: sono cose interiorizzate e imparate a parte, che si richiamano nel momento del bisogno. Sostanzialmente sono lick o stralci di essi.

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robland

Citazione di: Vu-meter il 08 Giugno, 2024, 06:48 PMIl cervello ha un velocità di elaborazione senza precedenti per cui ci sta che arrivi a generare idee melodiche che sono incantabili per velocità.

Ma più che altro non penso che il 99% delle persone abbia una capacità melodica nel canto chissà quanto sviluppata, quindi il cervello non ha molto/sufficiente materiale da elaborare.

Penso che molte volte ci si faccia guidare dalla tastiera, da come è fatta, dalle corde che ti ritrovi sotto o sopra. Ecco che si finisce a seguire la traccia data da una scala, da un box pentatonico+un altro box.

Peggio mi sento se penso ai cromatismi. Di recente per curiosità ho studiato dei lick in stile fusion. Non mi verrebbe mai da cantare nulla del genere, perché per quanto interessanti siano (e lo sono), non ho questa voce melodica interiore così articolata.
Però partendo da uno di quei lick imparati a memoria (ma capendone comunque il senso), posso lavorarci sopra e personalizzarlo. Magari posso unirlo ad altri.
Non sto dicendo che questa è la via giusta (non ne ho idea!): sto solo descrivendo il percorso di un amatoriale volenteroso qualunque.

Donatello Nahi

Mmm vedo che ogni risposta ha qualcosa, se non molte cose diverse dall'altra. Molto belle le risposte di Vu, e c'era da aspettarselo... poi peró capisco perfettamente quello che dice Santano... giusto per prendere due contributi che sono un pó agli antipodi... forse il modo migliore per approcciarsi a queste cose è quello di trovare una maniera che ti faccia divertire ed appassionare... piú ore passi con lo strumento, piú bravo diventerai... guardavo dei video di Albert Collins, dove cantava quello che suonava con la sua telecaster, creando un effetto molto bello... io non ci riuscirei mai.... non so neanche da dove iniziare... vabbè, probabilmente facendo poche note lentamente.... ma poi mi chiedo pure, come i vari Blackmore, Gilmour... sono arrivati a diventare quello che sono stati... probabilmente avranno iniziato anche loro a fare le cover di altri, e poi, suona che ti risuona, son diventati cosí bravi... comunque queste riflessioni credo siano molto utili, perchè non è che si puó studiare la chitarra sbattendo la testa contro i muri, ma bisogna cercare di trovare una strada

Davids

Citazione di: robland il 08 Giugno, 2024, 07:24 PMMa più che altro non penso che il 99% delle persone abbia una capacità melodica nel canto chissà quanto sviluppata, quindi il cervello non ha molto/sufficiente materiale da elaborare.

Ma anche perchè l'abitudine di cantare mentre suoni la chitarra è tipica dei jazzisti. Non so se ha un nome specifico questa tecnica, ma in sostanza si tratta di questo.
https://shorturl.at/QucTp

Ma Jeff Back cantava sopra i suoi assoli per crearli? Eric Johnson canta sopra i suoi assoli per crearli?
Che poi si fa presto a dire "canta e suonaci sopra". E chi è stonato come fa? E pur essendo intonati, non tutti sanno se quello che stanno cantando è un DO o un LA. Dovresti prendere 2 anni di lezioni di canto per gestire bene la tua voce e poi finalmente potrai improvvisare sulla chitarra... Non sono un maestro, magari sto dicendo un mucchio di cavolate, però è un discorso che non mi torna se parliamo di "primo approccio all'improvvisazione" o di "composizione". Se poi uno è un chitarrista consumato con buone doti vocali come il ragazzo del video qui sopra e gli riesce, tanto di cappello a lui.
:kingot:

robland

Citazione di: Davids il 08 Giugno, 2024, 10:45 PMMa anche perchè l'abitudine di cantare mentre suoni la chitarra è tipica dei jazzisti. Non so se ha un nome specifico questa tecnica, ma in sostanza si tratta di questo.
https://shorturl.at/QucTp


Al tuo ragionamento risponderà con più cognizione Vu.
Quindi io deraglio volontariamente dal tema e dico due cose:

1- ma questi video dove li trovi?   :laughing:

2- ho aperto i commenti al video e il primo è di Charles Berthaud!!! Un bassista mostruoso che cerco di guardare poco perché mi fa venire la depressione tanto è inarrivabile.  :D


Donatello Nahi

Citazione di: robland il 08 Giugno, 2024, 11:03 PMAl tuo ragionamento risponderà con più cognizione Vu.
Quindi io deraglio volontariamente dal tema e dico due cose:

1- ma questi video dove li trovi?   :laughing:



Infatti... ho visto un paio di video di questo tizio, e sono esilaranti.

Invece ecco uno dei video di Collins, di cui parlavo prima... a 50 secondi, inizia a cantare quello che suona.


robland

Citazione di: Donatello Nahi il 08 Giugno, 2024, 11:27 PMInvece ecco uno dei video di Collins, di cui parlavo prima...

È una cosa che ho visto fare ad esempio a George Benson e a Pino Daniele. Ma finché si rimane molto melodici, tutto ok.

Ma se si tratta di qualcosa di più elaborato?
Ascolta l'assolo al minuto 2,30.
È uno dei più acclamati assoli del genere, eseguito da un virtuoso raffinato come Marty Friedman. Come si canta? Io adoro questo tipo di chitarra solista (non ho mai dimenticato questo assolo, pur se tecnico, da quando l'ho ascoltato per la prima volta, 32 anni fa), ma ipotizzo che qui sia stato usato un metodo differente.



Vu-meter


Ps: ho avuto uno studente che era esattamente come descritto nell'audio: completamente stonato. Macchina meccanica spaventosa, il migliore che abbia mai avuto: una memoria fotografica per cui imparava tutto ciò che gli facevi vedere in pochi secondi; ma doveva VEDERLO, non sentirlo. Si rivelò poi una persona disonesta e un discreto fetente, ma questa, è un'altra storia ..
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"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Donatello Nahi

Citazione di: robland il 09 Giugno, 2024, 12:02 AMÈ una cosa che ho visto fare ad esempio a George Benson e a Pino Daniele. Ma finché si rimane molto melodici, tutto ok.

Ma se si tratta di qualcosa di più elaborato?
Ascolta l'assolo al minuto 2,30.
È uno dei più acclamati assoli del genere, eseguito da un virtuoso raffinato come Marty Friedman. Come si canta? Io adoro questo tipo di chitarra solista (non ho mai dimenticato questo assolo, pur se tecnico, da quando l'ho ascoltato per la prima volta, 32 anni fa), ma ipotizzo che qui sia stato usato un metodo differente.


Questa è forse l'unica canzone dei Megadeth che conosco bene... e tra l'altro mi piace, anche il video. Son d'accordo con te che non riuscirei a cantare... forse mettendomi lí, rallentandola.... ascoltandola per gruppi di note... dopo un anno... hehehe.. Io peró ho ascoltato tutto l'audio di Vu, e penso che abbia risposto alle varie cose... credo che il concetto principale sia proprio la definizione del termine improvvisazione... per iniziare a percorrere quella strada, non puoi improvvisare subito(come facciamo quasi tutti noi), ma prob iniziare a cantare e suonare gli intervalli... e dopo qualche anno di questo percorso, si riuscirá a cantare ed improvvisare cose via via piú difficili... boh.. io inizieró a far qualcosa... è per quello che dicevo che la storia dei box non mi convince... il prof che mi ha dato lezioni, in effetti non mi ha insegnato box ( se non due box pentatonici e mezzo).... poi mi ha parlato di intervalli, ed era restio ad insegnarmi dei licks... in tutto me ne avrá insegnati tre o quattro

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