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Secondo voi può essere vero?

Aperto da StormOTLB, 20 Maggio, 2018, 02:45 PM

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Buc

Do ragione a Luvi e cerco di sintetizzare il suo discorso scrivendo che si sentono sempre di meno chitarristi che preferiscono l'emotivita' del suonato all'iper tecnicismo ma io e luvi abbiamo una certa età e forse oggi...l'ipertecnicismo è l'odierna forma di comunicazione.

Vero che ci sono chitarristi che si sentono appagati nel riprodurre al meglio i suoni a loro cari ma ci sono pazzi come noi ( come me ... perche Luvi sa suonare sul serio ) che hanno un certo bagaglio tecnico ne al top ne scarsissimo...che ancora oggi cercano di produrre albums originali con la speranza di comunicare qualcosa a qualcuno.
E gli spazi per questo tipo di persone scarseggiano sempre di più oggi.

Oggi yt facebook soundcloud ti permettono di ricevere consensi e dato che ci sono milioni di persone che postano le proprie performance mi chiedo cosa spinge quei chitarristi a suonare ... il desiderio di comunicare qualcosa ? Oppure il desiderio di ricevere una gran quantità di likes?

Di certo questo ragazzo fa parte di coloro che cercano i likes.
È questo che ci intristisce un po perché il nostro concetto di musica .... è sempre piu lontano ed è sempre più anacronistico.

In buona sostanza .... siam vecchi . :lol:
Think jazzy, love bluesy and live rock !


luvi

Citazione di: StormOTLB il 20 Maggio, 2018, 11:36 PM
Io sono uno di quelli a cui non frega niente dell'improvvisazione, della teoria e della composizione, infatti ho smesso di andare a lezione proprio perche' il mio maestro mi faceva studiare cose che non mi interessavano. A me interessa solo ed esclusivamente suonare bene le canzoni che mi piacciono. La tecnica e' fondamentale, e chi sostiene il contrario o e' una persona che ha gia' una tecnica notevole, oppure e' la classica volpe che non arriva all'uva e dice che e' acerba. Non trovo che sia un "intento arido e di basso profilo", ognuno vede la chitarra a modo suo... per me e' un hobby, e siccome non devo diventare un professionista, non ho voglia di rompermi le scatole ad imparare cose che non mi piacciono e non mi interessano. Io voglio solo divertirmi, e per divertirmi devo suonare bene, punto. Se suono male faccio schifo, ed e' meglio se smetto per il bene di tutti. Questo non significa che mi piaccia ascoltare fenomeni da circo come Michael Angelo Batio o come Rusty Cooley, pero' darei oro per sfrecciare sul manico come fanno loro...

Mi spiace davvero per  te... non sai che cosa ti perdi!!  :sarcastic:

Scherzi a parte, annosa questione...
In realtà la tecnica è importante, ma diventa "fondamentale" proprio solo se vuoi diventare un professionista: la storia della musica è piena di  artisti e musicisti non particolarmente dotati tecnicamente che hanno lasciato il segno e sono considerati "grandi"...

La velocità, poi, è soltanto "una" delle tante tecniche espressive: certamente una delle meno impegnative intellettualmente e di sicuro una delle meno utili dal punto di vista dell'espressione artistica, anzi spesso si dimostra un killer preciso ed implacabile di tale imprescindibile intenzione nel fare musica, sia essa un hobby o una professione poco importa...

Il ritornello che recita "non sei veloce, quindi rosichi nei confronti di chi lo è" lo lascio caldamente a chi non riesca evidentemente a comprendere quali e quante siano le tecniche delle quali sto parlando e che fanno la differenza tra un gesto meccanico compiuto su uno strumento ed un frammento di musica creato su di esso: di tale critica non me ne può importare di meno come artista e perdonami, ma non conosco approccio meno utile come insegnante per far crescere un allievo...

Cito Miles Davis (uno dei più grandi innovatori della storia della musica afroamericana) che ai tempi del be-bop (una sorta di "fase shredding" del jazz) diceva: "...perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?"

Premesso questo, certamente ognuno può avere le più varie motivazioni personali per suonare uno strumento e legittimamente può decidere di privarsi della parte più significativa della conoscenza musicale che è la comprensione delle logiche che ne animano la costruzione.

Siccome però ci muoviamo in un ambito diverso da quello della musica classica, nel quale le figure del compositore e dell'esecutore sono pienamente separate e siamo viceversa di volta in volta potenziali compositori, esecutori, interpreti e creatori di musica, come insegnante non posso esimermi dal dare una visione didatticamente corretta e qualunque altra prospettiva non può prescindere da un giudizio critico da parte mia.
Dal tuo punto di vista hai probabilmente fatto bene a smettere di andare a lezione dal tuo insegnante, ma vorrei far osservare che se l'insegnamento (di qualunque disciplina) si piegasse alle richieste specifiche di un allievo (quando esse siano in aperto contrasto con un metodo ritenuto didatticamente corretto e solido dall'insegnante) solo perché paga le lezioni, sarebbe scorretto nei confronti dello stesso allievo e deontologicamente deplorevole per chi accettasse di farlo. 
Un buon insegnante non crea mai professionisti ad ogni costo: semmai cerca il metodo più consono per far crescere l'allievo nel modo che ritiene didatticamente più corretto, completo ed utile, pur tenendo in debita considerazione quelle che sono le sue aspettative. :hey_hey:

Anche quel che Buc ha scritto è in totale sintonia con il mio pensiero, per cui a lui va un mio  :quotonegalattico:  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.


nihao65

Citazione di: Buc il 21 Maggio, 2018, 12:06 AM
Do ragione a Luvi e cerco di sintetizzare il suo discorso scrivendo che si sentono sempre di meno chitarristi che preferiscono l'emotivita' del suonato all'iper tecnicismo ma io e luvi abbiamo una certa età e forse oggi...l'ipertecnicismo è l'odierna forma di comunicazione.

Vero che ci sono chitarristi che si sentono appagati nel riprodurre al meglio i suoni a loro cari ma ci sono pazzi come noi ( come me ... perche Luvi sa suonare sul serio ) che hanno un certo bagaglio tecnico ne al top ne scarsissimo...che ancora oggi cercano di produrre albums originali con la speranza di comunicare qualcosa a qualcuno.
E gli spazi per questo tipo di persone scarseggiano sempre di più oggi.

Oggi yt facebook soundcloud ti permettono di ricevere consensi e dato che ci sono milioni di persone che postano le proprie performance mi chiedo cosa spinge quei chitarristi a suonare ... il desiderio di comunicare qualcosa ? Oppure il desiderio di ricevere una gran quantità di likes?

Di certo questo ragazzo fa parte di coloro che cercano i likes.
È questo che ci intristisce un po perché il nostro concetto di musica .... è sempre piu lontano ed è sempre più anacronistico.

In buona sostanza .... siam vecchi . :lol:


:quotonegalattico:.....soprattutto la frase che chiude il Buc pensiero  :laughing:

Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Grand Funk

 :quotonegalattico: a Buc e Luvi

@ Nihao, quoto anche io l'ultima frase di Buc, in buona sostanza sono il più vecchio......  :cry2:


Anche per me il video è un bluff, però è fatto molto bene, come dice appunto Maxguitargym, ma la cosa nella realtà potrebbe essere vera, per un anno ti eserciti su un solo brano...... aivoglia a imparare....... purtroppo la cosa succede in quelle scuole di musica molto " truffaldine " dove agli allievi per tutto l'anno scolastico insegnano il brano da eseguire al saggio di fine anno.......  :facepalm: quì nella mia città è successo...... vi racconto un fatto, il figlio di un mio amico ( batterista ) andava in questa scuola e dopo due anni, ripeto due anni..... non sapeva mettere due note insieme per improvvisare, ho domandato al mio amico " Maurizio, ma che gli insegnano in questa scuola ? " mi risponde " Mauro sono disperato lui è un adulatore del maestro perchè suona divinamente, ma secondo me mi sta rubbando i soldi..... " gli dico " Mandalo da me per un pochino..... " ebbene dopo appena due mesi sapeva improvvisare decentemente sui giri di rock/blues ( di professione non sono un maestro ) il padre ha tolto il ragazzo dalla scuola e ancora mi ringrazia.......  :etvoila:



Maxguitargym

Non posso che quotare quello che ha scritto Luvi in tutto e per tutto.
Il video in questione non ha certamente un orientamento didattico è soltanto un esercizio di stile, dove qualcuno piuttosto bravo con l'editing, ha realizzato un bel pacchetto ben confezionato per far credere ai molti che "tutto è possibile".
Chissà come mai nessuno mostra il contrario.....[emoji6]

StormOTLB

Citazione di: luvi il 21 Maggio, 2018, 01:15 AM

Mi spiace davvero per  te... non sai che cosa ti perdi!!  :sarcastic:

Scherzi a parte, annosa questione...
In realtà la tecnica è importante, ma diventa "fondamentale" proprio solo se vuoi diventare un professionista: la storia della musica è piena di  artisti e musicisti non particolarmente dotati tecnicamente che hanno lasciato il segno e sono considerati "grandi"...

vero, ma non mi interessa essere considerato "grande", a me interessa suonare bene

La velocità, poi, è soltanto "una" delle tante tecniche espressive: certamente una delle meno impegnative intellettualmente e di sicuro una delle meno utili dal punto di vista dell'espressione artistica, anzi spesso si dimostra un killer preciso ed implacabile di tale imprescindibile intenzione nel fare musica, sia essa un hobby o una professione poco importa...

vero anche questo, ma guarda caso chi è veloce è quasi sempre bravo anche nelle altre tecniche. Lo dice anche Donato Begotti (cito testualmente): Come insegnante, invece, apprezzo la velocità per un motivo che ti sorprenderà. Tra i miei allievi, coloro che raggiungono una velocità degna di nota (es.: sedicesimi oltre 170 BPM), sviluppano anche un tocco e un controllo dello strumento superiore.

Il ritornello che recita "non sei veloce, quindi rosichi nei confronti di chi lo è" lo lascio caldamente a chi non riesca evidentemente a comprendere quali e quante siano le tecniche delle quali sto parlando e che fanno la differenza tra un gesto meccanico compiuto su uno strumento ed un frammento di musica creato su di esso: di tale critica non me ne può importare di meno come artista e perdonami, ma non conosco approccio meno utile come insegnante per far crescere un allievo...

Probabilmente tu non rosichi, ma fai parte di quelle persone che hanno già una buona velocità e quindi pensano che non sia importante. Mettiti nei panni di un povero cristo come me che non riesce a suonare una scala a più di 120bpm in sedicesimi (già a questa velocità ho difficoltà...), nonostante si eserciti da anni

Cito Miles Davis (uno dei più grandi innovatori della storia della musica afroamericana) che ai tempi del be-bop (una sorta di "fase shredding" del jazz) diceva: "...perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?"

Ok, anche qua sono d'accordo, ma ritorniamo al discorso di prima: se sai suonare bene veloce, sai suonare benissimo lento.

Premesso questo, certamente ognuno può avere le più varie motivazioni personali per suonare uno strumento e legittimamente può decidere di privarsi della parte più significativa della conoscenza musicale che è la comprensione delle logiche che ne animano la costruzione.

Per un pò ho studiato anche la teoria e l'improvvisazione, ma alla fine non so mettere 3 note di fila. Mi annoio dopo 5 minuti, proprio perché avendo una tecnica pessima non riesco a suonare ciò che vorrei. Probabilmente se riuscissi a suonare meglio mi interesserei anche all'improvvisazione, ma per me la tecnica ha la priorità.

Siccome però ci muoviamo in un ambito diverso da quello della musica classica, nel quale le figure del compositore e dell'esecutore sono pienamente separate e siamo viceversa di volta in volta potenziali compositori, esecutori, interpreti e creatori di musica, come insegnante non posso esimermi dal dare una visione didatticamente corretta e qualunque altra prospettiva non può prescindere da un giudizio critico da parte mia.
Dal tuo punto di vista hai probabilmente fatto bene a smettere di andare a lezione dal tuo insegnante, ma vorrei far osservare che se l'insegnamento (di qualunque disciplina) si piegasse alle richieste specifiche di un allievo (quando esse siano in aperto contrasto con un metodo ritenuto didatticamente corretto e solido dall'insegnante) solo perché paga le lezioni, sarebbe scorretto nei confronti dello stesso allievo e deontologicamente deplorevole per chi accettasse di farlo. 
Un buon insegnante non crea mai professionisti ad ogni costo: semmai cerca il metodo più consono per far crescere l'allievo nel modo che ritiene didatticamente più corretto, completo ed utile, pur tenendo in debita considerazione quelle che sono le sue aspettative. :hey_hey:

Anche quel che Buc ha scritto è in totale sintonia con il mio pensiero, per cui a lui va un mio  :quotonegalattico:  ::)

Risposte in grassetto  ;D


guest2539

"Come insegnante, invece, apprezzo la velocità per un motivo che ti sorprenderà. Tra i miei allievi, coloro che raggiungono una velocità degna di nota (es.: sedicesimi oltre 170 BPM), sviluppano anche un tocco e un controllo dello strumento superiore."

Super quoto; suonare veloce è relativamente facile, ma essere super precisi a quelle velocità è tutta un altra faccenda, riservata a pochi illuminati.


Maxguitargym

In base alla mia esperienza posso tranquillamente dire di aver amato e allo stesso tempo odiato la questione della velocità. 
Primo perché se si entra nel vortice della assidua ricerca della nota più veloce, qualcosa poi si perde per forza..... Non c'è storia.
Ma soprattutto, se non si fa più che attenzione a quello che si fa si può incappare in problematiche piuttosto importanti da cui però poi è difficile uscire.
Io uso la velocità soltanto come esercizio ginnico e non certo come espressione di abilità musicale.
Poi io vedo la cosa sotto tutta un'altra luce ormai da molto tempo. 
La chitarra mi deve trasmettere emozioni e spesso quelle emozioni vengono fuori anche da quattro note in croce.
Non a caso quando ascolto un solo come quello di Shine on your crazy diamond o cerco di suonarlo, mi sale sempre la pelle d'oca.
Quando invece vado veloce sudo e basta....
Scherzi a parte comunque poi ognuno trova il suo spazio in quello che più gli piace che sia la melodia e quindi più feeling e pathos, o velocità e gli iper tecnicismi.
Io sono semplicemente un "dimostratore" che si può riprendere. Sono stato a suo tempo anche insegnante ma oggi non mi vedo più sotto questa luce.
Perché ho odiato la velocità?
Perché come una droga, mi ha portato a superare oltre i miei limiti anche quelli di una certa sanità fisica e psicologica.
Quando ti fai cinque o sei ore tutti i giorni di velocità fine a se stessa e poi la sera sei fuori a suonare.
0 recupero, 0 riposo.......
Beh prima o poi il conto ti arriva fuori di sicuro.
Del resto come si dice è sbagliando che si impara. [emoji6]

luvi

Citazione di: StormOTLB il 21 Maggio, 2018, 11:54 AM
vero, ma non mi interessa essere considerato "grande", a me interessa suonare bene

Capisco bene cosa vuoi dire, ma l'errore sta a mio parere proprio nel considerare la velocità di esecuzione come il biglietto da visita di chi suona bene...
Spesso chi sviluppa velocità iperboliche nello studio non riesce poi a fare a meno di dimostrarlo ogni volta che muove le mani e quando l'aspetto dimostrativo risulta preponderante su quello espressivo, la performance assume un profilo circense, svuotandosi progressivamente dell'intenzione che da sempre permea la sola musica "che resta", cioè quella espressiva.

Citazione di: StormOTLB il 21 Maggio, 2018, 11:54 AM
vero anche questo, ma guarda caso chi è veloce è quasi sempre bravo anche nelle altre tecniche. Lo dice anche Donato Begotti (cito testualmente): Come insegnante, invece, apprezzo la velocità per un motivo che ti sorprenderà. Tra i miei allievi, coloro che raggiungono una velocità degna di nota (es.: sedicesimi oltre 170 BPM), sviluppano anche un tocco e un controllo dello strumento superiore.

Conosco da tempo e stimo Donato, ma devo dissentire profondamente da questa impostazione e i fatti confermano appieno che non mi sbaglio granché...
Per sopravvivere, molte scuole di musica hanno fatto fronte alla penuria di allievi che le ha colpite negli ultimi decenni proponendo la spettacolarità della velocità come l'obiettivo primario da raggiungere, ben sapendo che è molto più redditizio e didatticamente semplice catturare un allievo con un tale argomento, piuttosto che proporgli un percorso di metabolizzazione e controllo del linguaggio musicale (dato che la musica non è altro che un linguaggio, complesso ed articolato come tanti altri).
Il risultato è che si sono creati stuoli di chitarristi che eseguono sulla chitarra centinaia di pattern di varia natura a velocità impossibili, ma che sono però assai raramente in grado di creare un solo che possa essere ricordato e che suonano musica del tutto autoreferenziale, che non gode di vita propria, ma viene creata appositamente per far "sbrodolare" il chitarrista, che di fatto finisce per catturare il solo interesse di altri chitarristi che abbiano la stessa propensione.

Da qui quello che oggi viene definito "il declino della chitarra"... e purtroppo non parliamo di una semplice voce di corridoio, ma di una tendenza notata da tempo negli ambiti più attenti all'evoluzione della musica. Il ruolo della chitarra e dei chitarristi nella musica diffusa nel mondo sta diventando sempre più marginale e sempre meno interessante dal punto di vista dell'evoluzione del linguaggio espressivo.

Citazione di: StormOTLB il 21 Maggio, 2018, 11:54 AM
Probabilmente tu non rosichi, ma fai parte di quelle persone che hanno già una buona velocità e quindi pensano che non sia importante. Mettiti nei panni di un povero cristo come me che non riesce a suonare una scala a più di 120bpm in sedicesimi (già a questa velocità ho difficoltà...), nonostante si eserciti da anni

Nessuno nega che si possa essere veloci e suonare bene al tempo stesso, ma se passi il poco tempo che hai a disposizione a velocizzare la plettrata, magari arriverai ad eseguire qualche passaggio veloce memorizzato per mesi, ma non certo a fare musica!
Sei sicuro che sia la sola cosa che ti interessi o forse nessuno ti ha prospettato dei percorsi di studio alternativi e più gratificanti?

Io ho cercato di fare questo mestiere nella vita (e per parecchi anni sono riuscito a farne la mia unica occupazione con grande soddisfazione), ma vengo da un percorso di crescita il cui mantra è stato "sing a note and play it"... considero il timing un obiettivo imprescindibile da tenere sempre presente, ma lo sviluppi suonando per quarti a 60 di metronomo, piuttosto che non per sedicesimi a 256...

Citazione di: StormOTLB il 21 Maggio, 2018, 11:54 AM
Ok, anche qua sono d'accordo, ma ritorniamo al discorso di prima: se sai suonare bene veloce, sai suonare benissimo lento.

Purtroppo non vedo quasi mai questo... temo però che stiamo confondendo i concetti di "tecnicismo" (che disprezzo) e di "tecnica" (o meglio, ripeto, tecniche) che come tutti anch'io considero importanti, anche se non le concepisco mai fini a sé stesse, ma solo come un mezzo per potersi esprimere attraverso la musica e lo strumento.

Citazione di: StormOTLB il 21 Maggio, 2018, 11:54 AM
Per un pò ho studiato anche la teoria e l'improvvisazione, ma alla fine non so mettere 3 note di fila. Mi annoio dopo 5 minuti, proprio perché avendo una tecnica pessima non riesco a suonare ciò che vorrei. Probabilmente se riuscissi a suonare meglio mi interesserei anche all'improvvisazione, ma per me la tecnica ha la priorità.

Ecco, se la tua tecnica di base è tanto indietro posso essere d'accordo... l'importante è costruire un percorso di crescita che si muova su entrambi i fronti: tecnica e linguaggio musicale, dato che l'uno non ha ragione di esistere senza l'altro.  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Max Maz

Very  :goodpost:



Eh si luvi, è poi 170 sono già 40 più del massimo consentito per legge.  :etvoila:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Vu-meter

Citazione
"Come insegnante, invece, apprezzo la velocità per un motivo che ti sorprenderà. Tra i miei allievi, coloro che raggiungono una velocità degna di nota (es.: sedicesimi oltre 170 BPM), sviluppano anche un tocco e un controllo dello strumento superiore."


Mi permetto dissentire, secondo me, è l'esatto contrario.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Grand Funk

Citazione di: Maxguitargym il 21 Maggio, 2018, 12:43 PM

Io uso la velocità soltanto come esercizio ginnico e non certo come espressione di abilità musicale.


:quotone: per tutto il tuo pensiero, ma in particolare per la frase citata, meglio dire " idem "......  :reallygood:





Maxguitargym

Beh in musica abbiamo molti esempi di stile virtuoso. Bach per esempio.
Molti pianisti hanno esecuzioni da brivido senza però perdere di espressività.
Anche nella chitarra classica ci sono i passaggi virtuosi ecc.
In ogni ambito più o meno, si trova spazio per la velocità.
Quando ero bambino c'era un libro di chitarra dal titolo " Il chitarrista virtuoso ".
Ma penso fosse inteso più a 360°. 
Come dice Luvi, è la ricerca meramente spettacolare che fa la differenza tra tecnica e tecnicismi visivi.
Tra i chitarristi che ritengo siano un mix di tutto questo c'è John Petrucci dei Dream Theater. Definito dai molti una sorta di macchina che non sbaglia mai una nota. È vero, visto live varie volte e non gli ho mai sentito fare una stecca...
Ha grandissime doti tecniche e possiede una  velocità perfetta e pulita in ogni contesto.
Ma è anche uno che ha alle spalle fior di studi alla Berklee sotto una disciplina non da poco. Possiede inoltre un bellissimo tocco melodico e raffinato che lascia trasparire spesso nei suoi album.
Velocità....
Al di Meola, John McLaughlin e Paco de Lucia.
Il Friday night in San Francisco senza la loro tecnica virtuosa non sarebbe stato la stessa cosa.
Ma questa è gente che anche con due note ti trasmette veramente molto perché hanno dietro un bagaglio enorme specialmente Al Di Meola e McLaughlin.
Paco de Lucia non conosceva la musica pensate un po'. [emoji6]
Dico quest'ultima cosa così mi faccio odiare definitivamente dagli schredder...
Molti anni fa mi ricordo l'album di esordio di un chitarrista a nome George Bellas.
Uno che eseguiva fiumi di notte alla velocità della luce.
Non so perché ma ascoltando i suoi dischi mi addormentavo sempre con le cuffie attaccate.....
Anche quando ascolto Yngwie Malmsteen che comunque considero un capostipite di questo stile, mi capita dopo un po' di annoiarmi. Anche se, il suo stile classico si avvicina a ciò che ho studiato per anni.
E quindi riesco a sopportarlo un po' di più anche se poi diventa ripetitivo e ridondante. [emoji23]

Grand Funk


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