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Simon McBride

Aperto da robland, 06 Giugno, 2024, 12:27 PM

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robland

Irlandese, naturalizzato americano, Simon McBride è noto per il essere il chitarrista dei Deep Purple dopo l'uscita di Steve Morse.
Io però confesso di conoscere solo i Deep Purple di Blackmore (prima o poi mi ritaglierò il tempo per aggiornarmi perché mi piacerebbe sapere cosa hanno fatto dopo).
Mi piace invece cercare gli album solisti di tanti musicisti che magari sono famosi per altro.
Prima però lo avevo conosciuto attraverso la sua partecipazione a That Pedal Show, dove mi aveva colpito molto per lo stile chitarristico: molto rock e soprattutto estremamente fluido e di grande pulizia.

Ho comprato il suo album The Fighter senza avere troppe aspettative, invece sono rimasto piacevolmente sorpreso: è un songwriter solare e melodico ma comunque con una ottima impronta rock, un cantante con un buon timbro ma soprattutto conferma alla grande la mia impressione come chitarrista: tutte le note sono ben scandite e il fraseggio è ricco e fluido.
La PRS (usa per lo più una PRS singlecut semihollow) è proprio la chitarra giusta per lui.

Allego un brano qualsiasi tratto dall'album di cui parlavo. Nulla di trascendentale, ma si lascia ascoltare e, per quanto mi riguarda, quando un album ho voglia di ascoltarlo tutto e di riascoltare diversi brani, é un buon segno. L'assolo è al minuto 2:45:


robland

Spesso si sente dire che le PRS hanno un suono un po' anonimo, la classica via di mezzo tra un mondo e l'altro che però non è carne né pesce.
Personalmente penso che questo dipende molto dalla storia del rock, dove i classici sono stati realizzati con determinati chitarre e quindi ci siamo assuefatti ad esse e innamorati di esse, tanto da riconoscerle all'ascolto e legarle a delle immagini ben precise di artisti di riferimento.
Se la PRS fosse stata inventata prima, molto probabilmente alcuni classici sarebbero stati eseguiti con questa chitarra e avrebbe assunto una identità più forte nei decenni a venire.

Chiacchiere a parte, ieri ri-ascoltavo questo fantastico album e l'ultima traccia, non la migliore forse, ha comunque questo suono che trovo stupendo:



Vu-meter

A me sembra un buon suono (anche se non sono un intenditore del genere9ì), ma certo non potrei dire che sia di una PRS, Gibson o altro humbucker. Potrebbe perfino essere una 335, per dire .
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Davids

In un blind test a volte non si riesce a distinguere un humbucker da un single coil, figurarsi se si distingue una Gibson da una PRS.

Citazione di: robland il 02 Luglio, 2024, 05:18 PMSpesso si sente dire che le PRS hanno un suono un po' anonimo, la classica via di mezzo tra un mondo e l'altro che però non è carne né pesce.
Personalmente penso che questo dipende molto dalla storia del rock, dove i classici sono stati realizzati con determinati chitarre e quindi ci siamo assuefatti ad esse e innamorati di esse, tanto da riconoscerle all'ascolto e legarle a delle immagini ben precise di artisti di riferimento.
Se la PRS fosse stata inventata prima, molto probabilmente alcuni classici sarebbero stati eseguiti con questa chitarra e avrebbe assunto una identità più forte nei decenni a venire.

Quoto tutto, pure le virgole.
E' questione di abitudine e di aver aperto l'azienda nel posto giusto (USA) al momento giusto (metà del secolo scorso). Se Gibson avesse aperto i battenti nel 1985, oggi vedremmo le PRS come suoni "classici" mentre di Gibson diremmo che ha un suono imbastardito e troppo colorato.

Quanto al pezzo è carino, ben suonato, bellino anche il video, però è una di quelle canzoni che scorre via senza lasciarti nulla, un segno, una emozione, una riflessione, niente. I big sono big non solo perchè sanno suonare, ma perchè hanno qualcosa dentro che tirano fuori utilizzando chitarre, fusti, bassi, voce, lo strumento è un prolungamento naturale del proprio corpo e della propria anima. In questo pezzo, questo elemento manca.
:kingot:

robland

Citazione di: Davids il 02 Luglio, 2024, 09:51 PMIn un blind test a volte non si riesce a distinguere un humbucker da un single coil, figurarsi se si distingue una Gibson da una PRS.

Ascoltando tutto l'album il suono PRS diventa man mano più evidente. Io ogni tanto ho l'esigenza di posare le altre chitarre e tirare fuori le mie PRS. Quelle sonorità dopo un po' le riconosci.


Citazione di: Davids il 02 Luglio, 2024, 09:51 PMQuanto al pezzo è carino, ben suonato, bellino anche il video, però è una di quelle canzoni che scorre via senza lasciarti nulla, un segno, una emozione, una riflessione, niente. I big sono big non solo perchè sanno suonare, ma perchè hanno qualcosa dentro che tirano fuori utilizzando chitarre, fusti, bassi, voce, lo strumento è un prolungamento naturale del proprio corpo e della propria anima. In questo pezzo, questo elemento manca.

Vero, infatti è l'ultima traccia dell'album (e l'ho scelto per il suono, non per il brano in sè). Album che trovo molto molto piacevole. Sinceramente mi aspettavo di meno, invece sono rimasto sorpreso in positivo. Ad esempio spesso degli assoli di molti album (non mi riferisco ai classici ovviamente) non mi rimane nulla. Invece in questo caso mi sono accorto che molti di questi li ho seguiti attentamente nota per nota.
Così come spesso è riuscito ad attirare la mia attenzione sul modo in cui ha intonato dei versi cantando.
Un'altra cosa che mi piace dell'album è il taglio moderno degli arrangiamenti. Sono tutti brani orecchiabili, ma non sono anacronistici.
Ci sono album molto belli di artisti bravi che però all'ascolto non riusciresti a dire quando sono stati realizzati. Questo invece lo identifico subito come album del XXI secolo. È un chitarrista che le lezioni rock del XX secolo le ha apprese bene (altrimenti non suonerebbe nei Deep Purple), ma che riesce anche un pò a non sembrare antico.
Ultima cosa che mi ha colpito è il suo fraseggio, articolato, veloce se necessario ma molto ben scandito, fluido.

robland

Mi è arrivato intanto un altro album di McBride: Since Then (2010).
Ieri ho passato tre ore ad ascoltarlo. Ritengo che l'ultimo, The Fighter, sia superiore. Ha sviluppato una voce più personale, ha scritto dei brani più maturi rispetto a Since Then, ha anche una produzione migliore.
Since Then secondo me risente molto (troppo?) dell'influenza di Joe Bonamassa, mentre The Fighter non Joe non c'entra nulla.

Però Since Then lo si ascolta volentieri, altrimenti non avre riascoltato così a lungo, come pure continuerò a fare.


robland

Un bellissimo brano tratto da Since then.
Prendo questo link perché quello "ufficiale" non riesco a copiarlo:



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