Domanda semplice e difficle:
Come impostare uno studio da autodidatti , indirizzato a blues e Jazz ?
Da dove cominciare ? Con cosa ?
Come impostare un programma che dia continuità alla cose fatte in modo intelligente legate tra loro ?
Non so rispondere Guido, mi dispiace.
Spero di aver scelto un buon corso scegliendo "Chitarra Jazz" & "Musica d'insieme" c/o una buona scuola della mia città.
Finra i metodi acquistati e le lezioni di insegnanti bravi ma con poco metodo non mi hanno portato molto lontano.
Me ne sono reso conto soltanto quest'estate quando mio fratello mi ha regalato alcune ore preziose.
Oltre l'aspetto tecnico, l'intenzione e l'entusiasmo hanno subito fatto la differenza e mi hanno permesso di scoprire melodie che non sapevo di saper suonare.
Ma lui abita a Roma e quindi cerco un buon surrogato . ::)
Purtroppo io proprio non ho tempo per frequentare delle lezioni e DEVO fare da solo.
Magari potresti dirmi come è strutturato il tuo corso ammesso che non sia un corso avanzato.
Il corso è avanzatissimo, per l'insegnante. :laughing:
Appena Inizia ti aggiorno..
Merci bocou !
SE ( ripeto SE ) il percorso che vuoi seguire è improntato al jazz, non può mancare lo studio degli standards, con conseguente analisi armonica e melodica.
Come dico sempre però, anche con il migliore metodo in mano, non sarà MAI come andare da un buon insegnante che ti traccia il percorso, ti aiuta, ti sprona, ti corregge, e SOPRATTUTTO ( è paradossale , ma è la verità ) ti "obbliga" mentalmente ad essere disciplinato negli studi e ad avere una continuità.
Ci sono molti libri, in ogni caso, sul jazz e sugli studi da fare.
Vu :)
Dopo questi ragionamenti pensavo di prendere i libri di Jody Fisher che sono mi pare abbastanza graduali .
Poi un amico mi ha passato un condensato in DVD degli Abersold che ricordo di avere usato in gioventù e da altri mi dovrebbero arrivare anche delle cose mi hanno detto di Joe Pass :inchino:
LO so VU il maestro ci vorrebbe, ma non posso proprio come tempo disponibile , e tu di tante cose da fare in poco tempo ne sai qualcosa.
Inoltre lo faccio soprattutto la sera tradi e nel fine settimana nei ritagli.
Per questi motivi più che chiedere un metodo, cosa che ho fatto a parte, chiedevo consigli su come impostare uno studiominimo perchè sia organizzato oltre a seguire il metodo stesso.
Citazione di: Guido_59 il 27 Settembre, 2015, 05:49 PM
Dopo questi ragionamenti pensavo di prendere i libri di Jody Fisher che sono mi pare abbastanza graduali .
Poi un amico mi ha passato un condensato in DVD degli Abersold che ricordo di avere usato in gioventù e da altri mi dovrebbero arrivare anche delle cose mi hanno detto di Joe Pass :inchino:
LO so VU il maestro ci vorrebbe, ma non posso proprio come tempo disponibile , e tu di tante cose da fare in poco tempo ne sai qualcosa.
Inoltre lo faccio soprattutto la sera tradi e nel fine settimana nei ritagli.
Per questi motivi più che chiedere un metodo, cosa che ho fatto a parte, chiedevo consigli su come impostare uno studiominimo perchè sia organizzato oltre a seguire il metodo stesso.
Come dicevo, se parliamo di Jazz, lo studio degli standards è obbligatorio.
Parti da quelli più semplici e sviscerali, ribaltandoli come un calzino: oltre ad imparare l'armonia e la melodia, prova varie soluzioni di accordi ( rivolti, posizioni, voicing ) . Prova poi a farli interamente per arpeggi . Prova anche a suonare armonia e melodia insieme, un po' a modi pianoforte. Studia poi quali legami ci siano tra melodia ed armonia, quali scale sono coinvolte, quali note out e soprattutto chiediti il perchè delle cose. Che effetto ti fa quel certo grado out su quell' accordo ? Cosa ti trasmette ?
Ecc...
Difficile riuscire a racchiudere tutto in un post, ma lo studio di un brano, se fatto approfonditamente, può durare mesi !
Vu :)
Citazione di: Vu-meter il 27 Settembre, 2015, 06:51 PM
.......
Difficile riuscire a racchiudere tutto in un post, ma lo studio di un brano, se fatto approfonditamente, può durare mesi !
Vu :)
:quotone:
I tuoi consigli sono sempre preziosi e li seguirò, ma alcune delle cose che dici sono un po' troppo avanzate per me adesso almeno e volevo fare un passo indietro,
Nonostante ciò credo che alternare lo studio didattico in senso stretto a quello di bstandarfd facili o progressioni tipo II-V-I oltre che utile possa essere una divertentente alternativa ai semplici esercizi .
O mi sbaglio ?
Tra poco il vecchio Guido torna sui banchi di scuola
Citazione di: Guido_59 il 27 Settembre, 2015, 08:24 PM
I tuoi consigli sono sempre preziosi e li seguirò, ma alcune delle cose che dici sono un po' troppo avanzate per me adesso almeno e volevo fare un passo indietro,
Nonostante ciò credo che alternare lo studio didattico in senso stretto a quello di bstandarfd facili o progressioni tipo II-V-I oltre che utile possa essere una divertentente alternativa ai semplici esercizi .
O mi sbaglio ?
Tra poco il vecchio Guido torna sui banchi di scuola
Non sono riuscito a capire; perdonami, Guido. :maio:
:abbraccio:
Voglio dire che quello che tu dici richiede conoscenze che io ora non ho.
Quindi credo che seguire un metodo scritto mi possa aiutare , magari integrandolo con degli studi II-V-I e standard molto semplic suonadoci sopra anche se il metodo non lo prevede subtio credo possa essere oltre che utile un piacevole diversivo.+HO fatto più caos vero ?
Citazione di: Guido_59 il 27 Settembre, 2015, 10:50 PM
Voglio dire che quello che tu dici richiede conoscenze che io ora non ho.
Quindi credo che seguire un metodo scritto mi possa aiutare , magari integrandolo con degli studi II-V-I e standard molto semplic suonadoci sopra anche se il metodo non lo prevede subtio credo possa essere oltre che utile un piacevole diversivo.+HO fatto più caos vero ?
Mi fai ridere... :laughing: ( in senso buono :abbraccio: )
E' ovvio che un percorso di studi si segue proprio per colmare le lacune che si hanno; non avrebbe senso studiare ciò che già si conosce ( a meno di non approfondimenti ) ; quindi niente di strano che tu non abbia conoscenza di ciò che ti ho proposto, te l'ho proposto apposta !!
Se parti "easy" però, ce la puoi fare. Hai dimostrato di conoscere e saper suonare Autumn Leaves, ad esempio. Ma l'hai "ribaltata come un calzino" ?
Vu :)
Ecco sta cosa del calzino mi intriga .... ora c'è da capire come si fa. :-\
Citazione di: Max Maz il 28 Settembre, 2015, 07:33 AM
Ecco sta cosa del calzino mi intriga .... ora c'è da capire come si fa. :-\
Citazione di: Vu-meter il 27 Settembre, 2015, 06:51 PM
....ribaltandoli come un calzino: oltre ad imparare l'armonia e la melodia, prova varie soluzioni di accordi ( rivolti, posizioni, voicing ) . Prova poi a farli interamente per arpeggi . Prova anche a suonare armonia e melodia insieme, un po' a modi pianoforte. Studia poi quali legami ci siano tra melodia ed armonia, quali scale sono coinvolte, quali note out e soprattutto chiediti il perchè delle cose. Che effetto ti fa quel certo grado out su quell' accordo ? Cosa ti trasmette ?
Ecc...
Vu :)
Appunto Vuino bello .... "abc" .... perchè "def" mi crea l'effetto scalino alto tipo piramide. :etvoila:
Rivolti ok, posizioni ok, voicing ???
Farlo per arpeggi ???
il resto che hai scritto è intorno a "ghi" :acci:
Maldita ignoranza. :wall:
Citazione di: Vu-meter il 27 Settembre, 2015, 05:30 PM
SE ( ripeto SE ) il percorso che vuoi seguire è improntato al jazz, non può mancare lo studio degli standards, con conseguente analisi armonica e melodica.
:quotonegalattico:
Ci sono insegnanti che un'ora di lezione te la fanno anche la sera dopo cena, magari se non lo trovi nella tua zona oggi puoi prendere lezioni anche via Skype anche se non è il massimo (io preferisco l'insegnate affianco) però ho visto che ora l'adottano anche molte scuole di chitarra e con ottimi risultati. Io ho abbandonato i metodi appunto perchè non ero costante, non ero motivato e alcune cose non le capivo per mancanza di basi. Ora con l'insegnante invece posso fargli tutte le domande che ho finchè non le capisco, ci sono alcuni argomenti che ho affrontato 3 o 4 mesi fa che mi sono entrati in testa solo oggi perchè ci vuole tempo per assimilare e comprendere alcuni ragionamenti, sono motivato perchè studio ogni settimana per prepararmi i pezzi/esercizi/studi da eseguire/ripetere la prossima lezione, poi mi controlla se effettuo bene la pennata e tante altre cose ::) quindi se riesci a trovare un'oretta a settimana per una lezione te la consiglio Guido.
Che ne dite di analizzare un brano Jazz questa sera? più tardi apro un bel topic su un brano che ho da studiare per la prossima lezione ::) in teoria dovrei solo suonare gli accordi e la melodia e il maestro mi ha dato una spiegazione riguardo le cadenze armoniche utilizzate. Per ora sono in grado solo di capire la tonalità del brano, come suonare gli accordi e più o meno capire le cadenze armoniche utilizzate.
Riguardo i manuali di Jazz vorrei un parere su questo di Begotti, qui ci sono alcune pagine prese dal suo sito:
http://www.donatobegotti.com/uploads/files/pdf_libri/JGI/JGI.pdf (http://www.donatobegotti.com/uploads/files/pdf_libri/JGI/JGI.pdf)
Mi permette di dire la mia, un po' in "controtendenza" rispetto alle vostre risposte.
Il Jazz è un linguaggio complesso e per quanto lo si ascolti non è detto che si sia da subito in grado di "parlarlo" ancora di più se lo si affronta da autodidatti.
Con tutta la buona volontà che potrebbe metterci, è improbabile che un bambino delle elementari riesca a comprendere la "Divina Commedia".
Per questo a mio parere per affrontarlo è necessario avere consapevolezza "grammaticale" del linguaggio che già si utilizza.
Per fare un esempio, l'armonia Jazz prevede accordi estesi oltre le tre note della triade, il che complica un po' le cose.
Se non ho ben chiaro il perché una determinata frase si incastri così bene su quel determinato accordo in un contesto più semplice e con un vocabolario più limitato, come posso pretendere di affrontare un discorso più impegnativo?
Io, fossi in te, mi concentrerei sull'analisi di brani orecchiabili, magari anche dei jingle o dei temi presi da film e cercherei di riconoscere nelle frasi che compongono il motivo, le triadi degli accordi che la sostengono.
Dico questo perché nella maggior parte dei casi la logica sulla quale si fonda la composizione, e in particolar modo nel Jazz, è proprio quella degli arpeggi, che creano quella sensazione di completezza che ci fa stare bene quando ascoltiamo un brano che ci piace.
Citazione di: Grix il 28 Settembre, 2015, 10:20 AM
Che ne dite di analizzare un brano Jazz questa sera? più tardi apro un bel topic su un brano che ho da studiare per la prossima lezione ::) in teoria dovrei solo suonare gli accordi e la melodia e il maestro mi ha dato una spiegazione riguardo le cadenze armoniche utilizzate. Per ora sono in grado solo di capire la tonalità del brano, come suonare gli accordi e più o meno capire le cadenze armoniche utilizzate.
Se è alla portata dei più, molto volentieri Grix. :mypleasure:
Citazione di: Max Maz il 28 Settembre, 2015, 08:27 AM
Appunto Vuino bello .... "abc" .... perchè "def" mi crea l'effetto scalino alto tipo piramide. :etvoila:
Rivolti ok, posizioni ok, voicing ???
Farlo per arpeggi ???
il resto che hai scritto è intorno a "ghi" :acci:
Maldita ignoranza. :wall:
Il voicing è un termine che indica la disposizione delle note sullo strumento anche se in realtà è improprio come uso del termine.In verità il voicing è strettamente legato all'arrangiamento e dovrebbe contemplare anche gli altri strumenti coinvolti, ma oramai moltissimi si riferiscono al termine "voicing" per intendere la scelta della disposizione delle note sulla tastiera. In modo particolare, il così chiamato voicing chitarristico si concentra sulla nota al canto e sulla nota al basso dell'accordo; ovviamente le altre vanno di conseguenza.
Spesso, dati i limiti imposti dello strumento, occorre omettere alcune note ( visto che abbiamo sono 4 dita da poter usare ( 5 talvolta, se riusciamo ad integrare il pollice ) ) e naturalmente , la prima ad essere omessa , per necessità, è il quinto grado dell'accordo. La seconda che può essere omessa è la tonica .
La scelta di quali note suonare e come disporle è detta 'voicing' , anche se, come detto, è improprio come uso del termine.
Eseguire il brano per arpeggi invece consiste semplicemente nell'eseguire il brano pizzicando una nota per volta , per ogni accordo, dalla più bassa alla più alta in senso ascendente o viceversa, in senso discendente; cercando il giusto grado nella tastiera della chitarra .
Il resto di cui parlavo è invece più teorico come aspetto, ma diventa pratico nel momento in cui lo relazioni alle sensazioni.
Che effetto mi fa quella nota su quell'accordo ? Come potrei usarla io ? Quando ? Accompagnata a cosa ? Ecc...
Come scrive bene lei. Grazie. :hug2:
Citazione di: Max Maz il 28 Settembre, 2015, 07:55 PM
Come scrive bene lei. Grazie. :hug2:
Ma cosa mi dici mai ... :-[
Citazione di: Max Maz il 28 Settembre, 2015, 07:11 PM
Citazione di: Grix il 28 Settembre, 2015, 10:20 AM
Che ne dite di analizzare un brano Jazz questa sera? più tardi apro un bel topic su un brano che ho da studiare per la prossima lezione ::) in teoria dovrei solo suonare gli accordi e la melodia e il maestro mi ha dato una spiegazione riguardo le cadenze armoniche utilizzate. Per ora sono in grado solo di capire la tonalità del brano, come suonare gli accordi e più o meno capire le cadenze armoniche utilizzate.
Se è alla portata dei più, molto volentieri Grix. :mypleasure:
non saprei, il brano di cui parlo è ''Afternoon In Paris'' che dici? :eheheh:
Uh, a quanti bpm ?
@ VU
dove mi hai sentito suonare Autumn Leaves che devo ancora pubblicare il duetto con Piroblues ? ??? AH forse hai sentito la prima parte sul mio canale di soundcloud ! :acci:
Meno male che ti faccio ridere , vedrò come riesco ad applicare un metodo scritto su un libro al quale non posso fare domande.
Il libro di Begotti l'ho presi tempo fa e adesso l'ho tirato fuori , a me non sembra male, ma dire se è valido ci vuole un esperto !
Citazione di: Max Maz il 28 Settembre, 2015, 08:15 PM
Uh, a quanti bpm ?
domani metto spartito e il resto e vediamo :eheheh:
Dimenticavo un apprezzamento a Moreno per quanto ha detto. :sorry: ::)
Citazione di: Guido_59 il 28 Settembre, 2015, 09:48 PM
Dimenticavo un apprezzamento a Moreno per quanto ha detto. :sorry: ::)
Grazie.
Forse sono stato troppo diretto, ma a me procedere in questo modo sta dando molte soddisfazione e te lo consiglio vivamente.
Poi non so se un giorno questo mi porterà a comprendere anche il Jazz, ma per il momento ho dei segni tangibili di piccoli miglioramenti che mi danno una bella iniezione di fiducia e credo che anche tu potresti ottenere gli stessi minimi ma entusiasmanti progressi.
Bravo Moreno , ottimi consigli e considerazioni !
:abbraccio:
Io il mio primo concerto di jazz l'ho sentito che ancora ascoltavo la Prima PFM, Orme e Guccini. Alla Festa dell'Unità a Bologna : Avevo 13 anni .
Per il diploma delle medie mio padre mi portò in treno a Firenze a sentire Enrico Rava e nello stesso anno a Bologna Cecil Taylor.
La serie dei concerti , non delll'ascolto ,si è interrotta parzialmente quando a Bologna smisero il Festival Jazz e quando il cambio di lavoro e la nascita del figlio nel 1989 non mi lasciarono molto tempo libero.
Non so se conosco o capisco il Jazz infatti non sono quello che si ricorda a memoria i titoli dei brani , ma posso dire di avere più Jazz nelle orecchie e nel sangue di quanto ne ho di blues, il che mi ha portato a sentire più di una volta Miles Davis , Charlie Mingus , Jack De Johnette, Max Roach, Dizzie Gillespie, John Abercrombie e mi fermo se non annoio.
Per questo a 56 anni suonati ci vorrei provare, poi quello che viene viene , perchè se mi diverto va sempre bene.
Un altro plauso per il saggio Moreno
E' quasi tempo di rinfrescare l'avatar caro Guido. ;D