(https://funkyimg.com/i/2ZuQU.jpg)
I miei bambini :'(
c'è un nome nella colonna di destra che si mangia easy il 99% della colonna di sinistra, dal punto di vista musicale. Ma poi esiste ancora MTV nel 2019? Pensavo avesse chiuso anni fa. Io ai Grammy Awards degli ultimi anni ho visto musicisti pazzeschi premiati, mi ha fatto solo piacere
C'è anche da dire che a parte quell'unico nome complessivamente vince la colonna di sinistra
Il pop attraversa un brutto periodo, ma era inevitabile
Elliott ha aperto il vaso di Pandora.. :facepalm2:
Ne conosco uno solo che della colonna di dx e non credo sia quello cui si riferisce Mariano.
Quindi non so esprimere opinioni. :etvoila:
Chi è?
Ma nella colonna di sx ho visto u2, Rolling Stones, Nirvana, Bruce Springsteen etc..
Possibile che io non lo conosca minimamente? Mi delude questa cosa
Andreson .Paak
Anderson .Paak & The Free Nationals: NPR Music Tiny Desk Concert - YouTube (https://youtu.be/ferZnZ0_rSM)
a me uno che canta, suona e produce così non mi rimpiangere nessuno di sinistra. Però effettivamente gli altri di destra sono poca roba
Ma è il pop in generale che è arrivato al capolinea per come viene concepito, anche se inizia a esserci una produzione molto interessante in alcuni ambiti
Purtroppo la musica non è il core per questi riconoscimenti, è più influente la parte di marketing. Al giorno d'oggi una delle cose più tristi credo sia proprio il fatto che il marketing stesso non è figlio dell'artista ma l'opposto.
Guardando quel confronto, personalmente, rinforzo la mia tesi. :facepalm2:
Da una parte è un bene che il mainstream passi quella musica, o meglio, che il rock non sia più popolare come nel 94, si evita di lucrare su musica che in teoria rifiuta di essere commerciale.
Da un'altra, essendo il pop lo specchio della cultura di un tempo, possiamo vedere nel confronto un impoverimento culturale evidente
Pasquino, ma tu una lettura economico-sociologica come la vedi?
Potrebbe avere ragione chi dice che quando esisteva l'aristocrazia (colta e non colta), la musica classica aveva il suo periodo d'oro, che una società non ancora imborghesita può conoscere un forte fenomeno di contestazione rock, punk ecc., mentre una società più benestante, tecnologica e con una classe media con rivendicazioni più moderate, il pop sia preponderante?
Una lettura simile non esclude ovviamente l'esistenza di altri generi e lo sviluppo di crossover, ma avrebbe delle tendenze più forti di altre per le suddette ragioni.
Che ne dici?
Io ho una cosa da dire a questo proposito, ma al momento non riesco ad esprimermi. Riguarda la tecnologia, la democrazia ma soprattutto il volume delle informazioni che riceviamo costantemente. Si parte dal tasto skip del telecomando del lettore cd per arrivare a Siri o Alexia. Da Napster a torrent, siamo in tanti responsabili di questo appiattimento.
Credo di essere abbastanza in sintonia con Leoelle.
Ma non è tutto negativo. Oggi, un ragazzo di talento, può autonomamente mettere in vetrina e senza costi i propri lavori e farsi notare. Senza sperare di essere notati dal talent scout di turno che per caso capita in quel locale e giusto wuella sera che stai suobando tu. Oppure, di inviare la tua demo nel giorno in cui il discografo ha tempi e voglia da dedicare all'ascolto.
Certo, l'offerta è immensa...emergere tra la folla è complicatissimo ma questo, al contempo, dovrebbe essere uno stimolo a differenziarsi. È su questo che bisogna lavorare.
Vedi Elliott, penso che il fatto che i MEZZI siano così alla portata di tutti che siamo depistati sui FINI. A parte il fatto delle valanghe di commenti su tutto lo scibile umano e non, non siamo in grado di elaborare la massa di rumore che ci arriva. È tutto più semplice a prezzo di non avere il TEMPO di ascoltare tutto con l'attenzione necessaria a valutare realmente la qualità di quello che si ascolta. Pagare, perdere del tempo ad aspettare che passi per radio quella canzone per premere rec sul mangianastri (perché di questo stiamo parlando) ... ti impone una concentrazione ed un apprezzamento diverso, o no?
Citazione di: Mariano il 14 Dicembre, 2019, 01:30 PM
Andreson .Paak
Anderson .Paak & The Free Nationals: NPR Music Tiny Desk Concert - YouTube (https://youtu.be/ferZnZ0_rSM)
a me uno che canta, suona e produce così non mi rimpiangere nessuno di sinistra. Però effettivamente gli altri di destra sono poca roba
Ma è il pop in generale che è arrivato al capolinea per come viene concepito, anche se inizia a esserci una produzione molto interessante in alcuni ambiti
Ma stai scherzando vero?
La musica di consumo attuale risponde alle stesse logiche di quella del passato
il rock o il punk non sono stati fenomeni di ribellione, ma fenomeni perfettamente inseriti nella società dei consumi espressione della borghesia bianca occidentale. Nel dopoguerra è nato un nuovo gruppo di consumatori che prima non avevano potere d'acquisto: i giovani. Sono stati perciò necessari dei codici, sia di vestiario, che comportamentali, che musicali che hanno creato l'ìconografia che ha fatto nascere il rock and roll, rubando la musica dei neri, e il resto a seguire. Brillantina, giubbotti in pelle, capelli lunghi, e tutto ciò che ha creato un immagine (e in questo gli idoli del rock non hanno niente di diverso dalle moderne e più becere popstar), e che si è modificato nel corso dei decenni, è servito a sublimare la "voglia di ribellione" di generazione che sono nate borghesi, hanno finto di ribellarsi al paradigma, e poi sono andati a fare quello che facevano i loro padri e nonni: professionisti, medici, avvocati....la classe media
tutto era ed è mercificato
si è semplicemente affinato il sistema per perseguire quello che la società di consumi ha sempre cercato: il massimo del profitto col minimo sforzo. Quindi il pop, e il rock e il punk SONO pop, nel senso di popular, sono ora fatti da un numero ristretto di persone che lavora per formule di sicura efficacia, producendo musica di continuo.
CitazioneMa stai scherzando vero?
assolutamente no, musicista preparatissimo capace di unire il jazz, il funk, l'hip hop e la black music in generale, con una concezione armonica molto raffinata e un groove pazzesco. Anderson Paak è bravissimo, uno dei suoi dischi, Malibu è uno dei miei preferiti all time. Stupendo. Tra l'altro nei suoi dischi ci suonano musicisti che sono capiscuola attuali come Robert Glasper o Chris Dave
Citazione di: Mariano il 14 Dicembre, 2019, 09:53 PM
La musica di consumo attuale risponde alle stesse logiche di quella del passato
il rock o il punk non sono stati fenomeni di ribellione, ma fenomeni perfettamente inseriti nella società dei consumi espressione della borghesia bianca occidentale. Nel dopoguerra è nato un nuovo gruppo di consumatori che prima non avevano potere d'acquisto: i giovani. Sono stati perciò necessari dei codici, sia di vestiario, che comportamentali, che musicali che hanno creato l'ìconografia che ha fatto nascere il rock and roll, rubando la musica dei neri, e il resto a seguire. Brillantina, giubbotti in pelle, capelli lunghi, e tutto ciò che ha creato un immagine (e in questo gli idoli del rock non hanno niente di diverso dalle moderne e più becere popstar), e che si è modificato nel corso dei decenni, è servito a sublimare la "voglia di ribellione" di generazione che sono nate borghesi, hanno finto di ribellarsi al paradigma, e poi sono andati a fare quello che facevano i loro padri e nonni: professionisti, medici, avvocati....la classe media
tutto era ed è mercificato
si è semplicemente affinato il sistema per perseguire quello che la società di consumi ha sempre cercato: il massimo del profitto col minimo sforzo. Quindi il pop, e il rock e il punk SONO pop, nel senso di popular, sono ora fatti da un numero ristretto di persone che lavora per formule di sicura efficacia, producendo musica di continuo.
Fino a qui sono d'accordo.
Però non ho capito come spieghi il cambiamento di queste classifiche, il passaggio dalla classifica dove è dominante il rock, nel momento in cui è ancora popolare, alla classifica in cui domina altro, nel momento in cui questo "altro" (che roba è? Pop? Hip Hop? Non lo so, perchè non conosco quei nomi) scalza il rock.
Perché lo scalza o comunque lo supera?
Voglio capire se mi ritrovo col tuo pensiero anche su questo passaggio.
Perché comunque poi avrei una valutazione da fare in aggiunta, che è ancora più delicata.
Citazione di: robland il 14 Dicembre, 2019, 05:11 PM
Pasquino, ma tu una lettura economico-sociologica come la vedi?
Potrebbe avere ragione chi dice che quando esisteva l'aristocrazia (colta e non colta), la musica classica aveva il suo periodo d'oro, che una società non ancora imborghesita può conoscere un forte fenomeno di contestazione rock, punk ecc., mentre una società più benestante, tecnologica e con una classe media con rivendicazioni più moderate, il pop sia preponderante?
Una lettura simile non esclude ovviamente l'esistenza di altri generi e lo sviluppo di crossover, ma avrebbe delle tendenze più forti di altre per le suddette ragioni.
Che ne dici?
La società liquida ben teorizzata da Bauman porta la musica ad essere, al pari degli oggetti, delle relazioni, delle persone, un mero oggetto di consumo che conosce ben presto l'obsolescenza. Pensi che tra 3 anni ci ricorderemo di Billie Eilish?
Perchè quello che vedo nella colonna 2019 non è solo la presenza di artisti musicalmente inferiori alla colonna 1994, ma soprattutto una lunga lista di meteore.
Prendi un nome a caso della colonna 1994, ce ne ricordiamo oggi a 25 anni di distanza per l'enorme contributo che hanno dato alla musica.
Prendi un nome a caso della colonna 2019, tra 25 anni (ma facciamo anche 5!) sarà stato cestinato e dimenticato.
Un 199x o un 200x che mi legge, probabilmente mi risponderebbe
Ok boomer, ma non credo che il divario percepito tra le due colonne sia solo frutto della nostalgia per la nostra giovinezza, il rimpianto per i bei tempi andati che non torneranno mai più.
Citazione di: robland il 14 Dicembre, 2019, 10:01 PM
Fino a qui sono d'accordo.
Però non ho capito come spieghi il cambiamento di queste classifiche, il passaggio dalla classifica dove è dominante il rock, nel momento in cui è ancora popolare, alla classifica in cui domina altro, nel momento in cui questo "altro" (che roba è? Pop? Hip Hop? Non lo so, perchè non conosco quei nomi) scalza il rock.
Perché lo scalza o comunque lo supera?
Voglio capire se mi ritrovo col tuo pensiero anche su questo passaggio.
Perché comunque poi avrei una valutazione da fare in aggiunta, che è ancora più delicata.
Da fruitore storico di questi generi provo a risponderti io.
Novità.
Si è partiti con sonorità molto soft e swingate, ciuffoni e brillantina, passati a sonorità più da ribelli e anarchici, proseguiti con suoni più arrabbiati negli anni '80 con la NWOBHM, fino ad arrivare ai '90 dove sono esplosi due fenomeni: il metal e il grunge.
A partire dagli anni 2000 tutto questo mondo fatto di batterie e chitarre elettriche che ha avuto in Elvis, nei Beatles, nei Rolling Stones i loro nonni, si è arenato. Non è riuscito a produrre più nulla di nuovo, tanto che ha sentito spesso l'esigenza di contaminarsi con sonorità mutuate dalla musica elettronica e dall'hiphop, dando via al nu-metal.
E' come un amplificatore che parte in pulito, si increspa un pochino, si arrabbia, arriva ad urlare col gain a fine corsa, ma una volta che hai il gain a 10/10 (o l'
amp dimed come direbbero gli americani) non puoi fare più nulla. Hai già esplorato qualunque sonorità possibile, per cui a quel punto l'unica cosa che puoi fare è spegnerlo quell'amplificatore e tornartene a casa.
Da qui l'esplosione del pop, dell'hiphop, fino ad arrivare oggi alla trap.
La vera domanda è: tra 20-30 anni, quando queste sonorità saranno già stato abbondantemente esaurite come oggi si è abbondantemente esaurito il rock, cosa ascolteremo? Ho il timore che rimpiangeremo gli attuali Kanie West, JayZ, SferaEbbasta, Ghali...ho i brividi solo a pensarci!
Citazione di: Mariano il 14 Dicembre, 2019, 09:53 PM
La musica di consumo attuale risponde alle stesse logiche di quella del passato
il rock o il punk non sono stati fenomeni di ribellione, ma fenomeni perfettamente inseriti nella società dei consumi espressione della borghesia bianca occidentale. Nel dopoguerra è nato un nuovo gruppo di consumatori che prima non avevano potere d'acquisto: i giovani. Sono stati perciò necessari dei codici, sia di vestiario, che comportamentali, che musicali che hanno creato l'ìconografia che ha fatto nascere il rock and roll, rubando la musica dei neri, e il resto a seguire. Brillantina, giubbotti in pelle, capelli lunghi, e tutto ciò che ha creato un immagine (e in questo gli idoli del rock non hanno niente di diverso dalle moderne e più becere popstar), e che si è modificato nel corso dei decenni, è servito a sublimare la "voglia di ribellione" di generazione che sono nate borghesi, hanno finto di ribellarsi al paradigma, e poi sono andati a fare quello che facevano i loro padri e nonni: professionisti, medici, avvocati....la classe media
tutto era ed è mercificato
si è semplicemente affinato il sistema per perseguire quello che la società di consumi ha sempre cercato: il massimo del profitto col minimo sforzo. Quindi il pop, e il rock e il punk SONO pop, nel senso di popular, sono ora fatti da un numero ristretto di persone che lavora per formule di sicura efficacia, producendo musica di continuo.
CitazioneMa stai scherzando vero?
assolutamente no, musicista preparatissimo capace di unire il jazz, il funk, l'hip hop e la black music in generale, con una concezione armonica molto raffinata e un groove pazzesco. Anderson Paak è bravissimo, uno dei suoi dischi, Malibu è uno dei miei preferiti all time. Stupendo. Tra l'altro nei suoi dischi ci suonano musicisti che sono capiscuola attuali come Robert Glasper o Chris Dave
Ho paura che siamo su piani paralleli che si incontrano all'infinito. Mi chiudo nel mio io.,, [emoji24]
Citazione di: Leoelle il 14 Dicembre, 2019, 06:28 PM
Vedi Elliott,...cut..., o no?
Si Leo, concordo. E ricordo.
::)
E se la musica del futuro non fosse fatta più da persone in carne ed ossa, ma dai robot
Compressorhead-Ace of Spades-Now with 350kg Singer - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=9gMX_hR-RoM)
o da un rack di floppy disk e hard disk insieme a un paio di scanner? :lol:
Bohemian Rhapsody on FLOPPOTRON - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=ph5OW9p-GHM)
Già oggi si parla di sex robot e colf robot, quindi perchè non i music robot?
Preferivo il topic su Murphy. :sarcastic:
Ragazzi, sto facendo casino... Siamo su Jamble o su Twitter??? Fighissimo 'sto thread...
C'è poco da scherzare. Ho visto un pianoforte robotizzato dotato di AI che suonava pezzi imitando lo stile di musicisti famosi. Se non guardi non riesci a capire che non è umano. Suona con un suo stile adattandosi al genere. Pazzesco.
C'è poi tutto un'altra strada che potrebbe prendere questo thread.
Io quella roba che sta nella classifica attuale di Mtv non so proprio cosa sia. Dunque, oltre al discorso del perché ci ritroviamo quei nomi e quei generi, c'è il discorso:
Ma io... tutto questo tempo... dov'ero?! :laughing: Cioè, la risposta la conosco: studiavo e poi lavoravo e poi suonavo quel che piace a me senza manco accendere la radio.
Ma il punto è un altro:
Mettiamo che Roby ha ragione e questi nomi sono delle meteore (non solo in termini di classifiche, ma proprio come presenza nel mondo musicale in genere). Come cavolo li si identifica i fruitori se questi nomi vanno e vengono? Da cosa sono accomunati?
Se sono delle meteore, i loro fruitori non hanno in qualche modo una parte di identità comune, non sono accomunati dagli artisti che ascoltano.
Sarà per questo che questi nomi mi sono tutti sfuggiti e non ho incontrato loro fan, neanche incidentalmente parlando di musica con estranei, come invece una volta poteva capitare con i fan... dei Deep Purple, di Springsteen, di Bon Jovi, di Baglioni, di Madonna, dei Metallica?
Estremizzo: se la musica mainstream sarà dominata da meteore, come diamine parleranno di musica in futuro? Noi stiamo qui a parlare ancora di Clapton, dei Lynyrd Skynyrd, dei Creedence ecc. I fruitori di questa musica come... si confronteranno?
I nomi di destra ci sono sempre stati.
La differenza è che oggi, mancano quelli di sinistra.
Citazione di: robland il 14 Dicembre, 2019, 11:01 PM
Estremizzo: se la musica mainstream sarà dominata da meteore, come diamine parleranno di musica in futuro? Noi stiamo qui a parlare ancora di Clapton, dei Lynyrd Skynyrd, dei Creedence ecc. I fruitori di questa musica come... si confronteranno?
Se guardassi con un po' di attenzione gli attuali 200x, avresti già la risposta ;D
Io sono ottimista : per me è tutto finito da almeno un 20ennio buono (e già i '90 erano riproposizioni di stili già sviscerati precedentemente). Anche i generi di "nicchia" paradossalmente sono stati tutti esplorati già nel secolo scorso.
Si va avanti non a suon di musica bensì a personaggi di dubbia fama che interpretano qualcosa (questo nel pop-olare) e con mode che ritornano di tanto in tanto.
Citazione di: Elliott il 14 Dicembre, 2019, 11:07 PM
I nomi di destra ci sono sempre stati.
La differenza è che oggi, mancano quelli di sinistra.
Concordo.
Qualcosa succederà.
La musica è mezzo di espressione che ha consolidato il proprio ruolo per secoli. È troppo potente per lasciarsi mortificare troppo a lungo.
Aspettiamo :)
Quotone, e puoi essere pure un grande musicista, ma nessuno nella colonna di destra è un artista.
E per quanto mi riguarda non sono pop gli artisti del 94 solo perché sono rock. I Tool non sono Elvis, non confondiamo gente creata per vendere da gente che vende senza svendersi
Due lunedì fa ho fatto un matrimonio nel mio ristorante. La sposaha optato per la canzone "Alleluhia" di Cohen per il suo arrivo all'altare. Vedere le mie ragazze commosse, alcune incapaci di tirarsi insieme e di lavorare per l'emozione, mi ha fatto pensare. Già conoscevano la canzone, non a quei volumi. Non in una cornice così.
Questo per dire che sarà difficile per Fabri Fibra o chi per lui capitalizzare dei sentimenti così. Se bastano gli€... Ho dubbi che possano essere soddisfatti anche in quel campo.
Citazione di: Pasquino il 14 Dicembre, 2019, 11:31 PM
Quotone, e puoi essere pure un grande musicista, ma nessuno nella colonna di destra è un artista.
E per quanto mi riguarda non sono pop gli artisti del 94 solo perché sono rock. I Tool non sono Elvis, non confondiamo gente creata per vendere da gente che vende senza svendersi
Scusa, cosa intendi? Che i Tool sono una band per vendere???
Credo che intendesse il contrario ossia, che i Tool sono quelli che vendono senza svendersi.
Mariano ho ascoltato l'artista che hai postato e capisco che nella tua mente fresca di musicista professionista o semipro la sua arte sia un esempio e il rispetto che gli porti. In tal senso trovo ancora più bravo un ragazzo giovane che hai indicato in un altro post, quello davvero scriverà qualcosa destinato a rimanere.
Ma è così, noi 50enni abbiamo i cassetti pieni di foto, vecchie ingiallite, con colori falsati e visi fuori fuoco che rimango però a testimonianza di un passato felice ed intenso. Così come le pareti di lp o cassette a testimoniare l'amore per la musica.
Ora queste cose sono marginali, memorie di massa (termine strano) contengono la nostra storia miniaturizzata e gli scaffali di cassette e milioni di altre cose.
È difficile fare il passo al virtuale e considerarlo magari pure meglio.
Io ho una mente molto aperta, non mi pongo il problema di chi è meglio, ascolto con interesse tutto e cerco di captare segnali di vita in tutto.
Non ho paura che la nostra storia musicale vada persa, per fortuna corsi e ricorsi smuovono il mondo e le menti ciclicamente apportando sempre qualcosa di nuovo.
Non mi pongo neanche il problema di come si farà musica, con che strumenti, oggi i software, i sequencer, gli arranger sono pazzeschi e la rete rende tutto fruibilissimo.
Conservo dei dubbi sulla sopravvivenza del mestiere di artista e musicista perché tutta questa condivisione, in apparenza free toglie risorse, diritti, al sostentamento degli artisti che spesso utilizzano altre forme, meno legate alla musica salvo i live, per mangiarsi la pagnotta.
Punto fondamentale questo per poter scrivere ciò che si sente e non quello che cercano di imporci.
Riguardo alla bravura colonna dx/sx posso dire solo che il bagaglio di emozioni che mi hanno lasciato quello di sx esula spesso dalla loro capacità come musicista.
Questa la mia riflessione
Sono riuscito ad ascoltare l'artista indicato da te, Mariano. L'ho ascoltato per intero il video, per evitare di perdermi qualcosa e...al di la dei 15 min di sofferenza, non mi è rimasto altro.
Ho provato a guardare un paio di video di sue hits, e dopo 20 secondi avevo prurito da tutte le parti.
Penserai..."perché non sei colto a livello musicale" ed avrai ragione a pensarlo ma, è un plus a mio avviso. Se per apprezzare la musica, se per riceverne delle emozioni bisogna essere colti...allora la musica cambia ruolo e non è più un linguaggio, un mezzo in mano all'artista per trasmettere una emozione, per dire quello che ha da dire bensì, uno strumento di classificazione e valutazioni tecniche.
Perdonami ma, leggere che tale Andreson Paak si mangia easy il 99% della colonna di sx lo trovo un po' troppo pretestuoso e mirato a prendere le distanze dalla "musica per sempliciotti" perché "chi è colto, sa ad es. che i Pink Floyd siano banalotti". I colti, ascoltano altro.
Concetto che tra l'altro - e va detto con onestà - esponi in maniera limpida quando si parla di musica.
Provocazione per provocazione, ti dico un nome, lontanissimo dalla colonna sx che a mio avviso sarebbe sprecato in quella di destra: Anthony Joseph
Citazione di: robland il 14 Dicembre, 2019, 10:01 PM
Citazione di: Mariano il 14 Dicembre, 2019, 09:53 PM
La musica di consumo attuale risponde alle stesse logiche di quella del passato
il rock o il punk non sono stati fenomeni di ribellione, ma fenomeni perfettamente inseriti nella società dei consumi espressione della borghesia bianca occidentale. Nel dopoguerra è nato un nuovo gruppo di consumatori che prima non avevano potere d'acquisto: i giovani. Sono stati perciò necessari dei codici, sia di vestiario, che comportamentali, che musicali che hanno creato l'ìconografia che ha fatto nascere il rock and roll, rubando la musica dei neri, e il resto a seguire. Brillantina, giubbotti in pelle, capelli lunghi, e tutto ciò che ha creato un immagine (e in questo gli idoli del rock non hanno niente di diverso dalle moderne e più becere popstar), e che si è modificato nel corso dei decenni, è servito a sublimare la "voglia di ribellione" di generazione che sono nate borghesi, hanno finto di ribellarsi al paradigma, e poi sono andati a fare quello che facevano i loro padri e nonni: professionisti, medici, avvocati....la classe media
tutto era ed è mercificato
si è semplicemente affinato il sistema per perseguire quello che la società di consumi ha sempre cercato: il massimo del profitto col minimo sforzo. Quindi il pop, e il rock e il punk SONO pop, nel senso di popular, sono ora fatti da un numero ristretto di persone che lavora per formule di sicura efficacia, producendo musica di continuo.
Fino a qui sono d'accordo.
Però non ho capito come spieghi il cambiamento di queste classifiche, il passaggio dalla classifica dove è dominante il rock, nel momento in cui è ancora popolare, alla classifica in cui domina altro, nel momento in cui questo "altro" (che roba è? Pop? Hip Hop? Non lo so, perchè non conosco quei nomi) scalza il rock.
Perché lo scalza o comunque lo supera?
Voglio capire se mi ritrovo col tuo pensiero anche su questo passaggio.
Perché comunque poi avrei una valutazione da fare in aggiunta, che è ancora più delicata.
Si è semplicemente affinato il meccanismo e aumentata la tecnologia.
Negli anni 60 e 70, per quanto fossimo in pieno boom economico, e la società dei consumi fosse effettivamente compiuta anche se non globalizzata come oggi, tutti i meccanismi del "massimo profitto minima spesa" erano già presenti. Solo che andavano affinati e non avevano l'assistenza tecnologica di oggi. Quindi l'aspetto umano e casuale entrava in maniera più prepotente, anche senza volerlo.
Adesso si è trovata la quadra: come si producono i brani pop? E per pop intendo popular nel suo complesso, di qualsiasi genere o corrente musicale. Un numero ristretto di professionisti altamente qualificati, solitamente pianisti/tastieristi e polistrumentisti, sono stipendiati con ottimo compenso dalle etichette per produrre "basi" musicali in continuazione. Immagina: 2-4000 euro/dollari al mese netti (a seconda di quanto sei grosso tu e la tua etichetta), per andare in studio e sfornare perfettamente arrangiati 70-100 pezzi l'anno. Questi pezzi finiscono nell'enorme archivio e vengono tirati fuori all'occorrenza. Perchè esiste un team parallelo che si occupa dei testi. Nessuno dei massimi artisti pop attuali detiene i diritti dei propri pezzi, tranne casi speciali come Bruno Mars che è appunto un compositore e polistrumentista bravissimo ed è in grado di farsi lui le cose. E potrebbe suonare tranquillamente fusion se volesse
Non è diverso dal passato, solo si è capito come ottenere il massimo col minimo.
Il lato positivo è che viene prodotta un ENORMITA' di musica rispetto a 30 anni fa, quindi anche se è aumentato lo schifo, è anche aumentata la musica bella scritta da musicisti bravi. Non passa certo su MTV, bisogna cercarsela in altri canali, ma c'è
Diciamo che se nei decenni passati anche ciò che era più popular produceva musica di qualità (penso ai vari michael jackson, stevie wonder, toto, sting.......) adesso la qualità la devi cercare, tranne rari casi, altrove
CitazioneSono riuscito ad ascoltare l'artista indicato da te, Mariano. L'ho ascoltato per intero il video, per evitare di perdermi qualcosa e...al di la dei 15 min di sofferenza, non mi è rimasto altro.
Ho provato a guardare un paio di video di sue hits, e dopo 20 secondi avevo prurito da tutte le parti.
Penserai..."perché non sei colto a livello musicale" ed avrai ragione a pensarlo ma, è un plus a mio avviso. Se per apprezzare la musica, se per riceverne delle emozioni bisogna essere colti...allora la musica cambia ruolo e non è più un linguaggio, un mezzo in mano all'artista per trasmettere una emozione, per dire quello che ha da dire bensì, uno strumento di classificazione e valutazioni tecniche.
no, assolutamente, penso solo che sia molto lontano dai tuoi gusti. Persone diverse sentono in modo diverse. Io quando sento gli accordi che butta giù il tastierista nel secondo brano vado in brodo di giuggiole, perchè li trovo davvero bellissimi, così come il groove così preciso che creano. Ma appunto, sono gusti
Citazione di: Mariano il 15 Dicembre, 2019, 10:11 AM
no, assolutamente, penso solo che sia molto lontano dai tuoi gusti. Persone diverse sentono in modo diverse. Io quando sento gli accordi che butta giù il tastierista nel secondo brano vado in brodo di giuggiole, perchè li trovo davvero bellissimi, così come il groove così preciso che creano. Ma appunto, sono gusti
Credo che in parte sia così...
Devo dire però che l'apprezzamento di certe forme musicali sia un misto tra gusti personali e possesso delle chiavi di lettura necessarie.
E non lo considero un difetto, ma l'effetto (perdonate il gioco di parole) tipico di ogni espressione umana che abbia riferimenti culturali complessi e non consideri ogni cosa subordinata all'elemento "massima vendita".
Accade la stessa cosa per la danza, la pittura, la scultura, la fotografia o la scrittura.
La dicotomia tra "popolare" e "colto" esiste perché sono più complesse e meno diffuse le chiavi di lettura necessarie per apprezzare il secondo, quindi tutto accade di conseguenza.
Chi abbia acquisito le chiavi di lettura giuste si accorge facilmente che le incarnazioni più semplificate non danno l'emozione che si aspetta e va alla ricerca di qualcosa di più gratificante.
Per questo le produzioni "pop" sono e restano semplificate: devono arrivare a tutti in modo indiscriminato per realizzare il maggior profitto possibile e non vogliono/devono necessitare di chiavi di lettura particolari.
Per questo le "perle", che bene o male esistono sempre "anche" all'interno del pop, così come tutte le espressioni complesse, raramente riescono ad arrivare ai grandi numeri, se non per vie traverse e quasi sempre per merito di fattori non del tutto "culturali"...
Faccio un esempio per tutti: Pat Metheny è forse l'unico musicista della storia del Jazz che abbia raggiunto volumi di vendite e di esibizioni live uguali se non superiori a quelli di molte rockstar. Questo significa che la sua musica sia compresa ed apprezzata nella sua complessità armonico-ritmica o che il fattore melodico che rende solo apparentemente facile l'ascolto di alcuni brani funziona da passepartout?
Un mio amico (non musicista) possedeva gran parte della discografia di questo artista e se lo ascoltava in macchina giorno e notte. Sapendo che mestiere faccio, una volta mi chiese di spiegargli a cosa servissero quelle lunghe e strane "pause" tra una melodia e l'altra nei pezzi, che lui candidamente sorpassava con l'avanti veloce del suo lettore cd... come avrete compreso si riferiva alle improvvisazioni! Dunque, pur apprezzando suoni ed atmosfere, ascoltava i temi melodici ed eliminava istintivamente tutta la parte complessa, cioè il linguaggio jazzistico, per il quale gli mancavano ovviamente le chiavi di lettura.
Altro jazz, che non facesse le stesse concessioni alla melodia, non l'avrebbe ascoltato affatto! ::)
:goodpost: :fan:
L'ho ascoltato anche io, devo dire che è bravo, se tutti a dx fossero come lui il confronto sarebbe meno impietoso, ma dire che surclassa il 99% degli altri è azzardato, forse più un giudizio sul gusto che sulla qualità e de gustibus...
Citazione di: luvi il 15 Dicembre, 2019, 11:38 AM
Citazione di: Mariano il 15 Dicembre, 2019, 10:11 AM
no, assolutamente, penso solo che sia molto lontano dai tuoi gusti. Persone diverse sentono in modo diverse. Io quando sento gli accordi che butta giù il tastierista nel secondo brano vado in brodo di giuggiole, perchè li trovo davvero bellissimi, così come il groove così preciso che creano. Ma appunto, sono gusti
Credo che in parte sia così...
Devo dire però che l'apprezzamento di certe forme musicali sia un misto tra gusti personali e possesso delle chiavi di lettura necessarie.
E non lo considero un difetto, ma l'effetto (perdonate il gioco di parole) tipico di ogni espressione umana che abbia riferimenti culturali complessi e non consideri ogni cosa subordinata all'elemento "massima vendita".
Accade la stessa cosa per la danza, la pittura, la scultura, la fotografia o la scrittura.
La dicotomia tra "popolare" e "colto" esiste perché sono più complesse e meno diffuse le chiavi di lettura necessarie per apprezzare il secondo, quindi tutto accade di conseguenza.
Chi abbia acquisito le chiavi di lettura giuste si accorge facilmente che le incarnazioni più semplificate non danno l'emozione che si aspetta e va alla ricerca di qualcosa di più gratificante.
Per questo le produzioni "pop" sono e restano semplificate: devono arrivare a tutti in modo indiscriminato per realizzare il maggior profitto possibile e non vogliono/devono necessitare di chiavi di lettura particolari.
Per questo le "perle", che bene o male esistono sempre "anche" all'interno del pop, così come tutte le espressioni complesse, raramente riescono ad arrivare ai grandi numeri, se non per vie traverse e quasi sempre per merito di fattori non del tutto "culturali"...
Faccio un esempio per tutti: Pat Metheny è forse l'unico musicista della storia del Jazz che abbia raggiunto volumi di vendite e di esibizioni live uguali se non superiori a quelli di molte rockstar. Questo significa che la sua musica sia compresa ed apprezzata nella sua complessità armonico-ritmica o che il fattore melodico che rende solo apparentemente facile l'ascolto di alcuni brani funziona da passepartout?
Un mio amico (non musicista) possedeva gran parte della discografia di questo artista e se lo ascoltava in macchina giorno e notte. Sapendo che mestiere faccio, una volta mi chiese di spiegargli a cosa servissero quelle lunghe e strane "pause" tra una melodia e l'altra nei pezzi, che lui candidamente sorpassava con l'avanti veloce del suo lettore cd... come avrete compreso si riferiva alle improvvisazioni! Dunque, pur apprezzando suoni ed atmosfere, ascoltava i temi melodici ed eliminava istintivamente tutta la parte complessa, cioè il linguaggio jazzistico, per il quale gli mancavano ovviamente le chiavi di lettura.
Altro jazz, che non facesse le stesse concessioni alla melodia, non l'avrebbe ascoltato affatto! ::)
sono d'accordo. Infatti i musicisti jazz/fusion che oggi riescono a fare grandi numeri e a suonare non solo nei jazz club ma anche in palazzetti e stadi come fa (o faceva) Pat Metheny sono proprio quelli che hanno anche un accessibilità melodica o ritmica, che riescono ad avere una superficie "pop" sopra a tutti gli strati di complessità armonica, melodica e ritmica e di arrangiamento. Penso agli Snarky Puppy, che fanno il pienone ovunque con la gente che salta e canta a memoria i temi dei loro pezzi (visto di persona al Parco della Musica di Roma, 6-7000 persone a saltare in piedi e a cantare Shofukan)
CitazionePenserai..."perché non sei colto a livello musicale" ed avrai ragione a pensarlo ma, è un plus a mio avviso. Se per apprezzare la musica, se per riceverne delle emozioni bisogna essere colti...allora la musica cambia ruolo e non è più un linguaggio, un mezzo in mano all'artista per trasmettere una emozione, per dire quello che ha da dire bensì, uno strumento di classificazione e valutazioni tecniche.
ritornando un attimo su questo discorso, non penso che Anderson Paak sia colto o che serva niente di particolare per ascoltare la sua musica. In fondo si tratta di hip hop: se non ti piace l'hip hop, non ti piacerà la sua proposta. Esattamente come se non ti piace il rock, certe proposte non ti piaceranno mai.
Perchè a me piace? perchè è una musica "pop" che contiene un sacco della musica NON pop che piace a me: il jazz e la più raffinata produzione della black music in particolare. Il secondo brano di quel video si intitola "My heart don't stand a chance" e parla "banalmente" delle sensazioni che si provano quando si è innamorati, gambe che tremano, il battito del cuore..... Non c'è niente di colto o complicato nel messaggio. La musica che lo accompagna è molto jazz, e hip hop nel senso migliore del termine: ritmica derivata dal funk, dialogo tra basso e batteria, stacchi, begli accordi
Non c'è niente di colto, è solo uno stile che a me piace e a te no. L'apprezzamento degli stili più pop, di largo consumo, dipende in gran parte dai propri gusti, che spesso si definiscono nell'adolescenza. A me c'è molto pop oggi che piace, proprio perchè ci trovo molto hip hop e molto jazz dentro.
Ho ascoltato Malibu suonandoci su come faccio di solito.
Molto gustoso e molto facile seguire con la chitarra il groove.
Segno di bella musica.
Grazie di avermelo fatto conoscere
Sono prevalentemente, potrei dire quasi esclusivamente al netto di qualche eccezione, un appassionato di rock, ma non mi sognerei di mettere in discussione che esso sia espressione dell'industria discografica, in misura più o meno evidente a seconda della proposta.
Il rock esiste perché esiste un'industria che ne guida da sempre la produzione secondo una precisa richiesta e che ha trasformato il musico vagante, inteso come colui che propone musica accessibile a tutti, in veicoli per alimentare quest'industria.
Oggi che l'industria è sulla via di un declino irreversibile, i musicisti girovaghi sono tornati sulla strada, sfruttando anche le affollatissime arterie del web.
Eravamo abituati bene, riconosciamolo.
Gli esseri umani hanno talento e fino a quando occuperanno questo pianeta le dimostrazioni non mancheranno. Basta scendere in strada.
Poi quella della generazione, che oggi è addirittura "Entitled", è una bufala che portiamo avanti da quando esiste l'uomo.
Io sono nato nel 1975 e appartengo alla "Generazione X", apatica, priva di ideali, privilegiata e irrisconoscente.
Quanto somiglio ai "Millenial"
Citazione di: Elliott il 15 Dicembre, 2019, 08:15 AM
Sono riuscito ad ascoltare l'artista indicato da te, Mariano. L'ho ascoltato per intero il video, per evitare di perdermi qualcosa e...al di la dei 15 min di sofferenza, non mi è rimasto altro.
Ho provato a guardare un paio di video di sue hits, e dopo 20 secondi avevo prurito da tutte le parti.
Penserai..."perché non sei colto a livello musicale" ed avrai ragione a pensarlo ma, è un plus a mio avviso. Se per apprezzare la musica, se per riceverne delle emozioni bisogna essere colti...allora la musica cambia ruolo e non è più un linguaggio, un mezzo in mano all'artista per trasmettere una emozione, per dire quello che ha da dire bensì, uno strumento di classificazione e valutazioni tecniche.
Perdonami ma, leggere che tale Andreson Paak si mangia easy il 99% della colonna di sx lo trovo un po' troppo pretestuoso e mirato a prendere le distanze dalla "musica per sempliciotti" perché "chi è colto, sa ad es. che i Pink Floyd siano banalotti". I colti, ascoltano altro.
Concetto che tra l'altro - e va detto con onestà - esponi in maniera limpida quando si parla di musica.
Provocazione per provocazione, ti dico un nome, lontanissimo dalla colonna sx che a mio avviso sarebbe sprecato in quella di destra: Anthony Joseph
Sentito anche io ieri, ho evitato di commentare perchè non mi piace dar contro quel che non incontra il mio gusto, ma mi hai tolto letteralmente le parole di bocca. Sottoscrivo ogni parola, tranne l'ultima riga perchè non conosco Antonhy Joseph! ::)
E' una questione culturale.
Se a 17 anni amici e parenti ti passano i CD di Miles Davis, Pat Metheny, Aretha Franklin, verrai su con determinati gusti e una determinata concezione della musica.
Se a 17 anni amici e parenti, come nel mio caso, ti passano il Black Album, Metropolis pt.2, Somewhere in Time, The Division Bell, vieni su con altri e una concezione della musica diametralmente opposta. Più legata al contenuto che alla forma. Al messaggio piuttosto che alla complessità armonica.
E' tutto lì il nocciolo della questione. Se a questo poi aggiungi una formazione musicale accademica, fatta di pentagrammi ed esami, il secondo tipo di musica ti lascerà indifferente e drizzerai le antenne per il primo tipo. Quella colta, quella che per capirla devi aver studiato.
Ci sono pezzi che saranno obiettivamente banalotti, ma banalotti osservando lo spartito.
Poi c'è Anderson Paak che non è banale se guardi lo spartito, ma se ti togli davanti lo spartito e senti cosa ha da dire...
CitazioneY'all niggas got me hot
Uh, niggas, tell me how?
Hey! Well that's exactly what a nigga came for
Huh, you doin' shots from afar
I'mma meet you at your front door
Uh, so hard to be doing what you really meant for, beauty
Huh, but don't I make it look easy
Don't I make it look good
Now you, drank up all my liquor, come on
What I'm supposed to do now?
You talkin' all that shit, now come on
You gonna have to back it up
If I get too high now sugar come on
I might never come down
You know I might never come down
Let me get down
You might not never come down
Now let me come down
You might not never come down
Let me get down!
CitazioneOoh, champagne, foreign dime
Arms, legs slapped around you
Ooh, champagne let's fall down
Arms, legs keep grabbing
See, I be catching you staring be careful
Though I don't mind it's a dangerous place to be left in
But keep your eyes on me
Your heart don't stand a chance
It feels like it's been far too long
Your knees can't hold your legs
Your feet just want a pace
The eyes keep me all in a trance
Let me ask you
But you leave it all in the back of your head
All in the palm of my hand
Ain't nobody holding you back
Don't it feel like it's been far too long, girl?
Dipende da cosa è per te la musica. Se è conoscere le progressioni, le sostituzioni, se è saper suonare la scala di SOL minore con l'aggiunta della settima di reggiseno ( :sarcastic: ) con la batteria in 11/9, o se è vicina alla concezione di chi diede il via alla musica moderna. Un canto di protesta, un modo per dare spazio alle proprie emozioni, ai propri sentimenti, una riflessione seria e matura su te stesso, sulla tua vita, sul mondo che ti circonda.
Certi brani probabilmente saranno banalotti armonicamente parlando, ma hanno forza comunicativa enorme rispetto ai 4 niggas che ridono in continuazione come fossero sotto metanfetamine e vanno avanti a suon di
Hey yo girl come on!
Non so voi, ma quando ho sentito per la prima volta "
Did you ever wonder why we had to run for shelter when the promise of a brave new world unfurled beneath a clear blue sky?" ho sentito qualcosa smuoversi dentro.
Citazione di: RobyR il 15 Dicembre, 2019, 12:53 PM
Citazione di: Elliott il 15 Dicembre, 2019, 08:15 AM
Sono riuscito ad ascoltare l'artista indicato da te, Mariano. L'ho ascoltato per intero il video, per evitare di perdermi qualcosa e...al di la dei 15 min di sofferenza, non mi è rimasto altro.
Ho provato a guardare un paio di video di sue hits, e dopo 20 secondi avevo prurito da tutte le parti.
Penserai..."perché non sei colto a livello musicale" ed avrai ragione a pensarlo ma, è un plus a mio avviso. Se per apprezzare la musica, se per riceverne delle emozioni bisogna essere colti...allora la musica cambia ruolo e non è più un linguaggio, un mezzo in mano all'artista per trasmettere una emozione, per dire quello che ha da dire bensì, uno strumento di classificazione e valutazioni tecniche.
Perdonami ma, leggere che tale Andreson Paak si mangia easy il 99% della colonna di sx lo trovo un po' troppo pretestuoso e mirato a prendere le distanze dalla "musica per sempliciotti" perché "chi è colto, sa ad es. che i Pink Floyd siano banalotti". I colti, ascoltano altro.
Concetto che tra l'altro - e va detto con onestà - esponi in maniera limpida quando si parla di musica.
Provocazione per provocazione, ti dico un nome, lontanissimo dalla colonna sx che a mio avviso sarebbe sprecato in quella di destra: Anthony Joseph
Sentito anche io ieri, ho evitato di commentare perchè non mi piace dar contro quel che non incontra il mio gusto, ma mi hai tolto letteralmente le parole di bocca. Sottoscrivo ogni parola, tranne l'ultima riga perchè non conosco Antonhy Joseph! ::)
E' una questione culturale.
Se a 17 anni amici e parenti ti passano i CD di Miles Davis, Pat Metheny, Aretha Franklin, verrai su con determinati gusti e una determinata concezione della musica.
Se a 17 anni amici e parenti, come nel mio caso, ti passano il Black Album, Metropolis pt.2, Somewhere in Time, The Division Bell, vieni su con altri e una concezione della musica diametralmente opposta. Più legata al contenuto che alla forma. Al messaggio piuttosto che alla complessità armonica.
E' tutto lì il nocciolo della questione. Se a questo poi aggiungi una formazione musicale accademica, fatta di pentagrammi ed esami, il secondo tipo di musica ti lascerà indifferente e drizzerai le antenne per il primo tipo. Quella colta, quella che per capirla devi aver studiato.
Ci sono pezzi che saranno obiettivamente banalotti, ma banalotti osservando lo spartito.
Poi c'è Anderson Paak che non è banale se guardi lo spartito, ma se ti togli davanti lo spartito e senti cosa ha da dire...
CitazioneY'all niggas got me hot
Uh, niggas, tell me how?
Hey! Well that's exactly what a nigga came for
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I'mma meet you at your front door
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Huh, but don't I make it look easy
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Now you, drank up all my liquor, come on
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You know I might never come down
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CitazioneOoh, champagne, foreign dime
Arms, legs slapped around you
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Though I don't mind it's a dangerous place to be left in
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Don't it feel like it's been far too long, girl?
Dipende da cosa è per te la musica. Se è conoscere le progressioni, le sostituzioni, se è saper suonare la scala di SOL minore con l'aggiunta della settima di reggiseno ( :sarcastic: ) con la batteria in 11/9, o se è vicina alla concezione di chi diede il via alla musica moderna. Un canto di protesta, un modo per dare spazio alle proprie emozioni, ai propri sentimenti, una riflessione seria e matura su te stesso, sulla tua vita, sul mondo che ti circonda.
Certi brani probabilmente saranno banalotti armonicamente parlando, ma hanno forza comunicativa enorme rispetto ai 4 niggas che ridono in continuazione come fossero sotto metanfetamine e vanno avanti a suon di Hey yo girl come on!
Non so voi, ma quando ho sentito per la prima volta "Did you ever wonder why we had to run for shelter when the promise of a brave new world unfurled beneath a clear blue sky?" ho sentito qualcosa smuoversi dentro.
Bel post. Per quello vivo nella mia bolla anni 60/70/80 dove devo esplorare ancora il 99% delle canzoni. Verdi praterie davanti, nella mia bolla. Ogni tanto entra qualcosa di inaspettato dal mainstream, ma casualmente. Non so, qualche anno fa mi piacevano un paio di canzoni di Avicii. Strano ma vero. Ognuno è figlio della sua epoca (riguardo i gusti musicali, e non solo, ancora non mi è chiaro se siamo stati formattati o ci siamo evoluti noi per essere quel che siamo).
Come amatore posso permettermelo. Certo se dovessi campare componendo musica la prospettiva sarebbe completamente diversa.
Citazione di: RobyR il 15 Dicembre, 2019, 12:53 PM
Citazione di: Elliott il 15 Dicembre, 2019, 08:15 AM
Sono riuscito ad ascoltare l'artista indicato da te, Mariano. L'ho ascoltato per intero il video, per evitare di perdermi qualcosa e...al di la dei 15 min di sofferenza, non mi è rimasto altro.
Ho provato a guardare un paio di video di sue hits, e dopo 20 secondi avevo prurito da tutte le parti.
Penserai..."perché non sei colto a livello musicale" ed avrai ragione a pensarlo ma, è un plus a mio avviso. Se per apprezzare la musica, se per riceverne delle emozioni bisogna essere colti...allora la musica cambia ruolo e non è più un linguaggio, un mezzo in mano all'artista per trasmettere una emozione, per dire quello che ha da dire bensì, uno strumento di classificazione e valutazioni tecniche.
Perdonami ma, leggere che tale Andreson Paak si mangia easy il 99% della colonna di sx lo trovo un po' troppo pretestuoso e mirato a prendere le distanze dalla "musica per sempliciotti" perché "chi è colto, sa ad es. che i Pink Floyd siano banalotti". I colti, ascoltano altro.
Concetto che tra l'altro - e va detto con onestà - esponi in maniera limpida quando si parla di musica.
Provocazione per provocazione, ti dico un nome, lontanissimo dalla colonna sx che a mio avviso sarebbe sprecato in quella di destra: Anthony Joseph
Sentito anche io ieri, ho evitato di commentare perchè non mi piace dar contro quel che non incontra il mio gusto, ma mi hai tolto letteralmente le parole di bocca. Sottoscrivo ogni parola, tranne l'ultima riga perchè non conosco Antonhy Joseph! ::)
E' una questione culturale.
Se a 17 anni amici e parenti ti passano i CD di Miles Davis, Pat Metheny, Aretha Franklin, verrai su con determinati gusti e una determinata concezione della musica.
Se a 17 anni amici e parenti, come nel mio caso, ti passano il Black Album, Metropolis pt.2, Somewhere in Time, The Division Bell, vieni su con altri e una concezione della musica diametralmente opposta. Più legata al contenuto che alla forma. Al messaggio piuttosto che alla complessità armonica.
E' tutto lì il nocciolo della questione. Se a questo poi aggiungi una formazione musicale accademica, fatta di pentagrammi ed esami, il secondo tipo di musica ti lascerà indifferente e drizzerai le antenne per il primo tipo. Quella colta, quella che per capirla devi aver studiato.
Ci sono pezzi che saranno obiettivamente banalotti, ma banalotti osservando lo spartito.
Poi c'è Anderson Paak che non è banale se guardi lo spartito, ma se ti togli davanti lo spartito e senti cosa ha da dire...
CitazioneY'all niggas got me hot
Uh, niggas, tell me how?
Hey! Well that's exactly what a nigga came for
Huh, you doin' shots from afar
I'mma meet you at your front door
Uh, so hard to be doing what you really meant for, beauty
Huh, but don't I make it look easy
Don't I make it look good
Now you, drank up all my liquor, come on
What I'm supposed to do now?
You talkin' all that shit, now come on
You gonna have to back it up
If I get too high now sugar come on
I might never come down
You know I might never come down
Let me get down
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Now let me come down
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Let me get down!
CitazioneOoh, champagne, foreign dime
Arms, legs slapped around you
Ooh, champagne let's fall down
Arms, legs keep grabbing
See, I be catching you staring be careful
Though I don't mind it's a dangerous place to be left in
But keep your eyes on me
Your heart don't stand a chance
It feels like it's been far too long
Your knees can't hold your legs
Your feet just want a pace
The eyes keep me all in a trance
Let me ask you
But you leave it all in the back of your head
All in the palm of my hand
Ain't nobody holding you back
Don't it feel like it's been far too long, girl?
Dipende da cosa è per te la musica. Se è conoscere le progressioni, le sostituzioni, se è saper suonare la scala di SOL minore con l'aggiunta della settima di reggiseno ( :sarcastic: ) con la batteria in 11/9, o se è vicina alla concezione di chi diede il via alla musica moderna. Un canto di protesta, un modo per dare spazio alle proprie emozioni, ai propri sentimenti, una riflessione seria e matura su te stesso, sulla tua vita, sul mondo che ti circonda.
Certi brani probabilmente saranno banalotti armonicamente parlando, ma hanno forza comunicativa enorme rispetto ai 4 niggas che ridono in continuazione come fossero sotto metanfetamine e vanno avanti a suon di Hey yo girl come on!
Non so voi, ma quando ho sentito per la prima volta "Did you ever wonder why we had to run for shelter when the promise of a brave new world unfurled beneath a clear blue sky?" ho sentito qualcosa smuoversi dentro.
La penso proprio al contrario, cioé che tra Miles Davis e i Metallica che citi, la musica che privilegia il contenuto alla forma sia quella di Miles Davis
Perche é SOLO contenuto, non si basa su forme fisse (forma canzone, strofa ritornello strofa assolo....), non si basa su soluzioni fisse, ma comunica tutto tramite le note
Dall'altra parte vedo immagine: vestiti neri, borchie, Gods Of Metal e tutta una comunicazione che si basa non sulla musica ma sull'immagine
I contenuti li sento in Pat Metheny, la forma la vedo dall'altra parte
Mi improvviso moderatore: avete virato pericolosamente dal primo post che ha aperto il topic.
Mi improvviso lettore dell'ultimo momento: A leggere gli ultimi post sembra quasi che le nuove classifiche siano piene di musica colta che però è più difficile da decifrare.
Lo so, non avete detto questo ma a leggere da un certo punto in poi, sembra paradossalmente questo.
A me van bene sia i Metallica che Metheny, sia gli AC DC che Scofield (quindi condivido Luvi e capisco Roby). E ho fatto tutto da solo: nessuno mi ha passato niente. Ho curiosato di mia iniziativa, facendomi affascinare dal blues, dal metal, dal jazz, dalla fusion, e soprattutto dal rock.
Ma la questione non era un'altra? :-\
PERCHÉ nella classifica recente c'è quella roba e in quella passata c'era quell'altra roba, che - se ho ben capito - tutti reputiamo migliore, a parte un caso controverso su cui è finita la discussione?
Il ragionamento di Mariano faceva quadrare un po' di cose, ma non mi spiega perché, tecnologia a parte (oggi tutti ne possono far uso, mica solo il pop, vedi John Zorn) c'è un cambiamento che ci sembra terrificante.
Citazione di: Mariano il 15 Dicembre, 2019, 02:14 PM
Citazione di: RobyR il 15 Dicembre, 2019, 12:53 PM
Citazione di: Elliott il 15 Dicembre, 2019, 08:15 AM
Sono riuscito ad ascoltare l'artista indicato da te, Mariano. L'ho ascoltato per intero il video, per evitare di perdermi qualcosa e...al di la dei 15 min di sofferenza, non mi è rimasto altro.
Ho provato a guardare un paio di video di sue hits, e dopo 20 secondi avevo prurito da tutte le parti.
Penserai..."perché non sei colto a livello musicale" ed avrai ragione a pensarlo ma, è un plus a mio avviso. Se per apprezzare la musica, se per riceverne delle emozioni bisogna essere colti...allora la musica cambia ruolo e non è più un linguaggio, un mezzo in mano all'artista per trasmettere una emozione, per dire quello che ha da dire bensì, uno strumento di classificazione e valutazioni tecniche.
Perdonami ma, leggere che tale Andreson Paak si mangia easy il 99% della colonna di sx lo trovo un po' troppo pretestuoso e mirato a prendere le distanze dalla "musica per sempliciotti" perché "chi è colto, sa ad es. che i Pink Floyd siano banalotti". I colti, ascoltano altro.
Concetto che tra l'altro - e va detto con onestà - esponi in maniera limpida quando si parla di musica.
Provocazione per provocazione, ti dico un nome, lontanissimo dalla colonna sx che a mio avviso sarebbe sprecato in quella di destra: Anthony Joseph
Sentito anche io ieri, ho evitato di commentare perchè non mi piace dar contro quel che non incontra il mio gusto, ma mi hai tolto letteralmente le parole di bocca. Sottoscrivo ogni parola, tranne l'ultima riga perchè non conosco Antonhy Joseph! ::)
E' una questione culturale.
Se a 17 anni amici e parenti ti passano i CD di Miles Davis, Pat Metheny, Aretha Franklin, verrai su con determinati gusti e una determinata concezione della musica.
Se a 17 anni amici e parenti, come nel mio caso, ti passano il Black Album, Metropolis pt.2, Somewhere in Time, The Division Bell, vieni su con altri e una concezione della musica diametralmente opposta. Più legata al contenuto che alla forma. Al messaggio piuttosto che alla complessità armonica.
E' tutto lì il nocciolo della questione. Se a questo poi aggiungi una formazione musicale accademica, fatta di pentagrammi ed esami, il secondo tipo di musica ti lascerà indifferente e drizzerai le antenne per il primo tipo. Quella colta, quella che per capirla devi aver studiato.
Ci sono pezzi che saranno obiettivamente banalotti, ma banalotti osservando lo spartito.
Poi c'è Anderson Paak che non è banale se guardi lo spartito, ma se ti togli davanti lo spartito e senti cosa ha da dire...
CitazioneY'all niggas got me hot
Uh, niggas, tell me how?
Hey! Well that's exactly what a nigga came for
Huh, you doin' shots from afar
I'mma meet you at your front door
Uh, so hard to be doing what you really meant for, beauty
Huh, but don't I make it look easy
Don't I make it look good
Now you, drank up all my liquor, come on
What I'm supposed to do now?
You talkin' all that shit, now come on
You gonna have to back it up
If I get too high now sugar come on
I might never come down
You know I might never come down
Let me get down
You might not never come down
Now let me come down
You might not never come down
Let me get down!
CitazioneOoh, champagne, foreign dime
Arms, legs slapped around you
Ooh, champagne let's fall down
Arms, legs keep grabbing
See, I be catching you staring be careful
Though I don't mind it's a dangerous place to be left in
But keep your eyes on me
Your heart don't stand a chance
It feels like it's been far too long
Your knees can't hold your legs
Your feet just want a pace
The eyes keep me all in a trance
Let me ask you
But you leave it all in the back of your head
All in the palm of my hand
Ain't nobody holding you back
Don't it feel like it's been far too long, girl?
Dipende da cosa è per te la musica. Se è conoscere le progressioni, le sostituzioni, se è saper suonare la scala di SOL minore con l'aggiunta della settima di reggiseno ( :sarcastic: ) con la batteria in 11/9, o se è vicina alla concezione di chi diede il via alla musica moderna. Un canto di protesta, un modo per dare spazio alle proprie emozioni, ai propri sentimenti, una riflessione seria e matura su te stesso, sulla tua vita, sul mondo che ti circonda.
Certi brani probabilmente saranno banalotti armonicamente parlando, ma hanno forza comunicativa enorme rispetto ai 4 niggas che ridono in continuazione come fossero sotto metanfetamine e vanno avanti a suon di Hey yo girl come on!
Non so voi, ma quando ho sentito per la prima volta "Did you ever wonder why we had to run for shelter when the promise of a brave new world unfurled beneath a clear blue sky?" ho sentito qualcosa smuoversi dentro.
La penso proprio al contrario, cioé che tra Miles Davis e i Metallica che citi, la musica che privilegia il contenuto alla forma sia quella di Miles Davis
Perche é SOLO contenuto, non si basa su forme fisse (forma canzone, strofa ritornello strofa assolo....), non si basa su soluzioni fisse, ma comunica tutto tramite le note
Dall'altra parte vedo immagine: vestiti neri, borchie, Gods Of Metal e tutta una comunicazione che si basa non sulla musica ma sull'immagine
I contenuti li sento in Pat Metheny, la forma la vedo dall'altra parte
È molto semplicistico sondare un po' la superficie e catalogare come buono/cattivo questo o quel personaggio, questo o quel gruppo.
Pure Hitler aveva dei pensieri apparentemente lodevoli se ascoltavi certi suoi discorsi o se leggevi certi passi dei Mein Kampf, ma se andavi a scavare sotto quella patina di retorica che permeava le sue parole, se collegavi tra loro i puntini, veniva fuori il mostro che era.
Al di là delle borchie e dei vestiti neri, ti sei mai fermato 30secondi a leggere un loro testo?
Hai mai letto cosa dice Hetfield nella trilogia di The Unforgiven o in One o in Fade to Black? O quando dedica una canzone alla madre ammalata di cancro in Until it Sleeps?
Hai provato a capire la storia che hanno da raccontare in certe loro canzoni, o non sei andato oltre la giacchetta nera e i pantaloni di pelle?
Discorso valido non solo per i Metallica...
Un paio di settimane fa c'è stato il 40ennale di The Wall. Hai idea di cosa sta dietro quell'album? Del significato profondo che ha e perché Waters lo ha scritto? O vedi solo 4 ragazzi di Cambridge coi dentoni che suonano un po' di blues nemmeno troppo tecnico? O ancora peggio pensi, come fanno molti, sia legato al muro di Berlino?
Fermarsi alle apparenze è sempre pericoloso. Lo sanno bene le mosche che nei paesi tropicali vengono divorate da quelle che apparentemente sembrano essere foglie lussureggianti, e che poi si rivelano essere tutt'altro...
Citazione di: RobyR il 15 Dicembre, 2019, 04:05 PM
Citazione di: Mariano il 15 Dicembre, 2019, 02:14 PM
Citazione di: RobyR il 15 Dicembre, 2019, 12:53 PM
Citazione di: Elliott il 15 Dicembre, 2019, 08:15 AM
Sono riuscito ad ascoltare l'artista indicato da te, Mariano. L'ho ascoltato per intero il video, per evitare di perdermi qualcosa e...al di la dei 15 min di sofferenza, non mi è rimasto altro.
Ho provato a guardare un paio di video di sue hits, e dopo 20 secondi avevo prurito da tutte le parti.
Penserai..."perché non sei colto a livello musicale" ed avrai ragione a pensarlo ma, è un plus a mio avviso. Se per apprezzare la musica, se per riceverne delle emozioni bisogna essere colti...allora la musica cambia ruolo e non è più un linguaggio, un mezzo in mano all'artista per trasmettere una emozione, per dire quello che ha da dire bensì, uno strumento di classificazione e valutazioni tecniche.
Perdonami ma, leggere che tale Andreson Paak si mangia easy il 99% della colonna di sx lo trovo un po' troppo pretestuoso e mirato a prendere le distanze dalla "musica per sempliciotti" perché "chi è colto, sa ad es. che i Pink Floyd siano banalotti". I colti, ascoltano altro.
Concetto che tra l'altro - e va detto con onestà - esponi in maniera limpida quando si parla di musica.
Provocazione per provocazione, ti dico un nome, lontanissimo dalla colonna sx che a mio avviso sarebbe sprecato in quella di destra: Anthony Joseph
Sentito anche io ieri, ho evitato di commentare perchè non mi piace dar contro quel che non incontra il mio gusto, ma mi hai tolto letteralmente le parole di bocca. Sottoscrivo ogni parola, tranne l'ultima riga perchè non conosco Antonhy Joseph! ::)
E' una questione culturale.
Se a 17 anni amici e parenti ti passano i CD di Miles Davis, Pat Metheny, Aretha Franklin, verrai su con determinati gusti e una determinata concezione della musica.
Se a 17 anni amici e parenti, come nel mio caso, ti passano il Black Album, Metropolis pt.2, Somewhere in Time, The Division Bell, vieni su con altri e una concezione della musica diametralmente opposta. Più legata al contenuto che alla forma. Al messaggio piuttosto che alla complessità armonica.
E' tutto lì il nocciolo della questione. Se a questo poi aggiungi una formazione musicale accademica, fatta di pentagrammi ed esami, il secondo tipo di musica ti lascerà indifferente e drizzerai le antenne per il primo tipo. Quella colta, quella che per capirla devi aver studiato.
Ci sono pezzi che saranno obiettivamente banalotti, ma banalotti osservando lo spartito.
Poi c'è Anderson Paak che non è banale se guardi lo spartito, ma se ti togli davanti lo spartito e senti cosa ha da dire...
CitazioneY'all niggas got me hot
Uh, niggas, tell me how?
Hey! Well that's exactly what a nigga came for
Huh, you doin' shots from afar
I'mma meet you at your front door
Uh, so hard to be doing what you really meant for, beauty
Huh, but don't I make it look easy
Don't I make it look good
Now you, drank up all my liquor, come on
What I'm supposed to do now?
You talkin' all that shit, now come on
You gonna have to back it up
If I get too high now sugar come on
I might never come down
You know I might never come down
Let me get down
You might not never come down
Now let me come down
You might not never come down
Let me get down!
CitazioneOoh, champagne, foreign dime
Arms, legs slapped around you
Ooh, champagne let's fall down
Arms, legs keep grabbing
See, I be catching you staring be careful
Though I don't mind it's a dangerous place to be left in
But keep your eyes on me
Your heart don't stand a chance
It feels like it's been far too long
Your knees can't hold your legs
Your feet just want a pace
The eyes keep me all in a trance
Let me ask you
But you leave it all in the back of your head
All in the palm of my hand
Ain't nobody holding you back
Don't it feel like it's been far too long, girl?
Dipende da cosa è per te la musica. Se è conoscere le progressioni, le sostituzioni, se è saper suonare la scala di SOL minore con l'aggiunta della settima di reggiseno ( :sarcastic: ) con la batteria in 11/9, o se è vicina alla concezione di chi diede il via alla musica moderna. Un canto di protesta, un modo per dare spazio alle proprie emozioni, ai propri sentimenti, una riflessione seria e matura su te stesso, sulla tua vita, sul mondo che ti circonda.
Certi brani probabilmente saranno banalotti armonicamente parlando, ma hanno forza comunicativa enorme rispetto ai 4 niggas che ridono in continuazione come fossero sotto metanfetamine e vanno avanti a suon di Hey yo girl come on!
Non so voi, ma quando ho sentito per la prima volta "Did you ever wonder why we had to run for shelter when the promise of a brave new world unfurled beneath a clear blue sky?" ho sentito qualcosa smuoversi dentro.
La penso proprio al contrario, cioé che tra Miles Davis e i Metallica che citi, la musica che privilegia il contenuto alla forma sia quella di Miles Davis
Perche é SOLO contenuto, non si basa su forme fisse (forma canzone, strofa ritornello strofa assolo....), non si basa su soluzioni fisse, ma comunica tutto tramite le note
Dall'altra parte vedo immagine: vestiti neri, borchie, Gods Of Metal e tutta una comunicazione che si basa non sulla musica ma sull'immagine
I contenuti li sento in Pat Metheny, la forma la vedo dall'altra parte
È molto semplicistico sondare un po' la superficie e catalogare come buono/cattivo questo o quel personaggio, questo o quel gruppo.
Pure Hitler aveva dei pensieri apparentemente lodevoli se ascoltavi certi suoi discorsi o se leggevi certi passi dei Mein Kampf, ma se andavi a scavare sotto quella patina di retorica che permeava le sue parole, se collegavi tra loro i puntini, veniva fuori il mostro che era.
Al di là delle borchie e dei vestiti neri, ti sei mai fermato 30secondi a leggere un loro testo?
Hai mai letto cosa dice Hetfield nella trilogia di The Unforgiven o in One o in Fade to Black? O quando dedica una canzone alla madre ammalata di cancro in Until it Sleeps?
Hai provato a capire la storia che hanno da raccontare in certe loro canzoni, o non sei andato oltre la giacchetta nera e i pantaloni di pelle?
Discorso valido non solo per i Metallica...
Un paio di settimane fa c'è stato il 40ennale di The Wall. Hai idea di cosa sta dietro quell'album? Del significato profondo che ha e perché Waters lo ha scritto? O vedi solo 4 ragazzi di Cambridge coi dentoni che suonano un po' di blues nemmeno troppo tecnico? O ancora peggio pensi, come fanno molti, sia legato al muro di Berlino?
Fermarsi alle apparenze è sempre pericoloso. Lo sanno bene le mosche che nei paesi tropicali vengono divorate da quelle che apparentemente sembrano essere foglie lussureggianti, e che poi si rivelano essere tutt'altro...
È appunto il significato che prevale sul significante. Credo che il giudizio di Mariano sia dovuto alla quasi nulla conoscenza degli artisti del 94, dei quali vede solo stereotipi, poi magari mi sbaglio, eh
Citazione di: Max Maz il 14 Dicembre, 2019, 01:17 PM
Ne conosco uno solo che della colonna di dx e non credo sia quello cui si riferisce Mariano.
Quindi non so esprimere opinioni. :etvoila:
Come Max, anzi non conosco neanche un nome.... seguo con interesse :etvoila:
CitazioneÈ molto semplicistico sondare un po' la superficie e catalogare come buono/cattivo questo o quel personaggio, questo o quel gruppo.
Pure Hitler aveva dei pensieri apparentemente lodevoli se ascoltavi certi suoi discorsi o se leggevi certi passi dei Mein Kampf, ma se andavi a scavare sotto quella patina di retorica che permeava le sue parole, se collegavi tra loro i puntini, veniva fuori il mostro che era.
Al di là delle borchie e dei vestiti neri, ti sei mai fermato 30secondi a leggere un loro testo?
Hai mai letto cosa dice Hetfield nella trilogia di The Unforgiven o in One o in Fade to Black? O quando dedica una canzone alla madre ammalata di cancro in Until it Sleeps?
Hai provato a capire la storia che hanno da raccontare in certe loro canzoni, o non sei andato oltre la giacchetta nera e i pantaloni di pelle?
Discorso valido non solo per i Metallica...
Un paio di settimane fa c'è stato il 40ennale di The Wall. Hai idea di cosa sta dietro quell'album? Del significato profondo che ha e perché Waters lo ha scritto? O vedi solo 4 ragazzi di Cambridge coi dentoni che suonano un po' di blues nemmeno troppo tecnico? O ancora peggio pensi, come fanno molti, sia legato al muro di Berlino?
Fermarsi alle apparenze è sempre pericoloso. Lo sanno bene le mosche che nei paesi tropicali vengono divorate da quelle che apparentemente sembrano essere foglie lussureggianti, e che poi si rivelano essere tutt'altro...
io parlavo di significati musicali, non testuali. Il testo non mi dice niente sul fatto che la musica sia fatta bene o meno, anzi, bellissimi testi, come quelli di molti cantautori, sono musicati da musica banalissima. Ma funzionano. Anche molto rap impegnato ha dei testi bellissimi, mai mi sognerei ti compararlo musicalmente ad Aretha Franklin, siamo proprio su due pianeti diversi. Ma se ascolto musica, è nella musica che devo trovare un significato, non nel testo scritto. Se ho bisogno del testo per apprezzare la musica, vuol dire che la musica non è granché. Per quello ho detto che non concordo affatto nel citare Miles Davis o Pat Metheny come "forma che prevale sul contenuto". La loro musica non ha alcuna forma, è tutto contenuto musicale, poi non c'è neanche una parola. Mi soffermo sul testo quando la musica mi è arrivata
Per quello apprezzo il pop fatto bene a livello musicale, per quanto beceri siano i testi: mica cerco nel pop spiegazioni sulla vita sul mondo o sull'universo, cerco musica divertente.
Mi sembra invece che molti generi musicali campino di idoli che si sono creati per via di un momento storico dove l'industria musicale vendeva col "testo impegnato", ma che la musica che li accompagna sia scarsina
CitazionePERCHÉ nella classifica recente c'è quella roba e in quella passata c'era quell'altra roba, che - se ho ben capito - tutti reputiamo migliore, a parte un caso controverso su cui è finita la discussione?
Il ragionamento di Mariano faceva quadrare un po' di cose, ma non mi spiega perché, tecnologia a parte (oggi tutti ne possono far uso, mica solo il pop, vedi John Zorn) c'è un cambiamento che ci sembra terrificante.
Secondo me è come ti ho detto: massima resa col minimo sforzo. La musica di consumo è appunto questo, di consumo. Non è pensata per avere una riflessione, per fare della ricerca musicale o multimediale (per quelli appassionati a testi e video), è pensata per il consumo
Si è passati da: talent scout che cerca giovane artista che potrebbe vendere e lo scrittura, il che garantiva comunque una certa dose di originalità (penso a tutte le differenze che possono avere le varie "boy band" della storia del pop/rock, Beach Boys, gli stessi Beatles, le band rock idoli delle ragazzine, la ricerca anche tecnologica che ha portato sulla strumentazione.....) a casa discografica che fa scrivere pezzi a catena a professionisti iperpreparati capaci di usare DAW e suonare molti strumenti secondo formule date. Facendoli poi cantare a belle voci tenendosi i diritti e quindi il grosso del malloppo
Quindi abbiamo ovviamente un appiattimento dell'offerta nel pop: tutto sembra uguale perchè tutto È uguale. Tranne qualche eccezione come Bruno Mars, Lady Gaga (ammirabile più per lo stackanovismo e il modo di mettere in atto gli spettacoli a livello multimediale che per la musica, secondo me almeno) e pochi altri
Il rock "impegnato" vende meno perché semplicemente ha finito il suo naturale ciclo, come tutti gli stili che lo hanno preceduto. Il country, il blues, il jazz, il rock....hanno avuto tutti un momento storico in cui andavano di moda ed erano il genere più venduto. Poi le mode cambiano ed è del tutto normale. Non vedo pittori impressionisti in giro oggi.....
Chi si scandalizza per le differenze tra 1994-2019 probabilmente vivrebbe la cosa a parti invertite se facessimo un confronto 1954-1994 parlando con uno che è cresciuto con Duke Ellington e Charlie Parker
CitazioneÈ appunto il significato che prevale sul significante. Credo che il giudizio di Mariano sia dovuto alla quasi nulla conoscenza degli artisti del 94, dei quali vede solo stereotipi, poi magari mi sbaglio, eh
Ho iniziato le superiori nel 97, quindi quegli artisti in classifica nel 94, che sono stati attivi per tutti gli anni 90 almeno, sono quelli con cui ho passato l'adolescenza. Anzi, sono stati i miei unici ascolti per quasi un decennio
I nomi che compaino nella colonna riferita al 1994 sono lì perché l'industria discografica qualche anno prima, studiò i fenomeni nascenti nelle cantine e nei club e comprese che la musica dei successivi cinque, dieci anni presso il pubblico consumatore, quello composto dai post adolescenti, non sarebbe stata quella degli anni precedenti.
Citare i Metallica, come esempio di purezza, mi sembra poco obbiettivo.
I Metallica sono quello che sono, in primis perché guidati da un imprenditore con le bacchette.
La loro esplosione è dovuta a precise scelte: un management praticamente infallibile e un produttore, Bob Rock, di quelli ingombranti, il classico membro aggiunto che agisce nell'ombra.
Sono talmente inseriti nell'industria che ormai sono industria essi stessi.
Dico questo, nonostante i Metallica siano praticamente miei "fratelloni", ma vederli totalmente estranei a qualsiasi mira commerciale è segno, a dir poco, di una certa ingenuità.
In realtà sono convinto che, con rarissime eccezioni, chiunque dagli anni ottanta abbia firmato un contratto con una Major e abbia mantenuto un costante livello di vendite e popolarità, di concerto e magari illudendosi che non fosse così, abbia ceduto qualsiasi opportunità di agire in nome di se stesso.
Mariano, non è che non condivida quello che hai scritto ma credo che stiamo perdendo dei pezzi importanti nell'interpretazione del cambiamento.
Tu ti concentri molto sul lato dell'offerta:
massima resa col minimo sforzo;
appiattimento dell'offerta nel pop;
casa discografica che ecc.
Ma la domanda? In Occidente chiunque può accedere a tutto, per cui se l'offerta non coincidesse con la domanda, stai sicura che andremmo tutti a cercare nelle nicchie.
Non è che io domani mi metto ad ascoltare pop/trap/rap perché il rock non è più tanto fiorente. Piuttosto vado a cercare band rock "minori" (già negli anni novanta i rocker storcevano il naso di fronte a Nirvana e Pearl Jam dicendo che rispetto ai Deep Purple, questi non sapevano suonare, ma comunque erano popolari e vendevano. Stessa storia poi con Interpol, Kasabian, Franz Ferdinand, Hives, Strokes ecc.).
Se il pubblico volesse rock, avrebbe rock. Proprio come nella classifica di sinistra. E fa niente se AC DC, Metallica e Aerosmith sono vecchi. Si cercherebbe un autore "minore".
Piuttosto, penso ci sia stato un cambiamento nella domanda, nel pubblico, la gente (noi), quindi nella società. A questo cambiamento sociale ha corrisposto un cambiamento prima della domanda e di conseguenza dell'offerta, che ha soddisfatto la domanda come dici tu: massima resa-minimo sforzo ecc.
Invece la diatriba su quanto è sostanzioso il rock e quanto è noiosa la musica strumentale (che non è il mio pensiero), la lascio tutta a voi, perché non mi interessa. Anzi, mi interessa ma in un altro topic semmai.
Elliott, avresti fatto meno polverone con questo :
(https://meme.xyz/uploads/posts/t/l-42884-1948-vs-2018-men-what-the-hell-happened.jpg)
(https://pics.me.me/something-went-terribly-wrong-8637971.png)
:laughing: :laughing: :laughing: :laughing:
:laughing:
Vu, dovevo inventarmi qualcosa, per ridsre pace al povero Tom Murphy :D
Citazione di: Moreno Viola il 15 Dicembre, 2019, 06:54 PM
I nomi che compaino nella colonna riferita al 1994 sono lì perché l'industria discografica qualche anno prima, studiò i fenomeni nascenti nelle cantine e nei club e comprese che la musica dei successivi cinque, dieci anni presso il pubblico consumatore, quello composto dai post adolescenti, non sarebbe stata quella degli anni precedenti.
Citare i Metallica, come esempio di purezza, mi sembra poco obbiettivo.
I Metallica sono quello che sono, in primis perché guidati da un imprenditore con le bacchette.
La loro esplosione è dovuta a precise scelte: un management praticamente infallibile e un produttore, Bob Rock, di quelli ingombranti, il classico membro aggiunto che agisce nell'ombra.
Sono talmente inseriti nell'industria che ormai sono industria essi stessi.
Dico questo, nonostante i Metallica siano praticamente miei "fratelloni", ma vederli totalmente estranei a qualsiasi mira commerciale è segno, a dir poco, di una certa ingenuità.
In realtà sono convinto che, con rarissime eccezioni, chiunque dagli anni ottanta abbia firmato un contratto con una Major e abbia mantenuto un costante livello di vendite e popolarità, di concerto e magari illudendosi che non fosse così, abbia ceduto qualsiasi opportunità di agire in nome di se stesso.
Se aggiungiamo nuovi pezzetti poco per volta, la discussione diventa infinita!
So chi sono i Metallica, so chi è Bob Rock, so che Load, Reload, St. Anger hanno rappresentano il punto più basso della loro carriera, seppur illuminato da un paio di hit notevoli. So che per molti irriducibili, anche il Black Album è spazzatura, ma qui non si parlava di come e quando certi gruppi sono pilotati dalle case discografiche.
E nemmeno della differenza 2019-1994, perchè che la musica di oggi faccia schifo lo sappiamo. A tutti i livelli: testi, compositivo, comunicativo, educativo. Non bisogna avere studiato al conservatorio per accorgersene.
Quello di cui volevamo parlare è quella che io, personalmente, ho preso come una mezza trollata. Ovvero il fatto che un nigga illustre sconosciuto che jazzeggia allegramente alla batteria, cancella il 99% della colonna di sinistra, quella del 1994, dove trovi nomi come Aerosmith, Rolling Stones, Peter Gabriel, Bruce Springsteen, REM, Smashing Pumpkins, Nirvana, Soundgarden, Sepultura. Solo per citare i nomi a me più cari di quella colonna.
E dò ragione a Elliot quando dice che prenderlo come riferimento musicale e dire che si mangia il 99% della colonna di sinistra è pretestuoso e mirato a prendere le distanza dalla musica "per sempliciotti". Quelli che sono ignoranti perchè la musica non l'hanno studiata e quindi capiscono solo il 4/4, accordi maggiori, minori, di 5° e stop.
Una atteggiamento da radical chic del pentagramma che prende le distanza dalla musica mainstream, quella che troviamo nei negozi di musica, e preferisce ascolti riservati a pochi eletti.
Citazione di: Mariano il 15 Dicembre, 2019, 06:23 PM
CitazioneÈ molto semplicistico sondare un po' la superficie e catalogare come buono/cattivo questo o quel personaggio, questo o quel gruppo.
Pure Hitler aveva dei pensieri apparentemente lodevoli se ascoltavi certi suoi discorsi o se leggevi certi passi dei Mein Kampf, ma se andavi a scavare sotto quella patina di retorica che permeava le sue parole, se collegavi tra loro i puntini, veniva fuori il mostro che era.
Al di là delle borchie e dei vestiti neri, ti sei mai fermato 30secondi a leggere un loro testo?
Hai mai letto cosa dice Hetfield nella trilogia di The Unforgiven o in One o in Fade to Black? O quando dedica una canzone alla madre ammalata di cancro in Until it Sleeps?
Hai provato a capire la storia che hanno da raccontare in certe loro canzoni, o non sei andato oltre la giacchetta nera e i pantaloni di pelle?
Discorso valido non solo per i Metallica...
Un paio di settimane fa c'è stato il 40ennale di The Wall. Hai idea di cosa sta dietro quell'album? Del significato profondo che ha e perché Waters lo ha scritto? O vedi solo 4 ragazzi di Cambridge coi dentoni che suonano un po' di blues nemmeno troppo tecnico? O ancora peggio pensi, come fanno molti, sia legato al muro di Berlino?
Fermarsi alle apparenze è sempre pericoloso. Lo sanno bene le mosche che nei paesi tropicali vengono divorate da quelle che apparentemente sembrano essere foglie lussureggianti, e che poi si rivelano essere tutt'altro...
io parlavo di significati musicali, non testuali. Il testo non mi dice niente sul fatto che la musica sia fatta bene o meno, anzi, bellissimi testi, come quelli di molti cantautori, sono musicati da musica banalissima. Ma funzionano. Anche molto rap impegnato ha dei testi bellissimi, mai mi sognerei ti compararlo musicalmente ad Aretha Franklin, siamo proprio su due pianeti diversi. Ma se ascolto musica, è nella musica che devo trovare un significato, non nel testo scritto. Se ho bisogno del testo per apprezzare la musica, vuol dire che la musica non è granché. Per quello ho detto che non concordo affatto nel citare Miles Davis o Pat Metheny come "forma che prevale sul contenuto". La loro musica non ha alcuna forma, è tutto contenuto musicale, poi non c'è neanche una parola. Mi soffermo sul testo quando la musica mi è arrivata
Per quello apprezzo il pop fatto bene a livello musicale, per quanto beceri siano i testi: mica cerco nel pop spiegazioni sulla vita sul mondo o sull'universo, cerco musica divertente.
Mi sembra invece che molti generi musicali campino di idoli che si sono creati per via di un momento storico dove l'industria musicale vendeva col "testo impegnato", ma che la musica che li accompagna sia scarsina
Giusto per capirci, quando io parlo di contenuto mi riferisco ai testi, quando parlo di forma mi riferisco alla musica.
Detto questo, secondo te questi 3 pezzi hanno bisogno a tutti i costi di un testo significativo per reggersi in piedi?
Credi che questi pezzi non abbiano un impatto a sè stante, che esula dalle parole?
Credi che ci siano solo borchie e vestiti neri dietro, e musicalmente non ci sia nulla di apprezzabile?
Metallica - The Unforgiven II Lyrics (HD) - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=xldP3tko97U)
Dream Theater Endless Sacrifice With Lyrics YouTube - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=g-Kw8A23Emk)
Pink Floyd - You've Got to Be Crazy (lyric video) - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=Jij86XhWDOI)
Io credo che in questi pezzi il cantante avrebbe potuto pure cantare l'elenco telefonico di Los Angeles, sarebbero state comunque delle hit pazzesche.
Quando le ho ascoltate la prima volta non capivo un tubo di inglese, eppure mi sono rimaste marchiate a fuoco. Che il testo sia dirompente come una palla di cannone è un di più.
Il fatto che odi con tutte le tue forze tutta questa roba qui sopra è legittimo, e non sono qui per farti cambiare idea.
Io odio con tutte le mie forze l'estate, il mare, i 40°C fissi x3 mesi di fila, l'antipasto prosciutto e melone, le discoteche, le auto italiane, e guai a chi mi vuol fare cambiare idea!! :D
Ma non si può sentire che in questi gruppi trovi solo borchie, vestiti neri, immagine esteriore, e quindi (non l'hai detto, ma l'hai fatto intendere chiaramente) zero capacità musicali, zero capacità di portare contenuti interessanti, zero capacità di portare strutture complesse. Non esiste! E' un tuo preconcetto dato dalla non conoscenza della musica in questione. Non conoscenza dettata evidentemente da scarso interesse.
Già la durata dei brani ti dovrebbe far capire che anche questa è roba che
Citazionenon si basa su forme fisse (forma canzone, strofa ritornello strofa assolo....), non si basa su soluzioni fisse
Qualcosa di più simile a un brano di classica che non a una canzone rock o metal.
Ragazzi, facciamo uno sforzo per accettare che c'è chi la pensa diversamente da noi ? Fortunatamente,non musica, non fa male a nessuno. :etvoila:
Citazione di: Pasquino il 15 Dicembre, 2019, 04:42 PM
È appunto il significato che prevale sul significante. Credo che il giudizio di Mariano sia dovuto alla quasi nulla conoscenza degli artisti del 94, dei quali vede solo stereotipi, poi magari mi sbaglio, eh
Pasquino, quella che mette in scena Mariano altro non è che la versione per palati di sopraffini di shredder-slowhand, complessità-semplicità, tante note velocissime-meno note molto efficaci. Solo che lui anzichè contrapporre la complessità (tecnica) di Malmsteen, Vai, Petrucci, Gilbert, contrappone la complessità (armonica) del jazz.
E' tutto lì il motivo del contendere.
Poi che intorno a quell'ambiente circoli tutta una serie di stereotipi e pregiudizi durissimi a morire, è risaputo. Tempo fa leggevo di uno che amava il metal però era titubante se andarlo a suonare dal vivo, perchè era convinto che a fine serata dovesse necessariamente fare a botte col pubblico e che durante il concerto gli sarebbe arrivata una bottiglia di vetro in testa.
Quando andai a vedere i Dream Theater a Roma mi sentii fare un predicozzo che non finiva più da parte dei miei genitori. Pensavano che durante lo spettacolo sarei stato adescato da qualche setta satanica :lol:
Citazione di: Vu-meter il 15 Dicembre, 2019, 07:08 PM
Elliott, avresti fatto meno polverone con questo :
(https://meme.xyz/uploads/posts/t/l-42884-1948-vs-2018-men-what-the-hell-happened.jpg)
(https://pics.me.me/something-went-terribly-wrong-8637971.png)
:laughing: :laughing: :laughing: :laughing:
:lol: :lol: :lol:
Occhio, perché quando io parlo di cambiamento, non intendo per forza in senso negativo. Non conosco nessuno nella lista di destra, e non sono uno che condanna ciò che non conosce (vedi Tom Murphy, che tra l'altro è tutto è tranne povero :laughing:). Non mi interessa affatto parlare di ciò che è meglio o peggio (l'ho già detto, è una diatriba che anche stavolta vi lascio volentieri).
A me interessa solo capire senza prendere scorciatoie.
Qui non parliamo di un passaggio del rock bello al rock brutto, o dal pop bello al pop brutto. È proprio un'altra faccenda e guardarla dal lato dell'offerta ci porta sì a cogliere delle verità, ma non sono ancora convinto che sia tutto qui.
Ho fatto due brevi interventi in un topic di quattro pagine e sono io il responsabile se la discussione diventa infinita? ::)
Il topic partiva dal confronto tra gli MTV Awards del 1994 e quelli di 25 anni dopo e su quello mi sono pronunciato.
Ho esteso il discorso ai Metallica semplicemente perché è evidente che i milioni di dischi che continuano a vendere sono il frutto di un'abilissima campagna promozionale.
Per il resto per me una presunta diatriba tra rock o musica popolare in genere e Jazz non ha motivo di esistere e proprio per questo motivo non mi interessa minimamente dimostrare la sua validità a chi ascolta altro.
Il rock è quello che è, prendere o lasciare. Provare a porlo su un livello diverso da quello che gli appartiene, significa ammetterne una presunta inferiorità che invece ritengo esclusivamente pretestuosa e pertanto ritengo altrettanto inutile aprire un dibattito con chi lo ritiene tale.
Citazione di: RobyR il 15 Dicembre, 2019, 08:07 PM
Io odio con tutte le mie forze ... le auto italiane, e guai a chi mi vuol fare cambiare idea!! :D
Ho detto che vengo sempre in pace, vero?
Ho detto che sono tollerante, sì?
Ho detto che mi piace discutere, giusto?
Ecco, mi rimangio tutto... :sarcastic:
CACCIATELO!!! VIA, LO VOGLIO FUORI DI QUI!!! NON LO VOGLIO PIÙ VEDERE!!!
:laughing: :lol: :abbraccio:
Domani a lavoro racconto una storiella:
C'era una volta, su un forum, il radical chic, il comunista pauperista e il liberaldemocratico rock. Un giorno si incontrarono e.... :D
Citazione di: robland il 15 Dicembre, 2019, 07:01 PM
Mariano, non è che non condivida quello che hai scritto ma credo che stiamo perdendo dei pezzi importanti nell'interpretazione del cambiamento.
Tu ti concentri molto sul lato dell'offerta:
massima resa col minimo sforzo;
appiattimento dell'offerta nel pop;
casa discografica che ecc.
Ma la domanda? In Occidente chiunque può accedere a tutto, per cui se l'offerta non coincidesse con la domanda, stai sicura che andremmo tutti a cercare nelle nicchie.
Non è che io domani mi metto ad ascoltare pop/trap/rap perché il rock non è più tanto fiorente. Piuttosto vado a cercare band rock "minori" (già negli anni novanta i rocker storcevano il naso di fronte a Nirvana e Pearl Jam dicendo che rispetto ai Deep Purple, questi non sapevano suonare, ma comunque erano popolari e vendevano. Stessa storia poi con Interpol, Kasabian, Franz Ferdinand, Hives, Strokes ecc.).
Se il pubblico volesse rock, avrebbe rock. Proprio come nella classifica di sinistra. E fa niente se AC DC, Metallica e Aerosmith sono vecchi. Si cercherebbe un autore "minore".
Piuttosto, penso ci sia stato un cambiamento nella domanda, nel pubblico, la gente (noi), quindi nella società. A questo cambiamento sociale ha corrisposto un cambiamento prima della domanda e di conseguenza dell'offerta, che ha soddisfatto la domanda come dici tu: massima resa-minimo sforzo ecc.
Invece la diatriba su quanto è sostanzioso il rock e quanto è noiosa la musica strumentale (che non è il mio pensiero), la lascio tutta a voi, perché non mi interessa. Anzi, mi interessa ma in un altro topic semmai.
Penso sia insito nella società dei consumi arrivare all'appiattimento a un certo punto
Tu lo senti molto dal punto di vista musicale, perchè sei un "buongustaio" della musica, è qualcosa che davvero ti interessa, come a me. Ma lo sei per tutto il resto? Ad esempio:
-compri solo vestiti fatti con materiali scelti dando da mangiare ai produttori locali?
-il cibo che mangi viene prevalentemente dalla grande distribuzione industriale o mangi solo a km 0 con ingredienti scelti?
-i film che guardi?
-i libri che leggi?
io sono il primo a dire che a parte la musica, ambito nel quale lavoro e nel quale sono immerso ogni giorno, sono un consumatore dei più beceri. Magari non del tutto e meglio di altri, ma in fin dei conti per tutto quello che non è la musica mi affido abbastanza alla cieca a quello che l'industria occidentale mi propone: spesa al supermercato, al centro commerciale, cinema al multisala......
Non è possibile pensare di vivere di tutto il benessere in ogni ambito della nostra vita senza fare i conti con il piattume che ne deriva anche in ciò che amiamo noi, nel nostro caso la musica. Siamo qui a parlarne perchè ci appassiona molto, ma discorsi speculari potrebbero farli appassionati di cucina di fronte a come le tradizioni culinarie sono cambiate per via della grande distribuzione. In un certo senso siamo tutti complici di questa società massificata. E ne godiamo bellamente slavo poi magari indignarci perché la musica pop diventa sempre più piatta.....
CitazionePasquino, quella che mette in scena Mariano altro non è che la versione per palati di sopraffini di shredder-slowhand, complessità-semplicità, tante note velocissime-meno note molto efficaci. Solo che lui anzichè contrapporre la complessità (tecnica) di Malmsteen, Vai, Petrucci, Gilbert, contrappone la complessità (armonica) del jazz.
E' tutto lì il motivo del contendere.
io sono un grande fruitore di hip hop, quindi non sono certo uno che cerca la complessità armonica a prescindere
Penso solo che il mondo del rock e metal viva degli stessi meccanismi industriali del pop più commerciale, lo abbia sempre fatto come musica che vive di iconografia e in cui il lifestyle e l'immagine siano sempre stati componenti importanti come e più della musica, e quindi l'indignarsi perchè il gradimento del grande pubblico è cambiato non abbia alcun senso. Una volta il rock era l'espressione più "pop" che andava di moda, ora è altro, dal 2000 o giù di lì il "pop" è diventato l'hip-hop. Niente di strano. Tra 20 anni sarà qualcos'altro
CitazioneUna atteggiamento da radical chic del pentagramma che prende le distanza dalla musica mainstream, quella che troviamo nei negozi di musica, e preferisce ascolti riservati a pochi eletti.
Strano come io sia il maggior consumatore qui dentro di musica mainstream, di certo dalla musica maimstream attuale. Consumavo la musica mainstream degli anni 90 quando ero adolescente negli anni 90. Adesso consumo quella del 2019 quando voglio andare più sul "pop". Non ci vedo molta differenza musicale, laddove vedo un appiattimento armonico devo anche dire che il livello di produzione e capacità di chi sta a monte è aumentato vertiginosamente, parlo dei produttori e arrangiatori
Citazione di: robland il 15 Dicembre, 2019, 08:50 PM
Citazione di: RobyR il 15 Dicembre, 2019, 08:07 PM
Io odio con tutte le mie forze ... le auto italiane, e guai a chi mi vuol fare cambiare idea!! :D
Ho detto che vengo sempre in pace, vero?
Ho detto che sono tollerante, sì?
Ho detto che mi piace discutere, giusto?
Ecco, mi rimangio tutto... :sarcastic:
CACCIATELO!!! VIA, LO VOGLIO FUORI DI QUI!!! NON LO VOGLIO PIÙ VEDERE!!!
:laughing: :lol: :abbraccio:
Domani a lavoro racconto una storiella:
C'era una volta, su un forum, il radical chic, il comunista pauperista e il liberaldemocratico rock. Un giorno si incontrarono e.... :D
Riflessione: prima avevo un Rob nel mirino. Adesso ne ho due!
:lol:
(https://www.finestresullarte.info/blog/immagini/2019/fn/comedian-cattelan-banana.jpg)
Citazione di: RobyR il 14 Dicembre, 2019, 10:04 PM
Perchè quello che vedo nella colonna 2019 non è solo la presenza di artisti musicalmente inferiori alla colonna 1994
non sono molto d'accordo, è questione di gusti, perchè se mi vieni a dire che i Green Day siano musicalmente superiori..... :vomit: :lol:
Ariana Grande Baybyface Signed, Sealed, Delivered, Im Yours Tribute to SW 2015 1080p - YouTube (https://youtu.be/GuSUNyHn33c)
bella performance
Credo che parte del problema per qualcuno sia che in 20 anni il pop sia passato da essere "rock oriented" a "hip-hop" o "black oriented". Quindi se ti piace il rock ma tutto ciò che c'è di black, dal jazz al soul al funky all'r'n'b e quant'altro ti piace poco o per niente allora il pop attuale non ti piacerà per niente. E viceversa
Nel 94 nel popular c'era tanto pattume come c'e n'è oggi. E c'erano artisti bravi che spiccavano, come in questo decennio ci sono stati capolavori come Black Messiah di D'angelo o ancor di più To Pimp A Butterfly di Kendrick Lamar (tra tutti i concept album che ho mai ascoltato, stacca tutti di parecchio). Così come nel decennio prima ci sono stati ottimi dischi come New Amerykah Part One/Two, e anche mainstream come Song in A minor di Alicia Keys
Citazione di: Mariano il 16 Dicembre, 2019, 12:16 AM
bella performance
Credo che parte del problema per qualcuno sia che in 20 anni il pop sia passato da essere "rock oriented" a "hip-hop" o "black oriented".
Mariano, ma siamo sicuri che sia così? Perché, sarà per ragioni tristemente anagrafiche, ma io nel 94 c'ero e il pop non era mica rock-oriented. Era pop oriented. E il rock era rock oriented.
Semplicemente il rock esisteva! Aveva il suo spazio.
Ma esisteva benissimo il pop, alla faccia se c'era. Come pure il pop c'era negli anni ottanta (madonna quanto ce n'era! Un profluvio) e anche nei settanta. Ed era bello preponderante, per forza di cose. Solo che tra una poppettata e l'altra passavano pure il rock in tv e in radio.
Magari anche adesso, che ne so. Gruppi come gli Arctic Monkeys hanno un grande riscontro. Ma ce ne sono tanti. Virgin radio passa musica rock.
Se sto bombardando te di quesiti (spero si colga la genuinità della mia curiosità) ai quali stai cortesemente rispondendo, è perché mi sembra di aver inteso che sei molto giovane. Quindi forse più di altri, sicuramente più di me, starai cogliendo le tendenze musicali di questi anni.
Molto giovane superati i 30 sarebbe bello :laughing:.......
Per quanto riguarda gli spazi, penso che il "mainstream", quale esso sia a seconda dei decenni, abbia fagocitato sempre più spazi a tutti i generi, e sia purtroppo una tendenza destinata ad aumentare per via dell'appiattimento che la società capitalista (ormai turbo capitalista), porta in tutti gli ambiti per le logiche del profitto. A meno che non si metta in discussione il paradigma, almeno in parte....Quindi se prima un pò di spazio per tutti c'era, adesso è sempre meno
Attenzione però ad avere un idea falsata sulla provenienza geografica. Qui da noi il country o il gospel li consideriamo generi di nicchia, in USA muovono letteralmente milioni di persone. Un artista come Kirk Franklin, uno dei nomi più grossi del contemporary gospel, è sempre il tour e muove le masse, facendo dei concerti che sono di fatto, delle messe vere e proprie. Noi abbiamo purtroppo la tendenza e vedere una classifica e a ignorare tutto ciò che non è nei primi 10 o 20 nomi, quando invece magari i primi 200 nomi da classifica dopo i primi 20 muovono complessivamente 200 milioni di appassionati in tutto il mondo e fanno dischi bellissimi
Qui una persona preparatissima e informatissima come Rick Beato spiega a livello musicale cosa ha "ucciso" il pop, cioè cosa lo ha reso così uniforme. Condivido abbastanza la sua analisi
The Four Chords That Killed POP Music! - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=nuGt-ZG39cU)
per il resto io vedo, perlomeno nella musica che piace a me, un ritorno al "pop" nel senso di attenzione agli stili più contemporanei e "giovani", e quindi più fruibili anche dalle grandi masse. Penso ad artisti come Snarky Puppy, Vulfpeck, Jacob Collier e tanti altri che sebbene facciano musica "da conservatorio", muovono moltissime persone. Viceversa mi sembra che il mainstream, in mezzo a tutta la schifezza, produca ancora dischi notevoli di largo consumo. Se un tempo avevo Sting, che riusciva a fare della canzoni orecchiabili ma raffinatissime negli arrangiamenti e piazzare pezzi da classifica in 7/4 o 5/4, adesso ho un Kendrick Lamar. Ci vedo una differenza di stile, non di qualità della produzione.
Per quanto riguarda il rock, ho l'impressione che abbia semplicemente esaurito il suo corso, come lo "swing". Alcune sue caratteristiche stilistiche sono entrate nel calderone comunque di tutto ciò che c'è a disposizione e quindi si trova del "rock" nell'attuale jazz, nell'attuale hip hop, nell'attuale qualsiasi cosa. Penso come l'utilizzo della strumentazione dei chitarristi di qualsiasi genere ormai sia estremamente simile a quello storicamente associato al rock: vedo chitarristi jazz o r'n'b con le stesse pedaliere e chitarre dei rockettari; sento riff rock fare capolino in dischi rap e ritmi rock essere usati negli arrangiamenti per big band. Ma la produzione più genuinamente "in stile" sia qualcosa che farà sempre più parte di una nicchia come è successo a tutti gli stili del passato, che a un certo punto sono passati di moda. Mica perchè è roba brutta, ma perchè l'interesse del pubblico passa ad altro
Il rock mi sembra assai vivo come "stile", proprio come il bebop, ma morto come "genere". proprio come il bebop
Certo la programmazione radiofonica e televisiva è desolante
Radiohead Pop Is Dead on Vimeo (https://vimeo.com/193801646)
Basta ascoltare musica...bisogna soltanto suonarla :laughing:
Citazione di: Mariano il 16 Dicembre, 2019, 12:16 AM
Song in A minor di Alicia Keys
inciso quando aveva 20 anni circa.....lei ha una delle voci più belle che io abbia mai sentito.
Su Alicia Keys solo apprezzamento sebbene non appartenenti a ai miei ascolti
"Per quanto riguarda il rock, ho l'impressione che abbia semplicemente esaurito il suo corso, come lo "swing"
Mariano ho isolato questa tua frase virgolettandola.
Io invece non sono ancora convinto che sia così.
Stavo per fare un parallelo citando il politologo Francis Fukuyama, ma lascio perdere, perché non voglio appesantire la lettura dei post.
Dicevo, secondo me è il pubblico che non è più tanto interessato al rock, non l'offerta che manca (se la domanda scarseggia, la casa discografica cerca altro e tutta la struttura cambia, società compresa, uccidendo sul nascere anche le nuove leve).
Se questa ipotesi fosse giusta (è un'ipotesi), io non ne attribuirei le cause al famoso decadimento dei costumi, una cosa che mi fa tanto ridere perché ogni nuova generazione dai tempi del neolitico probabilmente lamenta i costumi scaduti delle nuove generazioni.
Attribuisco tale cambiamento in Occidente - dove risiedono i maggiori fruitori della musica pop e rock ecc. - alla crescita della famosa classe media (anche i partiti non inseguono più il proletariato in quanto il terziario, ergo la classe media, è cresciuto), che ha una disponibilità economica maggiore, rivendicazioni assai diverse da quelle degli anni settanta e ottanta. E che i contenuti ribelli del rock siano veri o falsi, autentici o apocrifi, questo ora non ci interessa (separiamo le analisi altrimenti facciamo tanta confusione).
Conta il fatto che non ce n'è bisogno, neanche per finta.
Oggi, se i Led Zeppekin tornassero in Italia, non sarebbero un pretesto per scontri di piazza come tra il 68 e il 77. Perché le istanze son cambiate.
Questa la mia ipotesi.
CitazioneDicevo, secondo me è il pubblico che non è più tanto interessato al rock, non l'offerta che manca (se la domanda scarseggia, la casa discografica cerca altro e tutta la struttura cambia, società compresa, uccidendo sul nascere anche le nuove leve).
sono d'accordo, ma è proprio quello che intendevo
il rock è out of flavor come genere. Non interessa più il pubblico. È vivo come linguaggio, infatti lo posso trovare in molti stili diversi e usare quando voglio.
Ma questo perché sarebbe un male? Non vedo molti pittori impressionisti in giro, perché l'impressionismo ormai è storia. Però vedo un sacco di arte che stilisticamente ha fatto propria la lezione dell'impressionismo: basta guardare i fondali di molti classici Disney. Però se uno si presentasse come "pittore impressionista" sul mercato, avrebbe senso? Per questo ad esempio non considero i Greta Van Fleet altro che un operazione di marketing: non si ispirano a un periodo o an gruppo, come ad esempio fanno i King Lizzard and the Gizzard Wizard facendo la loro ricerca anche moderna, ma fanno una proposta posticcia che vuole essere esattamente uguale ai Led Zeppelin
Tornando un attimo ai nomi della colonna di destra e sinistra, se penso al primo nome, cioè gli Aerosmith, ma davvero le loro hit degli anni 90 sarebbero meglio di quelle di molti musicisti della colonna di destra?
questo brano parla di una tipa che è conturbante e provoca la voce narrante maschile. Pezzo e video che è stato una super hit e me lo ricordo benissimo quando ero alle medie e primi anni delle superiori
Aerosmith - Crazy (Official Music Video) - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=NMNgbISmF4I)
cos'avrebbe quella hit più di questa? Fatta dal secondo nome della colonna di destra? Perché se leggo il testo vedo che parla di......una che è conturbante (come l'altro), e del modo in cui colpisce l'immaginario della voce narrante. E se analizzo la musica, la progressione di accordi e il basso, non è che ci trovi una differenza qualitativa: da un parte ho riff di chitarra e assolo, dall'altra un elegante intro di rhodes e un bel giro di accordi. Differenza di stile senz'altro, ma di qualità non mi sembra
Mac Miller - My Favorite Part (feat. Ariana Grande) - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=J_8xCOSekog)
ma potrei fare un ragionamento simile anche confrontando brani dei Counting Crows (sinistra) e Billie Eilish (destra)
Citazione di: robland il 15 Dicembre, 2019, 08:50 PM
Citazione di: RobyR il 15 Dicembre, 2019, 08:07 PM
Io odio con tutte le mie forze ... le auto italiane, e guai a chi mi vuol fare cambiare idea!! :D
Ho detto che vengo sempre in pace, vero?
Ho detto che sono tollerante, sì?
Ho detto che mi piace discutere, giusto?
Ecco, mi rimangio tutto... :sarcastic:
CACCIATELO!!! VIA, LO VOGLIO FUORI DI QUI!!! NON LO VOGLIO PIÙ VEDERE!!!
:laughing: :lol: :abbraccio:
Domani a lavoro racconto una storiella:
C'era una volta, su un forum, il radical chic, il comunista pauperista e il liberaldemocratico rock. Un giorno si incontrarono e.... :D
Quando parlo di auto italiane, parlo di Fiat e Alfa, ovviamente.
Se mi mandi a casa una 458 Italia o una Huracan, mica mi dispiace ;D
Faccio una domanda: qualcuno di voi sa come è nato il rap ? (premetto che conosco la risposta, o almeno, così testimonia un famoso documentario sui Run DMC)
2019
Billie Eilish - bad guy - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=DyDfgMOUjCI)
1994
The Smashing Pumpkins - Stand Inside Your Love - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=2nm4xv3firw)
2019
Cardi B, Bad Bunny & J Balvin - I Like It [Official Music Video] - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=xTlNMmZKwpA)
2019
2 Chainz - Bigger Than You ft. Drake, Quavo - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=r26bNe0MTzs)
1994
Runnin' Down A Dream - Tom Petty & The Heartbreakers - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=Qv4-m-cIZf4)
Quello che fa cadere le braccia (per non citare altre parti anatomiche meno nobili) della colonna 2019 non è la presenza di temi frivoli, decadenti o legati alla sessualità più becera. Andatevi a sentire qualche pezzo dei Rolling Stones, dei Led Zeppelin, di Alice Cooper, dei Ramones, dei Six Pistols, dei Nirvana, di molte band rockettare anni '70-'80-'90. Non si parlava sempre di tematiche impegnate.
Quello che fa cadere le braccia è il minimalismo spinto, l'assenza di un qualunque talento o capacità di suonare uno strumento. Ormai sia saper suonare che saper cantare è diventato un optional, tanto c'è Logic che suona per te e l'autotune ti fa diventare intonato.
Se poi non vedete alcuna differenza tra prima e dopo, buon per voi. Significa che quando accendete la radio o la TV non vi prende la voglia irrefrenabile di lanciargli qualcosa contro :D
[admin]
Chiedo scusa per l'edit, ma ho dovuto eliminare un video, in base al regolamento.
Vu
[/admin]
Citazione di: RobyR il 16 Dicembre, 2019, 11:27 AM
Citazione di: robland il 15 Dicembre, 2019, 08:50 PM
Citazione di: RobyR il 15 Dicembre, 2019, 08:07 PM
Io odio con tutte le mie forze ... le auto italiane, e guai a chi mi vuol fare cambiare idea!! :D
Ho detto che vengo sempre in pace, vero?
Ho detto che sono tollerante, sì?
Ho detto che mi piace discutere, giusto?
Ecco, mi rimangio tutto... :sarcastic:
CACCIATELO!!! VIA, LO VOGLIO FUORI DI QUI!!! NON LO VOGLIO PIÙ VEDERE!!!
:laughing: :lol: :abbraccio:
Domani a lavoro racconto una storiella:
C'era una volta, su un forum, il radical chic, il comunista pauperista e il liberaldemocratico rock. Un giorno si incontrarono e.... :D
Quando parlo di auto italiane, parlo di Fiat e Alfa, ovviamente.
Se mi mandi a casa una 458 Italia o una Huracan, mica mi dispiace ;D
Ti sei salvato con questa precisazione.
Stavo per assoldare dei mercenari da inviarti a casa. :laughing:
Comunque sul discorso di capacità di suonare uno strumento, penso che dobbiamo tutti rinunciare a qualche certezza non proprio certa.
Ma non mi ci infilo in questa discussione. È interessante ma troppa carne a cuocere crea troppi filoni di discussione.
Citazione di: robland il 16 Dicembre, 2019, 10:35 AM
Dicevo, secondo me è il pubblico che non è più tanto interessato al rock, non l'offerta che manca(se la domanda scarseggia, la casa discografica cerca altro e tutta la struttura cambia, società compresa, uccidendo sul nascere anche le nuove leve).
Se questa ipotesi fosse giusta (è un'ipotesi), io non ne attribuirei le cause al famoso decadimento dei costumi, una cosa che mi fa tanto ridere perché ogni nuova generazione dai tempi del neolitico probabilmente lamenta i costumi scaduti delle nuove generazioni.
Attribuisco tale cambiamento in Occidente - dove risiedono i maggiori fruitori della musica pop e rock ecc. - alla crescita della famosa classe media (anche i partiti non inseguono più il proletariato in quanto il terziario, ergo la classe media, è cresciuto), che ha una disponibilità economica maggiore, rivendicazioni assai diverse da quelle degli anni settanta e ottanta. E che i contenuti ribelli del rock siano veri o falsi, autentici o apocrifi, questo ora non ci interessa (separiamo le analisi altrimenti facciamo tanta confusione).
Conta il fatto che non ce n'è bisogno, neanche per finta.
Oggi, se i Led Zeppekin tornassero in Italia, non sarebbero un pretesto per scontri di piazza come tra il 68 e il 77. Perché le istanze son cambiate.
Questa la mia ipotesi.
D'accordo con la parte sottolineata.
La musica dà ciò che il pubblico chiede.
In un'epoca di ideologie forti, di movimenti anti-capitalisti, di campagne contro la guerra in Vietnam, di giovani che pensano e hanno voglia di cambiare la comunità per creare un mondo migliore, uscivano canzoni come Us and Them o, restando nei patrii confini, C'era un Ragazzo.
In un'epoca di appiattimento culturale dovuta al crollo di tutte le ideologie, di individualismo sfrenato, di perdita del concetto di "comunità", di lobotimizzazione della masse davanti a videogames e reality show, un'epoca dove i giovani sono interessati ad apparire piuttosto che ad essere (ben che meno che a pensare), spuntano fuori tutte queste canzoni in cui la marionetta di turno spiega al mondo intero quanto è cool, quanti soldi ha, quanto belle auto ha in garage, quante donne gli muoiono dietro. Look, Money, Status, per dirla all'americana.
Non si tratta di un decadimento dei costumi giovanali, perchè questo cambiamento riguarda la società nel suo insieme. Dal 16enne nerd che va al liceo, alla tossichella milanese che vive di coca e selfie, al rampante 30enne che ha difficoltà a trovare lavoro, alla 40enne single gattara che se la tiene blindata perchè ancora sogna il principe azzurro.
CitazioneCon la crisi del concetto di comunità emerge un individualismo sfrenato, dove nessuno è più compagno di strada ma antagonista di ciascuno, da cui guardarsi. Questo soggettivismo ha minato le basi della modernità, l'ha resa fragile, da cui una situazione in cui, mancando ogni punto di riferimento, tutto si dissolve in una sorta di liquidità.
Si perde la certezza del diritto (la magistratura è sentita come nemica) e le uniche soluzioni per l'individuo senza punti di riferimento sono da un lato l'apparire a tutti costi, l'apparire come valore, e dall'altra il consumismo. Però si tratta di un consumismo che non mira al possesso di oggetti di desiderio in cui appagarsi, ma che li rende subito obsoleti, e il singolo passa da un consumo all'altro in una sorta di bulimia senza scopo". La modernità liquida, per dirla con le parole di Bauman, è "la convinzione che il cambiamento è l'unica cosa permanente e che l'incertezza è l'unica certezza".
Magari questa no, ma Dream on e Walk this way, per dire due contro esempi, sono di un livello superiore, IMHO. Se fai Cherry Picking puoi dimostrare tutto ed il contrario di tutto. Nessuno ha mai prodotto 100% capolavori.
Citazione di: Grom68 il 16 Dicembre, 2019, 12:36 PM
Magari questa no, ma Dream on e Walk this way, per dire due contro esempi, sono di un livello superiore, IMHO. Se fai Cherry Picking puoi dimostrare tutto ed il contrario di tutto. Nessuno ha mai prodotto 100% capolavori.
Mi sembra che il cherry picking lo faccia sopratutto chi non apprezza il pop attuale, sinceramente. Perchè tra Counting Crows e Nirvana e Ariana Grande, sopratutto se parliamo di live, chi avrebbe bisogno di editing e autotune non è certo la cantante, che il suo strumento, la voce, lo suona alla perfezione
Ma io sono solo che contento di analizzare i pezzi dal punto di vista musicale, anzi lo ritengo l'unico vero modo per capire le cose. Perchè Dream On degli Aerosmith sarebbe meglio ad esempio di No Tears Left To Cry o ancora meglio God is a Woman suonata live al Live Lounge di Ariana Grande? Il giro armonico? L'arrangiamento? La scelta delle note della melodia? Il testo? Il modo in cui batterista, bassista e tastierista e chitarrista suonano i loro rispettivi strumenti? Lo dico seriamente: penso che un analisi distaccata dei brani sia il modo migliore per capirli, anche senza trascriverli nota per nota ma con un analisi di ascolto
Citazione di: Mariano il 16 Dicembre, 2019, 12:47 PM
Citazione di: Grom68 il 16 Dicembre, 2019, 12:36 PM
Magari questa no, ma Dream on e Walk this way, per dire due contro esempi, sono di un livello superiore, IMHO. Se fai Cherry Picking puoi dimostrare tutto ed il contrario di tutto. Nessuno ha mai prodotto 100% capolavori.
Mi sembra che il cherry picking lo faccia sopratutto chi non apprezza il pop attuale, sinceramente. Perchè tra Counting Crows e Nirvana e Ariana Grande, sopratutto se parliamo di live, chi avrebbe bisogno di editing e autotune non è certo la cantante, che il suo strumento, la voce, lo suona alla perfezione
Ma io sono solo che contento di analizzare i pezzi dal punto di vista musicale, anzi lo ritengo l'unico vero modo per capire le cose. Perchè Dream On degli Aerosmith sarebbe meglio ad esempio di No Tears Left To Cry o ancora meglio God is a Woman suonata live al Live Lounge di Ariana Grande? Il giro armonico? L'arrangiamento? La scelta delle note della melodia? Il testo? Il modo in cui batterista, bassista e tastierista e chitarrista suonano i loro rispettivi strumenti? Lo dico seriamente: penso che un analisi distaccata dei brani sia il modo migliore per capirli, anche senza trascriverli nota per nota ma con un analisi di ascolto
Perché hanno scritto e suonato quella canzone 30 anni prima. Gli altri ripescano, shekerano un pochino con le solite formule markettare e cercano di farci credere di essere originali.
Mariano, domanda secca perché, dalla prima risposta al mio messaggio ho smesso di leggere in quanto i post infiniti mi distraggono e di conseguenza mi annoiano e quindi, non li leggo. Per cui, se hai già risposto, mi scuso e mi va bene che riporti quanto già scritto.
Perché sostieni che "quel nome sulla dx si mangia musicalmente il 99% di quelli di sinistra"?
Rifaccio la domanda in manieta diretta dopo aver letto il tuo ultimo messaggio ::) :thanks:
CitazionePerché hanno scritto e suonato quella canzone 30 anni prima. Gli altri ripescano, shekerano un pochino con le solite formule markettare e cercano di farci credere di essere originali.
Credo che considerazioni simili dipendano molto dagli ascolti. Sono andato a trascrivermi da youtube Dream On, e mi sembra un brano in Fa minore che appunto fa uso di "formule" come cadenze V-i(minore) e accordi perfettamente in tonalità con un struttura che mi sembra Intro-A-B-Intro-A-B-Special-B-C-B-Outro(special), perfettamente inseribile tra le varianti della forma canzone
Quindi non vedo come un brano nel genere scritto negli anni 70 del 900 abbia qualcosa di particolarmente innovativo o interessante rispetto a un brano come God is Woman (brano che a sua volta fa uso di soluzioni "da manuale"). Dream On è bello? Senz'altro un bel pezzo, ma dal punto di vista compositivo non lo considererei assolutamente originale: fa ampio uso di formule date da secoli proprio come la maggior parte della musica
CitazioneMariano, domanda secca perché, dalla prima risposta al mio messaggio ho smesso di leggere in quanto i post infiniti mi distraggono e di conseguenza mi annoiano e quindi, non li leggo. Per cui, se hai già risposto, mi scuso e mi va bene che riporti quanto già scritto.
Perché sostieni che "quel nome sulla dx si mangia musicalmente il 99% di quelli di sinistra"?
Rifaccio la domanda in manieta diretta dopo aver letto il tuo ultimo messaggio
ovviamente quando dico 99% è un modo per dire "è davvero molto bravo e preparato" visto che 100 persone di cui mangiarsene 99 non ci sono. Mi sembra che la musica che lui scrive e suona non sia affatto banale o mal suonata anzi, che faccia ampio uso di soluzioni molto interessanti sia armonicamente che ritmicamente, che sia inserita nei filoni di moda oggi con un piede ben saldo nella tradizione, e che live lui e i suoi colleghi mostrino davvero di saper suonare il loro strumento. Allo stesso modo c'è gente ben preparata a sinistra ovviamente, ma anche gente che suona e canta veramente da cani
Mi sembra che musicisti bravi e capaci ci siano da entrambe le parti, e anzi che se si parla di cantanti nella parte destra ci sia gente che canta decisamente meglio, una fra tutti la già citata Ariana Grande. A livello di armonia c'è più varietà a sinistra, ma se isolo ad esempio le linee di basso e i groove, mi sembra che a destra si difendano assai bene, anche negli arrangiamenti in generale (l'insieme di accordi, stacchi, linee di basso, groove, voci, cori...). È chiaramente musica iper prodotta come dicevo un paio di pagine fa, e questo può essere visto come un bene o un male a seconda (per me è più un male)
Allo stesso modo allargando più in generale, ho visto vincere Grammy e ricevere premi negli ultimi anni a dischi e artisti che preferirei di gran lunga vedere dal vivo rispetto che so, ai Nirvana o ai Soundgarden, non solo perché la musica è di uno stile che preferisco, ma perchè mi sembra suonino assai meglio i loro strumenti
premetto che non ho letto tutta la discussione ma qualche stralcio (la vedo come Elliot...post troppo lunghi ... :nea:)
però ho notato che entrare nei tecnicismi e/o nello studio delle strutture delle canzoni svilisce tutto il pacchetto
nel senso...non per forza un asso della tecnica sforna per forza una canzone stupenda
quindi và da se che non per forza dei vincitori di premi fanno dischi che rimarranno negli annali
la musica e le canzoni (e di conseguenza i musicisti) sono troppo soggettive per farle entrare in schemi
my 2 cent :loveit: :hey_hey:
Citazione di: Mariano il 16 Dicembre, 2019, 12:47 PM
Mi sembra che il cherry picking lo faccia sopratutto chi non apprezza il pop attuale, sinceramente. Perchè tra Counting Crows e Nirvana e Ariana Grande, sopratutto se parliamo di live, chi avrebbe bisogno di editing e autotune non è certo la cantante, che il suo strumento, la voce, lo suona alla perfezione
Se io faccio cherry picking tu fai il finto tonto, perchè quando parlavo di autotune non parlavo nello specifico di Ariana Grande e lo sai perfettamente.
Parlo di una buona fetta di pop contemporaneo dove senza autotune le voci sarebbero mediocri, e del mondo trap dove l'autotune è talmente usato da diventare uno strumento.
E parlavo
soprattutto del fatto che oggi le parti strumentali non vengono nemmeno suonate, ma create a schermo. Mouse, tastiera, copia, incolla. Che nessuno è in grado di suonare una nota su uno strumento vero.
Da questo punto di vista, dove c'è più immagine e apparenza, dove ci sono burattini messi sul palco dalle case discografiche, è nella colonna di destra. Almeno chi sta a sinistra, quattro giri di basso e due assoli sulla chitarra li sapeva fare. Rolling Stones, Sepultura e Anthrax su tutti, e in certa misura anche U2.
D'altronde, chi sta nella colonna di sinistra ci sta(va) per meriti musicali, non per meriti legati all'apparenza. Apparenza che oggi per funzionare deve oscillare tra lo sbarbatello dagli occhi vispissimi e allungati, e il ganster di colore tutto coca e mitra.
Una volta l'apparenza, l'esteriorità, era richiesta solo alle veline. Oggi per salire su un palco o sei minimo a livello Justin Timberlake/Shawn Mendes, o nemmeno ti ci fanno mettere piede. Perchè per cantare le canzoni che fanno bagnare le ragazzine, non puoi essere un puffo nasone e pelato come Brian Johnson. Non funziona! Devi avere un aspetto coerente col personaggio che devi interpretare. Se non hai un aspetto che buca lo schermo, la tua musica rimane confinata in cameretta o al massimo nell'indie.
Immaginati queste 4 icone del passato che oggi si presentano a un talent show o provano a fare la classica gavetta per sfondare...gli lancerebbero i topi morti.
(https://i.ytimg.com/vi/6t04EUeoEF4/maxresdefault.jpg)
(https://i1.wp.com/faroutmagazine.co.uk/wp-content/uploads/2019/09/Rush-frontman-Geddy-Lee-lists-his-13-favourite-albums-of-all-time.jpg?resize=759%2C500&ssl=1)
(https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2016/09/AP7911060288.jpg)
(https://media.gettyimages.com/photos/halflength-portrait-of-the-singer-lucio-dalla-milan-march-1968-picture-id174305446)
Comunque, non vado oltre.
Facciamo che hai ragione tu, che la musica contemporanea gode di ottima salute e fa crescere talenti autentici, e la finiamo qui. Tanto, hai il titolo di studio che ti pone 15 gradini sopra noi comuni mortali, e le ali protrettrici dell'amministrazione che viaggia sulle tue lunghezze d'onda musicali e avalla qualunque tua uscita, quindi inutile continuare. :reallygood:
E' come discutere a voce con uno che tiene in mano un megafono.
Ti assicuro, Roby, che non proteggo nessuno.
E' vero che amo il jazz proprio come Mariano, ma proprio come te preferisco di gran lunga la colonna di sinistra. Per me quella di destra puoi serenamente gettarla via.
Non intervengo perchè mi pare una discussione inutile e penso che sia giusto rispettare le opinioni di chi la pensa diversamente da me. Tutto qua.
Devo dire che non considero Mariano uno snob. Mi pare che abbia argomentato le sue scelte al pari di tutti gli altri. Penso di capire cosa intende quando parla di chiavi di lettura diverse in base al proprio vissuto e alla conoscenza. Se chiedi ad un amante dell'opera, saranno oscene sia la colonna di destra che quella di sinistra. Non per questo lo considererei snob. Altrimenti dovrei considerare tutti snob, anche chi ascolta i Rolling Stones convinto che Lady Gaga produce musica di terz'ordine.
Onestamente, sono abituato ad ascoltare le cose che mi piacciono e possono piacermi ed io apprezzarle per motivi diversi : il motivetto carino, la complessità armonica o melodica, il timing, ecc.. ci sono cose "elevate" che mi piacciono (Il Flauto Magico di Mozart, per dirne una (che poi non è nemmeno elevata, giacchè è un'operetta)) , meno elevate come dei pezzi di Parker o di Coltrane o di Davis, e ancor meno "elevate" come la musica di Janis Joplin.
Non difendo Mariano, ci mancherebbe. Lo lascio esprimere perchè credo sia un suo diritto, finchè lo fa come di solito: educatamente.
Io comunque capisco il discorso di Mariano e comprendo anche il trasporto (retorico) di RobyR.
Come sottointeso da Vu, basterebbe sottoporre la questione a chi vive di musica classica per sentirvi rispondere che probabilmente dal '900 in poi non c'è niente da ascoltare.
Aggiungo che pure sul lato cinematografico stiamo messi abbastanza male. In Italia poi....
Citazione di: Cold_Nose il 16 Dicembre, 2019, 07:34 PM
basterebbe sottoporre la questione a chi vive di musica classica per sentirvi rispondere che dal '900 in poi non c'è niente da ascoltare.
Era questo che non volevo scrivere per non sopprimere i ragionamenti tanto accorati.
Ed era anche per questo che non volevo parlare di ciò che è meglio e ciò che è peggio, ma solo delle cause e delle dinamiche dei cambiamenti, non della qualità.
Elliot dice che si annoia con i post troppo lunghi. Ecco il punto. Non ce la facciamo piu' a perdere tempo, anche se a volte non e' realmente perdita di tempo. Semplicemente, come da quando e' arrivato il cd ed abbiamo gettato le cassettine, ci siamo assuefatti a quel tasto "skip" che ci fa risparmiare tempo ed energie per concentrarci all'ascolto. Ricordiamoci anche che itunes ci ha concesso un compromesso permettendoci di acquistare una sola canzone, non necessariamente l'hit del disco, senza sorbirci il rumore di fondo del resto del riempimento dell'album di... Si', mediocri musicisti che grazie a se' o ai produttori, riuscivano e riescono ad indovinare 2 o 3 canzoni su 12 che ce n'e' in un disco. Senza doverli scaricare illegalmente, questa la grande innovazione.
Mariano, La colonna di sinistra e' molto meglio di quella di destra, qualunque sia la tua eta', lavoro, competenza, SE, e sottolineo SE, tieni presente che la maggior parte e' gente che ha cominciato dalle cantine proponendo qualcosa di proprio. Colonna a destra: tutta la competenza, la professionalita' esasperata, la potenza di fuoco di un'industria che si e' fatta le ossa soprattutto sulla colonna di sinistra.
I miei 2 soldini...
Secondo me sbagliamo tutto e tutti.
Non dovremmo contrapporre le 2 liste né dire che qualcuno è superiore ad altri.
Certo possiamo farlo ma perché non fare l'opposto e scrivere qual'è il filo che unisce passati e presenti, quale contaminazione sopravvive e chi ha ereditato i talenti.
In questo senso ecco che l'artista citato da Mariano è un buon esempio di evoluzione o almeno trasformazione della musica del passato.
Ieri riascoltavo Malibu ed a un tratto l'illuminazione: ho messo un live di Marvin Gaye.
Ecco io penso sia figlio suo e come archi e frecce del profeta Gibran, ognuno trova la sua direzione influenzato dai venti che spirano e mentre è chiara la partenza non illudiamoci di conoscere l'arrivo.
Quindi per ragioni anagrafiche io sono legato alla fila di sx, ai ritmi ai testi alla maniera di godere la musica anche molto prima di questi, ma mi fa immensamente piacere scoprire le chiavi di lettura e gli artisti odierni.
Altrimenti si rimane seduti sulla banchina del porto a guardare le navi passare.
Invece non c'è niente di più bello che saltarci su su quelle navi in partenza.
Ma non per fare i ragazzini di 50anni, ma perché la vita è bella, nonostante tutto
Conclusione un po' troppo generalista.
Il fatto che non apprezzi la colonna di dx non significa che automaticamente non apprezzi gli artisti contemporanei.
Ne apprezzo tanti, eccome se ne apprezzo. Anthony Joseph :inchino: Nothing but Thieves, Ty Segall, Band of Skulls, Dan Auerbach (bravissimo), The night café...sono solo alcuni dei nomi presenti sulla mia playlist di spotify.
Un altro aspetto mortificante che non è ststo preso in considerazione, è l'appiattimento di genere: a dx, solo pop nelle sue forme hip e trap.
A sinistra si va dalla sperimentale, al blues, al rock blues, al grunge, al metal, al Pop, al cantautorale, all'elettronico, al rap etc...
Questo è forse, l'aspetto che più preoccupa
Del presente ricorderemo solo la trap, e poco altro. E solo perché la trap è musica di rottura, di stili e tematiche, esattamente come il grunge nel 94.
Del 94 invece già ricordiamo molte cose, perché è musica che è rimasta, ci sono radio che ci hanno fatto una programmazione, artisti che ancora riempiono gli stadi, e questo 25 anni dopo il loro periodo d'oro.
Vi sembra esagerato? Secondo voi hanno avuto più influenza nella storia della musica quelli del 94 o quelli, che ne so, del 2008? Nel complesso eh, mica come singolo cantante.
Credo che la risposta sia ovvia, e il fatto stesso che ne stiamo parlando ora è esemplare
Pasquino, mi verrebbe facile dire che hai ragione. Ma resisto alla tentazione facile. Il fatto è che gli storici scrivono la storia mai nell'immediato, perché a caldo non si dispone di tutti i fatti e non si colgono appieno le tendenze. È solo oggi che si riconosce storicamente a Dylan il lavoro fatto decenni fa.
Non sappiamo davvero cosa in futuro ricorderanno della musica scritta in questo periodo. Noi possiamo fare cronaca, e anche qui c'è ottima cronaca e pessima cronaca.
Oggi ci sono pochi che rimpiangono i cavalli e le auto a vapore, ma potrei ipotizzare che all'epoca delle transizioni nella locomozione fossero molti ad essere nostalgici e pochi ad essere eccitati, i più pionieri.
Potremmo anche essere solo all'inizio della fine di tutto un percorso, ossia quello del contributo umano preponderante nel processo musicale. Non solo in futuro la musica potrebbe essere eseguita da macchine ma anche creata. Il machine learning è solo agli albori. Probabilmente questi anni non li ricorderà proprio più nessuno.
Il che per noi è ancora peggio, perché se così fosse vorrebbe dire che ci troviamo proprio nell'occhio del ciclone.
bel video, non condivido tutto ma sicuramente un analisi ragionata
La scomparsa della musica - Antonello Cresti - YouTube (https://youtu.be/59i4R6VgM1E)
Citazione di: Elliott il 17 Dicembre, 2019, 07:42 AM
Un altro aspetto mortificante che non è ststo preso in considerazione, è l'appiattimento di genere: a dx, solo pop nelle sue forme hip e trap.
A sinistra si va dalla sperimentale, al blues, al rock blues, al grunge, al metal, al Pop, al cantautorale, all'elettronico, al rap etc...
Questo è forse, l'aspetto che più preoccupa
Io invece non sono preoccupato.....se penso a 3 artisti che ascolto assiduamente: Julian lage, Joss Stone, London Grammar.....tutti contemporanei e con 3 stili diversi: un talento mostruoso della chitarra secondo a nessuno, una voce da black music incredibile, suoni misti con elettronica uniti da una voce celestiale.
Tenetevi pure il rock anni '90 :D (ovviamente si far per ridere eh)
Sul blues ci tengo a dire che secondo me è quasi impossibile dire qualcosa di nuovo.....è stato detto di tutto.
M4ssi, non mi riferivo all'offerta (nel precedente messaggio, ne ho citati diversi di artisti che ascolto). Mi riferisco a quelli presenti in lista, premiati dalla massa.
Le nicchie non sono indicative ed influenti per il destino e lo sviluppo della musica
Most Popular Music Styles 1910 - 2019 - YouTube (https://youtu.be/eP88FUL7d_8)
questo video è molto interessante, perché mostra cosa è stato "mainstream" nei vari decenni del secolo scorso fino a ieri.
Penso che l'accusa di rozzezza e minimalismo nei confronti del pop attuale sia ingiusta, semplicemente perchè può essere appiccicata pari pari a tutto il mainstream precedente:
-il pop è rozzo e minimalista rispetto al classic rock
-il classic rock è rozzo e minimalista rispetto al jazz
-il jazz è rozzo e minimalista rispetto all'opera
è una linea di ragionamento che non porta da nessuna parte perché quale che siano i tuoi gusti, e quasi nessuno fa eccezione, esiste ed è esistita musica assai più raffinata, meglio suonata e composta, e meno commerciale (addirittura totalmente slegata dall'industria), quindi qualunque accusa di rozzezza o mancanza di arte può essere ribaltata senza problemi.
Io credo che ciò che è stato mainstream non tornerà MAI PIU' ad esserlo. Non perché i musicisti che fanno quel dato genere sono meno bravi del passato, ma semplicemente perché quel genere non è più di moda. Sono sinceramente convinto che gruppi come Bon Jovi, Aerosmith, U2 e molti altri, perfino i Led Zappelin, non siano assolutamente più bravi dei King Gizzard and the Wizard Lizard, ma che semplicemente la musica che facevano loro andava di moda mentre i King Gizzard hanno avuto la "sfortuna" di nascere in un'altra epoca. Allo stesso modo Duke Ellington ai tempi era l'equivalente in termini di fama e pubblico di una rockstar, ma non penso affatto che sia più bravo di Maria Shneider. Potrei fare mille esempi
Questo vuol dire che non si può più avere un gruppo come i Queen? Dipende:
se si intende un gruppo rock che riempie gli stadi no, non si può
se si intende un gruppo rock che fa musica rock interessante, ben scritta e suonata si, si può. Non riempirà gli stadi
se si intende un gruppo che fa musica interessante e ben suonata e riempie gli stadi si, si può. Non sarà un gruppo rock, suonerà altro tipo di musica
Poi ci possono essere eccezioni, o comunque musicisti che invecchiano con il loro pubblico e quindi anche se la loro musica è fuori moda continuano a fare grandi numeri finchè si ritirano (mica tutte le star muoiono giovani), ma la tendenza mi sembra quella
CitazioneMariano, La colonna di sinistra e' molto meglio di quella di destra, qualunque sia la tua eta', lavoro, competenza, SE, e sottolineo SE, tieni presente che la maggior parte e' gente che ha cominciato dalle cantine proponendo qualcosa di proprio. Colonna a destra: tutta la competenza, la professionalita' esasperata, la potenza di fuoco di un'industria che si e' fatta le ossa soprattutto sulla colonna di sinistra.
Sinceramente, non penso sia vero. I meccanismi che regolano l'industria sono tali almeno dagli anni 20 del 900 (pensare ai "race records") e negli anni 90 le ossa e tutto l'apparato erano già in piedi e da decenni. Seguendo questa logica si potrebbe dire che i gruppi degli anni 90 hanno avuto successo perchè l'industria ha capito che il miglior consumatore degli anni 90 sarebbe stato il post adolescente arrabbiato bianco, e lo sapeva perchè erano decenni che sapeva a chi offrire cosa (neri, ispanici, classe media, giovani, meno giovani) grazie e precisi ed efficacissimi studi di settore
Semmai adesso l'industria ha capito che può fare anche a meno dei musicisti, ne basta un numero selezionati e iper qualificato, dargli uno studio e fargli fare i produttori. Perchè gran parte dei produttori di alto profilo sono musicisti preparatissimi
La differenza tra tutti gli altri generi ed il pop è che quest'ultimo negli anni ha rappresentato generi diversi. Hendrix, Cream, Beatles, CSNY, Buffalo Springfield e centinaia di altri nomi, erano inseriti nel panorama pop.
Hendrix e Cream direi proprio no. C'è tutta una polemica di Clapton nella sua autobiografia, che racconta come mollò gli Yarbirds proprio perché questi intendevano intraprendere un percorso pop fatto di hit da classifica e come lui invece, da giovane purista (all'epoca), scelse la strada in salita pur di suonare musica che non fosse mirata al pop e al successo facile.
Anzi nell'autobiografia Clapton implicitamente (quindi è più una mia impressione) sembra quasi provare tenerezza per la tenacia del giovane Clapton nel voler fare musica non da classifica. Come a dire: oggi non mi farei tutti questi problemi.
Ma come no?
Hendrix era il main guest del Monterey Pop Festival :etvoila:
Tieni da parte le intenzioni dei musicisti e concentrati su ciò che ho scritto.
Quando io ero adolescente, ricordo che vi erano due termini e due categorie: Rock e Musica leggera. Che bei tempi... :D
Citazione di: Leoelle il 16 Dicembre, 2019, 11:07 PM
Elliot dice che si annoia con i post troppo lunghi. Ecco il punto. Non ce la facciamo piu' a perdere tempo, anche se a volte non e' realmente perdita di tempo.
Leo, non è una questione di tempo o voglia di ascoltare. Il mio strumento di lavoro è la comunicazione ed affinché questa sia efficace, deve rispettare una sola regola: non permettere che la controparte si distragga. Per evitare che ciò accada, c'è una sola strada: sintesi.
Per cui, la mia è semmai deformazione professionale :D
Credo che un'idea abbastanza chiara su quello che è successo la avesse Frank Zappa. In questa intervista è molto chiaro. Questo spiega bene anche perché, sebbene il mercato sia sempre stato alla base della musica pop (in tutte le sue accezioni, anche più eretiche), la differenza fra gli anni '60 (in parte i '70 e poi sempre meno) è che anche la musica più sperimentale veniva pubblicata e (fondamentale!) pubblicizzata. Questo semplicemente perché chi era a capo delle major di musica e mercato musicale ancora non capiva nulla.
Tutto ciò non è affatto secondario quando si valuta la qualità della musica in classifica. Infatti, se è vero che sono cambiati i gusti musicali è anche vero che in classifica ci va quello che ti fanno conoscere, che è una parte infinitesimale di ciò che si produce. Non ci potrà mai andare qualcosa che nessuno pubblicizza o supporta. Se un algoritmo di spotify (e simili) scegliesse a caso un pezzo al mese da mandare in rotazione, quasi sicuramente risulterebbe fra i più ascoltati. Quindi, quanto vale la classifica?
Comunque, questa è l'intervista:
Frank Zappa: il declino dell'industria musicale - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=smyJY8nOZ04)
Citazione di: Elliott il 17 Dicembre, 2019, 03:16 PM
Ma come no?
Hendrix era il main guest del Monterey Pop Festival :etvoila:
Tieni da parte le intenzioni dei musicisti e concentrati su ciò che ho scritto.
Quando io ero adolescente, ricordo che vi erano due termini e due categorie: Rock e Musica leggera. Che bei tempi... :D
Anche gli Iron Maiden hanno suonato alla trasmissione Top of the pop, questo non vuol dire che facessero pop. Anche i Red Hot Chili Peppers hanno suonato al Festivalbar.
La simpatia di Clapton per Hendrix (il primo narra di aver fatto tante serate negli Stati Uniti col secondo jammando insieme nei pub in serate prove di organizzazione) stava proprio nel fatto di essere fuori dal mondo e dalle logiche del mainstream. Insomma, una cosa è Hendrix, altra cosa sono ad esempio i Jam.
Tengo fuori le intenzioni degli artisti ma fino a un certo punto. Non li posso mettere nello stesso calderone, con tutto il rispetto per i Jam, Robbie Williams ecc.
Era una solo una precisazione che esula dal ragionamento che stavi facendo nel post di sopra.
Anche i pearl jam hanno suonato al Pistoia Blues Festival ma non è questo il senso del mio post.
Questo è esattamente ciò che vuol dire il mio messaggio.
Per una volta, lasciamo dormire le pulci e concentriamoci sui concetti
"Venivano quindi inseriti senza distinzione nella definizione di pop gruppi musicali che andavano dalla musica beat al rock psichedelico e al rock progressivo[7]. Solo in seguito il termine "pop" fu usato con l'accezione con cui ci si riferisce a livello internazionale, con la classificazione e distinzione del rock come specifico genere alternativo"
"Lucio Spaziante riassume sinteticamente le caratteristiche della musica pop classificandola come "mainstream di facile ascolto dipendente dall'industria discografica"."
Musica pop - Wikipedia (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Musica_pop)
Al Pistoia Blues hanno suonato anche i Dream Theater... però piazza praticamente vuota... a me piacciono ed ero uno dei pochi li....
Mi trovo d'accordo un pò con tutti, credo che la preparazione tecnico/musicale dei gruppi odierni sia superiore a quella di gran parte delle vecchie glorie, ma a differenza dei gruppi odierni le vecchie glorie a distanza di decenni sono ancora conosciute da praticamente tutti, la maggior parte degli altri in max 5 anni non se li ricorderà più nessuno, ma la musica ormai va praticamente a tormentoni, pezzi come November Rain, Smoke on the Water, Starway to Heaven, Thunderstruck, Little Wing, Wind of Change, Kickstart my Hearth ecc.. rimarranno nella storia, l'ultimo capolavoro che ricordo (ce ne saranno anche altri spero) è il disco Scenes from a Memory dei Dream Theater.
Ma come è già stato detto i tempi cambiano e come a chi prima di noi non piaceva il nuovo genere Pop (Rock) a noi non piace quello odierno.
Sono d'accordo con RobyR che c'è stata una semplificazione un pò troppo eccessiva dettata sicuramente dalla non conoscenza del genere Metal.
Aggiungo quello che ritengo un capolavoro di un gruppo Power forse un pò troppo snobbato negli anni gli Helloween.
Helloween - Keeper Of The Seven Keys (The Keeper Of The Seven Keys Part II, 1988) - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=ff97HIOWWbI&feature=emb_logo)
Per indicare la struttura di un pezzo come questo non basta tutto l'alfabeto e quando le nuove "leve musicali" scriveranno un pezzo del genere fatemelo sapere....
Citazione di: Mariano il 17 Dicembre, 2019, 02:17 PM
Most Popular Music Styles 1910 - 2019 - YouTube (https://youtu.be/eP88FUL7d_8)
questo video è molto interessante, perché mostra cosa è stato "mainstream" nei vari decenni del secolo scorso fino a ieri.
Che poi il country non se lo fila nessuno ma è l'unico genere sempre presente.
In Italia il country non se lo fila nessuno...
Citazione di: AlbertoDP il 17 Dicembre, 2019, 03:54 PM
Credo che un'idea abbastanza chiara su quello che è successo la avesse Frank Zappa.
Come sempre illuminante e precursore
Citazione di: Santano il 17 Dicembre, 2019, 05:30 PM
In Italia il country non se lo fila nessuno...
Sì infatti. In nordafrica ascoltano un sacco di musica commerciale araba, una sorta di musica tradizionale con arrangiamento dance, e quella mi sa che non è stata nemmeno calcolata.
Citazione di: Mariano il 17 Dicembre, 2019, 12:18 PM
bel video, non condivido tutto ma sicuramente un analisi ragionata
La scomparsa della musica - Antonello Cresti - YouTube (https://youtu.be/59i4R6VgM1E)
Ancora più interessanti le considerazioni fatte nella seconda parte di questo video. Tra l'altro, una grande bomba sganciata sulla trap
:thanks: :thanks:
Citazione di: Pasquino il 17 Dicembre, 2019, 05:38 PM
Citazione di: Santano il 17 Dicembre, 2019, 05:30 PM
In Italia il country non se lo fila nessuno...
Sì infatti. In nordafrica ascoltano un sacco di musica commerciale araba, una sorta di musica tradizionale con arrangiamento dance, e quella mi sa che non è stata nemmeno calcolata.
Verissimo ed è bruttissima,cercavo una musica tradizionale araba ed invece usciva sempre fuori questo mix indecente.
Ci sono dei mercati che per noi non esistono, ma che coinvolgono miliardi di persone come africa medioriente o asia, e anche li hanno i loro musicisti che fanno la storia ::) solo che noi in occidente ne sappiamo pochissimo
Nel caso del country, negli states muove milioni di persone, i festival sono sempre pieni da scoppiare e i nomi più grossi delle star vere e proprie, anche a livello di guadagni. Per certi versi può essere considerata la VERA musica popolare statunitense, per quello è sempre stabile e piuttosto costante come vendite.
Più in piccolo ma simile quanto a stabilità di vendite nei decenni e pubblico il gospel, anche per motivi religiosi. È sempre stato stabile come vendite da praticamente un secolo. Questo ad esempio Kirk Franklin, riempie chiese (grandi come piccoli stadi a volte) e fa vendite grosse, il livello dei musicisti coinvolti nel suo entourage è altissimo. La sua produzione è quasi del tutto a tematica religiosa: sono canti da chiesa, ben diversi da quelli che sentiamo qui :laughing:
Kirk Franklin - Just For Me (In-Studio Performance) - YouTube (https://youtu.be/TD3zS_GxS3M)
LA VERA MUSICA NON MUORE MAI (http://www.classicoscaduto.it/speakers/archivio/3_3/pinkque.htm)
scannàtevi...
Trevor Horn: «Il pop? Non morirà mai. Il rap di oggi non tocca il cuore» (https://www.avvenire.it/agora/pagine/horn-il-pop-non-morir-mai)
doppiamente :guitar:
Il rap è una produzione sterminata che come tutto ha un sacco di cose brutte e anche dischi bellissimi
Se Kendrick Lamar è stato il primo artista NON classico NON jazz a vincere il premio Hugo per le arti, è perché al cuore arriva. Il disco To Pimp A Butterfly è il più bel concept album che abbia ascoltato, per testi, musiche, produzione, musicisti coinvolti, molti brani mi hanno commosso da subito, come questo
How Much A Dollar Cost - YouTube (https://youtu.be/y8kEiL81_R4)
Un altro esempio che mi viene in mente è Black Messaiah di D'Angelo
Come per qualsiasi genere, c'è un sacco di produzione pessima ma delle belle perle
Una volta ho visto X Factor USA. Molto più interessante di quello italiano (ma va?).
Quando è arrivato il cantante country-rock sbadatamente ho pensato che non avesse chance e che sarebbe uscito già primo giorno: forse pensavo ancora che fosse X Factor Italia.
Quel cantante poi ha vinto il programma.
Ne fui proprio contento. Nonostante la povertà estetica (niente installazioni, niente ballerini, niente coreografie ecc.) rispetto agli aspiranti cantanti pop-hip hop (coloratissimi, truccatissimi, una muraglia di ballerini e coreografie), il pubblico non si fece infinocchiare.
Ne rimasi colpito.
Citazione di: Mariano il 18 Dicembre, 2019, 09:42 AM
Questo ad esempio Kirk Franklin, riempie chiese (grandi come piccoli stadi a volte) e fa vendite grosse, il livello dei musicisti coinvolti nel suo entourage è altissimo. La sua produzione è quasi del tutto a tematica religiosa: sono canti da chiesa, ben diversi da quelli che sentiamo qui :laughing:
Al di là del contenuto del testo più o meno interessante, musicalmente è strepitoso!
Citazione di: Mariano il 17 Dicembre, 2019, 02:17 PM
Most Popular Music Styles 1910 - 2019 - YouTube (https://youtu.be/eP88FUL7d_8)
questo video è molto interessante, perché mostra cosa è stato "mainstream" nei vari decenni del secolo scorso fino a ieri.
Penso che l'accusa di rozzezza e minimalismo nei confronti del pop attuale sia ingiusta, semplicemente perchè può essere appiccicata pari pari a tutto il mainstream precedente:
-il pop è rozzo e minimalista rispetto al classic rock
-il classic rock è rozzo e minimalista rispetto al jazz
-il jazz è rozzo e minimalista rispetto all'opera
è una linea di ragionamento che non porta da nessuna parte perché quale che siano i tuoi gusti, e quasi nessuno fa eccezione, esiste ed è esistita musica assai più raffinata, meglio suonata e composta, e meno commerciale (addirittura totalmente slegata dall'industria), quindi qualunque accusa di rozzezza o mancanza di arte può essere ribaltata senza problemi.
Io credo che ciò che è stato mainstream non tornerà MAI PIU' ad esserlo. Non perché i musicisti che fanno quel dato genere sono meno bravi del passato, ma semplicemente perché quel genere non è più di moda. Sono sinceramente convinto che gruppi come Bon Jovi, Aerosmith, U2 e molti altri, perfino i Led Zappelin, non siano assolutamente più bravi dei King Gizzard and the Wizard Lizard, ma che semplicemente la musica che facevano loro andava di moda mentre i King Gizzard hanno avuto la "sfortuna" di nascere in un'altra epoca. Allo stesso modo Duke Ellington ai tempi era l'equivalente in termini di fama e pubblico di una rockstar, ma non penso affatto che sia più bravo di Maria Shneider. Potrei fare mille esempi
Questo vuol dire che non si può più avere un gruppo come i Queen? Dipende:
se si intende un gruppo rock che riempie gli stadi no, non si può
se si intende un gruppo rock che fa musica rock interessante, ben scritta e suonata si, si può. Non riempirà gli stadi
se si intende un gruppo che fa musica interessante e ben suonata e riempie gli stadi si, si può. Non sarà un gruppo rock, suonerà altro tipo di musica
Poi ci possono essere eccezioni, o comunque musicisti che invecchiano con il loro pubblico e quindi anche se la loro musica è fuori moda continuano a fare grandi numeri finchè si ritirano (mica tutte le star muoiono giovani), ma la tendenza mi sembra quella
CitazioneMariano, La colonna di sinistra e' molto meglio di quella di destra, qualunque sia la tua eta', lavoro, competenza, SE, e sottolineo SE, tieni presente che la maggior parte e' gente che ha cominciato dalle cantine proponendo qualcosa di proprio. Colonna a destra: tutta la competenza, la professionalita' esasperata, la potenza di fuoco di un'industria che si e' fatta le ossa soprattutto sulla colonna di sinistra.
Sinceramente, non penso sia vero. I meccanismi che regolano l'industria sono tali almeno dagli anni 20 del 900 (pensare ai "race records") e negli anni 90 le ossa e tutto l'apparato erano già in piedi e da decenni. Seguendo questa logica si potrebbe dire che i gruppi degli anni 90 hanno avuto successo perchè l'industria ha capito che il miglior consumatore degli anni 90 sarebbe stato il post adolescente arrabbiato bianco, e lo sapeva perchè erano decenni che sapeva a chi offrire cosa (neri, ispanici, classe media, giovani, meno giovani) grazie e precisi ed efficacissimi studi di settore
Semmai adesso l'industria ha capito che può fare anche a meno dei musicisti, ne basta un numero selezionati e iper qualificato, dargli uno studio e fargli fare i produttori. Perchè gran parte dei produttori di alto profilo sono musicisti preparatissimi
È interessante il fatto che se sommo punk, alternative rock, pop rock ed indie rock, il rock rimane comunque in prima posizione. Tutt'altro che morto e defunto. Il frazionamento è molto discutibile. House e techno ci sarebbe da discutere se ha senso tenerle separate, per fare un esempio.
Citazione di: Mariano il 18 Dicembre, 2019, 12:29 PM
Il rap è una produzione sterminata che come tutto ha un sacco di cose brutte e anche dischi bellissimi
Se Kendrick Lamar è stato il primo artista NON classico NON jazz a vincere il premio Hugo per le arti, è perché al cuore arriva. Il disco To Pimp A Butterfly è il più bel concept album che abbia ascoltato, per testi, musiche, produzione, musicisti coinvolti, molti brani mi hanno commosso da subito, come questo
How Much A Dollar Cost - YouTube (https://youtu.be/y8kEiL81_R4)
Un altro esempio che mi viene in mente è Black Messaiah di D'Angelo
Come per qualsiasi genere, c'è un sacco di produzione pessima ma delle belle perle
Veramente molto bella e la preferisco di gran lunga al brano di Kirk Frankiln, per i miei gusti troppo formale.
Citazione di: Santano il 17 Dicembre, 2019, 05:30 PM
In Italia il country non se lo fila nessuno...
Anche in Italia abbiamo il country, solo che noi lo chiamiamo con un altro nome...
E si, il country nostrano non se lo fila nessuno. Abbiamo un po' perso le nostre radici e la nostra identità (musicale e nazionale). Qui è tutto un fiorire di trap e indie.
Credo che in America il country va forte perchè si identifca con lo spirito americano, e nessuno più degli americani tiene alla propria nazione. Sono quei motivi che ti riportano indietro all'origine della tua patria, il far west, i cowboys, la corsa all'oro, la dichiarazione di indipendenza, il generale Caster.
Noi a confronto siamo un puzzle. C'è ancora una discreta fetta di popolazione che pensa che il Nord starebbe meglio senza il Sud, quindi...
Citazione di: Mariano il 14 Dicembre, 2019, 01:30 PM
Andreson .Paak
Anderson .Paak & The Free Nationals: NPR Music Tiny Desk Concert - YouTube (https://youtu.be/ferZnZ0_rSM)
a me uno che canta, suona e produce così non mi rimpiangere nessuno di sinistra. Però effettivamente gli altri di destra sono poca roba
Ma è il pop in generale che è arrivato al capolinea per come viene concepito, anche se inizia a esserci una produzione molto interessante in alcuni ambiti
Ho guardato il video, mi è piaciuto molto. Non conoscevo questo artista e questa band.
Non faccio confronti con la famosa lista di sinistra perché basterebbero i Beastie Boys da soli per scalzarlo dalla classifica, ma non è questo il discorso che mi interessa fare. L'importante è avere cose interessanti da ascoltare.
Tra l'altro ho scoperto che NPR si occupa anche di musica! Io ci avevo sempre e solo ascoltato le news sulla politica americana. :D
Citazione di: Moreno Viola il 18 Dicembre, 2019, 09:38 PM
Citazione di: Mariano il 18 Dicembre, 2019, 12:29 PM
Il rap è una produzione sterminata che come tutto ha un sacco di cose brutte e anche dischi bellissimi
Se Kendrick Lamar è stato il primo artista NON classico NON jazz a vincere il premio Hugo per le arti, è perché al cuore arriva. Il disco To Pimp A Butterfly è il più bel concept album che abbia ascoltato, per testi, musiche, produzione, musicisti coinvolti, molti brani mi hanno commosso da subito, come questo
How Much A Dollar Cost - YouTube (https://youtu.be/y8kEiL81_R4)
Un altro esempio che mi viene in mente è Black Messaiah di D'Angelo
Come per qualsiasi genere, c'è un sacco di produzione pessima ma delle belle perle
Veramente molto bella e la preferisco di gran lunga al brano di Kirk Frankiln, per i miei gusti troppo formale.
Concordo, molto bella. Anche su Kirk Frankiln che personalmente trovo addirittura un po' fastidioso. Ma son gusti, nulla da dire sotto il profilo tecnico ::)
Citazione di: RobyR il 19 Dicembre, 2019, 10:50 AM
Citazione di: Santano il 17 Dicembre, 2019, 05:30 PM
In Italia il country non se lo fila nessuno...
Anche in Italia abbiamo il country, solo che noi lo chiamiamo con un altro nome...
E si, il country nostrano non se lo fila nessuno. Abbiamo un po' perso le nostre radici e la nostra identità (musicale e nazionale). Qui è tutto un fiorire di trap e indie.
Credo che in America il country va forte perchè si identifca con lo spirito americano, e nessuno più degli americani tiene alla propria nazione. Sono quei motivi che ti riportano indietro all'origine della tua patria, il far west, i cowboys, la corsa all'oro, la dichiarazione di indipendenza, il generale Caster.
Noi a confronto siamo un puzzle. C'è ancora una discreta fetta di popolazione che pensa che il Nord starebbe meglio senza il Sud, quindi...
Al di la del fatto che trovo veramente discutibile il tuo punto di vista sugli Stati Uniti, ma in questa sede preferisco parlare di musica, direi che se ti riferisci alla musica tradizionale, allora sono gli Americani che la chiamano in un altro modo.
In ogni caso credo che la musica country che finisce su MTV, non venga percepita negli Stati Uniti tanto diversamente da quanto facciano Gigi D'Alessio o Il Volo (diversi ma perfettamente accomunabili in quanto espressione di linguaggi che affondano nella tradizione nostrana) qui in Italia.
Il country è, insieme al blues, alla base del rock and roll e di tutto ciò che ne è seguito. Negli USA non è mai stato disgiunto dal rock e dal pop, ne è sempre stata parte integrante. Da una parte, esiste una componente di country "puro", con base a Nashville, dove ci sono studi e musicisti straordinari che fanno solo quello (e radio, etichette, programmi tv e classifiche dedicate al genere), dall'altra è sparso qua e là in tutta la produzione musicale.
C'è una bella intervista di Roger Waters in cui parla della prima volta in cui sono andati in tour negli USA, aspettandosi di trovare una "psichedelia" simile a come l'interpretavano loro (e cioè, figlia del rock and roll ma anche del music hall e del folk anglosassone) e invece hanno fondamentalmente trovato gruppi che reinterpretavano il country (si vedano CSN, Neil Young, Greatful dead, Byrds e compagnia bella). ::)
Country ho ascoltato qualcosa da giovane. Neil molto, e qualcosa di questo. A risentirlo non capisco perché [emoji848]
https://youtu.be/eOB4VdlkzO4
Citazione di: Mariano il 17 Dicembre, 2019, 12:18 PM
bel video, non condivido tutto ma sicuramente un analisi ragionata
La scomparsa della musica - Antonello Cresti - YouTube (https://youtu.be/59i4R6VgM1E)
Ancora più interessante la seconda metà di queste considerazioni. Tra l'altro, una grande bomba lanciata sulla trap.
:thanks: :thanks:
Citazione di: robland il 19 Dicembre, 2019, 07:22 PM
Citazione di: Mariano il 17 Dicembre, 2019, 12:18 PM
bel video, non condivido tutto ma sicuramente un analisi ragionata
La scomparsa della musica - Antonello Cresti
Ancora più interessante la seconda metà di queste considerazioni. Tra l'altro, una grande bomba lanciata sulla trap.
:thanks: :thanks:
L'ho guardato anche io ed è sicuramente interessante, ma quello che dice sulla Trap e sui disvalori che incentiva è applicabile ad altri generi senza particolari modifiche.
Se non lo conoscete date un'occhiata a "The Decline Of The Western Civilization Part II: The Metal Years" di Penelope Spheeris e in particolare all'intervista a Chris Holmes degli W.A.S.P.
L'ho visto oggi, e penso che il commento che riassume benissimo quello che penso sia questo che ho trovato sotto il video:
It's almost like watching a movie about Steel Panther, except it's not meant to be a comedy. :laughing:
Citazione di: Moreno Viola il 19 Dicembre, 2019, 10:12 PM
Citazione di: robland il 19 Dicembre, 2019, 07:22 PM
Citazione di: Mariano il 17 Dicembre, 2019, 12:18 PM
bel video, non condivido tutto ma sicuramente un analisi ragionata
La scomparsa della musica - Antonello Cresti
Ancora più interessante la seconda metà di queste considerazioni. Tra l'altro, una grande bomba lanciata sulla trap.
:thanks: :thanks:
L'ho guardato anche io ed è sicuramente interessante, ma quello che dice sulla Trap e sui disvalori che incentiva è applicabile ad altri generi senza particolari modifiche.
All'inizio l'avevo pensato anch'io, ma poi mi sono reso conto che si attaglia perfettamente alla trap in quanto quei disvalori ne sono costitutivi, non occasionali o eccezionali.
Lo dico?
Lo dico!!!
La trap è il punk del nuovo millennio. In entrambi i casi non sono richieste grosse abilità musicali (ed i musicisti punk, nella loro umiltà, si sono attenuti alla regola), si rivolgono ai giovanissimi, vivono di slogan banali e vivono di pseudo anticonformismo. Dal primo messaggio esprimo la mia totale apatia verso la colonna di dx ma, facciamo un distinguo tra Pop, Rap e trap e fermiamocu un attimo a quest ultimo.
Lodare il punk per chissà quali meriti (e scusate se rido tanto quando leggo cose del tipo "hanno rappresentato la rivoluzione" o incarnano l'anarchia" (come se fosse cosa buona) quando la rivoluzione (quella vera) in termini di testi era attiva da oltre un decennio (basta il solo Animals dei Pink Floyd a spazzare tutto il movimento punk) ecco, eleggere qiel movimento e mortificare la trap per mancanza di "qualità", è una bella contraddizione.
Il tutto ovviamente, cambia faccia se la si mette sul gusto personale.
Citazione di: Elliott il 20 Dicembre, 2019, 06:42 AM
Lo dico?
Lo dico!!!
La trap è il punk del nuovo millennio.
È proprio l'idea che massacra l'intervistato di quel video che ha postato Mariano.
So che cerchi la sintesi ma quel video anche se lungo è pieno di riflessioni interessanti. Prova a vederlo. Magari parti dal 19esimo minuto.
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.
Però capisco la tua argomentazione. Ho preso parte di recente a un'accesa discussione sulla trap tra amici, tra cui molti sono genitori. Come puoi immaginare, la maggior parte delle opinioni erano di accesa condanna, mentre un mio amico sosteneva che noi proviamo le stesse cose che le vecchie generazioni provavano quando uscì il punk. Io rimasi ad ascoltare affascinato dal dibattito e non dissi molto perché ero in dubbio. Quel video mo ha fugato più di un dubbio.
Non ho ancora guardato il video ma lo farò. :reallygood:
Citazione di: Mariano il 14 Dicembre, 2019, 01:30 PM
Andreson .Paak
Anderson .Paak & The Free Nationals: NPR Music Tiny Desk Concert - YouTube (https://youtu.be/ferZnZ0_rSM)
a me uno che canta, suona e produce così non mi rimpiangere nessuno di sinistra. Però effettivamente gli altri di destra sono poca roba
Ma è il pop in generale che è arrivato al capolinea per come viene concepito, anche se inizia a esserci una produzione molto interessante in alcuni ambiti
In fondo non mi dispiace il ritmo del charleston di questo tizio,anche se non è il mio genere,ma...ora che ci penso :-\ non ho più un genere da seguire.
Questa musica mi ricorda un poco quella contenuta nel triplo cd dei Fugees (avrò azzeccato il nome? ),che mi regalò un amico parigino,ma tanti anni fà.
Ma a voi capita di suonare dietro la radio,invece che nei dischi?
Non possiedo radio e TV da 15 anni almeno, quindi no ::)
La radio la sento solo in macchina quando ho dimenticato i miei CD. A casa la radio ci sarebbe, nell'impianto stereo, ma... boh mai sentita.
Però suonare dietro la radio è uguale a suonare dietro ai CD, quindi ottimo.
CitazionePerò suonare dietro la radio è uguale a suonare dietro ai CD, quindi ottimo.
Uguale uguale no,però è divertente.
Citazione di: robland il 19 Dicembre, 2019, 07:22 PM
Citazione di: Mariano il 17 Dicembre, 2019, 12:18 PM
bel video, non condivido tutto ma sicuramente un analisi ragionata
La scomparsa della musica - Antonello Cresti - YouTube (https://youtu.be/59i4R6VgM1E)
Ancora più interessante la seconda metà di queste considerazioni. Tra l'altro, una grande bomba lanciata sulla trap.
:thanks: :thanks:
Buffa intervista. Mi sembra filosofia musico-marxista. Per lo meno l'accoppiata è originale. Lui è un buon oratore.
Citazione di: zap il 20 Dicembre, 2019, 11:35 AM
Ma a voi capita di suonare dietro la radio...?
No. A parte che davanti si sente meglio, ma poi, c'è poco spazio.
Citazione di: Elliott il 20 Dicembre, 2019, 06:42 AM
La trap è il punk del nuovo millennio.
:nea:
Citazione di: zap il 20 Dicembre, 2019, 11:35 AM
Citazione di: Mariano il 14 Dicembre, 2019, 01:30 PM
Andreson .Paak
Anderson .Paak & The Free Nationals: NPR Music Tiny Desk Concert - YouTube (https://youtu.be/ferZnZ0_rSM)
a me uno che canta, suona e produce così non mi rimpiangere nessuno di sinistra. Però effettivamente gli altri di destra sono poca roba
Ma è il pop in generale che è arrivato al capolinea per come viene concepito, anche se inizia a esserci una produzione molto interessante in alcuni ambiti
In fondo non mi dispiace il ritmo del charleston di questo tizio,anche se non è il mio genere,ma...ora che ci penso :-\ non ho più un genere da seguire.
Questa musica mi ricorda un poco quella contenuta nel triplo cd dei Fugees (avrò azzeccato il nome? ),che mi regalò un amico parigino,ma tanti anni fà.
Ma a voi capita di suonare dietro la radio,invece che nei dischi?
La batteria è molto bella. Mi sembra sul filone di George Benson con un pizzico di rap in più. Devo dire molto elegante.
Questo è un grande album secondo me.
https://youtu.be/14pitnJlcv4
CitazioneNo. A parte che davanti si sente meglio
Ti confondi con la tele...caster :firuli:
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Citazione di: Elliott il 20 Dicembre, 2019, 06:42 AM
Lo dico?
Lo dico!!!
La trap è il punk del nuovo millennio.
È proprio l'idea che massacra l'intervistato di quel video che ha postato Mariano.
So che cerchi la sintesi ma quel video anche se lungo è pieno di riflessioni interessanti. Prova a vederlo. Magari parti dal 19esimo minuto.
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.
Però capisco la tua argomentazione. Ho preso parte di recente a un'accesa discussione sulla trap tra amici, tra cui molti sono genitori. Come puoi immaginare, la maggior parte delle opinioni erano di accesa condanna, mentre un mio amico sosteneva che noi proviamo le stesse cose che le vecchie generazioni provavano quando uscì il punk. Io rimasi ad ascoltare affascinato dal dibattito e non dissi molto perché ero in dubbio. Quel video mo ha fugato più di un dubbio.
Premesso che non so praticamente nulla sulla Trap, se non quello che si legge in rete o nelle riviste generaliste nella sala d'attesa del Dentista, credo che l'unica cosa che la accomuna al Punk è il suo essere una forma espressiva "necessaria".
Sono dell'opinione che quando la percezione di se stessi è quella di un organo passivo all'interno della scatola degli ingranaggi, certe forme di ribellione, siano una conseguenza, tuttosommato prevedibile.
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.
Ribadisco la mia ignoranza riguardo alla Trap e mi piacerebbe conoscere qualche esempio, fermo restando che non condivido il tuo punto di vista sulla presunta bassa qualità del Punk, che musicalmente ha avuto talmente tante sfaccettature (esattamente come qualsiasi altro genere) che è ingiusto condannarlo con un giudizio così sommario.
Io, Moreno, in entrambi i casi ci vedo un mezzo erspressivo potente, che coinvolge pressoché adolescenti e giovanissimi a suon di strutture semplici e rodate atte a supportare musicalmente slogan abbastanza ovvi e, per questo efficaci. Quando dico ovvio, non intendo sminuirne i contenuti. Tutti ci siamo meravigliati al sentire per la prima volta slogan e metafore che, a ns volta, abbiamo inserito in ogni contesto che ce lo permettesse.
Per l'adolescente che non riceve una educazione musicale, è il genere che permette un accesso facilitato grazie anche al suo essere trendy; Mia figlia si tiene lontanissima dal genere eppure, conosce tutte le hit perché circondata da coetanee che ne intonano continuamente gli slogan.
Una formula semplice, che permette a chiunque abbia un minimo di capacità compositiva e buone capacità espressive letterarie di divenire un capopopolo anche a livello puramente locale ed amatoriale.
Ecco, queste sono le similitudini che ne riscontro
Citazione di: Grom68 il 20 Dicembre, 2019, 12:55 PM
Citazione di: robland il 19 Dicembre, 2019, 07:22 PM
Citazione di: Mariano il 17 Dicembre, 2019, 12:18 PM
bel video, non condivido tutto ma sicuramente un analisi ragionata
La scomparsa della musica - Antonello Cresti - YouTube (https://youtu.be/59i4R6VgM1E)
Ancora più interessante la seconda metà di queste considerazioni. Tra l'altro, una grande bomba lanciata sulla trap.
:thanks: :thanks:
Buffa intervista. Mi sembra filosofia musico-marxista. Per lo meno l'accoppiata è originale. Lui è un buon oratore.
Grom, criticare o comunque rilevare la pervasività di un sistema economico che ovviamente coinvolge anche l'industria discografica non significa essere marxisti. ::)
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.
Che il primo punk contasse originariamente esponenti di spicco che non sapessero proprio suonare credo sia un fatto incontrovertibile, ma come dice Moreno, ha poi assunto talmente tante sfaccettature da non essere più etichettabile in modo univoco.
La Trap è figlia di un'era nella quale la tecnologia mette in grado di produrre musica (di un certo tipo, ovviamente) con sonorità di tipo professionale anche chi non suona alcuno strumento, ma adopera i software, incastra loops suonati da altri ed assembla il tutto su digital daw, creando quel che vuole in modo del tutto digitale e virtuale.
Non che personalmente consideri questa cosa positiva, perché contrariamente alla a volte sbandierata possibilità di esprimersi regalata ad un maggior numero di persone, in realtà tutto ciò apre le porte ad un livellamento progressivo della qualità verso il basso e ad una perdita consequenziale del valore attribuito alle professionalità specifiche coinvolte: dal compositore al musicista (includendo i cantanti, naturalmente), dall'arrangiatore al fonico.
Il risultato è sotto le orecchie di tutti e la differenza con la musica realizzata da chi conosca il mestiere è eclatante, anche se sempre meno richiesta e sopratutto meno compresa dalle nuove generazioni (con le dovute eccezioni, per fortuna...).
Citazione di: Moreno Viola il 21 Dicembre, 2019, 11:56 AM
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Citazione di: Elliott il 20 Dicembre, 2019, 06:42 AM
Lo dico?
Lo dico!!!
La trap è il punk del nuovo millennio.
È proprio l'idea che massacra l'intervistato di quel video che ha postato Mariano.
So che cerchi la sintesi ma quel video anche se lungo è pieno di riflessioni interessanti. Prova a vederlo. Magari parti dal 19esimo minuto.
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.
Però capisco la tua argomentazione. Ho preso parte di recente a un'accesa discussione sulla trap tra amici, tra cui molti sono genitori. Come puoi immaginare, la maggior parte delle opinioni erano di accesa condanna, mentre un mio amico sosteneva che noi proviamo le stesse cose che le vecchie generazioni provavano quando uscì il punk. Io rimasi ad ascoltare affascinato dal dibattito e non dissi molto perché ero in dubbio. Quel video mo ha fugato più di un dubbio.
Premesso che non so praticamente nulla sulla Trap, se non quello che si legge in rete o nelle riviste generaliste nella sala d'attesa del Dentista, credo che l'unica cosa che la accomuna al Punk è il suo essere una forma espressiva "necessaria".
Sono dell'opinione che quando la percezione di se stessi è quella di un organo passivo all'interno della scatola degli ingranaggi, certe forme di ribellione, siano una conseguenza, tuttosommato prevedibile.
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.
Ribadisco la mia ignoranza riguardo alla Trap e mi piacerebbe conoscere qualche esempio, fermo restando che non condivido il tuo punto di vista sulla presunta bassa qualità del Punk, che musicalmente ha avuto talmente tante sfaccettature (esattamente come qualsiasi altro genere) che è ingiusto condannarlo con un giudizio così sommario.
Moreno, per la trap ti consiglio di seguire due autori e produttori: Charlie Charles e Dardust (Dario Faini).
Quanto al punk, parlavo di produzione nel senso del lavoro che fa il produttore. Per quante sfaccettature possa avere il punk, nel 90% dei casi non c'è un lavoro di produzione elaborato altrimenti non sarebbe punk, un genere di musica molto immediato e con pochi filtri.
Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 01:16 PM
Moreno, per la trap ti consiglio di seguire due autori e produttori: Charlie Charles e Dardust (Dario Faini).
Quanto al punk, parlavo di produzione nel senso del lavoro che fa il produttore. Per quante sfaccettature possa avere il punk, nel 90% dei casi non c'è un lavoro di produzione elaborato altrimenti non sarebbe punk, un genere di musica molto immediato e con pochi filtri.
Sto ascoltando qualcosa su Spotify degli esponenti prodotti da Charlie Charles, alla fine i nomi più conosciuti come Sferraebbasta e Ghali.
Non nego di far fatica ad arrivare in fondo ai brani, ma sono incuriosito.
Riguardo ai testi, onestamente pensavo peggio.
Sul Punk fai attenzione a non cadere nel tranello degli stereotipi "promozionali".
Considerato lo scopo, la cattiva produzione era al contratio il risultato di una produzione perfetta.
Non dimenticare che ci sono dischi Punk prodotti da Nick Lowe, Nick Mason, Ray Manzarek, Brian Eno, Sandy Pearlman, Guy Stevens, persino Phil Spector.
Chris Thomas il coproduttore di "Never Mind The Bollocks" dei Sex Pistols era accanto a George Martin quando i Beatles incidevano l'Album Bianco.
Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 12:52 PM
Citazione di: Grom68 il 20 Dicembre, 2019, 12:55 PM
Citazione di: robland il 19 Dicembre, 2019, 07:22 PM
Citazione di: Mariano il 17 Dicembre, 2019, 12:18 PM
bel video, non condivido tutto ma sicuramente un analisi ragionata
La scomparsa della musica - Antonello Cresti - YouTube (https://youtu.be/59i4R6VgM1E)
Ancora più interessante la seconda metà di queste considerazioni. Tra l'altro, una grande bomba lanciata sulla trap.
:thanks: :thanks:
Buffa intervista. Mi sembra filosofia musico-marxista. Per lo meno l'accoppiata è originale. Lui è un buon oratore.
Grom, criticare o comunque rilevare la pervasività di un sistema economico che ovviamente coinvolge anche l'industria discografica non significa essere marxisti. ::)
A me sembra una critica troppo politicizzata. Prova a contare le volte che ha nominato capitalismo, le categorie del capitalismo, etc.. Comunque sono opinioni. Per me è aria fritta. Vai a stringere il grande consiglio che dà è di ascoltare la musica con concentrazione. Il resto mi sembra dietrologia allo stato puro. I filosofi stessi sono i primi a dire che la filosofia è la scienza più inutile che ci sia. [emoji23][emoji23]E a me piace, beninteso...
Citazione di: luvi il 21 Dicembre, 2019, 01:00 PM
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.
Che il primo punk contasse originariamente esponenti di spicco che non sapessero proprio suonare credo sia un fatto incontrovertibile, ma come dice Moreno, ha poi assunto talmente tante sfaccettature da non essere più etichettabile in modo univoco.
La Trap è figlia di un'era nella quale la tecnologia mette in grado di produrre musica (di un certo tipo, ovviamente) con sonorità di tipo professionale anche chi non suona alcuno strumento, ma adopera i software, incastra loops suonati da altri ed assembla il tutto su digital daw, creando quel che vuole in modo del tutto digitale e virtuale.
Non che personalmente consideri questa cosa positiva, perché contrariamente alla a volte sbandierata possibilità di esprimersi regalata ad un maggior numero di persone, in realtà tutto ciò apre le porte ad un livellamento progressivo della qualità verso il basso e ad una perdita consequenziale del valore attribuito alle professionalità specifiche coinvolte: dal compositore al musicista (includendo i cantanti, naturalmente), dall'arrangiatore al fonico.
Il risultato è sotto le orecchie di tutti e la differenza con la musica realizzata da chi conosca il mestiere è eclatante, anche se sempre meno richiesta e sopratutto meno compresa dalle nuove generazioni (con le dovute eccezioni, per fortuna...).
Quindi Avicii è trap?
Dardust e Charles mi sembrano molto diversi. Li accomuna forse soltanto la produzione digitale. A me non disturba tanto l'utilizzo del digitale per la produzione, quanto il risultato. Penso si possa produrre roba decente anche così, magari con almeno una traccia reale.
Citazione di: Grom68 il 21 Dicembre, 2019, 04:44 PM
Citazione di: luvi il 21 Dicembre, 2019, 01:00 PM
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.
Che il primo punk contasse originariamente esponenti di spicco che non sapessero proprio suonare credo sia un fatto incontrovertibile, ma come dice Moreno, ha poi assunto talmente tante sfaccettature da non essere più etichettabile in modo univoco.
La Trap è figlia di un'era nella quale la tecnologia mette in grado di produrre musica (di un certo tipo, ovviamente) con sonorità di tipo professionale anche chi non suona alcuno strumento, ma adopera i software, incastra loops suonati da altri ed assembla il tutto su digital daw, creando quel che vuole in modo del tutto digitale e virtuale.
Non che personalmente consideri questa cosa positiva, perché contrariamente alla a volte sbandierata possibilità di esprimersi regalata ad un maggior numero di persone, in realtà tutto ciò apre le porte ad un livellamento progressivo della qualità verso il basso e ad una perdita consequenziale del valore attribuito alle professionalità specifiche coinvolte: dal compositore al musicista (includendo i cantanti, naturalmente), dall'arrangiatore al fonico.
Il risultato è sotto le orecchie di tutti e la differenza con la musica realizzata da chi conosca il mestiere è eclatante, anche se sempre meno richiesta e sopratutto meno compresa dalle nuove generazioni (con le dovute eccezioni, per fortuna...).
Quindi Avicii è trap?
no. Il fatto che si POSSA fare musica con le nuove tecnologie senza conoscere la musica o saper suonare non vuol dire che si DEBBA. Avicii mi sembra sapesse suonare la chitarra, e i musicisti con cui costruiva le sue produzioni sapevano senz'altro il fatto loro. Si tratta di pezzi ben costruiti e arrangiati, e anche suonati
c'è gente che utilizza le cose in maniera creativa, e sa suonare spesso più di uno strumento. Insomma è vero che con ableton e dei midi controller potresti fare musica minimal senza saper suonare, ma se sai suonare sono strumenti molto potenti per fare quello che vuoi. Molti si stanno spostando, almeno in parte, nell'uso di programmi del genere integrandoli con strumentazione analogica in maniera più o meno massiccia, anche nei live. Spesso con risultati molto apprezzabili.
Non a tutti può piacere una cosa del genere, visto che dipende molto dallo stile che uno predilige, ma è indubbie che uno così sappia suonare, nonostante il pesante utiulizzo di elettronica e software
FKJ | Fender Sessions | Fender - YouTube (https://youtu.be/7oASnEhSPmg)
in problema è che effettivamente si riesce a fare un pezzo dal sound "pro" anche senza saper fare nulla, con conseguente azzeramento di idee nella musica più di massa
La sensazione è quella che si stia cercando - un po' dappertutto, oggigiorno - la utopistica "perfezione" che in pratica ci renderebbe più simili a delle macchine piuttosto che ad esseri umani fallibili; il che porta tutto (per me) ad un appiattimento globale dell'offerta proposta (potrei anche lanciarmi retoricamente sul fatto che quando il Mondo intero era più diviso era anche molto più vario, ma questa non è la sede).
Poi, a me, di album suonati da musicisti tutti competenti tecnicamente me ne frega fino ad un certo punto...per molti puritani snob non avrebbero mai dovuto esserci chitarristi come Page, Gilmour, The Edge o cantanti come Osbourne, Axl Rose, Kiedis....e Vasco :D
Non sono contro i mezzi a disposizione di oggi, sono contro il totale (o quasi) affidamento che si fa nei loro confronti. Come vedere un film odierno zeppo di CGI. Sono cresciuto vedendo Rambaldi, Bottin, Backer, Winston, Walas, Harryhausen....non esiste una CGI odierna in grado di farmeli mettere da parte (ma neanche lo vorrei).
Citazione di: Moreno Viola il 21 Dicembre, 2019, 04:04 PM
Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 01:16 PM
Moreno, per la trap ti consiglio di seguire due autori e produttori: Charlie Charles e Dardust (Dario Faini).
Quanto al punk, parlavo di produzione nel senso del lavoro che fa il produttore. Per quante sfaccettature possa avere il punk, nel 90% dei casi non c'è un lavoro di produzione elaborato altrimenti non sarebbe punk, un genere di musica molto immediato e con pochi filtri.
Sto ascoltando qualcosa su Spotify degli esponenti prodotti da Charlie Charles, alla fine i nomi più conosciuti come Sferraebbasta e Ghali.
Non nego di far fatica ad arrivare in fondo ai brani, ma sono incuriosito.
Riguardo ai testi, onestamente pensavo peggio.
Quanto alla fatica, non posso che condividere. Non è proprio il mio genere.
Seguo questo genere, come tanti altri, come "studioso" (con tante tante virgolette) della musica, non come appassionato della trap.
Fra i nomi più conosciuti non dimenticare Mahmood, che con questi personaggi dietro ha persino vinto il festival.
Vi suggerisco anche questo articolo:
Gli alieni della trap spiegati ai quarantenni - il lavoro culturale (http://www.lavoroculturale.org/gli-alieni-della-trap-spiegati-ai-quarantenni/)
@Grom
Viviamo in una fase di forte neoliberismo. Dirlo, ripeto, non equivale ad essere marxisti, ma caso mai a non dimenticare le caratteristiche anche critiche che un sistema così onnicomprensivo presenta. Mica son tutte rose e fiori. D'altra parte il neoliberismo non è l'unica articolazione che il capitalismo può assumere.
A me interessa la musica come cultura, non come mero intrattenimento, e secondo me chi ha a cuore la cultura deve stare sempre con le orecchie dritte e le antenne alzate. Riflettere sulle sollecitazioni filosofico-sociologiche capisco che possa risultare pesante.
Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 07:39 PM
Citazione di: Moreno Viola il 21 Dicembre, 2019, 04:04 PM
Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 01:16 PM
Moreno, per la trap ti consiglio di seguire due autori e produttori: Charlie Charles e Dardust (Dario Faini).
Quanto al punk, parlavo di produzione nel senso del lavoro che fa il produttore. Per quante sfaccettature possa avere il punk, nel 90% dei casi non c'è un lavoro di produzione elaborato altrimenti non sarebbe punk, un genere di musica molto immediato e con pochi filtri.
Sto ascoltando qualcosa su Spotify degli esponenti prodotti da Charlie Charles, alla fine i nomi più conosciuti come Sferraebbasta e Ghali.
Non nego di far fatica ad arrivare in fondo ai brani, ma sono incuriosito.
Riguardo ai testi, onestamente pensavo peggio.
Quanto alla fatica, non posso che condividere. Non è proprio il mio genere.
Seguo questo genere, come tanti altri, come "studioso" (con tante tante virgolette) della musica, non come appassionato della trap.
Fra i nomi più conosciuti non dimenticare Mahmood, che con questi personaggi dietro ha persino vinto il festival.
Vi suggerisco anche questo articolo:
Gli alieni della trap spiegati ai quarantenni - il lavoro culturale (http://www.lavoroculturale.org/gli-alieni-della-trap-spiegati-ai-quarantenni/)
@Grom
Viviamo in una fase di forte neoliberismo. Dirlo, ripeto, non equivale ad essere marxisti, ma caso mai a non dimenticare le caratteristiche anche critiche che un sistema così onnicomprensivo presenta. Mica son tutte rose e fiori. D'altra parte il neoliberismo non è l'unica articolazione che il capitalismo può assumere.
A me interessa la musica come cultura, non come mero intrattenimento, e secondo me chi ha a cuore la cultura deve stare sempre con le orecchie dritte e le antenne alzate. Riflettere sulle sollecitazioni filosofico-sociologiche capisco che possa risultare pesante.
L'articolo è interessante. Non mi trovo però con la classificazione di Achille Lauro con la trap. Io l'ho visto per caso a Milano e suonava con una band analogica normale, anche con molti richiami rock e blues. Meno elettronico di quello che si ascoltava negli anni 80.Vi ricordate tutto tastiere e batteria elettronica senza neanche un filo di chitarra?
Citazione di: Grom68 il 21 Dicembre, 2019, 09:26 PM
Vi ricordate tutto tastiere e batteria elettronica senza neanche un filo di chitarra?
Purtroppo me la ricordo molto bene... :'(
Citazione di: luvi il 21 Dicembre, 2019, 01:00 PM
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2019, 10:03 AM
Aggiungo una cosa. La migliore trap ha produzione musicale di qualità molto elevata, altro che punk.
Che il primo punk contasse originariamente esponenti di spicco che non sapessero proprio suonare credo sia un fatto incontrovertibile, ma come dice Moreno, ha poi assunto talmente tante sfaccettature da non essere più etichettabile in modo univoco.
La Trap è figlia di un'era nella quale la tecnologia mette in grado di produrre musica (di un certo tipo, ovviamente) con sonorità di tipo professionale anche chi non suona alcuno strumento, ma adopera i software, incastra loops suonati da altri ed assembla il tutto su digital daw, creando quel che vuole in modo del tutto digitale e virtuale.
Non che personalmente consideri questa cosa positiva, perché contrariamente alla a volte sbandierata possibilità di esprimersi regalata ad un maggior numero di persone, in realtà tutto ciò apre le porte ad un livellamento progressivo della qualità verso il basso e ad una perdita consequenziale del valore attribuito alle professionalità specifiche coinvolte: dal compositore al musicista (includendo i cantanti, naturalmente), dall'arrangiatore al fonico.
Il risultato è sotto le orecchie di tutti e la differenza con la musica realizzata da chi conosca il mestiere è eclatante, anche se sempre meno richiesta e sopratutto meno compresa dalle nuove generazioni (con le dovute eccezioni, per fortuna...).
Concordo. Tanto più che un video che ho visto su youtube analizzava anche un altro punto di vista: la dinamica dei suoni, che è sempre più livellata e piatta, addirittura producendo una sorta di diseducazione dell'orecchio.
Certo non è facile vivere oggi, ancora più incanalare i propri sogni in musica.
Semplicemente perché è più difficile sognare e senza una componente onirica forte, che stimoli la creatività è dura uscire dal fango.
La vita è bella
La vita è una ca..ta
Queste due frasi, titoli possibili di 2 canzoni, portano a sviluppare canzoni completamente diverse e a mio modo di vedere anche armonie diverse.
Così capisco chi scrive musiche minimali e testi che mi lasciano tanti dubbi sui contenuti o che addirittura non comprendo perché vive un'altra realtà, quella descritta anche bene in quell'articolo sopra.
Quindi chi riesce a sollevarsi da questo pattume e scrivere ottima musica merita un doppio applauso
Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 07:39 PM
Vi suggerisco anche questo articolo:
Gli alieni della trap spiegati ai quarantenni - il lavoro culturale (http://www.lavoroculturale.org/gli-alieni-della-trap-spiegati-ai-quarantenni/)
Ho letto l'articolo che trovo più equilibrato rispetto all'intervista ad Antonello Cresti che, concordando con Grom68, trovo ideologicamente sbilanciata, indipendentemente dal fatto che se ne possano condividere i contenuti.
In ogni caso se la Trap è il frutto cattivo di un contesto sociale alla deriva, significa che a dover cambiare è il terreno in cui la pianta germina.
10 minuti per riflettere.
Applicabile a qualsiasi stagione dell'anno...
Tormentoni estate 2019 e il loro lurido marketing - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=y9ypd3UfsY0)
Non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli. (Oscar Wilde)
Citazione di: Moreno Viola il 22 Dicembre, 2019, 12:06 PM
Citazione di: robland il 21 Dicembre, 2019, 07:39 PM
Vi suggerisco anche questo articolo:
Gli alieni della trap spiegati ai quarantenni - il lavoro culturale (http://www.lavoroculturale.org/gli-alieni-della-trap-spiegati-ai-quarantenni/)
Ho letto l'articolo che trovo più equilibrato rispetto all'intervista ad Antonello Cresti che, concordando con Grom68, trovo ideologicamente sbilanciata, indipendentemente dal fatto che se ne possano condividere i contenuti.
In ogni caso se la Trap è il frutto cattivo di un contesto sociale alla deriva, significa che a dover cambiare è il terreno in cui la pianta germina.
Io poi riflettevo su cosa succedeva quando ero adolescente io, alle superiori intendo. Tutti più o meno ci struggevamo dietro al cantautorato. E la parte più importante era il testo, il messaggio. La musica era il contesto, doveva essere facilmente ed immediatamente assimilabile e sopratutto sottolineare il messaggio della canzone. Parlo di De Gregori, Bennato, Dalla etc.. Il target della trap sono primariamwnte i ragazzi, non gli adulti, e la trap in effetti usa, esasperandoli, lo stesso approccio dei cantautori dei nostri tempi. Il testo, il messaggio della parola è prevalente. La base sulla quale si canta deve acchiappare ed evidenziare. Sono cambiati gli attori, che provengono mediamente dai ceti più bassi, ma buon per loro. Questo è positivo. In effetti lo sforzo che facciamo per capire è molto poco.
Bravo Grom concordo
Lasciate perdere il titolo. In realtà, tra varie sfaccettature di faceto, ci sono dei concetti un po' più seri.
Perché la musica Pop [ti] fa schifo - YouTube (https://youtu.be/UBcZ_Cuq-54)
@grom
Il contesto che delinei è proprio quello in cui, da giovane adolescente di un paesino, mi sentivo totalmente estraneo (ma sempre di buonumore e in pace con tutti).
Io del messaggio scritto nei testi non sapevo che farmene. Tutta quella passione per i cantautori da cui ero circondato mi era completamente aliena. Ero totalmente perso dietro alle suggestioni delle atmosfere sonore, ai rumori impattanti, alle concatenazioni di suoni, al battito dei ritmi. Inspiegabilmente (perché la mia era una famiglia musicalmente neutra e interessata alla musica solo a febbraio per il noto festival) avevo già i canoni della musica rock dentro. Chitarra, preferibilmente distorta; basso, preferibilmente serrato o pulsante; batteria, molto presente e briosa. Il cantante? Sì, certo, ma dietro alla musica, non il contrario! :D
Con gli anni ho imparato anche ad "uccidere" il cantante: ma quant'è bella anche la musica strumentale con gli strumenti in primo piano?! Goduria.
Io in realtà apprezzavo sia i cantautori che la musica rock che ascoltavo con alcuni amici illuminati. Tra i nomi che ricordo di più Pink Floyd. Genesis, Iron Maiden, Fleetwood Mac, ma anche Neal Young, Jackson Brown, John Denver. I Doors, Clapton. Insomma un bel fritto misto. Bria Eno. Ramone, Clash. Insomma era un periodo di esplorazione.
E Finardi lo ascoltavo solo io?
Era per me il vero filo d'Unione tra rock e cantautorato
Sai dipendeva molto dagli amici che si avevano e dai dischi che ci si scambiava. La musica non era così liquida come oggi e le occasioni di ascolto molto più limitate. Finardi girava poco nel mio giro. Invece dimenticavo Made in Japan ed i Led Zeppelin. Anche Pino Daniele e Battiato andavano molto.
Citazione di: robland il 22 Dicembre, 2019, 07:12 PM
Lasciate perdere il titolo. In realtà, tra varie sfaccettature di faceto, ci sono dei concetti un po' più seri.
Perché la musica Pop [ti] fa schifo - YouTube (https://youtu.be/UBcZ_Cuq-54)
10 minuti di chiacchiere riassumibili 1 frase: "anche i nostri genitori giudicavano come spazzatura la musica che ascoltavamo noi da ragazzi, anche i nostri nonni giudicavano come spazzatura la musica che ascoltavano i nostri padri e le nostri madri".
Concordo. Lo dissi anche io che è il giudicare male la musica ascoltata dai ragazzi è un classico che si ripete di generazione in generazione.
Tuttavia, nella colonna 2019, nella musica contemporanea, emergono una serie di fenomeni prima sconosciuti
- negli ultimi anni si è assistito a una semplificazione sempre maggiore del messaggio musicale, inteso sia come composizione e armonia, sia come testi. Non citatemi Blitkrieg Bop o Crazy, perchè posso rispondere con Unforgiven2 o Dogs. Parlo di livello medio, le eccezioni lasciamole fuori.
- mentre gli idoli del passato, per quanto caciaroni e scavezzacollo, possedevano spesso doti musicali straordinarie, i nuovi idoli musicali sono totalmente ignoranti dal punto di vista musicale. Spesso non conosco nemmeno la differenza tra un DO maggiore e un DO minore, e in molti caso nemmeno cantano....
parlano!!
- il web ha permesso la comparsa e l'ascesa di una serie di figure di basso valore musicale, che prima non sarebbero andate oltre lo strimpellare in cameretta
- in passato veniva valorizzato il cantautorato, ovvero il produrre con le proprie mani la propria musica, mentre la musica che passa oggi è frutto di una scrittura a 4 mani di un team di autori che viene poi servita su un piatto d'argento al pupazzetto o alla bamboletta biondo di turno. Con cantautorato non mi riferisco solo a Dè Andre, De Gregori, Dalla, ma in generale a tutti i gruppi/cantanti del passato recente e non. Quelli compresi nella colonna 1994, con l'aggiunta di tutti i mostri sacri anni '60-'70-'80-'90
Quello che fa male è questo, non la presunta immoralità e diseducatività di questi gruppi. D'altronde "sesso droga e rock 'n roll" non è una invenzione dei giorni nostri. Campeggiava su un muro della scuola media che frequentavo. E correvano gli anni '90...
Citazione di: RobyR il 22 Dicembre, 2019, 07:56 PM
- negli ultimi anni si è assistito a una semplificazione sempre maggiore del messaggio musicale, inteso sia come composizione e armonia, sia come testi. Non citatemi Blitkrieg Bop o Crazy, perchè posso rispondere con Unforgiven2 o Dogs. Parlo di livello medio, le eccezioni lasciamole fuori.
- mentre gli idoli del passato, per quanto caciaroni e scavezzacollo, possedevano spesso doti musicali straordinarie, i nuovi idoli musicali sono totalmente ignoranti dal punto di vista musicale. Spesso non conosco nemmeno la differenza tra un DO maggiore e un DO minore, e in molti caso nemmeno cantano....parlano!!
- il web ha permesso la comparsa e l'ascesa di una serie di figure di basso valore musicale, che prima non sarebbero andate oltre lo strimpellare in cameretta
- in passato veniva valorizzato il cantautorato, ovvero il produrre con le proprie mani la propria musica, mentre la musica che passa oggi è frutto di una scrittura a 4 mani di un team di autori che viene poi servita su un piatto d'argento al pupazzetto o alla bamboletta biondo di turno. Con cantautorato non mi riferisco solo a Dè Andre, De Gregori, Dalla, ma in generale a tutti i gruppi/cantanti del passato recente e non. Quelli compresi nella colonna 1994, con l'aggiunta di tutti i mostri sacri anni '60-'70-'80-'90
Sulle tematiche potrei anche essere d'accordo perché sicuramente i cantautori vivevano del clima di fermento anni '60-'70 e credo che siano diminuiti in modo esponenziale dagli anni '80 ad oggi. Forse mancano proprio loro oggi, con quella musica che era capace di inquadrare beffardamente la realtà contemporanea.
Però intendiamoci, anche alcuni di loro col cambiare dei tempi hanno tentato di riciclarsi coi suoni che andavano di moda. Cioè, fosse andata di moda la trap negli anni '80, sono sicuro che più di un artista italiano ne avrebbe subìto le influenze.
Per il resto, non sono completamente d'accordo perché per me musiche semplificate e musicisti di successo ma incompetenti nella teoria esistevano anche in epoca passata.
CitazionePer il resto, non sono completamente d'accordo perché per me musiche semplificate e musicisti di successo ma incompetenti nella teoria esistevano anche in epoca passata.
Di sicuro ce ne sono stati di più nei 60-70-80 che nel trentennio precedente. Ma anche nella prima metà del 900 e nei secoli precedenti ce n'era di musica semplice e immediata di successo, le "belle canzoncine di dresda", per citare Bach. È dopo gli anni 50 che è iniziata la china che ha portato alla trap di oggi. Era inevitabile viste le premesse del dopoguerra.
L'errore sta semmai nell'ostinarsi a voler cercare qualità all'interno della produzione massificata e sui canali più di consumo (radio e tv generaliste in primis) quando di musica di qualità altissima ne viene prodotta molta più oggi in tutto il mondo di quanto succedeva 50 anni fa. Ed è disponibile con un click
Citazione di: Mariano il 22 Dicembre, 2019, 11:19 PM
CitazionePer il resto, non sono completamente d'accordo perché per me musiche semplificate e musicisti di successo ma incompetenti nella teoria esistevano anche in epoca passata.
Di sicuro ce ne sono stati di più nei 60-70-80 che nel trentennio precedente. Ma anche nella prima metà del 900 e nei secoli precedenti ce n'era di musica semplice e immediata di successo, le "belle canzoncine di dresda", per citare Bach. È dopo gli anni 50 che è iniziata la china che ha portato alla trap di oggi. Era inevitabile viste le premesse del dopoguerra.
L'errore sta semmai nell'ostinarsi a voler cercare qualità all'interno della produzione massificata e sui canali più di consumo (radio e tv generaliste in primis) quando di musica di qualità altissima ne viene prodotta molta più oggi in tutto il mondo di quanto succedeva 50 anni fa. Ed è disponibile con un click
E una volta come oggi la musica di alta qualità se la godono i pochi che riescono ad apprezzarla. Il trentennio 60/70/80 in effetti forse è stato proprio un periodo eccezionale.
Forse mi sono spiegato male. Intendevo che di musicisti di successo ma incompetenti ce ne sono stati molti di più negli anni 60-70-80 che nel trentennio precedente, che mi sembra assai più ricco di gente che la musica la studiava sul serio.
Non ci trovo niente di particolare negli anni 60-70-80 rispetto alle epoche precedenti. Neanche niente di peggio di per sè, ma la tendenza alla iper semplificazione è iniziata proprio allora, con la cultura di massa del dopoguerra.
Che risultati come la trap di oggi fossero inevitabili conseguenze si sapeva già negli anni 70, lo dicevano anche in diretta rai nazionale. Non si sapeva ovviamente che sarebbe arrivata proprio la trap o similari, ma che tutto si sarebbe azzerato grazie ai medium di massa lo dicevano già in molti.
Pasolini e l'omologazione del nuovo fascismo. - YouTube (https://youtu.be/vQttzmv55iA)
Pasolini - La tv, i mass media e l'omologazione - YouTube (https://youtu.be/4ZucVBLjA9Q)
L'illusione di essere "contro" propria di molti giovani di ogni età che ha attraversato molte epoche e stili, è sempre stata perfettamente organica al sistema, e nel caso della musica, all'industria musicale. Questo non significa che non ci possano essere grandi artisti all'interno dall'industria, visto che ce ne sono sempre, ma che la presenza stessa della società capitalista consumista porta come risultato all'appiattimento di ogni forma di espressione mainstream. E purtroppo è un percorso in discesa, andrà sempre peggio almeno finchè la dissoluzione liquida dei medium non sarà completa, se mai lo sarà, ovvero finché esisteranno canali televisivi o radio o altro a larghissima diffusione, che la maggior parte delle persone guarderanno/ascolteranno.
La presenza stessa dell'industria, del suo sottoinsieme industria culturale, e di questa il piccolo sottoinsieme dell'industria musicale è la condizione per la quale generi di largo consumo ipersemplificati, minimalisti e rozzi saranno sempre la fetta più grossa del mercato. Questo può assumere forme diverse in epoche diverse, ma la sostanza non cambia: se si cerca complessità, pensiero profondo, sviluppo formale meglio rivolgersi altrove.
Piuttosto rallegriamoci che la presenza dell'industria non impedisca la creazione di musica di alta qualità. Che sarebbe molto peggio della situazione attuale, dove escono ogni giorno dischi belli tanto che è impossibile starci dietro
Citazione di: Mariano il 23 Dicembre, 2019, 12:29 AM
Forse mi sono spiegato male. Intendevo che di musicisti di successo ma incompetenti ce ne sono stati molti di più negli anni 60-70-80 che nel trentennio precedente, che mi sembra assai più ricco di gente che la musica la studiava sul serio.
Non ci trovo niente di particolare negli anni 60-70-80 rispetto alle epoche precedenti. Neanche niente di peggio di per sè, ma la tendenza alla iper semplificazione è iniziata proprio allora, con la cultura di massa del dopoguerra.
Che risultati come la trap di oggi fossero inevitabili conseguenze si sapeva già negli anni 70, lo dicevano anche in diretta rai nazionale. Non si sapeva ovviamente che sarebbe arrivata proprio la trap o similari, ma che tutto si sarebbe azzerato lo dicevano già in molti
Pasolini e l'omologazione del nuovo fascismo. - YouTube (https://youtu.be/vQttzmv55iA)
Pasolini - La tv, i mass media e l'omologazione - YouTube (https://youtu.be/4ZucVBLjA9Q)
Mi sembra un punto di vista un po' particolare. Allora torniamo a fare musica barocca e facciamo contente le 20 persone a cui piace perché è musica "colta". Ed il resto non lo consideriamo.
Io non sono molto d'accordo. Come hai detto tu stesso oggi viene prodotta ottima musica che viene ascoltata da pochi in circuiti ristretti. Quindi non c'è nessun appiattimento. Piuttosto un allargamento del pubblico della musica "popolare". Io non ci vedo nessuna tragedia, anzi. La differenza è che 300 anni fa il musicista 'colto' trovava impiego presso qualche corte e campava così. Oggi tirare la carretta al di fuori del pop è molto più difficile. Emergere invece nel mare magnum del pop è difficile oggi come lo era ieri, a conti fatti,nel senso che è più semplice farsi vedere ma la concorrenza è molto più numerosa.
IMHO, come sempre.
CitazioneAllora torniamo a fare musica barocca e facciamo contente le 20 persone a cui piace perché è musica "colta". Ed il resto non lo consideriamo.
Ah ma io sono solo che contento della situazione attuale in generale.
Se mi chiedessero di rinunciare alla società dei consumi per vedere prodotta solo la musica che piace a me direi anche no. Perché non credo che riuscirei a rinunciare al benessere che questa società mi porta. Molto meglio cercarsi i dischi in base a condivisione, recensioni e spotify/apple music ::) anche se in tv nessuno ne parla o quasi
L'unico motivo per cui il "popular" degli anni 70 fa meno schifo di quello del 2010 non è perchè globalmente nel mondo si faccia meno musica bella, ma solo perchè la società dei consumi aveva solo 20 anni. Mentre ora ne ha 70, i meccanismi sono più rodati, le indagini di mercato più efficaci, così come l'assistenza tecnologica al tutto
Ma il modus operandi è praticamente lo stesso
Questa riflessione sta assumendo contorni che non comprendo.
Cercando di spiegare tutto, o il tutto, si finisce per non capirci più niente.
Sono del 67 e già a 14 anni ascoltavo Beatles e poi a seguire tutta la storia del rock, dei cantautori, finivo nei club jazz a sentire tanti bravi artisti...
Ma vamos a la playa era già là con milioni di altri tormentoni passati.
Ma ascoltavo anche Mina che mia madre amava e i Tangerine dream molto avanti per l'epoca o i Cure.
Bisogna mantenere la mente aperta, chiaro che una musica ci farà stare meglio perché la sentiamo più legata alla nostra storia.
Riguardo alla società: mi fa paura la piega che sta prendendo, forse sto invecchiando
Citazione di: Mimmolo il 23 Dicembre, 2019, 06:29 AM
Questa riflessione sta assumendo contorni che non comprendo.
Cercando di spiegare tutto, o il tutto, si finisce per non capirci più niente.
Mah, mimmolo, credo sia normale. Difficile descrivere con lucidità una realtà in cui siamo immersi. Più facile descrivere il passato. Tra l'altro, mai come oggi i cambiamenti sono rapidissimi. La velocità secondo me è uno dei fattori su cui ci dovremmo concentrare.
Ad ogni modo non ha senso pretendere di spiegare tutto il mondo in un post. Altrimenti a che servono i libri?
Sono spunti di riflessione, prendiamoli così.
Uno spunto che mi batte in testa da quando ho visto quel video che ha postato Mariano, sulla scomparsa della musica, ha a che fare con il "senso della conquista", un meccanismo mentale che riguarda molte cose, musica compresa. Ne parla dal 19esimo minuto. Se hai voglia, prestagli un orecchio. La disponibilità illimitata di musica che abbiamo oggi con la tecnologia rischia di produrre in molti l'effetto contrario a quello desiderato: avere tutto per non prestare ascolto a niente.
Un altro aspetto che ritengo decisivo per fare un'analisi lucida è rinunciare ogni tanto a dire "io". Ogni tanto dovremmo guardare a come le cose le vivono gli altri che ci stanno intorno.
Citazione di: Cold_Nose il 22 Dicembre, 2019, 09:35 PM
Citazione di: RobyR il 22 Dicembre, 2019, 07:56 PM
- negli ultimi anni si è assistito a una semplificazione sempre maggiore del messaggio musicale, inteso sia come composizione e armonia, sia come testi. Non citatemi Blitkrieg Bop o Crazy, perchè posso rispondere con Unforgiven2 o Dogs. Parlo di livello medio, le eccezioni lasciamole fuori.
- mentre gli idoli del passato, per quanto caciaroni e scavezzacollo, possedevano spesso doti musicali straordinarie, i nuovi idoli musicali sono totalmente ignoranti dal punto di vista musicale. Spesso non conosco nemmeno la differenza tra un DO maggiore e un DO minore, e in molti caso nemmeno cantano....parlano!!
- il web ha permesso la comparsa e l'ascesa di una serie di figure di basso valore musicale, che prima non sarebbero andate oltre lo strimpellare in cameretta
- in passato veniva valorizzato il cantautorato, ovvero il produrre con le proprie mani la propria musica, mentre la musica che passa oggi è frutto di una scrittura a 4 mani di un team di autori che viene poi servita su un piatto d'argento al pupazzetto o alla bamboletta biondo di turno. Con cantautorato non mi riferisco solo a Dè Andre, De Gregori, Dalla, ma in generale a tutti i gruppi/cantanti del passato recente e non. Quelli compresi nella colonna 1994, con l'aggiunta di tutti i mostri sacri anni '60-'70-'80-'90
Sulle tematiche potrei anche essere d'accordo perché sicuramente i cantautori vivevano del clima di fermento anni '60-'70 e credo che siano diminuiti in modo esponenziale dagli anni '80 ad oggi. Forse mancano proprio loro oggi, con quella musica che era capace di inquadrare beffardamente la realtà contemporanea.
Però intendiamoci, anche alcuni di loro col cambiare dei tempi hanno tentato di riciclarsi coi suoni che andavano di moda. Cioè, fosse andata di moda la trap negli anni '80, sono sicuro che più di un artista italiano ne avrebbe subìto le influenze.
Per il resto, non sono completamente d'accordo perché per me musiche semplificate e musicisti di successo ma incompetenti nella teoria esistevano anche in epoca passata.
Nel mio discorso ho sottolineato l'espressione "mediamente".
Gioire perchè il 2019 ti permette di (o per meglio dire, ti costringe a) spulciare su cataloghi Spotify/Apple Music/Deezer a caccia del pinco pallino sconosciuto che ha scritto mezzo album e che è famoso solo nel quartiere in cui è nato, per trovare un minimo di estro musicale in un panorama altrimenti desolato, lo trovo a dir poco masochistico. Un voler farsi del male con le proprie mani.
Se guardi quella tabella 1994-2019 e arrivi alla conclusione che una volta non si facessero musiche ipersemplificate ed esistessero i somari, o che oggi non si trovano musicisti validi, vuol dire che hai travisato il senso del paragone. Paragone che riguarda il mainstream, ovvero quello che "in media" offre il panorama musicale.
Che poi esista un tale Jason Haaron Smith, 25enne newyorkese musicalmente preparatissimo che nella sua cameretta ha registrato un EP che è finito su Spotify e Youtube e ha ottenuto 200.000 visualizzazioni, non me ne frega. E non dovrebbe fregare neanche a te. Non era quello il senso della tabella.
E nemmeno del famoso video su come è cambiata (in peggio) la top ten musicale dal 1969 a oggi.
Citazione di: robland il 23 Dicembre, 2019, 11:05 AM
Uno spunto che mi batte in testa da quando ho visto quel video che ha postato Mariano, sulla scomparsa della musica, ha a che fare con il "senso della conquista", un meccanismo mentale che riguarda molte cose, musica compresa. Ne parla dal 19esimo minuto. Se hai voglia, prestagli un orecchio. La disponibilità illimitata di musica che abbiamo oggi con la tecnologia rischia di produrre in molti l'effetto contrario a quello desiderato: avere tutto per non prestare ascolto a niente.
Un altro aspetto che ritengo decisivo per fare un'analisi lucida è rinunciare ogni tanto a dire "io". Ogni tanto dovremmo guardare a come le cose le vivono gli altri che ci stanno intorno.
Io credo che il troppo stroppia.
Quando non esisteva internet, Deezer, Youtube, Spotify, l'acquisto di un nuovo album era un evento. Te lo guardavi, contemplavi, studiavi, rimiravi, ascoltavi fino a conoscerne i minimi dettagli, te lo gustavi e dopo un po' passavi al seguente. Ma tenendo sempre accanto l'album precedente, anche perchè si trattava di un supporto fisico, non di una playlist che puoi archiviare e mettere da parte, quindi ce l'avevi sempre lì, a portata di mano.
Oggi con questa enorme offerta, l'acquisto di un album (sempre che lo si acquisti...più probabile che lo si ascolti gratuitamente in streaming) è spogliato da quel misto di attesa e aspettative altissime che avevi una volta. Giusto il tempo di pigiare un pulsante sul tuo smartphone, e il gioco è fatto.
E soprattutto l'ascolto è diventato molto più distratto, rapido, casuale. La musica un sottofondo da mettere sull'autobus mentre ti rechi al lavoro o in facoltà e non hai nessuno con cui parlare. Un modo per soffocare la mente e non pensare a cosa ti aspetta una volta varcato il cancello.
Ma i vecchi, proprio perchè vecchi e quindi in grado più di altri di cogliere i cambiamenti, di fare dei paragoni prima/dopo, hanno capito perfettamente cosa è diventata la musica al giorno d'oggi:
"I don't like to stay in the background. I would like my music to be the only important thing, at least for the time when you listen to it."E' l'effetto di una società che ti fa vivere ogni aspetto della tua vita vita come una conquista effimera. Una ricerca continua di novità a vari livelli che ti promettono felicità ma ti lasciano costantemente insoddisfatto, con un senso di vuoto che cerchi di riempire con qualcosa di ancora più nuovo che puntualmente delude le tue aspettative e devi sostituire ancora, ancora e ancora, in una corsa che non ha mai fine. L'alienazione come teorizzata da Marcuse nella sua massima espressione. Alienazione non perchè il singolo è privato dei prodotti del suo lavoro, ma perchè è succube della società e non realizza mai sè stesso nonostante l'enorme ventaglio di opzioni a sua disposizione, con l'aggiunta di un elemento nuovo. Il senso dell'effimero che ai tempi di Marcuse era ancora sconosciuto, ma che in un tempo dove l'obsolescenza riguarda tutto, dalla musica, al lavoro, financo ai rapporti umani, emerge fortissimo.
Siamo la versione proletaria di quei ricconi che allo scioccar di dita possono avere auto di lusso, case bellissime, viaggi in posti di sogno, ma che si annoiano e vivono comunque dentro un perenne stato di insoddisfazione, tanto da doverla placare con alcol e sostanze psicotrope.
Ma stiamo sconfinando nella filosofia e nella sociologia, e forse è meglio fermarsi qui. Chi vuole approfondire farebbe meglio a leggere qualcosa di Z. Bauman.
D'accordo anche sul rinunciare a dire degli Io, anzi io li abolirei totalmente. Preferirei parlare solo di dati oggettivi, di realtà fattuale, di numeri, di trend, di medie e varienze, perchè se si va avanti a suon di "Io trovo che...", "Io preferisco...", "A me piace X e detesto Y", si perde qualunque senso di obiettività.
Trovo molto di vero in quello che hai scritto.
Comunque sia benvenuta la filosofia sia la sociologia. Per me, ripeto, la musica è cultura, non intrattenimento. È qui la discriminante. Appunto, c'è chi si intrattiene con delle melodie più o meno piacevoli, e chi vuole scavare di più.
Quanto all'"io", nelle analisi generali non ha senso: è solo un meccanismo di difesa (anche comprensibile), una sorta si rifugio, una barriera da erigere contro ciò di cui diffidiamo o di cui abbiamo paura.
Ovvio che l'io torna fondamentale se chiedo un'opinione strettamente personale.
Ad esempio, tornando al campo delle opinioni personalissime, per me il supporto fisico è tuttora indispensabile, non tanto e non solo per abitudine, quanto per dare una dimensione e un peso alle cose. Avere in macchina in un determinato
momento il cd solista di Steve Harris per me significa aver scelto lui E NON ALTRI, oppure aver scelto LUI E POCHI ALTRI. Avere migliaia di brani disponibili senza supporto in macchina alla fine è come essere soli. Preferisco avere il supporto come meccanismo mentale con cui ci si concentra su qualcosa e le si dà importanza, valore e peso.
Non ho le qualità intellettuali di altri partecipanti che proferiscono di filosofia, sociologia e altre "logie" varie e quindi riporto il discorso a un livello terra terra.
Per me la musica è sempre intrattenimento e forse quello che la distingue e la caratterizza rispetto alle altre forme espressive è proprio il fatto di essere accessibile anche a chi non ha particolari competenze, perché tocca livelli percettivi che sono comuni a tutti gli esseri umani.
Anche per questo motivo non condivido per nulla, la visione espressa da alcuni, secondo cui sia sempre necessario fruire della musica in maniera esclusiva.
Io ascolto musica praticamente in tutti i momenti della giornata, in ufficio, in macchina, mentre faccio i lavori domestici, anche in situazioni dove il rumore compromette un ascolto corretto, ma sono convinto che dall'alto della sua potenza, gli stimoli emotivi del quale la musica si fa veicolo, mi investano ugualmente.
E personalmente a volte sono persino felice che alcuni ricordi della mia infanzia o della gioventù in genere, vengano risvegliati dalla "canzonaccia" che mio malgrado ne fu colonna sonora.
Se proprio volessi utilizzare un termine di paragone, preferirei considerare la musica come una forma di nutrimento e quindi esattamente come nella scelta dei cibi è preferibile selezionare piatti che soddisfino il palato e allo stesso tempo forniscano all'individuo le sostanze utili e, senza gravare sull'organismo, generare una sensazione di benessere generale, è possibile adottare lo stesso comportamento nei confronti del nostro modo di fruire della musica.
I nomi che ci scandalizzano sulla colonna degli MTV Awards 2019, sono come il cestino di cuculli, la scappata al McDonald, il junk food in genere, vanno bene una volta ogni tanto giusto per togliersi una voglia momentanea, ma non dovrebbero essere la nostra alimentazione abituale.
Resta il fatto però che McDonald è più popolare della pasta e ceci, esattamente come Billie Ellish rispetto a musicisti considerati più meritevoli.
Quindi potrebbe essere utile far comprendere a chi considera il bombardamento di tormentoni estivi e la fruizione che ne deriva, come qualcosa di innocuo e trascurabile, che la buona musica può essere un ottimo nutrimento per la mente e che è preferibile non abbondare con il fritto.
sono d'accordo con te sulla visione generale. Il problema è che ci sono modi di vedere molti diversi su cosa sia junk food o meno, e ognuno la pensa in modo diverso a riguardo.
Si può motivare in maniera molto argomentata sul perché la colonna di sinistra sia junk food nè più nè meno di quella di destra, a seconda dei parametri "culinari" di riferimento.
Probabilmente è quello il motivo di gran parte delle discussioni
Mmmhhh, io non conosco nessuno dei nomi presenti nella lista di destra quindi non esprimo giudizi su quei nomi. Però ho osservato l'andamento del topic penso invece che il problema sia evidente: gli utenti notano che, se di junk food parliamo, il junk di sinistra ha una dignità e un sapore decisamente migliori, praticamente imparagonabili, ai nomi a destra.
Ergo il quesito su cui si discute: perché?
Era questo, mi par di capire, il punto forte.
Se togliamo l'io dalle discussioni, ci rimane come argomento solo la matematica; e solo quella base.
Non possedendo verità di nessun genere nelle mie tasche ed essendo dunque costretto a parlare di "secondo me" vari, la mia riflessione è semplicemente una: guardo a sinistra, guardo a destra e mi chiedo come sia possibile che a destra non figurino nomi che abbiano rappresentato negli ultimi 10/15 anni ciò che hanno invece rappresentato molti di sx nei 20/30 anni precedenti per i consumatori di musica "industriale".
Per il resto, poiché preferisco un lettore mp3 ad una friggitrice d'aria, torno ad ascoltare Live at Leeds :hi:
Riflessione: da qualche tempo utenti più svelti di me mi precedono nel postare le MIE idee
Vu, lo so che sotto sotto c'è il tuo zampino, confessa! :D
:laughing: :laughing: :laughing:
Citazione di: Santano il 23 Dicembre, 2019, 06:22 PM
Riflessione: da qualche tempo utenti più svelti di me mi precedono nel postare le MIE idee
Vu, lo so che sotto sotto c'è il tuo zampino, confessa! :D
:laughing: :laughing: :laughing:
:laughing:
Mi dispiace deluderti, caro..
:abbraccio:
Ma ci sono trappers a destra? Perché se ce ne fossero sarebbe un bene
Citazione di: robland il 23 Dicembre, 2019, 11:05 AM
Citazione di: Mimmolo il 23 Dicembre, 2019, 06:29 AM
Questa riflessione sta assumendo contorni che non comprendo.
Cercando di spiegare tutto, o il tutto, si finisce per non capirci più niente.
Mah, mimmolo, credo sia normale. Difficile descrivere con lucidità una realtà in cui siamo immersi. Più facile descrivere il passato. Tra l'altro, mai come oggi i cambiamenti sono rapidissimi. La velocità secondo me è uno dei fattori su cui ci dovremmo concentrare.
Ad ogni modo non ha senso pretendere di spiegare tutto il mondo in un post. Altrimenti a che servono i libri?
Sono spunti di riflessione, prendiamoli così.
Uno spunto che mi batte in testa da quando ho visto quel video che ha postato Mariano, sulla scomparsa della musica, ha a che fare con il "senso della conquista", un meccanismo mentale che riguarda molte cose, musica compresa. Ne parla dal 19esimo minuto. Se hai voglia, prestagli un orecchio. La disponibilità illimitata di musica che abbiamo oggi con la tecnologia rischia di produrre in molti l'effetto contrario a quello desiderato: avere tutto per non prestare ascolto a niente.
Un altro aspetto che ritengo decisivo per fare un'analisi lucida è rinunciare ogni tanto a dire "io". Ogni tanto dovremmo guardare a come le cose le vivono gli altri che ci stanno intorno.
Più tardi mi guardo il video.
Però sono stanchissimo
Citazione di: Elliott il 23 Dicembre, 2019, 06:16 PM
Se togliamo l'io dalle discussioni, ci rimane come argomento solo la matematica; e solo quella base.
Non possedendo verità di nessun genere nelle mie tasche ed essendo dunque costretto a parlare di "secondo me" vari, la mia riflessione è semplicemente una: guardo a sinistra, guardo a destra e mi chiedo come sia possibile che a destra non figurino nomi che abbiano rappresentato negli ultimi 10/15 anni ciò che hanno invece rappresentato molti di sx nei 20/30 anni precedenti per i consumatori di musica "industriale".
Per il resto, poiché preferisco un lettore mp3 ad una friggitrice d'aria, torno ad ascoltare Live at Leeds :hi:
Non si tratta di togliere il "secondo me", cosa che sarebbe... assurda (assurdo è il minimo). Anche i Vangeli sono secondo qualcuno (Luca, Giovanni ecc.).
Ma in uno sforzo sociologico si chiede un'analisi che valga fuori dalle proprie mura domestiche. Un'analisi che ovviamente è sempre un "secondo me", a prescindere dalla quantità di dati e di ricerche di cui ci si avvale.
Ma di certo in uno studio sociologico non ci si può limitare, per fare un esempio, a "io faccio così, degli altri che ne so". Perché è la negazione di un'analisi generale.
Mi prendo la briga di precisare perché, nonostante ci hai bollato come friggitori d'aria :laughing:, sono sicuro che poi verrai a leggere. ;D
Ma anche per gli altri che magari potrebbero incorrere nello stesso equivoco.
Io invece ringrazio davvero tanto Mariano, Roby, Cold Nose, Leo e tutti coloro che hanno contribuito perché mi hanno fatto riflettere su un sacco di concetti interessanti.
Citazione di: robland il 23 Dicembre, 2019, 11:05 AM
Citazione di: Mimmolo il 23 Dicembre, 2019, 06:29 AM
Questa riflessione sta assumendo contorni che non comprendo.
Cercando di spiegare tutto, o il tutto, si finisce per non capirci più niente.
Mah, mimmolo, credo sia normale. Difficile descrivere con lucidità una realtà in cui siamo immersi. Più facile descrivere il passato. Tra l'altro, mai come oggi i cambiamenti sono rapidissimi. La velocità secondo me è uno dei fattori su cui ci dovremmo concentrare.
Ad ogni modo non ha senso pretendere di spiegare tutto il mondo in un post. Altrimenti a che servono i libri?
Sono spunti di riflessione, prendiamoli così.
Uno spunto che mi batte in testa da quando ho visto quel video che ha postato Mariano, sulla scomparsa della musica, ha a che fare con il "senso della conquista", un meccanismo mentale che riguarda molte cose, musica compresa. Ne parla dal 19esimo minuto. Se hai voglia, prestagli un orecchio. La disponibilità illimitata di musica che abbiamo oggi con la tecnologia rischia di produrre in molti l'effetto contrario a quello desiderato: avere tutto per non prestare ascolto a niente.
Un altro aspetto che ritengo decisivo per fare un'analisi lucida è rinunciare ogni tanto a dire "io". Ogni tanto dovremmo guardare a come le cose le vivono gli altri che ci stanno intorno.
Certo questo aspetto della conquista assume importanza sempre più marcata insieme al concetto di smarrimento.
Lo stesso che si prova davanti alle pedaliere digitali con mille mila effetti ed amplificatori o che fa nascere fenomeni come i tone master dove si dice all'utente: stai sereno, sei a casa. Niente ansia, potevamo darti molto di più ma è solo questo quello che vuoi.
Ma qui per me entriamo in un altro campo minato: ignoranti e felici o studiosi ma depressi per il peso della conoscenza?
Citazione di: robland il 24 Dicembre, 2019, 12:27 AM
sono sicuro che poi verrai a leggere.
Ti sbagli di grosso ;D
Citazione di: robland il 23 Dicembre, 2019, 04:22 PM
Mmmhhh, io non conosco nessuno dei nomi presenti nella lista di destra quindi non esprimo giudizi su quei nomi. Però ho osservato l'andamento del topic penso invece che il problema sia evidente: gli utenti notano che, se di junk food parliamo, il junk di sinistra ha una dignità e un sapore decisamente migliori, praticamente imparagonabili, ai nomi a destra.
Ergo il quesito su cui si discute: perché?
Era questo, mi par di capire, il punto forte.
Sono d'accordo, ha un sapore migliore in generale. Però io lo vedo comunque figlio della stessa mentalità.
Quando è diventato lecito non saper suonare o suonare male per avere successo? Perché fino agli anni 50, anche le cose più commerciali erano suonate veramente bene. Penso a un orchestra come quella di Glenn Miller e similari, che facevano "canzonette": suonavano tutti bene, era impensabile un batterista fuori tempo in quel contesto. Stessa cosa per i musical.
Nel dopoguerra, con l'arrivo del consumismo, invece è diventato lecito: che differenza c'è tra un trapper di oggi che non sa suonare e un batterista degli anni 60-70 che fa i milioni stando in un gruppo famoso suonando in maniera assolutamente approssimativa? Io non ci vedo molta differenza, ma il risultato dello stesso pensiero consumistico: non è importante studiare, non è importante perfezionarsi, informarsi sul passato (che non vuol dire quello che è successo uno o due decenni prima, casomai due o tre secoli.....), conoscere il più possibile, confrontarsi con gli altri. Perché tanto il successo c'è lo stesso, l'importante è "esprimersi", "arrivare al pubblico", "emozionare". Conoscere il passato (che non vuol dire conoscere tre decadi in croce del 900) permette anche di non dare eccessivo credito come "genio" o "innovatore" a chi magari suona cose che a livello musicale sono prassi da due o trecento anni. Ma se quello che conosco è solo il mio orticello, ci vuole poco a essere tratti in inganno.
La risposta al tuo "perché" è questa: il modo in cui si approccia la conoscenza e quello che hanno fatto in passato. Non condivido studiosi come Adorno che dicono che all'interno dell'industria culturale non sia possibile fare arte, perché dagli anni 60 a oggi artisti veri ce ne sono stati molti, in tutti i generi musicali. Ma è indubbio che l'esistenza stessa dell'industria ha la tendenza ad appiattire i contenuti: quello che vediamo oggi è il risultato inevitabile di quello che è stato fatto nei decenni passati
Aggiungici anche che la musica ha perso la sua centralità di intrattenimento per il semplice motivo che l'intrattenimento ora è sparpagliato su molti più fronti: musica cinema fumetti videogiochi, giochi online ecc......abbiamo un eccesso di intrattenimento, quindi la musica ha meno importanza nel cuore delle persone