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Scale delle chitarre e diteggiature

Aperto da Fidelcaster, 27 Dicembre, 2017, 11:36 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

luvi

Citazione di: Vu-meter il 29 Dicembre, 2017, 03:47 PM
Ciao Luvi, credo che tu possa aver frainteso . Per come almeno l'ho interpretato io , Fidel chiedeva se modifichiamo i movimenti sulla tastiera ( ad esempio per realizzare i salti di quarta ) o se li facciamo allo stesso modo su chitarre diverse e posizioni diverse del manico .

Possibilissimo...  :lol: :lol: :lol:

Non colgo però un rapporto causa-effetto tra la scala lunga o corta e l'eventuale necessità di eseguire le stesse cose in modo diverso...
La mia risposta non cambia molto, insomma... non mi pongo proprio il problema della scala del manico quando voglio suonare una frase o un salto di corda... le note me le trovo sempre negli stessi tasti e con le stesse relazioni tra loro, sia che stia suonando una Tele, una PRS o una Les Paul.

Forse però continuo a fraintendere il senso della domanda...
E in questo caso, chiedo venia.  :-[
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Vu-meter

Luvi c'è. Attendiamo LuMi, a questo punto .  :sarcastic:
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Fidelcaster

È in effetti una domanda nata da una pratica, diciamo, extra-musicale: suonando le scale su tutta la tastiera per esercizio e riscaldamento, mi viene da chiedermi se non sarebbe meglio a volte modificarne la diteggiatura (quale dito suona cosa) quando mi sposto da una posizione bassa ad una alta, piuttosto che impormi, con l'obiettivo di semplificare questa parte dello studio, di utilizzare sempre la stessa diteggiatura, anche quando farlo diventa un po' laborioso. Ormai so dove sono le note sulla tastiera, perciò il mio interesse qui è rivolto prevalentemente all'aspetto tecnico-manuale dell'esecuzione (non solo delle scale naturalmente).

Non ho specificato però che stessi pensando in particolare a questo, perché la tecnica serve a suonare, perciò penso che chiedere come suonano gli altri possa servire a capire cosa è utile o inutile praticare.
:ditanaso:

luvi

Citazione di: Fidelcaster il 29 Dicembre, 2017, 04:56 PM
È in effetti una domanda nata da una pratica, diciamo, extra-musicale: suonando le scale su tutta la tastiera per esercizio e riscaldamento, mi viene da chiedermi se non sarebbe meglio a volte modificarne la diteggiatura (quale dito suona cosa) quando mi sposto da una posizione bassa ad una alta, piuttosto che impormi, con l'obiettivo di semplificare questa parte dello studio, di utilizzare sempre la stessa diteggiatura, anche quando farlo diventa un po' laborioso. Ormai so dove sono le note sulla tastiera, perciò il mio interesse qui è rivolto prevalentemente all'aspetto tecnico-manuale dell'esecuzione (non solo delle scale naturalmente).
Non ho specificato però che stessi pensando in particolare a questo, perché la tecnica serve a suonare, perciò penso che chiedere come suonano gli altri possa servire a capire cosa è utile o inutile praticare.

Diciamo che mi aveva parzialmente sviato la questione della lunghezza del diapason, ma la sostanza di parte del mio intervento non cambia.

Mi spiego meglio: il mio approccio è proprio quello di praticare il meno possibile le diteggiature, che ritengo delle diaboliche gabbie-trappola per la costruzione del fraseggio personale.
Mi alleno semmai proprio ad andare a cercare le note di un dato contesto tonale senza alcun vincolo preconfezionato da concatenazioni geometriche, per cui cambiare intenzionalmente modo di collegare le note tra loro anche sulle stesse corde è una scelta ed una pratica quotidiana in qualunque parte del manico e su qualunque chitarra...  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

zap

CitazioneQuindi non avete alcun problema ad usare le stesse diteggiature su manici diversi o in porzioni diverse del manico?
Io uso sempre diteggiature diverse veramente,cioè...una scala maggiore in Sol utilizzando le diteggiature dei modi,me la suono tranquillamente in qualsiasi porzione della tastiera.
Se invece ti riferisci anche al diapason di fender e gibson,allora posso dirti che in effetti sulla strato mi trovo un poco più comodo negli ultimi tasti (avendo dita lunghe),mentre sulla Paola sono più angusti gli spazi di manovra.

Fidelcaster

E la differenza tra strato e lp ti porta modificare le diteggiature, chessò, a usare meno il mignolo sulla lp?
:ditanaso:

zap

Ora che ci penso,il mignolo lo escludo proprio quando vado in quella zona altissima della tastiera,sia con un una che con l'altra,mentre dal 15° in giù vesro la paletta,il mignolo è abbondantemente utilizzato con entrambe.
Devo farci caso bene però,non mi sono mai posto il problema.


Fidelcaster

:ditanaso:

zap

Forse chi ha le mani piccole non modifica niente.

zap

Riflettendo sul post poco più su di LuVi,per diteggiatura non intendo esclusivamente i box,ma mi riferisco alla mia abitudine di suonare una scala...che comprende sia i box che lo sviluppo orizzontale nella tastiera.

luvi

Citazione di: Fidelcaster il 29 Dicembre, 2017, 06:01 PM
E la differenza tra strato e lp ti porta modificare le diteggiature, chessò, a usare meno il mignolo sulla lp?

Indubbiamente l'accesso agli ultimi tasti della strato è più agevole anche secondo me...
In qualche caso sulle chitarre tipo Les Paul agli ultimi tasti  mi capita di portare sulla tastiera l'intera mano sx, venendo in avanti col pollice...temo sia un retaggio delle acustiche nelle quali, specie se la spalla è intera, l'accesso è decisamente ostico!  >:(
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

zap

CitazioneIn qualche caso sulle chitarre tipo Les Paul agli ultimi tasti  mi capita di portare sulla tastiera l'intera mano sx
Si creano automatismi a volte e difficilmente ci si fà caso,ora che hai detto di questa cosa anche io modifico la 'presa' del manico,in pratica ci sto appoggiato in modo leggero solo con il pollice,o meglio...un lato del pollice e con pochissima pressione,mentre in altre parti poggio proprio l'intera pianta del pollice.

luvi

Citazione di: zap il 29 Dicembre, 2017, 06:49 PM
Si creano automatismi a volte e difficilmente ci si fà caso.

In pratica ci stiamo "auto-psicanalizzando".  :laughing:
... e l'inconscio chitarristico credo sia ricco di sorprese!!  :sconvolto:  :guitar:
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.


zap

 :laughing: ...e non ci accorgiamo neanche delle brutte facce che facciamo mentre suoniamo  :lol:

Fidelcaster

:ditanaso:

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