Complice il black friday mi sono regalato un corso di Mike Stern.
il corso è diviso in 3 blocchi e per adesso, ho fatto solo il primo blocco, che sostanzialmente, sono 7 video in cui spiega i suoi inizi, come studiare, le sue esperienze di studente e di musicista in erba, dando dei consigli. Devo dire che ho apprezzato moltissimo l'approccio che ha confermato ciò che ho sempre pensato...
Premettendo che stiamo parlando di soggetti che hanno scelto una carriera da PROFESSIONISTA della musica e non amatoriale, mi ha fatto piacere sentire che anche lui ha avuto immensi problemi di apprendimento, che si sentiva spesso demotivato e stanco perchè non vedeva risultati NEI TEMPI SPERATI (la battuta è "of course i wanna learn everything in a week .."), che era molto lento, al punto che Pastorius, con il quale si trovò a jammare, gli disse di dedicarsi molto alla tecnica perchè così, non andava, ecc... ecc...
Insomma, un resoconto sincero di un uomo comune che ha dovuto sgobbare moltissimo con moltissima fatica perchè tutti noi tendiamo a fare ciò che ci riesce già bene, ma quello non è studiare. Studiare vuol dire lavorare su quello che non ci viene e su cose nuove.
Pochi giorni prima avevo visto un video sul tubo di Fripp dove diceva che lui studiava anche 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, con lo stesso tono di Stern: impegno, autodisciplina, tanta, tanta, fatica.
Personalmente mi rincuora.
Voi che ne pensate ?
Sbaglio se dico che ti piace l'idea del risultato ottenuto tramite la fatica? ::)
Citazione di: robland il 28 Novembre, 2020, 05:01 PM
Sbaglio se dico che ti piace l'idea del risultato ottenuto tramite la fatica? ::)
No, non è che io sia un amante della fatica.
Mi rincuora sapere che non sono "nati così", ma lo hanno dovuto conquistare in un modo che purtroppo, a molti di noi non è neppure consentito.
Troppe volte ci si inganna credendo di essere "nati meno fortunati" di certi soggetti.
Ci sono persone meno fortunate, ma .. è un'altro discorso.
Stern ribadisce che ogni singolo accordo da memorizzare, ogni scala, ogni passaggio veloce, è stato un patimento, difficile ed impegnativo sia emotivamente che in termini di tempo.
Determinazione e passione sono concetti molto relativi e personali, ma quando si raggiunge l'eccellenza in un campo, credo ci sia sempre dietro un sacrificio e uno sforzo portati avanti grazie all'unione nello stesso individuo dei due concetti menzionati. In proporzioni enormi.
E questi soggetti hanno sempre delle storie interessanti da raccontare, perché hanno doti non comuni: talento a parte, avere una determinazione e una passione così forti è fuori dalla norma.
Ma, anche al di là del professionismo, lo strumento musicale è qualcosa di peculiare perché il rapporto con lo strumento è un viaggio che non finisce mai e subisce continue evoluzioni. Negli anni cambiano approcci, metodi e persino obiettivi anche per la stessa persona. Si prende in mano uno strumento per un motivo e dopo vent'anni ti puoi ritrovare con lo stesso strumento a suonare magari un genere diverso per obiettivi a cui non avevi nemmeno pensato.
Oltre a quanto, prendo il tempo del come.
Leggevo un'intervista di Robben Ford in cui dichiara di non essere mai stato capace di studiare davvero la chitarra e di non aver saputo mai impostare una routine di studio. A suo dire, è stato determinante l'ascolto in massa di tanta musica, fino a consumare le puntine dei giradischi. E poi la tanta pratica fuori da casa, nei club.
Beh le testimonianze di Stern e Fripp in effetti sono consolanti e anche motivanti! Quella di Ford forse un po' meno ma ci sta: i "modi" dell'apprendimento sono tantissimi e ognuno a suo modo valido, entrano tutti a far parte di un processo molto complesso che si sviluppa nel tempo.
Vu-meter una curiosità: Stern e Fripp a che età hanno cominciato ad applicarsi con serietà allo strumento? Perché questo è un aspetto che fa un'altra gran bella differenza.
Citazione di: Prosit il 11 Gennaio, 2021, 12:32 PM
Beh le testimonianze di Stern e Fripp in effetti sono consolanti e anche motivanti! Quella di Ford forse un po' meno ma ci sta: i "modi" dell'apprendimento sono tantissimi e ognuno a suo modo valido, entrano tutti a far parte di un processo molto complesso che si sviluppa nel tempo.
Quella di Ford è sulla linea di Clapton e SRV, metodi della vecchia scuola (che in effetti ha dato i frutti). Il primo anni fa, quando gli si chiese che metodo dovesse seguire un aspirante chitarrista, la fece breve: metti il disco, prendi la chitarra e suona più che puoi.
Il secondo: impara a memoria, nota per nota, i classici del blues e poi man mano saprai introdurre delle variazioni e farti uno stile.
E tutto il resto lo si apprende sul campo con tanto olio di gomito.
Del resto, questo è anche il metodo Lukather ed EVH.
Secondo me, in tutto questo c'è qualcosa di implicito: il talento, inteso anche come la capacità di
dedurre, più rapidamente della gran massa dei musicisti, regole e trucchetti da ciò che si sta suonando.
Poi c'è il metodo Malmsteen che è una roba dell'altro mondo, e che è impossibile da sintetizzare, quindi nemmeno lo espongo.
Citazione di: robland il 11 Gennaio, 2021, 01:02 PM
Secondo me, in tutto questo c'è qualcosa di implicito: il talento, inteso anche come la capacità di dedurre, più rapidamente della gran massa dei musicisti, regole e trucchetti da ciò che si sta suonando.
Come non essere d'accordo. Ma insisto: non dimentichiamo l'età! La facilità di apprendimento, al di là delle ore trascorse sullo strumento, è strettamente legata allo sviluppo neuromotorio (pensiero - comando - esecuzione - sviluppo delle reti neuronali - memorizzazione muscolare e uditiva etc.) che è proprio di una certa età e non di altre. Aimè! :uee:
Citazione di: Prosit il 11 Gennaio, 2021, 12:32 PM
Vu-meter una curiosità: Stern e Fripp a che età hanno cominciato ad applicarsi con serietà allo strumento? Perché questo è un aspetto che fa un'altra gran bella differenza.
Non mi pare che nessuno dei due lo specificasse, nelle interviste citate in questo topic, però per entrambi mi pare che l'inizio fosse stato nel periodo adolescenziale, intorno ai 13/14 anni.
Quanto studiava Coltrane ? 25 ore al giorno senza sosta, compresi sabato o domenica, secondo la testimonianza di Jimmy Heath
http://www.youtube.com/watch?v=Yaf6TNfuDuk (http://www.youtube.com/watch?v=Yaf6TNfuDuk)
Io sono assolutamente convinto di una cosa; NESSUN grande chitarrista/musicista famoso o meno che sia, è diventato grande facendo poco/praticando poco ma solo grazie al talento o perchè "portato".
Si sono fatti tutti un sedere quadrato. Sicuramente chi ha iniziato in tenera età è stato avvantaggiato quello si...ovvio.
A me che ho 47 anni servono 3 ore al giorno minimo sulla chitarra per strimpellare indecentemente i miei riff preferiti...se avessi 10 anni ci impiegherei 4 ore ad impararne uno invece che 2 settimane.
Ma sempre di tempo sullo strumento si parla. Ricordiamoci che gente come Morello, Knopfler, Gilmour.......hanno passato la loro VITA sullo strumento. Il loro lavoro è quello. Non si preparano 2 giorni prima di un live suonando qualche ora. Suonano tutta la vita tutti i giorni.
Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 10:05 AM
Io sono assolutamente convinto di una cosa; NESSUN grande chitarrista/musicista famoso o meno che sia, è diventato grande facendo poco/praticando poco ma solo grazie al talento o perchè "portato".
Si sono fatti tutti un sedere quadrato. Sicuramente chi ha iniziato in tenera età è stato avvantaggiato quello si...ovvio.
A me che ho 47 anni servono 3 ore al giorno minimo sulla chitarra per strimpellare indecentemente i miei riff preferiti...se avessi 10 anni ci impiegherei 4 ore ad impararne uno invece che 2 settimane.
Ma sempre di tempo sullo strumento si parla. Ricordiamoci che gente come Morello, Knopfler, Gilmour.......hanno passato la loro VITA sullo strumento. Il loro lavoro è quello. Non si preparano 2 giorni prima di un live suonando qualche ora. Suonano tutta la vita tutti i giorni.
A questo proposito, leggevo proprio sulla biografia di Blackmore e sull'autobio di Malmsteen che la band si riuniva la mattina tardi in sala prove. Si suonava due ore, come
riscaldamento, poi si improvvisava tutti insieme per circa tre ore, e poi... si continuava a suonare fino alla sera. Per settimane.
Clapton aggiungeva questo: siccome alla sera non volevano fermarsi perché si divertivano troppo a suonare, facevano il pieno di... sostanze varie e continuavano a suonare tutta la notte.
Routine del genere si facevano prima dei live o in preparazione di un album. Immagino quanto potesse diventare alta l'intesa tra i membri della band così facendo.
Se nel professionismo, passare la vita sullo strumento sia una ovvia necessità e conseguenza, per l'amatore credo che sia facile far la fine de "La rana che finí cotta senza accorgersene" passando dal piacere all'ossessione.
Citazione di: Elliott il 21 Aprile, 2021, 01:30 PM
Se nel professionismo, passare la vita sullo strumento sia una ovvia necessità e conseguenza, per l'amatore credo che sia facile far la fine de "La rana che finí cotta senza accorgersene" passando dal piacere all'ossessione.
Eccomi :D...però anche se è ormai da un anno un' ossessione (ho rimandato l'acquisto della mia prima chitarra esattamente da 29 anni di giorno in giorno), suono solo riff, non so una nota, non faccio "esercizi", suono da schifo ma mi diverto come un pazzo e 3 ore filate sullo strumento, a volte mi scorrono via come se fossero 30 secondi!
Mia figlia e moglie sono meno entusiaste (la moglie finge) ma sono dettagli :lol:
Un pianista professionista, lessi, si esercita anche 6/8 ore al giorno, lo stesso vale per chi frequenta il conservatorio, ore ed ore al giorno. Ma questo vale per chiunque e per qualsiasi disciplina, se un amatore suona mezz'ora a settimana progredisce poco rispetto a uno che suona un'ora al giorno. Questo lo vedo anche io stesso, quando magari torno alla chitarra dopo una settimana non ho la stessa scioltezza che ho quando suono tutti i giorni e più ore al giorno. In questi giorni, anche da quando ho il modeler che mi è tutto più celere, soprattutto perchè non ho più problemi di volumi, suono ore al giorno, non tutte di seguito ma a sprazzi, mezz'ora qua, venti minuti là, in tutto si fanno ore di chitarra e la destrezza che ho acquisito è palesemente maggiore di quando invece suonavo mezz'ora ogni 3 giorni.
Citazione di: Ombra/luce il 21 Aprile, 2021, 02:26 PM
Un pianista professionista, lessi, si esercita anche 6/8 ore al giorno, lo stesso vale per chi frequenta il conservatorio, ore ed ore al giorno. Ma questo vale per chiunque e per qualsiasi disciplina, se un amatore suona mezz'ora a settimana progredisce poco rispetto a uno che suona un'ora al giorno. Questo lo vedo anche io stesso, quando magari torno alla chitarra dopo una settimana non ho la stessa scioltezza che ho quando suono tutti i giorni e più ore al giorno. In questi giorni, anche da quando ho il modeler che mi è tutto più celere, soprattutto perchè non ho più problemi di volumi, suono ore al giorno, non tutte di seguito ma a sprazzi, mezz'ora qua, venti minuti là, in tutto si fanno ore di chitarra e la destrezza che ho acquisito è palesemente maggiore di quando invece suonavo mezz'ora ogni 3 giorni.
Le pause nell'arco della giornata, quando si "possono" fare, sono importantissime! Progredisci piu velocemente...lasci il tempo a cervello e muscoli di immagazzinare i "pattern"
Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 02:29 PM
Le pause nell'arco della giornata, quando si "possono" fare, sono importantissime! Progredisci piu velocemente...lasci il tempo a cervello e muscoli di immagazzinare i "pattern"
Totalmente d'accordo, bisogna far "prendere aria" al cervello ogni tanto! :laughing:
Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 10:05 AM
Io sono assolutamente convinto di una cosa; NESSUN grande chitarrista/musicista famoso o meno che sia, è diventato grande facendo poco/praticando poco ma solo grazie al talento o perchè "portato".
D'accordo con te...ma infatti la storia del talento é un' invenzione dell'uomo per trovare delle scuse o giustificazioni...contano piú il metodo..il lavoro..gli stimoli esterni che si ricevono..la voglia e determinazione personale...buoni professori...etc...nessuna magia o cose soprannaturali
Citazione di: Donatello Nahi il 21 Aprile, 2021, 02:47 PM
Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 10:05 AM
Io sono assolutamente convinto di una cosa; NESSUN grande chitarrista/musicista famoso o meno che sia, è diventato grande facendo poco/praticando poco ma solo grazie al talento o perchè "portato".
D'accordo con te...ma infatti la storia del talento é un' invenzione dell'uomo per trovare delle scuse o giustificazioni...contano piú il metodo..il lavoro..gli stimoli esterni che si ricevono..la voglia e determinazione personale...buoni professori...etc...nessuna magia o cose soprannaturali
Diciamo che ci possono essere delle attitudini di base che portano, su certi aspetti, ad essere più avvantaggiati di altri. Io ho sempre avuto, ad esempio, uno spiccato senso del ritmo, sarà che da appassionato di musica, prima di iniziare a suonare, ho ascoltato un'immane quantità di musica che per forza di cose il ritmo mi si è impresso nel cervello, però vedo che c'è chi dopo anni ha minor senso del ritmo di come l'avevo io all'inizio. Anche appena iniziato con qualsiasi strumento, era difficile che steccassi coi tempi e il ritrmo, steccavo se non riuscivo a suonare in scioltezza i passaggi ma non perchè mancava senso del ritmo. Sono attitudini che uno ha più o meno. Stesso vale per le intuizioni.
Però con le sole attitudini non ci cacci niente senza metodo, perseveranza, studio e tempo giornaliero passato sullo strumento. Non c'è niente di peggio che avere delle idee ma non avere gli strumenti adatti per realizzarle. Anzi, forse che l'intuizione e il "lampo di genio" è più facile che venga quando uno ha una base solida sulle spalle, perchè ha gli strumenti per realizzare le sue idee.
Citazione di: Elliott il 21 Aprile, 2021, 01:30 PM
Se nel professionismo, passare la vita sullo strumento sia una ovvia necessità e conseguenza, per l'amatore credo che sia facile far la fine de "La rana che finí cotta senza accorgersene" passando dal piacere all'ossessione.
Quoto.
Però poi mi rendo conto che la parola "ossessione" è così vaga. Spesso la usiamo in modo esagerato, come sinonimo di attitudini molto più moderate.
Se è vero che molti professionisti non sarebbero divenuti tali senza avere un'ossessione (neanche tanto sana), faccio fatica poi a realizzare davvero cosa sia un'ossessione insana: nella realtà non ho mai conosciuto nessuno che vivesse così una sua passione. Nessuno che si sia rovinato la salute o che si sia messo economicamente/socialmente nei guai per inseguire una passione.
Citazione di: robland il 21 Aprile, 2021, 03:04 PM
Citazione di: Elliott il 21 Aprile, 2021, 01:30 PM
Se nel professionismo, passare la vita sullo strumento sia una ovvia necessità e conseguenza, per l'amatore credo che sia facile far la fine de "La rana che finí cotta senza accorgersene" passando dal piacere all'ossessione.
Quoto.
Però poi mi rendo conto che la parola "ossessione" è così vaga. Spesso la usiamo in modo esagerato, come sinonimo di attitudini molto più moderate.
Se è vero che molti professionisti non sarebbero divenuti tale senza avere un'ossessione (neanche tanto sana), faccio fatica poi a realizzare davvero cosa sia un'ossessione insana: nella realtà non ho mai conosciuto nessuno che vivesse così una sua passione. Nessuno che si sia rovinato la salute o che si sia messo economicamente/socialmente nei guai per inseguire una passione.
Io qualcuno si ma è una cosa rara. Avevo un ex collega finito in rovina, tra debiti di ogni sorta, per via di acquisti compulsivi di orologi, la passione lo portò ad andare "oltre". Ma sono casi limite, noi appassionati di chitarra si, abbiamo le GAS ma va beh, finchè uno si compra pedali, chitarre e amplificatori senza finire nella condizione di non pagare le bollette e venir sfrattato da casa è semplicemente amore e passione, poi ognuno ha il suo indice di valutazione quando è il momento di fermarsi.
Al contrario noto che chi è agli inizi inizi, senza metodi e insegnanti, potrebbe essere più spinto dalle GAS che dall'effettiva voglia di suonare, perchè magari non gli vengono bene le cose ed è demotivato, questo è un grosso errore perchè più allontani qualcosa che non ti viene bene, più non la impari. Ho un collega che si è appassionato alla follia, grazie a me e ad un altro collega chitarrista, che ha comprato un fracco di chitarre ma suona pochissimo e non progredisce, questo perchè si sente spaventato dal fare ciò che non gli riesce bene, di fatto prendendo in mano poco la chitarra solo per fare qualche riff che gli riesce. Così non progredisci più, glie lo dico ma non mi ascolta!
Semmai, la differenza sta in quanto una persona vuole che la disciplina condizioni la sua vita. Nel senso, uno che ha lavoro, moglie, figli ed altre passioni anche, alla chitarra relega un tipo di ruolo nella sua vita, magari non ha il tempo o la voglia di relegare un surplus di tempo giornaliero ad un insegnante, al tempo passato ad esercitarsi e sceglie di non spingersi oltre il suo dovuto. Al contrario c'è chi imposta la propria vita in modo che ruoti attorno allo strumento, il suo tempo libero lo passa con tutto ciò che rientra nel mondo della sua disciplina. Conta molto il ruolo che decidi di dare a una disciplina nella tua vita, questo farà la differenza su dove arriverai.
Citazione di: Ombra/luce il 21 Aprile, 2021, 03:12 PM
Citazione di: robland il 21 Aprile, 2021, 03:04 PM
Citazione di: Elliott il 21 Aprile, 2021, 01:30 PM
Se nel professionismo, passare la vita sullo strumento sia una ovvia necessità e conseguenza, per l'amatore credo che sia facile far la fine de "La rana che finí cotta senza accorgersene" passando dal piacere all'ossessione.
Quoto.
Però poi mi rendo conto che la parola "ossessione" è così vaga. Spesso la usiamo in modo esagerato, come sinonimo di attitudini molto più moderate.
Se è vero che molti professionisti non sarebbero divenuti tale senza avere un'ossessione (neanche tanto sana), faccio fatica poi a realizzare davvero cosa sia un'ossessione insana: nella realtà non ho mai conosciuto nessuno che vivesse così una sua passione. Nessuno che si sia rovinato la salute o che si sia messo economicamente/socialmente nei guai per inseguire una passione.
Io qualcuno si ma è una cosa rara. Avevo un ex collega finito in rovina, tra debiti di ogni sorta, per via di acquisti compulsivi di orologi, la passione lo portò ad andare "oltre". Ma sono casi limite, noi appassionati di chitarra si, abbiamo le GAS ma va beh, finchè uno si compra pedali, chitarre e amplificatori senza finire nella condizione di non pagare le bollette e venir sfrattato da casa è semplicemente amore e passione, poi ognuno ha il suo indice di valutazione quando è il momento di fermarsi.
Al contrario noto che chi è agli inizi inizi, senza metodi e insegnanti, potrebbe essere più spinto dalle GAS che dall'effettiva voglia di suonare, perchè magari non gli vengono bene le cose ed è demotivato, questo è un grosso errore perchè più allontani qualcosa che non ti viene bene, più non la impari. Ho un collega che si è appassionato alla follia, grazie a me e ad un altro collega chitarrista, che ha comprato un fracco di chitarre ma suona pochissimo e non progredisce, questo perchè si sente spaventato dal fare ciò che non gli riesce bene, di fatto prendendo in mano poco la chitarra solo per fare qualche riff che gli riesce. Così non progredisci più, glie lo dico ma non mi ascolta!
Riguardo al tuo amico: tieni conto però che secondo me è molto importante che ognuno trovi il "proprio" metodo, che dipende piu che altro da cosa vuoi raggiungere, quanto tempo vuoi dedicare e sopratutto quanti anni hai.
Io ho provato a partire dalle basi (quando la mia idea era già SOLO di imparare i riff che mi piacciono...a 47 anni secondo me non può fare lo stesso percorso che faresti a 12 anni), mi sono messo li....2 accordi....scale.....ecc. ecc....una palla colossale. 10 minuti con lo strumento in mano e mi pareva di averci passato ore:(.....frustrazione a go go....sono andato avanti circa 4 mesi cosi (chitarra acustica).
Poi mi sono detto...."ma...io non sarò mai pro...non mi serve andare perfettamente a tempo con ore di metronomo, suonerò sempre da solo (praticamente addirittura senza nemmeno una base musicale o batteria)...ora provo con qualche riff".
Ho iniziato con cose tipo wish you were here sull'acustica....mi sono preso l'elettrica e mi sono buttato, portando avanti parallelamente riff semplici con cose per me praticamente irraggiungibili (thunderstruck e back in black).
Beh....ho cominciato a divertirmi in modo smisurato; risultati piccolissimi in giorni e giorni ma non ho mai mai mollato. Io ho raggiunto il MIO scopo.
Il tuo amico deve solo trovare la sua "dimensione" e poi vedrai che lo strumento non lo posa più.
Non si può generalizzare con "inizia con l'acustica....bla bla.....solfeggio....metronomo....scale........poi dopo 2 anni fai questo...dopo 3....fai quello". A ognuno il suo metodo e sopratutto avere bene in mente il livello a cui aspiri.
Anche a me piacerebbe iniziare dalle basi e andare avanti per anni con un percorso "standard" che mi porti a suonare come Knopfler...ma poi bisogna fare i conti con la cosa più importante (anche se ovunque negano e dicono che importa relativamente)...la carta di identità! non ci sono storie.....gli anni che hai sono il tuo punto zero quando inizi.
Siamo sinceri anche con tutto il tempo libero che uno può avere a disposizione (prendete ad esempio la mia età), non arriverà MAI ai livelli di uno che inizia a 12 anni o prima....MAI....impossibile. Fisicamente e per gli anni di aspettativa di vita che ha davanti.
Sta a noi trovare la nostra "dimensione". Tuo amico deve solo scoprire quale.
Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 03:26 PM
Riguardo al tuo amico: tieni conto però che secondo me è molto importante che ognuno trovi il "proprio" metodo, che dipende piu che altro da cosa vuoi raggiungere, quanto tempo vuoi dedicare e sopratutto quanti anni hai.
Io ho provato a partire dalle basi (quando la mia idea era già SOLO di imparare i riff che mi piacciono...a 47 anni secondo me non può fare lo stesso percorso che faresti a 12 anni), mi sono messo li....2 accordi....scale.....ecc. ecc....una palla colossale. 10 minuti con lo strumento in mano e mi pareva di averci passato ore:(.....frustrazione a go go....sono andato avanti circa 4 mesi cosi (chitarra acustica).
Poi mi sono detto...."ma...io non sarò mai pro...non mi serve andare perfettamente a tempo con ore di metronomo, suonerò sempre da solo (praticamente addirittura senza nemmeno una base musicale o batteria)...ora provo con qualche riff".
Ho iniziato con cose tipo wish you were here sull'acustica....mi sono preso l'elettrica e mi sono buttato, portando avanti parallelamente riff semplici con cose per me praticamente irraggiungibili (thunderstruck e back in black).
Beh....ho cominciato a divertirmi in modo smisurato; risultati piccolissimi in giorni e giorni ma non ho mai mai mollato. Io ho raggiunto il MIO scopo.
Il tuo amico deve solo trovare la sua "dimensione" e poi vedrai che lo strumento non lo posa più.
Non si può generalizzare con "inizia con l'acustica....bla bla.....solfeggio....metronomo....scale........poi dopo 2 anni fai questo...dopo 3....fai quello". A ognuno il suo metodo e sopratutto avere bene in mente il livello a cui aspiri.
Anche a me piacerebbe iniziare dalle basi e andare avanti per anni con un percorso "standard" che mi porti a suonare come Knopfler...ma poi bisogna fare i conti con la cosa più importante (anche se ovunque negano e dicono che importa relativamente)...la carta di identità! non ci sono cazzi.....gli anni che hai sono il tuo punto zero quando inizi.
Siamo sinceri anche con tutto il tempo libero che uno può avere a disposizione (prendete ad esempio la mia età), non arriverà MAI ai livelli di uno che inizia a 12 anni o prima....MAI....impossibile. Fisicamente e per gli anni di aspettativa di vita che ha davanti.
Sta a noi trovare la nostra "dimensione". Tuo amico deve solo scoprire quale.
Sono completamente d'accordo con quel che dici, se la cosa è relegata in ambito amatoriale ovviamente, chiaro che chi frequenta un conservatorio è cosa assai diversa. Per noi amatori non è che dobbiamo seguire il metodo del conservatorio per divertirci con lo strumento! Io pensa che ho iniziato con la chitarra solista, per un anno buono solo quello facevo, male rispetto ad oggi ma quello mi attraeva e quello facevo. Inoltre, quel che è noioso in un certo stadio, può diventare interessante in stadi successivi, perchè la mente si è aperta di più e si ricercano delle cose che portano a voler approfondire e colmare delle lacune.
Il problema del mio collega è che si rende le basi difficili, nel senso, fatica, dopo sei mesi, a passare da un'accordo all'altro, anche dei più semplici, da un LA minore a un DO, toglie le dita, perchè ci deve mettere in mezzo gli arpeggi, che a loro volta non gli vengono e si demoralizza. Io glie lo dico, lascia stare gli arpeggi, che portano comunque il cervello a una concentrazione in più e viene tolta al reale problema, ovvero gli accordi! Sembra una sciocchezza ma non lo è, per seguire il ritmo arpeggiando, per farlo bene, serve aver acquisito la memoria muscolare con la mano sinistra, altrimenti fai male tutte e due le cose! Nel suo caso è voglia di fare cose che, per arrivarci, serve farlo per step, inoltra ha una personalità che si demoralizza facilmente e allontana il problema anzichè affrontarlo. Poi mette il gain a palla totale su tutto, è voglia di divertirsi con però demoralizzazione dovuta a mancanze che dovrà colmare se vuole progredire. Se dopo sei mesi, toglie le dita al passaggio tra un LA minore e un DO, qualcosa nel metodo mi sa che c'è da cambiarlo! :-\
Deve trovare un riff o un lick che ha quel cambio accordo....poi come è successo a me....deve impararlo per forza se vuole che il pezzo "suoni". Io non sto scherzando....ho problemi sul giro di do o su knockin on the heavens door sul cambio accordi che ancora non è fluidissimo....però faccio Thunderstruck e back in black perfettamente. Perfettamente nel mio piccolo che non è come Angus o voi che suonate per davvero. Però dato il mio non percorso, la mia età il mio pessimo senso del ritmo (ascolto di tutto e ho una passione smisurata per la musica) quella 30 ina di riff che faccio sono quasi miracolosi.
Ho avuto la grande fortuna di imparare guardando da vicino chi ci sapeva fare. A volte servono le spiegazioni, a volte leggere manuali per capire. Non siamo tutti uguali. Ognuno ha un suo modo di imparare e memorizzare quanto appreso. Io facevo il più classico accordo di Do aperto, prima posizione, tre dita. Il mio amico vede l'accordo e mi fa notare che la corda del Mi vibra a vuoto e, nel contesto, non serve. Mi consiglia di fare l'accordo con 4 dita in modo che la corda Mi suoni come Sol basso. Io ho memorizzato e fatto mio il suggerimento ma aneddoti così ne ho a mazzi.
In un recente video di Orrico fa vedere due accordi di Do così semplici che ancora mi chiedo perché non ci sono arrivato da solo. Voglio dire, bisogna usare la testa, ragionare, perché spesso la soluzione è veramente facile
Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 03:57 PM
Deve trovare un riff o un lick che ha quel cambio accordo....poi come è successo a me....deve impararlo per forza se vuole che il pezzo "suoni". Io non sto scherzando....ho problemi sul giro di do o su knockin on the heavens door sul cambio accordi che ancora non è fluidissimo....però faccio Thunderstruck e back in black perfettamente. Perfettamente nel mio piccolo che non è come Angus o voi che suonate per davvero. Però dato il mio non percorso, la mia età il mio pessimo senso del ritmo (ascolto di tutto e ho una passione smisurata per la musica) quella 30 ina di riff che faccio sono quasi miracolosi.
Naturalmente uno fa centro dal momento che raggiunge la condizione per divertirsi, secondo i suoi canoni. Io l'ho sempre detto, amatorialmente parlando, uno ha fatto centro dal momento che ha i mezzi per divertirsi con lo strumento. Se ti senti musicalmente realizzato con quel che hai raggiunto, sei arrivato al traguardo che fa per te!
Dipende tutto dal traguardo a cui uno vuole arrivare. Io quando ho ripreso in mano la chitarra, dopo dieci anni di piano, avevo la concezione che mi veniva dal piano, ovvero che, per sentirmi musicalmente realizzato e capace di divertirmi, avrei dovuto quantomeno non avere segreti su quanto concerne il manico e muovermici in scioltezza, inoltre, per quanto eseguire mi piaccia, il traguardo che ho sempre ricercato è quello di comporre di mio e anche di improvvisare bene, questo tipo di traguardo obbliga a seguire un certo tipo di percorso, che può essere ininfluente per qualcun altro a cui non interessano queste cose. C'è un mio amico, bravissimo chitarrista, che dopo 12 anni non riesce a improvvisare come io improvvisavo dopo un anno, questo perchè non gli è mai interessato improvvisare e non si è mai esercitato sull'argomento, suona benissimo assoli anche difficili ma non riesce a improvvisare. Dipende tutto dal traguardo che uno si dà per arrivare allo stato di piacere/divertimento che lo fa star bene! Certo, ci sono delle basi su cui più o meno tutti dobbiamo partire, poi da lì ognuno prende la sua strada personale.
Citazione di: Ombra/luce il 21 Aprile, 2021, 04:12 PM
Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 03:57 PM
Deve trovare un riff o un lick che ha quel cambio accordo....poi come è successo a me....deve impararlo per forza se vuole che il pezzo "suoni". Io non sto scherzando....ho problemi sul giro di do o su knockin on the heavens door sul cambio accordi che ancora non è fluidissimo....però faccio Thunderstruck e back in black perfettamente. Perfettamente nel mio piccolo che non è come Angus o voi che suonate per davvero. Però dato il mio non percorso, la mia età il mio pessimo senso del ritmo (ascolto di tutto e ho una passione smisurata per la musica) quella 30 ina di riff che faccio sono quasi miracolosi.
Naturalmente uno fa centro dal momento che raggiunge la condizione per divertirsi, secondo i suoi canoni. Io l'ho sempre detto, amatorialmente parlando, uno ha fatto centro dal momento che ha i mezzi per divertirsi con lo strumento. Se ti senti musicalmente realizzato con quel che hai raggiunto, sei arrivato al traguardo che fa per te!
Dipende tutto dal traguardo a cui uno vuole arrivare. Io quando ho ripreso in mano la chitarra, dopo dieci anni di piano, avevo la concezione che mi veniva dal piano, ovvero che, per sentirmi musicalmente realizzato e capace di divertirmi, avrei dovuto quantomeno non avere segreti su quanto concerne il manico e muovermici in scioltezza, inoltre, per quanto eseguire mi piaccia, il traguardo che ho sempre ricercato è quello di comporre di mio e anche di improvvisare bene, questo tipo di traguardo obbliga a seguire un certo tipo di percorso, che può essere ininfluente per qualcun altro a cui non interessano queste cose. C'è un mio amico, bravissimo chitarrista, che dopo 12 anni non riesce a improvvisare come io improvvisavo dopo un anno, questo perchè non gli è mai interessato improvvisare e non si è mai esercitato sull'argomento, suona benissimo assoli anche difficili ma non riesce a improvvisare. Dipende tutto dal traguardo che uno si dà per arrivare allo stato di piacere/divertimento che lo fa star bene! Certo, ci sono delle basi su cui più o meno tutti dobbiamo partire, poi da lì ognuno prende la sua strada personale.
ESATTAMENTE!! stessa cosa per me...non sarò mai in grado di improvvisare..per forza! se non conosci il manico e non sai come sono posizionate scale a note....è semplicemente impossibile. Il tuo traguardo è completamente opposto al mio. Per sentirmi un chitarrista mi basta saper fare qualche riff/assolo:)...il giorno che riuscirò a fare Sultans of swing "nel mio piccolo" io sarò arrivato/realizzato chitarristicamente:)
Invidio tantissimo chi ha iniziato in tenera età e ha fatto un percorso come si deve..dalle basi. Ci sto provando con mia figlia ma non ne vuole minimamente sapere.
Citazione di: Santano il 21 Aprile, 2021, 04:04 PM
Voglio dire, bisogna usare la testa, ragionare, perché spesso la soluzione è veramente facile
E' la cosa più importante. Quando imparai i barrè, in un giorno già li facevo abbastanza bene, cosa poi affinata nel tempo, li ho imparati a farli subito perchè non mi sono limitato ad eseguire ma ci ho ragionato, ho pensato e provato cose al fine di raggiungere la condizione mentale/muscolare di farli bene! Ma in tutto, quando mi esercito ragiono sempre su quel che sto facendo, non è mai un'esecuzione meccanica perchè la filastrocca a memoria non mi basta per sentirmi pronto allo step successivo. Però appunto la presenza di amici, insegnanti più avanzati aiuta tanto, decisamente, che trovarsi da soli.
Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 04:18 PM
ESATTAMENTE!! stessa cosa per me...non sarò mai in grado di improvvisare..per forza! se non conosci il manico e non sai come sono posizionate scale a note....è semplicemente impossibile. Il tuo traguardo è completamente opposto al mio. Per sentirmi un chitarrista mi basta saper fare qualche riff/assolo:)...il giorno che riuscirò a fare Sultans of swing "nel mio piccolo" io sarò arrivato/realizzato chitarristicamente:)
Invidio tantissimo chi ha iniziato in tenera età e ha fatto un percorso come si deve..dalle basi. Ci sto provando con mia figlia ma non ne vuole minimamente sapere.
E' semplicemente questione di focus e pratica, se improvvisamente il tuo focus andrà sull'improvvisazione e per un anno inizi ad esercitarti su quello, pian piano ci cacci fuori qualcosa, parti che non riesci a far niente e arrivi che prima o poi qualcosa ce lo tiri fuori, che è il discorso del topic. Più fai, più impari a farlo e ti viene naturale, al di là del traguardo che ti sei impostato. Se suoni 20 minuti a settimana è diverso che se suoni un'ora al giorno, o anche di più, al di là della disciplina e del traguardo impostato. Quel che è una forzatura è la concezione che un amatore a priori debba seguire metodi da conservatorio, un amatore si compra una chitarra per divertirsi ed è giusto che segua il percorso che fa per lui, io ho sempre dedicato momenti all'esercitazione e momenti al perdita di tempo con lo strumento, di puro divertimento, migliori anche così, magari non perdere tempo e basta perchè poi a una certa non si progredisce più tanto, ma una buona dose di esercitazione mista a divertimento più scanzonato con lo strumento è l'ideale per noi amatori!
Io al momento purtroppo mi limito solo all'esecuzione di riff. Cerco un tutorial sul tubo, lo studio e lo pratico all'infinito. La mia routine è sempre la stessa; accendo il tutto, ripeto 5 volte ogni riff che conosco e alla fine faccio l'ultimo che ho studiato, magari anche per 2 ore. Ho comprato un corso di "guitar gym", ho fatto le prime 3 lezioni delle 10, lo riprenderò in mano piu avanti. Le "tecniche" (tipo palm muting, chaka chaka, funky) riesco ad apprenderle di volta in volta quando si presentano sul riff che voglio imparare.
Magari piu avanti mi evolverò ed inizierò a "studiare" al momento mi piace cosi e riesco a trovare soddisfazione immensa. Ogni volta che eseguo la semplicissima intro di highway to hell....io sono al settimo cielo ;D
Solo il guardare le mie chitarre sui cavalletti o appese al muro e sapere che non sono più un oggetto alieno; per me è una cosa incredibile, il solo pensiero mi esalta piu di quando prendo su la moto e vado a farmi un turno in pista.
Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 04:47 PM
Io al momento purtroppo mi limito solo all'esecuzione di riff. Cerco un tutorial sul tubo, lo studio e lo pratico all'infinito. La mia routine è sempre la stessa; accendo il tutto, ripeto 5 volte ogni riff che conosco e alla fine faccio l'ultimo che ho studiato, magari anche per 2 ore. Ho comprato un corso di "guitar gym", ho fatto le prime 3 lezioni delle 10, lo riprenderò in mano piu avanti. Le "tecniche" (tipo palm muting, chaka chaka, funky) riesco ad apprenderle di volta in volta quando si presentano sul riff che voglio imparare.
Magari piu avanti mi evolverò ed inizierò a "studiare" al momento mi piace cosi e riesco a trovare soddisfazione immensa. Ogni volta che eseguo la semplicissima intro di highway to hell....io sono al settimo cielo ;D
Solo il guardare le mie chitarre sui cavalletti o appese al muro e sapere che non sono più un oggetto alieno; per me è una cosa incredibile, il solo pensiero mi esalta piu di quando prendo su la moto e vado a farmi un turno in pista.
Ma infatti le cose le impari al meglio quando ti ci trovi a doverci avere a che fare, certe cose perlomeno. Il palm muting o i mutaggi in generale li ho imparati a usare SOLO dal momento che ho avuto a che fare col bisogno di farlo, altrimenti sono un'accozzaglia di nozioni in più che inizialmente tendono solo a lasciare dubbi e timori. Io sono partito con mille nozioni in testa, poi oggi con internet le cose possono facilmente scivolare di mano, e sono arrivato a togliermi progressivamente tutte le nozioni che non servivano direttamente allo step che stavo affrontando, la cosa mi ha aiutato tanto, è venuto tutto più semplice e ho acquisito una mente più limpida di prima. Che tu abbia o meno da progredire lo scoprirai da te, se mai ti troverai nella situazione da sentirti limitato allora sarà da puntare alla progressione, se invece sei nella tua condizione di serenità interiore con quel che hai raggiunto va bene così, dipende tutto dal traguardo che uno ricerca!
Citazione di: shezlacroix il 21 Aprile, 2021, 04:47 PM
Io al momento purtroppo mi limito solo all'esecuzione di riff. Cerco un tutorial sul tubo, lo studio e lo pratico all'infinito. La mia routine è sempre la stessa; accendo il tutto, ripeto 5 volte ogni riff che conosco e alla fine faccio l'ultimo che ho studiato, magari anche per 2 ore. Ho comprato un corso di "guitar gym", ho fatto le prime 3 lezioni delle 10, lo riprenderò in mano piu avanti. Le "tecniche" (tipo palm muting, chaka chaka, funky) riesco ad apprenderle di volta in volta quando si presentano sul riff che voglio imparare.
Magari piu avanti mi evolverò ed inizierò a "studiare" al momento mi piace cosi e riesco a trovare soddisfazione immensa. Ogni volta che eseguo la semplicissima intro di highway to hell....io sono al settimo cielo ;D
Solo il guardare le mie chitarre sui cavalletti o appese al muro e sapere che non sono più un oggetto alieno; per me è una cosa incredibile, il solo pensiero mi esalta piu di quando prendo su la moto e vado a farmi un turno in pista.
:bravo2:
Ma infatti quando parlo di ossessione, non mi riferisco a quanto si suona ma...lo stato d'animo con cui lo si fa. Al ritorno di soddisfazione ed all'elemento che la genera.
Citazione di: Elliott il 21 Aprile, 2021, 06:55 PM
Ma infatti quando parlo di ossessione, non mi riferisco a quanto si suona ma...lo stato d'animo con cui lo si fa. Al ritorno di soddisfazione ed all'elemento che la genera.
Se ti riferisci alla frustrazione, credo che sia un passaggio che prima o poi tutti i musicisti sperimentano, sperabilmente transitoria. Tocca fare pace con se stessi, con i propri tempi di apprendimento, con il tempo a disposizione, con gli altri nostri interessi, e anche con i momenti di calo dell'ispirazione.
Poi passano, no? Io in realtà ci ho fatto i conti da subito. Mi sono reso conto dopo pochissimo che per me è uno strumento tanto ostico e per cui non sono proprio portatissimo (il basso invece lo considero un vecchio amico che mi ricambia la stima :D). Ma a parte fasi momentanee in cui mi chiedo come mi sia venuto in mente di suonare uno strumento così tosto, poi ho scoperto che mi piace insistere, che trovo un piacere in sé nel cimento, nel provare ad alzare l'asticella, nell'esercizio. A volte è persino un qualcosa di terapeutico. E poi certe volte è davvero un godimento! Mi ritrovo molto nelle parole di shez.
Citazione di: robland il 22 Aprile, 2021, 05:01 PM
Mi sono reso conto dopo pochissimo che per me è uno strumento tanto ostico e per cui non sono proprio portatissimo
La domanda da auto-porsi è: in base a quale forma di traguardo? Rispetto a chi?
Nel senso, io col tempo ho pian piano annullato il metro di giudizio che mi ero fatto, che forse era troppo alto, basandomi su maestri, anche su internet. La cosa mi portava a vedere come non all'altezza quel che facevo, quando poi mi ascoltavano gli altri, anche chitarristi, e si esaltavano. Allora ho iniziato a dirmi tra me e me: "ma forse non sono così scarso come pensavo". Chiaro che, uno che inizia, si trova a vedere i vari Varini, Orrico, Cicolin, Fanton e si sente non all'altezza, queste persone suonano da decine d'anni e hanno dedicato l'esistenza allo strumento, ci hanno puntato anche in termini professionali.
Dal momento che si lasciano scivolar via questi distorti metri di giudizio che portano solo a malcontento, blocchi e poca autostima, secondo me ci si inizia a divertire con lo strumento davvero.
Lo stesso vale per la teoria, un amatore non ha gli obblighi di un professionista o uno che fa il conservatorio, non dev'essere un blocco il fatto di non avere la cultura teorica di un professionista, bisogna fare, divertirsi con quello che si ha, semmai provare a migliorarsi ma non bisogna sentirsi non capaci solo perchè in giro c'è gente che ne sa di più, è un serpente che si morde la coda, finisce solo per essere un blocco alla propria creatività per mancanza di autostima.
Citazione di: Ombra/luce il 22 Aprile, 2021, 08:02 PM
Citazione di: robland il 22 Aprile, 2021, 05:01 PM
Mi sono reso conto dopo pochissimo che per me è uno strumento tanto ostico e per cui non sono proprio portatissimo
La domanda da auto-porsi è: in base a quale forma di traguardo? Rispetto a chi?
Nel senso, io col tempo ho pian piano annullato il metro di giudizio che mi ero fatto, che forse era troppo alto, basandomi su maestri, anche su internet. La cosa mi portava a vedere come non all'altezza quel che facevo, quando poi mi ascoltavano gli altri, anche chitarristi, e si esaltavano. Allora ho iniziato a dirmi tra me e me: "ma forse non sono così scarso come pensavo". Chiaro che, uno che inizia, si trova a vedere i vari Varini, Orrico, Cicolin, Fanton e si sente non all'altezza, queste persone suonano da decine d'anni e hanno dedicato l'esistenza allo strumento, ci hanno puntato anche in termini professionali.
Le due domande da porsi sono giustissime e molto azzeccate. La seconda per me è facile: non mi viene neanche in mente di paragonarmi né ai protagonisti del mondo youtube (che non sono nati con yt ma hanno dei lunghi trascorsi) né con amici che ancora vivono di musica e che quando eravamo ragazzi già si cimentavano chi con Lukather e chi con Petrucci. Io faccio altro nella vita quindi no problem.
Dunque rispetto a chi: io mi confronto con me stesso. Non sono uno che compete con gli altri (anzi sono il peggior competitor in circolazione), perché ho un competitore interiore assai più severo.
La prima domanda è particolare... sarebbe facile risponderle per finta dicendo: ma in effetti non è un lavoro ecc. Certo, non è un lavoro e certo è un mero hobby però ammetto che mi piacerebbe affrontare certe complessità insite in certi temi musicali e cimentarmi con esse man mano che progredisco.
Il bilancio, in conclusione, è positivo. A parte qualche momento, mi ritrovo molto nel divertimento puro e senza pretese di cui parlava Shezlacroix.
Non so voi, ma io da quando ho iniziato ad avere la chitarra sempre in mano (ho cominciato 13 mesi fa e non ho MAI saltato un solo giorno fin'ora), sto molto meglio, sono piu rilassato, sono molto piu tollerante al lavoro, affronto tante cose in modo diverso, piu ottimista. Forse perché mi piacciono le sfide "impossibili" (tutti gli hobby o passioni affrontate in 47 anni mi sembrano una passeggiata rispetto alla 6 corde).
Sará, ma nonostante le enormi difficoltá che sto incontrando, continuo a divertirmi e quando mi viene bene un riff, o un passaggio o anche molto meno; mi esalto come quando da piccolo scoprivo un videogioco nuovo e fantastico. Da anni qualcosa non mi dava una soddisfazione/entusiasmo di tale portata. Persino la moto, mia grande passione che mi accompagna da quando di anni ne avevo 13 (si 13.....ho iniziato illegalmente a girare su strada un anno prima dell'etá consentita, di nascosto dai genitori) non mi ha mai toccato cosi nel profondo. Si bello la moto nuova appena presa (la cambiavo ogni 2 anni fino a 10 anni fa), all'inizio, i primi giri, le prime botte del nuovo motore tra le gambe...poi peró...sempre quella insomma gira e rigira.
Lo strumento musicale é magia (la chitarra di piú :D).
Come voi avete scritto, non si puó guardare a come suonano gli YT. E gente che suona da tutta la vita, sono professionisti, quello bene o male é il loro lavoro. e grazie a dio esistono e esiste internet. Mi ricordo le mie prime lezioni di basso a 17/18 anni; mi viene da piangere ora, davanti alle possibilitá che la rete ci offre (tante completamente gratuite)
Dobbiamo guardarci dentro, nel nostro piccolo, apprezzare i nostri risultati (anche se fossero evidentemente scarsissimi, ma se ci fanno stare bene.....vanno bene)
Citazione di: shezlacroix il 24 Aprile, 2021, 11:02 PM
Non so voi, ma io da quando ho iniziato ad avere la chitarra sempre in mano (ho cominciato 13 mesi fa e non ho MAI saltato un solo giorno fin'ora), sto molto meglio, sono piu rilassato, sono molto piu tollerante al lavoro, affronto tante cose in modo diverso, piu ottimista. Forse perché mi piacciono le sfide "impossibili" (tutti gli hobby o passioni affrontate in 47 anni mi sembrano una passeggiata rispetto alla 6 corde).
Sará, ma nonostante le enormi difficoltá che sto incontrando, continuo a divertirmi e quando mi viene bene un riff, o un passaggio o anche molto meno; mi esalto come quando da piccolo scoprivo un videogioco nuovo e fantastico. Da anni qualcosa non mi dava una soddisfazione/entusiasmo di tale portata. Persino la moto, mia grande passione che mi accompagna da quando di anni ne avevo 13 (si 13.....ho iniziato illegalmente a girare su strada un anno prima dell'etá consentita, di nascosto dai genitori) non mi ha mai toccato cosi nel profondo. Si bello la moto nuova appena presa (la cambiavo ogni 2 anni fino a 10 anni fa), all'inizio, i primi giri, le prime botte del nuovo motore tra le gambe...poi peró...sempre quella insomma gira e rigira.
Lo strumento musicale é magia (la chitarra di piú :D).
Come voi avete scritto, non si puó guardare a come suonano gli YT. E gente che suona da tutta la vita, sono professionisti, quello bene o male é il loro lavoro. e grazie a dio esistono e esiste internet. Mi ricordo le mie prime lezioni di basso a 17/18 anni; mi viene da piangere ora, davanti alle possibilitá che la rete ci offre (tante completamente gratuite)
Dobbiamo guardarci dentro, nel nostro piccolo, apprezzare i nostri risultati (anche se fossero evidentemente scarsissimi, ma se ci fanno stare bene.....vanno bene)
Io alla chitarra ci vado quando ho l'umore sotto i piedi, quando ho ispirazione creativa, tutto scivola via in quei momenti e, quando ho finito, ho un buon umore. Questo sia con la chitarra che col piano, altro mio grande amore che purtroppo non posso più tanto suonare come vorrei, in quanto una frattura alle ultime dita della mano destra, seppur di un paio d'anni fa, alla lunga, a tenere le dita aperte in quella posizione, mi porta dei reumatismi dolorosi. Sul discorso delle sfide questo l'ho acquisito negli anni di piano, mi divertono allo stesso modo di suonare bene un brano, il fatto di non saper fare bene una cosa è un emozionante stimolo a riuscire a farlo. Difficilmente lascio una cosa perchè non so farla, a meno che non mi renda conto che forse non è il momento e mancano dei tasselli precedenti, generalmente isolo, ci faccio degli esercizi, anche me li invento purchè siano a tema col problema. Non ho quindi la frenesia del voler arrivare a meta, il percorso che c'è nel mezzo mi è divertente ed esaltante ad egual maniera. Dopo il terrificante trauma di angoscia assoluta nell'imparare a slegare le mani col piano, è come se mi si sia sbloccato qualcosa, ho capito che non ci sarebbe mai più stato nulla di tanto traumatico e che, se sono riuscito a padroneggiare quella cosa, sarei riuscito a fare tante altre cose difficili con un pò di pratica mirata e perseveranza. :laughing:
Totalmente d'accordo che dobbiamo apprezzare i nostri risultati, con spirito autocritico ma senza demoralizzarci perchè lì fuori c'è chi suona meglio di noi, la musica non è una sfida a chi suona meglio, è un nostro percorso che abbracciamo perchè ci appassiona e ci fa star bene.
Mi sa che stamo andando un pò OT però.. ::)
Citazione di: shezlacroix il 24 Aprile, 2021, 11:02 PM
Non so voi, ma io da quando ho iniziato ad avere la chitarra sempre in mano (ho cominciato 13 mesi fa e non ho MAI saltato un solo giorno fin'ora), sto molto meglio, sono piu rilassato, sono molto piu tollerante al lavoro, affronto tante cose in modo diverso, piu ottimista. Forse perché mi piacciono le sfide "impossibili" (tutti gli hobby o passioni affrontate in 47 anni mi sembrano una passeggiata rispetto alla 6 corde).
Sará, ma nonostante le enormi difficoltá che sto incontrando, continuo a divertirmi e quando mi viene bene un riff, o un passaggio o anche molto meno; mi esalto come quando da piccolo scoprivo un videogioco nuovo e fantastico. Da anni qualcosa non mi dava una soddisfazione/entusiasmo di tale portata. Persino la moto, mia grande passione che mi accompagna da quando di anni ne avevo 13 (si 13.....ho iniziato illegalmente a girare su strada un anno prima dell'etá consentita, di nascosto dai genitori) non mi ha mai toccato cosi nel profondo. Si bello la moto nuova appena presa (la cambiavo ogni 2 anni fino a 10 anni fa), all'inizio, i primi giri, le prime botte del nuovo motore tra le gambe...poi peró...sempre quella insomma gira e rigira.
Se ti dicessi che mi sono venduto due moto comprandoci chitarre? :D
Quello che scrivi è esattamente il mio stato d'animo del 2020. È iniziata la pandemia, il lockdown ecc. Io invece ogni mattina mi svegliavo con la gioia di affrontare la sfida del giorno: avevo un obiettivo e mi mettevo sotto con la chitarra, qualsiasi fosse (era indifferente), ad esercitarmi. Ero arrivato a preparare una quarantina di brani! (Coi miei gravi limiti tecnici ovviamente).
Sono diversi giorni che la sera non accendo neanche la TV: chitarra in mano e quando smetto si è fatta l'una di notte o peggio. E vorrei andare avanti.
Credo tutt'oggi che sia la passione più sana al mondo.