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Echolab di Costalab - le prime impressioni

Aperto da 4RosesGroove, 13 Settembre, 2012, 02:22 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

4RosesGroove

Probabilmente perché non ho toccato le regolazioni, dovrei aumentare il feedback, per fare piú ripetizioni.
Non lo trovo poi cosí tanto ambientale, almeno con un mix cosí elevato.

Ho notato anch'io la differenza con il CC, quest'ultimo é molto piú scuro.
L'Echolab, pur essendo totalmente analogico e di stampo Tape-Echo, si avvicina ai digitali (in certi contesti quando s'inserisce la ripetizione), mantenendo una profondità molto ben definita.

Vabbé, alla fine sono poi gusti personali, a mé piace tantissimo e....adesso lo fisso in modo definitivo alla pedaliera.
Caso chiuso!

4Roses

Vigilius

Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.



4RosesGroove

Nel senso che ho trovato quello che volevo.
All'inizio cercavo un sostituto del Carbon Copy, poi ho visto che c'è di meglio.
Non è un suo clone, anzi.
E rispetto allo Shootout, Echolab è il più adatto al mio stile.

4Roses

Vigilius

E vissero tutti felici e contenti...


In effetti per l'idea e l'uso che fai tu del delay direi che hai centrato in pieno l'obietivo  :ookk:
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


4RosesGroove

Sarebbe interessante sapere come lo usi tu il delay e in che modo.

Dici che per come suono io, è appropriato. Io solitamente lo setto ancora più leggero. Lo sento molto "esagerato " rispetto al mio solito sound.

Mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno che lo "esaspera " l'effetto,  magari nascono nuove idee.

4Roses

Vu-meter

Citazione di: 4RosesGroove il 16 Settembre, 2012, 11:12 AM
Sarebbe interessante sapere come lo usi tu il delay e in che modo.

Dici che per come suono io, è appropriato. Io solitamente lo setto ancora più leggero. Lo sento molto "esagerato " rispetto al mio solito sound.

Mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno che lo "esaspera " l'effetto,  magari nascono nuove idee.

4Roses

Eccomi ! Io lo esaspero sempre e spesso lo uso utilizzando il primo ribattito più forte del segnale originale e con un buon numero di ripetizioni .. da quello che ho sentito questo delay non fa per me, proprio per questo motivo . Se hai usato il mix al massimo, per me rimane comunque troppo basso come ripetizioni e non credo riuscirei ad utilizzarlo .. peccato perchè il suono delle ripetizioni è bello !!  :sbavv:

Siamo in tre amanti del delay e abbiamo tre modi distinti di concepirlo, è normale che abbiamo 3 delay diversi ( io e Vigi siamo i più simili , pur nella diversità; tu ti stacchi proprio, sia come uso che come tipologia ) , anzi è normale che ognuno di noi ne abbia più di uno .. io sto cercando di riprendermi El Capistan !  :laughing:
Io la trovo una cosa bella e positiva: ognuno di noi ha qualcosa da dire all'altro , che poi magari non userà mai e non la metterà in pratica, però magari affina il gusto. Io ad esempio da te ho proprio imparato un uso del delay che non conoscevo e l'ho apprezzato .
Chi mai si sarebbe immaginato di utilizzare il delay in maniera ambientale anche su vecchi brani jazz ? Io ci suono Summertime e viene bellissima !!! Mai fatto prima di ascoltarti !

Quindi, grazie !!! :thanks: :iloveu:




Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Vigilius

Lo so che lo setti più leggero, lo usi come 'ambiente' a mo' di riverbero per ingrossare il suono; io?
Io come lo usi tu proprio non lo so regolare: lo uso per effetti più evidenti stile Run like Hell o nei soli per fare 'spettacolo' in modo evidente e quindi rendendolo molto presente, forse anche troppo e comunque mai sempre e per lungo tempo.

Letto ora: io sono molto più simile a VU nei delay  :mypleasure:
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.



Vu-meter

Citazione di: Vigilius il 16 Settembre, 2012, 12:42 PM

Letto ora: io sono molto più simile a VU nei delay  :mypleasure:



Anche io ho la barba grigia, in effetti !  ;D   :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:

Vu :)
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4RosesGroove

Cavolo, e pensare che con il mix al massimo io lo trovo già "troppo"!
Il Carbon Copy è più difficile da settare, ma comunque lo trovo un delay ambientale e non altro. A parte il sperimento che ho fatto per snaturargli il tono, non ce lo vedo in altri contesti più incisivi, per via delle ripetizioni scure e la mancanza della prima ripetizione "secca" ( ha un pre-delay troppo corto).

Echolab è più dinamico e cristallino e proprio grazie a queste peculiarità puoi decidere quale sia l'intervento pre-delay, quanta modulazione inserire (è un Tape-Echo con vibrato di base, tipo Echoplex), e la durata dell'effetto.
Io trovo che la prima ripetizione sia molto incisiva e le altre scalano graduatamente.

Mi stà venendo un dubbio che io non sia capace di settare un qualsiasi delay in base a cosa stò suonando. Prendo sempre i soliti parametri di riferimento.
E questo è una cosa "povera" nel mio bagaglio musicale.

Forse ho bisogno di alcuni consigli da parte vostra, perchè vorrei staccarmi da questi miei concetti.

Se avete visto il video dimostrativo dell'Echolab che ha postato Vigi, pensate che sia utilizzato come ambient delay oppure in altro modo?
Se in un'altro modo, cosa mi manca a mé? (a parte la mano di Edo Scordo!)

Vi prego....aiutatemi!!

4Roses

Tiziano66

Dato che comunque io tifo Echolab, posto la foto dell'interno.
Ci capisco poco di elettronica, ma a mè sembra mooooooolto in ordine!



4Roses :hey_hey:

Vigilius

Favoloso l'ordine, ma anche notevole il vuoto che ha lasciato: di certo non si è sforzato di ottimizzare gli spazi.

Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


4RosesGroove


Vigilius

Citazione di: 4RosesGroove il 16 Settembre, 2012, 06:39 PM
Boh ci sarà un motivo di sicuro.

4Roses

Certamente, ma forse anche il voler tenere un look esterno pulito e funzionale e, lavorando a mano, non sbattersi troppo in spazi ristretti.

Citazione di: 4RosesGroove il 16 Settembre, 2012, 12:58 PM
...

Mi stà venendo un dubbio che io non sia capace di settare un qualsiasi delay in base a cosa stò suonando. Prendo sempre i soliti parametri di riferimento.
E questo è una cosa "povera" nel mio bagaglio musicale.

Forse ho bisogno di alcuni consigli da parte vostra, perchè vorrei staccarmi da questi miei concetti.

....

Vi prego....aiutatemi!!

4Roses

Queste cose le stavo scrivendo io prima di uscire a fare la passeggiata con la moglie.

Per me non è che non sappiamo usare i delay, è solo che abbiamo storie diverse, esperienze diverse che ci differenziano. Io sono assolutamente incapace di regolare il delay come fai tu, non ci riesco proprio; a questo punto ci vorrebbe un post non tanto di samples, ma di informazioni sui vari modi in cui si può usare il delay.

Il primo delay l'ho sentito in Dazed and Confused dei Led Zeppelin, sarebbe meglio dire che è la prima volta che ho capito cosa fosse e a cosa servisse un eco. Era nel film 'The song remains the same', visto al cinema una volta sola, dove fa il lunghissimo intermezzo da solo con l'archetto da violino. Rimasi folgorato dalla teatralità e da quello che usciva; allora avevo un'imitazione Les Paul da pochi soldi e a Natale mi feci regalare l'archetto, che ho ancora da qualche parte, per poterlo imitare. Mi ricordo che l'archetto costava come la chitarra. Se conosci il pezzo capirai che l'eco era usato in modo teatrale per ripetere proprio i colpi di archetto e non in modo ambientale. Quindi i Pink Floyd di Astronomy domine e Echoes o One of these days: eco forse meno presente, ma sempre usato come effetto bello presente. Poi arrivò Blackmore con l'eco usato anche qui in modo molto presente per fare le introduzioni da solo tessendo quasi contrappunti da musica classica. Poi venne Malmsteen che è un clone accellerato di Blackmore, ma in un VHS vidi mandare in auto-oscillazione l'eco ed anche quella fu una rivelazione; poi Petrucci dei Dream Theatre all'inizio di Metropolis usa un delay digitale chirurgico con il tempo della canzone etc. Pur sapendo che The Edge lo usa molto io sono assolutamente incapace di usarlo come lui con i quarti puntati o terzinato perché mi incasino subito tra le pennate e quello che sento (VU lo fa benissimo in alcuni suoi samples); io suono l'eco nel senso che mi riempe le pause tra una nota e l'altre quasi a costruire contrappunti classici (l'influsso blackmoriano è evidente).

Altra differnza è che io il delay l'ho sempre considerato un modo di divertirmi suonando da solo costruendo appunto 'cattedrali' di note facendo a meno degli altri: anche qui il solo di Brian May di Brighton Rock mi ha influenzato moltissimo. Raramente il delay o eco l'ho considerato importante nel sound del gruppo e non avendo più un gruppo...

Come vedi la 'mia' storia mi ha portato ad avere un'idea di eco diversa dalla tua, ma non è che una sia meglio dell'altra, sono solo diverse.

I forum servono a questo: scambiarsi esperienze! Infatti io da te ho imparato a 'scaldare' i miei delay ascoltando come decadono le ripetizioni e come si colorano; tu stai cercando invece un delay meno ambientale e un po' più invasivo. Ma non dobbiamo comunque snaturarci troppo perché se diventa uno stress è finito il divertimento.
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.



Tiziano66

Citazione di: Vigilius il 16 Settembre, 2012, 06:54 PM
...a questo punto ci vorrebbe un post non tanto di samples, ma di informazioni sui vari modi in cui si può usare il delay.
E qui ci vuole Vu! :abbraccio:
Citazione di: Vigilius il 16 Settembre, 2012, 06:54 PM
Il primo delay l'ho sentito in Dazed and Confused dei Led Zeppelin, sarebbe meglio dire che è la prima volta che ho capito cosa fosse e a cosa servisse un eco. Era nel film 'The song remains the same', visto al cinema una volta sola, dove fa il lunghissimo intermezzo da solo con l'archetto da violino. Rimasi folgorato dalla teatralità e da quello che usciva; allora avevo un'imitazione Les Paul da pochi soldi e a Natale mi feci regalare l'archetto, che ho ancora da qualche parte, per poterlo imitare. Mi ricordo che l'archetto costava come la chitarra. Se conosci il pezzo capirai che l'eco era usato in modo teatrale per ripetere proprio i colpi di archetto e non in modo ambientale. Quindi i Pink Floyd di Astronomy domine e Echoes o One of these days: eco forse meno presente, ma sempre usato come effetto bello presente. Poi arrivò Blackmore con l'eco usato anche qui in modo molto presente per fare le introduzioni da solo tessendo quasi contrappunti da musica classica. Poi venne Malmsteen che è un clone accellerato di Blackmore, ma in un VHS vidi mandare in auto-oscillazione l'eco ed anche quella fu una rivelazione; poi Petrucci dei Dream Theatre all'inizio di Metropolis usa un delay digitale chirurgico con il tempo della canzone etc. Pur sapendo che The Edge lo usa molto io sono assolutamente incapace di usarlo come lui con i quarti puntati o terzinato perché mi incasino subito tra le pennate e quello che sento (VU lo fa benissimo in alcuni suoi samples); io suono l'eco nel senso che mi riempe le pause tra una nota e l'altre quasi a costruire contrappunti classici (l'influsso blackmoriano è evidente).

Altra differnza è che io il delay l'ho sempre considerato un modo di divertirmi suonando da solo costruendo appunto 'cattedrali' di note facendo a meno degli altri: anche qui il solo di Brian May di Brighton Rock mi ha influenzato moltissimo. Raramente il delay o eco l'ho considerato importante nel sound del gruppo e non avendo più un gruppo...

Come vedi la 'mia' storia mi ha portato ad avere un'idea di eco diversa dalla tua, ma non è che una sia meglio dell'altra, sono solo diverse.

I forum servono a questo: scambiarsi esperienze! Infatti io da te ho imparato a 'scaldare' i miei delay ascoltando come decadono le ripetizioni e come si colorano; tu stai cercando invece un delay meno ambientale e un po' più invasivo. Ma non dobbiamo comunque snaturarci troppo perché se diventa uno stress è finito il divertimento.
Io non mi ricordo quando ho iniziato ad interessarmi all'effettistica in generale, ma mi rammento bene un piccolo "aneddoto" successomi.
Era verso la fine degli anni '80 e facevo diverse serate. In un locale, alla fine del sound check, mi s'avvicina il fonico di turno (messo a disposizione dal gestore del locale) e mi fà:
- Posso dirti una cosa?
- Si certo
- Sarai anche capace di suonare 4 note in croce, ma tù di effetti non né capisci un bel niente!
- Mah scusa, perché?
- Lascia perdere, non è il tuo mondo.
- ...
Ci rimasi così male che lasciai perdere veramente e continuai ad esibirmi solo con l'ampli e basta!

Verso la metà degli anni '90 ripresi ancora il discorso effettistica (a rack, però), ma senza aver molta cognizione nelle regolazioni. Praticamente tutto il sistema rack era settato sempre nella medesima maniera e mi stava anche bene, perché con il controllo midi, comunque, avevo a disposizione una marea di suoni diversi.

Riconosco di non essere un gran chitarrista, sicuramente, ma l'hobby che pratico mi ha sempre appassionato in tutte le maniere e cerco di praticarlo nel miglior modo possibile. Negli ultimi anni poi, è proprio la parte effetti che mi affascina più di tutte.

Concordo con tè quando dici di non snaturarci, la continua ricerca devia dai punti di riferimento che abbiamo. Ne andrebbe dello stile che ognuno di noi possiede. Piccolo ed insignificante come il mio oppure stupendo ed inarrivabile come altri.

Il delay preso come effetto d'ambiente è la soluzione più facilotta, quella che mi crea meno problemi nell'esecuzione. Ho iniziato a provare a renderlo più presente ed attivo, ma non è semplice anche se molto coinvolgente.
L'ultima registrazione che ho postato, fatta in modo molto entry-level, riascoltandola sento ripetizioni ovunque. Non più solo nelle pause, ma tra una nota e l'altra. Lo trovo un riempitivo, in quanto non sono capace di usare il delay a tempo sulle ribattute (concordo che Vu è un grande).
Durante il mio Shootout, mi sono reso conto di quanto sia difficile la gestione di un'effetto del genere, e quanta poca conoscenza abbia. È inutile scrivere paginate di teorie sulle ripetizioni, sui pre-delay, le code sporche e quant'altro, e poi non saperle applicare sul campo.

Concludendo, la mia richiesta d'aiuto era forse più rivolta ad un confronto con altri chitarristi, piuttosto che avere la formula magica! Io suono un pò di U2, un pò dei Queen, un po' di Gilmour, un pò dei Deep Purple,...un pò di tutto. Ma le suono alla mia maniera, perché se non sono capace a fare una cosa, o lascio perdere o mi adatto al meglio alla situazione.
Penso che vado verso questa strada, lavorandoci un pò di più sull'Echolab.

Grazie Vigi! :abbraccio:

4Roses :hey_hey:



Vigilius

Citazione di: 4RosesGroove il 16 Settembre, 2012, 09:52 PM
...

Concludendo, la mia richiesta d'aiuto era forse più rivolta ad un confronto con altri chitarristi, piuttosto che avere la formula magica! Io suono un pò di U2, un pò dei Queen, un po' di Gilmour, un pò dei Deep Purple,...un pò di tutto. Ma le suono alla mia maniera, perché se non sono capace a fare una cosa, o lascio perdere o mi adatto al meglio alla situazione.
...


Questa è la 'mia' filosofia che, tra l'altro, viene dritta dritta dagli anni '70: non 'copiare' o clonare, ma 'interpretare' la musica mettendoci comunque del proprio. Non ha senso rifare Gilmour o Blackmore IMHO, loro saranno comunque anni luce avanti a me perché lo fanno di mestiere, avere la chitarra in mano tutti i giorni e suonare LIVE fa veramente la differenza te l'assicuro, senza contare l'aspetto 'geniale' che in pochi hanno: perderei sempre e comunque confrontandomi con loro.
Però... però c'è la strada dell'interpretazione ispirandoci ai nostri 'eroi': da lì esce ognuno di noi con la propria personalità. Questo è uno dei miei cavalli di battaglia. Sapessi la soddisfazione di riuscire comunque a suonare un brano anche se so che non è uguale: sapere che ci sono delle note 'mie' che ho aggiunto o tolto per renderlo suonabile alle mie capacità mi rende sempre orgoglioso e soddisfatto.
Il bello della musica è anche questo  :ookk:
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
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Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


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