Se poteste tornare indietro a quando avete iniziato a suonare la chitarra da principianti, con l'esperienza che nel frattempo avete acquisito, quali sarebbero un paio di suggerimenti che vi dareste come principianti ?
Io per esempio (parlo di tastiere perché di chitarre non ne so nulla... :maio: ) mi direi di lasciar perdere gli spartiti (che mi hanno fatto perdere un sacco di tempo e mi hanno annoiato) e di divertirmi subito con accordi ed improvvisazioni (per continuare a divertirmi e tutto sommato ...pian piano imparare..)
Cosa suggerireste ad un "voi che iniziate" potendo tornare indietro nel tempo ?
:thanks:
Io avrei investito del tempo nell'imparare a leggere la musica e quindi la lettura degli spartiti.
Avrei iniziato prendendo lezioni da un maestro fisico
Stesso consiglio. Meno lettura delle tab, più lettura degli spartiti.
Ma soprattutto più lettura di teoria musicale.
Con la chitarra:
1. Non perdere troppo tempo a pensare a effettistica e cose non strettamente legate alla pratica, trovandomi con materiale che poi nella pratica non sapevo usare.
2. Iniziare appunto dalle basi e dai fondamentali e non dalla chitarra solista, che oggi capisco sarebbe stato decisamente meglio invertire il processo.
3. Andare da un insegnante o perlomeno leggere con attenzione i libri che avevo.
4. Non farmi sconfiggere dalla paura di non riuscire, che mi portò ai tempi a non affrontare cose che richiedevano giusto un pò di pratica, preferendo di rimanere con delle lacune che mi diedero del mal contento con lo strumento, barrè, accordi di diteggiatura non immediata etc etc.
5. Comprare molto prima una chitarra acustica o perlomeno non regalare quella che avevo.
Con il pianoforte
1. Il primo anno ho imparato con una tastierina a 4 ottave con tasti non pesati senza pedali, tornassi indietro sceglierei un digitale con 88 tasti pesati come prima scelta.
2. Dare maggior importanza allo studio sulla musica classica, cosa che feci ma non in profondità, col tempo ho capito che la musica classica rende maggiormente completi.
3. Imparare prima a leggere gli spartiti, nel senso che per parecchio tempo non ne ebbi voglia e cercare anche di velocizzare la lettura, sono lento e non ho mai fatto nulla per velocizzarla un pò.
4. Non buttare i primi due anni con lo stumento a seguire tutorial per imparare meccanicamente canzoncine varie senza capire minimamente cosa stessi facendo, nemmeno sapendo gli accordi e le note che schiacciavo.. terribile, oggi mi si accappona la pelle, avevo bisogno di videotutorial per capire dove mettere le mani, due annate che potevo davvero usare in maniera più intelligente.
Citazione di: Ombra/luce il 26 Luglio, 2021, 11:38 AM
Con la chitarra:
1. Non perdere troppo tempo a pensare a effettistica e cose non strettamente legate alla pratica, trovandomi con materiale che poi nella pratica non sapevo usare.
2. Iniziare appunto dalle basi e dai fondamentali e non dalla chitarra solista, che oggi capisco sarebbe stato decisamente meglio invertire il processo.
3. Andare da un insegnante o perlomeno leggere con attenzione i libri che avevo.
4. Non farmi sconfiggere dalla paura di non riuscire, che mi portò ai tempi a non affrontare cose che richiedevano giusto un pò di pratica, preferendo di rimanere con delle lacune che mi diedero del mal contento con lo strumento, barrè, accordi di diteggiatura non immediata etc etc.
5. Comprare molto prima una chitarra acustica o perlomeno non regalare quella che avevo.
Con il pianoforte
1. Il primo anno ho imparato con una tastierina a 4 ottave con tasti non pesati senza pedali, tornassi indietro sceglierei un digitale con 88 tasti pesati come prima scelta.
2. Dare maggior importanza allo studio sulla musica classica, cosa che feci ma non in profondità, col tempo ho capito che la musica classica rende maggiormente completi.
3. Imparare prima a leggere gli spartiti, nel senso che per parecchio tempo non ne ebbi voglia e cercare anche di velocizzare la lettura, sono lento e non ho mai fatto nulla per velocizzarla un pò.
4. Non buttare i primi due anni con lo stumento a seguire tutorial per imparare meccanicamente canzoncine varie.. terribile, oggi mi si accappona la pelle, avevo bisogno di videotutorial per capire dove mettere le mani, due annate che potevo davvero usare in maniera più intelligente.
:goodpost:
Ottima risposta, la 5 la consiglio caldamente sempre a tutti ma mai nessuno l'ha poi seguito
Citazione di: marck_ il 26 Luglio, 2021, 10:08 AM
Se poteste tornare indietro a quando avete iniziato a suonare la chitarra da principianti, con l'esperienza che nel frattempo avete acquisito, quali sarebbero un paio di suggerimenti che vi dareste come principianti ?
Io per esempio (parlo di tastiere perché di chitarre non ne so nulla... :maio: ) mi direi di lasciar perdere gli spartiti (che mi hanno fatto perdere un sacco di tempo e mi hanno annoiato) e di divertirmi subito con accordi ed improvvisazioni (per continuare a divertirmi e tutto sommato ...pian piano imparare..)
Cosa suggerireste ad un "voi che iniziate" potendo tornare indietro nel tempo ?
:thanks:
A giudicare dai pianisti/tastieristi con i quali ho suonato in sala prove, è davvero diffusa la "sindrome" da spartito, vale a dire l'incapacità di suonare ad orecchio, svincolandosi dal pentagramma. Cosa che, con i chitarristi, invece, non ho mai riscontrato.
Da ragazzo ho iniziato la mia " carriera " di musicista come bassista, poi, più avanti negli anni sono passato alla chitarra, diciamo che da come hai impostato la domanda tra i due strumenti cambia poco, comunque, ho iniziato entrambe gli strumenti come autodidatta, ai miei tempi si imparava i brani ascoltando i dischi, non c'era il computer......tornando indietro nel tempo andrei subito a prendere lezioni dal maestro privato, e non a 40 anni..... come ti hanno già detto altri, ritengo molto importante la lettura degli spartiti, il solfeggio e la teoria.
Tornassi indietro?
Soprattutto dedicherei più tempo a suonare/allenarmi e non ad inseguire i suoni che sentivo nei dischi.
Non sono mai stato un virtuosista, invece come molti all'inizio, ero catturato dai funamboli.
Prima di tutto?
Imparare a suonare quel tanto che ti serve per il contesto di riferimento.
Cercare buoni, veri compagni di avventura con cui fare una band e metterci tutta l'energia possibile, la convinzione fa la differenza quanto la tecnica se, si ha il dono dell'autocritica e si conosce il proprio obiettivo.
Penso ad una delle mie band di riferimento gli U2.
Per loro ammissione così modesti agli esordi da scegliere di fare musica propria perchè incapaci di replicare quella dei loro idoli.
All'inizio ho buttato via anni con la band a cercare un cantante a cui fregasse della musica quanto interessava a noi.
Alla fine per evitare di predere altro tempo ho iniziato a cantare io, scoprendo che forse ero più adatto a divincolarmi tra chitarra e voce.
La mia idea di musica resta la dimensione di band, della condivisione, del divertirsi a fare le prove per migliorare, di faticare per guadagnare quasi zero ma, per suonare davanti ad un pubblico che (almeno in parte) apprezza quello che stai facendo.
Per cui consiglio di curare la propria preparazione individuale, di imparare per "osmosi" i segreti di un suono di chitarra credibile per quello che stai facendo, non necessariamente perfetto ma, pertinente.
Ma, soprattutto consiglio di trovare appassionati di musica affini al tuo modo di essere per condividere un'esperienza che, in solitudine, finirebbe per deludere.
Se potete, fate dei tentativi di comporre musica propria o se fate cover, non siate ossessionati dal replicare cose che per quanto belle sono già state eseguite al meglio dagli interpreti originali.
Alla fine i tuoi progressi ti daranno soddisfazione solo se realmente potrai condividerli con i tuoi compagni di viaggio.
Citazione di: Seventytwo il 02 Agosto, 2021, 05:29 PM
.....All'inizio ho buttato via anni con la band a cercare un cantante a cui fregasse della musica quanto interessava a noi.
Quanto è vero, questo.... e non solo cantanti, ma tutti i membri della band ! :facepalm2:
Bravo Seventy, ho letto con un filo di emozione quanto scritto, perché mi rivedo nelle parole.
L'unica cosa che purtroppo non riesco a far capire ai miei compagni di "viaggio" è proprio l'ossessione di riprodurre fedelmente, nota per nota, il brano originale. Ed è sempre motivo di discussione questo modo di suonare. Io credo che in passato, quando suonavano live più o meno regolarmente, qualcuno li abbia acclamati comvincendoli che suonavano esattamente come gli originali, e che questo giudizio lo abbiano interpretato come lusinghiero. Il problema in questo caso credo dipenda dalla qualità del pubblico: chi non ha una infarinatura musicale tende a mettere sul piedistallo quanti eseguono fedelmente il brano. Io invece preferirei sentire una cover personalizzata, capire e apprezzare quanto di suo ci ha messo la band nel pezzo che ha scelto.
E non gridare al miracolo perché "la fate uguale all'originale" (sempre ammesso che serva bravura per rifare un pezzo uguale). A questo punto perché non mettere su il disco originale? Cosa cambia?
Tornassi indietro...probabilmente non cambierei nulla! Ogni tanto riguardo la videocassetta del mio primo live (1995): suonavo veramente da schifo...ma non me ne rendevo conto e mi divertivo da matti! E così ho continuato negli anni a venire, migliorando poco e lentamente, ma continuando a trovare stimoli e a divertirmi. Forse non mi pento di nulla perché, a differenza di molti miei compagni di suonate, non ho mai aspirato a nulla, non ho mai sognato di diventare una rockstar e non ho mai ambito ai grandi palchi, per cui quel poco che è arrivato me lo sono goduto. ::)
Che combinazione ...anche il mio primo (ed unico) live fu nel 1995
Citazione di: futech il 02 Agosto, 2021, 10:46 PM
Che combinazione ...anche il mio primo (ed unico) live fu nel 1995
Guarda un po', un'altra cosa in comune! ::) Mi piacerebbe sapere come mai non ne hai più fatti altri ma non voglio inquinare il post...magari ne parliamo in un'altra discussione! :hey_hey:
Tornassi indietro dedicherei più tempo alle ragazze e meno alle chitarre
Aho, sono sincero...
Al me stesso di anta anni fa suggerirei di avere una maggiore disciplina & dedizione; inoltre, consiglierei vivamente di imparare il prima possibile altri strumenti da suonare (oltre alla chitarra) per creare progetti in proprio, in modo da non trovarsi -in futuro- nel totale sconforto dettato dalle standardizzate proposte musicali locali.
Altre coese di cui mi sono dimenticato nel precedente intervento:
1. Cercare di suonare tot ore giornaliere e non un'ora ogni tre giorni come feci il primo annetto con la chitarra. Da quando ho iniziato a prendere lo strumento in molti orari della giornata i passi avanti sono quintuplicati rispetto a quando suonavo un'ora ogni 3 giorni.
2. Tornassi indietro cercherei di mettermi più in gioco con l'esercitazione, cosa che oggi faccio, ovvero sceglierei maggiormente brani da imparare che non mi facciano stare nella zona di comfort perchè così si cresce poco, sono state proprio le difficoltà a farmi crescere con lo strumento, passare ore e ore a suonare quel che già facevo a occhi chiusi e la paura di affrontare cose che comprendevo fossero difficili mi portò a non crescere con lo strumento. Oggi, appena vedo che padroneggio bene qualcosa, sono molto portato a scegliere qualcosa di nuovo che mi metta delle difficoltà in più da affrontare (sempre sul binario di ciò che in quel momento sto affrontando, senza passare di palo in frasca), perchè so che mi daranno altra crescita. Questo a me ha dato molto, tornassi indietro cercherei di togliermi la paura di non riuscire e mi ci metterei di punta, senza guardare l'orologio, a cercare di arrivarci.
Insomma, un pò di sano masochismo, se lo si fa con caparbietà, porta a risultati, è un pò come in palestra, se si va avanti a sollevare carichi che gestiamo perfettamente magari rimaniamo tonici ma non abbiamo ulteriore crescita muscolare, la crescita c'è quando il carico genera una resistenza, quando inizialmente ci sembra durissima e poi arriviamo a gestirlo al punto da aumentare ulteriormente il carico. Nel mio percorso con la chitarra, su di me, ho scoperto che funziona alla stessa maniera, quando padroneggio bene qualcosa devo inserire qualcosa che crei appunto resistenza, che mi dia una difficoltà nuova, questo mi fa progredire.
La penso come Bestia: mi sono divertito molto né aspiravo ad altro, quindi non cambierei e non avrei consigli migliori da darmi. Cioè, li avrei, ma non li seguirei. Ovvio che mi direi di studiare ma è solo leggendo il libro di Wynton Marsalis che ho realizzato di avere una visione assai limitata (però è uscito nel 2010 circa!).
Citazione di: Santano il 02 Agosto, 2021, 06:35 PM
L'unica cosa che purtroppo non riesco a far capire ai miei compagni di "viaggio" è proprio l'ossessione di riprodurre fedelmente, nota per nota, il brano originale. Ed è sempre motivo di discussione questo modo di suonare. Io credo che in passato, quando suonavano live più o meno regolarmente, qualcuno li abbia acclamati comvincendoli che suonavano esattamente come gli originali, e che questo giudizio lo abbiano interpretato come lusinghiero. Il problema in questo caso credo dipenda dalla qualità del pubblico: chi non ha una infarinatura musicale tende a mettere sul piedistallo quanti eseguono fedelmente il brano. Io invece preferirei sentire una cover personalizzata, capire e apprezzare quanto di suo ci ha messo la band nel pezzo che ha scelto.
E non gridare al miracolo perché "la fate uguale all'originale" (sempre ammesso che serva bravura per rifare un pezzo uguale). A questo punto perché non mettere su il disco originale? Cosa cambia?
Io credo che il 95% di chi imbraccia uno strumento non sia un musicista preparato e non abbia neanche le minime capacità di arrangiatore né il talento per farlo senza formazione. Ho ascoltato la musica molto intensamente e ho constatato quanto le band principali (parliamo di decine e decine di nomi) abbiano degli arrangiamenti superlativi, a volte addirittura geniali o comunque emozionanti per l'alto livello.
Ecco, se mi imbattessi in musicisti amatoriali che mi dicessero: vogliamo fare musica nostra seguendo un percorso di crescita continua, allora io consiglierei di non copiare ma di intraprendere il prima possibile la via dell'originalità delle soluzioni.
Ma se, viceversa, mi imbattessi in musicisti che coverizzano soltanto, senza la formazione adeguata a riarrangiare né il talento spontaneo e nemmeno la voglia di applicarsi a lungo, scapperei a gambe levate andandomi a cercare piuttosto una band che copia pedissequamente.
Ho fatto battaglie dentro le band affinché si cambiasse il meno possibile, perché gli arrangiamenti che coverizzavamo erano già di tipo professionale, mentre chi avevo intorno (e soprattutto io) non aveva né il talento né la formazione per farlo decentemente. E soprattutto notavo che tutte le soluzioni adottate erano peggiorative.
Ovviamente anch'io ho cambiato tanto nel corso degli anni perché spesso riuscivo a trovare delle soluzioni personali di cui mi innamoravo e le introducevo, ma (quasi) sempre all'interno della struttura data e dell'arrangiamento collettivo già impostato.
E ho sempre lasciato mano libera a quanti notavo che avevano il talento o la formazione per cambiare. Un mio amico chitarrista ad esempio cambiava tutto e lo lasciavo sempre fare, perché era un mostro e anche se secondo me spesso l'arrangiamento principale era migliore, gli attribuivo tacitamente la patente per provarci ampiamente. Ad altri no, e sai perché? Perché avrebbero cambiato solo per pigrizia e in peggio: solo perché non avevano sufficiente voglia di applicarsi a studiare l'arrangiamento originale. Se mi avessero dimostrato una grande voglia di applicarsi a nuovi arrangiamenti, passandoci le ore ragionando e provando, avrei approvato pienamente e mi avrebbero conquistato. Ma non sono cose che si fanno in pochi minuti. Ovviamente erano liberissimi di farlo, nessuno è obbligato a fare qualcosa che non lo diverte, ma in quel caso avrei cambiato band.
Mi rendo conto però che è un argomento delicato ed è facile fraintendersi perché non se ne può parlare bene per iscritto in un post. E soprattutto non dico che come la penso io è giusto, perché semplicemente era una questione personale e io avevo personalmente scelto quell'indirizzo perché sentire storpiare un brano mi infastidiva pesantemente.
Ultimo spunto del lunghissimo post: da spettatore mi sono imbattuto in una band che cambiava tutto, TUTTO. Erano dei ragazzi geniali e penso che non mi sono mai divertito così tanto ad ascoltare musica leggera, da Nek a Renato Zero ecc. Erano tutti mostruosi ed avevano arrangiamenti personalizzati stupefacenti e capacità di improvvisare da professionisti, compresa la cantante. Hanno avuto tutta la mia approvazione e stima ma non avrei potuto suonarci: bellissimo progetto ma erano troppo più bravi di me.