Certo, oramai con la tecnologia sempre in tasca, la mia domanda appare assolutamente incomprensibile e senza senso. Pongo quindi, la domanda guardando al passato e rivolgendomi a coloro che hanno nei proprio ricordi, i mitici cataloghi di vendita CD per corrispondenza.
Ricordo i miei pomeriggi passati sui cataloghi di Nannucci e Sweet Music, insieme agli amici per fare un ordine massivo ed usufruire quindi, di sconti o spedizione gratuita.
Ecco che ad un certo punto, ti trovavi davanti al solito problema. Mancano 2 articoli per guadagnare la spedizione gratuita. ecco che mi fiondavo nella pagina delle offerte dei dischi a 2/3/4/5.000 lire.
Una cascata di artisti sconosciuti. Allora...si sceglieva per sensazioni.
Ricordo che le mie scelte venivano influenzate da alcuni elementi, che ricordo in ordine di importanza
- Copertina
Non sono mai stato attratto particolarmenmte dalle copertine elaborate...piuttosto, tendevo a selezionare quelle dove in copertina fossero presenti elementi che, in qualche modo davano un indirizzo.
- Font del titolo dell'album
- Titolo dell'album
- Titolo Canzoni
- Nome del Gruppo
Ho scoperto cose interessanti (John Denver lo scoprii proprio in un acquisto su sensazioni). Ricordo mi colpì il titolo (Spirit) ed il font del titolo. Così come presi tante fregature (per i miei gusti).
Noto...che questa cosa mi è rimasta e, quando sono davanti ad uno scaffale (sempre più in via di estinzione), la mia attenzione viene catturata dagli elementi sopra citati.
1 Genere di appartenenza
2 Foto copertina
3 Titolo
4 Nome gruppo
Citazione di: Max Maz il 27 Aprile, 2016, 02:46 PM
1 Genere di appartenenza
2 Foto copertina
3 Titolo
4 Nome gruppo
Ma non sempre il genere è ben identificabile dal rapporto visivo con il supporto ::)
Nei negozi e sui cataloghi Nannucci tutto era diviso x genere. Oggi acquisto soltanto ciò che ho già scelto, non aggiungo mai niente all'ultimo momento. :etvoila:
Citazione di: Max Maz il 27 Aprile, 2016, 02:54 PM
Nei negozi e sui cataloghi Nannucci tutto era diviso x genere.
Anche le offerte offerte offerte? Sai che non ricordo? (questo vuol dire che sono passati mooolti anni :'( )
Ne dovrei avere ancora uno in soffitta :-\
Max ::)
Ci ho provato tante volte a scelgliere sulla base di copertina e così via e ho preso tante, ma tante, fregature e poche robe belle ::) Per un certo periodo, ho anche acquistato da etichette indipendenti i CD in uscita, prendendo 4 o 5 artisti che mi sembravano validi. Uno su cinque, in media, mi piaceva.
Per fortuna ora ho Spotify... ;D
Io ho sempre acquistato in negozio. Mi piace ( ehm .. piaceva ) troppo spulciare tra le copertine.
Anche io ho fatto parecchi acquisti in base alle copertine ed ho scoperto belle cose, in quel modo. In generale direi che al 90-95% delle volte, la copertina mi ha condotto verso cose che mi sono poi piaciute.. una bella fortuna !
Ovviamente una base c'è : le copertine di alcuni generi che non digerisco, si percepiscono subito ; inoltre, i negozi sono generalmente divisi per generi , per cui la cosa era più semplice ..
Vu :)
E ma tu avevi Nannucci e Virgin nel raggio di 200 metri :etvoila:
Era il motivo più bello del mio bigiare la scuola. Treno, buon libro, lunghe passeggiate lungo i portici, vetrina di Tomassone, Nannucci e ritorno. :loveit:
Citazione di: Max Maz il 27 Aprile, 2016, 06:32 PM
Era il motivo più bello del mio bigiare la scuola. Treno, buon libro, lunghe passeggiate lungo i portici, vetrina di Tomassone, Nannucci e ritorno. :loveit:
:laughing:
Sai Elliott, trovo che comunque il topic possa essere ancora attuale e ricollocabile in tempi odierni, mi spiego meglio:
Non ho mai acquistato musica da cataloghi, ma di pomeriggi spesi nei negozi di dischi ne ho trascorsi parecchi e anche io, spesso, ho acquistato "alla cieca", incuriosito dalla copertina o dal nome del gruppo.
Ad oggi, il mio portafogli ringrazia l'abbonamento di spotify e acquisto 10€ al mese tutta la musica che voglio, continuando ad andare a intuito e per sensazioni. A parte il servizio "scopri" tramite il quale ho scovato alcune vere e proprie perle (i "Nimmo brothers" :loveit: ), mi piace molto partire da un gruppo, aprire gli "artisti simili" e mettermi a cercare nuova musica. Arrivato a questo punto la sensazione è la stessa di che stare a davanti a un catalogo, davanti ho tante piccoli quadratini con la foto del gruppo e sotto il nome, a quel punto è la foto che fa la parte del leone, visto che balza all'occhio per prima; dopo di che passo a leggere il nome, se mi ispira, apro la pagina del gruppo e provo ad ascoltare qualcosa tra le canzoni più ascoltate della band.
Di roba così ne ho scoperta parecchia ::)
Citazione di: Stevie J il 28 Aprile, 2016, 10:12 AM
Sai Elliott, trovo che comunque il topic possa essere ancora attuale e ricollocabile in tempi odierni, mi spiego meglio:
Non ho mai acquistato musica da cataloghi, ma di pomeriggi spesi nei negozi di dischi ne ho trascorsi parecchi e anche io, spesso, ho acquistato "alla cieca", incuriosito dalla copertina o dal nome del gruppo.
Ad oggi, il mio portafogli ringrazia l'abbonamento di spotify e acquisto 10€ al mese tutta la musica che voglio, continuando ad andare a intuito e per sensazioni. A parte il servizio "scopri" tramite il quale ho scovato alcune vere e proprie perle (i "Nimmo brothers" :loveit: ), mi piace molto partire da un gruppo, aprire gli "artisti simili" e mettermi a cercare nuova musica. Arrivato a questo punto la sensazione è la stessa di che stare a davanti a un catalogo, davanti ho tante piccoli quadratini con la foto del gruppo e sotto il nome, a quel punto è la foto che fa la parte del leone, visto che balza all'occhio per prima; dopo di che passo a leggere il nome, se mi ispira, apro la pagina del gruppo e provo ad ascoltare qualcosa tra le canzoni più ascoltate della band.
Di roba così ne ho scoperta parecchia ::)
Faccio così anche io ::)
Credo di avere ancora da qualche parte alcuni cataloghi di "Sweet Music" e "Nannucci", anche se ho approfittato molto più spesso delle offertissime che non dei prezzi pieni.
Anche io ho sempre preferito mettere mano sulle vaschette dei dischi nei negozi e nella maggior parte dei casi i miei acquisti avvenivano, dopo che qualche articolo su una rivista mi aveva incuriosito o perchè qualche "istruttore" (alle volte i negozianti stessi) mi aveva consigliato un determinato album.
Quindi diciamo che mi capitava raramente di fare acquisti totalmente al buio, però la copertina rivestiva una certa importanza e ad esempio una grafica stilisticamente riconoscibile poteva attrarmi in modo particolare.
Attualmente utilizzo anche io Spotify, (da buon genovese per il momento nella sua versione gratuita ;D ) e ne apprezzo la vastità della proposta, ma mi lascia perplesso la compulsività, della quale mi riconosco vittima, con la quale si tende a cercare continuamente proposte nuove, finendo per non approfondire nulla.
Citazione di: Moreno Viola il 28 Aprile, 2016, 10:41 AM
mi lascia perplesso la compulsività, della quale mi riconosco vittima, con la quale si tende a cercare continuamente proposte nuove, finendo per non approfondire nulla.
Secondo me questo è un discorso diverso, di certo una così vasta fruibilità a portata di click potrebbe a prima vista spaesare. Per contro, ti dico che almeno per quanto mi riguarda va a periodi: non sono sempre alla ricerca di nuovi ascolti, a volte mi piace semplicemente approfondire la discografia di qualche artista o gruppo che mi affascina particolarmente, e che non conosco del tutto (ad es. ricordo i mesi fatti ad ascoltarmi tom waits [e ancora non ho ascoltato più del 40% dei suoi lavori] o i sonic youth in tempi più recenti). Altre volte invece mi piace perdermi in nuovi ascolti, molto spesso provo a concedere "un album o due" a queste nuove band, anche se il più delle volte dopo esserne rimasto deluso, cancello i loro album da quelli salvati e faccio mentalmente una croce sopra il nome di quella band. Ogni tanto però capita, come nel caso dei "the virginmarys" :loveit: di trovare qualche gruppo che mi piace veramente tantissimo, magari capiterà una volta su dieci, ma quella volta da sola vale il prezzo di tutti gli altri 9 tentativi a vuoto.
Per concludere poi ci sono altre volte nelle quali semplicemente mi piace mettere su qualche disco che conosco e che mi piace, giusto per godermelo, senza scoprire nulla di nuovo.
Per me funziona così ::)
Citazione di: Moreno Viola il 28 Aprile, 2016, 10:41 AM
Credo di avere ancora da qualche parte alcuni cataloghi di "Sweet Music" e "Nannucci", anche se ho approfittato molto più spesso delle offertissime che non dei prezzi pieni.
Anche io ho sempre preferito mettere mano sulle vaschette dei dischi nei negozi e nella maggior parte dei casi i miei acquisti avvenivano, dopo che qualche articolo su una rivista mi aveva incuriosito o perchè qualche "istruttore" (alle volte i negozianti stessi) mi aveva consigliato un determinato album.
Quindi diciamo che mi capitava raramente di fare acquisti totalmente al buio, però la copertina rivestiva una certa importanza e ad esempio una grafica stilisticamente riconoscibile poteva attrarmi in modo particolare.
Attualmente utilizzo anche io Spotify, (da buon genovese per il momento nella sua versione gratuita ;D ) e ne apprezzo la vastità della proposta, ma mi lascia perplesso la compulsività, della quale mi riconosco vittima, con la quale si tende a cercare continuamente proposte nuove, finendo per non approfondire nulla.
Su Spotify, ma in genere sulla musica digitale, la penso come te. Per un certo periodo scaricavo quintali di musica che poi non sentivo se non molto distrattamente e che quindi non mi piaceva, e quel poco che era valido veniva trascurato alla ricerca di cose nuove. Per quanto riguarda l'argomento del topic, quando ero giovane, perché se si parla di acquisti da Nannucci si parla di tanto tempo fa, avevo pochi soldi e quindi ogni acquisto era totalmente ponderato e non acquistavo mai a caso.
Il mio discorso su Spotify è assolutamente generico e come detto anche io ne apprezzo la vastità della proposta pressochè infinita, oltre alla comodità di poter ascoltare quasi qualsiasi disco con un paio di clic, ma è innegabile che quando la musica aveva bisogno di un supporto solido per essere ascoltata, con i relativi costi per l'acquisto, lo stesso disco rimaneva sul piatto per giorni e si finiva per conoscerne anche le virgole.
Su Nannucci comprai anni fa qualche album progressive rock italiano. Nessuno di voi ha mai acquistato su Negative ?
Citazione di: Cold_Nose il 28 Aprile, 2016, 02:20 PM
Nessuno di voi ha mai acquistato su Negative ?
Negativo :etvoila:
Citazione di: Moreno Viola il 28 Aprile, 2016, 12:54 PM
Il mio discorso su Spotify è assolutamente generico e come detto anche io ne apprezzo la vastità della proposta pressochè infinita, oltre alla comodità di poter ascoltare quasi qualsiasi disco con un paio di clic, ma è innegabile che quando la musica aveva bisogno di un supporto solido per essere ascoltata, con i relativi costi per l'acquisto, lo stesso disco rimaneva sul piatto per giorni e si finiva per conoscerne anche le virgole.
Devo dire che, invece, a me è rimasto il vecchio approccio da "roba solida": quando trovo un album che mi piace, lo lascio in playlist per mesi e finisco per conoscerne anche le virgole, come "ai vecchi tempi". In questo, lo ammetto, sono facilitato dal fatto che il 90% di quello che ascolto non mi piace e quindi lo scarto subito ::)
Citazione di: Moreno Viola il 28 Aprile, 2016, 12:54 PM
Il mio discorso su Spotify è assolutamente generico e come detto anche io ne apprezzo la vastità della proposta pressochè infinita, oltre alla comodità di poter ascoltare quasi qualsiasi disco con un paio di clic, ma è innegabile che quando la musica aveva bisogno di un supporto solido per essere ascoltata, con i relativi costi per l'acquisto, lo stesso disco rimaneva sul piatto per giorni e si finiva per conoscerne anche le virgole.
Miii che ricordi... Con "Hey stoopid" di Alice Cooper c'ho fatto un inverno intero, ascoltandolo sull'autobus per il tragitto casa-scuola....! :loveit: In questo hai ragione, ad oggi è molto più difficile fare le radici su di un disco.
Citazione di: Stevie J il 28 Aprile, 2016, 03:41 PM
Citazione di: Moreno Viola il 28 Aprile, 2016, 12:54 PM
Il mio discorso su Spotify è assolutamente generico e come detto anche io ne apprezzo la vastità della proposta pressochè infinita, oltre alla comodità di poter ascoltare quasi qualsiasi disco con un paio di clic, ma è innegabile che quando la musica aveva bisogno di un supporto solido per essere ascoltata, con i relativi costi per l'acquisto, lo stesso disco rimaneva sul piatto per giorni e si finiva per conoscerne anche le virgole.
Miii che ricordi... Con "Hey stoopid" di Alice Cooper c'ho fatto un inverno intero, ascoltandolo sull'autobus per il tragitto casa-scuola....! :loveit: In questo hai ragione, ad oggi è molto più difficile fare le radici su di un disco.
Ma la difficoltà a "fare le radici" su di un disco, da cosa dipende: A) dalla qualità della musica ascoltata che non merita d'essere approfondita B) da una mentalità tutta moderna di avere novità ogni 5 secondi ?
Citazione di: Cold_Nose il 28 Aprile, 2016, 03:47 PM
Ma la difficoltà a "fare le radici" su di un disco, da cosa dipende: A) dalla qualità della musica ascoltata che non merita d'essere approfondita B) da una mentalità tutta moderna di avere novità ogni 5 secondi ?
Domanda da un milione di dollari... :D
Per me tutte e due, da un lato la fruibilità delle nuove tecnologie ha permesso a chiunque di poter registrare un proprio disco e sdoganarlo ovunque. Ben venga, ma questo anche quando sarebbe meglio esercitarsi di più ed aspettare a registrare un album.
Dall'altro, è così bello scoprire nuova musica, che navigare su spotify, youtube, ecc, è come essere bambini in un negozio di giocattoli... ::)
Citazione di: AlbertoDP il 28 Aprile, 2016, 02:57 PM
Citazione di: Moreno Viola il 28 Aprile, 2016, 12:54 PM
Il mio discorso su Spotify è assolutamente generico e come detto anche io ne apprezzo la vastità della proposta pressochè infinita, oltre alla comodità di poter ascoltare quasi qualsiasi disco con un paio di clic, ma è innegabile che quando la musica aveva bisogno di un supporto solido per essere ascoltata, con i relativi costi per l'acquisto, lo stesso disco rimaneva sul piatto per giorni e si finiva per conoscerne anche le virgole.
Devo dire che, invece, a me è rimasto il vecchio approccio da "roba solida": quando trovo un album che mi piace, lo lascio in playlist per mesi e finisco per conoscerne anche le virgole, come "ai vecchi tempi". In questo, lo ammetto, sono facilitato dal fatto che il 90% di quello che ascolto non mi piace e quindi lo scarto subito ::)
E' esattamente quello che intendo.
Se un album non ti piace, passi subito ad un altro e questo ti permette di fare tranquillamente scelte sbagliate, mentre qualche anno fa, se avevi acquistato un album che poi si rivelava deludente era più opportuno dargli una seconda possibilità.
Citazione di: Cold_Nose il 28 Aprile, 2016, 03:47 PM
Ma la difficoltà a "fare le radici" su di un disco, da cosa dipende: A) dalla qualità della musica ascoltata che non merita d'essere approfondita B) da una mentalità tutta moderna di avere novità ogni 5 secondi ?
Io tendo a pensare che sia proprio per la tendenza odierna a consumare tutto velocemente e non alla poca qualità della musica.
Citazione di: Stevie J il 28 Aprile, 2016, 04:20 PM
Dall'altro, è così bello scoprire nuova musica, che navigare su spotify, youtube, ecc, è come essere bambini in un negozio di giocattoli... ::)
Non sono tanto d'accordo. E' proprio poter avere tutto, che fa perdere il gusto di entrare nel negozio di giocattoli.
:quotone: a tutti e tre i commenti di Moreno nel suo ultimo post
Stavolta non sono davvero d'accordo con Moreno, evvai :yeepy:
Credo che sia una questione di "formazione" e non solo di mezzi. E' vero che, di primo acchito, Spotify o Deezer (o simili) possono spingerti a consumare tutto velocemente e con superficialità, ma poi, alla fine, io credo che il modo in cui li utilizziamo dipenda più da noi che dal mezzo. Per spiegarmi: in un altro topic avevo accennato alla "Grande raccolta del rock" che avevo da piccolo, cento dischi di musica varia dagli anni '50 a fine '70. Oltre a questa, avevo la raccolta del Jazz (altri 100 dischi, più o meno), quella della musica classica, e tanti altri dischi vari. Una scelta enorme che non mi ha impedito di scartare dischi che non mi piacevano (magari dandogli un paio di possibilità nel tempo, e non una sola) e consumarne letteralmente altri (la raccolta dei Bluesbreakers di John Mayall, "Expectations" di Jeith Jarrett e i "Quadri di un esposizione" Mussorgski erano veramente consumati!). Per me Spotify è stata la stessa cosa, ma in grande. Ho mantenuto lo stesso metodo di ascoltare quasi tutti almeno due volte, prima di scartare (a parte casi ovviamente irrecuperabili) e, quando capita l'album giusto, lo ascolto di fila decine e decine di volte, per mesi.
Quindi, per me è ancora un bel negozio di giocattoli ::) Capisco che per altri possa non esserlo, ma non generalizzerei su questo. Che poi "il mondo moderno" sia fatto di playlist e non di album, ascolti fugaci e non approfonditi è un discorso, a mio avviso, a parte e completamente diverso.
Citazione di: AlbertoDP il 29 Aprile, 2016, 09:17 AM
Stavolta non sono davvero d'accordo con Moreno, evvai :yeepy:
Credo che sia una questione di "formazione" e non solo di mezzi. E' vero che, di primo acchito, Spotify o Deezer (o simili) possono spingerti a consumare tutto velocemente e con superficialità, ma poi, alla fine, io credo che il modo in cui li utilizziamo dipenda più da noi che dal mezzo. Per spiegarmi: in un altro topic avevo accennato alla "Grande raccolta del rock" che avevo da piccolo, cento dischi di musica varia dagli anni '50 a fine '70. Oltre a questa, avevo la raccolta del Jazz (altri 100 dischi, più o meno), quella della musica classica, e tanti altri dischi vari. Una scelta enorme che non mi ha impedito di scartare dischi che non mi piacevano (magari dandogli un paio di possibilità nel tempo, e non una sola) e consumarne letteralmente altri (la raccolta dei Bluesbreakers di John Mayall, "Expectations" di Jeith Jarrett e i "Quadri di un esposizione" Mussorgski erano veramente consumati!). Per me Spotify è stata la stessa cosa, ma in grande. Ho mantenuto lo stesso metodo di ascoltare quasi tutti almeno due volte, prima di scartare (a parte casi ovviamente irrecuperabili) e, quando capita l'album giusto, lo ascolto di fila decine e decine di volte, per mesi.
Quindi, per me è ancora un bel negozio di giocattoli ::) Capisco che per altri possa non esserlo, ma non generalizzerei su questo. Che poi "il mondo moderno" sia fatto di playlist e non di album, ascolti fugaci e non approfonditi è un discorso, a mio avviso, a parte e completamente diverso.
:quotone:
Sono d'accordo con quanto scrive Alberto, probabilmente siamo davanti a due linee di pensiero diverse.
Proprio stamattina, mi son messo a spulciare gli "artisti simili" a Rory Gallagher, ne avevo già ascoltati 8 su 10 e bene o male come nome li avevo già sentiti tutti, poi in fondo, compare quel "Roy Buchanan", che appunto, fino a prima di stamattina avevo sentito soltanto nominare in un paio di occasioni, quindi l'ho aperto ed ho provato ad ascoltarmi "when a guitar play the blues", è stato amore a prima vista... mi son salvato l'album intero ovviamente ::)
Oltre a Nannucci compravo sul catalogo di Top Ten, e usavo questo criterio
1) Genere di appartenenza
2) Nome Gruppo
3) Foto di copertina
4) Titolo
Non ho una posizione reazionaria nei confronti di Spotify, anzi tutt'altro e credo che sia proprio "l'invenzione" che ci voleva affinchè la musica e la rete potessero convivere senza guardarsi in cagnesco.
Anche io continuo a fruire della musica allo stesso modo di come facevo da ragazzo, ma credo che per le generazioni più giovani nate e cresciute in una fretta consumistica ancora peggiore della nostra, il vecchio adagio dell'epoca del download selvaggio "ho tutta la discografia di tizio" sia stato ulteriormente facilitato, dal fatto che adesso non occupa neanche più spazio nel disco fisso.
Contestavo invece l'esempio del negozio di giocattoli, perchè continuo ad essere affezionato al pensiero che desiderare qualcosa e magari conquistarselo, sia spesso più soddisfacente che riuscire ad ottenerlo con questa facilità, ma mi rendo conto che questa distinzione non può essere avvertita dai giovani per i quali la musica è quasi esclisivamente "liquida".
Citazione di: Moreno Viola il 29 Aprile, 2016, 12:39 PM
Non ho una posizione reazionaria nei confronti di Spotify, anzi tutt'altro e credo che sia proprio "l'invenzione" che ci voleva affinchè la musica e la rete potessero convivere senza guardarsi in cagnesco.
Anche io continuo a fruire della musica allo stesso modo di come facevo da ragazzo, ma credo che per le generazioni più giovani nate e cresciute in una fretta consumistica ancora peggiore della nostra, il vecchio adagio dell'epoca del download selvaggio "ho tutta la discografia di tizio" sia stato ulteriormente facilitato, dal fatto che adesso non occupa neanche più spazio nel disco fisso.
Contestavo invece l'esempio del negozio di giocattoli, perchè continuo ad essere affezionato al pensiero che desiderare qualcosa e magari conquistarselo, sia spesso più soddisfacente che riuscire ad ottenerlo con questa facilità, ma mi rendo conto che questa distinzione non può essere avvertita dai giovani per i quali la musica è quasi esclisivamente "liquida".
La penso esattamente come te. Secondo me in questo discorso la vera discriminante è l'età
Solo chi ha investito tutto il tesoretto settimanale in un disco sbagliato, può capire cosa intende dire Moreno ;D
Citazione di: Moreno Viola il 29 Aprile, 2016, 12:39 PM
Non ho una posizione reazionaria nei confronti di Spotify, anzi tutt'altro e credo che sia proprio "l'invenzione" che ci voleva affinchè la musica e la rete potessero convivere senza guardarsi in cagnesco.
Anche io continuo a fruire della musica allo stesso modo di come facevo da ragazzo, ma credo che per le generazioni più giovani nate e cresciute in una fretta consumistica ancora peggiore della nostra, il vecchio adagio dell'epoca del download selvaggio "ho tutta la discografia di tizio" sia stato ulteriormente facilitato, dal fatto che adesso non occupa neanche più spazio nel disco fisso.
Contestavo invece l'esempio del negozio di giocattoli, perchè continuo ad essere affezionato al pensiero che desiderare qualcosa e magari conquistarselo, sia spesso più soddisfacente che riuscire ad ottenerlo con questa facilità, ma mi rendo conto che questa distinzione non può essere avvertita dai giovani per i quali la musica è quasi esclisivamente "liquida".
Ok, capisco quello che dici e, messo così, lo condivido. Scalare una montagna e godersi il panorama una volta arrivati, non è lo stesso che arrivarci in funivia... ;D
Citazione di: AlbertoDP il 29 Aprile, 2016, 04:06 PM
Citazione di: Moreno Viola il 29 Aprile, 2016, 12:39 PM
Non ho una posizione reazionaria nei confronti di Spotify, anzi tutt'altro e credo che sia proprio "l'invenzione" che ci voleva affinchè la musica e la rete potessero convivere senza guardarsi in cagnesco.
Anche io continuo a fruire della musica allo stesso modo di come facevo da ragazzo, ma credo che per le generazioni più giovani nate e cresciute in una fretta consumistica ancora peggiore della nostra, il vecchio adagio dell'epoca del download selvaggio "ho tutta la discografia di tizio" sia stato ulteriormente facilitato, dal fatto che adesso non occupa neanche più spazio nel disco fisso.
Contestavo invece l'esempio del negozio di giocattoli, perchè continuo ad essere affezionato al pensiero che desiderare qualcosa e magari conquistarselo, sia spesso più soddisfacente che riuscire ad ottenerlo con questa facilità, ma mi rendo conto che questa distinzione non può essere avvertita dai giovani per i quali la musica è quasi esclisivamente "liquida".
Ok, capisco quello che dici e, messo così, lo condivido. Scalare una montagna e godersi il panorama una volta arrivati, non è lo stesso che arrivarci in funivia... ;D
:laughing: :laughing: :laughing:
Citazione di: AlbertoDP il 29 Aprile, 2016, 04:06 PM
Citazione di: Moreno Viola il 29 Aprile, 2016, 12:39 PM
Contestavo invece l'esempio del negozio di giocattoli, perchè continuo ad essere affezionato al pensiero che desiderare qualcosa e magari conquistarselo, sia spesso più soddisfacente che riuscire ad ottenerlo con questa facilità, ma mi rendo conto che questa distinzione non può essere avvertita dai giovani per i quali la musica è quasi esclisivamente "liquida".
Ok, capisco quello che dici e, messo così, lo condivido. Scalare una montagna e godersi il panorama una volta arrivati, non è lo stesso che arrivarci in funivia... ;D
Perfetto!
Citazione di: Elliott il 29 Aprile, 2016, 02:44 PM
Solo chi ha investito tutto il tesoretto settimanale in un disco sbagliato, può capire cosa intende dire Moreno ;D
Eh si. Quanti ne ho buttati spesso anche io. Ricordo che quando cominciai a diventare un acquirente seriale (non più sporadico), all'inizio - credendomi furbo :facepalm2: ed essendo tirchio - miravo a comprare i "best of" o i "greatest hits" credendo che avrei avuto in unico cd tutto quello che l'artista in questione avesse di buono da ascoltare. Non ci ho messo molto a capire che la tattica era sbagliata appieno :maio:
Stesso mio errore.
Poi sono guarito ed ho iniziato con i live. Questa è una caratteristica che mi porto ancora dietro. Quando possibile, per scoprire un nuovo artista, parto proprio dai live. Per me rivelano la vera essenza dell'artista stesso.
Io invece le raccolte le ho sempre snobbate ( giustamente ) mi sono sempre piaciute poco, mentre come Elliott amo le versioni live, sono il miglior biglietto da visita della band
Anche io non ho mai amanto le raccolte, ma se vado alla scoperta di una band, solitamente mi piace partire in ordine cronologico e cercare di osservare le eventuali evoluzioni nel tempo.
Citazione di: Moreno Viola il 30 Aprile, 2016, 10:57 AM
Anche io non ho mai amanto le raccolte, ma se vado alla scoperta di una band, solitamente mi piace partire in ordine cronologico e cercare di osservare le eventuali evoluzioni nel tempo.
Nel caso di molti, moltissini artisti, per apprezzarne "l'evoluzione" è consigliabile partire dal più recente ed andare a ritroso ;D
Citazione di: Elliott il 30 Aprile, 2016, 12:24 PM
Citazione di: Moreno Viola il 30 Aprile, 2016, 10:57 AM
Anche io non ho mai amanto le raccolte, ma se vado alla scoperta di una band, solitamente mi piace partire in ordine cronologico e cercare di osservare le eventuali evoluzioni nel tempo.
Nel caso di molti, moltissini artisti, per apprezzarne "l'evoluzione" è consigliabile partire dal più recente ed andare a ritroso ;D
Acuta osservazione. :-\
Diciamo che avrei dovuto parlare anche di eventuale "involuzione". :laughing: