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Matteo Mancuso

Aperto da dragon_g, 29 Novembre, 2023, 09:57 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vu-meter

Già che ci sono, aggiungo questo video premettendo che PERSONALMENTE E IN BASE AL GENERE, qui io non ci sento uno che faccia sfoggio di tecniche fini a sé stesse, ma uno che UTILIZZA delle tecniche per creare un bellissimo racconto (cosa tipica nel jazz e nella fusion), molto evocativo e narrattivo, con una grandissima padronanza non solo della melodia, ma in particolare dell'uso del tempo e di tempi complessi. Il brano è un pezzo piuttosto famoso di Herbie Hancock.

"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Vu-meter

E qui, una Spain che studierò ..  :sarcastic:  :lol:

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Prosit

Citazione di: Vu-meter il 27 Aprile, 2024, 05:06 PM
Visto tutto, grazie Vu! Niente di nuovo su Matteo ma comunque sempre interessante, si parla poco di gear e molto dell'artista.
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

Vu-meter

Video interessante dove spiega cosine che possono aiutare, in mezzo alle solite ovvietà..

"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Mariano

Ho letto con attenzione il topic e mi hanno fatto sorridere molti commenti. Matteo Mancuso è incommentabile, se la critica è negativa. Ha tutto, tranne la freddezza che alcuni citano, e capisce il linguaggio musicale come pochi al mondo. Ha un gusto incredibile e una dinamica ed espressività di altissimo livello.

L'unica critica che si può fare al "fenomeno Mancuso" forse, è il fatto che di ragazzi che suonano il loro strumento bene come lui ce ne sono altri, anche in Italia. Solo che non suonano la chitarra, ma il pianoforte, il sassofono, la tromba, la batteria....e quindi non parte tutto il circo mediatico da "guitar hero" in cui si crogiolano solo i chitarristi. Musicisti incredibili come Alessandro Lanzoni o Nicola Caminitti, per restare qua, ma la lista è lunghissima davvero a livello globale

Sul discorso un pò più generale che "mancano gli artisti" o "la musica vera". Signori, ogni anno l'umanità produce 34 anni di musica, al ritmo di 100 mila brani alla settimana (solo quelli ufficialmente pubblicati). Circa 500000 album all'anno. Anche volendo bollare il 99% della produzione come brutta o mediocre (per me numero alquanto ingeneroso) e voler tenere solo l'1%, sono 5000 dischi. Se volgiamo tenerci solo l'1% di questi sono 50 dischi. Mi chiedo chi se li sia comprati ed ascoltati 50 dischi nel 2022, 50 nel 2023 e così via.....Di musica di qualità ce n'è fin troppa, molto più che in qualsiasi altra epoca storica, per una questione prettamente statistica


elzeviro

Citazione di: Mariano il 21 Luglio, 2024, 08:26 AM-capisce il linguaggio musicale come pochi al mondo.

-Di musica di qualità ce n'è fin troppa, molto più che in qualsiasi altra epoca storica

due frasi in contraddizione (e non condivisibili entrambe)

Mariano

per niente, visto che sono due frasi che attengono a due ambiti diversi:

-il numero assoluto di persone che conosce un linguaggio o una forma espressiva va sempre riferito al totale della popolazione. Tra questi ci sono vari livelli di comprensione. Più si sale, MENO sono le persone che hanno una tal competenza e comprensione. Al mondo ci sono miliardi di persone che parlano fluentemente inglese. Eppure gli esperti linguisti che ne conoscono ogni sfumatura grammaticale e lessicale sono POCHI in proporzione al totale. Sono comunque tanti, perchè possiamo parlare di decine di migliaia di persone, ma sono comunque pochi rispetto al totale. Il numero di persone che ha un orecchio e una percezione del fenomeno musicale simile a quella di Jacob Collier ad esempio, è sicuramente nell'ordine delle migliaia di persone al mondo, forse addirittura decine di migliaia, ma siamo 8 miliardi, quindi sono comunque poche

-il fatto che oggi si produca una tal quantità di musica di altissima qualità, tale che anche un ascoltatore attento e interessato non ha materialmente le ore per stare dietro alla produzione globale, ha a che vedere con l'enorme quantità di produzione. Se io oggi volessi ascoltare almeno una volta TUTTO quelle che l'umanità ha prodotto nel 2023, dovrei iniziare oggi, ed escludendo il tempo necessario a dormire e ad altri bisogni fisiologici, finirei tra circa 70 anni. Per un solo anno di produzione. La produzione di altissima qualità, quella che chiamiamo di eccellenza, in ogni ambito umano, è sempre una piccola percentuale del totale. Ma per quanto piccola, se il totale è ENORME come in questo caso, quella piccola percentuale sarà sempre al di la della possibilità del singolo di essere fruita


Donatello Nahi

Ciao @Mariano, secondo me... sei fuori strada... poi per carità, magari sbaglio io, ma non è un discorso di quantitá... oggi è piú facile e piú economico fare musica, e questo si traduce forse nei numeri di cui parli tu... ma proprio perchè non c'è una selezione, un filtro, una guida alla fonte, non si traduce in qualitá... è chiaro che una persona non è in grado di ascoltare ore al giorno di musica, ma se ci fosse musica di qualitá, i mezzi di comunicazione di cui disponiamo oggi la porterebbero subito alla conoscenza di molti... come per esempio è successo con Mancuso.

Il problema sono proprio i cambiamenti sociali che abbiamo vissuto, ed il ruolo nuovo che ha la musica oggi... direi meno importante che in passato... la musica si ascolta distrattamente... la suite di Atom Heart Mother, non avrebbe alcun senso produrla oggi, giusto per fare un esempio... poi appunto un'altro problema oggi è che la musica deve trovare nuove strade, perchè quelle vecchie sono state giá percorse.
Questo parlando di musica in generale, perche se poi parliamo di chitarra elettrica, peggio ancora

Mariano

Citazione di: Donatello Nahi il 21 Luglio, 2024, 08:12 PMCiao @Mariano, secondo me... sei fuori strada... poi per carità, magari sbaglio io, ma non è un discorso di quantitá... oggi è piú facile e piú economico fare musica, e questo si traduce forse nei numeri di cui parli tu... ma proprio perchè non c'è una selezione, un filtro, una guida alla fonte, non si traduce in qualitá... è chiaro che una persona non è in grado di ascoltare ore al giorno di musica, ma se ci fosse musica di qualitá, i mezzi di comunicazione di cui disponiamo oggi la porterebbero subito alla conoscenza di molti... come per esempio è successo con Mancuso.

Il problema sono proprio i cambiamenti sociali che abbiamo vissuto, ed il ruolo nuovo che ha la musica oggi... direi meno importante che in passato... la musica si ascolta distrattamente... la suite di Atom Heart Mother, non avrebbe alcun senso produrla oggi, giusto per fare un esempio... poi appunto un'altro problema oggi è che la musica deve trovare nuove strade, perchè quelle vecchie sono state giá percorse.
Questo parlando di musica in generale, perche se poi parliamo di chitarra elettrica, peggio ancora
Mi spiace, ma sono questi discorsi a essere pesantemente fuori strada. È assolutamente un discorso di quantità. Tu parli di selezione, di filtro, di guida alla fonte. Chi dovrebbe operare questo filtro? E come? A meno che non ipotizziamo delle AI che ascoltano e selezionano dischi a getto continuo per noi, il filtro di cui parli è fatto di essere umani come me e te. Come dovrebbero trovare loro il tempo per ascoltare i quasi 10000 dischi che sono stati pubblicati QUESTA SETTIMANA? Un filtro dall'alto, se si pensa a redazioni, insegnanti, docenti del conservatorio ecc è fatto di persone, esseri umani. A meno di non immaginarsi il Governo Mondiale che con il Ministero Mondiale del Suono paga migliaia di dipendenti organizzati su tutto il globo per setacciare la produzione globale, stiamo parlando di qualcosa di totalmente fuori dalla realtà

Sono i media tradizionali con la loro forma verticale, radio tv e simili, e i loro equivalenti in internet, come le classifiche di Spotify o Tidal, e non poter operare alcun tipo di filtro per una questione di quantitò, perlomeno non nel modo tradizionale che intendi tu.

Facciamo l'esperimento mentale e facciamo finta di essere uno degli esperti che fanno parte di questa community che dovrebbe operare quella che chiami "guida alla fonte": un docente di conservatorio di chitarra pop/rock, che vuole appunto con tutta la buona volontà fare da filtro ai suoi studenti che hanno sempre voglia di conoscere musica nuova e stimolante. Restringiamo ulteriormente il campo, questo docente è giapponese e lavora nella sua patria. Restringiamo ulteriormente il campo: per motivi culturali vuole che i suoi studenti tocchino in primis la produzione del proprio paese, per poter essere ancor meglio inseriti all'interno del tessuto lavorativo. Questa settimana sono stati pubblicati in giappone crica 96 dischi rock e più di 700 dischi pop. Come caspita dovrebbe fare questo docente ad ascoltarli per fare una selezione e consigliare solo i migliori in modo da non far perdere tempo? Dovrebbe affidarsi ai consigli degli altri esperti? e gli altri esperti come fanno? Ah ovviamente cifre simili si ritrovano in gran parte dei paesi del G20, ma pure se si va in paesi più poveri e in via di sviluppo la produzione è assolutamente degna di nota in termii numerici

Gli esseri umani sono semplicemente sconfitti, o meglio sopraffatti, dalla mole di dati da analizzare. Quindi per quanto mi riguarda, se su 10000 dischi pubblicati negli ultimi 7 giorni non riesco a trovarne due che sono veramente ma veramente bellissimi, il problema sono io.

P.S. vengono prodotte e pubblicate continuamente "suite" ben più articolate e meglio arrangiate di Atom Hearth Mother. Potrebbero essercene un paio tra i 390 dischi che sono stati pubblicati in Cina questa settimana. Ne hai ascoltato qualcuno?

robland

Citazione di: Mariano il 21 Luglio, 2024, 11:33 PMÈ assolutamente un discorso di quantità. Tu parli di selezione, di filtro, di guida alla fonte. Chi dovrebbe operare questo filtro? E come? A meno che non ipotizziamo delle AI che ascoltano e selezionano dischi a getto continuo per noi, il filtro di cui parli è fatto di essere umani come me e te. Come dovrebbero trovare loro il tempo per ascoltare i quasi 10000 dischi che sono stati pubblicati QUESTA SETTIMANA? Un filtro dall'alto, se si pensa a redazioni, insegnanti, docenti del conservatorio ecc è fatto di persone, esseri umani. A meno di non immaginarsi il Governo Mondiale che con il Ministero Mondiale del Suono paga migliaia di dipendenti organizzati su tutto il globo per setacciare la produzione globale, stiamo parlando di qualcosa di totalmente fuori dalla realtà

Enrico Silvestrin da tanto tempo sostiene che la musica di qualità c'è. Tutti i giorni la seleziona e la propone al suo pubblico su Twitch. Solo musica nuova, selezionata, proposta tutti i giorni. Gran bella cosa. Fa il filtro (per la musica indie e dintorni), ma è un caso totalmente isolato.

Prima c'erano centinaia di filtri. Centinaia di filtri significa che girava musica nuova dandole risalto (perché rimpallava decine di volte), come fosse su un piedistallo, e infatti il pubblico ne godeva alla grande.
Il discorso della mole è giusto, ma non è mica obbligatorio ascoltarsi tutto: un filtro potrebbe ascoltare anche solo il 20% e selezionare il meglio di quel 20%, per il genere musicale che gli interessa. E il fruitore di musica avrebbe cosi già qualcosa di bello in mano, mentre ora sente di non avere nulla.
Perché?
Perché mancano tutti i filtri che per mestiere selezionavano. Oggi uno dovrebbe farlo a titolo gratuito. Perché, come dice bene Beato, oggi la musica economicamente non vale niente: 10,99 dollari per stare su Spotify e ascoltare potenzialmente tutto lo scibile per un mese, quando prima quella cifra non era sufficiente neanche a comprare un album.
I soldi che girano oggi li intasca quasi in toto la piattaforma su cui l'artista va a depositare la musica.

In questo modo, vengono prodotte quantità incredibili di musica (dentro cui un po' di qualità deve esserci per forza) ma paradossalmente gli appassionati hanno la percezione opposta e si ha la sensazione che si viva nel deserto musicale. Che paradosso.
Perché è arrivata una tecnologia che ha sottratto la remunerazione a chi prima sfornava nomi e dava loro (per mestiere) un rilievo.
Adesso trovi un articoletto sui social e molti si lamentano pure che è mal scritto.
E per forza: è gratis! Chi volevi che lo scrivesse, Manzoni?!

Oggi c'è il discount della musica. Se alla musica non dai un valore economico e un rilievo, la musica viene usata come merce a basso costo quindi viene in rilievo quasi solo quella usa e getta. L'altra, quella di qualità, c'è ma viene dispersa nella enorme mole.

elzeviro

gran bella analisi , condivido in toto al 99%.
però cè qualcosina che ancora non mi convince. allora, io quando parlo di ste cose faccio sempre questo stesso esempio: negli anni 60 e 70 e un po' 80 (adesso non mi ricordo quando son nate le radio LIBERE, non ancora mangiate dai miliardari), tu facevi un giro per la radio da 88 a 104, e porcaccia miseria come ti giravi c'erano capolavori! oggi è esattamente l'opposto: zero totale.

elzeviro

non è che miliardari e pubblicità mostruosa (per quantità e qualità) son loro i responsabili di questo macello?

Mariano

Citazione di: robland il 24 Luglio, 2024, 06:57 AMEnrico Silvestrin da tanto tempo sostiene che la musica di qualità c'è. Tutti i giorni la seleziona e la propone al suo pubblico su Twitch. Solo musica nuova, selezionata, proposta tutti i giorni. Gran bella cosa. Fa il filtro (per la musica indie e dintorni), ma è un caso totalmente isolato.

Prima c'erano centinaia di filtri. Centinaia di filtri significa che girava musica nuova dandole risalto (perché rimpallava decine di volte), come fosse su un piedistallo, e infatti il pubblico ne godeva alla grande.
Il discorso della mole è giusto, ma non è mica obbligatorio ascoltarsi tutto: un filtro potrebbe ascoltare anche solo il 20% e selezionare il meglio di quel 20%, per il genere musicale che gli interessa. E il fruitore di musica avrebbe cosi già qualcosa di bello in mano, mentre ora sente di non avere nulla.
Perché?
Perché mancano tutti i filtri che per mestiere selezionavano. Oggi uno dovrebbe farlo a titolo gratuito. Perché, come dice bene Beato, oggi la musica economicamente non vale niente: 10,99 dollari per stare su Spotify e ascoltare potenzialmente tutto lo scibile per un mese, quando prima quella cifra non era sufficiente neanche a comprare un album.
I soldi che girano oggi li intasca quasi in toto la piattaforma su cui l'artista va a depositare la musica.

In questo modo, vengono prodotte quantità incredibili di musica (dentro cui un po' di qualità deve esserci per forza) ma paradossalmente gli appassionati hanno la percezione opposta e si ha la sensazione che si viva nel deserto musicale. Che paradosso.
Perché è arrivata una tecnologia che ha sottratto la remunerazione a chi prima sfornava nomi e dava loro (per mestiere) un rilievo.
Adesso trovi un articoletto sui social e molti si lamentano pure che è mal scritto.
E per forza: è gratis! Chi volevi che lo scrivesse, Manzoni?!

Oggi c'è il discount della musica. Se alla musica non dai un valore economico e un rilievo, la musica viene usata come merce a basso costo quindi viene in rilievo quasi solo quella usa e getta. L'altra, quella di qualità, c'è ma viene dispersa nella enorme mole.

Ma oggi è pieno di siti specializzati, blog e anche di algoritmi che funzionano piuttosto bene che fanno da filtro, e anche di canali youtube. Io molti dei miei artisti preferiti li ho scoperti perchè Spotify me li ha proposti analizzando i miei ascolti. È pieno di articoli specializzati che posso leggere gratuitamente su Google Scholar o Core. Faccio veramente fatica a capire come qualcuno con un minimo di buona volontà possa nona trovare musica meravigliosa nuova ogni giorno


robland

Citazione di: Mariano il 24 Luglio, 2024, 08:31 AMFaccio veramente fatica a capire come qualcuno con un minimo di buona volontà possa nona trovare musica meravigliosa nuova ogni giorno

In teoria avresti ragione, ma i fatti ahimé li puoi misurare così: guardati in giro e vedi quanti appassionati di musica hanno la percezione che nel XXI giri musica di qualità e nuovi musicisti che rimpiazzino le vecchie gloriose leve.

Il troppo, devalorizzato, equivale quasi a non avere nulla.


Mariano

Citazione di: robland il 24 Luglio, 2024, 08:52 AMIn teoria avresti ragione, ma i fatti ahimé li puoi misurare così: guardati in giro e vedi quanti appassionati di musica hanno la percezione che nel XXI giri musica di qualità e nuovi musicisti che rimpiazzino le vecchie gloriose leve.

Il troppo, devalorizzato, equivale quasi a non avere nulla.


io vedo pochissimi appassionati di musica che fanno qualcosa di diverso da ascoltare le cose che ascoltavano quando erano giovani (e infatti sento spesso chi parla dei bei tempi andati e parla di anni 60-70-80, come se gli anni 30-40-50 non esistessero, o non esistessero gli anni 00-10-20. Questo perchè alla fine i bei tempi andati sono i "miei bei tempi andati"...), e che si tengono informati

anzi, forse l'ambito musicale chitarristico, è quello assolutamente più conservatore che mi capita di frequentare

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