Epoca che vai, musica che trovi. I più grandi di noi hanno visto nascere il pop, il rock, l'hard rock e perfino il metal, per non parlare dei sottogeneri di ciascuno. Chi se lo aspettava, negli anni 60, il rap ?
Tenendo conto che ogni cosa è più o meno ciclica e gli artisti dei nostri nonni non suonavano la musica che abbiamo ascoltato noi (forse dovrei dire "voi" .. :laughing: :sarcastic: ), la domanda è : quale sarà la musica popolare del prossimo futuro ? Qualcosa già all'orizzonte o qualcosa del tutto nuovo ?
La post trap (una trap velocizzata)
Il nu indie (ritorno alle origini dell'indie)
Il jazzaeton (il nome si spiega da solo)
Dipende da cosa si parla. Del mainstream? Del circuito underground?
Secondo me continuerà com'è ora, ovvero che ci saranno musicisti assolutamente validi nel circuito underground, che devi andarti tu a ricercare perchè Sferaebbasta ha estremamente più visibilità di una band di bravissimi musicisti jazz , e il mainstream continuerà a sfornare roba di facile remunerazione puntando alle masse svogliate e anche generandone di nuove.
Sarà esattamente com'è ora. La buona musica non cesserà di esistere perchè ciò che c'è stato è oggi scuola e ci sarà sempre qualcuno che ne perderà la testa. La differenza è che oggi generalmente certa musica gira nel circuito underground e per arrivarci serve farlo coscientemente addentrandosi.
Inoltre c'è un aspetto che magari al musicista rock amatore o che comunque ha avuto qualche singolo maestro non guarda molto, ovvero l'aspetto legato ai conservatori. I conservatori ci saranno sempre, ergo certa qualità e sapienza musicale ci sarà sempre, anche tra cent'anni, solo la si cercherà nell'underground staccandosi dai bombardamenti musicali di più facile fruibilità, com'è già adesso.
Oggi di grandi musicisti ce ne sono, che continuano ad esistere, anche con grandi risultati, però è da vederla come un metaforico iceberg i cui tre quarti della massa stanno sott'acqua, se ci si sofferma su quello che spunta fuori ed è subito visibile allora ci vediamo la trap, le mode e queste cose qui, se invece decidiamo di guardare che c'è sotto.. beh, sotto l'acqua c'è un mondo e non mi limito al rock, tra pianisti eccezionali, jazzisti, chitarristi di flamenco incredibilmente talentuosi, trombettisti, violinisti, e generi musicali colti di ogni sorta!
Non ne ho la più pallida idea. Del tutto imprevedibile. La musica popolare era enormemente influenzata dall'industria discografica. Se non ci fosse stato il Brian Epstein della situazione presente al Cavern a vedere questa nuova band, i Beatles, che ne sarebbe stato di questa band? Senza George Martin e una distribuzione all'altezza della richiesta? Parliamo di una band che ha fatto musica, tendenza, moda, stile, gossip, cultura, ispirando centinaia di migliaia di giovani novelli musicisti.
E, parlando di musica più di nicchia, a un Pastorius sarebbe stato concesso un album d'esordio o sarebbe apparso in qualche video su YouTube?
Per me questo è il grande elemento che condizionerà la musica del futuro. Sarà più un marasma di generi e nomi, chi più noto chi meno.
La seconda parte di questa intervista può interessare il tema del topic. Il resto è comunque estremamente interessante per chiunque cerchi di approfondire tanti altri temi legati alla musica.
https://youtu.be/Hyt3Ib0R1E0 (https://youtu.be/Hyt3Ib0R1E0)
Per me non c'è mai stato qualcosa di realmente nuovo in termini di musica da almeno un paio di secoli e a fare la differenza sono stati i mezzi a disposizione che si sono evoluti parallelamente all'introduzione di nuove tecnologie.
Non si è mai inventata musica nuova, ma semplicemente le opportunità offerte dalla tecnologia hanno aperto nuove prospettive.
I grandi compositori hanno fondamentalmente realizzato compiutamente l'architettura di tutta la musica arrivata fino ad oggi e per questo motivo trovo che le uniche grandi aspettative che possiamo avere nei confronti di una presunta musica del futuro siano esclusivamente da affidare al modo di concepire la musica stessa.
Spiegandomi meglio e soltanto a titolo di esempio, il Blues elettrico non è nuovo in quanto invenzione di qualcosa che non c'era, ma semplicemente è l'elaborazione di un linguaggio esistente attraverso un mezzo nuovo come l'amplificazione.