Ciao a tutti. Onestamente non sapevo nemmeno in che sezione o come intitolare il post.
Da qualche mese sto migliorando parecchio. Tecnica, teoria, controllo, tutto migliora.
Epperò la musica è subdola. Quando ti sembra di aver scalato una montagna scopri di averne di fronte una ancora più grande.
Uno degli aspetti che ho migliorato di più è la conoscenza del manico. Dove sono le note, dove sono gli intervalli, dove sono gli arpeggi.
Tuttavia mi sento carente.
Se sono tranquillo a fare esercizi mi oriento facilmente. Però quando leggo a prima vista (ci si prova almeno...) e quando improvviso non ci siamo.
Le mani vanno, ma il cervello non gli sta dietro. Con l'istinto vorrei fare qualcosa e magari le dita stanno già viaggiando, ma mi manca il controllo di quello che faccio.
Esempio: se, come esercizio, devo fare una scala (che sia in verticale o in orizzontale) per seste, non ho problemi. Se invece sto improvvisando, il mio istinto sente che l'armonia del brano in quel punto "vuole" un passaggio per seste, le mani ci si stanno già gettando, ma, proprio in quel momento, il cervello va in buffering.
Che nota sto per schiacciare? Sarà quella giusta? Ok ci sono, ah no qua devo andare un tasto indietro...
E quindi per non sbagliare finisco per rifugiarmi nel box della scala (box in senso lato, anche in orizzontale) o, nei momenti di blackout, nella pentatonica.
Non so come spiegarlo. Pensate a una partita di calcio. L'attaccante punta il difensore, intuisce che in un dato istante può fare un tunnel, superare l'avversario e finire solo davanti al portiere. È una cosa che in allenamento ha fatto mille volte. Però in quel momento è come se si dimenticasse come si porta palla e si bloccasse. E alla fine finisce per perdere palla (sbagliare nota) o per rifugiarsi in un passaggio all'indietro (pentatonica).
Conoscete qualche esercizio che consenta di rimuovere questa "latenza" tra cervello e mani?
Cioè esercizi per migliorare la consapevolezza e la prontezza sul manico.
Vi dico cosa faccio al momento:
- mi faccio scale in verticale e in orizzontale sul manico.
Non necessariamente seguendo dei box, eh. A volte faccio 2 note per corda, a volte 3, a volte 4, a volte sto proprio su una corda sola.
Suono tutti gli intervalli della scala, dalla seconda alla quattordicesima. Le note della scala le "canto" pure a voce alta mentre le suono. Canto la nota "base", non la nota "target". Per capirci se faccio una scala di do maggiore per terze e suono do-mi re-fa canto "do" e "re" (cantandole tutte procederei davvero troppo lentamente)
Studia approfonditamente gli arpeggi.
ATTENZIONE, NON le diteggiature (non metterti a memorizzare dei box e non usare testi che usino i box. I chitarristi troppo spesso pensano a posizioni e questo NON aiuta) ma gli intervalli. Mentre li fai, canta gli intervalli e ripetili mentalmente tonica, terza, quinta, settima, ecc. Concentrati affinchè tu possa memorizzare i rapporti tra una presunta tonica e il suo "mondo". Fai finta di dover imparare il sistema solare, i nomi e le posizioni dei pianeti e la loro massa. La tonica è il tuo sole e tutto il resto gli gira attorno ed ha una sua particolare valenza e una certa distanza dalla stella.
Fai lo stesso cantandoti anche le note, ma questo, a parte (esempio : Re Fa La Do, ecc.. ).
Datti degli obbiettivi a breve e medio termine, ad esempio : ogni settimana poniti l'obbiettivo di aver imparato un certo arpeggio ( che so, le dominanti) in una certa porzione di manico: 1a inversione, 2a inversione, 3a inversione, 4a inversione. Sforzati di NON permettere alla tua mente di memorizzare le posizioni infischiandone di quale intervallo sia. Imponile di pensare a quale intervallo sta suonando.
Ascendi e discendi le inversioni una alla volta.
Passa all'ottava superiore e fai lo stesso. Quando sei pronto, cuci il tutto.
Quando la settimana dopo comincerai un nuovo arpeggio (ad esempio il minore settima) riparti mentalmente da quello che hai già imparato e sposta solo le note che ti servono (in questo caso, la terza indietro di un semitono per renderla minore).
In mezzo a tutto questo : ASCOLTA MOLTO BENE. Ascolta i suoni degli intervalli con l'obbiettivo di memorizzarli. Attenzione perchè le inversioni sono "tricky", da questo punto di vista.
Prossimo step (datti un lasso di tempo ragionevole di due o più mesi prima di approdare qui): suona i brani tutti ad arpeggi pensando agli intervalli mentre li svolgi. Prenditi dei brani che ti piacciono e non suonare gli accordi, ma gli arpeggi. Così inizierai anche a sentire l'armonia in modo molto diverso, come "scucita" ed è un po' come se potessi scendere "nel profondo". E' un modo molto diverso di ascoltare.
Piano piano la mente comincerà ad aver chiara la "visione di campo" della disposizione degli intervalli e si formerà in te quella sicurezza che ora ti manca a motivo di una mancanza di confidenza. Hai una base di conoscenza, ma non di consapevolezza.
Poi passerai ad inserire ulteriori colori :none, undicesime, tredicesime.
Ci vogliono TEMPO, SFORZI e COSTANZA. Mettilo in conto. Ma se farai le cose serenamente, per obbiettivi realistici e senza mollare, ce la farai sicuro e il tempo ti sembrerà volato.
PS: se pensi ti possa essere utile, possiamo anche pensare di fare una web call per chiarire meglio certi aspetti.
grazie mille Vu :fan:
Guarda, dopo ti scrivo un PM, una call me la farei volentieri.
Vediamo se ho capito. Provo a ipotizzare un workout a breve e medio termine.
Spero che questa cosa possa essere utile anche per altri che sono nella mia stessa situazione (lo so che siete lì fuori :D), ossia per chi conosce le scale e ha un'infarinatura di armonia, ma vuole pian piano trasformare la conoscenza in consapevolezza, come correttamente osservi ::)
Breve termine: questa settimana faccio i maj7 nella zona centrale del manico (che ne so, più o meno dal 4°-5° al 7°-8° tasto). Inizio coi Maj7 perchè hanno un suono che mi rilassa. Sembra stupido ma è così :D
Mi invento un esercizio: parto da una tonica e da lì vado a beccarmi tutti gli intervalli della quadriade. Faccio tonica-terze, tonica-quinte, tonica-settime. Il tutto cantando nota e "ruolo" all'interno dell'arpeggio.
Inizio con lo stato fondamentale e poi ripeto il tutto sui rivolti.
Ma sbaglio o questo potenzierà parecchio anche il mio livello di ear training? :firuli:
Medio termine: La settimana dopo, nella stessa porzione di manico, faccio le dominanti. La settimana dopo i minori settima e quella dopo i semidiminuiti.
Così in un mesetto dovrei aver coperto gli arpeggi principali su quella porzione di manico.
A lungo termine potrei ripetere l'operazione in altre porzioni di manico.
Uff, mi ci vorranno mesi per "masterare" tutto il manico e dire che mancano tutti gli altri intervalli! Ma mi piacciono le sfide :hey_hey:
PS: Magari non mi sparo tutti i giorni tutte le 12 tonalità...magari faccio un giorno C, F, G, il giorno dopo Bb, Eb, Ab, e così via, che dici? ::)
Citazione di: Santi il 21 Aprile, 2020, 04:56 PM
.. e così via, che dici? ::)
Più o meno sì. Personalmente ti consiglierei di iniziare suonando e conseguentemente cantando (il nome degli intervalli) e l'arpeggio (nel tuo caso maj7) nei vari rivolti. Parti da una nota sulla sesta corda a scelta e sviluppa I III+ V VII+. Mentre le esegui cantale. Canta e ricanta ed esegui e riesegui avanti e indietro.
Passa al secondo rivolto : III+ V VII+ I e fai uguale.
Passa al terzo rivolto e fai uguale : V VII+ III+ I
Passa al quarto rivolto e fai uguale: VII+ I III+ V
Passa all'ottava superiore (SENZA SPOSTARTI NEL MANICO).
Se vuoi coadiuvare anche con il tuo esercizio, va benissimo : I III+ ; I V; I VII+. Però non dimenticaro l'altro perchè ti fornisce la chiave di lettura degli arpeggi e degli accordi (meglio dei rivolti degli accordi).
Settimana seguebte : fai uguale con le dominanti.
Citazione di: Santi il 21 Aprile, 2020, 04:56 PM
Ma sbaglio o questo potenzierà parecchio anche il mio livello di ear training? :firuli:
Assolutamente. Per non parlare del turbo che ti si attiverà quando ( ma non avere fretta, fai le cose fatte bene e ti dureranno per la vita per cui questo è il famoso obbietivo a medio/lungo termine) suonerai e canterai i brani arpeggiando. Svilupperai un orecchio mostruoso e non ci sarà accordo o rivolto che ti potrà restare nascosto. :reallygood:
Citazione di: Santi il 21 Aprile, 2020, 04:56 PM
grazie mille Vu :fan:
Guarda, dopo ti scrivo un PM, una call me la farei volentieri.
Vediamo se ho capito. Provo a ipotizzare un workout a breve e medio termine.
Spero che questa cosa possa essere utile anche per altri che sono nella mia stessa situazione (lo so che siete lì fuori :D), ossia per chi conosce le scale e ha un'infarinatura di armonia, ma vuole pian piano trasformare la conoscenza in consapevolezza, come correttamente osservi ::)
Breve termine: questa settimana faccio i maj7 nella zona centrale del manico (che ne so, più o meno dal 4°-5° al 7°-8° tasto). Inizio coi Maj7 perchè hanno un suono che mi rilassa. Sembra stupido ma è così :D
Mi invento un esercizio: parto da una tonica e da lì vado a beccarmi tutti gli intervalli della quadriade. Faccio tonica-terze, tonica-quinte, tonica-settime. Il tutto cantando nota e "ruolo" all'interno dell'arpeggio.
Inizio con lo stato fondamentale e poi ripeto il tutto sui rivolti.
Ma sbaglio o questo potenzierà parecchio anche il mio livello di ear training? :firuli:
Medio termine: La settimana dopo, nella stessa porzione di manico, faccio le dominanti. La settimana dopo i minori settima e quella dopo i semidiminuiti.
Così in un mesetto dovrei aver coperto gli arpeggi principali su quella porzione di manico.
A lungo termine potrei ripetere l'operazione in altre porzioni di manico.
Uff, mi ci vorranno mesi per "masterare" tutto il manico e dire che mancano tutti gli altri intervalli! Ma mi piacciono le sfide :hey_hey:
PS: Magari non mi sparo tutti i giorni tutte le 12 tonalità...magari faccio un giorno C, F, G, il giorno dopo Bb, Eb, Ab, e così via, che dici? ::)
Io ho ancora molta strada da fare in proposito però da apprendista che sta per strada ti dico la mia esperienza: la prima volta mi ci sono messo di buona lena e così ho fatto per alcuni giorni.
La settimana successiva stavo per mollare tutto. Mi dicevo: ma dai, è impossibile, è faticosissimo, sto solo sprecando tempo! Non memorizzerò tutta questa roba.
Poi ho messo da parte questo pensiero e ho continuato qualche altro giorno.
Poi ho messo da parte tutto perché ho avuto un periodo di lavoro intenso.
Dopo un mese ho riprovato pensando di dover ricominciare da zero, e non ti dico invece quante cose mi ricordavo! Ho avuto bisogno solo di una rinfrescata ed ho ripreso ad andare avanti.
Io sono stanco morto solo a leggere fin qui :maio:
Non ce la posso fare :sorry:
Citazione di: Santano il 21 Aprile, 2020, 06:32 PM
Io sono stanco morto solo a leggere fin qui :maio:
Non ce la posso fare :sorry:
Spesso è più faticoso leggere che fare. :laughing:
Bene, prima di cena ho iniziato a familiarizzare con l'esercizio.
Bello tosto! Oserei definirlo un approccio "pianistico" alla chitarra (o, meglio, un approccio che costringe a suonare ragionando). Bene Bene, un mattoncino alla volta ce la farò a costruire la mia casa musicale :D
PS: dopo quando ho un attimo ti scrivo vu ::)
PPS: benchè l'applicazione che più mi interessa sia l'improvvisazione, sono sicuro che un esercizio del genere potrà anche migliorare la lettura a prima vista (forse il mio più grosso tallone d'Achille)
Questo è un esercizio che ha risvolti ovunque, anche nell'improvvisazione, in quanto aiuta sia a conoscere la tastiera, ma anche i suoni. Si prende consapevolezza di dove siano disposti i gradi e di quale sensazione generano rispetto alla tonica.
Conoscenza tastiera, conoscenza intervalli, ear training, musicalità, tecnica. Infine, racchiudendo il tutto : consapevolezza.
Non c'è niente che non tragga beneficio da questo esercizio. :reallygood:
A proposito del suonare cantando le note.
Pensavo anch'io a questo thread ieri sera mentre seguivo quel video :laughing:
Olè!! :yeepy:
#taavevodetto
:lol:
Si certo, tutto bellissimo. Peccato che John Mayer, oltre che essere chitarrista, è anche cantante ed è intonatissimo (cosa tutt'altro che scontata per molti professionisti!!). Facessi io questo esercizio, disimparerei anche le poche cose che so della chitarra :laughing:
Conoscenza approfondita delle scale, perlomeno la maggiore e minore naturale, dei gradi, la comprensione delle loro alterazioni in chiave, e degli intervalli a seconda della scala, penso che questo sia già un ottimo modo per districarsi bene nel manico della chitarra. Ultimamente, su pianoforte però, poi passerò a farlo anche su chitarra, sto appunto esercitandomi a cantare gli intervalli, piano piano su più scale, il mio orecchio è purtroppo poco efficiente e penso che mi possa aiutare. Ma sto proprio cercando di cantare in generale tutte le scale, di suonarle, di dire a voce alta le note che sto suonando sia in ascendente che discendente, piano piano, ogni giorno dedico una decina di minuti a questo scopo e sta molto aiutando.
Io credo che il primo passo che dovresti fare e sapere le 5 tecniche sulle scale , poi fare le estensioni.
Parti con la scala di DO Maggiore al primo tasto e poi va in progressione sulle altre scale del manico , poi ogni tecnica una sua scala.
Poi una cosa che è molto importante , mi dicevi della lettura , dovresti scrivere la scala e poi suonarla ..senza diteggiatura ...in tal modo ti rimane impressa la notazione sui tasti.
Basta fare mezz'ora di lettura tranquilla , non bisogna saper leggere contrappunti o sestine o autori russi. Se uno suona blues e rock non ha bisogno di fare letture particolari.
Allenarsi su pentagramma trovo sia un'ottima cosa, permette di interagire più a fondo con quello che si sta trattando, di ragionarci a fondo e quello che più conta è proprio l'assimilazione cosciente del tema che si sta trattando. Trovo che sia fondamentale tra l'altro, quando si tratta la teoria, di testarla in maniera pratica sullo strumento, che non rimanga solo un concetto poi tralasciato, dal momento che il concetto teorico si apprende è buona cosa visualizzarlo e valutarlo da quel momento sempre su ciò che si fa. Anche sulle scale, sapere immediatamente quante e quali alterazioni ci sono è un aiuto considerevole, anche solo per ricavarsi a orecchio qualche passaggio e farlo relativamente in velocità senza incartarsi, se siamo in tonalità di RE ad esempio, se abbiamo capito il concetto delle scale a fondo, sappiamo in anticipo che abbiamo due alterazioni, il FA# e il DO#, quindi sappiamo perfettamente come muoverci in quella scala, sappiamo cosa suonare, dove stanno e quali sono le alterazioni, ciò ci permette non soltanto di avere limpido il manico ma anche di tirarsi giù ad orecchio brani o soli, il ché è una comodità immensa, conoscendo le note che compongono le scale e rispettive alterazioni possiamo ricavarci accordi in quella tonalità, riarrangiarli in altra tonalità, ricavare velocemente le note che servono. Le scale sono secondo me la cosa più cruciale in assoluto, le fondamenta assolute su cui si basa l'armonia. Le 12 scale maggiori e minori, secondo me, sono il lascia passare per avere consapevolezza con lo strumento musicale, consapevolezza che poi si riversa inevitabilmente anche sulla qualità pratica del musicista, perchè quando sai dove e perchè mettere le mani ci stai infinitamente meno a imparare un brano, rispetto alla condizione di doversi muovere in una rete fitta e imperscrutabile, lo dico perchè l'ho vissuto personalmente, sono due mondi totalmente diversi.
La chiave sta nel fondere teoria e pratica, la teoria va testata sullo strumento e deve diventare una prassi automatica poi in tutto il percorso a venire, perché se lasciato solo come concetto teorico fine a sé stesso per poi tornare a non badarvi serve a poco, il miglior modo per comprendere un concetto teorico è capirlo mediante la pratica effettiva e costante sullo strumento, affinchè diventi una cosa naturale.
Volevo chiederti ma tu suoni a plettro o a pizzico con le dita ?
Era una curiosità ...
Citazione di: AndyMi il 29 Settembre, 2022, 02:55 PMVolevo chiederti ma tu suoni a plettro o a pizzico con le dita ?
Era una curiosità ...
Ormai praticamente solo in fingerstyle. Nota però che gran parte del mio bagaglio è stato fatto sul pianoforte e continuo a studiare su quello, poi trasporto su chitarra. Ho 12 anni di pianoforte (solista), mi sono fermato degli anni per una frattura alla mano e ho ripreso da qualche mese dopo appunto anni di fermo, anni in cui sono tornato alla chitarra, pertanto sono decisamente più bravo sul pianoforte che sulla chitarra, sono più pianista che chitarrista, la chitarra mi ha dato un sacco di confusione, per via della poca chiarezza del manico rispetto al pianoforte, ci ho passato tanti guai, anche solo a riconvertire quei concetti che mi sono chiari come il sole sul pianoforte e mi vengono naturalissimi .. ma piano piano, anche riprendendo ad esercitarmi sulle scale con la chitarra, sto migliorando anche nella visione del manico! Ho sofferto molto ad esempio la difficoltà a costruirmi da solo gli accordi, non volevo usare il CAGED ma gli intervalli come faccio sul piano, capendo però che il problema era di pigrizia mia, non avevo voglia di ripartire da zero ad esercitarmi a fondo sulle scale, che sono la chiave di volta per capire il manico, lasciandomi trasportare dalla comodità di impararmi le diteggiature a memoria senza analizzarle, cosa che poi si è rivelata deleteria perchè a una certa mi ha bloccato dal migliorare, perchè poco importa che tu sappia che il DO7+ è formato da DO MI SOL SI, sappia gli intervalli e la teoria ma non lo visualizzi chiaro sulla tastiera della chitarra, è quello il vero problema, il visualizzarlo chiaro come se fosse una mappa ormai tradotta e ben visibile, lì ho iniziato a riprendere un iter di esercitazione/studio più serrato, con risultati. Le 12 scale minori e maggiori (le modali poi sono una cosa in più che male non fa, ma le basi sono le 12 minori e maggiori), i concetti legati alla creazione degli accordi e dei gradi delle scale e ti diventa chiaro, ovvio, serve un percorso però unendo teoria e pratica non è noioso, anzi, tutt'altro! Ma era poi il traguardo a cui volevo attingere dal primo momento che ho ricominciato seriamente con la chitarra, la chiarezza del manico così da muovermi con la stessa naturalezza che ho sul pianoforte, sentivo che fosse lì la chiave per divertirmi come avrei voluto, solo che poi la pigrizia del dover ricominciare da zero con le esercitazioni mi ha rifrenato.
Adesso che ho ripreso a suonare anche il pianoforte sto riprendendo a leggere in chiave di FA, dopo anni di fermo serve necessariamente riallenarsi, ma anche per la chiave di SOL, se non leggo per mesi poi accuso seriamente peggiorie nella lettura.. è una cosa da fare spesso altrimenti accuso palpabili peggiorie.