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Le proporzioni del suono della chitarra elettrica

Aperto da Stevie J, 07 Aprile, 2015, 11:10 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Quanto contano le varie componenti, fisiche, meccaniche, tecniche e umane, nella realizzazione del nostro suono?

Direi un equo 25% legni, 25% pick up, 25% amplificatore e 25% mani del chitarrista;
Sono della vecchia scuola: "i legni sono i più importanti", se la battono almeno per il 50% loro, poi discutiamo sul resto;
Sono i pick up che fanno il suono di una chitarra elettrica, direi almeno il 50% quelli.
L'amplificatore è la cosa più importante, minimo 50% quello;
Sta tutto nelle mani di chi suona, il 50% o più sta nelle mani del chitarrista;
Non hai messo l'importanza dei cavi! Secondo me sono vitali!

Vu-meter

Citazione di: Fidelcaster il 25 Ottobre, 2015, 09:52 PM

Poi c'è ad esempio Krystian Zimerman che prepara diverse diteggiature degli stessi brani tra le quali sceglie in base all'acustica della sala in cui deve suonare.  :smiley-shocked031:



D'accordo, ma in queste scelte non si parla di suono . Penso che forse possa scegliere diteggiature diverse a causa del fatto che si rende conto che magari un certo ambiente farebbe rimbombare i bassi o sfrutta altri ambienti per far suonare di più gli stessi, e così via .

Io, nella mia ignoranza, per "suono" non intendo questo ..


Citazione di: Fidelcaster il 25 Ottobre, 2015, 09:52 PM

Ma pensa anche ai grandi sassofonisti.

Comunque, ribadisco che non intendo che il tocco sia più importante dello strumento nel forgiare il timbro, ma che un singolo strumento è capace di una gamma timbrica all'interno della quale lo strumentista determina il proprio suono.


Continuo a credere che confondiamo i termini.. in caso contrario non so davvero come sia possibile . Un sax è un sax e il suono che produce è quello di un sax. Ci sono un mare di sfumature poi date da chi lo suona , dalla dinamica e dallo stile, senza dubbio , ma che io non colloco idealmente all'interno del termine "suono" perchè per me il suono è quello prodotto dallo strumento; potremmo dire la parte più "fredda" di tutta la faccenda.
L'uso poi che ne viene fatto, genera sensazioni acustiche diverse, questo sì. Ma quando mi riferisco a queste io parlo sempre di stile, non di suono..

Non so se riesco a spiegarmi bene ..  :-\    :maio:
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Fidelcaster

Citazione di: Vu-meter il 26 Ottobre, 2015, 05:38 AM
Citazione di: Fidelcaster il 25 Ottobre, 2015, 09:52 PM

Poi c'è ad esempio Krystian Zimerman che prepara diverse diteggiature degli stessi brani tra le quali sceglie in base all'acustica della sala in cui deve suonare.  :smiley-shocked031:



D'accordo, ma in queste scelte non si parla di suono . Penso che forse possa scegliere diteggiature diverse a causa del fatto che si rende conto che magari un certo ambiente farebbe rimbombare i bassi o sfrutta altri ambienti per far suonare di più gli stessi, e così via .

Sì, penso anch'io che sia questo il suo scopo.

CitazioneIo, nella mia ignoranza, per "suono" non intendo questo..

Ah, ok.


Citazione
Citazione di: Fidelcaster il 25 Ottobre, 2015, 09:52 PM

Ma pensa anche ai grandi sassofonisti.

Comunque, ribadisco che non intendo che il tocco sia più importante dello strumento nel forgiare il timbro, ma che un singolo strumento è capace di una gamma timbrica all'interno della quale lo strumentista determina il proprio suono.


Continuo a credere che confondiamo i termini.. in caso contrario non so davvero come sia possibile . Un sax è un sax e il suono che produce è quello di un sax. Ci sono un mare di sfumature poi date da chi lo suona , dalla dinamica e dallo stile, senza dubbio , ma che io non colloco idealmente all'interno del termine "suono" perchè per me il suono è quello prodotto dallo strumento; potremmo dire la parte più "fredda" di tutta la faccenda.
L'uso poi che ne viene fatto, genera sensazioni acustiche diverse, questo sì. Ma quando mi riferisco a queste io parlo sempre di stile, non di suono..

Non so se riesco a spiegarmi bene ..  :-\    :maio:

Boh, non so come risponderti se non facendo appello alla mia esperienza, che non è una gran risposta. Ti posso solo garantire che avendo ascoltato molta musica per pianoforte solo (ma penso che potrei dire la stessa cosa se avessi ascoltato altrettanta musica per qualsiasi altro strumento), sono convinto che le differenze tecniche (del "tocco") tra due pianisti siano avvertibili dall'ascoltatore anche come (più o meno sottili) differenze timbriche. Perciò dicevo che sono d'accordo che uno strumento abbia in teoria una gamma timbrica finita, che una tromba non suonerà mai come un'arpa, ma penso che nessun musicista tragga dal suo strumento tutte le sfumature di cui è capace, e che quindi lo stile esecutivo si traduca anche in "suono" individuale. Probabilmente la cosa è tanto più avvertibile quanto più la tecnica è raffinata e quanto meno il suono è processato elettronicamente.
:ditanaso:


Vu-meter

Ora tj ho capito perfettamente.  Grazie di non aver perduto la pazienza per spiegarmi .

Un abbraccio galattico.


Vu :)
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Moreno Viola

Io credo che la differenza tra una chitarra elettrica e gli altri strumenti è che in realtà la prima non ha una sua voce ma produce soltanto un segnale elettrico e per emettere suoni ha bisogno di una sezione di amplificazione che già ne influenza le caratteristiche ed in più il chitarrista ne modifica ulteriormente il timbro.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Max Maz

E' un analisi Moreno in cui escluderei il musicista in quanto vale per ogni strumento.  :-\
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)



mimmo

Io la giocherei così:
Gli strumenti hanno un timbro proprio che l'esecutore modula a suo sentimento per creare un suono unico ma a volte riconoscibile sia nella componente soggettiva che oggettiva.

Aggiungo che quando una delle componenti é preziosa influenza positivamente l'altra 


Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


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