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Quanto jazz c'è?

Aperto da Elliott, 07 Luglio, 2019, 01:05 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Elliott

Vorrei quanto più lontano possibile dai miei figli uno che per saper coinvolgere un alunno allo studio di una materia e di uno strumento da loro scelto (perché alle medie, all'indirizzo musicale non ci finisci per caso) debba parlargli di Rovazzi. Ma fossero anche Pink Floyd e Led Zeppelin.




Edit
Se il tuo amico non insegna in un liceo musicale (me lo ha fatto pensare perché chitarra alla medie si studia solo all'indirizzo musicale) ma insegna musica nel percorso standard, credo che il problema sia legato all'educazione cui facevo riferimento. Non è colpa della scuola ma della mancanza di una educazione musicale di base dove, per educazione musica le di base, intendo la semplice attitudine all'ascolto della musica. Indipendentemente dal genere

guest2683

Elliott... parlare del caso di tua figlia è fuorviante secondo me. In quel tipo di scuola che frequenta hanno già un insegnamento perfetto. È come se volessimo valutare come si insegna l'inglese nelle scuole italiane partendo dalla scuola bilingue che ho sotto casa... ovvio che in quella scuola l'insegnamento delle lingue sia eccellente, ma non è il caso tipico.
Devi guardare più in là distaccandoti dall'esempio virtuoso di chi frequenta un istituto ad orientamento musicale.

Stessa cosa dico a Mimmolo. Che lui sua anarcoide nulla cambia rispetto al sistema scolastico esistente. Possiamo scegliere di non fare le cose anarchicamente ma è un'illusione pensare che quelle cose nel frattempo non accadano altrove.
Uno può fare o non fare ginnastica in casa davanti alla tv ma al momento paghiamo con le tasse insegnanti di ginnastica che in mezza Italia durante la loro ora di insegnamento non fanno nulla di utile, perché non hanno le strutture e la formazione.
Il collegamento poi tra sport e università è zero. Oggi per fare sport professionistico bisogna arruolarsi nelle forze dell'ordine o nelle forze armate!

Ma restiamo sulla musica e pensiamo alle scuole medie. Quelle normali, cioè la maggioranza, non l'esempio più eccellente d'Italia.


Elliott

Citazione di: JourneyMan il 15 Luglio, 2019, 09:24 AM
Elliott... parlare del caso di tua figlia è fuorviante secondo me. In quel tipo di scuola che frequenta hanno già un insegnamento perfetto. È come se volessimo valutare come si insegna l'inglese nelle scuole italiane partendo dalla scuola bilingue che ho sotto casa... ovvio che in quella scuola l'insegnamento delle lingue sia eccellente, ma non è il caso tipico.
Devi guardare più in là distaccandoti dall'esempio virtuoso di chi frequenta un istituto ad orientamento musicale.

Ho integrato il mio intervento precedente, aggiungendo l'ipotesi che il tuo amico insegni in un istituto di media non ad indirizzo musicale (il fatto che tu abbia detto "amico chitarrista", mi ha portato a pensare - magari sbagliando - che insegni appunto chitarra)

CitazioneEdit
Se il tuo amico non insegna in un liceo musicale (me lo ha fatto pensare perché chitarra alla medie si studia solo all'indirizzo musicale) ma insegna musica nel percorso standard, credo che il problema sia legato all'educazione cui facevo riferimento. Non è colpa della scuola ma della mancanza di una educazione musicale di base dove, per educazione musica le di base, intendo la semplice attitudine all'ascolto della musica. Indipendentemente dal genere

guest2683

Citazione di: Elliott il 15 Luglio, 2019, 09:35 AM
Citazione di: JourneyMan il 15 Luglio, 2019, 09:24 AM
Elliott... parlare del caso di tua figlia è fuorviante secondo me. In quel tipo di scuola che frequenta hanno già un insegnamento perfetto. È come se volessimo valutare come si insegna l'inglese nelle scuole italiane partendo dalla scuola bilingue che ho sotto casa... ovvio che in quella scuola l'insegnamento delle lingue sia eccellente, ma non è il caso tipico.
Devi guardare più in là distaccandoti dall'esempio virtuoso di chi frequenta un istituto ad orientamento musicale.

Ho integrato il mio intervento precedente, aggiungendo l'ipotesi che il tuo amico insegni in un istituto di media non ad indirizzo musicale (il fatto che tu abbia detto "amico chitarrista", mi ha portato a pensare - magari sbagliando - che insegni appunto chitarra)

CitazioneEdit
Se il tuo amico non insegna in un liceo musicale (me lo ha fatto pensare perché chitarra alla medie si studia solo all'indirizzo musicale) ma insegna musica nel percorso standard, credo che il problema sia legato all'educazione cui facevo riferimento. Non è colpa della scuola ma della mancanza di una educazione musicale di base dove, per educazione musica le di base, intendo la semplice attitudine all'ascolto della musica. Indipendentemente dal genere

Insegna alle medie, ed è un ragazzo di talento (ha tanta energia e tantissime idee, buona volontà, oltre ad essere un chitarrista grandioso a 360 gradi).
Il liceo musicale al centro sud è una chimera, un'allucinazione. Tu vivi in una delle zone più ricche d'Italia e d'Europa: se si potesse estendere un sistema scolastico come quello a tutta la penisola, non avremmo bisogno di scrivere niente in questo topic.

Io però continuo a non capire la tua posizione, Elliott. Ma proprio dall'inizio di questo topic. Scusami.
A parte questo, ho una semplice curiosità: che cosa intendi per attitudine all'ascolto della musica? Intendi qualcosa di innato?


guest2683

Citazione di: Mariano il 15 Luglio, 2019, 04:19 AM
Il jazz che piace ai giovani oggi esiste, e banalmente è quello fatto dai giovani operativi oggi sul mercato (20-40 anni o poco più), i millennials. E' un jazz molto diverso dallo swing tipicamente associato al jazz club, perchè questi giovani, nati dalla metà degli anni 80 in poi, sono cresciuti con una popular music molto diversa da quella con cui sono cresciuti i musicisti nati negli anni 20 del 900, divenuti popolari una volta adulti nell'era dello swing, del bebop o dell'hard bop. E il jazz si è sempre nutrito di popular music, quindi il jazz che riesce ad avere più mercato è quello che si nutre della popular music degli anni in cui si vive. Un trentenne di oggi ha iniziato ad ascoltare musica a partire del primo decennio del nuovo millennio, e ha potuto ascoltare un enormità di generi differenti e si è trovato in mezzo a un mercato che aveva già completato il suo processo di dissoluzione e frammentazione, un mercato liquido. Ciononostante le cose popolari di massa sono riscontrabili in una serie di filoni come l'hip hop, l'rnb, un certo tipo di rock (Radiohead, Coldplay ecc....) e metal, la musica elettronica. Cresciuti ascoltando queste cose, il loro jazz le riflette, e la produzione ha esempi come questi

"Kid" (live) - Aaron Parks Little Big - YouTube
Robert Glasper - Packt Like Sardines In A Crushd Tin Box (1 Mic 1 Take) - YouTube
Snarky Puppy - Lingus (We Like It Here) - YouTube
ANOMALIE - NOTRE-DAME OUEST (LIVE PERFORMANCE) - YouTube

questi sono solo alcuni esempi tra tanti. Gente che vince grammy awards, vive perennemente in tour facendo sold out, e vende molti dischi. Ovviamente i numeri di vendita non sono come quelli delle pop star, ma l'obbiettivo di chi fa musica del genere non è quello, e lo sa in partenza, e fa una scelta precisa musicale, e di vita. Esistono certamente giovani estremamente preparati che propongono ancora bebop e hardbop o fusion anni 80 fatta bene, ma questi hanno pochissimi spazi, nonostante la qualità della musica che producono, anche e semplicemente perché è musica di un altra epoca. Come il classic rock: ai concerti degli esponenti principali (quelli ancora in vita), ci va principalmente chi era giovane quando il rock lo era

Mariano, il tuo post lungo e interessante. Piuttosto che fiondarmi su una qualunque delle tue affermazioni pur di affrettarmi a scriverti, preferisco prendermi tempo e dedicare anche la meritata attenzione alle band che hai proposto.
È molto bello constatare che un nuovo arrivato si dilunghi così. Bravo e grazie!

BlackStrat

Citazione di: Mariano il 15 Luglio, 2019, 04:19 AM
Il jazz che piace ai giovani oggi esiste, e banalmente è quello fatto dai giovani operativi oggi sul mercato (20-40 anni o poco più), i millennials. E' un jazz molto diverso dallo swing tipicamente associato al jazz club, perchè questi giovani, nati dalla metà degli anni 80 in poi, sono cresciuti con una popular music molto diversa da quella con cui sono cresciuti i musicisti nati negli anni 20 del 900, divenuti popolari una volta adulti nell'era dello swing, del bebop o dell'hard bop. E il jazz si è sempre nutrito di popular music, quindi il jazz che riesce ad avere più mercato è quello che si nutre della popular music degli anni in cui si vive. Un trentenne di oggi ha iniziato ad ascoltare musica a partire del primo decennio del nuovo millennio, e ha potuto ascoltare un enormità di generi differenti e si è trovato in mezzo a un mercato che aveva già completato il suo processo di dissoluzione e frammentazione, un mercato liquido. Ciononostante le cose popolari di massa sono riscontrabili in una serie di filoni come l'hip hop, l'rnb, un certo tipo di rock (Radiohead, Coldplay ecc....) e metal, la musica elettronica. Cresciuti ascoltando queste cose, il loro jazz le riflette, e la produzione ha esempi come questi


questi sono solo alcuni esempi tra tanti. Gente che vince grammy awards, vive perennemente in tour facendo sold out, e vende molti dischi. Ovviamente i numeri di vendita non sono come quelli delle pop star, ma l'obbiettivo di chi fa musica del genere non è quello, e lo sa in partenza, e fa una scelta precisa musicale, e di vita. Esistono certamente giovani estremamente preparati che propongono ancora bebop e hardbop o fusion anni 80 fatta bene, ma questi hanno pochissimi spazi, nonostante la qualità della musica che producono, anche e semplicemente perché è musica di un altra epoca. Come il classic rock: ai concerti degli esponenti principali (quelli ancora in vita), ci va principalmente chi era giovane quando il rock lo era

Ascoltato velocemente tutti e 4.
Un quartetto dove le parti lead vengono suonate con un sintetizzatore.
Un trio dove il beatbox accompagna il piano e il contrabbasso.
Un pianista che suona collegato a un Mac.
Un gruppo che fa abbondante uso di synth, Minimoog e Rhodes piano.

Il jazz continua a vivere grazie alle contaminazioni con altri generi, ma il punto era proprio quello da te evidenziato: i numeri e gli spazi.

Il jazz ha rappresentato la colonna sonora dell'America per almeno mezzo secolo, dai primi del '900 fino al dopoguerra (quando poi sarebbe arrivato quel tornado che è stato Elvis) grazie a gente come Glenn Miller, Stan Getz, Joao Gilberto (deceduto pochi giorni fa), Louis Armostrong e tanti altri che hanno scritto pezzi indimenticabili che tutt'oggi ricordiamo.
Ma oggi è un genere in declino per i motivi comunicativi che ho spiegato sopra. E' assolutamente fuori dal mondo a livello sia di sonorità che di contenuti (testi). Anche a livello di ballabilità, ballare su Moonlight Serenade è roba da serate calme ed eleganti, nulla che possa interessare i ragazzi.
E nella musica i grandi numeri li hanno sempre mossi i giovani. Basti pensare a chi assisteva ai concerti dei Beatles e dei Rolling Stones. Basti pensare a quell'evento che è stato Woodstock. Vi ricordate madri e padri di famiglia a Woodstock?

Si può davvero affermare che il successo musicale è sempre stato a pannaggio di chi ha saputo sintonizzarsi sui desideri e le inquietudini dei giovani.
Tutti i generi citati ieri, dal rock anni '60 di Hendrix fino al grunge dei Nirvana, sono stati capaci di farlo.

Oggi il jazz, per quanto contaminato con l'elettronica e altri generi, non riesce in questo. E' assolutamente disconnesso dal mondo attuale, per questo è in declino.
Che non significa che nessuno scrive più pezzi jazz o che i concerti finiscono deserti, ma solo che è relegato allo stato di musica di nicchia che si suona dentro pochi e selezionati locali. Musica per veri estimatori del genere.

Anche il prog, che ha spopolato negli anni '70 sia in Italia che all'estero, oggi è diventato roba per intenditori. Qualche anno fa ho ascoltato Steven Wilson dal vivo, che a quella tradizione prog attinge a piene mani combinandola con la musica pop, le ballate, la musica elettronica, ma anche con parti più heavy. Concerto sold-out, tutt'ora continua a scrivere musica e vincere premi, ma se vai a guardare chi tira le tendenze giovanili, non c'è lui.

La tendenza nella musica attuale è quella di spostarsi verso il minimalismo, le musiche facilmente cantabili e ballabili, mentre tutto ciò che è più complesso sarà sempre più confinato verso spazi ristretti dove si ritroveranno tutti coloro che cercano altro.

Elliott

Journeyman: non parlo di licei ma di scuole MEDIE an indirizxo musicale. Se il tuo amico insegna CHITARRA in una scuola media, vale quanto detto sopra, (come mia opinione, intendo)

I licei musicali sono presenti in tutta italia. Sono stati istituiti almeno un liceo per provincia (solo la provincia di Trapani ne ha 5).

Per attitudine all'ascolto parlando di educazione, non posso certamente far riferimento a qualcosa di innato.
Le persone vanno educate. Io con i miei figli l'ho sempre fatto proprio sulla musica.



Non voglio prendermi meriti che non ho ma, se Alessia e Gabri, sin da piccoli, cercano musica. Se Alessia ha una gran predisposizione all'ascolto...se riesce a non avere pregiudizi per generi musicali ma per autori (inteso come produzione musicale), forse un po' merito della mia educazione lo è. È questa l'educazione che intendo io. Chiediamoci perchè 80 bimbi su 100 seguono il calcio. Secondoe, perchè, 80 papà su 100 lo seguono e li coinvolgono  :etvoila:


Io ho fatto un patto con le istituzioni: io li educo e tu me li formi, ok?
Mi hanno risposto SI


Mariano

CitazioneAscoltato velocemente tutti e 4.
Un quartetto dove le parti lead vengono suonate con un sintetizzatore.
Un trio dove il beatbox accompagna il piano e il contrabbasso.
Un pianista che suona collegato a un Mac.
Un gruppo che fa abbondante uso di synth, Minimoog e Rhodes piano.

Il jazz continua a vivere grazie alle contaminazioni con altri generi, ma il punto era proprio quello da te evidenziato: i numeri e gli spazi.
Mi spiace ma non condivo. Questo è jazz, puro e semplice. E' il jazz del 2000, tanto da essere curriculare nei conservatori. Nessuno nel mio conservatorio si è fatto problemi a mettere un Moog affianco allo Steinway, nè a presentarsi agli esami con Strato+pedaliera, ne a infilare una tromba dentro un distorsore e harmonizer. Il jazz è dalle sue origini una musica contaminata, lo era quando Juan Tizol portava i ritmi latini dell'orchestra di Duke Ellington, o quando Jimmy Smith invece del piano acustico iniziava a usare l'hammond. A quei tempi quello c'era: il blues la song americana la musica classica, la musica latinoamerica. E il jazz di Duke Ellington o di Charlie Parker presenta tutte queste contaminazioni e influenze. Adesso a queste si sono sommate il pop nel senso più moderno del termine, l'hip hop, l'rnb, il grunge e chi più ne ha più ne metta, e quindi chi fa jazz oggi lo fa attingendo a piene mani dove il suo gusto lo porta

Non c'è niente di diverso tra uno Stan Getz che suona ritmi latin e Robert Glasper che suona su ritmi hip hop

CitazioneOggi il jazz, per quanto contaminato con l'elettronica e altri generi, non riesce in questo. E' assolutamente disconnesso dal mondo attuale, per questo è in declino.
Io non sono per niente disconnesso dal mondo attuale, e così dozzine di miei colleghi. Mi sono laureato due volte nel mondo attuale, ci lavoro e con la musica e col jazz ci faccio fatture e dichiarazioni dei redditi, esattamente come qualsiasi professionista di qualsiasi professione nota. Nei festival jazz dove vado vedo quasi sempre sold out di biglietti o posti pieni, di recente sono partito da Padova per andare a Napoli a vedere il trio di Brad Mehldau e all'arrivo ho trovato il teatro pieno di gente. In america si parla di New Jazz Reinassance e le vendite sono in aumento. Vedo dischi nuovi pubblicati giornalmente comparire su Spotify e un sacco di concerti in giro.

Amo l'elettronica, l'hip hop culture e la black music, e in un disco come To Pimp a Butterfly di Kendrick Lamar, che è uno dei migliori dischi del decennio, anche a livello di vendite, ci ho trovato tantissimo jazz (non a caso le musiche le hanno scritte alcuni dei migliori jazzisti del mondo come Robert Glasper o Kamasi Washington), e dei testi attualissimi sulla vita urbana del nuovo millennio. Cosa ci sia in tutto questo di non legato alla realtà non saprei proprio

Se questo è declino spero continui...

CitazioneLa tendenza nella musica attuale è quella di spostarsi verso il minimalismo, le musiche facilmente cantabili e ballabili, mentre tutto ciò che è più complesso sarà sempre più confinato verso spazi ristretti dove si ritroveranno tutti coloro che cercano altro.
Non vedo cosa ci sia di strano: le musica cantabili e ballabili vanno forte da quando esiste la musica, non è certo una tendenza attuale. E non vedo neanche cosa ci sia di male in quelli che tu chiami "spazi ristretti": se mai riuscirò a suonare davanti a un pubblico di 7000 persone come fanno abitualmente gli Snarky Puppy o a riempire il teatro comunale di bologna di spettatori paganti come fa Brad Mehldau suonando in trio piano contrabbasso batteria (un concerto così commovente che a un certo punto ho pianto), allora sarò ben felice di stare in uno "spazio ristretto"

Che poi, anche fenomeni che hai citato come Woodstock e connessi, sono molto più di nicchia di quanto pensi: è stato un fenomeno quasi totalmente interno alla borghesia bianca occidentale, a sua volta una nicchia, che ci sembra grande solo perché ne facciamo parte dalla nascita. A cinesi indiani africani o russi è fregato un gran poco di artisti che per te hanno "saputo sintonizzarsi sui desideri e le inquietudini dei giovani". Si, i giovani figli del capitalismo, che una volta finita la sbornia di "ribellione" sono tornati a fare esattamente quello che facevano i loro padri: professionisti, medici, avvocati....borghesi (detto non certo in senso spregiativo ma descrittivo). Sarò sincero, mi importa molto poco di "sintonizzarmi sui desideri e le inquietudini dei giovani" per il semplice motivo che a me interessa più di ogni cosa la musica. E tutti gli elementi extra-musicali come la protesta, la ribellione, l'inquietudine, sono tutti cose molto interessanti e profonde, ma non hanno nulla a che vedere con la musica nuda e cruda. Quella delle invenzioni a due e tre voci di Bach o di un brano di Thelonious Monk, dove parla solo la musica, la sua grammatica, e nient'altro. Capisco perfettamente perché a qualcuno possano interessare questi aspetti extra-musicali infilati dentro la musica, ma non è la mia visione, il mio interesse e la mia ricerca, ne come musicista ne come ascoltatore

Il jazz di oggi ha successo e raggiunge le persone che poi alla fin fine pagano i biglietti e i dischi quando il suo lessico non è espressione (esclusiva) di un'altra epoca. Ovviamente il jazz ha una storia e un lessico complesso, e una "tradizione" che è bene studiare, e tutti i musicisti bravi che si vogliono dedicare al genere lo devono fare prima o poi per poterne assorbire le numerose soluzioni linguistiche che si sono sviluppate nel 900. Dopotutto è una musica che ha ufficialmente 102 anni. Ma nel momento in cui lo si fa in maniera sincera senza chiudersi nel passato allora le persone del nostro tempo le raggiungiamo

Il jazz di un club degli anni 50, per quanto musica che amo studiare e ascoltare, è per me, nato alla metà degli anni 80 e cresciuto musicalmente dal 2003 in poi, distante quanto la musica delle colonie marziane del 2400. Mentre Robert Glasper e gli Snarky Puppy hanno vinto 3 Grammy Awards a testa, fanno dischi oggi e se vado a sentirli mi trovo circondato da migliaia di persone (meno se è un teatro o un club), la maggior parte delle quali giovani che parlano la mia stessa lingua, sia musicale che sociale (smartphone, netflix, social network, cultura pop di massa....). In tutto questo non vedo cosa ci sia di disconnesso dalla realtà attuale

Al Bravo Cafè a Bologna al concerto di Becca Stevens ho visto ammassati ventenni a ridosso dei tavoli, così come ai concerti di Jacob Collier. Cosa ci sarebbe di scollegato? a me sembrano musicisti figli della cultura urbana di fine secolo perfettamente inseriti nel contesto della società globalizzata. Cioè un esempio così



questa sarebbe una cosa che non parla ai giovani?  :-\ a me sembra invece un fenomeno musicale e comunicativo perfettamente contemporaneo

guest2683

Si offende qualcuno se faccio una veloce sintesi in una riga per ciascuno? Così chi dovesse iniziare a leggere ora, avrebbe almeno un'idea vaga delle tesi principali.

Mariano: pensa che sta andando tutto benissimo tanto che "se questo è declino spero continui".

Blackstrat: "Oggi il jazz, per quanto contaminato con l'elettronica e altri generi (...) è assolutamente disconnesso dal mondo attuale, per questo è in declino"

JourneyMan: la formazione scolastica di base italiana è ridicola e anacronistica; in Italia gli spazi per la musica (di qualunque genere) sono inadeguati e sempre di meno.

Mimmolo: "Cosa fare per far comprendere questo jazz ai giovani? Solo goderne e cercare di far partecipare gli altri a questa gioia."

Elliott: [qui, Elliott, scrivi tu qualcosa perché ancora non ho capito, al di là del tuo caso familiare, come vedi la situazione generale]

BlackStrat

Citazione di: Mariano il 15 Luglio, 2019, 01:04 PM

Io non sono per niente disconnesso dal mondo attuale, e così dozzine di miei colleghi. Mi sono laureato due volte nel mondo attuale, ci lavoro e con la musica e col jazz ci faccio fatture e dichiarazioni dei redditi, esattamente come qualsiasi professionista di qualsiasi professione nota. Nei festival jazz dove vado vedo quasi sempre sold out di biglietti o posti pieni, di recente sono partito da Padova per andare a Napoli a vedere il trio di Brad Mehldau e all'arrivo ho trovato il teatro pieno di gente. In america si parla di New Jazz Reinassance e le vendite sono in aumento. Vedo dischi nuovi pubblicati giornalmente comparire su Spotify e un sacco di concerti in giro.

Amo l'elettronica, l'hip hop culture e la black music, e in un disco come To Pimp a Butterfly di Kendrick Lamar, che è uno dei migliori dischi del decennio, anche a livello di vendite, ci ho trovato tantissimo jazz (non a caso le musiche le hanno scritte alcuni dei migliori jazzisti del mondo come Robert Glasper o Kamasi Washington), e dei testi attualissimi sulla vita urbana del nuovo millennio. Cosa ci sia in tutto questo di non legato alla realtà non saprei proprio

Se questo è declino spero continui...

Madonna santa, un pippone chilometrico per non capire una cosa assolutamente elementare  :acci:
I numeri fatti da Becca Stevens, Robert Glasper e gli Snarky Pupp, non sono nulla in confronto ai numeri che fanno oggi le grandi star del pop e del rock.
Se prendi solo i fan dei Muse in giro per il mondo, sono una enormità se messi a confronti con tutti i fan del jazz.
Queste jazzisti che citi, sarebbero in grado di riempire Wembley per 2 sere di fila come fecero i Queen nel 1986? O assembrare 200.00 persone sotto il palco come gli Iron Maiden?
Questo significa musica di nicchia e relegata in spazi ristretti.
Non a caso il famoso meme...




Ho capito che per te musica significa solo musica, slegata da qualunque messaggio umano, sociale e politico. E' proprio per questo che il jazz non ha stessa presa di altri generi musicali. E' per questo che dico che è disconnesso dalla realtà, perchè chi ascolta musica nel 99% dei casi è questo che cerca. Emozioni, unite ad intrattenimento.
Quando senti Made in Heaven, senti tutta l'inquietudine e la malinconia di un uomo che sa che la sua fine è ormai vicina, e lo accetta col sorriso sulle labbra.
Quando senti The Wall, rimani steso di fronte alla lucida follia di Waters. E' un pugno che ti arriva allo stomaco.
Le derive musicali minimaliste di oggi hanno presa perchè riescono a dialogare coi giovani e il loro mondo, fatto di esteriorità e valori effimeri.
Anche le vecchie glorie come Vasco e Ligabue, hanno avuto successo e ne hanno tutt'ora perchè hanno solleticato l'immaginario colletivo di due generazioni.

Quando sento uno di quei gruppi che citi, sento solo tecnicismo fine a sè stesso. E' matematica applicata alla musica. E' come mettersi a studiare come risolvere una equazione differenziale di 2° grado.
Nessuno mette in discussione la loro tecnica, e neanche la tua. Bravi, bravissimi, pure tu sei bravo, ma cosa mi comunichi? Cosa mi apporti a livello umano?
Per questo parlo di "disconnessione dal mondo". Non c'entra un tubo il tuo curriculum o il fatto che presenti la dichiarazione dei redditi.
Dov'è la comunicazione? Dov'è la voglia di emozionare ed emozionarsi? Dove sono "Quelle poche note che ci esaltano"?

Elliott

Citazione di: JourneyMan il 15 Luglio, 2019, 01:25 PM
Si offende qualcuno se faccio una veloce sintesi in una riga per ciascuno? Così chi dovesse iniziare a leggere ora, avrebbe almeno un'idea vaga delle tesi principali.

Mariano: pensa che sta andando tutto benissimo tanto che "se questo è declino spero continui".

Blackstrat: "Oggi il jazz, per quanto contaminato con l'elettronica e altri generi (...) è assolutamente disconnesso dal mondo attuale, per questo è in declino"

JourneyMan: la formazione scolastica di base italiana è ridicola e anacronistica; in Italia gli spazi per la musica (di qualunque genere) sono inadeguati e sempre di meno.

Mimmolo: "Cosa fare per far comprendere questo jazz ai giovani? Solo goderne e cercare di far partecipare gli altri a questa gioia."

Elliott: [qui, Elliott, scrivi tu qualcosa perché ancora non ho capito, al di là del tuo caso familiare, come vedi la situazione generale]

Il mio punto di vista è scritto all'inizio e non vedo cosa vi sia di incomprensibile. Il mio caso specifico non c'entra.

Tutto il resto è OT ed è una mia contestazione al tuo punto di vista. Tu dici che manca la formazione, io dico che manca l'educazione.

guest2683

Citazione di: Elliott il 15 Luglio, 2019, 01:34 PM
Citazione di: JourneyMan il 15 Luglio, 2019, 01:25 PM
Si offende qualcuno se faccio una veloce sintesi in una riga per ciascuno? Così chi dovesse iniziare a leggere ora, avrebbe almeno un'idea vaga delle tesi principali.

Mariano: pensa che sta andando tutto benissimo tanto che "se questo è declino spero continui".

Blackstrat: "Oggi il jazz, per quanto contaminato con l'elettronica e altri generi (...) è assolutamente disconnesso dal mondo attuale, per questo è in declino"

JourneyMan: la formazione scolastica di base italiana è ridicola e anacronistica; in Italia gli spazi per la musica (di qualunque genere) sono inadeguati e sempre di meno.

Mimmolo: "Cosa fare per far comprendere questo jazz ai giovani? Solo goderne e cercare di far partecipare gli altri a questa gioia."

Elliott: [qui, Elliott, scrivi tu qualcosa perché ancora non ho capito, al di là del tuo caso familiare, come vedi la situazione generale]

Il mio punto di vista è scritto all'inizio e non vedo cosa vi sia di incomprensibile. Il mio caso specifico non c'entra.

Tutto il resto è OT ed è una mia contestazione al tuo punto di vista. Tu dici che manca la formazione, io dico che manca l'educazione.

Perdonami, Elliott, ma davvero non ho capito cosa pensi della situazione generale.
Domanda: come si migliora l'educazione nella società?

guest2683

Citazione di: BlackStrat il 15 Luglio, 2019, 01:26 PM
Quando sento uno di quei gruppi che citi, sento solo tecnicismo fine a sè stesso. E' matematica applicata alla musica. E' come mettersi a studiare come risolvere una equazione differenziale di 2° grado.
Nessuno mette in discussione la loro tecnica, e neanche la tua. Bravi, bravissimi, pure tu sei bravo, ma cosa mi comunichi? Cosa mi apporti a livello umano?
Per questo parlo di "disconnessione dal mondo". Non c'entra un tubo il tuo curriculum o il fatto che presenti la dichiarazione dei redditi.
Dov'è la comunicazione? Dov'è la voglia di emozionare ed emozionarsi? Dove sono "Quelle poche note che ci esaltano"?

Blackstrat, secondo me stavolta sei andato completamente fuori tema. Non si potrà mai pretendere che la musica strumentale riempia gli stadi. Il pop avrà sempre più pubblico, fama e soldi. A questo punto dovresti paragonare musica strumentale con musica di altro genere ma sempre strumentale. Su quello che ci comunicano 4 note o 50.000 note lasciamo pure perdere, perché è troppo soggettivo.   
E dico a Mariano che non può guardare a Mehldau o Metheny ecc. per valutare la situazione generale. Ovvio che se porti una gloria del jazz o della fusion, all'auditorium di Roma (e ovunque) trovi la sala gremita. Ma parliamo di eccezioni e di grandi nomi.


Mariano

CitazioneI numeri fatti da Becca Stevens, Robert Glasper e gli Snarky Pupp, non sono nulla in confronto ai numeri che fanno oggi le grandi star del pop e del rock.
E quindi? Pure i numeri che faceva Bach erano nulli rispetto ad altri suoi contemporanei. Questo toglie valore o profondità alla sua opera?

CitazioneSe prendi solo i fan dei Muse in giro per il mondo, sono una enormità se messi a confronti con tutti i fan del jazz.
E tutti i fan del rock rimasti nel mondo occidentale sono meno di quanti indiani e pakistani ascoltano il raga.....quindi?

CitazioneE' per questo che dico che è disconnesso dalla realtà.
Brad Mehldau "Three Pieces after Bach" à la Philharmonie de Paris – ARTE Concert - YouTube
quest'uomo sta suonando davanti all'intero teatro de Philharmonie de Paris, il più grande teatro di una delle capitali europee, completamente pieno. Quindi essere un musicista oggi che riempie uno dei più grandi teatri del mondo di suoi CONTEMPORANEI viventi e paganti è slegato dalla realtà. Sei serio? Se uno ovunque va a suonare fa il pieno di persone come lui che vanno a vederlo, è tutto meno che scollegato dalla realtà

CitazioneQuando senti Made in Heaven, senti tutta l'inquietudine e la malinconia di un uomo che sa che la sua fine è ormai vicina, e lo accetta col sorriso sulle labbra.
Quando senti The Wall, rimani steso di fronte alla lucida follia di Waters. E' un pugno che ti arriva allo stomaco.
Non sento niente del genere, è musica che non mi emoziona e che mi trasmette poco o nulla dal punto di vista emotivo e intellettuale

CitazioneDov'è la comunicazione? Dov'è la voglia di emozionare ed emozionarsi? Dove sono "Quelle poche note che ci esaltano"?
Che so, magari dentro a un teatro pieno di gente che ha pagato un biglietto per venire a vederti?


o magari dentro una sala concerti piena di gente che conosce i tuoi pezzi
Robert Glasper Experiment- Searching-Live in Paris @ Cabaret Sauvage-11 Sept 2010 - YouTube

o forse a un festival pieno di gente
Medeski Scofield Martin Wood - Bonnaroo 2015 - YouTube

CitazioneQuando sento uno di quei gruppi che citi, sento solo tecnicismo fine a sè stesso. E' matematica applicata alla musica. E' come mettersi a studiare come risolvere una equazione differenziale di 2° grado.
è quello che senti tu. Io sento profondità di pensiero e di emozione, dedizione, cultura del lavoro, fantasia e la miglior creatività degli anni in cui vivo. In un collega di 23 anni che mi manda la sera un file audio di 2 minuti per chiedermi un parere perché è tutto il pomeriggio che cerca l'accordo giusto da mettere in una battuta di un tema e non sa scegliere e vuole consiglio ci vedo solo amore per la musica

Elliott

Citazione di: JourneyMan il 15 Luglio, 2019, 01:38 PM
Perdonami, Elliott, ma davvero non ho capito cosa pensi della situazione generale.

E' scritto qui, e spiegato nei post immediatamente dopo. Se non si capisce, mi spiace. Non sono in grado di spiegarlo meglio

Citazione di: Elliott il 09 Luglio, 2019, 06:51 PM
Rispondo in generale.

Penso sia ben diverso il saper apprezzare il jazz dal farne l'ascolto principale e definirsi addirittura un jazzista/jazzofilo.

Nei miei ascolti il jazz è presente; in diverse forme, generi ed artisti ma, definirmi un amante/ascoltatore di jazz sarebbe fuorviante.
Il jazz e la fusion che ascolto io, ha delle peculiarità che talvolta ed in momenti /contesti limitati me lo fanno preferire ad altri ascolti ma sono appunto, delle "evasioni".

Ma mettimi davanti a del rock, in tutte le sue forme dal blues al più estremo, e non avrò bisogno momenti e contesti. Ergo, è il mio mondo naturale...la mia comfort zone ma non è una chiusura. Avere un orientamento, non esclude automaticamente ciò che sta al di fuori. Il grosso limite, è pensarlo. Pensare che un orientamento sia una chiusura mentale.

Il live nei locali, il festival, il raduno invece,, sono un altro discorso ancora. Li si va oltre, entrano in ballo altri componenti e la musica (il genere) perde centralità.


Citazione di: JourneyMan il 15 Luglio, 2019, 01:38 PM
Domanda: come si migliora l'educazione nella società?

Ribadisco: tu dici che è colpa degli altri (la scuola...l'istruzione), io dico che è colpa nostra (che non educhiamo all'ascolto).
Vale per la musica, la pittura, la scultura, lo sport etc...

Come si migliora l'educazione nella società? Io nel mio piccolo, per i miei figli e per ciò che mi interessa, te l'ho spiegato qualche post fa.

L'ho fatto con la musica e l'ho fatto con la fotografia. Ho cercato di educarli (leggasi, abituarli a praticarli) per cui, se domassi introducessero la materia fotografia a scuola, mio figlio ne sarebbe suicuramente attratto...sarebbe ricettivo perché è argomento a lui comune, che gli appartiene.

Molti altri genitori lo fanno. Magari su argomenti di loro interesse, dove i miei non hanno alcuna educazione (leggasi pittura), quei ragazzinio sono fortemente predisposti rispetto ai miei.

In sintesi, sono abituato ad analizzare le MIE di mancanze, prima di puntare il dito su altro 



Comunque, l'argomento ha svoltato in altra direzione divenendo ulteriormente ancora più interessante per cui, le mie considerazioni appaiono a questo punto, totalmente OT.

Non vorrei perseverare in tal senso :thanks:

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