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Spiegare il jazz?

Aperto da Ombra/luce, 20 Ottobre, 2022, 06:25 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ombra/luce

Ecco la domanda folle del giorno, se un musicista ( o aspirante tale) che non ha alcuna conoscenza del jazz vi chiede di spiegarglielo in modo da capirlo e chissà, provarci, che gli rispondereste?  :laughing:
Quali sono i concetti e le metriche che ci stanno dietro? Perchè un video, anche qualora fosse di musicisti importanti, non basta a comprendere.
Ut queant laxis

robland

Gli direi così:
"È quel genere per lo più strumentale dove non si fanno soldi, c'è poco pubblico, da cui quasi tutte le ragazze scappano e chitarristicamente parlando non si fanno riffettoni, power chord, bending, leva e assoli roboanti. Vado avanti o mi fermo qui?"

 :laughing:

Ovviamente scherzo. Però intanto penso a una risposta seria.


Ombra/luce

Citazione di: robland il 20 Ottobre, 2022, 07:14 PMGli direi così:
"È quel genere per lo più strumentale dove non si fanno soldi, c'è poco pubblico, da cui quasi tutte le ragazze scappano e chitarristicamente parlando non si fanno riffettoni, power chord, bending, leva e assoli roboanti. Vado avanti o mi fermo qui?"

 :laughing:

Ovviamente scherzo. Però intanto penso a una risposta seria.

:laughing:  :laughing:  :laughing:
Ut queant laxis

Vu-meter

Rispondere in poche parole, usando solo il testo scritto, per me, è impossibile.

Volendo "giocare", però, direi che è l'evoluzione del blues. I bluesman si sono chiesti: "e se la complicassimo un po'"?
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 20 Ottobre, 2022, 07:28 PMRispondere in poche parole, usando solo il testo scritto, per me, è impossibile.

Volendo "giocare", però, direi che è l'evoluzione del blues. I bluesman si sono chiesti: "e se la complicassimo un po'"?
Concetto interessante.. :-\
Ut queant laxis

Prosit

Concordo con Vu: impossibile spiegarlo in poche parole.
A tal proposito è divertente andarsi un po' a leggere alcuni aforismi, come:

"Il jazz non lo puoi spiegare a qualcuno senza perderne l'esperienza perché è sentimento, non parole." (Bill Evans)

"Se hai bisogno di chiedere cos'è il jazz, non lo saprai mai." (Louis Armstrong)

"La vita somiglia molto al jazz... è meglio quando si improvvisa." (George Gershwin)

"Se ci sono più di tre accordi, è jazz." (Lou Reed)  :lol:
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

Vu-meter

Ho semplificato, ma non ho inventato niente, la storia è davvero quella: il jazz è decisamente figlio del blues e se ne possono tracciare gli step, fino ad un certo punto.
La cosa curiosa, secondo me è che il jazz, dal mio punto di vista, non è mai più evoluto, ma è cambiato tanto, diventando in alcuni casi un incubatore, un aggregatore di tantissime cose diverse e per altri versi, ha messo il naso fuori dai suoi confini ed è andato oltre il proprio recinto, adattando al proprio linguaggio ciò che incontrava sul proprio cammino. Questo secondo fenomeno è successo con il rock, il pop, ecc.. il primo fenomeno è successo con la musica sudamericana, e con tantissimi altri generi.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Ombra/luce

Citazione di: Prosit il 20 Ottobre, 2022, 07:42 PMConcordo con Vu: impossibile spiegarlo in poche parole.
A tal proposito è divertente andarsi un po' a leggere alcuni aforismi, come:

"Il jazz non lo puoi spiegare a qualcuno senza perderne l'esperienza perché è sentimento, non parole." (Bill Evans)

"Se hai bisogno di chiedere cos'è il jazz, non lo saprai mai." (Louis Armstrong)

"La vita somiglia molto al jazz... è meglio quando si improvvisa." (George Gershwin)

"Se ci sono più di tre accordi, è jazz." (Lou Reed)  :lol:
Bellissime frasi!
Ut queant laxis

Ombra/luce

Citazione di: Vu-meter il 20 Ottobre, 2022, 07:44 PMHo semplificato, ma non ho inventato niente, la storia è davvero quella: il jazz è decisamente figlio del blues e se ne possono tracciare gli step, fino ad un certo punto.
La cosa curiosa, secondo me è che il jazz, dal mio punto di vista, non è mai più evoluto, ma è cambiato tanto, diventando in alcuni casi un incubatore, un aggregatore di tantissime cose diverse e per altri versi, ha messo il naso fuori dai suoi confini ed è andato oltre il proprio recinto, adattando al proprio linguaggio ciò che incontrava sul proprio cammino. Questo secondo fenomeno è successo con il rock, il pop, ecc.. il primo fenomeno è successo con la musica sudamericana, e con tantissimi altri generi.
Ma tu, per mia curiosità, quando suoni jazz, armonicamente e musicalmente parlando, che linea e metrica segui? sempre che vi sia una linea..
Ut queant laxis

Vu-meter

Dipende molto dal brano. Come dicevamo, il jazz è diventato un container di moltissime cose.

A livello improvvisativo però, funziona sempre allo stesso modo: canto e vedo cosa mi viene (spesso anche solo mentalmente).

Alla fine, è il brano che mi guida: se è un standard, a me vengono cose canoniche, se è roba più sperimentale, mi vengono cose più sperimentali.

Una cosa alla quale ho notato, nel mio specifico caso: dipende anche da cosa ho ascoltato poco prima. Sono una specie di Leonard Zelig e tendo ad uniformarmi.
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Vu-meter

PS : se ti può interessare,  nella School c'è molto del mio modo di improvvisare, ricordo uno o più video in cui spiegavo proprio come nasce il fraseggio.. sono datati e forse oggi ho aggiunto delle cose al mio modo di suonare, ma le basi sono sempre le stesse..
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robland

Citazione di: Ombra/luce il 20 Ottobre, 2022, 06:25 PMEcco la domanda folle del giorno, se un musicista ( o aspirante tale) che non ha alcuna conoscenza del jazz vi chiede di spiegarglielo in modo da capirlo e chissà, provarci, che gli rispondereste?  :laughing:
Quali sono i concetti e le metriche che ci stanno dietro? Perchè un video, anche qualora fosse di musicisti importanti, non basta a comprendere.

Gli direi così: è il genere musicale in cui viene dato più spazio all'improvvisazione*, anzi direi che è un elemento immancabile e caratterizzante. Con due limiti: il primo è tecnico, ossia c'è un forte legame col passato e la tradizione per cui tutta una serie di mezzi tecnici espressivi sviluppati successivamente in altri genere non vengono solitamente usati (bending, leva, sweep, tapping ecc.); il secondo è che c'è il forte rischio che un genere fondato sull'improvvisazione sia compreso e appassioni solo una cerchia ristretta di intenditori.
Dopodiché gli farei leggere il libro di Wynton Marsalis "Come il jazz può cambiarti la vita", che per me ha rappresentato una svolta nell'approccio alla musica. Grazie a quel libro ho capito cos'è che non mi convinceva più del mio modo di suonare. Non oso dire che possa rappresentare una svolta per tutti perché sono consapevole che per me è stato il libro giusto al momento giusto. In un momento diverso forse non avrebbe avuto la stessa efficacia.

*mi preoccuperei anche di spiegare cos'è l'improvvisazione, dato che nel linguaggio comune lo si usa in un modo un po' diverso rispetto alla musica.

Davids

Immagina di suonare una musica in cui sbagliare una nota non è considerato un errore, ma bravura. E se lo sbaglio lo ripeti più di 2 volte, ti applaudono. Ecco, quello è jazz!
:kingot:


Santano

Citazione di: Davids il 21 Ottobre, 2022, 01:13 AMImmagina di suonare una musica in cui sbagliare una nota non è considerato un errore, ma bravura. E se lo sbaglio lo ripeti più di 2 volte, ti applaudono. Ecco, quello è jazz!

Nick Novecento?

Ombra/luce

Appena ho un pò di tempo libero ci provo un pò, anche se non so da dove partire..  è più facile che mi esca un'improvvisazione blues, anzi, lo ritengo molto probabile!  :laughing:
Ut queant laxis

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