Manico? FateMi una cultura (per favore) :D
Avete voglia di farMi una cultura?
1 - Profilo a C, D, V, U......
2 - Radius 7,25? – 9,5? – 10? – 12? – 16?.....
3 - Tasti medium jumbo, Low wide, Jumbo, etc...
4 - Tastiera acero, palissandro...
5 - varie ed eventuali
Una cosa penso di aver capito con assoluta certezza: il manico è l'elemento più soggettivo ed influente della chitarra.
Leggo, studio, mi documento ma...ci sono degli aspetti di cui non riesco a farmi una idea. Non riesco a capirne l'importanza. Il profilo, tra tutti, è l'unico elemento di cui ho compreso la soggettività della scelta. Ma tutti gli altri elementi?
Avete voglia di parlarmi delle vostre preferenze circa i 5 elementi citati sopra, e soprattutto, perché li preferite agli altri?
Sono certo che il Vs feedback in merito, mi farà comprendere l'argomento meglio di ogni altra spiegazione.
Grazie in anticipo per l'immensa pazienza
:thanks: :thanks:
Ps
A proposito, interessante l'articolo sul portale circa i vari profili :reallygood:
Allora, va precisato che ci sono persone che nemmeno se ne accorgono se cambiano manico mentre altre che come me, si accorgono perfino se c'è un filo di ossido sui tasti .. :acci:
Non so perchè sono così sensibile, ma per me il manico è veramente il perno su cui ruota la scelta della chitarra.
In gioco ci sono diversi fattori; i più importanti ( almeno per me ) :
- sagoma del profilo
- spessore
- radius
- tipo di tasti
- scala
meno importanti :
- tipi di legno
- blocco unico o manico + tastiera
- incollati o avvitati
- tipo di truss rod
- tipo di capotasto
- numero dei tasti
Sui profili, sul radius e sulla scala trovi gli articoli nel portalozzo. Non mi pare di aver mai scritto niente sui tasti, nè sullo spessore.
Sono dati molto soggettivi per cui non c'è un "bene" o un "male" , ma solo un "più adatto a te".
Fa sorridere anche che "la teoria puramente matematica" qui non c'entri, ad esempio io mi trovo meglio con manici grossi e scala lunga, eppure ho le mani piccole e le dita corte e tozze ! Mah !?
Il radius è il raggio di piallatura della tastiera per cui può essere più o meno "bombata" nella sua sezione. A numero più grande equivale una minore bombatura.
Lo spessore non so se si misuri o meno, io non l' ho mai sentito dire come dato tecnico.
I tasti sono sostanzialmente di 3 dimensioni ( altezza ) : vintage, medium-jumbo jumbo , in ordine di altezza.
Uh .,. mi accorgo solo ora che ci sarebbe da parlare per ore e devo preparare la cena.
Spero che qualcuno abbai voglia di completare un po' o di arricchire le poche info che ho potuto postare ..
Vu :)
Mi dispiace Elliott, ma io nel campo specifico non sono un tecnico, perciò il mio parere credo non ti sarà di grande aiuto, per acculturarti dovrai aspettare il parere di jambler più competenti, comunque.... posso dirti che io preferisco manici piuttosto sottili con la tastiera leggermente bombata, così fatta li trovo comodi sia per eseguire parti solistiche che per prendere gli accordi, queste caretteristiche le trovo sui manici delle mie Blade che sono dei manici veramente molto confortevoli ( Levinson ha sperimentato molto prima di arrivare a questo risultato ) tutto sommato se il manico non è particolarmente grosso mi adatto facilmente anche a manici con misure diverse, il legno che preferisco per la tastiera è l' ebano lo trovo compatto, liscio e scorrevole, poi il palissandro, mentre le tastiere in acero non mi piacciono, considera che anche i legni usati per la costruzione del manico influiscono sulla timbrica della chitarra, poco, ma influiscono ::)
Questo è quello che mi piace di Voi. Il fatto che siete inconsapevoli di quanto, il solo raccontare le Vs esperienze, preferenze ed abitudini, ritorni utile a chi legge.
Leggo ogni argomento riproposto sul forum. ..dalla teoria, agli aspetti tecnici alle discussioni sulle strumentazioni e non immaginate quante cose stia scoprendo ed apprendendo.
Ergo...grazie mille GF per la tua testimonianza :reallygood:
Vu
Molto chiaro ed interessante. Vado a documentarmi sul portale e, grazie sempre per la disponibilità :thanks:
Topic interessantissimo.
Proprio in questo periodo sulle mie chitarre sto facendo delle valutazioni sui manici.
A più di 50 anni suonati, suonando la chitarra da quando ne avevo 14, mi sono reso conto di quanto influisce il manico e la tastiera.
Parlo principalmente di fender, con le quali è semplice fare prove avendo il manico avvitato.
Sto giungendo ad alcune conclusioni, fermo restando che non ho mai avuto problemi ad adattarmi ai vari tipi di manico, sottile, ciccio, tastiera piatta, bombata, ecc.
Riguardo la tastiera il mio gusto dipende dal genere che suono, con i clean e crunch leggeri trovo che l'acero restituisce una maggiore gamma, bassi più profondi e alti più squillanti, insomma un suono bello ricco. Per contro a saturazioni più consistenti forse un po' acido e un po' slabbrato. La tastiera in palissandro la trovo sui puliti meno ricca, ma più morbida e calda, bassi meno profondi, alti meno squillanti, medi più in evidenza, si comporta molto meglio con saturazioni medie ed oltre.
Il profilo mi piace bello cicciotto, oltre che trovarlo confortevole, mi sembra che porti sul suono un attacco che mi piace di più, più dinamico.
Il radius lo preferisco non troppo bombato, ma neanche ultra piatto.
Ecco qua, che tirata che ho fatto...
Allora, aggiungo qualche altra cosa, per aiutare Elliot :
i materiali del manico possono essere diversi ( in genere è acero ) , ma le tastiere sostanzialmente hanno due opzioni : acero e palissandro, per lo più.
In genere si tende a dire ( se sia vero non lo so ) che l'acero crea un suono più chiaro, mentre il palissandro un filo più scuro.
I manici possono essere avvitati al corpo ( vedi stile Fender ) o incollati ( vedi stile Gibson ) MOOOOOOlto raramente potresti trovare una chitarra tutta di un pezzo, ma costerà come un Picasso.
Gli avvitati sono stati pensati per essere cambiati velocemente. In genere si tende a dire ( se sia vero non lo so ) che il manico incollato crea più sustain ( ma secondo me il sustain dipende da talmente tanti altri fattori che tendo a non credere a questa cosa. Io ho la Thinline con manico avvitato ed ha un sustain che suona per mezz'ora ... ) ;D
IL truss rod è quella barra di metallo regolabile, posta interna al manico, che serve a correggere la curvatura. Alcuni Truss rod agiscono solo in avvitamento, altri sia in avvitamento che nell'altro senso. Se il truss rod si rompe, sono guai .. :scared:
Il capotasto può essere di materiali diversi e, fatto salvo un abuso della leva del vibrato, io non ho trovato grandi differenze, in genere quelli di fabbrica vanno benissimo.
Il numero di tasti può essere vario : in genere da 21 a 24 .... Quanti te ne servano lo puoi dire solo tu. Io con 21 ne ho più che a sufficienza.
Ci sarebbero altre 3000 cose da dire, ma il tempo sfugge ... .
Posso aggiungere ( ma non ha alcun valore ) che io, non so perchè, mi trovo bene solo con manico grosso o molto grosso, con profilo a C o U, tasti vintage, scala lunga .. preferisco l'acero per sensazione tattile e il mio ideale sarebbe ( ma sono molto rari ) che non fosse verniciato.
Vu :)
:bravo2: :thanks: :thanks:
Grazie sempre per la cordialità e disponibilità.
Avevo proprio bisogno di trovare qlc che mi prendesse per mano. Grazie ancora Caligarock e Vu
:thanks: :thanks:
Io credo, come hanno detto gli altri, che la questione sia fortemente personale.
Per quanto mi riguarda il manico non deve essere sottile, mi trovo bene con la forma a C e devi dire che, quando mi è capitato di provarli, non mi è sembrato niente male quello ad U.
La tastiera .... ecco qui c'è un bel controsenso in atto.
Sulla Godin mi trovo benissimo con il manico in palissandro, sulla strato benissimo con quello in acero.
Non so, direi pure sensazioni.
La scala corta mi è più amica senza dubbio ma non è indispensabile.
Il tasto direi medium jumbo. :sisi:
Vu, manici e tastiere in acero sono piuttosto l'eccezione che la regola su Gibson e simili, in cui i manici sono in genere in mogano, forse per considerazioni attinenti piuttosto al bilanciamento che al timbro dello strumento, dato che il mogano pesa meno dell'acero. Mi trovo bene con una chitarra con scala corta (che "accorcia le distanze" degli intervalli molto ampi che mi capita presso di suonare) e con manico a C. anche se ultimamente mi viene da pensare che forse un manico un po' più spesso,
[scusate, il dumbphone mi ha sabotato] dicevo, un manico più spesso, ad U o forse anche a V, potrebbe forse farmi tenere il pollice, e quindi tutta la mano, più rilassata.
Citazione di: Fidelcaster il 16 Aprile, 2016, 03:28 PM
Vu, manici e tastiere in acero sono piuttosto l'eccezione che la regola su Gibson e simili, in cui i manici sono in genere in mogano, forse per considerazioni attinenti piuttosto al bilanciamento che al timbro dello strumento, dato che il mogano pesa meno dell'acero.
Uh, sorry. Ottima correzione, Fidel. Quando si dice l'ignoranza... :figuraccia:
IO non ho suonato per tanto tempo e nel giro di breve sono passato per vari manici.
Ora passo dalla Tele 52
Manico e tastiera in acero in un unico pezzo in acero e tasti vintage bassi
Radius 7.25"
Scale lenght 25,5"/648mm
Frets: 21 vintage style
Ibanez hollow body AF151 che ha
neck type : Artstar 3pc Mahogany/Maple set-in neck
fretboard : Bound Ebony fretboard w/Acrylic & Abalone block inlay
fret : Medium frets w/Artstar fret edge treatment
number of frets :20 frets
Scale : 628mm/24.7"
Radius : 305mmR ( 12")
Passo da una all'altra indifferentemente ed entrambe hanno le loro caratteristiche.
L'unica vera differenza che noto è che faccio molta più fatica a fare i bending sulla Ibanez Hollow che sulla Tele, ,ma questo in rpimis è dovuto miei problemi sia di allenamento che di due infortuni alla mano sinistra sia costruttivi della chitarra.
In compenso per gli accordi in generale il manico della Ibanez è più comodo
Grazie ragazzi, è un piacere leggervi :cheer:
Sul portale scrissi una sorta di "manualetto (http://www.jamble.it/come-scegliere-una-chitarra-elettrica-guida-galattica-per-chitarristi-in-erba/)" per chi si apprestava da principiante all'acquisto di una chitarra.
Non troverai risposte dettagliate, ma forse qualche piccola dritta che mi auguro possa fare al caso tuo.
Bell'articolo Moreno.
Effettivamente, do poca importanza al portale ma è una vera e propria fonte di informazioni :thanks:
Ah ecco...altra cosa che volevo chiedere da tanto ma, mancava il posto. Approfitto del topic aperto di Elliott perché mi pare attinente:
Leggevo che l'attaccatura del manico, influisce sul sustain. So che esistono i manici Neck-Thru (che penso siano quelli citati da Vu).
Però, leggendo le specifiche delle chitarre, quasi mai mi sono imbattuto in una chitarra con questa tipologia di manico (se ricordo bene, solo nel catalogo Ibanez ve ne sono un paio).
Anche leggendo in giro, l'unica motivazione che viene data allo scarso utilizzo, è quella del costo eccessivo. Ma...nei cataloghi delle case primarie di chitarre, ci sono articoli che superano anche del doppio le 10.000 euro ma, anche in questi, non mi risulta vi sia il neck thru (e le già citate Ibanez mi pare di ricordare costassero abbondantemente sotto le 10K).
Sapete citarmi delle chitarra di serie che monta il neck thru?
Grazie
Prodotte attualmente non saprei. Appunto alcune Ibanez, mentre Yamaha al momento non ne ha più in catalogo. Forse ne trovi nel catalogo di Schecter e altre marche che producono chitarre da heavy metal.
Comunque, riassumendo il manico può essere un pezzo distinto dal body, e unito a questo per mezzo di viti (manico avvitato/bolted) o, in modo generalmente più "solidale", di colla (manico incollato/set-in), ovvero può essere tutt'uno con il body o una sua parte (manico passante/neck-through-body)
Io sono per manici cicciotti con predilezione per il profilo a U con radius 9.5"
A me è stato detto che il manico influisce, a grandi linee, per il 70% per i primi 5 tasti, per scendere fino ad arrivare a quasi 0 sugli ultimi tasti
Sempre sul manico....e parlando di Telecaster.
Al di la dell'aspetto soggettivo, quali sono le motivazioni che dovrebbero far propendere per determinate caratteristiche piuttosto che altre?
Mi riferisco a:
Radius 7,25" vs 9,5"
Tasti 21 vs 22
Tasti Vintage, Medio Jumbo, Jumbo
Grazie
Citazione di: Elliott il 18 Agosto, 2016, 02:29 PM
Sempre sul manico....e parlando di Telecaster.
Al di la dell'aspetto soggettivo, quali sono le motivazioni che dovrebbero far propendere per determinate caratteristiche piuttosto che altre?
Mi riferisco a:
Radius 7,25" vs 9,5"
Tasti 21 vs 22
Tasti Vintage, Medio Jumbo, Jumbo
Grazie
Per quel che mi riguarda, gusto.
Chiaramente ci sono motivazioni tecniche dietro la scelta: una chitarra da velocisti avrà tendenzialmente il manico sottile, la tastiera piatta e i tasti jumbo.
Ma è comunque un discorso di abitudine e gusto... :)
Inviato con segnali di fumo. Nessuna chitarra è stata maltrattata per l'invio di questo post
Secondo me dipende unicamente dalla "vestibilità" , ossia come tu ti trovi in rapporto a quei fattori.
La cosa "drammatica" è che non bastano 10 minuti per capirlo e nemmeno forse 1-2 giorni, ma MOLTO di più perchè quel particolare valore, al quale non sei abituato, potrebbe essere un problema nell'immediato, ma diventare un punto di forza nel tempo.
Tocca purtroppo "saggiare" nel tempo .. e questo comporta uno sforzo. Io ho capito quali erano i miei ideali dopo oltre 20 anni di suonate, figurati .. :fool:
Citazione di: Vu-meter il 18 Agosto, 2016, 03:41 PM
Secondo me dipende unicamente dalla "vestibilità" , ossia come tu ti trovi in rapporto a quei fattori.
La cosa "drammatica" è che non bastano 10 minuti per capirlo e nemmeno forse 1-2 giorni, ma MOLTO di più perchè quel particolare valore, al quale non sei abituato, potrebbe essere un problema nell'immediato, ma diventare un punto di forza nel tempo.
Tocca purtroppo "saggiare" nel tempo .. e questo comporta uno sforzo. Io ho capito quali erano i miei ideali dopo oltre 20 anni di suonate, figurati .. :fool:
Quoto il grande capo...
Quando ripresi a suonare provai una Telecaster con il 50, l'avrei a stento usato per accendere il camino...
Oggi invece, pur apprezzando comunque manici da velocista, mi trovo molto più a mio agio anche con specifiche vintage... :)
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Cresciuto con il manico speedy della SG mi sono scoperto amante dei manici cicciotti in età matusa. :etvoila:
Non ho esperienze con Telecaster,ma presumo che un manico con basso raggio,tipo 7,5...sia più agevole per i barrè e accordi in genere.Forse sono più scomodi per altro,ma una volta fatta l'abitudine non credo esistano problemi a 'svisare' con manici 7,5 oppure fare accordi con quelli da 13
Citazione di: Elliott il 18 Agosto, 2016, 02:29 PM
Sempre sul manico....e parlando di Telecaster.
Al di la dell'aspetto soggettivo, quali sono le motivazioni che dovrebbero far propendere per determinate caratteristiche piuttosto che altre?
Mi riferisco a:
Radius 7,25" vs 9,5"
Tasti 21 vs 22
Tasti Vintage, Medio Jumbo, Jumbo
Grazie
Sono valutazioni che ho fatto recentemente per la realizzazione della mia tele assemblata.
Il radius 7,25 è il più curvo di tutti, quello tipico vintage, molti lo trovano comodissimo, altri un po' ostico. 9,5 è un buon compromesso, ne piatto né bombato, io ho scelto quest'ultimo.
Il numero dei tasti credo sia solo una scelta funzionale, non credo che impatta minimamente su suono né su altri aspetti, semplicemente si ha a disposizione una nota in più. Su strumenti di stile vintage di norma si sceglie 21 tasti per questioni estetiche di attinenza con strumenti d'epoca.,22 tasti su strumenti più moderni.
La dimensione dei tasti influisce su suonabilità e intonazione. Il tasto vintage è meno "veloce" ma più preciso, il tasto jumbo scelto dai velocisti, ma la pressione sulla corda può influire sull'intonazione. Il medium jumbo ovviamente è un compromesso, la mia scelta.
Dunque....un 9,5 rende più agevoli accordi e barré.
Io ho sempre usato la mia tele '60 € che ha radiu 13,7" ma manico un po' cicciottino.
In vacanza sto usando la stratoide di mia figlia che ha Radius 9,5" e manico sottile. Sto facendo una fatica bestia a fare gli accordi ed i barre. Devo dunque dedurre che la forma del manico incide molto ma molto di più rispetto al radius ????
Citazione di: Elliott il 18 Agosto, 2016, 06:09 PM
Dunque....un 9,5 rende più agevoli accordi e barré.
Io ho sempre usato la mia tele '60 € che ha radiu 13,7" ma manico un po' cicciottino.
In vacanza sto usando la stratoide di mia figlia che ha Radius 9,5" e manico sottile. Sto facendo una fatica bestia a fare gli accordi ed i barre. Devo dunque dedurre che la forma del manico incide molto ma molto di più rispetto al radius ????
Si certo, poi entri addirittura nella galassia degli offset
clapton, SRV e altri utilizzano manici con shape non canonici...
Ma anche il materiale, il tipo di verniciatura e via dicendo influisce tantissimo...
Io ad esempio tendo a trovarmi meglio con manici in nitro o non lucidi, tranne per le PRS..si vede che usano una vernice che con il mio sudore non mi da particolari problemi :-\
La forma del manico,che sia C,D,U o V credo incida parecchio sulla comodità ed in base anche alla conformazione fisica della mano.
Citazione di: Elliott il 18 Agosto, 2016, 06:09 PM
... la forma del manico incide molto ma molto di più rispetto al radius ????
Per me è così. Preferisco il manico cicciotto e mi trovo piuttosto male con manici sottili. Per contro radius diversi non mi creano grossissimi problemi, anche se preferisco evitare il 7,25.
3 settimane fa circa ero con un musicista professionista italiano conosciuto nell'ambito jazz-blues per far provare una mia chitarra e lui ha sfoderato la sua Gibson Les Paul R7 e Telecaster Nash.
Per feeling, ho sempre preferito i manici non estremamente cicciotti. Un paio di anni fa provai una Nocaster (se non ricordo male) e quasi non riuscivo a raggiungere il Mi basso...
Provai in un negozio anche la Gibson Les Paul Traditional '50 e '60 ... che dire... io mi trovo bene con i profili '60.
Il musicista in questione, invece, mi ha consigliato di usare chitarre dai manici importanti perché influisce positivamente sul suono generale. Sicuramente, con il tempo ci si abitua...
Citazione di: thebluesman il 19 Agosto, 2016, 12:07 AM
3 settimane fa circa ero con un musicista professionista italiano conosciuto nell'ambito jazz-blues per far provare una mia chitarra e lui ha sfoderato la sua Gibson Les Paul R7 e Telecaster Nash.
Per feeling, ho sempre preferito i manici non estremamente cicciotti. Un paio di anni fa provai una Nocaster (se non ricordo male) e quasi non riuscivo a raggiungere il Mi basso...
Provai in un negozio anche la Gibson Les Paul Traditional '50 e '60 ... che dire... io mi trovo bene con i profili '60.
Il musicista in questione, invece, mi ha consigliato di usare chitarre dai manici importanti perché influisce positivamente sul suono generale. Sicuramente, con il tempo ci si abitua...
A livello di sustain è tutto un'altro andare... Hai molto più legno...
Inviato con segnali di fumo. Nessuna chitarra è stata maltrattata per l'invio di questo post
Sara strano...leggere il parere di uno che conosce solo 3 accordi...ma dei 5 manici che ho,nessuno è uguale alo altro...spiegarsi il perché riesco a far certi accenni di genere musicale con un manico piuttosto che l altro....deduco che ogni chitarra con il suo manico....potrebbe essere usata per un genere piuttosto che un altro....diciamo che ti tira dentro di più.
...ho capito che mi serve cucciottello :-\
La 339 e la Tele '60€ hanno entrambe il manico cicciottino; il passaggio da una all'altra non è mai traumatico. Mi bastano 5 minuti per adattarmi al cambio scala.
Ho ripreso in mano la Strato di Alessia ed è stato un disastro :acci: manico sottile (profilo modern C) ed ho fatto una gran fatica fino a rinunciarvi.
Ps
Ho visto che la Stratocaster american standard ha il manico modern C. Vuol dire che ha un manico così sottile ???
EDIT
Il manico della strato di Alessia è C Shape; è quello della Tele '60 che è Modern C.
Ooookkei!
Profilo: C, D, Y e Z, ecc
Spessore: Grossi, snelli, deperiti, ecc
Tasti: piccoli, jumbo, jambo, ecc
Radius: 9, 7, 10, 1 2 3 stella
Capotasto: osso, plastica, uranio impoverito, ecc
e chi ne ha più ne metta!
Quali sono i vostri gusti e preferenze in merito ad una parte così fondamentale?
Modello chitarra e preferenza!
Telecaster:
Profilo: C
Spessore: Big!
Tasti: piccolini 6230
Radius: 7.25!
Capotasto: osso!!!
ma sono molto curioso di provare un bel Fat o boatneck con le stesse specifiche!
Credo ci siano diverse discussioni analoghe ::)
Citazione di: Elliott il 28 Aprile, 2018, 10:20 AM
Credo ci siano diverse discussioni analoghe ::)
:quoto:
Ne ho presa una a caso ..
Ragazzi scusatemi non avevo completamente visto questo argomento
Citazione di: kappajolly il 28 Aprile, 2018, 10:36 AM
Ragazzi scusatemi non avevo completamente visto questo argomento
Figurati.
Buon motivo per riportare in auge un argomento sempre attuale :mypleasure:
Citazione di: Elliott il 28 Aprile, 2018, 11:37 AM
Citazione di: kappajolly il 28 Aprile, 2018, 10:36 AM
Ragazzi scusatemi non avevo completamente visto questo argomento
Figurati.
Buon motivo per riportare in auge un argomento sempre attuale :mypleasure:
all'inizio pensa che, mentre andavo a vedere se c'erano risposte, avevo letto il titolo del tread nella pagina iniziale e ci ero rimasto malissimo, del tipo:"oh ho aperto un tread uguale nel momento più sbagliato possibile visto che già ce n'è uno fresco!" poi ho visto che l'ultima risposta risale al 2016 xD
Vorrei anche io dare un contributo a questa discussione visto che il 60% delle mie scelte sulle chitarre degli ultimi periodi si sono basate proprio su questo fattore dal quale ne ho tratto le mie personali opinioni.
Premetto che non ho delle dita lunghe alla Hendrix ma il palmo è abbastanza ampio.
Nella mia vita ho provato è suonato una bella quantità di manici ed ecco la mia lista.
Al primo posto metto il manico della fender american stratocaster che è un modern C con radius 9.5, tasti medium jumbo e scala 25.5, tastiera in palissandro retro in acero; il retro del manico ha vernice nitro e non lucida. E' il mio manico preferito per tutto, la scala più lunga agevola l'esecuzione degli accordi, tendo a strechare meglio le dita rispetto ad un manico a scala corta, comodissimo, bending più duro rispetto al manico Gibson ma molto preciso, a forza di allenarmi sulla fender arrivo anche a due toni e mezzo.
Secondo posto manico Gibson in acero con tastiera in palissandro, scala corta 24.75, tasti medium jumbo, manico slim stile anni 60'. Ancora mi ci devo abituare è veramente slim, tanto che con facilità mi aiuto con il pollice sulla tastiera, cosa che capita di rado sulla fender. Comodità inferiore al manico fender, bending talmente leggero che è difficile prendere la nota giusta senza un buon allenamento a dosare la forza. Lavori ancora in corso ma sento di promuoverlo senza però la lode. Suono comunque top, l'unione di acero e palissandro, manico incollato, più corpo in mogano donano un suono vintage/moderno eccellente.
Una volta ho provato un manico a V su una fender degli anni 70' con raggio sicuramente 7.25, poiché i bending dal XII tasto in su si smorzavano. Suonabilità nella norma, non ho trovato grosse difficoltà anzi la cosa che mi ha meravigliato era che prendevo con facilità gli accordi con il pollice alla Hendrix senza nessun pianto.
Arriviamo alle conclusioni finali con note su alcuni manici che non sceglierò più.
In prima posizione si piazza il manico delle PRS fascia economica, tutte sono Wide, chi Thin chi Fat. Ovviamente io scelsi Thin. Prima impressione molto positiva, ma dopo una settimana mi accorsi di un movimento strano che facevo e che veniva smorzato proprio dal fatto che il manico è più largo. Il pollice aveva fatica ad aggrapparsi quel poco sulla parte in alto del manico, sesta corda. Io non mi accorgevo di farlo, quindi inclinai di molto l'angolazione del polso per sopperire. Risultato tendinite acuta! Da quel momento devo fare attenzione a non esagerare a freddo se no sono dolori.
Manico a D slim, che poi tanto slim non lo è, lo si trova sulle Epiphone Les Paul ed Sg. Questo è verniciato e dopo un po' ti si attacca la mano specie d'estate. Noto una certa difficoltà e durezza nel suonarlo, nulla di esaltante voto 6.
Infine ho notato che un manico cicciotto mi rilassa molto la mano e quasi non faccio fatica a suonare, inoltre la mano la sento più salda e sicura ma di contro certe scale devo allargare le dita in maniera molto esagerata. Ma pensandoci è un altro aspetto da valutare in futuro!
Chi ha provato per telecaster il manico Fat o Boatneck mi può dire le proprie impressioni? così per parlarne, capisco che è una cosa soggettiva
Ricordo che provai una tele CS ultra Relic con un manico che era una mazza da baseball.
Un suono davvero grosso ma il manico, dopo una mezz'oretta, lo era di più. :sweat:
Non so se ho mai provato un boat, non credo... i manici grossi sono i miei preferiti e ne ho provati e amati sia a C che a U. Più grossi sono, meglio è. Tra i più grossi provati , quello della Telecaster Thinline. Per quanto riguarda la Stratocaster, ha un bel manico ciccio la SRV. Tra le Gibson, la SG.
Poi molte semiacustiche, che in genere hanno il manico bello grosso.
oh molto interessante anche il fatto del suono! parliamo di attacco? sustain?
ma il manico U sarebbe un classico Fat?
Citazione di: kappajolly il 28 Aprile, 2018, 06:20 PM
oh molto interessante anche il fatto del suono! parliamo di attacco? sustain?
ma il manico U sarebbe un classico Fat?
Non so se la U sia la stessa cosa di 'fat'...
Per il suono, non credo proprio che lo spessore o il profilo del manico abbia alcuna influenza...
Secondo me il manico influisce in maniera importante. :-\
Citazione di: Max Maz il 29 Aprile, 2018, 01:42 AM
Secondo me il manico influisce in maniera importante. :-\
c'era un bel video su YouTube in giapponese dove facevano risuonare passo passo vari manici man mano sempre più assottigliati
Citazione di: Vu-meter il 28 Aprile, 2018, 08:52 PM
Per il suono, non credo proprio che lo spessore o il profilo del manico abbia alcuna influenza...
Devo dissentire... :hey_hey:
In realtà il manico è proprio la parte dello strumento a corpo solido che ha maggiore influenza sul suono, dal momento che conserva maggiore elasticità ed ha quindi maggiori probabailità di interferire (in modo e percentuale diversa da frequenza a frequenza e da manico a manico) con la vibrazione delle corde...
Spessore, peso e stabilità (ovviamente mi riferisco al complesso manico+truss rod+tastiera+capotasto+paletta+meccaniche) sono elementi che influenzano la corda che vibra, per l'esattezza sottraendole energia a qualunque frequenza alla quale il manico perda rigidità iniziando a "risuonare"... ::)
Ma va ?! Non lo avrei mai pensato ... :-\
Ho notato che nel tuo elenco manca il ponte. È voluto o è una dimenticanza ?
Citazione di: Vu-meter il 29 Aprile, 2018, 08:44 PM
Ma va ?! Non lo avrei mai pensato ... :-\
Ho notato che nel tuo elenco manca il ponte. È voluto o è una dimenticanza ?
Il funzionamento della chitarra a corpo solido è tutto basato sull'abbattimento delle risonanze al fine di lasciare il massimo dell'energia alle corde, unico elemento "attivo" dell'intero strumento e uniche in grado di far generare un segnale ai pickup.
Siccome i materiali organici come il legno non sono in grado di assicurare al 100% l'assenza di interazione parliamo di "influenza" del legno... Tale influenza si misura in ogni porzione dello spettro coinvolto in modo inversamente proporzionale alla rigidità. Dove viene a meno la rigidità iniziano le risonanze e le interazioni: parliamo di influenze moderate, non macroscopiche, comunque in grado di "colorare" in qualche modo il segnale generato dai pickup.
Il ponte è installato sul corpo, l'elemento più rigido (e pertanto meno influente), per cui contribuisce meno, pur essendo un punto di appoggio delle corde. Ha un apporto maggiore, naturalmente, quando è basculante, come nella strato, piuttosto che quando è fisso come nella Les Paul... ::)
E' un manicomio senza un manico! :laughing:
A parte gli scherzi, grazie Luvi, ho imparato ed approfondito cose nuove.
Mi unisco anche io al gruppo di chi sostiene che il manico è una parte fondamentale della chitarra che influenza di molto il suono.
Una ventina di giorni addietro ero dal mio liutaio che aveva avuto la fortuna di rilevare dei legni di un suo collega, ormai in "pensione", questi legni erano tenuti benissimo e si erano "invecchiati" in maniera naturale, alcuni anche per più di cinquanta anni.
Facendola breve mi ha fatto sentire il suono di alcune tastiere, dal brasiliano al mogano al vero palissandro, sembravano parti di xilofoni in legno. Uscivano note/frequenze quando venivano colpiti. Immaginate combinati con tutto il resto che compone un manico.
per farla breve:
gibson o qual si voglia chitarra set neck con manico mogano/pallissandro : sustain tendente all'infinito
fender, manico bolt-on in acero: ...........
Citazione di: marcpag il 30 Aprile, 2018, 12:16 AM
Facendola breve mi ha fatto sentire il suono di alcune tastiere, dal brasiliano al mogano al vero palissandro, sembravano parti di xilofoni in legno. Uscivano note/frequenze quando venivano colpiti. Immaginate combinati con tutto il resto che compone un manico.
Lo so, i liutai si fregiano spesso di questa qualità dei legni che scelgono.
Eppure tali caratteristiche, che sono senz'altro di pregio e assai utili in campo acustico, non lo sono altrettanto nel campo delle solidbody per le ragioni che ho esposto sopra.
Negli strumenti a corpo solido l'intenzione del progetto non è quella di creare belle o brutte risonanze, bensì di abbatterle pressoché del tutto, lasciando il più possibile intatta l'energia di vibrazione delle corde (la chitarra acustica è un sistema attivo che amplifica il suono pompando aria con la tavola armonica, mentre la solidbody è completamente passiva, cioè lavora " a perdere" e genera il suono trasformando le variazioni di un campo magnetico in un segnale elettrico)...
Tra l'altro la frequenza di risonanza acustica del singolo elemento ligneo è destinata a subire smorzamenti ed alterazioni pesantissime una volta che tale elemento sia assemblato assieme agli altri, spostandosi nello spettro, potenziandosi o annullandosi in maniera del tutto imprevedibile fino a costruzione ultimata! :noway:
Fortunosamente, quando razionalità e buon senso non sempre trovano terreno fertile, ci arriva in aiuto la fisica che lo si voglia o no: così gli strumenti solidbody finiscono col funzionare lo stesso, nonostante le scelte dei materiali destinati alla loro costruzione rispondano a volte a criteri perfino antitetici a quelli realmente utili!! :sarcastic:
Lo dimostrano del resto ampiamente le produzioni dei grandi costruttori seriali che hanno fatto la storia ed hanno scritto le regole, quasi sempre dettate da motivi di facile reperibilità e basso costo dei materiali piuttosto che da ragionamenti di carattere liuteristico! :occhiolino:
Quoto Luvi parola per parola. Tra l'altro a proposito delle mille paranoie sui legni delle tastiere basta leggere la storia della Fender per scoprire il motivo per cui iniziarono a fare tastiere in palissandro.
Nessun motivo sonoro o esoterico, semplicemente sulle TV in bianco e nero la tastiera in palissandro risaltava meglio :D
Citazione di: luvi il 29 Aprile, 2018, 11:32 PM
Citazione di: Vu-meter il 29 Aprile, 2018, 08:44 PM
Ma va ?! Non lo avrei mai pensato ... :-\
Ho notato che nel tuo elenco manca il ponte. È voluto o è una dimenticanza ?
Il funzionamento della chitarra a corpo solido è tutto basato sull'abbattimento delle risonanze al fine di lasciare il massimo dell'energia alle corde, unico elemento "attivo" dell'intero strumento e uniche in grado di far generare un segnale ai pickup.
Siccome i materiali organici come il legno non sono in grado di assicurare al 100% l'assenza di interazione parliamo di "influenza" del legno... Tale influenza si misura in ogni porzione dello spettro coinvolto in modo inversamente proporzionale alla rigidità. Dove viene a meno la rigidità iniziano le risonanze e le interazioni: parliamo di influenze moderate, non macroscopiche, comunque in grado di "colorare" in qualche modo il segnale generato dai pickup.
Il ponte è installato sul corpo, l'elemento più rigido (e pertanto meno influente), per cui contribuisce meno, pur essendo un punto di appoggio delle corde. Ha un apporto maggiore, naturalmente, quando è basculante, come nella strato, piuttosto che quando è fisso come nella Les Paul... ::)
A rigor di logica quindi, i manici più robusti dovrebbero essere "migliori" , ho capito bene ?
Citazione di: Aleter il 30 Aprile, 2018, 10:49 AM
Quoto Luvi parola per parola. Tra l'altro a proposito delle mille paranoie sui legni delle tastiere basta leggere la storia della Fender per scoprire il motivo per cui iniziarono a fare tastiere in palissandro.
Nessun motivo sonoro o esoterico, semplicemente sulle TV in bianco e nero la tastiera in palissandro risaltava meglio :D
Assolutamente, sì.
In quel periodo avevano acquistato tanto palissandro da tastiera da non rendere più disponibile a catalogo il manico tutto acero in pezzo unico!! :lol:
Chi volesse la tastiera in acero doveva richiederla come "custom order" ed essa veniva incollata al posto di quella in palissandro (come succede oggi nelle produzioni economiche di provenienza orientale), dato che i manici erano prodotti soltanto in quel modo... in seguito, le proteste reiterate dei "puristi" che ritenevano inaccettabile il manico con la tastiera in acero riportata (di nuovo ragioni di marketing, dunque, nulla a che fare con la resa degli strumenti) indussero l'azienda a tornare sui propri passi.
Un po' la stessa cosa che successe con le Gibson Les Paul di fine anni '60: costruite al risparmio con il corpo in sandwich di mogano/ontano/mogano (il famoso "pancake") ed il manico in tre pezzi furono subito disprezzate da molti chitarristi che si mostravano diffidenti ad acquistarle e per questo abbandonate di lì a poco dalla casa madre per tornare alla vecchia costruzione in pezzo unico di mogano: oggi quegli strumenti sono oggetto di culto nel mercato vintage, molti musicisti ne vengono in possesso pagandole cifre importanti e le usano professionalmente vantandosene. In ogni caso, chiunque ne provi una difficlmente non ne decanta sperticatamente le lodi... :yeepy:
Citazione di: Vu-meter il 30 Aprile, 2018, 11:05 AM
A rigor di logica quindi, i manici più robusti dovrebbero essere "migliori" , ho capito bene ?
Esatto!!
La rigidità di un manico è una caratteristica vincente. Sempre!
Essa non dipende però soltanto dallo spessore del manico, è una proprietà del legno utilizzato: qualità dell'essenza, tipo di taglio e di stagionatura la determinano per lo più. ::)
Citazione di: luvi il 30 Aprile, 2018, 11:23 AM
Citazione di: Vu-meter il 30 Aprile, 2018, 11:05 AM
A rigor di logica quindi, i manici più robusti dovrebbero essere "migliori" , ho capito bene ?
Esatto!!
La rigidità di un manico è una caratteristica vincente. Sempre!
Essa non dipende però soltanto dallo spessore del manico, è una proprietà del legno utilizzato: qualità dell'essenza, tipo di taglio e di stagionatura la determinano per lo più. ::)
Tutto chiaro, grazie. :thanks: :thanks: :thanks:
Questo topic andrebbe unito a quelli sull'influenza del legno nelle solid body.. :reallygood:
Tanto per dare ragione al Dottr. Luvi, mi sono imbattuto in questo video interessante ... in alcuni casi, la differenza è proprio tanta !!
Per i frettolosi : gli amici orientali partono da un manico grossissimo, poi , a mano a mano, lo assottigliano e registrano ...
Do guitar sounds change by how thick the neck is? - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=QeNjwh_K5XI)
Citazione di: luvi il 30 Aprile, 2018, 11:23 AM
Citazione di: Vu-meter il 30 Aprile, 2018, 11:05 AM
A rigor di logica quindi, i manici più robusti dovrebbero essere "migliori" , ho capito bene ?
Esatto!!
La rigidità di un manico è una caratteristica vincente. Sempre!
Essa non dipende però soltanto dallo spessore del manico, è una proprietà del legno utilizzato: qualità dell'essenza, tipo di taglio e di stagionatura la determinano per lo più. ::)
Attenzione, qui parla di rigidità, che non necessariamente corrisponde a grossezza.. :-\
Citazione di: Santano il 20 Maggio, 2018, 09:15 PM
Attenzione, qui parla di rigidità, che non necessariamente corrisponde a grossezza.. :-\
Si, hai ragione.
Un manico molto sottile difficilmente risulta molto rigido anche se il legno è di buona qualità. Oltre al legno particolartmente denso e stabile possono aiutare una tastiera in ebano o in materiali sintetici.
Un manico molto spesso tende di suo ad essere più rigido, ma se il legno non è di qualità non riesce comunque ad esserlo in misura soddisfacente e soprattutto non in eguale misura nell'intero spettro delle frequenze utili... ::)
Va bè, come siamo fiscali ... il video era interessante .. :P
Citazione di: Vu-meter il 21 Maggio, 2018, 11:30 AM
Va bè, come siamo fiscali ... il video era interessante .. :P
... e resta tale! :reallygood:
Buongiorno a tutti.
Riprendo questo topic piuttosto datato per fare una domanda da novizio, che di sicuro confermerà quanto il dubbio relativo alla mia inadeguatezza riguardo al mondo della chitarra abbia ragione d'essere.
Di fatto, ho notato che trovo particolarmente confortevole il manico della chitarra classica.
Non mi riferisco solo alla morbidezza delle corde in nylon, ma proprio ad una questione di forma del manico e di dimensioni dei tasti.
Ricavo le conclusioni sulla mia percezione di maggiore comodità anche dal fatto che il passaggio da una zona all'altra del manico sull'elettrica, che di norma mi richiede un'occhiata sulla tastiera, risulta invece immediatamente misurabile sulla chitarra classica.
Quindi, la domanda che mi sono fatto è questa: quale potrebbe essere un modello di chitarra elettrica che rispecchia almeno in parte le caratteristiche del manico di una chitarra classica?
Moreno, la mia è più un'ipotesi che una risposta a colpo sicuro, se non altro perché non imbraccio una chitarra classica da decenni, anche se ne ho ancora qualche ricordo.
I manici delle chitarre degli anni 50 sono molto più grossi di quelli sviluppati in seguito. Le Tele 51-52, le semiacustiche ES del 58, le Les Paul dal 54 al 59, la SG '64 (la SG va controcorrente: le 61 sono molto più sottili, mentre la 64 è come le LP 59 circa) e le Strato 54-56 hanno manici grossi, spesso grossissimi a paragone con gli standard moderni.
Joe Perry, Slash, Richie Kotzen, Jeff Beck hanno una passione appunto per questi modelli.
Per una questione anche di scala dello strumento, direi quindi quelle Gibson che ho menzionato (e ovviamente tutte le "imitazioni").
Oggi ovviamente bisogna stare più attenti perché tante riedizioni prevedono modifiche rispetto ai modelli originali, bisogna sempre verificare caso per caso prima di acquistare.
Ahimé non ho alcuna memoria dei tasti di una chitarra classica, quindi da questo punto di vista non so dire nulla.
Grazie Rob.
Per darti un'idea, la Classica economica di mia figlia, con cui mi trovo molto bene, ha una larghezza al capotasto di circa 51 mm, contro i 42 mm circa dell'Acustica e della Lespauloide.
Il profilo direi che è un "D".
Dubito che tra le chitarre attualmente in commercio ce ne siano con queste caratteristiche.
Sul profilo non mi ci fisserei tanto, credo, perché oggi c'è una enorme varietà: due manici possono essere C ma risultare del tutto differenti: un modern C è moolto differente da un large C. E persino due large C possono risultare differenti per spessore.
Così come un D moderno non ci ricorderà per niente il D di una classica.
Andrei al negozio e chiederei di prendere in mano chitarre stile Gibson anni 50.
Parliamo di manici che possono anche avere uno spessore di un pollice al primo tasto. Una roba impegnativa (come era pure il manico della 51-52 Tele e della originale Strato 54) con cui potresti ritrovarti.
Sicuramente Vu avrà da consigliarti perché gli piacciono i manici grossi.
Citazione di: Moreno Viola il 26 Gennaio, 2025, 01:27 PMGrazie Rob.
Per darti un'idea, la Classica economica di mia figlia, con cui mi trovo molto bene, ha una larghezza al capotasto di circa 51 mm, contro i 42 mm circa dell'Acustica e della Lespauloide.
Il profilo direi che è un "D".
Dubito che tra le chitarre attualmente in commercio ce ne siano con queste caratteristiche.
Se parliamo di larghezza del capotasto, nella classica deve necessariamente maggiore a causa del differente spessore delle corde, che nei cantini é (a occhio) più o meno tripla rispetto a quelle di metallo di un'acustica o un elettrica. Ne consegue che, per evitare di toccare accidentalmente le corde adiacenti a quella che si sta suonando, queste debbano essere più distanziate. Sull'elettrica, non essendoci questa esigenza, si tende a fare manici più stretti, che facilitino la suonabilità, ma ci sono anche modelli con manici più larghi, penso ad esempio al "wide fat" delle PRS che, oltre ad essere bello spesso, ha una larghezza al capotasto superiore a quella standard (credo 48mm).
Riguardo lo spessore, ti sono già stati elencati un po' di modelli in cui é più spesso, ed anche in questo caso immagino che il notevole spessore nelle chitarre classiche abbia una motivazione pratica: non essendoci solitamente un truss rod (con le corde in nylon non é indispensabile), per mantenere più stabile il manico é bene che non sia troppo sottile.
Ciao Moreno, qualche anno fa feci la stessa identica domanda a Tomassone e lui mi rispose che non esisteva elettrica che avesse la tastiera larga come quella di una classica.
È passato del tempo e oggi non saprei, ma fatto salvo una produzione ridotta tipo liutaio, credo sia ancora impensabile.