Milano, centro
Trio di strada basso + batteria + chitarra.
Suonano (bene) behind the veil di Beck, Full moon si Santana ed un pezzo ambient molto bello che non ho riconosciuro. (poca) gente che si ferma, pochi istanti e prosegue. Poi, smoke on the water e Jump eh si...capannello di gente che si infoltisce staziona ed aspetta la successiva (che non conosco e non impressiona). Il capannello comunque è sempre folto e non si muove. Aspetta altre jump e smoke on the water.
Insomma...questo è :etvoila:
Tant'è... che mi hai fatto dare il via a Made in Japan.... :reallygood:
Io passo sempre davanti a gruppi che suonano nelle piazze. Una volta c'era persino un tenore e poi un'arpista!
Quando i gruppi eseguono Another brick in the wall o Shine on you ecc. si forma sempre un nutritissimo capannello di entusiasti. Seguono tutto il brano, assolo e tutto. Solo i turisti stranieri, però.
Negli anni creai due band che avevano proprio lo scopo di portare avanti brani rock meno noti ma che comunque reggessero una serata live. Ci sono locali in cui è andata a gonfie vele e altri in cui è stata più una performance standard.
Col gruppo attuale, a Natale ci siamo inseriti in una rassegna di altre band. Gli altri hanno eseguito cose tipo Cocaine, Smoke on the water, ma neanche preparate: era più una jam. Noi invece siamo arrivati preparatissimi con Tunnel of love, Down to the waterline e So far away. Per il pubblico abbiamo eseguito Sultans of swing. Stop.
È andata egregiamente. In scaletta bisogna sempre infilare qualcosa come esca. Mi ricordo i vari "brani esca" con le varie band: Should I stay or should I go, Rebel rebel, Roadhouse blues, Trouble (Coldplay), persino qualche Ligabue.
Citazione di: robland il 02 Febbraio, 2020, 06:32 PM
Solo i turisti stranieri, però.
Vero.
Lo avevo scritto e poi cancellato per timore di essere frainteso o che fosse solo una mia percezione
Tant'è.. ma è comunque una cosa triste.
Ma d'altro canto, hanno esperimenti perfino con delle star del panorama musicale, truccandole (a volte nemmeno quello) e mettendole a suonare in strada e nessuno le guardava di striscio. Poi salivano su un palco in uno stadio e la gente li acclamava in stile divinità.
Ho notato che i turisti stranieri sono più avvezzi ai live nei locali. Cioè, gli italiani (in generale) li trovo più partecipativi se ci sta l'artista famoso che loro riconoscono come artista famoso appunto. Mentre il turista straniero medio vuole il brano, pure se glielo esegue pinco pallino. Frequentavo un locale a Firenze in centro pieno di turisti ogni giorno. Una sera ho suonato anch'io lì e non riuscivamo a smettere perché ogni volta molti turisti venivano quasi fin sul palco a chiedere di continuare a suonare, con un entusiasmo che ci lusingava (ma lo facevano spesso con tante band) anche se a volte non si capiva dove finiva l'entusiasmo e dove iniziava la minaccia: sembrava che se ci fossimo fermati ci avrebbero pestato.
Secondo me comunque per un live che possa attirare, un live ideale (a prescindere quindi se sia realistico e realizzabile) è necessario disporre di:
Palco di dimensione medio-grandi.
Luci, tante luci, ottime luci, possibilmente strobo.
Possibilmente un video proiettato sul muro dietro la band.
Gente che non è venuta solo per cenare e conservare.
Un tizio al mixer che sappia il fatto suo e un ottimo impianto audio.
Allora trattasi di musica live dove guardano la band anche se non è famosa. Bisogna offrirgli - al pubblico intendo - un pacchetto in cui la musica sia l'ingrediente principale ma non unico. È come se il pubblico abbia bisogno di un aiuto visivo, perché lo stimolo sonoro pare niente affatto sufficiente, soprattutto se di bassa qualità. Cioè, la musica va nel vero senso della parola amplificata, sennò non arriva.
Se poi fai jazz o fusion, ci vuole un locale apposito, dove chi entra è venuto apposta per il jazz o la fusion. Sennò il pubblico lo uccidi di noia. Come per la classica.
Citazione di: robland il 02 Febbraio, 2020, 06:32 PM
Io passo sempre davanti a gruppi che suonano nelle piazze. Una volta c'era persino un tenore e poi un'arpista!
Quando i gruppi eseguono Another brick in the wall o Shine on you ecc. si forma sempre un nutritissimo capannello di entusiasti. Seguono tutto il brano, assolo e tutto. Solo i turisti stranieri, però.
Negli anni creai due band che avevano proprio lo scopo di portare avanti brani rock meno noti ma che comunque reggessero una serata live. Ci sono locali in cui è andata a gonfie vele e altri in cui è stata più una performance standard.
Col gruppo attuale, a Natale ci siamo inseriti in una rassegna di altre band. Gli altri hanno eseguito cose tipo Cocaine, Smoke on the water, ma neanche preparate: era più una jam. Noi invece siamo arrivati preparatissimi con Tunnel of love, Down to the waterline e So far away. Per il pubblico abbiamo eseguito Sultans of swing. Stop.
È andata egregiamente. In scaletta bisogna sempre infilare qualcosa come esca. Mi ricordo i vari "brani esca" con le varie band: Should I stay or should I go, Rebel rebel, Roadhouse blues, Trouble (Coldplay), persino qualche Ligabue.
Io a dirla tutta ho sempre detestato l'idea di suonare nei locali sempre e solo pezzi famosi, invece di pezzi meno conosciuti, più ricercati o pezzi propri :angry2: :angry2:
A voi è andata bene, amo le band storiche come Deep Purple, Pink Floyd etc... etc.... e le suonerei anche un milione di volte. Tempo fà avevo un progetto con un mio amico di formare un duo chitarra e batteria, avevamo in mente di suonare pezzi metal famosi (system of a down, drowning pool, metallica) e infatti avevamo già preparato la scaletta. Ora questo mio amico batterista è una vera propria bestia (suona fin da quando aveva 5 anni), infatti avremmo potuto fare roba pazzesca, tipo passare da fare gipsy/blues jazz a fare power/thrash/black metal :laughing: :laughing: :laughing:
L'unico suo difetto è quello di pensare sempre ai soldi, infatti poi mi propone che se avessimo voluto guadagnare di più avremmo dovuto fare pezzi di gigi d'alessio, laura pausini o addirittura nino d'angelo... :cry2: e da lì il nostro progetto andò a quel paese. Volendo avrei potuto benissimo anche farli quei pezzi però.... non ne avevo voglia, sono artisti che non mi piacciono e anche se mi sarei messo gli avrei suonati male proprio perché appunto non mi piacciono. Non so se sia stata la mentalità di conservatorio a spingere il mo amico a ragionare sempre e solo in termini di soldi (difatti per colpa del suo carattere si ritrova a sempre a suonare da solo, ha suonato solo in un paio di cover band di Vasco rossi), non avete neanche idea di quante volte i miei genitori mi abbiano ripetuto la fatidica frase"sei bravo a suonare, ma perché non fai pezzi che piacciono a tutti? Tipo la neomelodica italiana? " e li mi arrabbio tantissimo :lol: ma qui credo di andare OT..
Mimmo, ricordo ancora una sera in cui passammo ore in sala prove per affinare la scaletta. Arrivai a casa affamato (avevo sui 25 anni, bei tempi) e mi sedetti a tavola per la cena. In TV c'era una trasmissione non so se di Baglioni o Morandi o D'Alessio, e in quel momento iniziò Un cuore matto con Little Tony. Ricordo mio padre che mi disse: ecco, questa è la musica seria, voi questa dovreste suonare!
:laughing:
Il fatto è che ogni persona ritiene riconoscibili un tot numero di brani. Quel tot è un numero bassissimo, mediamente. E se consideriamo quanti sono disposti all'ascolto di una novità, la percentuale scende sempre di più. A meno che il contesto non sia costruito in grande stile per le novità e arricchito di intrattenimento (Sanremo).
Se poi consideriamo tre handicap in fila (1- numero basso di brani conosciuti ergo cultura musicale bassa, 2- ineducazione all'ascolto musicale di novità, ergo cultura musicale compromessa e 3- differenze generazionali, per cui i generi che andavano per la maggiore anche nel mainstream, oggi non vanno per la maggiore), addio.
Citazione di: robland il 02 Febbraio, 2020, 07:29 PM
Allora trattasi di musica live dove guardano la band anche se non è famosa. Bisogna offrirgli - al pubblico intendo - un pacchetto in cui la musica sia l'ingrediente principale ma non unico. È come se il pubblico abbia bisogno di un aiuto visivo, perché lo stimolo sonoro pare niente affatto sufficiente, soprattutto se di bassa qualità. Cioè, la musica va nel vero senso della parola amplificata, sennò non arriva.
Se poi fai jazz o fusion, ci vuole un locale apposito, dove chi entra è venuto apposta per il jazz o la fusion. Sennò il pubblico lo uccidi di noia. Come per la classica.
Ecco credo che la risposta al problema sia questa.. :laughing: :laughing: :laughing:
Purtroppo oltre a non essere particolarmente colti a livello di biblioteca musicale siamo anche un popolo poco curioso.
Risultato scalette tutte simili pena deserto.
Citazione di: Max Maz il 02 Febbraio, 2020, 08:42 PM
Purtroppo oltre a non essere particolarmente colti a livello di biblioteca musicale siamo anche un popolo poco curioso.
Risultato scalette tutte simili pena deserto.
Non è che siamo poco colti o poco curiosi. È che siamo stati vittime delle "cattive abitudini" create dal commercio musicale italiano che ancora ci portiamo dietro. Mi spiego meglio.
Per decenni (da sempre) in Italia sono state imposte dal mercato discografico le linee guida che radio, tv, ecc. erano costrette a seguire. Quindi i soliti, e prescelti, gruppi e cantanti italiani che ci portiamo dietro dagli anni 60, le solite 10-20 canzoni straniere. Stop. Nient'altro. E di questo ne rispondono tutte le generazioni fino a quelle degli anni 80.
Però l'arrivo massiccio di internet ha dato il via alla svolta, spalancando le porte alla libertà di scelta musicale e al conseguente arricchimento della propria biblioteca musicale.
Quindi non mi meraviglio se mio zio (cosa vera) conosce i Pink Floyd e non conosce band storiche, che all'estero hanno lo stesso appeal dei Pink F., come gli ACDC (sicuramente maggiore dei pink floyd) o i Motörhead. Solo che secondo molti italiani i pink floyd sono insuperabili... ma questo perché all'epoca mandavano in onda solo loro. Cattive abitudini..
Citazione di: johnny il 03 Febbraio, 2020, 12:37 AM
Citazione di: Max Maz il 02 Febbraio, 2020, 08:42 PM
Purtroppo oltre a non essere particolarmente colti a livello di biblioteca musicale siamo anche un popolo poco curioso.
Risultato scalette tutte simili pena deserto.
Non è che siamo poco colti o poco curiosi. È che siamo stati vittime delle "cattive abitudini" create dal commercio musicale italiano che ancora ci portiamo dietro. Mi spiego meglio.
Per decenni (da sempre) in Italia sono state imposte dal mercato discografico le linee guida che radio, tv, ecc. erano costrette a seguire. Quindi i soliti, e prescelti, gruppi e cantanti italiani che ci portiamo dietro dagli anni 60, le solite 10-20 canzoni straniere. Stop. Nient'altro. E di questo ne rispondono tutte le generazioni fino a quelle degli anni 80.
Però l'arrivo massiccio di internet ha dato il via alla svolta, spalancando le porte alla libertà di scelta musicale e al conseguente arricchimento della propria biblioteca musicale.
Quindi non mi meraviglio se mio zio (cosa vera) conosce i Pink Floyd e non conosce band storiche, che all'estero hanno lo stesso appeal dei Pink F., come gli ACDC (sicuramente maggiore dei pink floyd) o i Motörhead. Solo che secondo molti italiani i pink floyd sono insuperabili... ma questo perché all'epoca mandavano in onda solo loro. Cattive abitudini..
:quotonemegagalattico:
Citazione di: johnny il 03 Febbraio, 2020, 12:37 AM
Solo che secondo molti italiani i pink floyd sono insuperabili... ma questo perché all'epoca mandavano in onda solo loro. Cattive abitudini..
Mah
I Pink Floyd hanno mededima consideraziobe a livello globale, non solo in Italia. Esattamente come i Led Zeppelin e Jimi Hendrix.
Le cattive abitudini non c'entrano perchè gli anni 70 ed 80 sono stati anni floridissimi dal punto di vista dei concerti in Italia e chiunque amasse il rock, conosceva tutto il catalogo. Se tuo zio conosce i Pink Floyd e non gli AcDc (più appeal dei Pink Floyd? ???) è semplicemente perché è un ascoltatore passivo e quando passavano gli AcDc abbassava il volume o cambiava stazione. Non so quanti anni tu abbia ma, credo tu sia giovanissimo, dal messaggio. Negli anni 70 ed 80 le radio nazionali praticamente non edistevano ed i dj erano ragazzi come noi che conquistavano uno spazio in radio e di portavano i dischi da casa. Non vi erano dettami, programmazioni imposte dalle case didcografiche. Non esistevano i singoli imposti, ciascuno metteva il pezzo che desiderava.
Inoltre, fino agli anni 90 c'era il servizio di leva e quello, era un luogo di cobdividione e spaccio musica ineguagliabile.
Io, tutto il catalogo 70's ed 80's lo scoprii proprio tra radio ed ore in camerata
Sono sicuro che se invece di Smoke on the water avessero suonato Dancing Queen degli Abba, YMCA, Wonderful world, Hey Jude, thriller, la isla bonita o Hallelujah, magari con individualità differenti a seconda del genere, il risultato sarebbe stato il medesimo. Quello che evidenziavo è proprio che i brani iconici, hanno sull'ascoltatore quel richiamo irresistibile (presente!!!), qualunque sia la cultura dell'ascoltatore.
Che poi, quei brani che ogni chitarrista si affretta a snobbare, perché di cultura superiore, sono proprio quelli con cui gran parte hanno cominciato a suonare :etvoila:
Citazione di: johnny il 03 Febbraio, 2020, 12:37 AM
Non è che siamo poco colti o poco curiosi. È che siamo stati vittime delle "cattive abitudini" create dal commercio musicale italiano che ancora ci portiamo dietro.
Non è mai colpa degli altri johnny.
In fotografia accade la stessa cosa.
La responsabilità è soggettiva.
A distanza di anni passati a fare cover cercando di mettere su una scaletta "proponibile" per un live in locali non necessariamente dediti alla musica "ricercata", le cose che mi sento dire sono sempre le stesse.
Negli anni ho tentato di mettere in scaletta pezzi nemmeno troppo ricercati ma che mi davano davvero soddisfazione tipo: Aqualung, Kayleigh (Marillion), On the turning away, Young lust....niente di alieno o particolarmente di nicchia e...niente vedi l'attenzione del pubblico calare clamorosamente, poi fai Jumpin Jack Flash o Should I say or should I go e si rianimano
Addirittura il nuovo bassista che mi entra a gamba tesa dicendo: "certo se facessimo più pezzi italiani....sono quelli che tirano"
Continuo per la mia strada... non mi sono mai tirati indietro di fronte a pezzi abbastanza commerciali e conosciuti, ma devo potere suonare anche qualcosa che mi stuzzichi l'appetito.
Grazie del giovanissimo, anche se propriamente non lo sono da un po' :D Quindi non voglio farmi ragioni in merito a cosa si sentiva in radio/tv negli anni 60-70-80 perchè non posso. Se mi dite che mi sbaglio ci credo, perchè voi avete vissuto quel periodo!
Mi permetto, però, di affermare, che è normale che chi non mastica musica, a differenza di noi musicisti, non andrà mai ad arricchire la propria biblioteca musicale, lasciandosi così influenzare da ciò che "offre la casa". E prima più di oggi, per ovvi motivi legati alla tecnologia.
Succo del discorso: se ci fossi stato io a Milano centro mi sarei fermato ad ascoltare volentieri ciò che proponeva quel trio (magari per "rubare" qualche arrangiamento particolare) e invece sarei scappato davanti ad un Smoke on the water o ad un Jump ::)
Non è normale ma facciamo finta che lo sia. :etvoila:
Però è anche normale che in Italia il patrimonio musicale più conosciuto sia quello italiano. Non ne sono felice (perché ho gusti differenti) ma non posso che accusare me di esterofilia, più precisamente di angloamericanismo. Non so quanto posso pretendere dai miei concittadini che conoscano - e apprezzino! - gli AC DC...
Alla fine conoscono smoke on the water, starway to heaven, Money for nothing, Born in the Usa ecc. Ossia i maggiori successi mondiali.
È strano? Se sì, perché?
Citazione di: johnny il 03 Febbraio, 2020, 12:13 PM
Succo del discorso: se ci fossi stato io a Milano centro mi sarei fermato ad ascoltare volentieri ciò che proponeva quel trio (magari per "rubare" qualche arrangiamento particolare) e invece sarei scappato davanti ad un Smoke on the water o ad un Jump ::)
Io invece ero li prima e sono rimasto anche per i due brani in questione. Poi si son fatte le 15,30 e sono andato ad ascoltare mia figlia ::)
Citazione di: robland il 03 Febbraio, 2020, 01:17 PM
Non so quanto posso pretendere dai miei concittadini che conoscano - e apprezzino! - gli AC DC...
Alla fine conoscono smoke on the water, starway to heaven, Money for nothing, Born in the Usa ecc. Ossia i maggiori successi mondiali.
È strano? Se sì, perché?
Signori aspettate. Il mio messaggio sta passando come critico, e così non deve essere! Vi prego di cogliere bene il significato di ciò che ho scritto: una sorta un'analisi dal mio personale punto di vista.
Non obbligo nessuno ad ascoltare nè ad apprezzare gli ACDC o altri, era solo un esempio. Tra l'altro gli ACDC non sono neanche il mio gruppo preferito :laughing:
Ma vi prego che non ne venga fuori una discussione inutile. :thanks: ::)
Citazione di: robland il 03 Febbraio, 2020, 01:17 PM
Però è anche normale che in Italia il patrimonio musicale più conosciuto sia quello italiano. Non ne sono felice (perché ho gusti differenti) ma non posso che accusare me di esterofilia, più precisamente di angloamericanismo. Non so quanto posso pretendere dai miei concittadini che conoscano - e apprezzino! - gli AC DC...
Alla fine conoscono smoke on the water, starway to heaven, Money for nothing, Born in the Usa ecc. Ossia i maggiori successi mondiali.
È strano? Se sì, perché?
C'è anche un altro dettaglio. Spesso quelli che fanno molto casino, quindi sembrano interessati più di tutti, non sono necessariamente hanno un'idea di cosa sia fare "musica live".
Fanno solo più casino di altri.
Alcuni ascoltano con più attenzione, apprezzano o meno ma non te lo vengono normalmente a dire.
All'estero non è così, semplicemente c'è una cultura diversa della musica live, che è più vicina alla dimensione dei musicisti.
A me è capitato, mentre suonavo un pezzo, che un tipo mi chiedesse all'orecchio " Ao' fanne almeno una di Pino Daniele però..." con fare quasi scocciato..
La mia concezione di "palco" (sia che di palco si tratti, che di un angolo della strada) è che quello è territorio sacro dell'artista che si esibisce.
In Italia spesso mi è sembrato di suonare a compleanni o matrimoni quando invece ero in locali, perché "siamo poco educati dal punto di vista musicale" come lo siamo per la strada...non c'è niente da fare.
Allora perché dovrei necessariamente suonare per fare contente queste persone?
Dipende. Se suoni per vivere, il pubblico lo devi conquistare. Almeno UN pubblico, una fascia, un target.
Se suoni per hobby, puoi fare come vuoi. Ci sono musicisti per hobby che non si divertono se non riescono a coinvolgere le persone che hanno davanti. Io per tanti ho suonato con un attitudine selettiva: ovvero, che il pubblico fosse contento o no, non m'interessava. M'interessavano due cose: che il gestore del locale ci richiamasse; e che nel pubblico ci fosse qualcuno, anche una sola persona, che avesse più o meno gli stessi gusti e che quindi fosse rimasto soddisfatto della serata. E per fortuna dei soggetti di questo genere ce ne sono sempre stati: gente che anziché chiedere roba nazionalpopolare mi veniva a chiedere un altro brano di una delle band che coverizzavamo.
Oggi invece suono soprattutto per me stesso: cerco di mettere in pratica le cose che studio, di sperimentare qualcosa, di provare l'attrezzatura, di calarmi in un determinato pezzo, di ascoltare ancora più intensamente che in passato gli altri con cui suono, di godermi la serata.
Io ho una bimba e la maestra alla materna fa ascoltare ai bimbi maledetta primavera e mamma Maria.
Questa cosa le resterà a vita. Per fortuna io bilancio con qotsa e Alanis morissette, ma ormai il danno è fatto
Citazione di: Pasquino il 03 Febbraio, 2020, 03:10 PM
Io ho una bimba e la maestra alla materna fa ascoltare ai bimbi maledetta primavera e mamma Maria.
Questa cosa le resterà a vita. Per fortuna io bilancio con qotsa e Alanis morissette, ma ormai il danno è fatto
Ho dovuto googlare qotsa.
Citazione di: AlbertoDP il 03 Febbraio, 2020, 03:15 PM
Citazione di: Pasquino il 03 Febbraio, 2020, 03:10 PM
Io ho una bimba e la maestra alla materna fa ascoltare ai bimbi maledetta primavera e mamma Maria.
Questa cosa le resterà a vita. Per fortuna io bilancio con qotsa e Alanis morissette, ma ormai il danno è fatto
Ho dovuto googlare qotsa.
Ma non li conoscevi proprio o non avevi mai visto l'abbreviazione?
A proposito di Josh Homme, straconsiglio il dvd documentario American Valhalla insieme a Iggy Pop. Bellissimo!
Citazione di: robland il 03 Febbraio, 2020, 02:12 PM
Dipende. Se suoni per vivere, il pubblico lo devi conquistare. Almeno UN pubblico, una fascia, un target.
Se suoni per hobby, puoi fare come vuoi. Ci sono musicisti per hobby che non si divertono se non riescono a coinvolgere le persone che hanno davanti. Io per tanti ho suonato con un attitudine selettiva: ovvero, che il pubblico fosse contento o no, non m'interessava. M'interessavano due cose: che il gestore del locale ci richiamasse; e che nel pubblico ci fosse qualcuno, anche una sola persona, che avesse più o meno gli stessi gusti e che quindi fosse rimasto soddisfatto della serata. E per fortuna dei soggetti di questo genere ce ne sono sempre stati: gente che anziché chiedere roba nazionalpopolare mi veniva a chiedere un altro brano di una delle band che coverizzavamo.
Oggi invece suono soprattutto per me stesso: cerco di mettere in pratica le cose che studio, di sperimentare qualcosa, di provare l'attrezzatura, di calarmi in un determinato pezzo, di ascoltare ancora più intensamente che in passato gli altri con cui suono, di godermi la serata.
Non ho la pretesa di piacere a tutti, prima di tutto poi viene il prodotto finale, fare qualcosa di credibile per il nostro livello musicale.
Suonare in una band è un esercizio di squadra soprattutto.
Mi piace quando il prodotto finale complessivo è convincente.
Soddisfare il locale e guadagnarsi date future passa invece da tanti altri fattori.
Mentalità del gestore soprattutto.
Molti sono del tutto inconsapevoli ma, il locale è loro, non si può entrare in conflitto.
Discorso infinito legato a fattori che superano la qualità del prodotto proposto.
Citazione di: robland il 03 Febbraio, 2020, 03:23 PM
Citazione di: AlbertoDP il 03 Febbraio, 2020, 03:15 PM
Citazione di: Pasquino il 03 Febbraio, 2020, 03:10 PM
Io ho una bimba e la maestra alla materna fa ascoltare ai bimbi maledetta primavera e mamma Maria.
Questa cosa le resterà a vita. Per fortuna io bilancio con qotsa e Alanis morissette, ma ormai il danno è fatto
Ho dovuto googlare qotsa.
Ma non li conoscevi proprio o non avevi mai visto l'abbreviazione?
A proposito di Josh Homme, straconsiglio il dvd documentario American Valhalla insieme a Iggy Pop. Bellissimo!
Non avevo mai visto l'abbreviazione, probabilmente perché li conosco poco ;D
Non trascuriamo però l'elemento di base: si parla di "artista di strada" ed avventore casuale, non di live nei locali. Ci passa un mondo tra le due situazioni e che non sono comparabli. Diverso è rivolgersi ad una utenza che entra in un locale per ascoltare della musica rispetto allo rivolversi a tutti e nessuno, nello specifico. Ed ancora diverse sono le dinamiche retributive
Citazione di: Elliott il 03 Febbraio, 2020, 03:40 PM
Non trascuriamo però l'elemento di base: si parla di "artista di strada" ed avventore casuale, non di live nei locali. Ci passa un mondo tra le due situazioni e che non sono comparabli. Diverso è rivolgersi ad una utenza che entra in un locale per ascoltare della musica rispetto allo rivolversi a tutti e nessuno, nello specifico. Ed ancora diverse sono le dinamiche retributive
In effetti, suonando per strada ad un pubblico generico (non potrebbe essere altrimenti) il fenomeno che hai riscontrato è più che normale ::)
Dimmi dove non lo è ?
Citazione di: Max Maz il 03 Febbraio, 2020, 03:52 PM
Dimmi dove non lo è ?
Be', magari se vai in un locale per ascoltare jazz e ti suonano YMCA... :D
Citazione di: AlbertoDP il 03 Febbraio, 2020, 04:06 PM
Citazione di: Max Maz il 03 Febbraio, 2020, 03:52 PM
Dimmi dove non lo è ?
Be', magari se vai in un locale per ascoltare jazz e ti suonano YMCA... :D
Sarebbe comunque accettato meglio di un locale qualsiasi dove suoni Summertime.
Citazione di: Max Maz il 03 Febbraio, 2020, 04:27 PM
Citazione di: AlbertoDP il 03 Febbraio, 2020, 04:06 PM
Citazione di: Max Maz il 03 Febbraio, 2020, 03:52 PM
Dimmi dove non lo è ?
Be', magari se vai in un locale per ascoltare jazz e ti suonano YMCA... :D
Sarebbe comunque accettato meglio di un locale qualsiasi dove suoni Summertime.
Non ho capito ???
Un pubblico preparato sarebbe in grado di apprezzare un arrangiamento ben fatto anche se il brano provviene da ambiti più popolari, un pubblico superficiale non reggerebbe venti secondi un brano di radice più complessa anche se suonato come si deve.
Citazione di: Max Maz il 03 Febbraio, 2020, 05:30 PM
Un pubblico preparato sarebbe in grado di apprezzare un arrangiamento ben fatto anche se il brano provviene da ambiti più popolari, un pubblico superficiale non reggerebbe venti secondi un brano di radice più complessa anche se suonato come si deve.
Onestamente, devo dire che si verificano eccezioni in entrambe le situazioni...
Certi pubblici preparati sono a volte un po' "snob" e sputano su tutto ciò che non sia prettamente "di difficile ascolto", salvo poi dimostrare di non capirne granché loro stessi...
Viceversa, certi pubblici poco avvezzi alla musica complessa, nel caso in cui sia palesemente ben suonata restano ammirati, pur dichiarando di non essere addentro a quel particolare linguaggio, perché ne percepiscono intuitivamente lo spessore...
Esiste tanta musica complessa non poi così ostica all'ascolto, ma resta tale perché viene poco proposta, poco ascoltata e di conseguenza poco conosciuta.
Meno la si ascolta, meno ci si entra dentro e meno - di conseguenza - si acquisiscono le chiavi di lettura indispensabili per comprenderla. :maio:
Citazione di: Max Maz il 03 Febbraio, 2020, 05:30 PM
Un pubblico preparato sarebbe in grado di apprezzare un arrangiamento ben fatto anche se il brano provviene da ambiti più popolari, un pubblico superficiale non reggerebbe venti secondi un brano di radice più complessa anche se suonato come si deve.
Ah ok, tutto chiaro. Però, va be', ovvio che la cultura "popolare" vincerà sempre, numericamente, ciò non significa che esista solo quella, però.
No ma è desolante.
In fondo siamo un popolo che va ad ascoltare un concerto pronto a cogliere al volo ogni stecca, reale e presunta, invece che godere della passione comune.
Vabbè, meglio soprassedere.
Citazione di: Max Maz il 03 Febbraio, 2020, 06:03 PM
No ma è desolante.
In fondo siamo un popolo che va ad ascoltare un concerto pronto a cogliere al volo ogni stecca, reale e presunta, invece che godere della passione comune.
Vabbè, meglio soprassedere.
Triste è triste, in effetti...
Perchè Sanremo è Sanremo ! :yeepy:
:laughing: :laughing: :laughing: :lol: :lol: :lol: :lol:
Mi sono perso...
Ci stiamo giudicando come popolo (italiano) di ascoltatori di concerti, in strada e non?
Citazione di: luvi il 03 Febbraio, 2020, 05:46 PM
Citazione di: Max Maz il 03 Febbraio, 2020, 05:30 PM
Un pubblico preparato sarebbe in grado di apprezzare un arrangiamento ben fatto anche se il brano provviene da ambiti più popolari, un pubblico superficiale non reggerebbe venti secondi un brano di radice più complessa anche se suonato come si deve.
Onestamente, devo dire che si verificano eccezioni in entrambe le situazioni...
Certi pubblici preparati sono a volte un po' "snob" e sputano su tutto ciò che non sia prettamente "di difficile ascolto", salvo poi dimostrare di non capirne granché loro stessi...
Viceversa, certi pubblici poco avvezzi alla musica complessa, nel caso in cui sia palesemente ben suonata restano ammirati, pur dichiarando di non essere addentro a quel particolare linguaggio, perché ne percepiscono intuitivamente lo spessore...
Esiste tanta musica complessa non poi così ostica all'ascolto, ma resta tale perché viene poco proposta, poco ascoltata e di conseguenza poco conosciuta.
Meno la si ascolta, meno ci si entra dentro e meno - di conseguenza - si acquisiscono le chiavi di lettura indispensabili per comprenderla. :maio:
Sono totalmente d'accordo.
Credo che si tratti esclusivamente di sensibilità indipendentemente dalle preferenze per una categoria.
Ci sono persone dai gusti apparentemente grezzi che percepiscono e ascoltano ammirati musica più complessa esattamente come può essere vero il contrario.
Riguardo alla preferenza delle masse per i brani più popolari, non credo che sia una peculiarità esclusivamente italiana e non ho avuto l'impressione che all'estero la situazione sia proprio diversa.
Siete troppo buoni.
Citazione di: Max Maz il 04 Febbraio, 2020, 10:15 PM
Siete troppo buoni.
No, non è proprio la mia intenzione, ti garantisco! :laughing:
E' che nel mio vissuto personale c'è stata più volte l'impossibilità di fare concerti a causa della mancanza di coraggio da parte degli organizzatori o dei gestori dei locali, che declinavano ipotizzando un flop di pubblico... Al contrario, a queste paure ha sempre fatto da contraltare una disposizione assai più favorevole da parte del pubblico reale.
Suonando "fusion" (repertorio originale) la risposta del gestore medio italico era più o meno sempre la stessa: troppo rock per il contesto jazz e troppo jazz per il contesto rock... di fatto, invece, il pubblico era un mix di amanti del fusion, di appassionati di jazz e di rockettari, quindi assai più vasto di quel che si potesse immaginare.
Ovvio che se suoni jazz-fusion non puoi aspettarti di fare gli stessi numeri di un gruppo cover di Vasco Rossi, ma anche la musica più complessa può avere un pubblico... a volte più vasto di quel che ci si aspetterebbe... basta rendere possibile proporla!
Ecco perché non riesco a prendermela con il pubblico quanto con la mancanza di coraggio e di "visione" da parte dei gestori, vero collo di bottiglia nei confronti di certe proposte musicali. :angry2:
Me la prendo con entrambi luvi.
10 volte su 10 agli ascoltatori sento soltanto parlare di stecche, errori, brutti suoni, ecc. ecc.. ecc... :angry2:
Citazione di: Max Maz il 05 Febbraio, 2020, 11:09 AM
Me la prendo con entrambi luvi.
10 volte su 10 agli ascoltatori sento soltanto parlare di stecche, errori, brutti suoni, ecc. ecc.. ecc... :angry2:
Sono assolutamente d'accordo con te sul fatto che esista "anche" questo (deleterio) tipo di pubblico, oltretutto vivo in un ambiente che a livello locale ne è intriso!
Penso però cha vada di pari passo con un certo "provincialismo": in ambienti di più ampio respiro è un atteggiamento presente, ma assai meno diffuso...
Facciamoli fuori. :aspettofuori:
Citazione di: Max Maz il 05 Febbraio, 2020, 11:17 AM
Facciamoli fuori. :aspettofuori:
Idealmente, molto volentieri! :laughing: :laughing: :laughing:
Tié!!! :P
CitazioneSuonando "fusion" (repertorio originale) la risposta del gestore medio italico era più o meno sempre la stessa: troppo rock per il contesto jazz e troppo jazz per il contesto rock... di fatto, invece, il pubblico era un mix di amanti del fusion, di appassionati di jazz e di rockettari, quindi assai più vasto di quel che si potesse immaginare.
è la frase che mi sento dire più spesso, quando poi le volte che invece riesci a suonare il pubblico si dimostra molto più interessato, aperto e voglioso di sentire gente che suona bene del gestore timoroso. Chiaro che c'è anche un limite: una volta per un mega temporale scoppiato improvvisamente un concerto che doveva essere all'aperto l'ho fatto dentro, avventori del locale: 2.....però i camerieri erano gasati :laughing:
La base di tutto sta nel fatto che i gestori degli spazi adibiti ai live, locali pubblici o quant'altro,ragionano esclusivamente sul numero di utenti che riesci a portare al tuo evento.
Sempre piu' spesso mi sento chiedere...quanta gente portate?
Io rispondo 5...perche nel gruppo siamo in 5....
Ormai i locali per i live utilizzano i gruppi in base al numero di persone che si portano dietro, qualunque musica si proponga....
Citazione di: Mariano il 05 Febbraio, 2020, 01:23 PM
è la frase che mi sento dire più spesso, quando poi le volte che invece riesci a suonare il pubblico si dimostra molto più interessato, aperto e voglioso di sentire gente che suona bene del gestore timoroso. Chiaro che c'è anche un limite: una volta per un mega temporale scoppiato improvvisamente un concerto che doveva essere all'aperto l'ho fatto dentro, avventori del locale: 2.....però i camerieri erano gasati :laughing:
:laughing:
Citazione di: gianluca Pronzato il 05 Febbraio, 2020, 01:43 PM
La base di tutto sta nel fatto che i gestori degli spazi adibiti ai live, locali pubblici o quant'altro,ragionano esclusivamente sul numero di utenti che riesci a portare al tuo evento.
Sempre piu' spesso mi sento chiedere...quanta gente portate?
Io rispondo 5...perche nel gruppo siamo in 5....
Ormai i locali per i live utilizzano i gruppi in base al numero di persone che si portano dietro, qualunque musica si proponga....
Eh, già, vecchia storia... la risposta giusta dovrebbe essere "beh, spero che la gente la porterai tu, altrimenti che veniamo a fare?"... :angry2:
Citazione di: luvi il 05 Febbraio, 2020, 02:56 PM
Citazione di: gianluca Pronzato il 05 Febbraio, 2020, 01:43 PM
La base di tutto sta nel fatto che i gestori degli spazi adibiti ai live, locali pubblici o quant'altro,ragionano esclusivamente sul numero di utenti che riesci a portare al tuo evento.
Sempre piu' spesso mi sento chiedere...quanta gente portate?
Io rispondo 5...perche nel gruppo siamo in 5....
Ormai i locali per i live utilizzano i gruppi in base al numero di persone che si portano dietro, qualunque musica si proponga....
Eh, già, vecchia storia... la risposta giusta dovrebbe essere "beh, spero che la gente la porterai tu, altrimenti che veniamo a fare?"... :angry2:
Guarda noi sabato avevamo una data,ieri ci telefona il gestore dicendo che c'erano pochi prenotati e che dovevamo muoverci...
Risultato...abbiamo disdetto con litigata...
Ma invece coi musicisti di strada come siete messi, tornando al topic?
Ne incontrate di bravi? Qualcuno ha un riscontro positivo? Non ve li calcolate proprio? Ce ne sono che fanno brani particolari?
Io non riascolto mai troppo spesso gli stessi brani (a meno che non debba farlo per studiarli) ed ho un odio per la ripetizione dei tormentoni. Quindi quando incappo nel musicista di strada che propone il brano tipo la colonna sonora de Il Padrino, mi viene un nervoso...
Mentre apprezzo sempre il ragazzo con la Tele che improvvisa su basi blues. Un ragazzo con una Squier bianca a cui ho visto fare dei brani strumentali country tosti. E un batterista molto originale.
Citazione di: luvi il 05 Febbraio, 2020, 02:56 PM
Citazione di: gianluca Pronzato il 05 Febbraio, 2020, 01:43 PM
La base di tutto sta nel fatto che i gestori degli spazi adibiti ai live, locali pubblici o quant'altro,ragionano esclusivamente sul numero di utenti che riesci a portare al tuo evento.
Sempre piu' spesso mi sento chiedere...quanta gente portate?
Io rispondo 5...perche nel gruppo siamo in 5....
Ormai i locali per i live utilizzano i gruppi in base al numero di persone che si portano dietro, qualunque musica si proponga....
Eh, già, vecchia storia... la risposta giusta dovrebbe essere "beh, spero che la gente la porterai tu, altrimenti che veniamo a fare?"... :angry2:
:quotone:
In effetti io ho suonato sempre in questa logica e incredibilmente ho trovato gestori dei locali che davano per scontato che fossero loro a dover fare promozione. Purtroppo capita anche il contrario, ma mai ci siamo piegati a questa logica, anche perché io odio suonare davanti a gente che conosco e che mi ha già sentito e strasentito. Voglio suonare in diversi locali per avere un pubblico sempre differente, sennò me ne stavo in saletta, con qualche amico ascoltatore.
Io ne sono particolarmente attratto Robland. Non nego che mi soffermo istintivamente su quelli che fanno musica mentre, sono molto selettivo con chi si esibisce in altre discipline.
Bravi, ce ne sono tantissimi ma, faccio fatica a valutarli in senso assoluto e costringo le mie valutazioni al contesto. Ovviamente, non parlo delle band che suonano in strada tramite una organizzazione (feste, notti bianche, rosa, nere etc...).
Vidi, tempo fa in piazza Cardusio, una band che si esibiva su un furgone. Originali come proposta scenica e, bravi musici.
Citazione di: robland il 05 Febbraio, 2020, 03:05 PM
Citazione di: luvi il 05 Febbraio, 2020, 02:56 PM
Citazione di: gianluca Pronzato il 05 Febbraio, 2020, 01:43 PM
La base di tutto sta nel fatto che i gestori degli spazi adibiti ai live, locali pubblici o quant'altro,ragionano esclusivamente sul numero di utenti che riesci a portare al tuo evento.
Sempre piu' spesso mi sento chiedere...quanta gente portate?
Io rispondo 5...perche nel gruppo siamo in 5....
Ormai i locali per i live utilizzano i gruppi in base al numero di persone che si portano dietro, qualunque musica si proponga....
Eh, già, vecchia storia... la risposta giusta dovrebbe essere "beh, spero che la gente la porterai tu, altrimenti che veniamo a fare?"... :angry2:
:quotone:
In effetti io ho suonato sempre in questa logica e incredibilmente ho trovato gestori dei locali che davano per scontato che fossero loro a dover fare promozione. Purtroppo capita anche il contrario, ma mai ci siamo piegati a questa logica, anche perché io odio suonare davanti a gente che conosco e che mi ha già sentito e strasentito. Voglio suonare in diversi locali per avere un pubblico sempre differente, sennò me ne stavo in saletta, con qualche amico ascoltatore.
Dai primi timidi tentativi di sentire qualche locale che volesse farci suonare emerge esattamente la situazione sopra descritta. Siamo in 5 + la mascotte fanno 6 persone che riuscirebbero a muovere almeno 60 conoscenti. Tanto basta all'avventore per starci dentro. Ragionamento contorto ma tant'è
I busker li adoro, soprattutto se sono oneman band. Mi intrigano da matti. Devono allontanarmi di forza perché starei tutto il giorno....
Ma pensa tu... Non avrei mai immaginato che ci fossero utenti (addirittura due finora) appassionati alla musica di strada! E due utenti adulti, quando solitamente si diventa un attimo più... snob (non è la parola giusta ma non mi viene in mente un termine migliore)... quanto meno per motivi anagrafici. Di solito sono i più giovani ad essere attratti dalla strada.
Citazione di: robland il 05 Febbraio, 2020, 05:22 PM
Ma pensa tu... Non avrei mai immaginato che ci fossero utenti (addirittura due finora) appassionati alla musica di strada! E due utenti adulti, quando solitamente si diventa un attimo più... snob (non è la parola giusta ma non mi viene in mente un termine migliore)... quanto meno per motivi anagrafici. Di solito sono i più giovani ad essere attratti dalla strada.
Dici così perché non hai mai visto i pienoni di Beppe Maniglia :laughing: