Ecco l'articolo:
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/03/08/news/fender_la_chitarra_si_quota_in_borsa-31190205/?ref=HREC1-9 (http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/03/08/news/fender_la_chitarra_si_quota_in_borsa-31190205/?ref=HREC1-9)
Secondo voi, sarà un bene o un male? Potrebbero esserci ripercussioni sulla qualità degli strumenti? Secondo me il rischio c'è, dopotutto quando c'e di mezzo il "profitto a tutti i costi" (non è che ora sia poi tanto diverso) si rischia di abbassare la qualità delle materie prime, il che comporterebbe un calo di qualità non indifferente..
Citazione di: powerage77 il 08 Marzo, 2012, 06:19 PM
Ecco l'articolo:
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/03/08/news/fender_la_chitarra_si_quota_in_borsa-31190205/?ref=HREC1-9 (http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/03/08/news/fender_la_chitarra_si_quota_in_borsa-31190205/?ref=HREC1-9)
Secondo voi, sarà un bene o un male? Potrebbero esserci ripercussioni sulla qualità degli strumenti? Secondo me il rischio c'è, dopotutto quando c'e di mezzo il "profitto a tutti i costi" (non è che ora sia poi tanto diverso) si rischia di abbassare la qualità delle materie prime, il che comporterebbe un calo di qualità non indifferente.
Sto leggendo la storia della Stratocaster giusto in questi giorni (il mio primo ordine su Amazon: un libro in italiano ed uno in inglese) e conseguentemente di tutti gli errori commessi dal suo management; ho così scoperto che praticamente poco dopo che comprai la mia la fabbrica chiuse e fu comprata dai suoi operai che la trasformarono in quello che è oggi. La Fender già oggi mira al profitto, ma lo fa in modo più intelligente del passato, molto più intelligente: direi che ha imparato molto dai suoi errori.
La Gibson invece si è un po' fidata dei suoi allori e sta facendo errori uno dopo l'altro.
Citazione di: Vigilius il 08 Marzo, 2012, 06:46 PM
Citazione di: powerage77 il 08 Marzo, 2012, 06:19 PM
Ecco l'articolo:
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/03/08/news/fender_la_chitarra_si_quota_in_borsa-31190205/?ref=HREC1-9 (http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/03/08/news/fender_la_chitarra_si_quota_in_borsa-31190205/?ref=HREC1-9)
Secondo voi, sarà un bene o un male? Potrebbero esserci ripercussioni sulla qualità degli strumenti? Secondo me il rischio c'è, dopotutto quando c'e di mezzo il "profitto a tutti i costi" (non è che ora sia poi tanto diverso) si rischia di abbassare la qualità delle materie prime, il che comporterebbe un calo di qualità non indifferente.
Sto leggendo la storia della Stratocaster giusto in questi giorni (il mio primo ordine su Amazon: un libro in italiano ed uno in inglese) e conseguentemente di tutti gli errori commessi dal suo management; ho così scoperto che praticamente poco dopo che comprai la mia la fabbrica chiuse e fu comprata dai suoi operai che la trasformarono in quello che è oggi. La Fender già oggi mira al profitto, ma lo fa in modo più intelligente del passato, molto più intelligente: direi che ha imparato molto dai suoi errori.
La Gibson invece si è un po' fidata dei suoi allori e sta facendo errori uno dopo l'altro.
Interessante la tua analisi, dopotutto come dici tu devono fare profitto altimenti che azienda è? Il problema sarà appunto la qualità infatti si sa che ogni cambio al vertice porta un riassetto aziendale che in questi casi, può influire sulla scelta dei fornitori e dei "tagli" di legno da utilizzare. VI assicuro che lavorando nel settore legno, ultimamente il legno e volato alle stelle (non dimentichiamo che è comunque un materiale "povero") e la qualità è calata di molto ed il legno considerato buono o di prima scelta costa veramente tanto. Speriamo che la Fender segua la tradizione e non faccia come la Gibson che ha cercato di innovarsi (vedi le robot....orrende..) per coprire nuovi settori di mercato..
Davvero una notizia interessante, grazie Power !
Non sono un economista e non so dirti quel che succederà ( a prescindere che anche loro ... :roll eyes: ), però in effetti potrebbe essere una sfortuna per gli acquirenti che potrebbero trovarsi in mano chitarre peggiori dal punto di vista qualitativo , ma soprattutto sarà una sfortuna per quelle povere persone, di qualche povero paese, che dovranno produrre queste nuove chitarre a salari bassissimi e senza protezione sanitaria e questo è possibilissimo che accada, anzi, me lo aspetterei...
Vu :)
Conclusioni quantomeno affrettate perché la Fender già lavora in vari paesi, si è solo quotata in Borsa e non mi risulti che ciò voglia dire ipso facto peggiorare il prodotto anche perché altrimenti il valore delle azioni scenderebbe.
Poi verrai capire perché nessuno si scandalizza per le condizioni di lavoro di quelli che fanno l'I-Phone: la Apple per esempio per i suoi lavoratori cinesi che fanno l'I-Phone non prevede ne l'uso dei servizi igienici ne l'acqua potabile. L'orario di lavoro è di 60 ore da suddividersi in 6 giorni con possibilità di incrementare tali ore in occasione dell'uscita di nuovi prodotti. Senza contare quella chicca contrattuale che vietava il suicidio inserita dopo l'elevato numero degli stessi presso i lavoratori.
Vorrà dire che è meglio sbrigarsi a comprare una nuova strato :laughing:
A dire il vero oggi ho provato anche una Tele che mi affascina come suono, ma mi faccio male ogni volta che la imbraccio perché la trovo più spigolosa della mia amato strato: mi sa che ho preso la sua forma.
Citazione di: Vigilius il 08 Marzo, 2012, 08:44 PM
Conclusioni quantomeno affrettate perché la Fender già lavora in vari paesi, si è solo quotata in Borsa e non mi risulti che ciò voglia dire ipso facto peggiorare il prodotto anche perché altrimenti il valore delle azioni scenderebbe.
Poi verrai capire perché nessuno si scandalizza per le condizioni di lavoro di quelli che fanno l'I-Phone: la Apple per esempio per i suoi lavoratori cinesi che fanno l'I-Phone non prevede ne l'uso dei servizi igienici ne l'acqua potabile. L'orario di lavoro è di 60 ore da suddividersi in 6 giorni con possibilità di incrementare tali ore in occasione dell'uscita di nuovi prodotti. Senza contare quella chicca contrattuale che vietava il suicidio inserita dopo l'elevato numero degli stessi presso i lavoratori.
Vorrà dire che è meglio sbrigarsi a comprare una nuova strato :laughing:
A dire il vero oggi ho provato anche una Tele che mi affascina come suono, ma mi faccio male ogni volta che la imbraccio perché la trovo più spigolosa della mia amato strato: mi sa che ho preso la sua forma.
Non è una questione di conclusioni affrettate, purtroppo è prassi comune delle grandi aziende ottimizzare i costi risparmiando sulla manodopera e sulle materie prime. Deduco che una società che vuole quotarsi in borsa dovrà ancor di più pensare da grande azienda che fa numeri e non da azienda che punta alla qualità, altrimenti sembra inutile l'esporsi sul mercato finanziario..sopratutto in questo periodo di crisi economica..
Io invece la penso in maniera opposta.
Quando si decide di entrare in borsa, e di far decidere quindi a terzi quanto vale la x parte della azienda che si vuole "giocare", il fine non è quello di vendere più articoli, quindi magari abbassando il prezzo rendendolo più competitivo, e quindi necessariamente dovendo tagliare sulla qualità, ma quello di far acquistare valore alle proprie azioni.
E qui comincia a giocare un ruolo determinante l'esperienza economo-gestionale del passato.
In una società in cui è possibile oramai raggiungere qualsiasi tipologia e marca di prodotto che le proprie tasche possano permettere, grazie all'avvento della comunicazione dewallizzata, non serve più solo vendere tanto per far incrementare il valore delle proprie azioni, ma serve vendere in crescita.
Provo a fare un esempio:
Se la mia azienda vale 1 milione di euro, e decido di quotarne ad esempio il 50% (di solito si quota in borsa una percentuale calcolata in base alla forma che si vuole regalare poi all'azienda. Nei casi di vicinanza alla mezza quotazione, si sceglie di solito il 49, o il 51 per quelle che hanno plusvalenze croniche), ho 500.000 euro da "far fruttare rischiando di vederli sfumare".
Vendo 500.000.000 azioni a 10 centesimi l'una.
Da questo istante in poi partono i controlli, per vedere se e quali variazioni ci sono rispetto al prodotto pre-quotazione.
Quindi l'incremento di vendite per prezzo più competitivo, ma con alle spalle un calo di qualità porterebbe le azioni a rimanere stabili.
L'incremento di vendite con qualità minore è destinato però a rientrare, perchè il cliente non è stupido.
Quindi si torna a vendite standard ma con qualità minore. E le azioni calano.
Ora però tornare alla qualità precedente non avrebbe più eco, e quindi non porterebbe ad incrementi di vendita, quindi si rimane su vendite standard a qualità standard, ma con la minusvalenza delle azioni calate. E, così andando, per recuperare il gap della prima perdita di azioni bisogna andare ad intaccare il 50% della azienda non quotata.
Per far aquistare valore alle azioni serve invece una scelta di rotta aziendale:
-calare la qualità rimanendo con vendite standard: uguali entrate, minori uscite, il 50% non quotato ha plusvalenze, il 50% quotato non varia perchè le azioni rimangono inalterate.
-aumentare la qualità rimanendo con vendite standard, ma con l'ottimismo di poterle vedere salire, avendo minusvalenze nel 50% non quotato dettate da maggiori uscite ed uguali entrate, ma con il 50% quotato che cresce, con le azioni che incrementano il loro valore.
Ora però entra in gioco il "pazzo" mondo della borsa:
-se si dovesse scegliere la prima strada l'azienda rimane sana ma non fiorente, perchè c'è sempre lo spettro che prima o poi le vendite risentano della minore qualità voluta.
-se si dovesse scegliere la seconda, l'azienda nella peggiore delle ipotesi rimane stabile, ma con la possibilità di poter esplodere, aiutata da marketing e capillarità di promozione.
Ora...........
questa è la filosofia economista "sana".
Poi, quando di mezzo ci sono i soldi che si nascondono dietro i protocolli, può sempre succedere di tutto.
Però c'è da dire che, visto il rigore che ultimamente vige negli States dopo i fattacci di un paio di anni fa, credo che fare passi del genere (ossia quotarsi) significhi voler "darci dentro".
Oh mamma, ho scitto un papiro! :acci:
Ciaoooo! :hi:
Citazione di: Vigilius il 08 Marzo, 2012, 08:44 PM
Poi verrai capire perché nessuno si scandalizza per le condizioni di lavoro di quelli che fanno l'I-Phone: la Apple per esempio per i suoi lavoratori cinesi che fanno l'I-Phone non prevede ne l'uso dei servizi igienici ne l'acqua potabile. L'orario di lavoro è di 60 ore da suddividersi in 6 giorni con possibilità di incrementare tali ore in occasione dell'uscita di nuovi prodotti. Senza contare quella chicca contrattuale che vietava il suicidio inserita dopo l'elevato numero degli stessi presso i lavoratori.
Al contrario , io mi scandalizzo eccome . Utilizzo l' unica arma che ho ( molto potente però ) : non compro l' Iphone...
Povera gente ..
Citazione di: 6FH il 09 Marzo, 2012, 01:31 AM
Io invece la penso in maniera opposta....
Davvero un'analisi interessante ( scusa se non ho quotato per intero ) .
Nella mia mente semplice ho sempre pensato che quando un'azienda è florida, il proprietario o i proprietari non avesse senso dividere i guadagni con degli estranei e dunque, farsi quotare in borsa fosse controproducente per un'azienda florida. Ho sempre creduto che quando un'azienda decide in qualche modo di dividere con altri le proprie entrate, fosse perchè ha difficoltà e bisogno immediato di liquidi .
Il tuo discorso non fa una piega, però nel mondo in effetti non è una pratica diffusa che chi si quoti in borsa lo faccia con quei buoni propositi. Normalmente ho notato che quando i "padroni" diventano tanti ( cioè gli azionisti ), si tende a correr dietro solo alla pratica del maggior profitto possibile, calpestando anche diritti umani e civili se possibile . Mi sembra sia quella la situazione attuale nella stragrande maggioranza di aziende al mondo.. il tuo discorso è corretto e fila perfettamente, ma ahimè ho imparato ad essere diffidente quando vedo queste pratiche ...
Un abbraccio
Vu :)
Citazione di: Vu-meter il 09 Marzo, 2012, 06:38 AM
...
Al contrario , io mi scandalizzo eccome . Utilizzo l' unica arma che ho ( molto potente però ) : non compro l' Iphone...
...
Quello che faccio io, ma mi sa che siamo pochini per poter cambiare questo stato di cose.
Il discorso di 6FH mi vede alquanto concorde anche se il rischio di troppi 'comandanti' è sempre in agguato.
Ragazzi...io so che in questo periodo di crisi tutti risparmiano sulle materie prime. Il discorso di 6FH non fa una piega in un mondo ipotetico, ma lo scopo di ogni azienda è avere il massimo guadagno con la minima spesa. Aziende di diverso settore come Fiat, Ducati meccanica ad esempio hanno aumentato la produzione ed hanno fatto nuovi modelli, decentrando la produzione (all'estero) per ridurre i costi della manodopera. Ovviamente anche la componentistica è straniera: in questo modo più pezzi fai e maggiore sarà il risparmio. Nessuno si quota in borsa per migliorare la qualità, semmai lo fanno per dividere i debiti che un azienda ha ed immettere nuovi capitali per futuri investimenti in modo da aumentare gli introiti e non la qualità. E ovvio che la Fender non farà ciofeche a livello delle Squier da 80 euro, ma sicuramente cercherà di produrre il miglior prodotto con la minima spesa.
Le prime avvisaglie del riassesto aziendale di casa Fender, causa l'entrata in borsa, si sono già fatte sentire:
è da giorni che circola una pubblicità di una nota casa automobilistica (produttrice del marchio "Das Auto - l'auto del popolo"! 8), la quale offre su un suo modello di auto di fascia medio-basso, l'opzione del sistema d'amplificazione Fender da 400W! :firuli:
Non sò quanto possa essere produttivo ai più questa forma pubblicitaria; il marchio Fender è a livello mondiale (non chitarristico e in ambito musicale) legato alla chitarra. Se si chiede a qualcuno cos'è la Fender, vi sentirete rispondere: "è una chitarra, mi pare si chiami Strat...qualcosa!" :feeew:
Nessuno risponderà dicendo che é una marca di amplificatori per chitarre!
Ma sicuramente in casa Fender l'avranno fatto per un preciso motivo che...io non capisco.
In ambito automobilistico o meglio nel settore Hi-Fi, ci sono marchi dell'alta fedeltà ben più riconosciuti, basti pensare a Böse o Harman&Kardom,... :ookk:
Concludo dicendo, che a mio avviso, se si continua con questa politica, è scontato che la qualità del marchio legato ad altri settori ben più conosciuti, risentirà di un certo degrado qualitativo.
Per fortuna che ho appena acquistato una Fender targata anno 2011!!!! :bravo2:
Citazione di: 4RosesGroove il 19 Marzo, 2012, 02:34 PM
.... è da giorni che circola una pubblicità di una nota casa automobilistica (produttrice del marchio "Das Auto - l'auto del popolo"! 8), la quale offre su un suo modello di auto di fascia medio-basso, l'opzione del sistema d'amplificazione Fender da 400W! :firuli:
Non sò quanto possa essere produttivo ai più questa forma pubblicitaria; il marchio Fender è a livello mondiale (non chitarristico e in ambito musicale) legato alla chitarra. Se si chiede a qualcuno cos'è la Fender, vi sentirete rispondere: "è una chitarra, mi pare si chiami Strat...qualcosa!" :feeew:
Nessuno risponderà dicendo che é una marca di amplificatori per chitarre!
Ma sicuramente in casa Fender l'avranno fatto per un preciso motivo che...io non capisco....
Non è che vogliano entrare ( con le solite cineserie ) nel mercato dell' home electric & electronics ?? che so , stereo, tv, e quant'altro ? :vomit:
Mah!? ???
Citazione di: Vu-meter il 19 Marzo, 2012, 03:31 PM
Citazione di: 4RosesGroove il 19 Marzo, 2012, 02:34 PM
.... è da giorni che circola una pubblicità di una nota casa automobilistica (produttrice del marchio "Das Auto - l'auto del popolo"! 8), la quale offre su un suo modello di auto di fascia medio-basso, l'opzione del sistema d'amplificazione Fender da 400W! :firuli:
Non sò quanto possa essere produttivo ai più questa forma pubblicitaria; il marchio Fender è a livello mondiale (non chitarristico e in ambito musicale) legato alla chitarra. Se si chiede a qualcuno cos'è la Fender, vi sentirete rispondere: "è una chitarra, mi pare si chiami Strat...qualcosa!" :feeew:
Nessuno risponderà dicendo che é una marca di amplificatori per chitarre!
Ma sicuramente in casa Fender l'avranno fatto per un preciso motivo che...io non capisco....
Non è che vogliano entrare ( con le solite cineserie ) nel mercato dell' home electric & electronics ?? che so , stereo, tv, e quant'altro ? :vomit:
Mah!? ???
Beh ormai fanno quasi tutto in china...gli U.S.A. sono diventati commercialmente schiavi della cina.Per entrare in altri settori potrebbe tranquillamente rilevare altre aziende, quindi senza "esporre" il loro marchio.
Citazione di: 4RosesGroove il 19 Marzo, 2012, 02:34 PM
Le prime avvisaglie del riassesto aziendale di casa Fender, causa l'entrata in borsa, si sono già fatte sentire:
è da giorni che circola una pubblicità di una nota casa automobilistica (produttrice del marchio "Das Auto - l'auto del popolo"! 8), la quale offre su un suo modello di auto di fascia medio-basso, l'opzione del sistema d'amplificazione Fender da 400W! :firuli:
Non sò quanto possa essere produttivo ai più questa forma pubblicitaria; il marchio Fender è a livello mondiale (non chitarristico e in ambito musicale) legato alla chitarra. Se si chiede a qualcuno cos'è la Fender, vi sentirete rispondere: "è una chitarra, mi pare si chiami Strat...qualcosa!" :feeew:
Nessuno risponderà dicendo che é una marca di amplificatori per chitarre!
Ma sicuramente in casa Fender l'avranno fatto per un preciso motivo che...io non capisco.
In ambito automobilistico o meglio nel settore Hi-Fi, ci sono marchi dell'alta fedeltà ben più riconosciuti, basti pensare a Böse o Harman&Kardom,... :ookk:
Concludo dicendo, che a mio avviso, se si continua con questa politica, è scontato che la qualità del marchio legato ad altri settori ben più conosciuti, risentirà di un certo degrado qualitativo.
Per fortuna che ho appena acquistato una Fender targata anno 2011!!!! :bravo2:
VW detiene un qualcosa tipo il 7% di Fender.
E' semplicemente pubblicità che "resta in casa".
Sono anni che VW, con il marchio Golf più precisamente, giochicchia su chitarre in regalo acquistando le loro auto.
Ho visto di persona gli impianti audio Fender montati sulle Volkswagen all'ultimo MotorShow di Bologna...
...posso assicurarvi che vedersi attorniati di piccoli loghi Fender a destra e a manca è davvero splendido!
(https://forum.jamble.it/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimages.fender.com%2Ffeatures%2Fpremiumaudio%2Fgallery%2Flarge%2FFPA_speaker_lg.jpg&hash=d98a7c23d11c8c94b38eaa60de9c0a1471e0e7cb)
Poi...
http://www.fender.com/it-IT/features/premiumaudio/system.php (http://www.fender.com/it-IT/features/premiumaudio/system.php)
:ookk:
Citazione di: 6FH il 22 Marzo, 2012, 02:50 AM
VW detiene un qualcosa tipo il 7% di Fender.
E' semplicemente pubblicità che "resta in casa".
Sono anni che VW, con il marchio Golf più precisamente, giochicchia su chitarre in regalo acquistando le loro auto.
Ecco spiegato l'arcano ! :etvoila:
Davvero non lo sapevo.. devo dire che mi dispiace un pò, in quanto non nutro particolare simpatia per VW , mentre per fender sì ... :firuli:
:abbraccio:
Vu :)
Anch'io ero all'oscuro :sconvolto:
Comunque resto dell'idea: meglio una chitarra Fender piuttosto che un'impianto Fender! >:(
VW ha un interland di holding impegnate a far fruttare i suoi guadagni (in chiarissimo stile tedesco, che vive di pragmatismo, e che lo fa fruttare al massimo).
Non mi stupirei di sapere che magari Fender abbia pagato un'altra azienda magari specializzata, per poter mutuare la tecnologia, ponendo però il marchio Fender.
Questi mondi sono assolutamente incredibili, e per fare una piccolissima puntatina al mondo chitarristico, anche Fender ha chiesto per 10 mesi di farsi fare i manici ed i bodies delle sue Stratocaster dalla fabbrica di Matsumoku, in Giappone, a cavallo tra l'86 e l'87.
E non lo fece per i costi, ma per un incendio ad un suo capannone, anche se i più maliziosi dicono lo abbia fatto per la qualità incredibile che la manodopera di quegli stabilimenti poteva garantire.
:hi:
6FH sei un mito :love:
Citazione di: 6FH il 22 Marzo, 2012, 07:33 PM
VW ha un interland di holding impegnate a far fruttare i suoi guadagni (in chiarissimo stile tedesco, che vive di pragmatismo, e che lo fa fruttare al massimo).
Non mi stupirei di sapere che magari Fender abbia pagato un'altra azienda magari specializzata, per poter mutuare la tecnologia, ponendo però il marchio Fender.
Questi mondi sono assolutamente incredibili, e per fare una piccolissima puntatina al mondo chitarristico, anche Fender ha chiesto per 10 mesi di farsi fare i manici ed i bodies delle sue Stratocaster dalla fabbrica di Matsumoku, in Giappone, a cavallo tra l'86 e l'87.
E non lo fece per i costi, ma per un incendio ad un suo capannone, anche se i più maliziosi dicono lo abbia fatto per la qualità incredibile che la manodopera di quegli stabilimenti poteva garantire.
:hi:
Ma quante ne sai ? :sconvolto:
Straordinario ... :abbraccio:
Vu :hug2: