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Quanto studiano i big

Aperto da Vu-meter, 28 Novembre, 2020, 11:49 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vu-meter

Complice il black friday mi sono regalato un corso di Mike Stern.
il corso è diviso in 3 blocchi e per adesso, ho fatto solo il primo blocco, che sostanzialmente, sono 7 video in cui spiega i suoi inizi, come studiare, le sue esperienze di studente e di musicista in erba, dando dei consigli. Devo dire che ho apprezzato moltissimo l'approccio che ha confermato ciò che ho sempre pensato...

Premettendo che stiamo parlando di soggetti che hanno scelto una carriera da PROFESSIONISTA della musica e non amatoriale, mi ha fatto piacere sentire che anche lui ha avuto immensi problemi di apprendimento, che si sentiva spesso demotivato e stanco perchè non vedeva risultati NEI TEMPI SPERATI (la battuta è "of course i wanna learn everything in a week .."), che era molto lento, al punto che Pastorius, con il quale si trovò a jammare, gli disse di dedicarsi molto alla tecnica perchè così, non andava, ecc... ecc...
Insomma, un resoconto sincero di un uomo comune che ha dovuto sgobbare moltissimo con moltissima fatica perchè tutti noi tendiamo a fare ciò che ci riesce già bene, ma quello non è studiare. Studiare vuol dire lavorare su quello che non ci viene e su cose nuove.

Pochi giorni prima avevo visto un video sul tubo di Fripp dove diceva che lui studiava anche 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, con lo stesso tono di Stern: impegno, autodisciplina, tanta, tanta, fatica.


Personalmente mi rincuora.
Voi che ne pensate ?
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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robland

Sbaglio se dico che ti piace l'idea del risultato ottenuto tramite la fatica?  ::)


Vu-meter

Citazione di: robland il 28 Novembre, 2020, 05:01 PM
Sbaglio se dico che ti piace l'idea del risultato ottenuto tramite la fatica?  ::)

No, non è che io sia un amante della fatica.
Mi rincuora sapere che non sono "nati così", ma lo hanno dovuto conquistare in un modo che purtroppo, a molti di noi non è neppure consentito.
Troppe volte ci si inganna credendo di essere "nati meno fortunati" di certi soggetti.
Ci sono persone meno fortunate, ma .. è un'altro discorso.
Stern ribadisce che ogni singolo accordo da memorizzare, ogni scala, ogni passaggio veloce, è stato un patimento, difficile ed impegnativo sia emotivamente che in termini di tempo.
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robland

Determinazione e passione sono concetti molto relativi e personali, ma quando si raggiunge l'eccellenza in un campo, credo ci sia sempre dietro un sacrificio e uno sforzo portati avanti grazie all'unione nello stesso individuo dei due concetti menzionati. In proporzioni enormi.
E questi soggetti hanno sempre delle storie interessanti da raccontare, perché hanno doti non comuni: talento a parte, avere una determinazione e una passione così forti è fuori dalla norma.

Ma, anche al di là del professionismo, lo strumento musicale è qualcosa di peculiare perché il rapporto con lo strumento è un viaggio che non finisce mai e subisce continue evoluzioni. Negli anni cambiano approcci, metodi e persino obiettivi anche per la stessa persona. Si prende in mano uno strumento per un motivo e dopo vent'anni ti puoi ritrovare con lo stesso strumento a suonare magari un genere diverso per obiettivi a cui non avevi nemmeno pensato.

robland

Oltre a quanto, prendo il tempo del come.
Leggevo un'intervista di Robben Ford in cui dichiara di non essere mai stato capace di studiare davvero la chitarra e di non aver saputo mai impostare una routine di studio. A suo dire, è stato determinante l'ascolto in massa di tanta musica, fino a consumare le puntine dei giradischi. E poi la tanta pratica fuori da casa, nei club.

Prosit

Beh le testimonianze di Stern e Fripp in effetti sono consolanti e anche motivanti! Quella di Ford forse un po' meno ma ci sta: i "modi" dell'apprendimento sono tantissimi e ognuno a suo modo valido, entrano tutti a far parte di un processo molto complesso che si sviluppa nel tempo.
Vu-meter una curiosità: Stern e Fripp a che età hanno cominciato ad applicarsi con serietà allo strumento? Perché questo è un aspetto che fa un'altra gran bella differenza.
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

robland

Citazione di: Prosit il 11 Gennaio, 2021, 12:32 PM
Beh le testimonianze di Stern e Fripp in effetti sono consolanti e anche motivanti! Quella di Ford forse un po' meno ma ci sta: i "modi" dell'apprendimento sono tantissimi e ognuno a suo modo valido, entrano tutti a far parte di un processo molto complesso che si sviluppa nel tempo.

Quella di Ford è sulla linea di Clapton e SRV, metodi della vecchia scuola (che in effetti ha dato i frutti). Il primo anni fa, quando gli si chiese che metodo dovesse seguire un aspirante chitarrista, la fece breve: metti il disco, prendi la chitarra e suona più che puoi.
Il secondo: impara a memoria, nota per nota, i classici del blues e poi man mano saprai introdurre delle variazioni e farti uno stile.
E tutto il resto lo si apprende sul campo con tanto olio di gomito.
Del resto, questo è anche il metodo Lukather ed EVH.
Secondo me, in tutto questo c'è qualcosa di implicito: il talento, inteso anche come la capacità di dedurre, più rapidamente della gran massa dei musicisti, regole e trucchetti da ciò che si sta suonando.

Poi c'è il metodo Malmsteen che è una roba dell'altro mondo, e che è impossibile da sintetizzare, quindi nemmeno lo espongo.


Prosit

Citazione di: robland il 11 Gennaio, 2021, 01:02 PM
Secondo me, in tutto questo c'è qualcosa di implicito: il talento, inteso anche come la capacità di dedurre, più rapidamente della gran massa dei musicisti, regole e trucchetti da ciò che si sta suonando.


Come non essere d'accordo. Ma insisto: non dimentichiamo l'età! La facilità di apprendimento, al di là delle ore trascorse sullo strumento, è strettamente legata allo sviluppo neuromotorio (pensiero - comando - esecuzione - sviluppo delle reti neuronali - memorizzazione muscolare e uditiva etc.) che è proprio di una certa età e non di altre. Aimè!  :uee:
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Vu-meter

Citazione di: Prosit il 11 Gennaio, 2021, 12:32 PM

Vu-meter una curiosità: Stern e Fripp a che età hanno cominciato ad applicarsi con serietà allo strumento? Perché questo è un aspetto che fa un'altra gran bella differenza.


Non mi pare che nessuno dei due lo specificasse, nelle interviste citate in questo topic, però per entrambi mi pare che l'inizio  fosse stato nel periodo adolescenziale, intorno ai 13/14 anni.
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Vu-meter

Quanto studiava Coltrane ? 25 ore al giorno senza sosta, compresi sabato o domenica, secondo la testimonianza di Jimmy Heath

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shezlacroix

Io sono assolutamente convinto di una cosa; NESSUN grande chitarrista/musicista famoso o meno che sia, è diventato grande facendo poco/praticando poco ma solo grazie al talento o perchè "portato".
Si sono fatti tutti un sedere quadrato. Sicuramente chi ha iniziato in tenera età è stato avvantaggiato quello si...ovvio.
A me che ho 47 anni servono 3 ore al giorno minimo sulla chitarra per strimpellare indecentemente i miei riff preferiti...se avessi 10 anni ci impiegherei 4 ore ad impararne uno invece che 2 settimane.
Ma sempre di tempo sullo strumento si parla. Ricordiamoci che gente come Morello, Knopfler, Gilmour.......hanno passato la loro VITA sullo strumento. Il loro lavoro è quello. Non si preparano 2 giorni prima di un live suonando qualche ora. Suonano tutta la vita tutti i giorni.
Fender Telecaster MiM Polar white, PRS 245 SE Tobacco burst, Ibanez AZES40 Purist Blue, Epiphone SG worn cherry, Squier Stratocaster 40Th Anniversary SFG, Harley Benton DC-DLX Gotoh Shell Pink
Rig2:Boss Katana MK2 100 watt, Rig3:NUX MG300, PositiveGrid Spark GO

robland

Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 10:05 AM
Io sono assolutamente convinto di una cosa; NESSUN grande chitarrista/musicista famoso o meno che sia, è diventato grande facendo poco/praticando poco ma solo grazie al talento o perchè "portato".
Si sono fatti tutti un sedere quadrato. Sicuramente chi ha iniziato in tenera età è stato avvantaggiato quello si...ovvio.
A me che ho 47 anni servono 3 ore al giorno minimo sulla chitarra per strimpellare indecentemente i miei riff preferiti...se avessi 10 anni ci impiegherei 4 ore ad impararne uno invece che 2 settimane.
Ma sempre di tempo sullo strumento si parla. Ricordiamoci che gente come Morello, Knopfler, Gilmour.......hanno passato la loro VITA sullo strumento. Il loro lavoro è quello. Non si preparano 2 giorni prima di un live suonando qualche ora. Suonano tutta la vita tutti i giorni.

A questo proposito, leggevo proprio sulla biografia di Blackmore e sull'autobio di Malmsteen che la band si riuniva la mattina tardi in sala prove. Si suonava due ore, come riscaldamento, poi si improvvisava tutti insieme per circa tre ore, e poi... si continuava a suonare fino alla sera. Per settimane.
Clapton aggiungeva questo: siccome alla sera non volevano fermarsi perché si divertivano troppo a suonare, facevano il pieno di... sostanze varie e continuavano a suonare tutta la notte.

Routine del genere si facevano prima dei live o in preparazione di un album. Immagino quanto potesse diventare alta l'intesa tra i membri della band così facendo.

Elliott

Se nel professionismo, passare la vita sullo strumento sia una ovvia necessità e conseguenza, per l'amatore credo che sia facile far la fine de "La rana che finí cotta senza accorgersene" passando dal piacere all'ossessione.


shezlacroix

Citazione di: Elliott il 21 Aprile, 2021, 01:30 PM
Se nel professionismo, passare la vita sullo strumento sia una ovvia necessità e conseguenza, per l'amatore credo che sia facile far la fine de "La rana che finí cotta senza accorgersene" passando dal piacere all'ossessione.

Eccomi :D...però anche se è ormai da un anno un' ossessione (ho rimandato l'acquisto della mia prima chitarra esattamente da 29 anni di giorno in giorno), suono solo riff, non so una nota, non faccio "esercizi", suono da schifo ma mi diverto come un pazzo e 3 ore filate sullo strumento, a volte mi scorrono via come se fossero 30 secondi!
Mia figlia e moglie sono meno entusiaste (la moglie finge) ma sono dettagli :lol:
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Ombra/luce

Un pianista professionista, lessi, si esercita anche 6/8 ore al giorno, lo stesso vale per chi frequenta il conservatorio, ore ed ore al giorno. Ma questo vale per chiunque e per qualsiasi disciplina, se un amatore suona mezz'ora a settimana progredisce poco rispetto a uno che suona un'ora al giorno. Questo lo vedo anche io stesso, quando magari torno alla chitarra dopo una settimana non ho la stessa scioltezza che ho quando suono tutti i giorni e più ore al giorno. In questi giorni, anche da quando ho il modeler che mi è tutto più celere, soprattutto perchè non ho più problemi di volumi, suono ore al giorno, non tutte di seguito ma a sprazzi, mezz'ora qua, venti minuti là, in tutto si fanno ore di chitarra e la destrezza che ho acquisito è palesemente maggiore di quando invece suonavo mezz'ora ogni 3 giorni.
Ut queant laxis

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