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Accordi dominanti ed altre amenità

Aperto da Fostex, 08 Ottobre, 2019, 10:33 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Fostex

Qualche domanda mooolto probabilmente ingenua che sono venute a galla dal mare della mia confusione.
Cercando in giro sento solo parlare della scala diatonica maggiore.  :-\
Ma la scala diatonica minore esiste? Se la risposta si, è identica alla maggiore ma parte ad es da LAm SIdim Do REm ecc.? Non se ne parla perchè è ovvio e scontato o perchè è stupido domandarselo? O c'è un accordo internazionale per tenerla nota a pochi eletti?  ???

Accordi dominanti:
L'accordo di dominante è l'accordo di V grado della scala diatonica. 
E' sempre e solo di settima?
L'accordo di dominante nella scala diatonica è maggiore visto che il V grado è maggiore. Giusto? (es. Do->Sol)
Allora nella scala diatonica minore (sempre che esista, vedi sopra) è minore? (es. LAm->MIm) :-\

Accordi dominanti secondari:
Sono i rispettivi accordi dominanti dei vari accordi che formano la scala diatonica.
Sono sempre e solo di settima? cosa determina che siano maggiori o minori? Perchè comunque fanno riferimento alla scala diatonica della tonica (es. se la scala è di Do, la dominante secondaria di LAm è MIm (VIm e IIIm della scala di DO) o nel caso di SOL la dom. sec. è REm (V e IIm della scala di do).
Oppure fanno riferimento alla scala (maggiore? minore?) di cui l'accordo sarebbe la tonica?  :wall:

Vu-meter

Citazione di: Fostex il 08 Ottobre, 2019, 10:33 PM
Qualche domanda mooolto probabilmente ingenua che sono venute a galla dal mare della mia confusione.
Cercando in giro sento solo parlare della scala diatonica maggiore.  :-\
Ma la scala diatonica minore esiste? Se la risposta si, è identica alla maggiore ma parte ad es da LAm SIdim Do REm ecc.? Non se ne parla perchè è ovvio e scontato o perchè è stupido domandarselo? O c'è un accordo internazionale per tenerla nota a pochi eletti?  ???



La scala a cui ti riferisci è la Scala Minore Naturale. E' imparentata fortemente con la Scala Maggiore costruita sul suo terzo grado, essendo le medesime note.
Esistono poi altre scale minori (es: minore armonica e minore melodica ).


Citazione di: Fostex il 08 Ottobre, 2019, 10:33 PM
Accordi dominanti:
L'accordo di dominante è l'accordo di V grado della scala diatonica. 
E' sempre e solo di settima?
L'accordo di dominante nella scala diatonica è maggiore visto che il V grado è maggiore. Giusto? (es. Do->Sol)
Allora nella scala diatonica minore (sempre che esista, vedi sopra) è minore? (es. LAm->MIm) :-\



Il termine "dominante" si riferisce alla sua posizione "fisica" e al suo ruolo acustico. Si usa infatti anche per indicare la quinta nota della scala maggiore e non solo l'accordo che vi si sviluppa. Nella scala maggiore è sempre un accordo maggiore, se lo si sviluppa a 4 voci o più, è sempre di settima. Personalmente collego proprio il termine "dominante" al fatto che è il famoso accordo con il tritono dentro, ossia un intervallo di tre toni (o di quarta eccedente, se preferisci) che è quello conosciuto anche, storicamente parlando, come intervallo proibito .. :censored: .. in quanto ritenuto brutto, indegno e da taluni persino rappresentante del diavolo.  :sarcastic:
Nella scala minore il quinto grado è minore. Ammetto di NON ricordare se e come cambiassero i nomi degli intervalli, ma istintivamente non mi riferirei MAI ad un mi minore come ad un accordo di dominante della scala di La minore. Cosa che invece farei se si parlasse di minore arminica, dove il quinto grado è nuovamente maggiore e di settima, ossia, nella mia mente, di dominante.



Citazione di: Fostex il 08 Ottobre, 2019, 10:33 PM

Accordi dominanti secondari:
Sono i rispettivi accordi dominanti dei vari accordi che formano la scala diatonica.
Sono sempre e solo di settima? cosa determina che siano maggiori o minori? Perchè comunque fanno riferimento alla scala diatonica della tonica (es. se la scala è di Do, la dominante secondaria di LAm è MIm (VIm e IIIm della scala di DO) o nel caso di SOL la dom. sec. è REm (V e IIm della scala di do).
Oppure fanno riferimento alla scala (maggiore? minore?) di cui l'accordo sarebbe la tonica?  :wall:

L'accordo di dominante secondaria può essere maggiore se sviluppato come triade o maggiore con settima minore (ossia di dominante) se sviluppato a 4 o più voci.
Può esserlo qualsiasi accordo che funga da accordo di passaggio dominante --> una ipotetica tonica purchè l'accordo di arrivo sia un accordo della tonalità e la dominante secondaria sia appunto la sua ... dominante.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Fostex

Grazzzzisssssimo Vu!
ora so che tu sei uno di quella ristrettissima elite  ;D

Citazione di: Vu-meter il 09 Ottobre, 2019, 09:00 AM
La scala a cui ti riferisci è la Scala Minore Naturale. E' imparentata fortemente con la Scala Maggiore costruita sul suo terzo grado, essendo le medesime note.
Esistono poi altre scale minori (es: minore armonica e minore melodica ).
Mi accorgo ora che forse ho posto male la domanda. Eè che faccio confusione anche con la terminologia  :-\ ???.
Intendevo la scala armonizzata, cioè di scale formate da accordi. Perchè quando trovo scala minore naturale, armonica, melodica trovo sempre che si riferiscono alle singole note ma mai all'armonizzazione. Per quello che mi chiedevo se forse è una domanda senza senso.  :acci:

Io volevo capire come si costruisce una scala che parte ad esempio da un accordo di  LAm.
Cioè l'armonizzazione di una scala minore (spero che si dica così).

Vu-meter

Ehm.. no, funziona al contrario : gli accordi nascono armonizzando le scale e non viceversa.
Questo è il motivo per cui sullo stesso accordo si possono applicare più scale: perché armonizzando quelle scale, si ritrova sempre lo stesso accordo.
Il più delle volte però, è in una posizione diversa sulla scala, per cui, l'applicazione scala/accordo suonerà diversa...
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robland

Citazione di: Fostex il 09 Ottobre, 2019, 01:17 PM
Grazzzzisssssimo Vu!
ora so che tu sei uno di quella ristrettissima elite  ;D

Citazione di: Vu-meter il 09 Ottobre, 2019, 09:00 AM
La scala a cui ti riferisci è la Scala Minore Naturale. E' imparentata fortemente con la Scala Maggiore costruita sul suo terzo grado, essendo le medesime note.
Esistono poi altre scale minori (es: minore armonica e minore melodica ).
Mi accorgo ora che forse ho posto male la domanda. Eè che faccio confusione anche con la terminologia  :-\ ???.
Intendevo la scala armonizzata, cioè di scale formate da accordi. Perchè quando trovo scala minore naturale, armonica, melodica trovo sempre che si riferiscono alle singole note ma mai all'armonizzazione. Per quello che mi chiedevo se forse è una domanda senza senso.  :acci:

Io volevo capire come si costruisce una scala che parte ad es da un accordo di ad esempio LAm.
Cioè l'armonizzazione di una scala minore.

Ma gli accordi della scala di LAm sono uguali a quelli di DO maggiore.

luvi

Citazione di: robland il 09 Ottobre, 2019, 02:13 PM
Ma gli accordi della scala di LAm sono uguali a quelli di DO maggiore.

Certamente, infatti si chiama "relativa minore", o "modo eolio" della scala di Do maggiore: stesse note a partire da un centro tonale differente (La invece di Do).

L'armonizzazione delle scale minori dà luogo ad accordi interessanti e diversi se ci si basa sulla scala minore armonica (7° grado aumentato) e su quella melodica (6° e 7° grado aumentati). In questi casi passiamo in rassegna tutti gli accordi (alterati e non) tipici dei modi minori.  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Mariano

anche la scala maggiore armonica è molto bella, e genera accordi molto interessanti.

In generale scala maggiore, maggiore armonica, minore melodica e minore armonica sono 4 scale dalle quali deriviamo la stragrande maggioranza degli accordi che usiamo, quindi è bene conoscerle


Vu-meter

Citazione di: robland il 09 Ottobre, 2019, 02:13 PM

Ma gli accordi della scala di LAm sono uguali a quelli di DO maggiore.



Esatto, come ti hanno già risposto, cambia solo il centro tonale.
Questo ovviamente accade SEMPRE quando si analizzano scala maggiore e relativa minore. Quel "relativa" la dice lunga sul rapporto che intercorre tra le due.
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Fostex

Ci sto mettendo un po' di tempo ad assorbire le vostre risposte perché nel frattempo mi avete fatto capire di avere qualche vuoto in più da colmare prima di riuscire a mettere in pratica i vostri consigli. Direi che è tipico di chi impara senza un maestro e quindi senza un metodo, insomma un po' alla cieca.

Mi sembra di capire che la l'armonizzazione della scala minore è più complessa della maggiore perché a più varianti e variabili.
Mi sembra di capire che ce ne sono tre perché nessuna delle tre è perfetta (o visto da un  punto di vista opposto permettono più scelta).
Ce ne è una più usata? O vengono di sovente mescolate tra loro o mai?

Vu-meter

Di scale minori ce ne sono diverse, specie se si includono quelle modali.

Genericamente, si tendono però a presentare come più diffuse la minore naturale, la minore armonica e la minore melodica (quest'ultima, in realtà sarebbero 2 : ascendente e discendente).

Queste 3 scale, armonizzate, danno vita ad accordi diversi. Gli accordi della minore naturale, altri non sono che quelli della scala maggiore, ma con ruoli diversi da questa.
Il miscelarle o meno, sia per la parte melodica che quella armonica, è una scelta dell'autore o dell'improvvisatore. Diciamo che però, questa miscela è sostanzialmente tipica del solo jazz. Non credo troverai grandi cose in altri generi, se non, in alcuni casi, il prendere a prestito un accordo dalla minore armonica, cosa che accade spesso anche in ambito pop e rock, più che per una brevissima modulazione, per 'spezzare' un po' e confermare poi immediatamente dopo la tonalità di impianto.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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robland

Mi riaggancio a questo topic per proporvi di aiutarmi a capire il senso di un bellissimo arpeggio che, in forme diverse, mi sono ritrovato spesso su diversi brani.
Lo eseguo, ok, ed è bello. Ma vorrei capire cosa eseguo.

6ª corda: Mi basso
5ª corda: Si secondo tasto
4ª corda: Fa# (e fin qui ho fatto un Mi 9)
3ª corda: Sol

Poi subito sulla 5ª corda si passa dal Si al Do.
4ª corda rimane il Fa#
3ª corda: rimane il Sol a corda libera
2ª corda: Re terzo tasto

Ogni brano in cui mi ci sono imbattuto arpeggiava questa sequenza in modo diverso ovviamente. Ma le note sono quelle.
Che roba è?

Vu-meter

Secondo me, sono :

Em9 (la settima è omessa)
Em9/5#

Puoi suonare il re anche nel primo accordo, se vuoi. Non cambia.

Ho editato.. avevo fatto confusione..
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alel66

Visto così direi che é un passaggio da E-add9 a un Csus2#4 il tutto appartenente alla tonalità di E- o alla relativa maggiore di G. Come passaggio negli arpeggi penso venga spesso utilizzato per la sonorità particolare degli intervalli utilizzati unito alla semplicità delle posizioni grazie alle corde aperte


robland

Citazione di: Vu-meter il 03 Novembre, 2019, 02:19 PM
Secondo me, sono :

Em9 (la settima è omessa)
Em9/5#

Puoi suonare il re anche nel primo accordo, se vuoi. Non cambia.

Ho editato.. avevo fatto confusione..

A parole e non a simboli come si legge Em9/5#? Mi minore nona con la quinta diesis?  :sorry:
È un accordo in cui ti sei già imbattuto? Io no. Come si usa? Cioè... cosa sostituisce? Non so se mi sto esprimendo bene...

Intanto grazie ad entrambi. Incredibile come questi due accordi suonino bene insieme.

alel66

Dal mio punto di vista, in entrambe le interpretazioni date, non sostituisce alcun accordo. Io lo vedrei semplicemente come un E- suonato con estensioni diverse per rendere il suono più interessante se lo pensi come E-9 | E-9#5 oppure come un cambio accordo in una normale progressione E- | C. In entrambi i casi la presenza del F# serve a rimarcare la tonalità di E-.

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