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Per parlare di jazz..

Aperto da marcellom, 03 Maggio, 2015, 07:21 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

maestro ciminiera

è che in realtà Vu è  George Gershwin, ogni volta che si suona Summertime prende dei soldi ;D
A parte ggli scherzi, secondo me il discorso va collegato anche ad un'altra parte dell'intervsita di Lino Patruno, in cui più o meno dice " se quando dovete fare una jam e non c'è un pezzo che conoscete tutti eveiate di dire facciamo un blues". Il senso è che, per me che ovviamente posso sbagliare, ò che bisogna studiare, conoscere ill genere oltre i soliti pezzi, proporre cose nuove. Ci sono dei pezzi che sono le basi del blues, del jazz, del rock e ripresentarli  al di fuori di una jam è noioso. 

AlbertoDP

 :quotone:
Citazione di: Moreno Viola il 06 Maggio, 2015, 02:00 PM
Credo che il discorso fosse diverso. Se ci fossimo fermati a quello che già conosciamo, probabilmente oggi non ci avvicineremmo allo stretto di Gibilterra per paura di cadere di sotto.
Miles Davis contestò (e daltronde aveva già dimostrato con i fatti che la pensava diversamente) il conservatorismo di Wynton Marsalis che voleva un jazz per sempre uguale a se stesso e visto quanto le innovazioni di Davis hanno influenzato la musica moderna in generale, io sono contentissimo che non si sia fermato a un canone prestabilito.
Anche colpevolizzare il pubblico come responsabile di questo ricorso al già sentito, non mi trova d'accordo, perchè penso che in molti casi invece chi ascolta sarebbe ben felice di essere stupito.


AlbertoDP

Citazione di: Vu-meter il 06 Maggio, 2015, 01:01 PM
Citazione di: AlbertoDP il 06 Maggio, 2015, 08:54 AM
Citazione di: Vu-meter il 05 Maggio, 2015, 07:12 PM
Citazione di: AlbertoDP il 05 Maggio, 2015, 05:32 PM
Citazione di: Vu-meter il 05 Maggio, 2015, 05:03 PM
Citazione di: AlbertoDP il 05 Maggio, 2015, 02:49 PM
Non saprei, lamentarsi della banalità secondo me è salutare. In fondo, la musica è anche ricerca (a volte velata sotto sembianze più o meno familiari) e una persona che investe nella musica il proprio tempo, risorse e (a volte) anche soldi, può pretendere che dietro la presentazione di un repertorio ci sia almeno un minimo di "pensiero". Non vedo perché appiattirsi verso il basso.

Stiamo andando OT, ma per risponderti, "perchè c'è anche chi ama il 'restare fermo a ..' " .

Se so che suona la band XYZ e il repertorio è il solito da decadi posso non andarci, se la cosa mi disturba. Ma c'è anche chi lo ama e continua a seguire le stesse cose .. pensa all'opera, alla classica, alla musica da camera ..

Vu :)

Be', certo, se andassi ad ascoltare una cover band di Gershwin (posto che ne esista una) e mi lamentassi perché fanno anche Summertime sarebbe il colmo  :D

Io ho commentato dando una mia interpretazione alle parole di Lino Patruno che, in quel caso, credo abbia utilizzato Summertime come esempio per dire che la musica Jazz è molta e varia ed è ridondante scegliere sempre gli stessi repertori fatti e rifatti. Detto questo, io posso benissimo amare Summertime e andare ad ascoltare una band che la interpreta, ma che la si ritrovi ovunque e in ogni set mi fa quantomeno riflettere sulla "profondità" dell'approccio alla musica di chi ho di fronte.

Per carità, posso anche essere d'accordo .. ma che accadrebbe a Clapton se non suonasse Cocaine ?
Allora, la domanda è : il problema non sarà il pubblico ?

Ma Cocaine l'ha resa famosa lui, non è la stessa cosa. Però che ogni band che suona dal vivo debba fare Cocaine, ecco, quello mi da da pensare.


:laughing: :laughing: :laughing:

Capisco Alberto, ma a prescindere : non li vogliamo rispettare quelli che dopo 40 anni di carriera suonano ancora le stesse cose ? Basta evitarli ..

Perchè lamentarsi di qualcuno che suona qualcosa che tu non suoneresti ? Qual'è il senso ?
Ci si sente superiori ? Forse un po' sì .. ma lo si è davvero ? Secondo il mio pensiero, no ..

Vu :)

No, aspetta, non ci siamo capiti. La "lamentela" non è su chi, dopo 40 anni, suona la stessa cosa, ma sul fatto che TUTTI suonano la stessa cosa (ipoteticamente e nell'esperienza di Patruno e anche mie).
E poi, se sali su un palco pagato, a meno che tu non faccia piano bar e sia pagato per fare le stesse canzoni che fanno tutti (più o meno), mi aspetto che tu ci metta un po' di impegno, che non è solo suonare, ma anche la preparazione e lo studio. Io mica critico chi suona a casa sua   :D E poi, son critiche che valgono quel che valgono, si fa per parlare...  ::)

Vu-meter

Non credo si possa uscire da questo discorso; siamo in una specie di loop...
Non è che io sia qui per difendere la visione 'ottusa' del mondo per cui tutto debba stare fermo;  se Colombo ha voglia di tentare di andare nelle indie facendo il giro al contrario , per me può partire.
Mi chiedo soli perché lamentarsi di tutti coloro che non si sono voluti imbarcare, anziché partire loro stessi senza perder tempo a criticare...

Non so se è un esempio chiaro...
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Moreno Viola

A dire il vero non vorrei che il mio punto di vista apparisse come una critica, ma semplicemente uno stimolo a non lasciarsi battere dalla pigrizia e invece "mettere il naso fuori".
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Fidelcaster

Io credo di essere d'accordo con te, Vu. Cioè, così come sono per la biodiversità, sono per la "melodiversità". Un mondo in cui si può suonare e ascoltare del bello swing, del bel bebop e del bel post-bop, è migliore di un altro in cui si può ascoltare e suonare solo ciò che "nuovo". Che poi "nuovo" naturalmente non è sinonimo di "attuale": Gershwin per la qualità della sua opera è destinato a restare attuale sempre, Rihanna forse no.

Ripeto, che poi troppi dilettanti passino il tempo a massacrare i soliti tre standard rendendoli ingiustamente invisi al pubblico, è un altro paio di maniche ed è probabilmente verissimo.
:ditanaso:

AlbertoDP

Vu, io non dico che quello che affermi sia sbagliato, dico che stiamo confondendo due cose che fra loro non c'entrano nulla. Una è la possibilità per tutti di suonare (e a chi ascolta di apprezzare) quello che gli pare, anche lo stesso pezzo 27 volte di fila, se gli va. E d'altronde, nemmeno io sono per il nuovo a tutti i costi. L'altra è una frase detta da un addetto ai lavori (Patruno) ad altri colleghi o aspiranti tali, nella quale li invita perlomeno, e con ironia, a studiare e non fare sempre le stesse cose. Non c'entrano nulla l'uno con l'altro questi discorsi.
Tanto è vero che Fidelcaster prima dice di essere d'accordo con VU (e potri esserlo anch'io, in liena di massima) e, in seguito, afferma che ci sono persone che massacrano sempre gli stessi standard, a conferma dela fatto che sono due ragionamente distiniti e sui quali si può essere d'accordo o meno indipendentemente l'uno dall'altro.


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