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Stratocaster...eppur ti amo

Aperto da Elliott, 28 Gennaio, 2018, 10:08 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Elliott

Io amo la Stratocaster, le sue forme, il suo suono...quello "sckiock" tipico della strato...la sua brillantezza che contrasta con i toni delle posizioni 1 e 2 insomma...tutto ciò che caratterizza la strato e che mi rilascia brividi quando la sento nella musica che ascolto.

Non capisco però, come tutte queste stesse caratteristiche - che pure ci ritrovo mentre la suono - non solo non le apprezzo quando le suono ma, in certi momenti le trovo anche fastidiose.
Mi rendo conto che, mi aspetto di sentire quella cremosità e rotondità della 339 perché è quello che credo di avere in testa come riferimento.

Certo...la mano; ma è sempre la mia mano anche con la 339 :(

Come è possibile una cosa simile? Capita anche a voi?
È possibile che per ottenere ciò che le mie orecchie si aspettano, io debba suonare in maniera diversa? :(



Vu-meter

Citazione di: Elliott il 28 Gennaio, 2018, 10:08 AM
Io amo la Stratocaster, le sue forme, il suo suono...quello "sckiock" tipico della strato...la sua brillantezza che contrasta con i toni delle posizioni 1 e 2 insomma...tutto ciò che caratterizza la strato e che mi rilascia brividi quando la sento nella musica che ascolto.

Non capisco però, come tutte queste stesse caratteristiche - che pure ci ritrovo mentre la suono - non solo non le apprezzo quando le suono ma, in certi momenti le trovo anche fastidiose.
Mi rendo conto che, mi aspetto di sentire quella cremosità e rotondità della 339 perché è quello che credo di avere in testa come riferimento.

Come è possibile una cosa simile? Capita anche a voi?

Certo...la mano; ma è sempre la mia mano anche con la 339 :(


E' quello che ho sempre sostenuto (e in parte anche per esperienza personale) : il suono che tanto ami da altri, può non essere (e infatti spesso non è) il suono che poi rappresenta te.
Tutti ascoltiamo musica e crediamo di poter provare vera soddisfazione solo ricreando i suoni che ascoltiamo. Di fatto, però, non è così e questo è la causa di tanta frustrazione, specie agli inizi ma non solo, di chi per passione spende i propri risparmi e si ritrova insoddisfatto.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Santano

Guarda, quando hai scritto sul Tema del loop che hai usato la Squier io sono rimasto. Perché ero convinto che il suono fosse della 339.
Evidentemente è la tua mano..  :etvoila:

marcpag

Citazione di: Elliott il 28 Gennaio, 2018, 10:08 AM
Io amo la Stratocaster, le sue forme, il suo suono...quello "sckiock" tipico della strato...la sua brillantezza che contrasta con i toni delle posizioni 1 e 2 insomma...tutto ciò che caratterizza la strato e che mi rilascia brividi quando la sento nella musica che ascolto.

Non capisco però, come tutte queste stesse caratteristiche - che pure ci ritrovo mentre la suono - non solo non le apprezzo quando le suono ma, in certi momenti le trovo anche fastidiose.
Mi rendo conto che, mi aspetto di sentire quella cremosità e rotondità della 339 perché è quello che credo di avere in testa come riferimento.

Certo...la mano; ma è sempre la mia mano anche con la 339 :(

Come è possibile una cosa simile? Capita anche a voi?
È possibile che per ottenere ciò che le mie orecchie si aspettano, io debba suonare in maniera diversa? :(

Capita spesso anche a me, può durare un giorno, una settimana, un  mese, ma poi svanisce e ritorna l'amore
incondizionato. Non so nello specifico a cosa è dovuto, penso sia legato anche alla quantità di stress che si accumula. Infatti diverse volte mi capita di non sopportare i rumori forti, mi irritano parecchio.
Invece un suono più rotondo mi rilassa tantissimo.
Molti affermano che è un ricordo di quando eravamo nella pancia di nostra madre, tutti i suoni erano
ovattati.
Ma non appena faccio due note alla Blackmore o lo vedo mi riesplode l'amore per quelle sonorità
impareggiabili.

Ritornando al suono della Stratocaster penso di aver risolto, dopo anni di ricerca e tanti esperimenti, il nocciolo
del problema suono a sferraglia.
Primo con l'amplificatore valvolare che dona un suono rotondo ed articolato, secondo con un cambio di pickups preferendo quelli costruiti da un artigiano locale (avvolti a mano). Terzo il plettro, un Dunlop Ultex da 1.0mm.
In ultimo a volte sfrutto il taglio dei treble (Delta Tone) con il terzo pot presente nelle american standar che agisce
su pickup al ponte e pickup al centro, conferendo un suono più pieno.
Queste caratteristiche le vedo evidenziate nelle ultime Ibanez serie AZ, in special modo sulla Tom Quayle e la Martine Miller.
Noto anche come siano vicine al suono di una stratocaster, ma secondo me il confronto è in favore della stratocaster, non c'è storia.

Ma comunque anche io vado pazzo per i suoni hollow body ed i suoni di una Gibson SG, cosa mi frena dall'acquisto?
La prima cassa armonica troppo grande e manici cicciotti, la seconda la suonerei solo da seduto perché in piedi è un tantino scomoda per me.
Strumentazione: Fender Stratocaster American Standard, Gibson Les Paul Faded 2018, Fender Hot Rod DeVille 212 III,  Zoom G5n.

luvi

Citazione di: Elliott il 28 Gennaio, 2018, 10:08 AM
Come è possibile una cosa simile? Capita anche a voi?
È possibile che per ottenere ciò che le mie orecchie si aspettano, io debba suonare in maniera diversa? :(

Capita, eccome se capita!!
Per anni, agli inizi della mia attività di musicista, mi sono trovato nella tua identica situazione...
Amavo alla follia certi suoni Fender e nelle mie mani non li ritrovavo mai.  :facepalm2:

Ai tempi davo la colpa al fatto che non potendomi permettere gli originali né come strumenti, né come amplificatori, quel che utilizzavo erano copie economiche di ogni cosa e quindi non potevano somigliare agli originali. I suoni degli altri mi apparivano sempre più centrati dei miei.
Solo più tardi ho cominciato a capire che la colpa era del mio modo di suonare, di plettrare, di pronunciare le note... anche la mia strumentazione sarebbe stata capace di produrre suoni simili (anche se certamente meno entusiasmanti) a quelli che avrei voluto sentire.
Semplicemente non avevo capito ancora come ottenerli. In realtà, dal punto di vista razionale, non l'ho capito del tutto nemmeno ora: fatto sta che negli anni le cose sono cambiate via via, con la testardaggine, la pratica e l'ascolto analitico del suono altrui.
Ripeto: gran parte della soluzione sta nel fraseggio e nella pronuncia delle note, nel tocco, insomma,  più che nella qualità assoluta strumentazione. Quella se c'è non guasta di certo, ma gerarchicamente viene senz'altro dopo!

Chiaramente, facendolo per mestiere la mia motivazione ed il tempo impiegato nel trovare soluzione al problema sono stati più massicci di quelli a disposizione di chi fa altro nella vita, è ovvio, ma tutti possono lavorare su questa cosa.
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Elliott

Grazie a tutti per le testimonianze.

Il punto Luvi, è che io non penso sia un limite della mia strumentazione; sono consapevole che la "colpa" sia mia. Però quello che non capisco è perché ciò mi capiti con la Strato e non con la 339.

A questo punto credo sia naturale pensare che è dalla Strato che originano le mie "reali" aspettative sonore mentre, non avendone in particolare dalla 339/Les Paul, pet queste ultime manchi un "riferimento" che ne faccia scaturire "la delusione".

Possibile sia ciò il motivo?





Ps
Ho diviso e creato nuovo topic ::)

luvi

Citazione di: Elliott il 28 Gennaio, 2018, 12:20 PM
Il punto Luvi, è che io non penso sia un limite della mia strumentazione; sono consapevole che la "colpa" sia mia. Però quello che non capisco è perché ciò mi capiti con la Strato e non con la 339.

A questo punto credo sia naturale pensare che è dalla Strato che originano le mie "reali" aspettative sonore mentre, non avendone in particolare dalla 339/Les Paul, pet queste ultime manchi un "riferimento" che ne faccia scaturire "la delusione".

Possibile sia ciò il motivo?

Molte ipotesi possono trovare luogo.
Io tendo a pensare che il sound Gibson/humbucker-style, più povero di armoniche alte, essendo generalmente meno trasparente al tocco è più difficile da personalizzare, ma anche più facilmente gestibile agli inizi, da un tocco meno esperto e deciso.
Il suono Fender è identificabile al 99% con i pickup singlecoil, che per loro natura sono più estesi nella gamma acuta, più trasparenti e di conseguenza più sensibili alle variazioni indotte dalla pennata, sia in dinamica, che in attacco.
Secondo un vecchio luogo comune Strato e Tele sono chitarre che se "picchiate" suonano meglio.
Non concordo del tutto, ma certamente credo che un tocco deciso ed una plettrata sicura e sporca quanto basta nell'attacco siano ingredienti indispensabili per certe sonorità, senza i quali le cose non girano come ci si aspetta.
Lo stesso approccio funziona nel caso del suono Gibson di impostazione vintage (periodo temporale dei pickup P90 e PAF, per capirci), che amo particolarmente proprio perché la più estesa sensibilità di quei pickup alla gamma acuta permette di avvicinarsi alla maggiore espressività del suono singlecoil Fender.

Riassumendo, è acquisendo il controllo della pennata migliore possibile, a mio parere, che si possono meglio apprezzare ed esplicitare le sfumature del sound di ogni strumento e di ogni configurazione di strumenti e setup.  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.


Max Maz

Citazione di: Santano il 28 Gennaio, 2018, 10:18 AM
Guarda, quando hai scritto sul Tema del loop che hai usato la Squier io sono rimasto. Perché ero convinto che il suono fosse della 339.
Evidentemente è la tua mano..  :etvoila:

Hai un'idea piuttosto soggettiva del suono di una 339.  :D
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


marcpag

Citazione di: luvi il 28 Gennaio, 2018, 12:47 PM
Riassumendo, è acquisendo il controllo della pennata migliore possibile, a mio parere, che si possono meglio apprezzare ed esplicitare le sfumature del sound di ogni strumento e di ogni configurazione di strumenti e setup.  ::)

Confermo in pieno quello che dici.
Infatti quello che è cambiato nel corso di questo anno è il modo con cui tengo il plettro da piatto sulle corde a leggermente inclinato per i soli. Ma tanto lavoro su quanta forza dare alla pennata. Ti trovi veramente una tavolozza
di colori e sfumature infinite con le quali dipingere il tuo suono e le tue emozioni.
Il bello è che provandola insieme ad un gruppo, ho dovuto "riscrivere" le mie modalità di tocco e pennata, visto che suono anche con le dita/unghie.
Comunque Eliott un buon amplificatore valvolare, una strato, dei pickups singlecoil artigianali e dai inizio alla
festa! :reallygood:
Strumentazione: Fender Stratocaster American Standard, Gibson Les Paul Faded 2018, Fender Hot Rod DeVille 212 III,  Zoom G5n.

Elliott

Citazione di: luvi il 28 Gennaio, 2018, 12:47 PM

Io tendo a pensare che il sound Gibson/humbucker-style, più povero di armoniche alte, essendo generalmente meno trasparente al tocco è più difficile da personalizzare, ma anche più facilmente gestibile agli inizi, da un tocco meno esperto e deciso.

Ecco...credo di trovare nella parte citata gran parte delle risposte. Dunque, per portare al più alto livello di semplificazione il concetto,  possiamo dire che l'humbucker tende a nascondere quelle sfumature per le quali il single ti presenta il conto?

marcpag

Penso proprio di si, anche per la mia piccola esperienza nella quale trovo conferma dalle parole di Luvi.
Comunque credo che tutti gli strumenti di una certa levatura e con elettronica che ti permetta di giocare/lavorare
con il suono, abbiano tali argomenti su cui fare tanta pratica, che alla fine diventa quasi naturale come quando
in automatico si guida una vettura.
Mi ricordo quando Blackmore passo dalla Gibson 335 alla Stratocaster disse che per arrivare al suono che
aveva in mente dovette sudare le sette camicie. Invece con la 335 per lui era come volare sul burro.
Infatti io mi sono reso conto della differenza specie nella velocità di esecuzione di determinati pattern ed armonie
che non si sono ripresentate più quando è passato alla strato.
Invece Hendrix, verso quasi la fine della sua carriera, passò alla Gibson, il motivo fu che tenevano l'accordatura anche se bistrattate come faceva con le stratocaster. Ricordo di aver visto un video in cui si vedeva il suo volto assai adirato con una fender che non ne voleva sapere di stare accordata. Subito dopo prende una Gibson Flyng V e la storia continuò.
Strumentazione: Fender Stratocaster American Standard, Gibson Les Paul Faded 2018, Fender Hot Rod DeVille 212 III,  Zoom G5n.

Bedrock

Citazione di: luvi il 28 Gennaio, 2018, 12:47 PM
Citazione di: Elliott il 28 Gennaio, 2018, 12:20 PM
Il punto Luvi, è che io non penso sia un limite della mia strumentazione; sono consapevole che la "colpa" sia mia. Però quello che non capisco è perché ciò mi capiti con la Strato e non con la 339.

A questo punto credo sia naturale pensare che è dalla Strato che originano le mie "reali" aspettative sonore mentre, non avendone in particolare dalla 339/Les Paul, pet queste ultime manchi un "riferimento" che ne faccia scaturire "la delusione".

Possibile sia ciò il motivo?

Molte ipotesi possono trovare luogo.
Io tendo a pensare che il sound Gibson/humbucker-style, più povero di armoniche alte, essendo generalmente meno trasparente al tocco è più difficile da personalizzare, ma anche più facilmente gestibile agli inizi, da un tocco meno esperto e deciso.
Il suono Fender è identificabile al 99% con i pickup singlecoil, che per loro natura sono più estesi nella gamma acuta, più trasparenti e di conseguenza più sensibili alle variazioni indotte dalla pennata, sia in dinamica, che in attacco.
Secondo un vecchio luogo comune Strato e Tele sono chitarre che se "picchiate" suonano meglio.
Non concordo del tutto, ma certamente credo che un tocco deciso ed una plettrata sicura e sporca quanto basta nell'attacco siano ingredienti indispensabili per certe sonorità, senza i quali le cose non girano come ci si aspetta.

Riassumendo, è acquisendo il controllo della pennata migliore possibile, a mio parere, che si possono meglio apprezzare ed esplicitare le sfumature del sound di ogni strumento e di ogni configurazione di strumenti e setup.  ::)

:quotonegalattico:

Sarà per questo che zappo come un forsennato  :laughing:

luvi

Citazione di: Elliott il 28 Gennaio, 2018, 01:08 PM
Ecco...credo di trovare nella parte citata gran parte delle risposte. Dunque, per portare al più alto livello di semplificazione il concetto,  possiamo dire che l'humbucker tende a nascondere quelle sfumature per le quali il single ti presenta il conto?

Direi proprio di sì, specie se si tratta di un humbucker scuretto...  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.


PaoloF

Nel mio piccolo, credo che luvi abbia fatto una disamina perfetta della situazione: concordo su tutta la linea.

Bedrock

Citazione di: luvi il 28 Gennaio, 2018, 04:58 PM
Citazione di: Elliott il 28 Gennaio, 2018, 01:08 PM
Ecco...credo di trovare nella parte citata gran parte delle risposte. Dunque, per portare al più alto livello di semplificazione il concetto,  possiamo dire che l'humbucker tende a nascondere quelle sfumature per le quali il single ti presenta il conto?

Direi proprio di sì, specie se si tratta di un humbucker scuretto...  ::)

Ho sempre preferito il single coil all'humbucker per tutti quei suoni dal clean al buon overdrive.
Ho sempre apprezzato la sua maggiore dinamica apertura e freschezza, qui si conferma quello che per me era una impressione.
Ho sempre avuto humbucker abbastanza spinti, ho rivisto parzialmente il mio giudizio con la mia Les Paul  che monta i bb 1e 2, seppur continuo ad apprezzare maggiormente i single.
Bello ogni tanto aver conferme :)

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