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Didattica => Scale, Accordi & Improvvisazione => Discussione aperta da: Vu-meter il 17 Ottobre, 2011, 05:10 PM

Titolo: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 17 Ottobre, 2011, 05:10 PM
Prendendo spunto da domande che si trovano comunemente in rete, fatte da molti di coloro che si apprestano da poco allo studio della musica e della chitarra, oppure sono già addentrati e vogliono avvicinarsi all'improvvisazione, volevo introdurre l'argomento " improvvisazione " ; in quanto spesso non è spiegato in modo semplice ed efficace; inoltre è uno di quegli argomenti davvero amati dai musicisti. Niente è più divertente che far parlare i nostri strumenti, improvvisando .

(https://forum.jamble.it/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.jamble.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2011%2F10%2Fjohn-scotfield.jpg&hash=e32df6b474aa49a146c858135d8c8e4deb507af5)

Le domande che trovo in giro e che mi vengono anche rivolte personalmente in genere sono qualcosa come: Come si improvvisa ? Cosa devo fare ? Quali scale posso coinvolgere ? Quali esercizi posso fare ? Come posso iniziare ad improvvisare ?


Incominciamo subito a definire il termine "improvvisazione", e cioè : la capacità di creare " al volo" qualcosa di musicale, qualcosa che non era stato previsto o scritto anticipatamente.

Per fare questo occorrono due requisiti fondamentali :

una buona conoscenza della tastiera ( della chitarra )
una discreta dose di musicalità

Avrete già notato che ho omesso "una buona conoscenza armonica e musicale"; perché?
L'ho volutamente omessa perchè quel tipo di conoscenza ci offre immensi ed inimmaginabili vantaggi ,ma non è obbligatoria. Se girate per New Orleans degli artisti di strada suonare divinamente, ma se vi avvicinate e gli chiedete quali scale hanno eseguito, non sapranno rispondervi.
Sto dicendo che la conoscenza della teoria musicale non serve ? Assolutamente no ! Sto solo dicendo che tale conoscenza è per il nostro vantaggio e che il 99,5% dei musicisti ne ha bisogno per improvvisare, ma non è strettamente correlata alle capacità stesse di improvvisazione.
Chi improvvisa in effetti non si mette a tavolino per decidere cosa suonerà, quali scale su quali accorsi , ecc.. altrimenti non staremmo più parlando di improvvisazione, ma di esecuzione di un qualcosa. L'improvvisazione invece nasce spontaneamente all'attimo.

Facciamo un esempio per capire meglio :
Se devo imparare una nuova lingua, mettiamo l'inglese, ho due possibilità :

partire senza sapere niente di quella lingua e andarmene in un paese di lingua anglofona ( Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, ecc.. ) per auto-obbligarmi ad imparare. Quando sarò là, sarò obbligato ad imparare, ascoltando e copiando ciò che sento intorno a me.
Studiare prima delle basi di quella lingua che mi aiutino poi quando mi trasferirò per perfezionare la mia dizione, l'accento, la precisione nell'orale e nello scritto.


Se opto per la prima scelta, la mia fatica sarà immensamente maggiore, avrò grandissime difficoltà ad articolare un discorso fatto bene e, a meno che non vada per frasi fatte già sentite, non sarò in grado di articolare una frase nuova ideata nella mia mente. Perché? Perché non ho studiato prima, non so coniugare i verbi, non so fare l'analisi logica né quella grammaticale di quella lingua, non so gestire i sostantivi, gli aggettivi e così via .. Ah !!! se avessi fatto prima un corso !!!


Ci sono persone che hanno uno spiccato talento per le lingue e tutto sommato, anche optando per la prima scelta citata sopra, se la caveranno egregiamente; ma la maggior parte di noi non è così e godrà di immensi benefici scegliendo la seconda opzione, arrivando a livelli che mai avrebbe potuto raggiungere se avesse perseguito il sogno della prima.

La stessa cosa vale per la musica. Anche in musica, è per nostro vantaggio scegliere di studiare anziché abbandonarci alla chimera di potercela fare senza alcuna base; però non è possibile affermare che sia obbligatorio.


In effetti quello che faremo quando improvviseremo però, è NON pensare alle regole . Allora a che serve conoscere tali regole ? Serve proprio a saper gestire l'improvvisazione.

Esempio : quando parlo, lo faccio fluentemente e senza troppi problemi. I miei pensieri vengono immediatamente convertiti in parole ed io ho la possibilità di dialogare piacevolmente e senza pensarci troppo su proprio perché ho studiato . Ho studiato come coniugare i verbi, come e dove mettere soggetto , complemento, come gestire gli aggettivi e così via . Non penso a questo mentre parlo, ma in effetti il mio cervello lo fa "in background" ( per usare un termine trendy ).
Devo poter fare la stessa cosa con la musica, se voglio essere padrone dell'improvvisazione. Devo poter "parlare" con il mio strumento senza pensarci troppo su, facendo scorrere le idee musicali che mi si formano in mente, in simultanea sulla chitarra. Per farlo, ho bisogno prima di studiare le regole, di poter fare un'analisi logica e grammaticale delle frasi musicali. E' vero che non ci penserò quando suonerò, ma è anche vero che questa è la base con cui posso iniziare a improvvisare e far parlare il mio strumento. Devo poter essere in grado di capire ciò che sto per fare un attimo prima di farlo, ma tutto questo... in background.

Così, è per nostro vantaggio se ci applichiamo nel tentativo di capire "i verbi, gli aggettivi, i sostantivi, ecc.." musicali perché saremo in grado di avere una gestione completa del linguaggio dell'improvvisazione.
Spero di essere riuscito a chiarire il punto .

Nelle prossime tappe vedremo come stendere alcune regole ed esercizi fondamentali che ci permetteranno di iniziare lo studio dell'improvvisazione.

Al momento, dopo aver affrontato la parte più "spinosa" della questione, passo ai saluti.


Vu :)
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Raffus il 17 Ottobre, 2011, 07:28 PM
ho letto con molto interesse.

La difficoltà sta pure nell'applicare questi concetti seguendo la base, cosa affatto scontata  :mypleasure:
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vigilius il 17 Ottobre, 2011, 08:38 PM
Concordo con l'esempio lingua=musica, per me è così, ma la situazione è pure più complicata e il Raffus ha identificato uno dei problemi non da poco.
Aggiungo che quando impariamo a parlare non sappiamo nulla di grammatica: un bambino non sa perché mette sogg. + verbo + predicato, ma lo fa perché 'neuronalmente' l'uomo è fatto così e se non lo impara in giovane età la psicologia evolutiva ha dimostrato che non lo farà mai più perché è un meccanismo che si impara una volta o non si impara più (tutti infatti sanno quanto sia difficile imparare una lingua quando non si è più giovani, ma attenti! La moderna pedagogia ha dimostrato pure che far imparare due lingue quando si è troppo piccoli può essere altrettanto dannoso).
Ma il discorso si allargherebbe troppo; io stesso dico cose simili in classe: non basta studiare a memoria il vocabolario per scrivere la Divina Commedia, purtroppo o, forse meglio, per fortuna.
C'è qualcosa di intrinsecamente creativo nella mente dell'uomo che in alcuni è talmente sviluppato da sopperire a carenza tecniche e ignoranza teorica.
Personalmente credo che noi europei viviamo in una perenne overdose culturale che ci impedisce di vivere e capire certe cose sino in fondo: ad esempio la presunta 'povertà' del blues. Suonano cinque note con tre dita, ma io non ci riuscirò mai perché sono troppo abituato a pensare tonale ed è un'abitudine che fa parte ormai proprio dei miei neuroni. Non penso per scale e armonie quando improvviso, ma 'escono' scale ed armonie perché il mio ascolto mi ha portato a riconoscere questi suoni come suoni 'giusti'.

Questo video fa ben vedere come l'ascolto di certi suoni, nel caso specifico la pentatonica, abbia condizionato i nostri neuroni in maniera determinante.

http://www.youtube.com/watch?v=Hodp2esSV9E#ws (http://www.youtube.com/watch?v=Hodp2esSV9E#ws)

Onestamente quando improvviso lo faccio su due basi: una cosciente ed una non-cosciente.
Devo per forza conoscere la struttura armonica su cui lavorare altrimenti sono perduto, ma poi quando suono (forse sarebbe più giusto dire quando 'suonavo') cerco di esprimere sentimenti. Cioè quando faccio un solo non penso 'adesso metto una maggiore, poi una locria e poi una misolidia' (nomi detti a caso perché so teoricamente cosa sono, ma quando si tratta di applicarle non ci capisco una mazza), penso invece: 'Ora suono arrabbiato, ora segue un passaggio dolce, ora uno triste, ora riprendo a tirare' e così via.
Sarà sbagliato, ma mi appaga di più.

Questo è uno dei motivi per cui ho sempre ritenuto la musica anni '70 alquanto creativa e pur imparando i soli dei miei eroi non ho mai voluto farli identici: volevo sempre metterci qualcosa di mio, se non nelle note almeno nell'intenzione.

Discorso interessantissimo che spero avrà altre puntate.
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 17 Ottobre, 2011, 09:08 PM
Credo che siamo perfettamente tutti sulla stessa linea . Alcuni concetti forse li ho spiegati male, ma concordo pienamente con te, Vigilius.

Citazione di: Vigilius il 17 Ottobre, 2011, 08:38 PM
Onestamente quando improvviso lo faccio su due basi: una cosciente ed una non-cosciente.
Devo per forza conoscere la struttura armonica su cui lavorare altrimenti sono perduto, ma poi quando suono (forse sarebbe più giusto dire quando 'suonavo') cerco di esprimere sentimenti. Cioè quando faccio un solo non penso 'adesso metto una maggiore, poi una locria e poi una misolidia' (nomi detti a caso perché so teoricamente cosa sono, ma quando si tratta di applicarle non ci capisco una mazza), penso invece: 'Ora suono arrabbiato, ora segue un passaggio dolce, ora uno triste, ora riprendo a tirare' e così via.
Sarà sbagliato, ma mi appaga di più.

Non è sbagliato, anzi, improvvisare è esattamente questo. Però è limitante; c'è tutta una zona d'ombra che se non hai mai esplorato, non raggiungerai mai di tuo. Se non ho mai sentito un salto di sesta, non mi verrà di cantarlo e dunque nemmeno di proporlo. Se invece ho cognizione di che sfumatura crea una scala Frigia , allora potrò, al momento opportuno tirarla fuori dal cilindro, perchè mi serviva proprio quella lì .
Se ho un vocabolario più forbito non significa che abbia cose più interessanti da dire,  ma solo che ho più possibilità di esprimere correttamente i miei pensieri. Potrei essere interessante anche avendo fatto la seconda elementare ? certo, ma se ho fatto qualche studio in più , a parità di creatività , sarò più libero di esprimermi e più gradevole da sentire. Insomma, tra Er Piotta e D'annunzio qualcosa ci passa ..  :laughing:


Anche Raffus ha centrato un punto squisisito, riuscire a fare tutto restando parte del contesto amalgamandosi per completare ..



Resta fermo che comunque avere maggiore cultura non significa avere cose più interessanti da dire, sia in musica che non. Quella è una cosa innata, ma che si può in parte anche coltivare.

Nei prossimi topic qualche aiuto per chi inizia da zero ad avvicinarsi all' improvvisazione.  :hi:

Vu
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vigilius il 17 Ottobre, 2011, 09:25 PM
Citazione di: Vu-meter il 17 Ottobre, 2011, 09:08 PM
...
Nei prossimi topic qualche aiuto per chi inizia da zero ad avvicinarsi all' improvvisazione.  :hi:

Vu

Lo seguirò con molto interesse; in effetti sempre più spesso sento di essere limitato, ma il tempo è veramente poco... avrei dovuto farlo quando ero più giovane, ma ero in giro a suonare che comunque rimane una grande palestra.
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Alepar il 09 Dicembre, 2011, 08:49 AM
Io porto uno spunto molto più "terra terra" alla discussione, è scontato ma secondo me non troppo: sempre attraverso l'esempio della lingua, conoscenza della grammatica etc portano alla trasformazione automatica del pensiero in parola, ma poi la parola deve uscire dalla bocca e quindi articolare le parole con la corretta pronuncia etc...così anche nella chitarra, entri in sintonia con la base, il pensiero genera l'improvvisazione, la mente lo imprime in tempo reale sulla tastiera della chitarra e poi tocca alle mani che puntualmente mi tradiscono  :angry2: tante cose non sono in grado di farle pur essendo in grado di concepirle  :angry2: a questo punto che succede secondo me?...succede una cosa brutta: che se non miglioro anche la mera la tecnica "manuale" il mio pensiero si vizierà per sempre proprio perchè l'improvvisazione è un processo istantaneo e quindi mente e mani sono coinvolte nello stesso istante e la carenza di uno dei due aspetti determina l'adagiarsi dell'altro ad un livello cui anche il primo aspetto può arrivare...mi sono spiegato male?  :acci: spero di no...

esempio: a me non vengono gli sweep (e non ho voglia di impararli), all'inizio nascevano nella mia mente e non riuscivo a farli...col tempo non nascono più nemmeno nella mia mente...
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vigilius il 09 Dicembre, 2011, 07:20 PM
Citazione di: Alepar il 09 Dicembre, 2011, 08:49 AM
...
esempio: a me non vengono gli sweep (e non ho voglia di impararli), all'inizio nascevano nella mia mente e non riuscivo a farli...col tempo non nascono più nemmeno nella mia mente...

Capisco cosa intendi dire, ma mica siamo dei professionisti che possono allenarsi tutti i giorni!!!!!!!!!

Alla fine è vero che finisco per pensare dentro le mie limitate possibilità, ma così imparo ad esprimermi meglio con poco e non è detto che sia un male, la semplicità paga spesso e volentieri in tutti i campi.

Per tornare al linguaggio con 4 parole (4 come le note del riff di Smoke on the water o l'inizio della quinta di Beethoven), un verbo e 3 sostantivi, si può fare una grande cosa. Non ci credi? Verbo stare e le parole autunno, alberi e foglie: risultato

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.


E non venitemi a dire che non è un capolavoro che vi banno tutti dal forum che non è mio.
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 10 Dicembre, 2011, 07:19 AM
Uhm .. è particolare l'affermazione di Alepar.

Penso che intendi dire che nella tua mente nasceva la necessità di fare degli sweep in quanto ti venivano in mente passaggi molto veloci , ma come fa a nascerti in mente, musicalmente parlando, una tecnica di questo tipo; la pura tecnica ? Non penso sia così .
IO ad esempio non sono certo uno che pratica losweep alla Gambale, ci mancherebbe, però il mio cervello lo aveva già elaborato decenni fa, senza che neanche sapessi cosa stessi facendo. Quando avevo ed ancora ho la necessità di passaggi veloci e la condizione me lo permette ( vicinanza delle corde ) , ecco che la mia destra sweeepa senza nemmeno che sia io a deciderlo o a chiederglielo.
Ma non è nata in me l'idea dello sweep, ma di quel passaggio veloce .

Tu intendevi dire la stessa cosa ?


Ciao

Vu :)
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 10 Dicembre, 2011, 07:20 AM
Citazione di: Vigilius il 09 Dicembre, 2011, 07:20 PM
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.


E non venitemi a dire che non è un capolavoro che vi banno tutti dal forum che non è mio.


Moderatore subito !!!!  :laughing:

Amo quest'uomo ..  :abbraccio:
Titolo: Re: Improvvisazione : come improvvissare
Inserito da: david76 il 31 Dicembre, 2011, 06:48 PM
Come dice il buon Billy Gibbons dei ZZtop se non lo conoscete andatevi a fare una ricerca, anzi ascoltate il suo sound, la musica la si può esprimere anche con solo 3 note l'importante è azzeccarle al momento giusto, nel posto giusto ma sopratutto col tocco giusto.

Questo per indicare che l'improvvisazione è tutta una questione di animo e sensazione in primis, poi è evidente che se a fianco sai accostargli la tecnica con gusto allora sei allo zenith.

Ad ogni modo per improvvisare non basta solo il gusto ci vuole anche conoscenza e cognizione di causa di cosa sto facendo.

Facciamo una prova: vi do una sequenza di accordi e poi ditemi voi cosa ci mettereste come scala per improvvisare

Cmaj7 - C7 - Cm7 - Cm7/5b

Buon lavoro!!!!!!!!!!

:hi: alla prossima

Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: MaxPRS il 11 Maggio, 2012, 07:45 PM
La padronanza dello strumento è "l'essenza" di tutto. Un bambino impara a camminare quando è padrone dell'equilibrio, impara a parlare pur non sapendo la grammatica, ma ascoltando il cervello registra e parla quando diventa padrone del linguaggio, cosi è la musica, ascolti , impari, ti eserciti, ti eserciti, e ancora  esercizi fino al momento in cui ti senti padrone dello strumento e  l'improvvisazione parte da sola. Ciao
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 12 Maggio, 2012, 06:58 AM
Citazione di: MaxPRS il 11 Maggio, 2012, 07:45 PM
La padronanza dello strumento è "l'essenza" di tutto. Un bambino impara a camminare quando è padrone dell'equilibrio, impara a parlare pur non sapendo la grammatica, ma ascoltando il cervello registra e parla quando diventa padrone del linguaggio, cosi è la musica, ascolti , impari, ti eserciti, ti eserciti, e ancora  esercizi fino al momento in cui ti senti padrone dello strumento e  l'improvvisazione parte da sola. Ciao


Ciao Max, non so se quella da te citata sia la tua esperienza personale, però ho notato che non è così per tutti. L'improvvisazione non viene a tutti allo stesso modo.. ad alcuni scatta la voglia e la necessità di improvvisare conoscendo poco o nulla , altri anche se già con una buona padronanza, non riescono a farlo. Non sono fluenti, non hanno una continuità di linguaggio e sopratutto non vanno da nessuna parte .
Sembra che come per tutte le cose, ci sia chi è più o meno portato.
Però come per tutte le cose, sia chi è portato che no, può migliorarsi . L'improvvisazione è diventata una vera e propria materia della quale discutere e si possono fare esercizi per sviluppare la consapevolezza oppure la vena creativa...
Fermo restando la tua giustissima dichiarazione per cui occorre esercitarsi allo sfinimento ..  :ookk:

Vu :)
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Mosca il 24 Maggio, 2012, 03:25 PM
Ciao ragazzi,
so già che con questo intervento qualcuno storcerà il naso....
io faccio parte di quella (folta) schiera di coloro che hanno iniziato e (per la maggior parte) continuato a suonare imparando dai dischi, più che dai libri...e dei dischi non ho mai avuto la mania di "tirare giù uguale", di fare il delay uguale e tutte quelle cose lì (che poi non ne sono neanche capace).
Forse perchè avendo sempre avuto una facilità di approcio allo strumento e di scioltezza delle mani (più con la sinistra ...non parlatemi di pennata alternata alla Petrucci  :tapis_roulant: :tapis_roulant:!!).
Adesso poi, che di tempo ne ho proprio pochino...ho bisogno di attaccare il jack e via.
Ultimamente mi è tornata forte la voglia di "studiare". Ma come ho imparato a mie spese (anche economiche) devo divertirmi ed esprimermi .....altrimenti cosa suoniamo a fare!?
e devo dire che ...mi diverto.... ma che a volte sento la necessità, direi quasi una ragionevolezza, di sfidare le colonne d'ercole delle cose che "so" fare, e mettermi moooolto umilmente a studiare. Prima di tutto a cantare sempre mentre suono....appena lo fai con continuità ti accorgi che sei "scoordinato" tra cervello e dita....io penso un suono e penso che si trovi li sul manico..invece no...e così ti rendi conto che quando sei preso e tiri la stecca...beh...è proprio per quello scollamento mente/bocca/dita.
E' vero occorre "studiare"...ma dai...studiare-esercitarsi come must per essere padroni delle sei corde e di tutti i tasti e di tutti i rivolti che esistono....no no...no fa per me, e sinceramente, non me ne vogliate, mi sembra anche un pò arroccarsi a difesa del PROPRIO modo di suonare e di intendere la musica-lità.
Niente relativismo, certe cose sono oggettive (un do rimane un do per tutti), ma burdel (rectius ragazzi) c'è chi legge un libro e lo capisce subito a menadito (tipo il mio amico Marino dei tempi dell'università  :sbavv: :sbavv:) ma alla fine poi ha le dita che non suonano...e chi legge una frase venti volte ...non la impara...ma poi riesce a suonare forse meglio dell'altro   :blues!: :blues!:
Ciò non toglie che stimo davvero chi NE SA. Ma la padronanza dello strumento non è assolutamente l'essenza di tutto. :Hsleep:
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 24 Maggio, 2012, 06:48 PM
Uhm .. non sono d'accordo solo con l'ultima affermazione .

Personalmente credo che la padronanza dello strumento sia tutto . Credo che si possa fare a meno di una certa "alta cultura" della musica, ma non della padronanza dello strumento .

Basta girare per New Orleans per sentire gente che suona in maniera straordinaria senza avere bene idea di cosa fa , quindi se ti avvicini e gli chiedi : "mi fai un'analisi ritmico/armonica di quello che hai fatto ? " probabilmente ti corre dietro tentando di sputarti, perchè non conosce affatto la parte "dell'analisi logica e grammaticale" di ciò che gli viene spontaneo.... però gli viene in mente e riesce a rifarlo sul suo strumento .
Intendo essenzialmente questo con la padronanza dello strumento: fargli fare ciò che il tuo cervello crea , esattamente come l'ha creato .

Senza questa pratica non sarebbero esistiti temo gente come Hendrix, Beck, Page e molti altri. Non è che fossero dei chitarristi sublimi in senso tecnico o accademico, ma dimostravano proprio di conoscere lo strumento e di poterlo utilizzare  a loro vantaggio;  basta sentire "The Rain Song" di Page o le molte cose di Hendrix..


Questi sono discorsi lunghi e difficili .. spero di essere riuscito ad esprimere il mio personale punto di vista senza offendere ..  :abbraccio:

Nessun problema Mosca, siamo qui per dialogare e tutte le opinioni sono rispettabilissime e degne di attenzione .  :hug2:

Vu :)
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Mosca il 26 Maggio, 2012, 09:40 AM
Citazione di: Vu-meter il 24 Maggio, 2012, 06:48 PM
Uhm .. non sono d'accordo solo con l'ultima affermazione .

Personalmente credo che la padronanza dello strumento sia tutto . Credo che si possa fare a meno di una certa "alta cultura" della musica, ma non della padronanza dello strumento .


Intendo essenzialmente questo con la padronanza dello strumento: fargli fare ciò che il tuo cervello crea , esattamente come l'ha creato .


Vu :)

Ciao Vu, forse non mi sono spiegato, ma volevo dire esattamente questo.  ;D
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 26 Maggio, 2012, 11:12 AM
Ehehe  :laughing:

io sono il re dei " fraintenditori" :king: .. chiedo venia, avevo equivocato .. :maio:


Vu  :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:
Titolo: Re: Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Mosca il 26 Maggio, 2012, 03:00 PM
Citazione di: Vu-meter il 26 Maggio, 2012, 11:12 AM
Ehehe  :laughing:

io sono il re dei " fraintenditori" :king: .. chiedo venia, avevo equivocato .. :maio:


Vu  :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:

abbbèbbè ....per stavolta ti perdono :Hlaugh: :Hlaugh:

comunque non ci sarebbe stato nulla di cui chieder venia.  :) :) :)
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vigilius il 02 Dicembre, 2012, 09:18 AM
Peccato che questo topic si sia 'arenato', rileggendolo lo trovo interessante; purtroppo noto anche che gente che aveva risposto sembra essere sparita nel nulla.
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 02 Dicembre, 2012, 11:39 AM
Citazione di: Vigilius il 02 Dicembre, 2012, 09:18 AM
Peccato che questo topic si sia 'arenato', rileggendolo lo trovo interessante; purtroppo noto anche che gente che aveva risposto sembra essere sparita nel nulla.


:cry2: :cry2: :cry2: :cry2:


Chiedo scusa a tutti, ma non ho più tempo per seguire tutto come vorrei ...

Vi prego di perdonarmi. E' ovvio che , essendo questo uno dei temi che mi sta più a cuore, appena possibile, riprenderò il discorso interrotto.. Nel frattempo naturalmente, chiunque voglia partecipare, correggere, espandere, continuare il discorso è IL BENVENUTO !!  :abbraccio:


Vu :)
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 02:02 AM
Ho letto questo topic interessante....anche dal punto filosofico della questione

Avrei una domanda da farvi
Cos'è per voi l'improvvisazione?, mi spiego meglio, suonare una riff che non è mai stato suonato da nessuno sulla base di un pezzo, è indubbiamente improvvisazione, ma se poi risuono sempre su quella base e rifaccio lo stesso riff, è ancora improvvisazione?

Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 18 Giugno, 2013, 08:55 AM
Citazione di: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 02:02 AM
Ho letto questo topic interessante....anche dal punto filosofico della questione

Avrei una domanda da farvi
Cos'è per voi l'improvvisazione?, mi spiego meglio, suonare una riff che non è mai stato suonato da nessuno sulla base di un pezzo, è indubbiamente improvvisazione, ma se poi risuono sempre su quella base e rifaccio lo stesso riff, è ancora improvvisazione?


Secondo me, come spiegato nel post di apertura :

Citazione di: Vu-meter il 17 Ottobre, 2011, 05:10 PM

Incominciamo subito a definire il termine "improvvisazione", e cioè : la capacità di creare " al volo" qualcosa di musicale, qualcosa che non era stato previsto o scritto anticipatamente.



Se non è creato all'attimo, ma concepito precedentemente, non puoi parlare di improvvisazione. Ci sta che in una improvvisazione una frase possa essere tipica del tuo vocabolario, ma parlare per frasi fatte non è improvvisare. Ecco perchè non ha molto senso, dal mio punto di vista, ragionare a "lick" . C'è gente che ne impara 980 e poi li alterna a casaccio e i risultati si sentono: non ascolti più un discorso fluente, ma un qualcosa di scomposto e costruito da frasi fatte con il pessimo risultato di non emozionare chi ti ascolta ..
Ripeto: una microfrase o più tipica del tuo vocabolario non inficia, ma se iniziano a diventare molte ..  :nea:


Vu :)
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 11:34 AM
Citazione di: Vu-meter il 18 Giugno, 2013, 08:55 AM
Citazione di: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 02:02 AM
Ho letto questo topic interessante....anche dal punto filosofico della questione

Avrei una domanda da farvi
Cos'è per voi l'improvvisazione?, mi spiego meglio, suonare una riff che non è mai stato suonato da nessuno sulla base di un pezzo, è indubbiamente improvvisazione, ma se poi risuono sempre su quella base e rifaccio lo stesso riff, è ancora improvvisazione?


Secondo me, come spiegato nel post di apertura :

Citazione di: Vu-meter il 17 Ottobre, 2011, 05:10 PM

Incominciamo subito a definire il termine "improvvisazione", e cioè : la capacità di creare " al volo" qualcosa di musicale, qualcosa che non era stato previsto o scritto anticipatamente.



Se non è creato all'attimo, ma concepito precedentemente, non puoi parlare di improvvisazione. Ci sta che in una improvvisazione una frase possa essere tipica del tuo vocabolario, ma parlare per frasi fatte non è improvvisare. Ecco perchè non ha molto senso, dal mio punto di vista, ragionare a "lick" . C'è gente che ne impara 980 e poi li alterna a casaccio e i risultati si sentono: non ascolti più un discorso fluente, ma un qualcosa di scomposto e costruito da frasi fatte con il pessimo risultato di non emozionare chi ti ascolta ..
Ripeto: una microfrase o più tipica del tuo vocabolario non inficia, ma se iniziano a diventare molte ..  :nea:


Vu :)
Però secondo me è inevitabile, alla fine, sopratutto se alla base c'è lo studio, ognuno di noi finisce per avere il proprio "linguaggio" e a ripetersi
Io ho fatto un esperimento, ho provato a suonare registrandomi, su un backing track che non avavo mai sentito, poi a distanza di mesi ho ripetuto la stessa cosa, risultato, il 90% del fraseggio era uguale, quasi come se io su quella base ci sentissi quel tipo di melodia lì e non me ne venivano altre.
Ok il problema sono sicuramente io, ma mi viene da pensare a quanto la mia mente sia influenzata da quello che so fare e quello che so fare è influenzato dal mio personale gusto musicale, fino a mettere in dubbio la parola improvvisazione

Anche ascoltando certi grandi della musica però si sente che alla fine finiscono per fare quasi le stesse cose improvvisando su pezzi diversi  :uhm:
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 18 Giugno, 2013, 12:12 PM
Citazione di: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 11:34 AM

Però secondo me è inevitabile, alla fine, sopratutto se alla base c'è lo studio, ognuno di noi finisce per avere il proprio "linguaggio" e a ripetersi
Io ho fatto un esperimento, ho provato a suonare registrandomi, su un backing track che non avavo mai sentito, poi a distanza di mesi ho ripetuto la stessa cosa, risultato, il 90% del fraseggio era uguale, quasi come se io su quella base ci sentissi quel tipo di melodia lì e non me ne venivano altre.
Ok il problema sono sicuramente io, ma mi viene da pensare a quanto la mia mente sia influenzata da quello che so fare e quello che so fare è influenzato dal mio personale gusto musicale, fino a mettere in dubbio la parola improvvisazione

Anche ascoltando certi grandi della musica però si sente che alla fine finiscono per fare quasi le stesse cose improvvisando su pezzi diversi  :uhm:


Secondo me dobbiamo già separare l'improvvisazione quando si è da soli o quando si suona in pubblico.
Nel secondo caso, tutti tendiamo a "proteggerci" in cose che conosciamo bene ed esploriamo abbastanza poco, per paura di sbagliare e/o di fare brutte figure.
In entrambe le situazioni comunque ( da soli o in pubblico ) , moltissimo di ciò che suonerò improvvisando è basato essenzialmente su due perni:

- se sono in grado di improvvisare davvero ( cioè di creare frasi musicali al volo, cantandole dentro e poi suonandole con la chitarra )
- quanto "linguaggio musicale" possiedo


Il primo si attiva solo con un enorme sforzo di esercizio continuo
Il secondo con l'ascolto e lo studio di ciò che ascolto

Suonare è come parlare ( specie nell'improvvisazione ) : se ho un grande vocabolario riesco a concepire molti più pensieri, a seguirli ed esporli correttamente e velocemente. Se so poche parole o modi di dire, sarà obbligato a rimanere su quelli e oltre a rallentare grandemente il processo, spesso sarò incespicato e  frainteso .


Improvvisare, nella sua accezione più nobile consiste nel "cantare" con la chitarra, creando linee melodiche al momento, non previste. Se ho nella mente e nel vocabolario tutta una serie di libertà mentali, le frasi musicali che posso concepire sul medesimo giro armonico, sono pressochè infinite. Basta cambiare il tempo, che anche se con le stesse note, ottengo frasi assai diverse. Inizio poi a giocare con la modulazione, con passaggi di scala, con i modi, con scale ricercate e inusuali, scomponendo diversamente gli accordi in più sottogiri oppure tenendo presente eventuali sostituzioni di accordo ( anche se poi nel giro non ci sono ) , e ottengo un mare di possibilità .

Certo che tutto questo è precluso a chi si ferma all'applicazione della penta del primo accordo .. occorre studio anche nell'improvvisazione; studio e metodo.


Vu :)
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 02:06 PM
Come dici giustamente tu, ci vuole una certa libertà mentale, bastano tre note e cambiando il tempo, gli accenti, il tocco.... si posoono fare un infinità di sfumature, spesso però, si tende a voler incatenare il tutto nella matematica musicale....e li, secondo me finisce la spontaneità di un improvvisazione

Son d'accordo che suona meglio uno che ha studiato, piuttosto che un ignorante (come me), però chi non sà, spesso crea
Non solo nella musica, in qualsiasi tipo di arte, vedi la pittura, ci sono pittori che con la tecnica riescono a fare quadri che sono fotografie, ma quella non è arte, Ligabue è arte, tanto per fare un esempio.

Allora la domanda è, come fare a migliorare la tecnica senza che questa influenzi la nostra spontaneità?
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: NitroDrift il 18 Giugno, 2013, 02:13 PM
Citazione di: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 02:06 PM


Allora la domanda è, come fare a migliorare la tecnica senza che questa influenzi la nostra spontaneità?

secondo me un'ottima " scuola " è studiarsi gli stili di certi chitarristi ... acquisire i loro fraseggi e provare a metterli in pratica mentre si improvvisa studiando ... pian piano diventano naturali ( soprattutto quelli che ci piacciono di più ) ..
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 02:28 PM
Citazione di: NitroDrift il 18 Giugno, 2013, 02:13 PM
Citazione di: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 02:06 PM


Allora la domanda è, come fare a migliorare la tecnica senza che questa influenzi la nostra spontaneità?

secondo me un'ottima " scuola " è studiarsi gli stili di certi chitarristi ... acquisire i loro fraseggi e provare a metterli in pratica mentre si improvvisa studiando ... pian piano diventano naturali ( soprattutto quelli che ci piacciono di più ) ..
Senza dubbio! ma si può chiamare improvvisazione quella? è come andare a scuola e copiare un tema  :)

Mi ricordo ani fà quando provavo a tirare giù l'intro di Little Wing, le note erano quelle, ma veniva fuori una cosa che non c'entrava niente, più brutta ci mancherebbe, am per lo meno era mia, poi a forza di provare sono migliorato e oggi quell'intro lo riesco a fare quasi bene, solo che adesso faccio una brutta copia del grande Jimi, prima facevo una mia interpretazione, magari brutta ma personale

dov'è quella linea sottile che separa la mia fantasia dalla mia tecnica?
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: NitroDrift il 18 Giugno, 2013, 02:32 PM
io lo vedo più come un " know how " da sfruttare ... certe frasi sono utilizzabili in più contesti ... e questo aiuta soprattutto live a non ripetere sempre la solita " minestra " ...  perchè secondo me la fantasia nel crearsi nuovi " fraseggi " nasce dopo uno studio di questi .. quindi mettersi li .. segnarseli e riprovarseli e magari sistemarli.. nulla nasce dal nulla..
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Moreno Viola il 18 Giugno, 2013, 04:47 PM
Condivido molto l'opinione di Barbablues.

Credo che i grandi chitarristi, anzi direi i musicisti in generale, si siano formati ascoltando i dischi e cercando di rifarne i brani, ma quasi mai copiando uno stile.
Probabilmente, essendo a digiuno di tecnica, tante cose che ascoltavano dovevano interpretarle secondo le proprie possibilità e questo gli ha permesso di crearsi uno stile personale ed è il motivo per cui non ci sono due Gilmour, due Page o  due Blackmore, ma al massimo delle brutte copie degli originali.
Però, proseguendo sulla strada del parallelismo con il linguaggio, ci sono chitarristi che hanno il talento di sintetizzare, "concetti elevatissimi" in pochissime note, ma molti altri che hanno bisogno di un vocabolario più voluminoso per esprimersi.
Credo che ognuno debba trovare la sua strada.
Io personalmente, amo la visione un po' romantica del "lo faccio a modo mio", però non posso negare che rischi di diventare un po' una maniera per arrendersi alla pigrizia e non impegnarsi più di tanto ad imparare. 
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 05:52 PM
Ecco questo è un altro punto! La pigrizia.....e il suo contrario

certe volta la passione è talmente tanta che pur di riuscire a suonare come vorremmo ci autolesioniamo in uno studio all'estremo delle forze....poi quando ci troviamo a suonare siamo talmente imbottiti tra scale Frigie, quelle della Lidia, quelle della Locria, i risvolti, gli orli....che perdiamo di vista quello che stiamo facendo...MUSICA, una melodia che ti entra nella pelle, che ti sciuscita emozioni, che ti fà muovere il piedino o agitarti tutto  ;D

No va bè, non voglio fare la parte del talebano, studiare è importantissimo, imparare dagli altri, altrettanto, ma L'improvvisazione....

Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 18 Giugno, 2013, 06:52 PM
Nitro ovviamente ha un background diverso perchè suonando in una cover band deve giustamente assimilare le sfumature del chitarrista da emulare.  Questo poi fa sì che quando suona "per sè stesso" un minimo esca fuori tutto ciò che ha studiato ed imparato , sia nel fraseggio che nello stile del mito che deve uguagliare.

Il termine "improvvisazione" DOVREBBE prescindere da lick, tricks, frasi o parti di esse già assimilate, ecc.. "Improvvisare" DOVREBBE voler dire: su questa base adesso canto e po rifaccio ciò che ho cantato. O mi registro ( se posso) o devo imparare a tradurre al volo ciò che penso.
L'esercizio di cantare, registrarsi e poi rifare, è devastante per chi non lo hai mai fatto perchè apre strade che MAI avrebbe intrapreso se avesse suonato "alla vecchia" .
Il problema è che molti si limitano a suonare lasciandosi guidare dalle mani, ma la chitarra è uno strumento che si suona con la bocca  :shocking: .. CLICCA (http://forum.jamble.it/esercizi/1-'la-chitarra-e-uno-strumento-che-si-suona-con-la-bocca'-(frank-niatshi)/).

Scherzosamente, vi prego nessuno si offenda, chiamo quel modo di suonare la "sindrome della scimmietta ammaestrata" .. non ho ancora trovato un'espressione meno offensiva che renda la stessa immagine ..



Vu :)
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 07:13 PM
Bisogna che impari a cantare allora!  :smiley-shocked031:
:quotone:
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Moreno Viola il 18 Giugno, 2013, 09:03 PM
Citazione di: Vu-meter il 18 Giugno, 2013, 06:52 PM
...perchè suonando in una cover band deve giustamente assimilare le sfumature del chitarrista da emulare.

Non sono tanto d'accordo con questa frase. Per me il concetto regge se si suona in una tribute band dove è giusto replicare perfettamente il gruppo che si omaggia, ma se il repertorio è ampio e spazia tra molti generi, secondo me ha più senso cercare di esprimere il più possibile la propria personalità, altrimenti si rischia l'effetto Juke Box (citare questo reperto del millennio scorso tradisce la mia veneranda età... ).
Nella seconda metà degli anni settanta al grido di "suona prima di saperlo fare", i ragazzi di allora hanno salvato la musica popolare.
Quella, forse discutibile, attitudine ha generato gli U2, i Cure, i Clash, persino i Metallica e pensando alle loro versioni decisamente molto personali di brani altrui, direi che non si preoccupavano molto di essere fedeli all'originale.
Detto questo sono consapevole che riuscire a fare realmente proprie, cose già dette da altri è forse la cosa più difficile.

Citazione di: Vu-meter il 18 Giugno, 2013, 06:52 PM
Il termine "improvvisazione" DOVREBBE prescindere da lick, tricks, frasi o parti di esse già assimilate, ecc.. "Improvvisare" DOVREBBE voler dire: su questa base adesso canto e po rifaccio ciò che ho cantato. O mi registro ( se posso) o devo imparare a tradurre al volo ciò che penso.
L'esercizio di cantare, registrarsi e poi rifare, è devastante per chi non lo hai mai fatto perchè apre strade che MAI avrebbe intrapreso se avesse suonato "alla vecchia" .
Il problema è che molti si limitano a suonare lasciandosi guidare dalle mani, ma la chitarra è uno strumento che si suona con la bocca  :shocking: .. CLICCA (http://forum.jamble.it/esercizi/1-'la-chitarra-e-uno-strumento-che-si-suona-con-la-bocca'-(frank-niatshi)/).

Questa parte la condivido in pieno e secondo me è esattamente la prima cosa che si fa quando si prende in mano uno strumento.
Cantiamo istintivamente da quando riusciamo ad emettere qualche suono, ancora prima di parlare correttamente, quindi cantare le melodie strumentali è naturale.
Appena ci troviamo con una chitarra, la prima cosa che facciamo è rifare le melodie che cantiamo sotto la doccia, che sia "Per Elisa", la sigla di Mork e Mindy o il tema dello spot della pasta.
Secondo me interviene un aspetto a rovinare questo comportamento naturale ed è il pensiero che suonare e cantare siano due cose distanti tra loro.

Citazione di: Vu-meter il 18 Giugno, 2013, 06:52 PM
Scherzosamente, vi prego nessuno si offenda, chiamo quel modo di suonare la "sindrome della scimmietta ammaestrata" .. non ho ancora trovato un'espressione meno offensiva che renda la stessa immagine ..

Non mi offendo, trasformerò tutte le Telecaster in taglieri per i salumi.  :laughing:

A parte gli scherzi, quello che descrivi è il trucchetto dei chitarrari analfabeti (categoria nella quale competo con ottimi risultati  ;D ), che ti permette di suonare sempre intonato ma in modo estremamente didascalico.
"Sindrome della Scimmietta" rende l'idea.

Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 19 Giugno, 2013, 10:21 AM
Citazione di: Moreno Viola il 18 Giugno, 2013, 09:03 PM

Non sono tanto d'accordo con questa frase. Per me il concetto regge se si suona in una tribute band ...


Perdonami, ho sbagliato a scrivere .. Nitro suona appunto in una Tribute Band.


Citazione di: Moreno Viola il 18 Giugno, 2013, 09:03 PM
Questa parte la condivido in pieno e secondo me è esattamente la prima cosa che si fa quando si prende in mano uno strumento.
Cantiamo istintivamente da quando riusciamo ad emettere qualche suono, ancora prima di parlare correttamente, quindi cantare le melodie strumentali è naturale.
Appena ci troviamo con una chitarra, la prima cosa che facciamo è rifare le melodie che cantiamo sotto la doccia, che sia "Per Elisa", la sigla di Mork e Mindy o il tema dello spot della pasta.
Secondo me interviene un aspetto a rovinare questo comportamento naturale ed è il pensiero che suonare e cantare siano due cose distanti tra loro.


:mypleasure: :abbraccio: :abbraccio:


Citazione di: Moreno Viola il 18 Giugno, 2013, 09:03 PM

Non mi offendo, trasformerò tutte le Telecaster in taglieri per i salumi.  :laughing:


:overreaction: :cry2:


:laughing: :lol: :lol:


Citazione di: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 07:13 PM
Bisogna che impari a cantare allora!  :smiley-shocked031:
:quotone:

Ma no, tu sai già cantare .. non è che tu debba diventare Al Jarreau , si tratta solo di cantare ( cosa istintiva fin dalla nascita ) ciò che crei in quell'attimo, per per utilizzare la voce ( che è ben più abituata a far fluire i pensieri ) come strumento da copiare.

Vu :)
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Corrado il 09 Novembre, 2013, 11:40 AM
Salve a tutti!
Leggendo il post iniziale mi sembra di aver capito che dovrebbero esserci delle "lezioni" pratiche e semplici su come improvvisare, ma non le ho trovate. Forse sono in un'altra sezione, ma comunque posto qui il mio problema dato che non saprei dove postare.
Premessa: come ho scritto nella presentazione, sono totalmente autodidatta e non conosco termini tecnici e regole varie, abbiate quindi pazienza con la mia ignoranza :)
Con alcuni colleghi (tutti autodidatti e ignoranti), abbiamo fatto una piccola band: io alla chitarra, un bassista e un cantante-batterista. Il cantante ha scritto una canzone su un giro di tre accordi: do-7, sol-7, sol#-7, sol-7, do-7. Se io volessi scriverci un assolo, o improvvisare, dovrei suonare la scala pentatonica minore di do? E quando la canzone è in sol dovrei seguire la pentatonica di sol? Cosa potete consigliarmi?
Ho scaricato e studiato le pentatoniche da questo forum, ma mi sento sempre un po' impedito quando provo ad esercitarmi alla chitarra, anche perché so che ci sono molte altre scale e non so quali sono le differenze tra di loro. Se avete consigli da darmi fate pure :)
Grazie!  :thanks:
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 09 Novembre, 2013, 01:03 PM
Ciao Corrado,

purtroppo le lezioni sull'improvvisazione si sono arenate causa mancanza di tempo ,ecco perchè non le trovi, per lo meno non specifiche. Ci sono molte altre piccole discussioni e lezioni che riguardano l'argomento e potremmo far subentrare nel discorso, ma una vera e propria scaletta di lezioni sull'improvvisazione ancora non c'è, sorry ..  :sorry: .. il tempo è sempre troppo poco !  :angry2: >:(


Venendo a noi, mi sento di darti alcuni consigli :

se ancora non hai confidenza con le pentatoniche maggiori e minori, al momento, concentra il tuo sforzo su quelle prima di passare ad altre scale più complesse. Se sei in ambito rock o rock-blues già con le pentatoniche puoi fare moltissimo!
Prendi confidenza sia con i movimenti che ti permettono di eseguire le scale, sia con i suoni che le compongono. Vai nella nostra sezione delle backing track e magari scegli una base semplice per iniziare a suonare le pentatoniche dapprima in maniera "scolastica" ossia scandendo bene ogni nota, senza bucare, con calma ed ascoltando il risultato cercando di memorizzare la sensazione che ti restituisce.
Poi, preso confidenza con ciò, inizia con semplici pattern di poche note 3 o 4 massimo, estratti dalle pentatoniche, a rendere la loro esecuzione in modo ritmico "distaccandoti" cioè, dal modo scolastico, che prevedeva una certa meccanicità e una eguaglianza sia ritmica che di accenti per tutte le note. Puoi prender espunto dal linguaggio parlato: crea brevi frasi di poche sillabe e poi apponi ad ogni sillaba una nota, cercando di riprodurre ciò che la tua voce ha naturalmente fatto copiando ritmica, accenti e quanto più possibile.
Non ho la pretesa di chiudere qui l'argomento, ma è una ottima base di partenza ..

Per risponderti correttamente e dovutamente poi riguardo al vostro brano, occorrerebbe una tua conoscenza maggiore di armonia, puoi partire dalle mini-lezioni nella sezione per approfondire argomenti legati a questo particolare aspetto.
Alla veloce e senza troppi approfondimenti,( peccato perchè è dai "perchè" che nasce la conoscenza) posso dirti che puoi suonarci la pentatonica minore di Sol e quella di Do , ponendo particolare attenzione però a quando si sposta in Sol#, in quanto lì avrai qualche difficoltà dovuta al cromatismo ( molto dipende da quanto dura, da quanto si avverta, ecc.. ) .

Buon viaggio !!! :boat: .. e facci sapere come va !


Vu :)
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Corrado il 09 Novembre, 2013, 01:22 PM
Grazie!
Ero proprio alla ricerca di "consigli di base" come quelli che mi hai appena dato, adesso metterò su un po' di backing track come mi hai suggerito e cerco di farci qualcosa di decente :)
Ti farò sapere come si evolve la situazione con la mia band, a presto!
Corrado
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Moreno Viola il 10 Novembre, 2013, 12:42 AM
Mi permetto di aggiungere qualcosa ai consigli di Vu, che tra l'altro condivido pienamente.
Una delle cose che, non avendo mai avuto un maestro, mi è mancata e che probabilmente ha compromesso il mio percorso chitarristico, è stata la mancanza di qualcuno che sottolineasse più l'aspetto melodico di un esercizio rispetto a quello tecnico.
Come ti ha suggerito Vu, non eseguire le scale in modo meccanico, o meglio non solo perchè a livello tecnico serve anche quello, ma alternale utilizzando le basi per creare delle frasi melodiche, prima di poche note, addirittura potresti ascoltare come suona un'unica nota a seconda dell'accordo che l'accompagna e poi potresti creare delle tue frasi aggiungendo pian piano altre note.
In questo modo abituerai l'orecchio ad anticipare la nota successiva, esattamente come fai quando parli e metti insieme le parole per comporre una frase di senso compiuto.
Buon lavoro e tienici informati.
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: nihao65 il 10 Novembre, 2013, 07:49 AM
Quoto quanto detto da Vu e Moreno e aggiungo un consiglio che diedero anche a me anni fa proprio quando all'epoca conoscevo praticamente solo la scala pentatonica in una posizione: se ti è possibile registrati una base con il giro di accordi su cui devi sviluppare il solo e poi suonaci sopra registrando tutto; riascolta poi quello che hai fatto lasciando giudicare al tuo orecchio.

Nihao
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Corrado il 10 Novembre, 2013, 11:42 AM
Grazie a tutti!
Devo dire che piano piano sto iniziando a capire un po' come potrei suonare per la canzone, e sto prendendo confidenza con la pentatonica minore.
Grazie ancora, e se avete un po' di tempo andate a vedere il mio post nella sezione "my gear", ho postato foto della mia strumentazione e anche un link di soundcloud dove anscoltare un paio di provini (e ho fatto anche una domanda sulla registrazione, dato che non riesco ad avere una qualità accettabile!  :sos: )
Grazie ancora, a presto!
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Elliott il 08 Luglio, 2016, 09:26 AM
Ho una domanda che, causa le mie limitatissime conoscenze tecniche e dunque della relativa terminologia, faccio fatica a formulare. Cmq....ci provo.

Sto molto lavorando di improvvisazione; questo è esercizio che impegna praticamente l'80% del tempo del mio studio quotidiano.
Decido di eseguire delle scale pentatoniche; o ricorrendo a 2 mini posizioni di geometrie speculari,così da coprire verticalmente tutta una porzione di tastiera oppure, decido di spostarmi diagonalmente lungo tutta la tastiera. Per variare, finito un giro di improvvisazione, ricomincio spostando la tonica cambiando anche corda di partenza.
Devo dire che, trovo bene le note corrette sulla tastiera e....comincio ad avere il coraggio di "staccare" la mano destra per dei salti, in maniera da non dover fare sempre le stesse note in maniera consecutiva.

Però...e qui arriva la domanda:  per quanto mi impegni, per quanto cerchi di cambiare direzione o che salti addirittura da un "box" all'altro (questo quando eseguo la scala diagonalmente sulla tastiera), mi ritrovo sempre a fare sempre le stesse combinazioni di note e suoni. Devo però dire che è veramente raro che mi ritrovi a suonare note per così dire....fuori posto. E questo è confortante. Ma andando alla ripetitività delle combinazioni....è handicap determinato dal mio livello (cosa che accetto serenamente::) ) o è un limite fisiologico delle scale di cui sopra e che quindi, per poter avere varietà di suoni più ampie, è necessario che le stesse siaano ampliate ed integrate con altre scale?
Spero di essere riuscito a farmi capire
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: zap il 08 Luglio, 2016, 10:06 AM
Tranquillo Elliot,il limite è solo la fantasia e la pratica,le note della scala quelle sono...puoi aggiungere dei cromatismi,ma la scala non cambia.
Una pentatonica è uguale per tutti,da Clapton a...me,poi ci si mettono i lick,i cromatismi,le terzine e chi più ne ha...più ne metta.
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Moreno Viola il 08 Luglio, 2016, 10:19 AM
Facendo il consueto parallelo con il linguaggio parlato, potremmo riassumere dicendo che ci sono persone che riescono a esprimere dettagliatamente dei concetti con una manciata di parole ed altre che necessitano di un vocabolario più esteso.
La pentatonica è sufficiente a permetterci di dire qualcosa e lo dimostrano i tantissimi musicisti che non hanno usato altro.
Vedrai che con l'impegno e la determinazione che stai dimostrando e ovviamente con i tuoi tempi giusti, riuscirai a dire la tua anche con la pentatonica, anche se non è da escludere che tu possa avvertire la necessità di ampliare il vocabolario.
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Vu-meter il 08 Luglio, 2016, 11:38 AM
Citazione di: Moreno Viola il 08 Luglio, 2016, 10:19 AM
Facendo il consueto parallelo con il linguaggio parlato, potremmo riassumere dicendo che ci sono persone che riescono a esprimere dettagliatamente dei concetti con una manciata di parole ed altre che necessitano di un vocabolario più esteso.
La pentatonica è sufficiente a permetterci di dire qualcosa e lo dimostrano i tantissimi musicisti che non hanno usato altro.
Vedrai che con l'impegno e la determinazione che stai dimostrando e ovviamente con i tuoi tempi giusti, riuscirai a dire la tua anche con la pentatonica, anche se non è da escludere che tu possa avvertire la necessità di ampliare il vocabolario.

:quotonemegagalattico:

Tieni inoltre presente che alla fine dei giochi, una scala è formata da x note che si ripetono. prendile un po' dove vuoi, sono sempre le stesse ..
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Elliott il 08 Luglio, 2016, 11:48 AM
Certo Moreno mi è chiaro e, come dichiarato vivo serenamente la Cosa. Anzi....sono molto soddiafatto e lo ritengo un grosso risultato il riuscire a nonn suonare mai "out" se non deliberatamente (piccoli traguardi che percepisco come immensi).

Quello che mi intetessa(va) capire da quale lato si trova il "limite". Ma qualunque sia la risposta....sono sereno::)
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Max Maz il 08 Luglio, 2016, 12:14 PM
Il limite di una scale è il suo stesso pregio.
E' caratteristica e peculiare quindi se da un lato regala una tinta all'improvvisazione dall'altro potrebbe far venir voglia, ogni tanto, di cambiare colore. :occhiolino:
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Fidelcaster il 08 Luglio, 2016, 12:47 PM
Citazione di: Elliott il 08 Luglio, 2016, 09:26 AMPerò...e qui arriva la domanda:  per quanto mi impegni, per quanto cerchi di cambiare direzione o che salti addirittura da un "box" all'altro (questo quando eseguo la scala diagonalmente sulla tastiera), mi ritrovo sempre a fare sempre le stesse combinazioni di note e suoni. Devo però dire che è veramente raro che mi ritrovi a suonare note per così dire....fuori posto. E questo è confortante. Ma andando alla ripetitività delle combinazioni....è handicap determinato dal mio livello (cosa che accetto serenamente::) ) o è un limite fisiologico delle scale di cui sopra e che quindi, per poter avere varietà di suoni più ampie, è necessario che le stesse siaano ampliate ed integrate con altre scale?

Improv Guitar Lesson - #2 Pentatonic Phrasing - Oz Noy - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=SVLNCpUNTHA)
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Elliott il 08 Luglio, 2016, 05:31 PM
Ottimo esempio Fidel  :thanks: :thanks:


In pratica, la mia insicurezza mi ancora ai movimenti canonici e mi fa andare avanti ed indietro dallo stesso sentiero. Questo mi conforta poiché, cioò significa che, man mano approfondisco la conoscenza del territorio, proverò a battere io dei sentieri nuovi.

Almeno....questo è quanto deduco da quello che leggo e dal video (che ho veramente molto apprezzato) di Fidel
Titolo: Re:Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi
Inserito da: Fidelcaster il 08 Luglio, 2016, 07:55 PM
Soprattutto, l'indicazione di Oz (come di tanti altri) è che la varietà delle figurazioni ritmiche è più importante della varietà delle "collezioni" (scale, arpeggi) di note utilizzate.