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Schecter Route 66, l'alternativa

Aperto da Santano, 21 Luglio, 2021, 10:21 PM

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Eh si, il feeling non lo si comanda con PU, ampli e pedali. E' quello e basta.
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

hellequin

Concordo in pieno con chi sostiene che se piace la strato tanto vale prendere l'originale, altro che Schecter o PRS Silver Sky. Personalmente non spenderei mai queste cifre per una chitarra indonesiana, arriverei al max a 600-700 euro. Ma ormai il mercato è impazzito, sono sicuro che tra 10 anni, una chitarra del genere varrà meno della metà del prezzo di acquisto, se si riuscirà a vendere. Io continuo a guardarmi in giro, senza nessunissima fretta, a cercare una Fender messicana che ho in mente. Saluti. 


b3st1a

Per me questo discorso vale, sì, ma fino a un certo punto. Anche io, come Santano, provando alcuni strumenti di fascia alta (PRS, Tom Anderson, Tyler, Ibanez PIA etc., ma anche altri meno blasonati ma costruiti in maniera impeccabile come le Blade) ho avuto quella sensazione di "chitarra che suona da sola", con tutto un insieme di caratteristiche che rendono comodo ed efficace tirare fuori anche esecuzioni complesse. Però, d'altro canto, uno strumento "difficile", come una Telecaster con una mazza da baseball al posto del manico, ti spinge a suonare in maniera differente, ad usare più "cazzimma", un altro tipo di dinamica, insomma, ti fa tirare fuori uno stile ed un modo di suonare che su una chitarra "perfettina" non verrebbero mai fuori. Probabilmente i classici suoni "Strato", "Tele" etc. sono tali anche per il modo in cui vengono suonati certi strumenti, e questo alle volte è determinato anche da piccoli "difetti" e "scomodità".
Alla fine, comunque, la soluzione al dilemma "compro una chitarra tradizionale o una comoda" è semplice: basta comprarle entrambe!  :D

Vu-meter

"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Verissimo b3st1a, la tua disamina la trovo perfetta. Hai espresso con molta precisione, sinteticità e chiarezza quel che prima intendevo come "feeling" con uno strumento.  ::)
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

robland

Citazione di: b3st1a il 09 Novembre, 2022, 11:03 AMPer me questo discorso vale, sì, ma fino a un certo punto. Anche io, come Santano, provando alcuni strumenti di fascia alta (PRS, Tom Anderson, Tyler, Ibanez PIA etc., ma anche altri meno blasonati ma costruiti in maniera impeccabile come le Blade) ho avuto quella sensazione di "chitarra che suona da sola", con tutto un insieme di caratteristiche che rendono comodo ed efficace tirare fuori anche esecuzioni complesse. Però, d'altro canto, uno strumento "difficile", come una Telecaster con una mazza da baseball al posto del manico, ti spinge a suonare in maniera differente, ad usare più "cazzimma", un altro tipo di dinamica, insomma, ti fa tirare fuori uno stile ed un modo di suonare che su una chitarra "perfettina" non verrebbero mai fuori. Probabilmente i classici suoni "Strato", "Tele" etc. sono tali anche per il modo in cui vengono suonati certi strumenti, e questo alle volte è determinato anche da piccoli "difetti" e "scomodità".
Alla fine, comunque, la soluzione al dilemma "compro una chitarra tradizionale o una comoda" è semplice: basta comprarle entrambe!  :D

Mi ritrovo molto, anche nella faccenda dello strumento difficile, però dipende non solo da soggetto a soggetto ma anche dal contesto, non dimentichiamolo. Se io ad esempio sposo appieno il discorso "basta comprarle entrambe" (ma pure tre, quattro ecc. fino a quando uno se lo può permettere), non approccerei la questione allo stesso modo se dovessi suonare in un contesto diverso.
Quando devi fare una scaletta di 15-20-25 brani, ci sono poche storie: ti serve lo strumento che ti porti dall'inizio alla fine della serata, senza figuracce, dolori fisici o irritazioni. Tutto deve filare il più liscio possibile, serata dopo serata (mica una sola), in location diverse con l'acustica interna che è quel che è. Non puoi lottare contro uno strumento che non tiene bene l'accordatura, con i tasti e il profilo del manico che ti fanno faticare. E magari devi anche cantare. In quel caso è assai preferibile presentarsi con lo strumento con cui ci si trova bene, qualunque sia. Non c'è Indonesia, USA, Custom Shop, Cina, Messico, liuteria o rivendibilità che tenga: serve quello con cui si è a proprio agio.

Se il contesto è quello di un chitarrista da sala di registrazione, è tutto diverso. Puoi portarti tutti gli strumenti che vuoi per cercare di trovare il giusto suono per ogni brano e non importa se la chitarra pesa 5kg, ha un manico più grande del palmo della mano ecc.

Quando avevo venti-venticinque anni però era tutto uguale, tanto non sentivo fatica, i dolori passavano, ci si adattava a tutto, suonavo e bevevo senza limiti e rimanevo pure abbastanza lucido, o forse non tantissimo visto che non sentivo tutti gli errori che facevo.  :D

Santano

Citazione di: robland il 09 Novembre, 2022, 12:37 PMMi ritrovo, però dipende non solo da soggetto a soggetto ma anche dal contesto, non dimentichiamolo. Se io ad esempio sposo appieno il discorso "basta comprarle entrambe" (ma pure tre, quattro ecc. fino a quando uno se lo può permettere), non approccerei la questione allo stesso modo se dovessi suonare in un contesto diverso.
Quando devi fare una scaletta di 15-20-25 brani, ci sono poche storie: ti serve lo strumento che ti porti dall'inizio alla fine della serata, senza figuracce, dolori fisici o irritazioni. Tutto deve filare il più liscio possibile, serata dopo serata (mica una sola), in location diverse con l'acustica interna che è quel che è. Non puoi lottare contro uno strumento che non tiene bene l'accordatura, con i tasti e il profilo del manico che ti fanno faticare. E magari devi anche cantare. In quel caso è assai preferibile presentarsi con lo strumento con cui ci si trova bene, qualunque sia. Non c'è Indonesia, USA, Custom Shop, Cina o liuteria che tenga: serve quello con cui si è a proprio agio.

Se il contesto è quello di un chitarrista da sala di registrazione, è tutto diverso. Puoi portarti tutti gli strumenti che vuoi per cercare di trovare il giusto suono per ogni brano e non importa se la chitarra pesa 5kg, ha un manico più grande del palmo della mano ecc.

Quando avevo venti-venticinque anni però era tutto uguale, tanto non sentivo fatica, i dolori passavano, ci si adattava a tutto, suonavo e bevevo senza limiti e rimanevo pure abbastanza lucido.  :D

Praticamente hai scritto ciò che avrei risposto io..  :D


b3st1a

Ok Robland, ma affidabilità dello strumento e tenuta dell' accordatura sono due elementi che si possono trovare anche su strumenti con impostazione vintage, e anche un manico spesso non è detto che sia più stancante, dipende sempre da gusti personali, conformazione della mano e stile musicale. Per me, ad esempio, un manico bello spesso aiuta ad appoggiarsi saldamente quando devo fare i bending, specie su strumenti a scala lunga, mentre un manico "sottiletta", con action bassa e magari corde sottili, mi sembra impalpabile sotto le dita e non mi da controllo. Comunque alla fine si finisce sempre a toccare parametri soggettivi sui quali possiamo discutere fino a un certo punto, quindi...a ognuno il suo!  ::)

robland

Citazione di: b3st1a il 09 Novembre, 2022, 04:22 PMOk Robland, ma affidabilità dello strumento e tenuta dell' accordatura sono due elementi che si possono trovare anche su strumenti con impostazione vintage, e anche un manico spesso non è detto che sia più stancante, dipende sempre da gusti personali, conformazione della mano e stile musicale.

Condivido al cento per cento. Altrimenti ci ritroveremmo tutti a suonare lo stesso strumento. Il bello sta proprio lì.

Davids

Citazione di: b3st1a il 09 Novembre, 2022, 11:03 AMAlla fine, comunque, la soluzione al dilemma "compro una chitarra tradizionale o una comoda" è semplice: basta comprarle entrambe!  :D

E chi lo dice che una chitarra tradizionale non può essere comoda?
Per me radius 7.25, tastiera in acero, tasti vintage, è il top della comodità. Ma perchè mi sono formato la mano su quel tipo di strumento, e a quello sono abituato. Magari se la do in mano a te, ci suoni 2 note e la lanci dal balcone dalla disperazione.
Mi adatto a radius più piatti e scale corte, a tastiere in ebano anzichè in acero, quindi parlo di Gibson e Musicman. Ma lo sento subito che sto uscendo dalla mia comfort zone, e devo dare il tempo alla mia mano di "mappare" nuovamente bordi e forme della tastiera. Al contrario una Strato con specifiche vintage posso suonarla anche da bendato. Male, ma posso suonarla.
Non che da non bendato cambi gran chè, ma quello è un altro discorso... :laughing:
:kingot:

blackbetty

Buona sera a tutti,

perdonatemi se mi intrametto in questa discussione, come già anticipato nella presentazione, sono neofita e vorrei acquistare nei prossimi mesi la mia prima chitarra elettrica, in particolare sono interessato ad una chitarra strato style SSS.

La Schecter SaintLouis (Made in Indonesia) è davvero bella, ma che differenze ci sono con la Vintera '60 mofied? Inoltre con circa 200€ in più ci si potrebbe potare a casa una chitarra strato Made in USA: al di là del prezzo, quali sarebbero le differenze oggettive?

Premetto che, da quanto ho capito, a livello di suono tutte le chitarre presentano un'elevata qualità, la quale può essere più o meno vicino Ausilia classico, ma a parte questo la qualità, sopra i 4 - 500 € sembrerebbe essere garantita, mi sbaglio?

Ma allora ripeto: che differenza c'è tra una Route 66, una Vintera modificata '60? E con una Performer cosa cambierebbe?

Vu-meter

Dunque, premesso che non ho le specifiche tecniche sotto mano di ciascuna, però le differenze ci sono sia a livello qualitativo che a livello sonoro.

Vintera è una chitarra che strizza decisamente l'occhio alla tradizione, dal punto di vista sonoro,  ma con specifiche tecniche di manico, tastiera e tasti, moderni. Qualità made in Mexico per cui, pur di etichettarla direi: "media".

La Schecter Route 66 non la conosco bene, ma so che è modernissima in tutta la sua costruzione, dal suono alla vestibilità, con tastiera piattissime altre specifiche moderne. Non ho idea della qualità della chitarra, non l'ho mai provata. Potrebbe essere uguale, leggermente inferiore o leggermente superiore alla Vintera.

Le americane, in genere, si distinguono per una maggiore qualità e conseguentemente una maggiore affidabilità nel tempo. Non conosco la permormer per cui, non so né specifiche tecniche, né le sonorità, né se opti per scelte di modernità o tradizione.

Non è vero che passata una certa soglia la qualità sia garantita. Ci sono esemplari economici di ottima fattura e costose non particolarmente brillanti..

PS: non ho capito la cosa dell'ausilio, forse il correttore?
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robland

Ausilia classico credo proprio sia un errore da correttore per dire "al suono classico".

Comunque quoto Vu in toto.
Aggiungo solo due cose: la Performer ha i tasti jumbo, tipici tasti grossi du concezioni moderna, che alcuni amano ed altri odiano. Io li apprezzo ma ahimé se ti piaceranno o no lo saprai solo dopo un po'. Io quando li ho provati per la prima volta pensavo di dover scavalcare a ogni tasto una collina e mi chiedevo chi diamine potesse averli pensati e chi potesse mai apprezzarli. Man mano che superavo la velocità di un bradipo e l'imprecisione/insicurezza delle prime esperienze, ho iniziato ad amarli realizzando che servivano proprio al contrario di quello che io avvertivo: fanno risparmiare fatica riducendo l'attrito col legno. Il bello degli strumenti è anche questo: le cose cambiano, i gusti evolvono, le proprie capacità pure, e quindi bisogna fare delle esperienze, volenti o nolenti. A tavolino si può dire fino a un certo punto. E secondo me Vu ha detto quel che si può dire.
Magari direi solo "Non è per forza o sempre vero che passata una certa soglia la qualità sia garantita". La probabilità di incappare in difetti è più bassa, ma non è una certezza. Capita, eccome se capita.


Santano

Le differenze oggettive ci sono, bisogna vedere cosa ci devi suonare.
Le Schecter asiatiche seguono il filone delle chitarre perfettine, suono moderno e specifiche "comode". Ho provato un modello made Indonesia e mi è sembrata ben assemblata, forse il ponte andrebbe rivisto, e il prezzo è un filo esagerato tenendo conto che non è inclusa alcuna custodia.
La Vintera è interessante, sicuramente meno comoda, però i suoni richiamano la storica Stratocaster Fender anni 50, 60.
La Performer nelle intenzioni dovrebbe rappresentare il made in USA economico. Di questa serie non mi convincono i pick-up Yosemite.
Aggiungo alla lista la Fender JV '60 Made in Japan, uscita a inizio anno. Stesso budget, ma alla prova fatta di recente, mi è sembrata qualitativamente migliore. Esiste anche una versione HSS JV '50, solo Sunburst, mentre la '60 di cui sopra c'è solo bianca col palettone. Entrambe disponibili solo con manico e tastiera in acero.
Concludo dicendo che in questa fascia di prezzo va molto a fortuna , nel senso che può capitare la messicana stratosferica o l'americana mediocre

blackbetty

Citazione di: Vu-meter il 15 Novembre, 2022, 05:32 AMDunque, premesso che non ho le specifiche tecniche sotto mano di ciascuna, però le differenze ci sono sia a livello qualitativo che a livello sonoro.

Vintera è una chitarra che strizza decisamente l'occhio alla tradizione, dal punto di vista sonoro,  ma con specifiche tecniche di manico, tastiera e tasti, moderni. Qualità made in Mexico per cui, pur di etichettarla direi: "media".

La Schecter Route 66 non la conosco bene, ma so che è modernissima in tutta la sua costruzione, dal suono alla vestibilità, con tastiera piattissime altre specifiche moderne. Non ho idea della qualità della chitarra, non l'ho mai provata. Potrebbe essere uguale, leggermente inferiore o leggermente superiore alla Vintera.

Le americane, in genere, si distinguono per una maggiore qualità e conseguentemente una maggiore affidabilità nel tempo. Non conosco la permormer per cui, non so né specifiche tecniche, né le sonorità, né se opti per scelte di modernità o tradizione.

Non è vero che passata una certa soglia la qualità sia garantita. Ci sono esemplari economici di ottima fattura e costose non particolarmente brillanti..

PS: non ho capito la cosa dell'ausilio, forse il correttore?

Sì, scusate, più che il correttore ero io particolarmente stordito ieri sera!

Vi ringrazio moltissimo per tutte le informazioni, la mia preoccupazione era dettato dal fatto che forse, un'americana da 1200 €, visto il costo della manodopera statunitense, potesse essere in realtà una chitarra più economica, di un indonesiana o messicana da 1000 €.

Avevo anche sentito parlare, da alcuni amici, che le Paul Reed Smith indonesiane, pur costando la metà, presentavano praticamente la medesima qualità delle gemelle americane da 2000 € e che le differenze fossero soltanto a livello estetico, ovvero nella scelta di legni...

Quindi, per intenderci, la Fender messicana e la Schecter potrebbero giocarsela? So che la prima presenta un radioso da 9 mentre la seconda da 14...ma essendo alle prime armi, credo che mi adatterei ad una o all'altra, indipendentemente!

Diciamo che da "grande" mi piacerebbe suonare del blues, oppure canzoni anni 70 come i Pink Floyd...da questo punto di vista, tra le due mi consigliereste quindi una Vintera per via del sound, giusto?

Mentre in alternativa, volendo fare un salto qualitativo, il suggerimento sarebbe quella di puntare a le american pro, oppure alle Fender Vintage \ Ultra americane?

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