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Imitare grandi chitarristi

Aperto da marlinux77, 18 Dicembre, 2018, 07:05 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Elliott


robemazzoli

Posto il dato indiscutibile che ognuno suona e studia ciò che desidera in piena libertà...

Replicare i soli o le ritmiche o i contrappunti dei grandi musicisti è  ORO, perché è l'unico modo che esiste per acquisire il linguaggio.

Fate il paragone con una lingua straniera, o con un linguaggio specialistico nella nostra lingua: non ne puoi pigliare solo una parte o una similitudine, devi masticarlo a fondo per poi saperlo usare.

La meraviglia della specificità dell'essere umano è che nessuno (in  assenza di intenzionalità dichiarata) replica un altro.
La cultura da sempre vive di questo.

Frusciante è un chitarrista di notevole talento, che per suonare come suona deve essersi suonato a menadito tutto Hendrix e, come Jimi, usa pentatonica minore e pentatonica maggiore quasi esclusivamente.

Il punto non è quante scale sai, ma come le usi, esattamente come con il vocabolario di una lingua. Più ne sai e meglio è, ovviamente, ma la quantità è inutile senza qualità.

E poi, tirarsi giù le parti di quelli forti facendolo x bene, è molto faticoso all'inizio.

Lo scrivo con la convinzione di chi ha fatto dello spontaneismo una prassi importante nella sua "carriera" di chitarrista.

Molti abbracci
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"


PaoloF

Bei tempi quando i Police copiavano i Ramones.  :laughing:

Citazione di: robemazzoli il 18 Dicembre, 2018, 09:32 PM
Posto il dato indiscutibile che ognuno suona e studia ciò che desidera in piena libertà...

Replicare i soli o le ritmiche o i contrappunti dei grandi musicisti è  ORO, perché è l'unico modo che esiste per acquisire il linguaggio.

Fate il paragone con una lingua straniera, o con un linguaggio specialistico nella nostra lingua: non ne puoi pigliare solo una parte o una similitudine, devi masticarlo a fondo per poi saperlo usare.

La meraviglia della specificità dell'essere umano è che nessuno (in  assenza di intenzionalità dichiarata) replica un altro.
La cultura da sempre vive di questo.

Frusciante è un chitarrista di notevole talento, che per suonare come suona deve essersi suonato a menadito tutto Hendrix e, come Jimi, usa pentatonica minore e pentatonica maggiore quasi esclusivamente.

Il punto non è quante scale sai, ma come le usi, esattamente come con il vocabolario di una lingua. Più ne sai e meglio è, ovviamente, ma la quantità è inutile senza qualità.

E poi, tirarsi giù le parti di quelli forti facendolo x bene, è molto faticoso all'inizio.

Lo scrivo con la convinzione di chi ha fatto dello spontaneismo una prassi importante nella sua "carriera" di chitarrista.

Molti abbracci

:quotonegalattico:

Anche se ovviamente prima di tutto lo dovrei dire a me stesso.  :-[

robemazzoli

roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

Moreno Viola

Secondo me si confondono i significati di imparare e imitare.

Chi impara un assolo o un intero brano non imita lo stile dell'esecutore originale, ma cerca di ampliare il proprio bagaglio di conoscenze e esperienze,

Per come la vedo io, imitare significa riprodurre le peculiarità di uno stile per richiamare nella mente di chi ascolta il musicista di riferimento.

Imitazione per me è quello che fanno i Greta Van Fleet, mentre per quanto riguarda Stevie Ray Vaughan sarebbe più corretto parlare di ispirazione.

Non sono neanche d'accordo che quella dei bambini sia imitazione, o meglio è certamente vero che i bambini emulano i gesti dei grandi, ma quella che acquisiscono è la "tecnica" che poi rielaborano secondo un proprio "stile" che è ovviamente influenzato dal contesto.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Grand Funk

Citazione di: Moreno Viola il 18 Dicembre, 2018, 09:57 PM
Secondo me si confondono i significati di imparare e imitare.

Chi impara un assolo o un intero brano non imita lo stile dell'esecutore originale, ma cerca di ampliare il proprio bagaglio di conoscenze e esperienze,


:quotonegalattico:

Elliott

Citazione di: Moreno Viola il 18 Dicembre, 2018, 09:57 PM
Secondo me si confondono i significati di imparare e imitare.



Sono d'accordo se parliamo in termini assoluti ma, da come presentato nel post di apertura, io lo interpreto (magari sbagliando) proprio come studio; replicare fedelmente un brano/solo

Citazione di: marlinux77 il 18 Dicembre, 2018, 07:05 AM
ma non mi è mai interessato imitare o mettermi a studiare un pezzo dalla a alla z....cut...mi piace ascoltare quello che fa con la chitarra ma non ci sclero dietro ad imparare un pezzo perché lo devo fare uguale a lui. Mi studio qualche parte sua, qualche licks blues, ma ho più un approccio per improvvisare e mettere assieme qualcosa su una base...cut...Non capisco se sia normale l'approccio che ho io e cioè quello di improvvisare o se sia necessario imparare a copiare qualcosa che hanno fatto altri, perché se fosse necessario ogni tanto mi prenderei un brano è lo rifarei.


Ps
Le prime esibizioni di SRV erano dei remake di Albert. Fumava pure la pipa per emularlo :laughing:
Santana "La prima volta che incontrò Albert, Steve era contentissimo di vederlo. Albert era nei camerini, seduto a caricare la pipa. Non si alzò, non gli strinse la mano. Si limitò a fissare Stevie. "Mi devi cinquantamila dollari." Era il prezzo per aver imitato il suo stile"


zap

Comunque sia,non trovo ne difficile ne stimolante replicare un solo di qualche chitarrista famoso,ma sono d'accordo sul fatto che possa accrescere la tecnica personale,soltanto che mi sentirei a disagio suonarlo davanti un pubblico.

Sono molto d'accordo invece sull'ultimo paragrafo del post di Moreno.

Giusto per chiarire la mia posizione è non sembrare un talebano a tutti i costi [emoji6]

Mimmolo

Disciplina e creatività.
Nella disciplina metti lo studio attento, puntiglioso, l'analisi dei brani, la metrica degli assoli e particolarmente il perché il grande di turno mette quella nota su quel l'accordo per dargli quel mood.
Nella creatività metti la voglia di comunicare agli altri e a te stesso cosa ami e cosa odi di questo pazzo mondo.
È con sale e zucchero che si fanno i migliori sughi.
Sbagliato credere che imitando si diventi qualcun altro, sbagliato credere che essere se stessi al di fuori di sopra di una comunità ci renda superiori.
Dobbiamo mescolarci, assorbire, trasmettere, condividere, in breve amare, chi ci ispira e chi desideriamo conoscere

marlinux77

Beh...ho tirato su un bel vespaio!  :D :D. In effetti sto rivalutando il caso, nel senso che copiare uguale preciso è una cosa, studiare per capirne il giro di note e la loro posizione è altra cosa. Poi chiaro che magari un chitarrista che fa cover di band ha altre esigenze, ma per uno come che me che non ha nessun interesse di entrare in una band direi che il lavoro va diviso al 40/50% sullo studio dei pezzi di altri, o forse anche qualcosa meno...e il resto va usato per mettere in pratica qualcosa di proprio.
Poi ovvio che il bending del chitarrista talentuoso io cerco di imitarlo, così come il vibrato e tutte le sfumature che sento in un brano. Quindi la pratica per arrivare a fare quel' effetto serve sempre, magari un chitarrista di cover band quando arriva a fare quel'effetto si ferma perchè non ha interesse ad andare oltre visto che deve imitare, un chitarrista che cerca di fare un pezzo suo cercherà di rendere unico quel' effetto rubato/copiato dando qualche sfumatura in più.

Poi alla fine della fiera una cosa è certa, qualsiasi chitarrista ha copiato da un chitarrista venuto prima, e quando le note gli uscivano ha cercato di renderle uniche e facilmente collegabili al suo suono o alla sua identità quello che ha imparato e rielaborato.

Io per esempio cerco di rivedere quello che fa John frusciante, se poi si pensa che suona più che altro in pentatonica minore e maggiore mi fa pensare e anche molto...perchè di fatto lui lo ha sempre ammesso che ha imparato tutto di Jimmy Hendrix, ma se si ascolta Frusciante sia dal ritmo sia dalle composizioni non mi pare proprio che gli stili siano uguali, mi sembrano totalmente opposti! Uno fa blues per la maggiore, l'altro lo si può definire funk-rock.
In questo caso secondo me Frusciante ha imparato ed ha rielaborato tutto come gli pareva giusto.

Ovvio che poi un chitarrista di conservatorio ha delle esigenze, un solista ne ha altre e un chitarrista di cover band ne ha altre.
Secondo me si tratta solo ed esclusivamente di capire su che tipo di chitarrista ci si vuole identificare o si vuole diventare e prendere una torta che vale il 100% e smezzarla in fette dando più parte di percentuale sulla strada che si percorrerà.



Santano

Frusciante lo apprezzo molto, ho cercato di copiare le sue ritmiche "sporche" per capire quali effetti usare, per scoprire che non è tanto l'effetto in sé che tira fuori il suo suono ma un certo modo di toccare le corde.
Sugli assoli invece non mi fa impazzire, troppo sottili, con poca coda. Lì preferisco fare a modo mio quando provo un pezzo dei RHCP

Elliott

Citazione di: Santano il 19 Dicembre, 2018, 09:53 AM

Sugli assoli invece non mi fa impazzire, troppo sottili, con poca coda.

Su questo concordo con l'esclusione di Scartissue :)

futech

Citazione di: Santano il 19 Dicembre, 2018, 09:53 AM
Frusciante lo apprezzo molto, ho cercato di copiare le sue ritmiche "sporche" per capire quali effetti usare, per scoprire che non è tanto l'effetto in sé che tira fuori il suo suono ma un certo modo di toccare le corde.
Sugli assoli invece non mi fa impazzire, troppo sottili, con poca coda. Lì preferisco fare a modo mio quando provo un pezzo dei RHCP

Frusciante  sulle ritmiche fa largo uso della tecnica dello skunk, tipico del funk


Qual


PaoloF

Recentemente ho visto un video in cui si parlava di tutt'altro argomento, ma nel video si faceva riferimento ad un racconto tratto da "Le Cosmicomiche" di Calvino, più precisamente "La spirale".
Non ho letto il racconto, spero di poterlo fare presto, ma si narra un particolare avvenimento, ovvero una specie di lumaca di mare intenta a realizzare il proprio guscio, così come tutte le altre lumache in quel momento.
Benchè tutte stiano facendo la stessa cosa, ogni spirale nella sua similitudine sarà inevitabilmente differente a quella delle altre.

Io ho iniziato a suonare perchè volevo suonare come Tom Morello, il mio obiettivo era riprodurre i suoi brani nella maniera più fedele.
Poi si conoscono anche altre musicisti, ed allora inizi a voler estrapolare una cosa da uno, una cosa dall'altro... e per quanto ti sforzi è praticamente impossibile risultare identico ad un altro.
Poi magari si ha la fortuna di suonare con altre persone, che avranno altri gusti e con le quali magari si tenterà di fare qualche pezzo inedito, ed il processo di creazione da parte di tutte le singole componenti potrebbe portare a risultati inaspettati, perchè influenzato dai gusti e dai trascorsi di ognuno.
Poi c'è il contesto musicale di un determinato periodo che può portare la band a scegliere una determinata direzione rispetto ad un'altra.

Ma questo processo può solo che farti crescere, a mio avviso, l'importante è non cadere nella frustrazione perchè non si è in grado di emulare al 100% qualcun altro.
Se questo non è l'atteggiamento, una certa strada ti porta inevitabilmente a migliorare ed alla fine ad elaborare un tuo linguaggio.

Io la sento la mancanza di non aver mai avuto una band nella quale suonare i classici del rock... è vero che per molti anni la cosa non mi è interessata minimamente, ma ora la sento come una lacuna... perchè il dover suonare certi pezzi, secondo me, ti porta a tendere verso chi li ha composti e suonati, e cercare di raggiungere i migliori non credo possa fare male...

... male che ti vada, suonerai uguale a Frusciante, che non mi pare una tragedia  :laughing:

Elliott


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