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Tornando indietro nel tempo ....

Aperto da marck_, 26 Luglio, 2021, 10:08 AM

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Cold_Nose

Al me stesso di anta anni fa suggerirei di avere una maggiore disciplina & dedizione; inoltre, consiglierei vivamente di imparare il prima possibile altri strumenti da suonare (oltre alla chitarra) per creare progetti in proprio, in modo da non trovarsi -in futuro- nel totale sconforto dettato dalle standardizzate proposte musicali locali.
If you make the same mistake 3 times, that becomes 'your arrangement'

Ombra/luce

Altre coese di cui mi sono dimenticato nel precedente intervento:
1. Cercare di suonare tot ore giornaliere e non un'ora ogni tre giorni come feci il primo annetto con la chitarra. Da quando ho iniziato a prendere lo strumento in molti orari della giornata i passi avanti sono quintuplicati rispetto a quando suonavo un'ora ogni 3 giorni.

2. Tornassi indietro cercherei di mettermi più in gioco con l'esercitazione, cosa che oggi faccio, ovvero sceglierei maggiormente brani da imparare che non mi facciano stare nella zona di comfort perchè così si cresce poco, sono state proprio le difficoltà a farmi crescere con lo strumento, passare ore e ore a suonare quel che già facevo a occhi chiusi e la paura di affrontare cose che comprendevo fossero difficili mi portò a non crescere con lo strumento. Oggi, appena vedo che padroneggio bene qualcosa, sono molto portato a scegliere qualcosa di nuovo che mi metta delle difficoltà in più da affrontare (sempre sul binario di ciò che in quel momento sto affrontando, senza passare di palo in frasca), perchè so che mi daranno altra crescita. Questo a me ha dato molto, tornassi indietro cercherei di togliermi la paura di non riuscire e mi ci metterei di punta, senza guardare l'orologio, a cercare di arrivarci.

Insomma, un pò di sano masochismo, se lo si fa con caparbietà, porta a risultati, è un pò come in palestra, se si va avanti a sollevare carichi che gestiamo perfettamente magari rimaniamo tonici ma non abbiamo ulteriore crescita muscolare, la crescita c'è quando il carico genera una resistenza, quando inizialmente ci sembra durissima e poi arriviamo a gestirlo al punto da aumentare ulteriormente il carico. Nel mio percorso con la chitarra, su di me, ho scoperto che funziona alla stessa maniera, quando padroneggio bene qualcosa devo inserire qualcosa che crei appunto resistenza, che mi dia una difficoltà nuova, questo mi fa progredire.
Ut queant laxis


robland

La penso come Bestia: mi sono divertito molto né aspiravo ad altro, quindi non cambierei e non avrei consigli migliori da darmi. Cioè, li avrei, ma non li seguirei. Ovvio che mi direi di studiare ma è solo leggendo il libro di Wynton Marsalis che ho realizzato di avere una visione assai limitata (però è uscito nel 2010 circa!).

Citazione di: Santano il 02 Agosto, 2021, 06:35 PM
L'unica cosa che purtroppo non riesco a far capire ai miei compagni di "viaggio" è proprio l'ossessione di riprodurre fedelmente, nota per nota, il brano originale. Ed è sempre motivo di discussione questo modo di suonare. Io credo che in passato, quando suonavano live più o meno regolarmente, qualcuno li abbia acclamati comvincendoli che suonavano esattamente come gli originali, e che questo giudizio lo abbiano interpretato come lusinghiero. Il problema in questo caso credo dipenda dalla qualità del pubblico: chi non ha una infarinatura musicale tende a mettere sul piedistallo quanti eseguono fedelmente il brano. Io invece preferirei sentire una cover personalizzata, capire e apprezzare quanto di suo ci ha messo la band nel pezzo che ha scelto.
E non gridare al miracolo perché "la fate uguale all'originale" (sempre ammesso che serva bravura per rifare un pezzo uguale). A questo punto perché non mettere su il disco originale? Cosa cambia?

Io credo che il 95% di chi imbraccia uno strumento non sia un musicista preparato e non abbia neanche le minime capacità di arrangiatore né il talento per farlo senza formazione. Ho ascoltato la musica molto intensamente e ho constatato quanto le band principali (parliamo di decine e decine di nomi) abbiano degli arrangiamenti superlativi, a volte addirittura geniali o comunque emozionanti per l'alto livello.
Ecco, se mi imbattessi in musicisti amatoriali che mi dicessero: vogliamo fare musica nostra seguendo un percorso di crescita continua, allora io consiglierei di non copiare ma di intraprendere il prima possibile la via dell'originalità delle soluzioni.
Ma se, viceversa, mi imbattessi in musicisti che coverizzano soltanto, senza la formazione adeguata a riarrangiare né il talento spontaneo e nemmeno la voglia di applicarsi a lungo, scapperei a gambe levate andandomi a cercare piuttosto una band che copia pedissequamente.
Ho fatto battaglie dentro le band affinché si cambiasse il meno possibile, perché gli arrangiamenti che coverizzavamo erano già di tipo professionale, mentre chi avevo intorno (e soprattutto io) non aveva né il talento né la formazione per farlo decentemente. E soprattutto notavo che tutte le soluzioni adottate erano peggiorative.
Ovviamente anch'io ho cambiato tanto nel corso degli anni perché spesso riuscivo a trovare delle soluzioni personali di cui mi innamoravo e le introducevo, ma (quasi) sempre all'interno della struttura data e dell'arrangiamento collettivo già impostato.
E ho sempre lasciato mano libera a quanti notavo che avevano il talento o la formazione per cambiare. Un mio amico chitarrista ad esempio cambiava tutto e lo lasciavo sempre fare, perché era un mostro e anche se secondo me spesso l'arrangiamento principale era migliore, gli attribuivo tacitamente la patente per provarci ampiamente. Ad altri no, e sai perché? Perché avrebbero cambiato solo per pigrizia e in peggio: solo perché non avevano sufficiente voglia di applicarsi a studiare l'arrangiamento originale. Se mi avessero dimostrato una grande voglia di applicarsi a nuovi arrangiamenti, passandoci le ore ragionando e provando, avrei approvato pienamente e mi avrebbero conquistato. Ma non sono cose che si fanno in pochi minuti. Ovviamente erano liberissimi di farlo, nessuno è obbligato a fare qualcosa che non lo diverte, ma in quel caso avrei cambiato band.

Mi rendo conto però che è un argomento delicato ed è facile fraintendersi perché non se ne può parlare bene per iscritto in un post. E soprattutto non dico che come la penso io è giusto, perché semplicemente era una questione personale e io avevo personalmente scelto quell'indirizzo perché sentire storpiare un brano mi infastidiva pesantemente.

Ultimo spunto del lunghissimo post: da spettatore mi sono imbattuto in una band che cambiava tutto, TUTTO. Erano dei ragazzi geniali e penso che non mi sono mai divertito così tanto ad ascoltare musica leggera, da Nek a Renato Zero ecc. Erano tutti mostruosi ed avevano arrangiamenti personalizzati stupefacenti e capacità di improvvisare da professionisti, compresa la cantante. Hanno avuto tutta la mia approvazione e stima ma non avrei potuto suonarci: bellissimo progetto ma erano troppo più bravi di me.

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