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Stratocaster...eppur ti amo

Aperto da Elliott, 28 Gennaio, 2018, 10:08 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Buc

Concordo con Luvi su tutta la linea. Ed è capitato ( e capita ) anche a me. Io sonoggi che ho un certo modo di suonare che è molto lontano dal grande attacco strato...ma tant'è e non me ne creo in gran problema. 
Ho notato che questa storia va a momenti....tendo sempre a pensare al suono strato in moltissime circostanze ma sono ben lungi dall'ottenere il suono che ho in testa malgrado una dignitosissima strumentazione. È proprio vero occorre tempo e metodo per ottenere certi suoni
Think jazzy, love bluesy and live rock !


zap

La prima ed ultima volta che imbracciai una strato con i single-coil (presumibilmente ceramici),fù quando mio padre mi portò a casa una Tamaki stratocaster rossa,avevo 16-17 anni e a vedersi era bella...altrochè,rispetto alla Clarissa con humbucker dell'epoca.
Aveva la leva del tremolo e scordava solo a guardarla,suoni vetrosi,taglienti e distorceva poco sull'ampli valvolare monocanale che usavo,non era la mia chitarra perchè non potevo suonarci i BS,con in loro 'dark sound' non c'entrava niente.
Me ne portò un altra,nera e con un solo humbucker al ponte,questa volta aveva fatto centro,passai la mia convalescenza (un incidente stradale mi costrinse a casa per un bel pò di giorni) con lei nel mio letto  :firuli:
ed è tutt'ora tra le mie braccia,un pò modificata e con il suono che dico io.


AlbertoDP

Fermo restando quello che ha detto Luvi, sulla dinamica e risposta della chitarra, che ne rende più ostico l'utilizzo, io credo che la stratocaster possa rappresentare una vera "gabbia" per alcuni chitarristi (me compreso). L'enorme popolarità dello strumento ha di fatto tipicizzato la stragrande maggioranza dei suoni che se ne possono "tirare fuori", rendendo ogni posizione (intendo le cinque del selettore), altamente riconoscibile. Al contempo, ne ha reso l'utilizzo anche un po' banale: con la posizione 2 si fa questo, con la cinque quest'altro, e così via...
Personalmente, ho trovato il mio approccio alla stratocaster molto più libero e creativo quando non sapevo nulla dei suoni tipici che poteva produrre, cioè da piccolo, poco dopo aver cominciato a suonare. Ripresa in mano decenni dopo, ho avuto serie difficoltà, perché ogni posizione mi ricordava qualcosa e perché da ogni posizione mi aspettavo qualcosa. Mi ci è voluto un po' per affrancarmi da questa "gabbia", che ritrovo in parte nelle chitarre stile LP, seppur in misura minore.
Forse per questo ho sempre preferito chitarre meno note, da cui non mi aspettavo nulla, se non quello che mi serviva tirarci fuori. Ad esempio la LP Special con due P90, o la Fender Jaguar  ::)

Bedrock

Citazione di: AlbertoDP il 29 Gennaio, 2018, 09:21 AM
Fermo restando quello che ha detto Luvi, sulla dinamica e risposta della chitarra, che ne rende più ostico l'utilizzo, io credo che la stratocaster possa rappresentare una vera "gabbia" per alcuni chitarristi (me compreso). L'enorme popolarità dello strumento ha di fatto tipicizzato la stragrande maggioranza dei suoni che se ne possono "tirare fuori", rendendo ogni posizione (intendo le cinque del selettore), altamente riconoscibile. Al contempo, ne ha reso l'utilizzo anche un po' banale: con la posizione 2 si fa questo, con la cinque quest'altro, e così via...
Personalmente, ho trovato il mio approccio alla stratocaster molto più libero e creativo quando non sapevo nulla dei suoni tipici che poteva produrre, cioè da piccolo, poco dopo aver cominciato a suonare. Ripresa in mano decenni dopo, ho avuto serie difficoltà, perché ogni posizione mi ricordava qualcosa e perché da ogni posizione mi aspettavo qualcosa. Mi ci è voluto un po' per affrancarmi da questa "gabbia", che ritrovo in parte nelle chitarre stile LP, seppur in misura minore.
Forse per questo ho sempre preferito chitarre meno note, da cui non mi aspettavo nulla, se non quello che mi serviva tirarci fuori. Ad esempio la LP Special con due P90, o la Fender Jaguar  ::)

Quello che dici è applicabile a qualsiasi strumento abbia fatto la storia... basta fregarsene :)
Anche nelle cover non ho mai ricercato IL suono del brano, o al massimo rispettato il mood e l'atmosfera, ma mi son trovato a suonare i Floyd col Les Paul e i Metallica con la Strato... e dove è il problema?
Da questo punto di vista forse la mia facilità di approccio deriva dai miei pregressi.
Negli anni in cui suonavo veramente, ma veramente, avevo due chitarre, una Jackson e una Yamaha acustica, un ampli, un Bedrock, due o tre pedali che usavo poco o nulla... mi scordavo di comprare le batterie  :laughing:.
Sonavo in vari gruppi con pezzi originali e cover, e forse il portafogli perennemente vuoto da bravo studente, oppure la mia proverbiale pigrizia per certe cose, hanno fatto si che non approcciassi mai ad un pezzo con l'intento di replicarne il suono.
Cosa può fare la mia chitarra con il mio ampli? Ho alternative? No. Col tocco posso far qualcosa? Forse.
Ecco e via a suonare di tutto e di più, dal pop ai generi più estremi per l'epoca, no il blues da ragazzo lo schifavo, con quello che avevo, con il mio suono e chissene se non era uguale, anzi non ci facevo proprio caso.
Oggi faccio ne più ne meno la stessa cosa, imbraccio la strato e me la gusto senza il "retropensiero" di un suono da cercare o il dejavu del già sentito.
Cerco il rispetto del mood, solo in alcuni casi dove è proprio necessario mi preoccupo della catena degli effetti... ma che senso ha stare a perder tempo con delay e compressore per rifare Every Breath You Take e usare il Les Paul?
Ho solo più soldi da buttare di quando ero ragazzo, quindi più scelte e non è detto che sia un bene.

AlbertoDP

Citazione di: Gian.luca il 29 Gennaio, 2018, 11:31 AM
Citazione di: AlbertoDP il 29 Gennaio, 2018, 09:21 AM
Fermo restando quello che ha detto Luvi, sulla dinamica e risposta della chitarra, che ne rende più ostico l'utilizzo, io credo che la stratocaster possa rappresentare una vera "gabbia" per alcuni chitarristi (me compreso). L'enorme popolarità dello strumento ha di fatto tipicizzato la stragrande maggioranza dei suoni che se ne possono "tirare fuori", rendendo ogni posizione (intendo le cinque del selettore), altamente riconoscibile. Al contempo, ne ha reso l'utilizzo anche un po' banale: con la posizione 2 si fa questo, con la cinque quest'altro, e così via...
Personalmente, ho trovato il mio approccio alla stratocaster molto più libero e creativo quando non sapevo nulla dei suoni tipici che poteva produrre, cioè da piccolo, poco dopo aver cominciato a suonare. Ripresa in mano decenni dopo, ho avuto serie difficoltà, perché ogni posizione mi ricordava qualcosa e perché da ogni posizione mi aspettavo qualcosa. Mi ci è voluto un po' per affrancarmi da questa "gabbia", che ritrovo in parte nelle chitarre stile LP, seppur in misura minore.
Forse per questo ho sempre preferito chitarre meno note, da cui non mi aspettavo nulla, se non quello che mi serviva tirarci fuori. Ad esempio la LP Special con due P90, o la Fender Jaguar  ::)

Quello che dici è applicabile a qualsiasi strumento abbia fatto la storia... basta fregarsene :)
Anche nelle cover non ho mai ricercato IL suono del brano, o al massimo rispettato il mood e l'atmosfera, ma mi son trovato a suonare i Floyd col Les Paul e i Metallica con la Strato... e dove è il problema?
Da questo punto di vista forse la mia facilità di approccio deriva dai miei pregressi.
Negli anni in cui suonavo veramente, ma veramente, avevo due chitarre, una Jackson e una Yamaha acustica, un ampli, un Bedrock, due o tre pedali che usavo poco o nulla... mi scordavo di comprare le batterie  :laughing:.
Sonavo in vari gruppi con pezzi originali e cover, e forse il portafogli perennemente vuoto da bravo studente, oppure la mia proverbiale pigrizia per certe cose, hanno fatto si che non approcciassi mai ad un pezzo con l'intento di replicarne il suono.
Cosa può fare la mia chitarra con il mio ampli? Ho alternative? No. Col tocco posso far qualcosa? Forse.
Ecco e via a suonare di tutto e di più, dal pop ai generi più estremi per l'epoca, no il blues da ragazzo lo schifavo, con quello che avevo, con il mio suono e chissene se non era uguale, anzi non ci facevo proprio caso.
Oggi faccio ne più ne meno la stessa cosa, imbraccio la strato e me la gusto senza il "retropensiero" di un suono da cercare o il dejavu del già sentito.
Cerco il rispetto del mood, solo in alcuni casi dove è proprio necessario mi preoccupo della catena degli effetti... ma che senso ha stare a perder tempo con delay e compressore per rifare Every Breath You Take e usare il Les Paul?
Ho solo più soldi da buttare di quando ero ragazzo, quindi più scelte e non è detto che sia un bene.

In realtà, anch'io ho il tuo stesso approccio, ed ho suonato cover di ogni genere senza preoccuparmi di riprodurre lo stesso suono e nemmeno avere lo stesso strumento. Ma il problema con la strato è stato al contrario: mi sembrava di riprodurre suoni di altri, perché ogni posizione mi ricordava il suono di qualcuno  ::)

Bedrock

Citazione di: AlbertoDP il 30 Gennaio, 2018, 08:38 AM
....

In realtà, anch'io ho il tuo stesso approccio, ed ho suonato cover di ogni genere senza preoccuparmi di riprodurre lo stesso suono e nemmeno avere lo stesso strumento. Ma il problema con la strato è stato al contrario: mi sembrava di riprodurre suoni di altri, perché ogni posizione mi ricordava il suono di qualcuno  ::)

voi siete troppo raffinati  :D

m4ssi

Vi riporto le mie impressioni, non ho avuto molti strumenti elettrici (2 strato, una tele e ora la valentine), ma di sicuro la strato (che ho suonato per 8 anni) è la chitarra con quale ho sempre fatto più fatica a tirare fuori un bel suono. Inoltre non mi sono mai piaciute tutte e 5 le posizioni, la mia preferita rimane la 4 (manico+centrale). Detto questo, sono convinto che comunque sia un discorso di mano, bisogna abituarsi a suonarla, non si può pretendere di comprarla e dopo due ore tirarci fuori un suono alla john mayer (giusto per fare un esempio).
Invece con la tele, secondo me suona già "meglio" di base, almeno la posizione manico e manico+ponte, invece il ponte anche lui ha bisogno di un po' di allenamento, altrimenti rimane acido il suono.
Mentre ora con la Valentine che ho single coil stile tele al ponte e hb al manico, il suono che ne esce è più "facile" perché al ponte tende a "stridere" meno anche se si pesta, e al manico nonostante sia la mia prima chitarra con HB il suono mi sembra già bellino, solo che mi devo abituare all'attacco perché cambia completamente rispetto ad un single coil.
Per cui come già detto, per me è un discorso puramente tecnico, la strato richiede molto allenamento, ma nonostante tutto anche io la amo!
Music Man Addicted


PaoloF

Forse a questo punto dovremmo ribaltare il discorso e chiederci... ma la Strato ci ama?  :D

Max Maz

La mia temo non più ma per me rimane sempre una delle favorite.
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


luvi

La casistica pare ampia e la questione è piuttosto articolata...

C'è chi ma il suono Strato, ma non si trova con la suonabilità dello strumento, chi dice di amare la sonorità vintage, ma in realtà la conosce poco, chi vorrebbe suonabilità più moderna, chi non digerisce pienamente il suono in ogni caso. In mezzo, tutte le altre condizioni intermedie...

Va anche detto che, come per tutte le chitarre "storiche", l'idea di suono non sempre è condivisa... ci sono tanti suoni Strato che derivano sia dalle mille diverse incarnazioni e configurazioni del modello negli anni, sia dal diverso utilizzo e trattamento sonoro che  i tanti musicisti che l'hanno adottata come loro voce primaria ne hanno fatto.

Difficile generalizzare, insomma: comunque lo giriamo, questo discorso presenta componenti destinate a restare ampiamente soggettive!  :-\
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Elliott

Da quanto leggo, rafforzo il mio sospetto dell'avere aspettative inconsapevoli  ::)

luvi

Per fare un esempio concreto, delle strato che possiedo questa è quella della quale amo di più la timbrica.
Ne ho altre ottime, ma il feeling di questa è il più vicino al mio ideale di suono strato (tipicamente Pre-CBS) e non me ne potrei staccare facilmente:





Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Vu-meter

No, qui è la mano che fa la differenza, non certo la chitarra !!!  :bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2:
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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luvi

Citazione di: Vu-meter il 31 Gennaio, 2018, 07:07 PM
No, qui è la mano che fa la differenza, non certo la chitarra !!!  :bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2: :bravo2:

:thanks: :thanks:

Grazie infinite, Vu, ma ti garantisco che è l'unica strato che ho ad avere questo timbro specifico!  :firuli:
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Fidelcaster

:ditanaso:

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