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Tant'è...

Aperto da Elliott, 02 Febbraio, 2020, 04:45 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Elliott

Milano, centro
Trio di strada basso + batteria + chitarra.

Suonano (bene) behind the veil di Beck, Full moon si Santana ed un pezzo ambient molto bello che non ho riconosciuro. (poca) gente che si ferma, pochi istanti e prosegue. Poi, smoke on the water e Jump eh si...capannello di gente che si infoltisce staziona ed aspetta la successiva (che non conosco e non impressiona). Il capannello comunque è sempre folto e non si muove. Aspetta altre jump e smoke on the water.

Insomma...questo è  :etvoila:

fangetto

Tant'è... che mi hai fatto dare il via a Made in Japan.... :reallygood:


robland

Io passo sempre davanti a gruppi che suonano nelle piazze. Una volta c'era persino un tenore e poi un'arpista!
Quando i gruppi eseguono Another brick in the wall o Shine on you ecc. si forma sempre un nutritissimo capannello di entusiasti. Seguono tutto il brano, assolo e tutto. Solo i turisti stranieri, però.

Negli anni creai due band che avevano proprio lo scopo di portare avanti brani rock meno noti ma che comunque reggessero una serata live. Ci sono locali in cui è andata a gonfie vele e altri in cui è stata più una performance standard.
Col gruppo attuale, a Natale ci siamo inseriti in una rassegna di altre band. Gli altri hanno eseguito cose tipo Cocaine, Smoke on the water, ma neanche preparate: era più una jam. Noi invece siamo arrivati preparatissimi con Tunnel of love, Down to the waterline e So far away. Per il pubblico abbiamo eseguito Sultans of swing. Stop.
È andata egregiamente. In scaletta bisogna sempre infilare qualcosa come esca. Mi ricordo i vari "brani esca" con le varie band: Should I stay or should I go, Rebel rebel, Roadhouse blues, Trouble (Coldplay), persino qualche Ligabue.

Elliott

Citazione di: robland il 02 Febbraio, 2020, 06:32 PM
Solo i turisti stranieri, però.


Vero.
Lo avevo scritto e poi cancellato per timore di essere frainteso o che fosse solo una mia percezione

Vu-meter

Tant'è.. ma è comunque una cosa triste.

Ma d'altro canto, hanno esperimenti perfino con delle star del panorama musicale, truccandole (a volte nemmeno quello) e mettendole a suonare in strada e nessuno le guardava di striscio. Poi salivano su un palco in uno stadio e la gente li acclamava in stile divinità.
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robland

Ho notato che i turisti stranieri sono più avvezzi ai live nei locali. Cioè, gli italiani (in generale) li trovo più partecipativi se ci sta l'artista famoso che loro riconoscono come artista famoso appunto. Mentre il turista straniero medio vuole il brano, pure se glielo esegue pinco pallino. Frequentavo un locale a Firenze in centro pieno di turisti ogni giorno. Una sera ho suonato anch'io lì e non riuscivamo a smettere perché ogni volta molti turisti venivano quasi fin sul palco a chiedere di continuare a suonare, con un entusiasmo che ci lusingava (ma lo facevano spesso con tante band) anche se a volte non si capiva dove finiva l'entusiasmo e dove iniziava la minaccia: sembrava che se ci fossimo fermati ci avrebbero pestato.

robland

Secondo me comunque per un live che possa attirare, un live ideale (a prescindere quindi se sia realistico e realizzabile)  è necessario disporre di:
Palco di dimensione medio-grandi.
Luci, tante luci, ottime luci, possibilmente strobo.
Possibilmente un video proiettato sul muro dietro la band.
Gente che non è venuta solo per cenare e conservare.
Un tizio al mixer che sappia il fatto suo e un ottimo impianto audio.

Allora trattasi di musica live dove guardano la band anche se non è famosa. Bisogna offrirgli - al pubblico intendo - un pacchetto in cui la musica sia l'ingrediente principale ma non unico. È come se il pubblico abbia bisogno di un aiuto visivo, perché lo stimolo sonoro pare niente affatto sufficiente, soprattutto se di bassa qualità. Cioè, la musica va nel vero senso della parola amplificata, sennò non arriva.

Se poi fai jazz o fusion, ci vuole un locale apposito, dove chi entra è venuto apposta per il jazz o la fusion. Sennò il pubblico lo uccidi di noia. Come per la classica.


mimmocrazyforguitar

Citazione di: robland il 02 Febbraio, 2020, 06:32 PM
Io passo sempre davanti a gruppi che suonano nelle piazze. Una volta c'era persino un tenore e poi un'arpista!
Quando i gruppi eseguono Another brick in the wall o Shine on you ecc. si forma sempre un nutritissimo capannello di entusiasti. Seguono tutto il brano, assolo e tutto. Solo i turisti stranieri, però.

Negli anni creai due band che avevano proprio lo scopo di portare avanti brani rock meno noti ma che comunque reggessero una serata live. Ci sono locali in cui è andata a gonfie vele e altri in cui è stata più una performance standard.
Col gruppo attuale, a Natale ci siamo inseriti in una rassegna di altre band. Gli altri hanno eseguito cose tipo Cocaine, Smoke on the water, ma neanche preparate: era più una jam. Noi invece siamo arrivati preparatissimi con Tunnel of love, Down to the waterline e So far away. Per il pubblico abbiamo eseguito Sultans of swing. Stop.
È andata egregiamente. In scaletta bisogna sempre infilare qualcosa come esca. Mi ricordo i vari "brani esca" con le varie band: Should I stay or should I go, Rebel rebel, Roadhouse blues, Trouble (Coldplay), persino qualche Ligabue.
Io a dirla tutta ho sempre detestato l'idea di suonare nei locali sempre e solo pezzi famosi, invece di pezzi meno conosciuti, più ricercati o pezzi propri :angry2: :angry2:
A voi è andata bene, amo le band storiche come Deep Purple, Pink Floyd etc... etc....  e le suonerei anche un milione di volte. Tempo fà avevo un progetto con un mio amico di formare un duo chitarra e batteria, avevamo in mente di suonare pezzi metal famosi (system of a down, drowning pool, metallica) e infatti avevamo già preparato la scaletta. Ora questo mio amico batterista è una vera propria bestia (suona fin da quando aveva 5 anni), infatti avremmo potuto fare roba pazzesca, tipo passare da fare gipsy/blues jazz a fare power/thrash/black metal :laughing: :laughing: :laughing:
L'unico suo difetto è quello di pensare sempre ai soldi, infatti poi mi propone che se avessimo voluto guadagnare di più avremmo dovuto fare pezzi di gigi d'alessio, laura pausini o addirittura nino d'angelo...  :cry2: e da lì il nostro progetto andò a quel paese. Volendo avrei potuto benissimo anche farli quei pezzi però.... non ne avevo voglia, sono artisti che non mi piacciono e anche se mi sarei messo gli avrei suonati male proprio perché appunto non mi piacciono. Non so se sia stata la mentalità di conservatorio a spingere il mo amico a ragionare sempre e solo in termini di soldi (difatti per colpa del suo carattere si ritrova a sempre a suonare da solo, ha suonato solo in un paio di cover band di Vasco rossi), non avete neanche idea di quante volte i miei genitori mi abbiano ripetuto la fatidica frase"sei bravo a suonare, ma perché non fai pezzi che piacciono a tutti? Tipo la neomelodica italiana? " e li mi arrabbio tantissimo  :lol: ma qui credo di andare OT..
Ricordati che la musica risiede nascosta nella tua anima...

robland

Mimmo, ricordo ancora una sera in cui passammo ore in sala prove per affinare la scaletta. Arrivai a casa affamato (avevo sui 25 anni, bei tempi) e mi sedetti a tavola per la cena. In TV c'era una trasmissione non so se di Baglioni o Morandi o D'Alessio, e in quel momento iniziò Un cuore matto con Little Tony. Ricordo mio padre che mi disse: ecco, questa è la musica seria, voi questa dovreste suonare!
:laughing:

Il fatto è che ogni persona ritiene riconoscibili un tot numero di brani. Quel tot è un numero bassissimo, mediamente. E se consideriamo quanti sono disposti all'ascolto di una novità, la percentuale scende sempre di più. A meno che il contesto non sia costruito in grande stile per le novità e arricchito di intrattenimento  (Sanremo).
Se poi consideriamo tre handicap in fila (1- numero basso di brani conosciuti ergo cultura musicale bassa, 2- ineducazione all'ascolto musicale di novità, ergo cultura musicale compromessa e 3- differenze generazionali, per cui i generi che andavano per la maggiore anche nel mainstream, oggi non vanno per la maggiore), addio.

mimmocrazyforguitar

Citazione di: robland il 02 Febbraio, 2020, 07:29 PM
Allora trattasi di musica live dove guardano la band anche se non è famosa. Bisogna offrirgli - al pubblico intendo - un pacchetto in cui la musica sia l'ingrediente principale ma non unico. È come se il pubblico abbia bisogno di un aiuto visivo, perché lo stimolo sonoro pare niente affatto sufficiente, soprattutto se di bassa qualità. Cioè, la musica va nel vero senso della parola amplificata, sennò non arriva.

Se poi fai jazz o fusion, ci vuole un locale apposito, dove chi entra è venuto apposta per il jazz o la fusion. Sennò il pubblico lo uccidi di noia. Come per la classica.
Ecco credo che la risposta  al problema sia questa.. :laughing: :laughing: :laughing:
Ricordati che la musica risiede nascosta nella tua anima...

Max Maz

Purtroppo oltre a non essere particolarmente colti a livello di biblioteca musicale siamo anche un popolo poco curioso.
Risultato scalette tutte simili pena  deserto.
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


johnny

Citazione di: Max Maz il 02 Febbraio, 2020, 08:42 PM
Purtroppo oltre a non essere particolarmente colti a livello di biblioteca musicale siamo anche un popolo poco curioso.
Risultato scalette tutte simili pena  deserto.
Non è che siamo poco colti o poco curiosi. È che siamo stati vittime delle "cattive abitudini" create dal commercio musicale italiano che ancora ci portiamo dietro. Mi spiego meglio.
Per decenni (da sempre) in Italia sono state imposte dal mercato discografico le linee guida che radio, tv, ecc. erano costrette a seguire. Quindi i soliti, e prescelti, gruppi e cantanti italiani che ci portiamo dietro dagli anni 60, le solite 10-20 canzoni straniere. Stop. Nient'altro. E di questo ne rispondono tutte le generazioni fino a quelle degli anni 80.
Però l'arrivo massiccio di internet ha dato il via alla svolta, spalancando le porte alla libertà di scelta musicale e al conseguente arricchimento della propria biblioteca musicale.
Quindi non mi meraviglio se mio zio (cosa vera) conosce i Pink Floyd e non conosce band storiche, che all'estero hanno lo stesso appeal dei Pink F., come gli ACDC (sicuramente maggiore dei pink floyd) o i Motörhead. Solo che secondo molti italiani  i pink floyd sono insuperabili... ma questo perché all'epoca mandavano in onda solo loro. Cattive abitudini..
"Home is in here [toccando le tempie]. Where you live is just a geographical preference." Lemmy Kilmister.


mimmocrazyforguitar

Citazione di: johnny il 03 Febbraio, 2020, 12:37 AM
Citazione di: Max Maz il 02 Febbraio, 2020, 08:42 PM
Purtroppo oltre a non essere particolarmente colti a livello di biblioteca musicale siamo anche un popolo poco curioso.
Risultato scalette tutte simili pena  deserto.
Non è che siamo poco colti o poco curiosi. È che siamo stati vittime delle "cattive abitudini" create dal commercio musicale italiano che ancora ci portiamo dietro. Mi spiego meglio.
Per decenni (da sempre) in Italia sono state imposte dal mercato discografico le linee guida che radio, tv, ecc. erano costrette a seguire. Quindi i soliti, e prescelti, gruppi e cantanti italiani che ci portiamo dietro dagli anni 60, le solite 10-20 canzoni straniere. Stop. Nient'altro. E di questo ne rispondono tutte le generazioni fino a quelle degli anni 80.
Però l'arrivo massiccio di internet ha dato il via alla svolta, spalancando le porte alla libertà di scelta musicale e al conseguente arricchimento della propria biblioteca musicale.
Quindi non mi meraviglio se mio zio (cosa vera) conosce i Pink Floyd e non conosce band storiche, che all'estero hanno lo stesso appeal dei Pink F., come gli ACDC (sicuramente maggiore dei pink floyd) o i Motörhead. Solo che secondo molti italiani  i pink floyd sono insuperabili... ma questo perché all'epoca mandavano in onda solo loro. Cattive abitudini..
:quotonemegagalattico:
Ricordati che la musica risiede nascosta nella tua anima...


Elliott

Citazione di: johnny il 03 Febbraio, 2020, 12:37 AM
Solo che secondo molti italiani  i pink floyd sono insuperabili... ma questo perché all'epoca mandavano in onda solo loro. Cattive abitudini..

Mah
I Pink Floyd hanno mededima consideraziobe a livello globale, non solo in Italia. Esattamente come i Led Zeppelin e Jimi Hendrix.
Le cattive abitudini non c'entrano perchè gli anni 70 ed 80 sono stati anni floridissimi dal punto di vista dei concerti in Italia e chiunque amasse il rock, conosceva tutto il catalogo. Se tuo zio conosce i Pink Floyd e non gli AcDc (più appeal dei Pink Floyd? ???) è semplicemente perché è un ascoltatore passivo e quando passavano gli AcDc abbassava il volume o cambiava stazione. Non so quanti anni tu abbia ma, credo tu sia giovanissimo, dal messaggio. Negli anni 70 ed 80 le radio nazionali praticamente non edistevano ed i dj erano ragazzi come noi che conquistavano uno spazio in radio e di portavano i dischi da casa. Non vi erano dettami, programmazioni imposte dalle case didcografiche. Non esistevano i singoli imposti, ciascuno metteva il pezzo che desiderava.
Inoltre, fino agli anni 90 c'era il servizio di leva e quello, era un luogo di cobdividione e spaccio musica ineguagliabile.
Io, tutto il catalogo 70's ed 80's lo scoprii proprio tra  radio ed ore in camerata

Sono sicuro che se invece di Smoke on the water avessero suonato Dancing Queen degli Abba, YMCA, Wonderful world, Hey Jude, thriller, la isla bonita o Hallelujah, magari con individualità differenti a seconda del genere, il risultato sarebbe stato il medesimo. Quello che evidenziavo è proprio che i brani iconici, hanno sull'ascoltatore quel richiamo irresistibile (presente!!!), qualunque sia la cultura dell'ascoltatore.
Che poi, quei brani che ogni chitarrista si affretta a snobbare, perché di cultura superiore, sono proprio quelli con cui gran parte hanno cominciato a suonare  :etvoila:

Max Maz

Citazione di: johnny il 03 Febbraio, 2020, 12:37 AM
Non è che siamo poco colti o poco curiosi. È che siamo stati vittime delle "cattive abitudini" create dal commercio musicale italiano che ancora ci portiamo dietro.

Non è mai colpa degli altri johnny.
In fotografia accade la stessa cosa.

La responsabilità è soggettiva.
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


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