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Riflessione

Aperto da Elliott, 14 Dicembre, 2019, 12:22 PM

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Grom68

Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 12:52 PM
Citazione di: Grom68 il 20 Dicembre, 2019, 12:55 PM
Citazione di: robland il 19 Dicembre, 2019, 07:22 PM
Citazione di: Mariano il 17 Dicembre, 2019, 12:18 PM
bel video, non condivido tutto ma sicuramente un analisi ragionata

La scomparsa della musica - Antonello Cresti - YouTube

Ancora più interessante la seconda metà di queste considerazioni. Tra l'altro, una grande bomba lanciata sulla trap.

:thanks: :thanks:
Buffa intervista. Mi sembra filosofia musico-marxista. Per lo meno l'accoppiata è originale. Lui è un buon oratore.

Grom, criticare o comunque rilevare la pervasività di un sistema economico che ovviamente coinvolge anche l'industria discografica non significa essere marxisti.  ::)
A me sembra una critica troppo politicizzata. Prova a contare le volte che ha nominato capitalismo, le categorie del capitalismo, etc.. Comunque sono opinioni. Per me è aria fritta. Vai a stringere il grande consiglio che dà è di ascoltare la musica con concentrazione. Il resto mi sembra dietrologia allo stato puro. I filosofi stessi sono i primi a dire che la filosofia è la scienza più inutile che ci sia. [emoji23][emoji23]E a me piace, beninteso...

Grom68

Citazione di: luvi il 21 Dicembre, 2019, 01:00 PM
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.

Che il primo punk contasse originariamente esponenti di spicco che non sapessero proprio suonare credo sia un fatto incontrovertibile, ma come dice Moreno, ha poi assunto talmente tante sfaccettature da non essere più etichettabile in modo univoco.

La Trap è figlia di un'era nella quale la tecnologia mette in grado di produrre musica (di un certo tipo, ovviamente) con sonorità di tipo professionale anche chi non suona alcuno strumento, ma adopera i software, incastra loops suonati da altri ed assembla il tutto su digital daw, creando quel che vuole in modo del tutto digitale e virtuale.

Non che personalmente consideri questa cosa positiva, perché contrariamente alla a volte sbandierata possibilità di esprimersi regalata ad un maggior numero di persone, in realtà tutto ciò apre le porte ad un livellamento progressivo della qualità verso il basso e ad una perdita consequenziale del valore attribuito alle professionalità specifiche coinvolte: dal compositore al musicista (includendo i cantanti, naturalmente), dall'arrangiatore al fonico.

Il risultato è sotto le orecchie di tutti e la differenza con la musica realizzata da chi conosca il mestiere è eclatante, anche se sempre meno richiesta e sopratutto meno compresa dalle nuove generazioni (con le dovute eccezioni, per fortuna...).
Quindi Avicii è trap?


Grom68

Dardust e Charles mi sembrano molto diversi. Li accomuna forse soltanto la produzione digitale. A me non disturba tanto l'utilizzo del digitale per la produzione, quanto il risultato. Penso si possa produrre roba decente anche così, magari con almeno una traccia reale.

Mariano

Citazione di: Grom68 il 21 Dicembre, 2019, 04:44 PM
Citazione di: luvi il 21 Dicembre, 2019, 01:00 PM
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.

Che il primo punk contasse originariamente esponenti di spicco che non sapessero proprio suonare credo sia un fatto incontrovertibile, ma come dice Moreno, ha poi assunto talmente tante sfaccettature da non essere più etichettabile in modo univoco.

La Trap è figlia di un'era nella quale la tecnologia mette in grado di produrre musica (di un certo tipo, ovviamente) con sonorità di tipo professionale anche chi non suona alcuno strumento, ma adopera i software, incastra loops suonati da altri ed assembla il tutto su digital daw, creando quel che vuole in modo del tutto digitale e virtuale.

Non che personalmente consideri questa cosa positiva, perché contrariamente alla a volte sbandierata possibilità di esprimersi regalata ad un maggior numero di persone, in realtà tutto ciò apre le porte ad un livellamento progressivo della qualità verso il basso e ad una perdita consequenziale del valore attribuito alle professionalità specifiche coinvolte: dal compositore al musicista (includendo i cantanti, naturalmente), dall'arrangiatore al fonico.

Il risultato è sotto le orecchie di tutti e la differenza con la musica realizzata da chi conosca il mestiere è eclatante, anche se sempre meno richiesta e sopratutto meno compresa dalle nuove generazioni (con le dovute eccezioni, per fortuna...).
Quindi Avicii è trap?
no. Il fatto che si POSSA fare musica con le nuove tecnologie senza conoscere la musica o saper suonare non vuol dire che si DEBBA. Avicii mi sembra sapesse suonare la chitarra, e i musicisti con cui costruiva le sue produzioni sapevano senz'altro il fatto loro. Si tratta di pezzi ben costruiti e arrangiati, e anche suonati

c'è gente che utilizza le cose in maniera creativa, e sa suonare spesso più di uno strumento. Insomma è vero che con ableton e dei midi controller potresti fare musica minimal senza saper suonare, ma se sai suonare sono strumenti molto potenti per fare quello che vuoi. Molti si stanno spostando, almeno in parte, nell'uso di programmi del genere integrandoli con strumentazione analogica in maniera più o meno massiccia, anche nei live. Spesso con risultati molto apprezzabili.

Non a tutti può piacere una cosa del genere, visto che dipende molto dallo stile che uno predilige, ma è indubbie che uno così sappia suonare, nonostante il pesante utiulizzo di elettronica e software

FKJ | Fender Sessions | Fender - YouTube

in problema è che effettivamente si riesce a fare un pezzo dal sound "pro" anche senza saper fare nulla, con conseguente azzeramento di idee nella musica più di massa

Cold_Nose

La sensazione è quella che si stia cercando - un po' dappertutto, oggigiorno - la utopistica "perfezione" che in pratica ci renderebbe più simili a delle macchine piuttosto che ad esseri umani fallibili; il che porta tutto (per me) ad un appiattimento globale dell'offerta proposta (potrei anche lanciarmi retoricamente sul fatto che quando il Mondo intero era più diviso era anche molto più vario, ma questa non è la sede).
Poi, a me, di album suonati da musicisti tutti competenti tecnicamente me ne frega fino ad un certo punto...per molti puritani snob non avrebbero mai dovuto esserci chitarristi come Page, Gilmour, The Edge o cantanti come Osbourne, Axl Rose, Kiedis....e Vasco  :D

Non sono contro i mezzi a disposizione di oggi, sono contro il totale (o quasi) affidamento che si fa nei loro confronti. Come vedere un film odierno zeppo di CGI. Sono cresciuto vedendo Rambaldi, Bottin, Backer, Winston, Walas, Harryhausen....non esiste una CGI odierna in grado di farmeli mettere da parte (ma neanche lo vorrei).
If you make the same mistake 3 times, that becomes 'your arrangement'

robland

Citazione di: Moreno Viola il 21 Dicembre, 2019, 04:04 PM
Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 01:16 PM
Moreno, per la trap ti consiglio di seguire due autori e produttori: Charlie Charles e Dardust (Dario Faini).

Quanto al punk, parlavo di produzione nel senso del lavoro che fa il produttore. Per quante sfaccettature possa avere il punk, nel 90% dei casi non c'è un lavoro di produzione elaborato altrimenti non sarebbe punk, un genere di musica molto immediato e con pochi filtri.

Sto ascoltando qualcosa su Spotify degli esponenti prodotti da Charlie Charles, alla fine i nomi più conosciuti come Sferraebbasta e Ghali.
Non nego di far fatica ad arrivare in fondo ai brani, ma sono incuriosito.
Riguardo ai testi, onestamente pensavo peggio.

Quanto alla fatica, non posso che condividere. Non è proprio il mio genere.
Seguo questo genere, come tanti altri, come "studioso" (con tante tante virgolette) della musica, non come appassionato della trap.
Fra i nomi più conosciuti non dimenticare Mahmood, che con questi personaggi dietro ha persino vinto il festival.

Vi suggerisco anche questo articolo:
Gli alieni della trap spiegati ai quarantenni - il lavoro culturale

@Grom
Viviamo in una fase di forte neoliberismo. Dirlo, ripeto, non equivale ad essere marxisti, ma caso mai a non dimenticare le caratteristiche anche critiche che un sistema così onnicomprensivo presenta. Mica son tutte rose e fiori. D'altra parte il neoliberismo non è l'unica articolazione che il capitalismo può assumere.
A me interessa la musica come cultura, non come mero intrattenimento, e secondo me chi ha a cuore la cultura deve stare sempre con le orecchie dritte e le antenne alzate. Riflettere sulle sollecitazioni filosofico-sociologiche capisco che possa risultare pesante.

Grom68

Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 07:39 PM
Citazione di: Moreno Viola il 21 Dicembre, 2019, 04:04 PM
Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 01:16 PM
Moreno, per la trap ti consiglio di seguire due autori e produttori: Charlie Charles e Dardust (Dario Faini).

Quanto al punk, parlavo di produzione nel senso del lavoro che fa il produttore. Per quante sfaccettature possa avere il punk, nel 90% dei casi non c'è un lavoro di produzione elaborato altrimenti non sarebbe punk, un genere di musica molto immediato e con pochi filtri.

Sto ascoltando qualcosa su Spotify degli esponenti prodotti da Charlie Charles, alla fine i nomi più conosciuti come Sferraebbasta e Ghali.
Non nego di far fatica ad arrivare in fondo ai brani, ma sono incuriosito.
Riguardo ai testi, onestamente pensavo peggio.

Quanto alla fatica, non posso che condividere. Non è proprio il mio genere.
Seguo questo genere, come tanti altri, come "studioso" (con tante tante virgolette) della musica, non come appassionato della trap.
Fra i nomi più conosciuti non dimenticare Mahmood, che con questi personaggi dietro ha persino vinto il festival.

Vi suggerisco anche questo articolo:
Gli alieni della trap spiegati ai quarantenni - il lavoro culturale

@Grom
Viviamo in una fase di forte neoliberismo. Dirlo, ripeto, non equivale ad essere marxisti, ma caso mai a non dimenticare le caratteristiche anche critiche che un sistema così onnicomprensivo presenta. Mica son tutte rose e fiori. D'altra parte il neoliberismo non è l'unica articolazione che il capitalismo può assumere.
A me interessa la musica come cultura, non come mero intrattenimento, e secondo me chi ha a cuore la cultura deve stare sempre con le orecchie dritte e le antenne alzate. Riflettere sulle sollecitazioni filosofico-sociologiche capisco che possa risultare pesante.
L'articolo è interessante. Non mi trovo però con la classificazione di Achille Lauro con la trap. Io l'ho visto per caso a Milano e suonava con una band analogica normale, anche con molti richiami rock e blues. Meno elettronico di quello che si ascoltava negli anni 80.Vi ricordate tutto tastiere e batteria elettronica senza neanche un filo di chitarra?


luvi

Citazione di: Grom68 il 21 Dicembre, 2019, 09:26 PM
Vi ricordate tutto tastiere e batteria elettronica senza neanche un filo di chitarra?


Purtroppo me la ricordo molto bene...  :'(
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

robland

Citazione di: luvi il 21 Dicembre, 2019, 01:00 PM
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.

Che il primo punk contasse originariamente esponenti di spicco che non sapessero proprio suonare credo sia un fatto incontrovertibile, ma come dice Moreno, ha poi assunto talmente tante sfaccettature da non essere più etichettabile in modo univoco.

La Trap è figlia di un'era nella quale la tecnologia mette in grado di produrre musica (di un certo tipo, ovviamente) con sonorità di tipo professionale anche chi non suona alcuno strumento, ma adopera i software, incastra loops suonati da altri ed assembla il tutto su digital daw, creando quel che vuole in modo del tutto digitale e virtuale.

Non che personalmente consideri questa cosa positiva, perché contrariamente alla a volte sbandierata possibilità di esprimersi regalata ad un maggior numero di persone, in realtà tutto ciò apre le porte ad un livellamento progressivo della qualità verso il basso e ad una perdita consequenziale del valore attribuito alle professionalità specifiche coinvolte: dal compositore al musicista (includendo i cantanti, naturalmente), dall'arrangiatore al fonico.

Il risultato è sotto le orecchie di tutti e la differenza con la musica realizzata da chi conosca il mestiere è eclatante, anche se sempre meno richiesta e sopratutto meno compresa dalle nuove generazioni (con le dovute eccezioni, per fortuna...).

Concordo. Tanto più che un video che ho visto su youtube analizzava anche un altro punto di vista: la dinamica dei suoni, che è sempre più livellata e piatta, addirittura producendo una sorta di diseducazione dell'orecchio.

Mimmolo

Certo non è facile vivere oggi, ancora più incanalare i propri sogni in musica.
Semplicemente perché è più difficile sognare e senza una componente onirica forte, che stimoli la creatività è dura uscire dal fango.
La vita è bella
La vita è una ca..ta
Queste due frasi, titoli possibili di 2 canzoni, portano a sviluppare canzoni completamente diverse e a mio modo di vedere anche armonie diverse.
Così capisco chi scrive musiche minimali e testi che mi lasciano tanti dubbi sui contenuti o che addirittura non comprendo perché vive un'altra realtà, quella descritta anche bene in quell'articolo sopra.
Quindi chi riesce a sollevarsi da questo pattume e scrivere ottima musica merita un doppio applauso

Moreno Viola

Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 07:39 PM
Vi suggerisco anche questo articolo:
Gli alieni della trap spiegati ai quarantenni - il lavoro culturale

Ho letto l'articolo che trovo più equilibrato rispetto all'intervista ad Antonello Cresti che, concordando con Grom68, trovo ideologicamente sbilanciata, indipendentemente dal fatto che se ne possano condividere i contenuti.
In ogni caso se la Trap è il frutto cattivo di un contesto sociale alla deriva, significa che a dover cambiare è il terreno in cui la pianta germina.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


RobyR

10 minuti per riflettere.
Applicabile a qualsiasi stagione dell'anno...



Non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli. (Oscar Wilde)


Grom68

Citazione di: Moreno Viola il 22 Dicembre, 2019, 12:06 PM
Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 07:39 PM
Vi suggerisco anche questo articolo:
Gli alieni della trap spiegati ai quarantenni - il lavoro culturale

Ho letto l'articolo che trovo più equilibrato rispetto all'intervista ad Antonello Cresti che, concordando con Grom68, trovo ideologicamente sbilanciata, indipendentemente dal fatto che se ne possano condividere i contenuti.
In ogni caso se la Trap è il frutto cattivo di un contesto sociale alla deriva, significa che a dover cambiare è il terreno in cui la pianta germina.
Io poi riflettevo su cosa succedeva quando ero adolescente io, alle superiori intendo. Tutti più o meno ci struggevamo dietro al cantautorato. E la parte più importante era il testo, il messaggio. La musica era il contesto, doveva essere facilmente ed immediatamente assimilabile e sopratutto sottolineare il messaggio della canzone. Parlo di De Gregori, Bennato, Dalla etc.. Il target della trap sono primariamwnte i ragazzi, non gli adulti, e la trap in effetti usa, esasperandoli, lo stesso approccio dei cantautori dei nostri tempi. Il testo, il messaggio della parola è prevalente. La base sulla quale si canta deve acchiappare ed evidenziare. Sono cambiati gli attori, che provengono mediamente dai ceti più bassi, ma buon per loro. Questo è positivo. In effetti lo sforzo che facciamo per capire è molto poco.


Mimmolo


robland

Lasciate perdere il titolo. In realtà, tra varie sfaccettature di faceto, ci sono dei concetti un po' più seri.

Perché la musica Pop [ti] fa schifo - YouTube

@grom
Il contesto che delinei è proprio quello in cui, da giovane adolescente di un paesino, mi sentivo totalmente estraneo (ma sempre di buonumore e in pace con tutti).
Io del messaggio scritto nei testi non sapevo che farmene. Tutta quella passione per i cantautori da cui ero circondato mi era completamente aliena. Ero totalmente perso dietro alle suggestioni delle atmosfere sonore, ai rumori impattanti, alle concatenazioni di suoni, al battito dei ritmi. Inspiegabilmente  (perché la mia era una famiglia musicalmente neutra e interessata alla musica solo a febbraio per il noto festival) avevo già i canoni della musica rock dentro. Chitarra, preferibilmente distorta; basso, preferibilmente serrato o pulsante; batteria, molto presente e briosa. Il cantante? Sì, certo, ma dietro alla musica, non il contrario!  :D
Con gli anni ho imparato anche ad "uccidere" il cantante: ma quant'è bella anche la musica strumentale con gli strumenti in primo piano?! Goduria.

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