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Costruiamo insieme un mixer blender su....veroboard

Aperto da marcellom, 19 Luglio, 2013, 10:57 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

marcellom

Ciao a tutti...
ci siamo chiesti più volte quale sia il metodo più semplice per un primo approccio al diy...
Abbiamo considerato che forse, escludendo la lunga trafila dello sviluppo pcb, risulta più facile trovare lo stimolo giusto per iniziare un primo semplice progetto.
Come ho scritto un po di tempo fa, ho deciso di fermarmi per un po con l'acquisizione sistematica di nuovi pedali: ho poco tempo e devo ancora chiudere il cerchio intorno ai 3 pedali che ho in lista di attesa prima che i componenti si ammuffiscano  :rotfl2:...
Ma mi serve un blender..
Visto che di questo progetto parlano bene, avrei deciso di provare con QUESTO.
Beh..non ho mai fatto un pedalino con le veroboard e questa mi sembra l'occasione giusta per procedere insieme a voi alla costruzione del mio primo "VERO" circuito...
Per adesso, e in attesa del mio primo giorno di "lavoro" sul Blender che chiamerò Jamblender, posto due fotine in anteprima..
Componenti

Veroboard

ciao a tutti e..a presto con il primo post "utile"  ;D

PRIMA PUNTATA: TAGLIO...E CUCITO

Ciao, ben ritrovati..
Avete avuto il tempo necessario per acquistare i componenti elettronici elencati nella lista spesa

...che ne dite di iniziare con qualche cosa "di pratico"?  :yyeess:
Si?  :reallygood:
Ooookey,  direi di passare subito all'azione predisponendo la veroboard: per questo progetto sono richieste 15 colonne (fori) e 12 righe (piste)..
Non avendo trovato una veroboard delle dimensioni adatte ne ho acquistato una "grande" ed è stato necessario, di conseguenza, ritagliarne una porzione per il nostro progetto.
Se volete qualche chiarimento sulla tecnica di taglio e sulle precauzioni da adottare, andate a dare uno sguardo al topic sulle pcb fatte in casa e precisamente QUI.
Se siete stati bravi, dovreste ritrovarvi un rettangolo di vero come questo qua:

Ora diamo uno sguardo al layout: avrete notato che oltre ai simboli convenzionali dei componenti sono presenti dei quadrati rossi con un punto in mezzo e delle linee blu.

I quadrati rossi sono delle interruzioni nelle piste mentre le linee blu sono dei ponti che le collegano tra loro.
Prima di iniziare a modificare in modo definitivo la veroboard, ricordatevi che il LAYOUT è stato rappresentato con una vista dall'alto e come se la basetta fosse trasparente...in realtà non dobbiamo saldare i componenti dal lato rame, ma dalla parte opposta.
A meno che non intendiate lavorare "al contrario" quando finalmente popoleremo la basetta con i componenti, girate la veroboard in modo "speculare" e, layout alla mano, usate un pennarello indelebile per segnare i punti dove dovremo operare le interruzioni.  :reading:

Le piste possono essere interrotte in vari modi: fresa con punta conica, cutter, martello e scalpello :martellopneumatico: io ho
optato per una punta di trapano abbastanza grossa, 8 mm per la precisione..hem..senza il trapano!!!
Per via della facilità con la quale si ottiene il risultato, la consiglio anche a voi.
Impugnate la punta di trapano come se fosse una penna o un cacciavite (o come vi viene meglio) e poggiatela, applicando una pressione decisa, in corrispondenza delle giuste coordinate (ricorda battaglia navale, vero??).  :laughing:
Operate con la punta eseguendo delle rotazioni in senso orario (credo che lo sappiate, se la  punta del trapano gira in senso antiorario...non taglia).  :etvoila:
Verificate dopo qualche giro lo stato del vostro lavoro, se la punta è nuova ed affilata basteranno poche rotazioni per otterrete un lavoro pulito.
Se come me userete una punta vecchia e consumata, faticherete di più e le parolacce non si conteranno  :capelli:
Se siete stati attenti e avete desistito dal lanciare veroboard e punta di trapano nel cassonetto della raccolta indifferenziata dovreste ritrovarvi con una situazione simile a questa:

Verificate controluce, poggiando la vero sul vetro della finestra o davanti ad una lampada (accesa), la corretta esecuzione delle interruzioni..occhio ad eventuali microscopici ponti di rame..

Se siete forniti di tester o provacircuiti, eseguite una prova di continuità nelle piste...saremo cosi sicuri di
aver raggiunto il nostro obbiettivo.....
Per ora mi fermo qui..non buttiamo troppa carne sul fuoco  :sonocotto:
Alla prossima...e scusate i soliti errori... :dance_serious:
:etvoila:



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marcellom

SECONDA PUNTATA: SALDA CHE TI PASSA

Se qualche volta vi siete domandati se esiste un preciso ordine di montaggio dei componenti su un circuito stampato...la risposta è "SI"!!
Di norma si saldano i componenti più piccoli e bassi poi, via via in ordine di altezza e dimensione,  si finisce con quelli più grossi ed ingombranti.
Assumendo questa norma a regola salderemo nell'ordine jumper, resistenze e  diodi, socket per l'integrato,  transistor e per ultimi i condensatori, quelli ceramici prima, quelli a film/polyestere/mylar/elettrolitici poi.
La ragione di  questa sequenza, che non è ferrea perché, per esempio, ci sono condensatori ceramici più piccoli di una resistenza, si spiega con la praticità: se popolate il circuito iniziando dai componenti "più ingombranti", risulterà più difficoltoso lavorare negli spazi tra un componente e l'altro..
La realizzazione di un circuito su veroboard non si discosta da questa semplice regola di "buon senso".
Se il vostro intento è quello di intraprendere la "carriera" del diyer, abituatevi a lavorare secondo questo modus operandi anche per i circuiti più semplici.
Fatto vostro il procedimento, eviterete di trovarvi in difficoltà quando vi "metterete alla prova" su qualche circuito particolarmente complicato.
Dopo questa doverosa premessa e dopo aver fatto le interruzioni nelle piste, passiamo alla realizzazione dei ponticelli (jumpers).
Dando per scontato che si possono usare i classici fili elettrici che trovate in vendita nei negozi di elettronica o nei soliti SITI , cerchiamo qualche alternativa da vero diyer...
Io ho riciclato un vecchio cavo di rete per pc.
Al suo interno i trefoli sono di rame pieno ofc  (rame privo di ossigeno con impurità ammessa dello 0,0001%).

In alternativa, anzi, diciamo che tra i diyers è la norma, si possono utilizzare gli avanzi di reoforo dei componenti utilizzati in qualche progetto precedente.

Ok è arrivato finalmente il momento di accendere i saldatori..contenti, si?
Se non avete mai saldato e questo è il vostro primo effetto diy, vi consiglio di documentarvi un po.
Googlando ho trovato questa GUIDA molto carina..dateci uno sguardo.
Di seguito  potete ammirare una sequenza delle varie fasi di "montaggio"...le immagini si commentano da sole!

Primo "inserimento": i jumpers


Le resistenze


Un solo diodo in questo progetto...



Socket prima e condensatori dopo:
i più attenti l'avranno notato...per sbaglio ho montato il socket al contrario:
La tacca visibile in basso, nel socket, serve da promemoria per l'orientamento corretto dell'ic che ne ha uno uguale...
Questo "segno" di riferimento altre volte è rappresentato con un "pallocchio".


Infine montiamo l'ic....


e i fili elettrici...


curiosi di vedere il lato saldature?



Ok, per ora e tutto miei cari.
Nella prossima "puntata" wiring.
Buon DIY!


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marcellom

TERZA PUNTATA: IL FILO DI ARIANNA

Passiamo al wiring.
Fare i collegamenti partendo da un layout per veroboard è più facile di come sembra.
Per un ottimo wiring prendete il layout di SABRO TONE , aggiungete un pizzico di Wiring n° 5 di Tonepad ....agitate vigorosamente eeeee...voilà  :etvoila:



Ci avete creduto? Scherzavo... :laughing:
Ma che ci crediate o no per portare a casa il risultato....basta seguire le indicazioni!!  :hey_hey:


Sulla parte sinistra e sulla destra nel layout, i più attenti l'avranno notato, ci sono  delle scritte che ci spiegano dove vanno collegati i fili e a quale funzione assolvono...

Con Paint (niente battute prego)  :aspettofuori:  ho ridisegnato lo schema adattandolo al nostro Jamblender.

Nel dettaglio:

- 9v+ va allo specifico pin del DC jack.

- Ground è la massa e va collegata sia allo shield dei vari jack (ingresso, uscita, send, return) , sia  allo specifico pin del DC jack.


- Phase sw (switch) 1 e 2, indicano i pin dello switch on/off a levetta che gestisce il segnale in fase e controfase.

- Mix 1,2,3 corrispondono ai pin del potenziometro che useremo per miscelare il segnale.


Per non incrociare i collegamenti ho disegnato il potenziometro come se l'alberino fosse rivolto in basso.
I numeri corrispondenti ai pin appaiono dunque invertiti rispetto a quelli della foto in alto.

- In genere le masse, per evitare fastidiosi e rumorosi ground loop, confluiscono tutte in un solo punto denominato star ground.
Sul Jamblender lo stard ground è lo shield del jack di ingresso.

- Send e Return vanno direttamente ai tip dei relativi jack,
- In e out (out, è indicato nel layout, corrisponde a mix 2) , seguendo il wiring 5...vanno al 3PDT.

Bene..ho assegnato ad ogni voce il relativo collegamento....dunque dovrei aver finito.
Ho deciso di non inserire, per semplicità, lo snap per la batteria..se doveste averne necessità, dovreste sostituire  il jack di ingresso mono con uno stereo e seguire le indicazioni del wiring 5 tonepad.
Scusate se sono andato in velocità per questo passaggio sul wiring...
Spero di non aver dato troppe cose per scontate...
Se avete dubbi naturalmente..chiedete, sono qui per questo!
La prossima puntata vedremo il wiring realizzato e faremo i primi test..
ciao e buon diy...sempre!

:grouphug:


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marcellom

QUARTA PUNTATA: FATTI NON PAROLE!
Ciao Jamblers! :occhiolino:
Ritagliando il tempo un po qua, un po la, ho fatto i collegamenti seguendo il wiring precedentemente postato.
Vi confermo che il circuito di Harald Sabro è verificato e funzionante e che il wiring funziona a dovere.



Ho testato la funzionalità del potenziometro MIX.
Ruotando il pot in senso antiorario fino a finecorsa, ottengo il segnale dry...
Switchando da stand-by a segnale ON non ho percepito nessun abbassamento di livello..
Con il pot ruotato a finecorsa, in senso orario, ottengo il segnale completamente effettato.
Con il pot centrato indovinate?  :idea: Un mix tra dry e segnale effettato (50%).
Utilissima la levetta per il controllo di fase.
Avevo già realizzato un blender chiamato buff'n'blend ma quando il segnale effettato risultava in controfase
rispetto al segnale entrante, il livello della somma dei due segnali era considerevolmente più basso rispetto al
livello del segnale dry.
Grazie al controllo di fase questo problema è facilmente risolvibile: se con la levetta in posizione "fase" noterete che il segnale dry+modulato è troppo basso, basterà passare a "controfase" per avere un immediato beneficio.
Per ora ho deciso di non realizzare alcun sample, intorno alla mia pedaliera ci sono troppi disturbi e il Jamblender, fuori dalla sua casetta..ronza.
Prime impressioni:
Le mie modulazioni principali, CE2 ed Electric Mistress, non sono proprio "trasparenti".
Chi ha avuto il Mistress, in particolare, sa che è un tonesucker ed attivando l'effetto si percepisce un considerevole calo di segnale.
Il Jamblender rende questo tipo di modulazioni finalmente utilizzabili in quanto è possibile compensare la perdita con il segnale dry...
Ma il suo uso non si limita alle modulazioni, potrei anche usarlo con il muff o un overdrive...oppure in modo creativo con qualsiasi effetto io voglia...
Qualche considerazione sul wiring.
Se possibile utilizzate cavi di colore diverso, vi aiuterà a fare meno errori ed eventualmente, sarà più facile
fare debug se qualcosa non funziona a dovere.
Come potete notare dalla foto i cavi del mio wiring sono molto lunghi cosi, una volta prese le misure
degli ingombri interni, accorcierò i cavetti a misura..
Ricordate di conservare i pezzi di scarto: nel diy tutto ritorna utile e gli spezzoni potranno essere riutilizzati in un altro progetto...,
Per ora e tutto.
Ci rileggiamo nel prossimo aggiornamento dove parleremo di studio degli spazi interni e foratura del box...
a presto!
:grouphug:


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marcellom

QUINTA PUNTATA:  CREA, CANCELLA E RITAGLIA

Parliamo di studio di interni.....no ragazzi, non sono diventato architetto, ma a furia di fare pedali una certa esperienza me la sono fatta :firuli:
Lasciatevelo dire, pianificare..... è meglio!
Io parto sempre dalla grafica.
Per creare i miei lavori uso Corel Draw , ma è possibile usare qualsiasi programma di grafica che ci permetta di trattare immagini vettoriali, che misuri la distanza  tra due punti e che ci permetta di lavorare su diversi livelli.
Prendendola da questa RACCOLTA di oggetti specifici per i pedali, di norma inizio a disegnare la grafica su un TOP della  dimensione della mia enclosure.
Quello che ho utilizzato per il  Jamblender, un 1590b, si trova a pagina 6 insieme al relativo BOTTOM.
Se vi cimenterete nell'impresa seguendo questo tutorial, prendete le misure del vostro box e modificate, se difformi, le misure del BOTTOM: io ho dovuto rimpicciolirlo perché risultava più grande dei canonici 112x60mm dell'hammond.
Il TOP invece può essere utilizzato anche se risulta più piccolo..
Per sicurezza e per evitare spiacevoli inconvenienti, in particolar modo se si lavora su progetti con spazi misurati e densi di componenti, è consigliabile verificare e confrontare le misure tra hardware (jack, dcjack, 3pdt etc.) reale e quello vettoriale; se necessario apportare le opportune modifiche agli oggetti grafici!!!
Quando disegno cerco di immaginare l'aspetto che il pedale dovrà avere una volta che sarà ultimato, penso a dove collocare, in posizioni "comode" e funzionali, i vari knob, 3pdt, eventuali switch e via dicendo.
Per comporre questo "puzzle" utilizzo ancora gli oggetti presenti nel pedalpack e li distribuisco su un layout superiore in modo che si sovrappongano al TOP.
Consiglio: se avete una buona idea di partenza scatenatevi con la fantasia...cambiate tipologia di knob, provatene di varie dimensioni e colori..provate anche a posizionare i componenti in modo anomalo, divertente, disassato, oltre al divertimento potrebbe venir fuori..un capolavoro  :occhiolino:
Per quanto mi riguarda è il momento più difficile perché non sempre mi vengono idee "grafiche" edificanti...
Dopo aver sudato 100 camice, cancellato, rifatto, rinunciato e cambiato idea, ottengo, quando riesco,  un risultato simile a quello riprodotto qui sotto.



Normalmente verifico che le dimensioni della grafica TOP siano adeguate stampando una bozza su carta, ritagliandola e poggiandola sul box..se  è troppo piccola o troppo grande, naturalmente, è necessario apportare le necessarie correzioni.
Il passo successivo consiste nel sovrapporre il TOP al BOTTOM.
Nel pedalpack non sono stati riprodotti i fianchetti del box per cui ho  dovuto crearli sulla grafica (un rettangolo  andrà benissimo) basandomi sulle misure reali prese col calibro.
Nel 1590B il fianco è alto 2,7cm ma dovremo  lavorare considerandone solo 2,5:  i 2 millimetri di scarto non sono utilizzabili in quanto il "coperchio", che vedete qui sotto in foto, ha una flangia di quella misura che entra nel box quando viene chiuso.  :scared:




Se posizionassi male i jack laterali senza considerare questa "fascia di rispetto"  non riuscirei a chiudere il box e dovrei usare una lima per eliminare la flangia..meglio evitare.
Dopo aver creato i fianchetti, che rappresenterò come 4 rettangoli a contorno del BOTTOM, posso posizionare gli oggetti laterali ( JACK IN e OUT, SEND, RETURN e DCJACK) ed il cubetto blu del 3pdt.
E' palese ma lo dico lo stesso: bisogna fare in modo che i componenti non si tocchino o si sovrappongano tra loro rendendo il montaggio impossibile!
Non dimentichiamoci che anche la veroboard va collocata dentro il box...la nostra misura 3x4cm....un rettangolo di quelle dimensioni fa esattamente al caso nostro.
Ecco di seguito un'immagine del lavoro finito....



Come potete vedere  i  jack non interferiscono con il pot (che è molto più piccolo del knob) ne con il dcjack o con il 3pdt.
Il passo successivo consiste nel marcare i punti dove il box dovrà essere bucato.
Dal solito pacchetto grafico ho preso dei marcatori (un cerchietto con un punto centrale) che ho  posizionato al centro di ogni componente che necessita di un foro.
Bene, in genere, dopo che arrivo a questo punto...CANCELLO TUTTO!!  :shocking:
Scherzavo,  :laughing: non proprio tutto...devo cancellare quasi tutto, ad eccezione del BOTTOM, dei fianchetti e dei marcatori di cui abbiamo appena parlato.

Ecco il risultato finale




Per completare questa puntata vi dico come utilizzare il risultato appena raggiunto: stampate la grafica su carta e con delle forbici ritagliate i contorni...

Dovreste ritrovarvi per le mani una cosa simile...



Avete già capito?    :bravo2: Bravi...dovete incollare la carta sul box, quella sarà la base che ci permetterà di fare i buchi nell'alluminio senza sbagliare...hem..troppo...
Ma questo aspetto lo tratteremo meglio la prossima volta...
Per ora mi fermo qui!  :feeew:
Questa puntata,  sin troppo lunga è stata dura da leggere..ma ancora di più da scrivere.
Mi rendo conto di non essere riuscito ad essere sempre chiaro e limpido nelle descrizioni e probabilmente alcune cose le ho date per scontate..
Per qualsiasi dubbio sono a disposizione....
Ok, ci leggiamo prestissimo ma nel mentre, procuratevi  un bulino e un trapano!
Un saluto a tutti e..buon lavoro!
:grouphug:


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marcellom


SESTA PUNTATA: LAVORI DI BRICOLAGE

Ciao a tutti!
Continuiamo con un po' di lavori pratici.
Dopo aver ritagliato la stampa, seguendo le linee perimetrali del disegno, sarà necessario incollarla  al box.
Allo scopo potete utilizzare diversi tipi di colla: dal vinavil alla colla per carta e simili che hanno il pregio di asciugare lentamente dandovi, in pratica, il tempo di posizionare meglio la stampa se è stata      incollata male.
Questa fase non è facilissima e richiede una certa manualità, stampate se possibile, diversi layout di scorta.
Una ulteriore difficoltà deriva dal fatto che la scatola non ha una forma regolare, ha gli angoli stondati e la parte superiore, il top, è in genere più piccolo della base per via di una sorta di svasatura.
Cercate di essere precisi, verificate il corretto posizionamento prima che la colla asciughi completamente misurando con calibro o squadretta la distanza tra bordi e centro di ogni marcatore: migliore sarà la posa, migliore sarà il risultato.


Foto 1: il box con il suo bel vestitino di carta

Lo strumento raffigurato in questa foto si chiama bulino.

Foto 2: il mio bulino con punta da 3 mm

Vi starete chiedendo cos'è e a cosa ci serve...
Riducendo la descrizione ai minimi termini, è un pezzo d'acciaio con una punta acuminata.
Questo tipo di scalpello, utilizzato anche per incidere, si acquista dal ferramenta e va usato nel box di alluminio come un chiodo per imprimere un minuscolo segno nei punti dove praticheremo i fori.
L'incisione servirà  come invito per la punta del trapano e gli impedirà di scivolare quando attiveremo  la rotazione.
Per un uso corretto del bulino:
1) posizionatelo sul box in modo che la punta coincida col centro del marcatore;
2) usate un martello e colpite con decisione, ma senza esagerare, la parte posteriore.
Bastano 2, 3 martellate leggere per non deformare l'alluminio ...occhio alle dita!!
Ripetete questa operazione in tutti i punti contrassegnati dal marcatore e rimuovete, quando avete finito, la carta con acqua e sapone o detersivo per i piatti.
L'operazione successiva è un po delicata: procuratevi un trapano e delle punte da metallo di varie misure...ci serviranno per forare il box.
Se avessimo un trapano a colonna o una colonna per il trapano (scusate il gioco di parole ;) ) sarebbe il massimo perché il lavoro finale sarebbe più preciso.
L'uso della colonna limita il rischio che le punte si spostino sulla superficie durante la rotazione iniziale, nonostante l'invito inciso da bulino.
Tuttavia si possono ottenere ottimi risultati anche se ne siete sprovvisti, come me.
Io inizio a bucare il box con punte molto fini (da 2mm e subito dopo con una da 2,8mm) e allargo progressivamente il foro con punte più grosse, fino al raggiungimento della dimensione necessaria.


Foto 3: Le punte per il Dremel sono ottime..ma carissime!

Questa progressione assicura errori minimi, nell'ordine del millimetro o due.
A pedale terminato queste piccole differenze saranno invisibili anche all'occhio dei più allenati!
Per realizzare i fori nel nostro box servono punte di varie sezioni, almeno quattro se evitate di montare il portaled e nel progetto non sono previsti interruttori a levetta.


Foto 4: punte coniche a gradino o "allargafori"

Per me l'uovo di Colombo è la punta conica..
Tempo fa acquistai un set di 3 punte a gradino, chiamate anche "allargafori", con spessori che vanno da 4 mm a 32 mm con uno step di 2 mm per ogni gradino.
È chiaro che se siete amanti del bricolage e avete un intero set di punte per metallo a disposizione potete evitare l'acquisto, però ve lo consiglio perché si evitano i vari cambi da una sezione all'altra e dunque si risparmia tempo.
Se poi avete le mani che vi prudono e proprio volete regalarvi un set di punte utili per il diy "pedalaro", riporto di seguito una tabella delle corrispondenze tra componenti e la sezione della punta dovreste comprare e/o usare.




Foto 5: Fori nel box

Dopo aver forato il box con le punte indicate in tabella, provate a montare tutti i componenti che devono entrare nelle rispettive sedi senza difficoltà.


Foto 6: come da progetto..regna l'ordine

Se il foro è troppo "giusto" o siete costretti a forzare il componente per farlo entrare, significa che è necessario allargarlo lievemente.
Io uso un metodo poco ortodosso ma efficace:  faccio ruotare, all'interno del foro, la lama di un paio di forbici da elettricista.
La rotazione mi permette di "mangiare" il sottile strato di alluminio in avanzo.
Bene, anche per questa puntata siamo arrivati al termine....
La prossima volta parleremo di wiring ordinati e vedremo come il box, prima di essere verniciato, debba essere trattato.
Ciao e buon diy, sempre!

Marcello per Jamble


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marcellom

SETTIMA PUNTATA: FACCIAMO UN PO DI ORDINE

Il wiring, il box e tutto il resto....
Cari amici, non sono sempre stato ordinato, i miei primi lavori erano cosi:


Il mio primo kit: ts808 by Musikding

Cavi lunghi più del necessario, aggrovigliati in puro "matassa style", non comportano alcun genere di malfunzionamento, forse una minima perdita del segnale, tutt'al più può essere complicato fare un debug, nella malaugurata ipotesi che si renda necessario.
Col tempo e con l'esperienza ho imparato a curare l'ordine dei collegamenti interni.
Oggi mi piace pensare che i miei pedali siano belli fuori.....e dentro, o almeno ci provo.
Non esiste un metodo preciso per la realizzazione di cablaggi ordinati ma, come dico sempre, è sufficiente seguire le regole del buon senso!
Quando cablo un effetto utilizzo degli spezzoni di circa 10 cm ma a seconda dai casi per lo star ground, per i componenti collocati in posizioni estreme o dentro box grandi, misuro il percorso del cavo prima di taglialo a misura.
Dispongo i fili in modo che seguano a raso le pareti del box evitando incroci ed il groviglio nella zona centrale, se mi rendo conto che sono troppo lunghi li accorcio a misura, lasciando pochissima scorta.
Se sono troppo corti li sostituisco...sapete, sono diventato pignolo!
Accoppio e twisto (intreccio) i cavi dei potenziometri, di alimentazione, dei led ed eventuali interruttori.
Per i cavi da twistare, per pot, led e alimentazione, cerco di utilizzare diversi colori, sarà più facile evitare errori di cablaggio.


Chi ha detto "Medusa"?

Seguendo queste poche regole e con un po di esperienza, ma soprattutto guardando i lavori pubblicati di cui è piena la rete, riuscirete con facilità ad ottenere un risultato ottimale.
Ecco all'uopo una foto del cablaggio del Jamblender, in versione quasi definitiva..
Ma ancora c'è da lavorare...



A questo punto vi starete domandando perché ho deciso di cablare il circuito prima verniciare il box.
La motivazione è semplice: troppo spesso ho rovinato la delicata verniciatura mentre cercavo di far entrare un effetto dal cablaggio disordinato ed enorme nel piccolo alloggiamento del box.
Imparando dai miei errori sono arrivato alla conclusione che realizzando, ottimizzando e smontando  l'effetto prima di passare alla fase di verniciatura, riesco ad avere dei risultati più puliti e professionali.

Preparazione del box:
Signori l'alluminio è una brutta bestia, per cui scordatevi di poterlo verniciare senza un adeguato lavoro di preparazione.
In breve tempo, a causa della cattiva aderenza della vernice sul metallo, potreste ritrovarvi con la vostra bella finitura scrostata o piena di crepe.
Io carteggio il box  con carta vetrata per carrozzieri, grana 400/600, per togliere le tracce di ossido.
Una successiva lavata con acqua e sapone toglierà i residui di sporco e la polvere.
Dopo aver asciugato perfettamente il box maschero la parte interna con del nastro da carrozziere (quello "di carta"),  per evitare che venga verniciato.
Le masse dei vari componenti (jack, switch etc) infatti, per una schermatura efficace, devono fare contatto con l'alluminio al fine di creare una sorta di Gabbia di Faraday che limita i disturbi provenienti da fonti esterne; la vernice può impedire o limitare questo contatto.
Dopo aver maneggiato il box, uno straccio imbevuto di alcol denaturato aiuta a togliere le tracce grasse della pelle.
Prima di passare alla verniciatura vera e propria è necessario preparare una base che consenta alla vernice di aderire perfettamente senza scivolare sul metallo.
Nei Brico o nei colorifici si può acquistare un primer specifico per alluminio o stucco spray per carrozzieri.

Tecniche di verniciatura: valgono per il primer e per il colore
La maggior parte degli errori d'uso, frequenti nella verniciatura a spray, possono essere facilmente evitati seguendo alla lettera le indicazioni riportate sull'etichetta dal produttore.
Spesso la pigrizia, del quale anche io sono affetto, ci porta ad evitare una lettura anche fugace di quelle scritte, veramente piccole a dire il vero, che ci raccontano qual'è il modo esatto per  usare il prodotto.
Eppure leggendole possiamo scoprire le incompatibilità con altre vernici, i tempi di asciugatura e sovrapposizione... notizie fondamentali per la riuscita del nostro lavoro!!
Come base di appoggio uso una bomboletta di vernice esausta e colloco il box sul tappo che ha la dimensione giusta per entrare nell'incavo.
Questo supporto mi permette di ruotare facilmente il box nelle varie fasi di lavorazione senza doverlo toccare..le impronte digitali sono antiestetiche!
Inizio a spruzzare il primer (o la vernice) sui lati mantenendo una distanza, tra ugello e superficie, di almeno 20 cm.
Le  mani, due per faccia, dovranno essere leggere e incrociate.
Non bisogna indugiare troppo in un punto se si vogliono evitare antiestetiche colature, ma "sorvolare" spruzzando il lato da trattare con velocità costante, ne troppo veloce..ne troppo lenta.
E' consigliabile iniziare a spruzzare prima di essere sopra il lato interessato e interrompere l'erogazione della vernice/primer quando questo viene oltrepassato....
E' frequente infatti, soprattutto se il prodotto sta finendo, che vengano erogate gocce di grosse dimensioni quando si preme o si rilascia l'ugello...il diy è pieno di insidie :D
Dopo aver trattato i lati, con la stessa tecnica, procedo con la parte superiore.
Se la prima sessione con il primer non è sufficiente a garantire una copertura uniforme e completa, aspetto alcune ore (la dove non è indicato un tempo di sovrapposizione diverso) prima di procedere con una seconda sessione  e cosi via fino a copertura totale dell'area.
A posa completata aspetto che il primer asciughi almeno 24 ore, in un posto dove difficilmente il gatto può accedere :D


Il box trattato con un Primer per alluminio

Un po di colore
Per la verniciatura a colore valgono più o meno le stesse tecniche illustrate precedentemente per il primer...
Cerco di non esagerare e di utilizzare la minor quantità di vernice possibile..
Ultimamente non vado mai oltre le 2 sessioni di verniciatura a colore: un buon prodotto copre a sufficienza la superficie con una singola sessione (2 mani per lato, una dietro l'altra, con spruzzi sempre leggeri e incrociati), con una seconda, il giorno dopo, riesco a coprirla perfettamente.
Certo, la tecnica si affina col tempo.
Importante:
Tra le "famiglie" di vernici più diffuse adatte al diy, ci sono le sintetiche e le acriliche.
Evitate l'utilizzo di prodotti di "famiglie" diverse nello stesso lavoro perché si "innesca" una sorta di reazione che darà seguito a crepe vistose e poco estetiche, sulla superficie, che iniziano a manifestarsi anche a distanza di diverse settimane.
Lo dico per esperienza, purtroppo!


Due mani e via....

Per il Jamblender ho deciso di realizzare una sorta di serigrafia, con le scritte bianche e la grafica colorata, come da progetto grafico riportato nelle altre puntate.
Posso ottenere questo effetto in due modi:
1) usando della carta decal ad acqua di colore bianco:
2) verniciando di bianco la parte superiore del box e incollando sopra la stampa realizzata su decal trasparente.
Ho deciso di applicare la vernice pur avendo la decal bianca perché è cosi sottile che il bianco lascia trasparire il colore in sottofondo...
Per eseguire questa "tecnica mista", è necessario mascherare il box nelle parti laterali e in una piccola porzione perimetrica della faccia superiore.
Uso il solito nastro da carrozziere che, a lavoro finito, si stacca facilmente senza portare via la vernice precedentemente  posata.
Anche per la posa del bianco uso la stessa tecnica già illustrata sopra fino ad ottenere una copertura omogenea.
Anche in questo caso, lascio asciugare per almeno 24 ore.
               


Pronto per l'applicazione della decal

Abbiamo quasi finito.
La prossima sarà la puntata finale: applicheremo la decal, il trasparente e rimonteremo il Jamblender...per adesso vi saluto con il consueto BUON DIY, a tutti!

                              Marcello per Jamble


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marcellom

OTTAVA PUNTATA: ARRIVA LA FINE...ALLA FINE

Ciao a tutti...
Finalmente siamo arrivati al rush finale e all'ultima puntata di questa saga pedalara.
Indossate caschetto e occhiali da lavoro e..si va a terminare!
Dopo aver verniciato il box lo conservo, insieme alla bomboletta di supporto, in un posto riparato e  cerco di dimenticarmelo per almeno una settimana.




Box e grafica si sono incontrati per la prima volta..
.. colpo di fulmine!

Quando si aspetta il tempo non passa mai ma vi consiglio di non anticipare i tempi: per poter lavorare senza compromettere il risultato finale la vernice deve essere perfettamente asciutta.
Per ingannare l'attesa mi dedico alla stampa della grafica:  in un foglio di carta decal in formato A5 (un A4 diviso in due) si possono stampare tre grafiche per un box 1590B, due per un 1590BB e una per un JJ.
Le stampe in più servono per avere una scorta, considerato che basta un nulla per rovinarle e che agli inizi della carriera DIY l'errore è beffardo e sempre dietro l'angolo.
Prima di applicarla sulla superficie frontale del box spruzzo sulla decal una o due mani di vernice trasparente intervallando le mani di qualche ora.
Questo sorta di "pellicola" serve da una parte a proteggere la grafica mentre viene maneggiata,  dall'altra a renderla più spessa e rigida per una posa più semplice e sicura.
Quando il trasparente asciuga perfettamente, dopo almeno 24 ore, ritaglio i bordi a misura con una forbice a lame lunghe e dritte e "stondo" gli spigoli, se la grafica lo prevede, con una piccola forbice per le unghie.
E' il momento di attaccare la grafica....
Dopo aver preso in prestito un catino ci verso due dita d'acqua tiepida e immergo completamente la decal con la grafica rivolta verso l'alto...
La carta decal bagnata tende ad arrotolarsi su se stessa, dopo averla raddrizzata attendo circa 60/80 secondi o fino a quando i bordi non iniziano a sollevarsi...
Dopo averla estratta dall'acqua poggio la decal sul box, quasi a filo con uno dei bordi e con le dita provo a farla scivolare verso la superficie che la dovrà accogliere; se non accenna a muoversi e resta ancorata al suo supporto cartaceo, la rimetto a bagno per un'altra ventina di secondi.
Appena la grafica tocca la superficie del box la sposto a filo con uno dei bordi (il destro nel mio caso) e, dopo averla bloccata con le dita, inizio a sfilare da sotto la carta di supporto, come mostrato nella foto seguente (nella foto le dita mancano, ma provate voi a fotografare senza usare la mano :D )


Giochi di abilità pedalara

Questa operazione va eseguita molto lentamente (per non "stirare" e deformare la grafica) e con molta attenzione: da qui a rifare l'intero il procedimento è un attimo, la decal, che è fine meno di un capello, è molto delicata nonostante la vernice protettiva.
Ogni tanto, durante le operazioni di posa, mi fermo e cerco di far uscire con le dita l'aria e l'acqua che restano intrappolate tra decal e superficie del box.
Dopo la posa e prima che la decal si incolli al box definitivamente, osservo in controluce se i particolari della grafica sono centrati rispetto ai fori di montaggio dei componenti (per esempio verifico se il foro del pot è centrato rispetto alla scala graduata dry/wet).
Quando la grafica è perfettamente centrata, inizio a tamponarne delicatamente la superficie con un batuffolo di carta assorbente asciutta per agevolare la fuoriuscita delle bolle d'aria ed acqua imprigionate sotto la decal.
Alla fine di questo procedimento rimane sempre qualche grinza o qualche minuscola bolla d'aria che normalmente si "riassorbe" fino a sparire man mano che la carta decal asciuga.
Dopo 24 ore o più, dipendentemente dalla stagione, la superficie diventa completamente liscia e  asciutta e posso dunque procedere alla verniciatura finale con trasparente.
La vernice trasparente può essere sia lucida che opaca e serve a proteggere la grafica dagli inevitabili colpi di scarpone anfibio mentre emulate il vostro guitar hero preferito ;)
Per i miei lavori uso quella opaca perché tende a posarsi in modo più uniforme e i difetti di verniciatura si notano meno.
La procedura per l'utilizzo di questa vernice è la stessa descritta nella puntata precedente; sui miei pedali  ne poso almeno quattro mani, due il primo giorno e altre due a intervalli, tra una posa e l'altra, di 24 ore.
La prima mano di trasparente deve essere leggerissima perché i diluenti presenti nella vernice tendono a staccare la decal dal box, già dalla mano successiva questo problema sarà meno accentuato..agite con prudenza e ricordate di essere parchi con le quantità..
Alcuni diyers usano il trasparente in quantità massiccia, uno su tutti Kit Rae, che nei suoi bellissimi effetti ne posa almeno 15 mani per ottenere un fantastico effetto "glossy".
Dopo aver lasciato asciugare il box per una settimana uso un cutter per ritagliare la carta decal che copre i fori e procedo, con il morale a 100, nella reinstallazione del circuito all'interno della sua bella casetta in alluminio..


Somiglia un po ad una scatola di sardine....

Anche in questa occasione è necessario prestare molta attenzione per evitare danni alla finitura.
Quando eseguo il montaggio finale copro il piano di lavoro con un panno morbido e pulito e faccio sparire viterie e attrezzi vari che possono compromettere, se il box ci finisce sopra, il lavoro di una settimana.
Inizio a fissare i pot, 3pdt e switch, poi procedo con i jack.
Ho inserito sotto la veroboard una spugnetta tagliata a misura per evitare che le parti stagnate vadano a contatto con il box. Non sarebbe salutare per l'effetto!!!
Il circuito ha già una sua "forma" da quando l'ho ottimizzato e rimosso...quindi rientra facilmente nel box senza troppi problemi.
Per stringere i dadi evito l'uso delle pinze in quanto facilmente perdono la presa e a causa della legge di Murphy vanno a finire sulla vernice :)
Per una decina di euro nei brico o nei negozi "cinesi" si può acquistare un set di chiavi a tubo delle dimensioni adeguate, che so, dai 5mm ai 3 cm, che per questi lavori è l'ideale.
Prima di chiudere il Jamblender, ritaglio un foglio di acetato o di plastica trasparente (ma si può usare tranquillamente del cartoncino o qualunque materiale isolante) della misura del coperchio e lo fisso sulla sua superficie interna con della colla trasparente, meglio se spray che si distribuisce meglio e risulta invisibile.



Dedicato ai miei piccoli lettori...

Questo "strato" di protezione evita un potenziale contatto tra componenti e box ed un possibile malfunzionamento del pedale!
Chiuse le viti  e incollati al coperchio 4 piedini paracolpi in silicone (li trovate al Brico) l'effetto è bello e pronto!
Non mi resta che sottoporlo a collaudo e registrare qualche sample per i più curiosi.

Conclusioni finali....
Come avrete sicuramente notato la costruzione DIY di un pedale non è una passeggiata.
Servono tempo, attenzione, risorse...
I risultati non arrivano subito, come succede per tutte le altre cose della vita, l'esperienza vi porterà pian piano ad aumentare le vostre capacità e ad arrivare un giorno a contemplare la vostra creatura e a chiedergli "perchè non parli"...hum questa l'ho già sentita!
Ok ragazzi, siamo cosi giunti alla fine di questa saga, spero che vi siate divertiti almeno la metà di quanto mi sono divertito io.
Vi ringrazio per aver letto queste mie farneticanti 8 puntate di pura follia diy e resto a disposizione su Jamble per domande, richieste, versamenti sul conto corrente e lauree ad honorem :D
Ciaoooo a tutti e buon DIY...sempre!!
Marcello per Jamble







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marcellom

Ciao a tutti..
a distanza di qualche mese dall'ultimazione del Jamblender non sono ancora riuscito a postare un solo sample..
Tempo a parte, la ragione è dovuta al fatto che ho riscontrato un problema che sto cercando di risolvere...
Attivando l'effetto infatti si presenta il temutissimo "pop" tipico di alcuni pedali TBP....
Restate sintonizzati, avrete presto mie notizie, almeno spero  :eheheh:
Ciao!
m.

marcellom


Vu-meter

Non so come definire quest'uomo . :marcello:

Chi si è messo lì a fare un tutorial o un articolo, sa quanto lavoro ci sia dietro e questo topic è pazzesco ! :goodpost:

Un grande, immenso ringraziamento a Marcello che ci guida passo passo nella realizzazione del pedale, ma non solo, ci dà modo di imparare tantissimo su tecniche, accorgimenti, ecc..  :sbavv:


Sei un mito Marcello, non so più che dire ..  :iloveu:


Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Vigilius

:inchino: :inchino: :inchino:

Non lo farò mai, ma il tutorial è da nobel per la letteratura!
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


marcellom

Vigi, ti apprezzo tantissimo anche solo per essere riuscito a leggerlo heheheh :eheheh: :eheheh: :eheheh: :eheheh:


Vigilius

La curiosità è il mio vero 'difetto': leggo di tutto ed anche se non sono in grado di farlo mi piace 'leggere' come funzionano le cose. Pensa un po' tu che la prima cosa che faccio quando ho un pedale nuovo ancor prima di collegarlo è aprirlo per vedere che c'è dentro :acci:
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


Vu-meter

Se Marcello mi dà il permesso, io questa meraviglia la metterei nel portale, naturalmente a nome suo ... eh ? eh ? dai .. eh ?  :hey_hey:

Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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