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Manico in palissandro, acero, ebano ......

Aperto da Max Maz, 05 Ottobre, 2015, 09:36 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Elliott

Io mi ci trovo benissimo con il manico verniciato. C'è da dire che le mani non mi sudano e comunque, sono un maniaco dal lavaggio mani (con saponetta) compulsiva.

Però, sono innamorato del manico della mia Tele '60 € :sisi:

Buc

Citazione di: Francescod il 17 Luglio, 2018, 10:58 PM
Citazione di: Elliott il 17 Luglio, 2018, 10:45 PM

Però, sono innamorato del manico della mia Tele '60 € :sisi:

Che Telecaster è precisamente?
C'è qualche foto qui sul forum?
Certo e c'è anche una prova....comunque concordo bel manico.
Think jazzy, love bluesy and live rock !



Elliott

Citazione di: Francescod il 17 Luglio, 2018, 10:58 PM
Citazione di: Elliott il 17 Luglio, 2018, 10:45 PM

Però, sono innamorato del manico della mia Tele '60 € :sisi:

Che Telecaster è precisamente?
C'è qualche foto qui sul forum?

È una modestissima Harley Benton pagata 60 euro

Gli strumenti di Elliott - My Gear -

Qui c'è il test, fatto da Buc

Due note con la nuova tele e blind test - My Music -

Santano

È vero che non l'ho ancora provata col caldo ma, ora come ora, dopo l'acero non tornerei mai al palissandro

GivenToFly

Confermo che le mie sensazioni psico-acustiche vanno nella stessa direzione di molti di voi.
Palissandro molto caldo e rotondo, che restituisce una sensazione molto morbida al tatto. Smorza un po' le alte e rende molto bluesy.
Aggiungo però una piccola nota che mi è sembrato di non aver letto. La tastiera in palissandro va oliata regolarmente. Mi è capitato di suonare su chitarre con manico in palissandro che sembravano cactus in un deserto. In quel caso la sensazione di scorrevolezza del palissandro viene smorzata tantissimo.
Acero molto più frizzante, ma soprattutto con più attacco. Più plasticolso (specie se la verniciatura non è a regola), ma secondo me su una stratocaster è IL suono.
Ebano è una via di mezzo fra il palissandro (come suono) e l'acero (come sensazioni tattili).
Il pau ferro non l'ho mai provato purtoppo.  :etvoila:

::)
... suonavamo in una bettola di terza categoria. La gente ballava sopra i tavolini e volavano sedie ovunque. Dopo tre pinte di birra manco sentivo più la batteria. Andavo a tempo con le tette della bionda che saltava davanti al palchetto. Che dire! Un successo ...

Bedrock

Io continuo a pensare che sia molto molto difficile dare proprietà acustiche all'essenza della tastiera di una chitarra elettrica... qualcuno che ne sa molto più di me da ste parti dice la stessa cosa.
Quello che sotto le mie mani invece sento sono le finiture, le lavorazioni, che a parità di materiale possono dare un feeling molto diverso.
In particolare mi riferisco all'acero che, a differenza degli altri, viene trattato e quindi dipende come lo si fa.

Vu-meter

Anche secondo me è una questione di sensazioni e non di suono. Ma è solo un'opinione, dopo tutto...  :etvoila:
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coccoslash

Citazione di: Vu-meter il 28 Gennaio, 2019, 01:28 PM
Anche secondo me è una questione di sensazioni e non di suono. Ma è solo un'opinione, dopo tutto...  :etvoila:
Anche secondo me..
Io opto sempre per il palissandro per una questione visiva che di sensazione e perché odio l'acero "plasticoso" sia sulla tastiera che sul manico
"Si sapis, sis apis"

GivenToFly

Beh, si ... è ovviamente anche la mia un opinione personale, infatti ho precisato che può darsi che si tratti di psico-acustica. Ma tutte, o quasi tutte, le chitarre provate vanno nella stessa direzione. A parità di altri fattori (quindi, ad esempio, due chitarre di nuova fabbricazione, con stessi pickup, stessa elettronica, stesso body e manico, ma con tastiere diverse) hanno caratteristiche sonore diverse. Provate a distanza di pochi minuti una dall'altra (quindi senza nessuna latenza di ore).
Del resto la tastiera è la base dove poggiano i tasti che di volta in volta fanno da capotasto, e che vibra a sua volta ad ogni pennata. Magari non avrà l'incidenza nel suono che hanno altri elementi della chitarra, ma ridurla solamente a fattore estetico ed di sensazione tattile secondo me è troppo svilente per la povera tastiera  :D
Sempre e solo secondo la mia modesta opinione!
::)
... suonavamo in una bettola di terza categoria. La gente ballava sopra i tavolini e volavano sedie ovunque. Dopo tre pinte di birra manco sentivo più la batteria. Andavo a tempo con le tette della bionda che saltava davanti al palchetto. Che dire! Un successo ...

luvi

Come sempre il tutto si svolge su due piani... quello fisico e quello emotivo che non sempre coincidono.

Il piano fisico è ovviamente quello delle misure, dei dati oggettivi, che con distacco e mancanza di condizionamenti si presentano per quello che sono, senza riguardi per ciò che "vorremmo che fosse". Sullo stesso piano vanno messe anche le proprietà fisiche dei materiali e le diverse sensazioni tattili che essi provocano sulla pelle di chi con essi viene a contatto.
Non si può che concordare, quindi, sul fatto che il contatto con un legno resinoso come il palissandro crei un feel diverso, rispetto alla lucida superficie verniciata che protegge l'acero, troppo chiaro ed incline a macchiarsi per poter essere lasciato privo di trattamento superficiale. Chi abbia mai imbracciato certi strumenti Rickenbacker sa però che la stessa sensazione si prova con il loro manico lucido... che è in palissandro (del Madagascar)!!!
Questo accade perché è la presenza della vernice lucida a creare quel feeling, più che il legno!

Altra cosa è capire se i pochi millimetri di essenza applicata sul manico possano condizionare il suono dello strumento e nel caso lo facciano, come ciò avvenga.
La risposta (della fisica teorica) è sì, sempre in onore del principio base che regola la prestazione di una chitarra a corpo solido: la rigidità.
La tastiera contribuisce inevitabilmente a determinare la rigidità del manico sul quale viene applicata. Nel caso dell'acero ci riferiamo più spesso alla rigidità del manico "tout court, dato che parliamo frequentemente di un unico blocco sagomato; nel caso di acero riportato, di palissandro, ebano, pau ferro o altri, invece, abbiamo a che fare con materiali di densità e rigidità diverse, uniti da un sottile stato di colla indurita.
I materiali sono ovviamente caratterizzati da valori medi di rigidità diversi tra loro, ma ciò che conta è sempre il risultato finale del loro accoppiamento, che determina il reale comportamento del manico e di conseguenza l'infiuenza che esso esercita sulla vibrazione delle corde.

Al di là di ogni generalizzazione, quindi, indipendentemente da questa o da quella essenza, la regola resta unica: maggiore la rigidità del manico, più veloce è l'attacco della nota; più dura la superficie di contatto tra corda e manico, meno smorzate sono le armoniche alte nei primi istanti della vibrazione della corda.

Alla luce di tutto questo, la morale è che può anche capitare che una chitarra con tastiera in acero possa risultare meno brillante di una con tastiera in palissandro, nonostante le probabilità appaiano a favore del contrario.
In qualunque caso risulterà "sempre" più morbida al tatto la tastiera in palissandro rispetto a quella in acero verniciato.  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

m4ssi

Citazione di: luvi il 28 Gennaio, 2019, 04:26 PM
Come sempre il tutto si svolge su due piani... quello fisico e quello emotivo che non sempre coincidono.

Il piano fisico è ovviamente quello delle misure, dei dati oggettivi, che con distacco e mancanza di condizionamenti si presentano per quello che sono, senza riguardi per ciò che "vorremmo che fosse". Sullo stesso piano vanno messe anche le proprietà fisiche dei materiali e le diverse sensazioni tattili che essi provocano sulla pelle di chi con essi viene a contatto.
Non si può che concordare, quindi, sul fatto che il contatto con un legno resinoso come il palissandro crei un feel diverso, rispetto alla lucida superficie verniciata che protegge l'acero, troppo chiaro ed incline a macchiarsi per poter essere lasciato privo di trattamento superficiale. Chi abbia mai imbracciato certi strumenti Rickenbacker sa però che la stessa sensazione si prova con il loro manico lucido... che è in palissandro (del Madagascar)!!!
Questo accade perché è la presenza della vernice lucida a creare quel feeling, più che il legno!

Altra cosa è capire se i pochi millimetri di essenza applicata sul manico possano condizionare il suono dello strumento e nel caso lo facciano, come ciò avvenga.
La risposta (della fisica teorica) è sì, sempre in onore del principio base che regola la prestazione di una chitarra a corpo solido: la rigidità.
La tastiera contribuisce inevitabilmente a determinare la rigidità del manico sul quale viene applicata. Nel caso dell'acero ci riferiamo più spesso alla rigidità del manico "tout court, dato che parliamo frequentemente di un unico blocco sagomato; nel caso di acero riportato, di palissandro, ebano, pau ferro o altri, invece, abbiamo a che fare con materiali di densità e rigidità diverse, uniti da un sottile stato di colla indurita.
I materiali sono ovviamente caratterizzati da valori medi di rigidità diversi tra loro, ma ciò che conta è sempre il risultato finale del loro accoppiamento, che determina il reale comportamento del manico e di conseguenza l'infiuenza che esso esercita sulla vibrazione delle corde.

Al di là di ogni generalizzazione, quindi, indipendentemente da questa o da quella essenza, la regola resta unica: maggiore la rigidità del manico, più veloce è l'attacco della nota; più dura la superficie di contatto tra corda e manico, meno smorzate sono le armoniche alte nei primi istanti della vibrazione della corda.

Alla luce di tutto questo, la morale è che può anche capitare che una chitarra con tastiera in acero possa risultare meno brillante di una con tastiera in palissandro, nonostante le probabilità appaiano a favore del contrario.
In qualunque caso risulterà "sempre" più morbida al tatto la tastiera in palissandro rispetto a quella in acero verniciato.  ::)
:goodpost: :thanks:
Ma invece che mi dite del profilo del manico, influenza in qualche modo il suono? nella mia ex-tele avevo un bel sustain, la tele aveva un manico con un profilo large C, probabilmente rimane più rigido, o sbaglio?
E invece i tasti in acciaio rispetto a quelli in nickel?
Music Man Addicted

luvi

Citazione di: m4ssi il 28 Gennaio, 2019, 04:45 PM
:goodpost: :thanks:
Ma invece che mi dite del profilo del manico, influenza in qualche modo il suono? nella mia ex-tele avevo un bel sustain, la tele aveva un manico con un profilo large C, probabilmente rimane più rigido, o sbaglio?
E invece i tasti in acciaio rispetto a quelli in nickel? io onestamente passando dai classici in nickel a quelli in acciaio non ho trovato differenza di suono.

Non è tanto il profilo in sé ma quanto esso possa influenzare la rigidità intrinseca del manico. In caso di spessore molto ridotto il manico può aumentare la propria tendenza ad entrare in risonanza a certe frequenze, rubando così energia alle corde in quegli stessi settori dello spettro sonoro.

Non è un caso se molte delle vecchie Gibson e Fender spesso prese ad esempio come "suoni di riferimento" avevano manici di sezione generosa.

Le "superstrat" moderne nate per la velocità affiancano profili di manico molto assottigliati con radius di tastiera tendenzialmente poco pronunciati, alla presenza di ponti bloccacorde in stile Floyd Rose: il tutto si traduce in un gran massacro di armoniche secondarie!
Questi strumenti fanno affidamento infatti su pickup potenti (spesso attivi), privilegiando action bassa e tenuta dell'accordatura nell'uso estremo della leva, piuttosto che puntare sulla ricchezza armonica e sulla complessità sonora (che comunque suonando con distorsioni molto pesanti si apprezzano ben poco).  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

GivenToFly

Citazione di: luvi il 28 Gennaio, 2019, 04:26 PM
Come sempre il tutto si svolge su due piani... quello fisico e quello emotivo che non sempre coincidono.

Il piano fisico è ovviamente quello delle misure, dei dati oggettivi, che con distacco e mancanza di condizionamenti si presentano per quello che sono, senza riguardi per ciò che "vorremmo che fosse". Sullo stesso piano vanno messe anche le proprietà fisiche dei materiali e le diverse sensazioni tattili che essi provocano sulla pelle di chi con essi viene a contatto.
Non si può che concordare, quindi, sul fatto che il contatto con un legno resinoso come il palissandro crei un feel diverso, rispetto alla lucida superficie verniciata che protegge l'acero, troppo chiaro ed incline a macchiarsi per poter essere lasciato privo di trattamento superficiale. Chi abbia mai imbracciato certi strumenti Rickenbacker sa però che la stessa sensazione si prova con il loro manico lucido... che è in palissandro (del Madagascar)!!!
Questo accade perché è la presenza della vernice lucida a creare quel feeling, più che il legno!

Altra cosa è capire se i pochi millimetri di essenza applicata sul manico possano condizionare il suono dello strumento e nel caso lo facciano, come ciò avvenga.
La risposta (della fisica teorica) è sì, sempre in onore del principio base che regola la prestazione di una chitarra a corpo solido: la rigidità.
La tastiera contribuisce inevitabilmente a determinare la rigidità del manico sul quale viene applicata. Nel caso dell'acero ci riferiamo più spesso alla rigidità del manico "tout court, dato che parliamo frequentemente di un unico blocco sagomato; nel caso di acero riportato, di palissandro, ebano, pau ferro o altri, invece, abbiamo a che fare con materiali di densità e rigidità diverse, uniti da un sottile stato di colla indurita.
I materiali sono ovviamente caratterizzati da valori medi di rigidità diversi tra loro, ma ciò che conta è sempre il risultato finale del loro accoppiamento, che determina il reale comportamento del manico e di conseguenza l'infiuenza che esso esercita sulla vibrazione delle corde.

Al di là di ogni generalizzazione, quindi, indipendentemente da questa o da quella essenza, la regola resta unica: maggiore la rigidità del manico, più veloce è l'attacco della nota; più dura la superficie di contatto tra corda e manico, meno smorzate sono le armoniche alte nei primi istanti della vibrazione della corda.

Alla luce di tutto questo, la morale è che può anche capitare che una chitarra con tastiera in acero possa risultare meno brillante di una con tastiera in palissandro, nonostante le probabilità appaiano a favore del contrario.
In qualunque caso risulterà "sempre" più morbida al tatto la tastiera in palissandro rispetto a quella in acero verniciato.  ::)

Impeccabile luvi. Non avrei mai potuto esprimerlo meglio per ovvia mancanza di competenze tecniche, ma è proprio la "sensazione" acustica che provo nel passare da una tipo di tastiera all'altra.
... suonavamo in una bettola di terza categoria. La gente ballava sopra i tavolini e volavano sedie ovunque. Dopo tre pinte di birra manco sentivo più la batteria. Andavo a tempo con le tette della bionda che saltava davanti al palchetto. Che dire! Un successo ...


Vu-meter

"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Mimmolo

Beh per AlbertoDP ce n'è [emoji2][emoji2]
A proposito è un po' che non lo sento qui sul forum...

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