Sondaggio
Domanda:
Che tipo di approccio avete alla musica ? Da sperimentatore o ortodosso ?
Opzioni 1: Sono pigro: mi piace suonare senza dover pesarci troppo
voti: 0
Opzioni 2: Mi piace sperimentare, di tanto in tanto : provo suoni diversi e/o armonie particolari o altro
voti: 5
Opzioni 3: Sperimento spesso: mi piace "osare" !
voti: 2
Opzioni 4: Sperimento di tutto : dall'inventarmi accordi assurdi a creare suoni con i sinth
voti: 1
Ci sono artisti che spesso sono definiti come "sperimentatori" : ad esempio per quanto concerne il suono e/o gli effetti, oppure nella ricerca armonico/melodica, nella composizione, nell'arrangiamento, ecc..
Ci sono poi tutta una serie di musicisti più "ortodossi", che si limitano a riprodurre idee musicali senza perdersi nei meandri della "sperimentazione a tutti i costi".
A quale dei due gruppi sentite di appartenere ?
Da parte mia sicuramente il secondo, con brevi, momentanee e molto saltuarie intrusioni nel primo a gruppo.
A livello di sondaggio ho quindi votato come risposta 2 .
E voi ?
Bella domanda.
Sempre che si possa applicare a me, l'appellativo di musicista, direi che dal punto di vista dell'intenzione credo di appartenere più alla prima categoria, ma forse a conti fatti tendo sempre a ricadere nella seconda.
Il problema della sperimentazione è riuscire a distinguere quando si sta suonando qualcosa che abbia un suo senso, almeno nel ristretto ambito di un contesto artistico e quando invece si sta semplicemente giocando con i suoni, che è il rischio più grande al quale si va incontro quando si comincia a mettere mano su eco, delay ed effetti vari o anche quando si approccia l'armonia al di fuori delle "convenzioni".
Quindi alla fine cosa voto? :laughing:
io sperimento molto con i suoni , a livello di fraseggio in prove o a casa provo spesso a infilare qualcosa di diverso dal solito per sentire " come suona " , quello che viene bene lo continuo ad inserire e così via però sostanzialmente mi " attengo " alla canonicità se così si può definire...
esempio: purple rain -> pentatonica minore di sol, re, e relative maggiori... e ogni tanto provo a spaziare su altri modi..
Moreno come ho già notato altrove, ha centrato ed esposto bene quelle che sono le mie ragioni.
Aggiungo solo che se nel desiderio amo la sperimentazione, mia o altrui, perchè vedo in essa il rinnovamento, la nascita o rinascita dell'arte, è cosa viva, respira e in fondo è il mio dark side of the moon.
Nella pratica di tutti i giorni cerco quasi solo l'armonia consonante, l'accordo nella canzone, e per queste cose secoli di storia ci hanno insegnato come fare.
Ricercare l'ignoto dentro al profumo dei fiori è un esercizio inutile?
E allora tristemente voterò 2 e lasceroo ai sogni il mio vero vooto
Direi che sono appartenuto all 1 categoria da sempre anche se rispetto e ammiro la scuola ortodossa senza la quale non saremmo qui a scrivere, pero la sperimentazione sopratutto nel fraseggio e nell accompagnamento mi intrigano parecchio
Ci sono artisti che spesso sono definiti come "sperimentatori" : ad esempio per quanto concerne il suono e/o gli effetti, oppure nella ricerca armonico/melodica, nella composizione, nell'arrangiamento, ecc..
Ci sono poi tutta una serie di musicisti più "ortodossi", che si limitano a riprodurre idee musicali senza perdersi nei meandri della "sperimentazione a tutti i costi".
A quale dei due gruppi sentite di appartenere ?
Da parte mia sicuramente il secondo, con brevi, momentanee e molto saltuarie intrusioni nel primo a gruppo.
A livello di sondaggio ho quindi votato come risposta 2 .
E voi ?
VOTATE AL SONDAGGIO, PLEASE !
Il topic inizia con la parola "artisti" e li distingue in due gruppi, e poi si chiede a quale gruppo sentiamo di appartenere.
Il fatto è che artisti è una parola che sento lontanissima da me. Ho già abbastanza disagio a usare la parola "musicista" per quanto mi riguarda. L'artista è un creativo ed io non ho imbracciato la chitarra per essere un creativo o con velleità simili.
Anche nel sondaggio tra la domanda uno e le altre tre c'è uno scarto notevole.
Mi sento un eterno studente, soddisfatto di fare piccoli passi. Non credo di sperimentare nel vero senso della parola, perché le cose che provo a fare io immagino siano già state fatte un miliardo di volte da altri millemila volte più bravi di me e che nemmeno sono artisti.
Però ho votato la seconda perché il concetto di sperimentazione non mi spaventa, sebbene il mio target sia tutt'altro.
Io sarei fortemente sperimentatore o meglio, personalizzatore, ho sempre personalizzato tutto nella vita, in qualsiasi ambito, infatti mi viene naturalissimo non suonare un brano così com'è ma ci ficco abbellimenti miei, lo modifico, ne cambio la ritmica.. il problema è che devo fare i conti con una certa pigrizia, cosa che mi rifrena dall'essere troppo sperimentatore, perlomeno oggi, prima ero più nerd nell'approccio nelle cose, sarà che oggi, con la sensazione di avere poco tempo a disposizione, ho meno voglia di "divagare" e preferisco seguire qualcosa, che sia uno studio teorico, che sia lo studio di un brano, con meno tendenza a perdermi in nerdaggi (per nerdaggi intendo anche stallarmi sul DAW o a provare suoni), che mi richiederebbero più tempo, altrimenti mi va a finire che dedico quel tempo a fare una cosa e non me ne riamane per miglioraremi con lo strumento. Troppe cose non le posso seguire insieme oggi, mi finirebbe inevitabilmente nel dover tralasciare altri aspetti che mi sono altrettanto importanti