Come accennato in altro topic, per motivi familiari ho interrotto le lezioni con il maestro.
Nei giorni successivi alla decisione, ho riflettuto fino ad arrivare alla conclusione che forse, è scelta corretta a prescindere.
Credo che il maestro, non quel maestro in particolare ma, un maestro come figura, non abbia più nulla da darmi.
Almeno per un bel po' di tempo.
Sono sicuro che molti di voi abbiano avuto un sussulto qui ma, lo credo veramente e non perchè io mi creda arrivato. Io? Arrivato? :facepalm2:
Credo che oggi, grazie a chi mi ha seguito, io sia in possesso dei concetti necessari ad arrivare dove avrei voluto. Il mio obiettivo, era quello di prendere la chitarra e suonare un brano di mio gradimento. Per quel che voglio...conoscere il sistema CAGED, scala maggiore, minore e pentatonica, sono convinto sia più che sufficiente.
Non mi serve altro.
Su questi aspetti, il Maestro non ha più nulla da trasferirmi. È tutto in mano mia e c'è solo da lavorare. Passare dalla conoscenza dei concetti, all'applicazione. Esercizio, dedizione, applicazione e costanza verso un impiego pratico di ciò che nella testa è presente ed è chiaro.
Credo, me lo diceva anche il mio maestro, di essere molto indietro a livello di manualità rispetto a quanto non lo sia nella testa. Ho la sensazione che, se riuscirò ad arrivare ad applicare sulla chitarra i concetti che ho in testa, mi ritroverò esattamente dove speravo di essere e che mai avrei pensato di riuscire ad arrivare. Sarà un duro lavoro ma...ho finalmente messo a fuoco il mio obiettivo e sono - dopo mesi di noia e distacco - motivato a mille.
Non sono sicuro di essere riuscito a spiegare ciò che sento per questo, chiedo se qualcuno di voi ha mai provato la stessa sensazione?
Io ho capito, ed é una sensazione che ho spesso, ovvero la necessità di avere i miei tempi per elaborare.
Poi mi serve qualcuno per spronarmi, ma può essere il maestro oppure la band.
Secondo me ci sta, basta che non ti culli troppo e non ti fermi... nel caso bastano 3 amici e una sala prove ::)
Comunque, benché ti comprendo e benché anche io mi son fermato tante volte, col senno di poi é un errore, sempre.
Ma le esigenze familiari vengono prima... tu hai segato le lezioni, io ho segato altro, ci sta.
Io ti comprendo benissimo.
Abbiamo la testa piena di nozioni ma le mani non ci seguono. [emoji21]
In questi giorni incredibilmente facevo gli stessi identici ragionamenti :shocked:
Non so se sabato sarà già l'ultima lezione o una delle ultime, di sicuro poi sarà una pausa di X mesi per poi riprendere in futuro.
Probabilmente proseguirò cmq seguendo un metodo (magari proprio quello uscito da poco del mio maestro ) affiancandolo però anche allo studio di ritmica e solista di brani, cosa che per mancanza di tempo mi manca (ad accetto di quelli che preparo per il trio)
Scusa se ti ho invaso ma avrei aperto un post identico a brevissimo.
Citazione di: Gian.luca il 20 Gennaio, 2020, 09:02 PM
Io ho capito, ed é una sensazione che ho spesso, ovvero la necessità di avere i miei tempi per elaborare.
Poi mi serve qualcuno per spronarmi, ma può essere il maestro oppure la band.
Secondo me ci sta, basta che non ti culli troppo e non ti fermi... nel caso bastano 3 amici e una sala prove ::)
Comunque, benché ti comprendo e benché anche io mi son fermato tante volte, col senno di poi é un errore, sempre.
Ma le esigenze familiari vengono prima... tu hai segato le lezioni, io ho segato altro, ci sta.
Conoscendomi, è probabile che fra qualche tempo io senta nuovamente l'esigenza di un maestro. Se sarà così, spero sia perchè ho sete di nuovi concetti.
Citazione di: futech il 20 Gennaio, 2020, 09:16 PM
Io ti comprendo benissimo.
Abbiamo la testa piena di nozioni ma le mani non ci seguono. [emoji21]
In questi giorni incredibilmente facevo gli stessi identici ragionamenti :shocked:
Non so se sabato sarà già l'ultima lezione o una delle ultime, di sicuro poi sarà una pausa di X mesi per poi riprendere in futuro.
Probabilmente proseguirò cmq seguendo un metodo (magari proprio quello uscito da poco del mio maestro ) affiancandolo però anche allo studio di ritmica e solista di brani, cosa che per mancanza di tempo mi manca (ad accetto di quelli che preparo per il trio)
Scusa se ti ho invaso ma avrei aperto un post identico a brevissimo.
Sentiti libero di esprimere tutte le tue sensazioni in questo topic. È bello condividere esperienze simili :beer:
Lucida libertà.
Siempre.
... nessuno può sapere con certezza cosa è necessario per un altro.
A volte persino lo stesso soggetto non può sapere con certezza cosa gli è davvero necessario.
Quello che c'è veramente dietro è imperscrutabile per gli osservatori esterni.
Dunque mi affido a considerazioni sparse e non collegate con quanto scritto nel post d'apertura.
Io penso che:
- un maestro fa sempre bene.
- col solo caged non si va molto lontano.
- che, a prescindere da maestri, libri, cultura musicale, testa, cuore e corsi online, c'è un fattore oggettivo che ci fa migliorare come musicisti: le mani. Tradotto: suonare tanto, tanto, tanto; da soli, in duo, con la band, di fronte alla propria compagna, con un registratore, di fronte a un pubblico.
- per suonare tanto, tanto, tanto, occorre tanta, tanta, tanta passione (niente imposizioni autoinflitte). Bisogna essere innamorati del manico della chitarra. Come alimentare questo fuoco? È soggettivo.
- maestro o non maestro, occorre sempre studiare. Non piace il tapping? Allora lascia stare il tapping, ma studia qualcos'altro.
- la musica è un piacere, può anche essere solo una distrazione, e non per forza bisogna essere bravi. Dunque, se l'obiettivo non è migliorarsi, quanto ho scritto finora non serve. Godersi la vita, le amicizie e tutto il resto, e quando si ha un po' di tempo strimpellare in pace i propri brani preferiti. Basta anche questo, la chitarra serve anche a questo.
Io ho abbandonato il maestro con le tue stesse motivazioni ma penso che lo riprenderò il prossimo ottobre. A differenza tua però io sono molto più avanti con le mani che con la teoria, probabilmente perché a me (stranamente, visti i commenti che leggo), piace fare gli esercizi. Magari suono poco o niente ma gli esercizi di tecnica li faccio ogni giorno: a me rilassano e mi piace vedere che ogni giorno faccio un piccolo miglioramento in qualche aspetto, è la cosa che mi sprona di più.
Per la parte teorica invece sono a zero e sono sempre in difficoltà quando devo relazionarmi con altri con cui suono: non ci capiamo, parlano una lingua che non conosco. So che mi devo mettere sui libri ma quando ho un po' di tempo preferisco prendere la chitarra e strimpellare... prima o poi ci arriverò...
Magari un po' di composizione musicale?
Citazione di: robland il 20 Gennaio, 2020, 09:48 PM
- col solo caged non si va molto lontano.
Dove ho detto di "conoscere" solamente il caged? ::)
Sono d'accordo al 100% con il tuo ragionamento Elliott,anche se io ho il problema inverso,buona manualità (non potrebbe essere diversamente dopo più di 30 anni con la chitarra al collo),ma pochissima teoria (non so cosa sia il caged).
Come detto da Gianluca,anche a me bastano 4 amici in sala e non sopporto le pressioni dei compiti da riproporre nelle lezioni.
Citazione di: Elliott il 21 Gennaio, 2020, 06:52 AM
Citazione di: robland il 20 Gennaio, 2020, 09:48 PM
- col solo caged non si va molto lontano.
Dove ho detto di "conoscere" solamente il caged? ::)
Se rileggi, ho scritto che le mie considerazioni sono slegate da quello che hai scritto tu. Derivano da altre mie esperienze. Non ho idea se conosci solo il caged o altro.
Citazione di: zap il 21 Gennaio, 2020, 08:00 AM
Sono d'accordo al 100% con il tuo ragionamento Elliott,anche se io ho il problema inverso,buona manualità (non potrebbe essere diversamente dopo più di 30 anni con la chitarra al collo),ma pochissima teoria (non so cosa sia il caged).
Come detto da Gianluca,anche a me bastano 4 amici in sala e non sopporto le pressioni dei compiti da riproporre nelle lezioni.
Queste righe descrivono esattamente quello che sono stato per anni e anni e anni.
Ma i gusti cambiano e di conseguenza le necessità. Diversi anni fa ho sentito l'esigenza di superare i miei limiti. Ho letto un libro di Marsalis (Wynton) e ho capito che volevo Sapere. Non volevo più guardare la tastiera come luogo in cui suonare delle scalette, ma come luogo di una assai maggiore consapevolezza espressiva.
Mi sono messo a studiare con maestro, libri ecc. e non ho mai più smesso di studiare perché mi piace troppo imparare e vedere i miglioramenti. Avessi fatto diversamente, sarei rimasto sempre uguale. Ma non mi bastava più. Del resto, a un certo punto non occorre più andare dal maestro ogni settimana. Lo chiami e prendi un appuntamento singolo per togliere eventuali dubbi o approfondire un argomento.
La sera, tornato dal lavoro, faccio come Andy: mi diverto ad esercitarmi, mi rilassa anche. Solo che, a differenza sua, metto tanta teoria dentro quegli esercizi.
Prova Elliott, al limite sei sempre in tempo a tornare sui tuoi passi.
Io sono autodidatta in quasi tutto quello che faccio. Ho cominciato con i manuali e sono andato avanti con libri e amici che mi hanno spiegato piccoli trucchi. Quando suono con altri riesco subito a integrarmi e mi diverto tanto. Unico mio limite è la solistica, lì sono molto indietro.
Però serve allenarsi sullo strumento, non dico tutti i giorni ma quasi. Ecco perché dico spesso che suono a chitarra spenta. Se mi metto ad apparecchiare l'ambaradan ciao, preferisco investire il tempo sullo strumento
Io molti anni fa, dopo aver iniziato lo studio dell'armonia, mi sono accorto che c'era una parte che avevo del tutto trascurato, ed era il suono, proprio il timbro, il rumore, l'acustica. Ho passato i successivi anni a dedicarmici, senza maestro, perché è difficile trovarne in questo senso.
Ora, vorrei tornare a studiare armonia e composizione, vedi un po'
La difficoltà sta nel fare andare di pari passo concetti ed applicazione degli stessi. Nel mio caso, a cosa serve aggiungere ulteriori concetti se non ho l'automatismo di applicarli sullo strumento?
Io so di chi è la colpa. È mia perchè ho fame di concetti e fretta di scoprire cosa c'è oltre a ciò che so già, pensando chevil resto...è solo manualità. Non me ne sono mai preoccupato perchè "li, basta solo esercitarsi". Se non fossi stato costretto a sispendere per motivi familisri, non so se e quando mi fossi reso conto di quanta distanza ci fosse tra concetto ed applicazione.
Non ritengo inutile il maestro, figuriamoci. Lo ritengo sacrificabile in questa mia condizione.
Più avanti, se riuscirò a livellarni...è probabile che senta l'esigenza di andare oltre come anche no
Chissà?!? :etvoila:
Citazione di: Elliott il 21 Gennaio, 2020, 12:32 PM
La difficoltà sta nel fare andare di pari passo concetti ed applicazione degli stessi. Nel mio caso, a cosa serve aggiungere ulteriori concetti se non ho l'automatismo di applicarli sullo strumento?
Se hai tempo e voglia potresti approfondire questa parte?
Costantemente, non ci trovo niente di strano, si dice spesso di non mettere troppa carne al fuoco..... lo stop dalle lezioni/studio di nuovi concetti ogni tanto ci vuole, quando poi quello che si è studiato si riesce a metterlo in pratica tranquillamente allora è il momento di studiare qualcosa di nuovo.
Con quello che conosci secondo me puoi già fare più o meno ciò che vuoi (se non vuoi suonare Jazz), soprattutto se l'obbiettivo è divertirsi.
Citazione di: robland il 21 Gennaio, 2020, 09:00 AM
Citazione di: zap il 21 Gennaio, 2020, 08:00 AM
Sono d'accordo al 100% con il tuo ragionamento Elliott,anche se io ho il problema inverso,buona manualità (non potrebbe essere diversamente dopo più di 30 anni con la chitarra al collo),ma pochissima teoria (non so cosa sia il caged).
Come detto da Gianluca,anche a me bastano 4 amici in sala e non sopporto le pressioni dei compiti da riproporre nelle lezioni.
Queste righe descrivono esattamente quello che sono stato per anni e anni e anni.
Ma i gusti cambiano e di conseguenza le necessità. Diversi anni fa ho sentito l'esigenza di superare i miei limiti. Ho letto un libro di Marsalis (Wynton) e ho capito che volevo Sapere. Non volevo più guardare la tastiera come luogo in cui suonare delle scalette, ma come luogo di una assai maggiore consapevolezza espressiva.
Mi sono messo a studiare con maestro, libri ecc. e non ho mai più smesso di studiare perché mi piace troppo imparare e vedere i miglioramenti. Avessi fatto diversamente, sarei rimasto sempre uguale. Ma non mi bastava più. Del resto, a un certo punto non occorre più andare dal maestro ogni settimana. Lo chiami e prendi un appuntamento singolo per togliere eventuali dubbi o approfondire un argomento.
La sera, tornato dal lavoro, faccio come Andy: mi diverto ad esercitarmi, mi rilassa anche. Solo che, a differenza sua, metto tanta teoria dentro quegli esercizi.
Ho già cambiato sistema...ed è tanto,da quando mi sono iscritto a Jamble (e non finirò mai di ringraziarvi tutti),poiché ho imparato tantissimo in questi ultimi anni,più dei 30 iniziali.
Citazione di: Santano il 21 Gennaio, 2020, 09:14 AM
Prova Elliott, al limite sei sempre in tempo a tornare sui tuoi passi.
Io sono autodidatta in quasi tutto quello che faccio. Ho cominciato con i manuali e sono andato avanti con libri e amici che mi hanno spiegato piccoli trucchi. Quando suono con altri riesco subito a integrarmi e mi diverto tanto. Unico mio limite è la solistica, lì sono molto indietro.
Però serve allenarsi sullo strumento, non dico tutti i giorni ma quasi. Ecco perché dico spesso che suono a chitarra spenta. Se mi metto ad apparecchiare l'ambaradan ciao, preferisco investire il tempo sullo strumento
Al contrario tuo invece Santano,grazie alle jamble-jam,ho iniziato a crescere anche li,era il mio ostacolo più grande.
Citazione di: robland il 21 Gennaio, 2020, 01:57 PM
Citazione di: Elliott il 21 Gennaio, 2020, 12:32 PM
La difficoltà sta nel fare andare di pari passo concetti ed applicazione degli stessi. Nel mio caso, a cosa serve aggiungere ulteriori concetti se non ho l'automatismo di applicarli sullo strumento?
Se hai tempo e voglia potresti approfondire questa parte?
Lo faccio (ci provo) volentieri, perché è il fulcro di tutto il ragionamento.
Conosco la scala maggiore, gli intervalli che la caratterizzano, cosa nasce da essa...etc. Idem per la minore naturale.
Conosco le pentatoniche, quali gradi la compongono. Dove vanno usate le une e le altre. Dove vanno messi gli accenti, su quali accordi creare tensione e su quali risolvere. Insomma, per il traguardo che mi ero posto di raggiungere, posseggo addirittura più concetti.
Passando alla parte pratica, mi mancano gli automatismi. Devo pensare...proprio a quei concetti. Mi manca il ritmo, mi manca la dinamica, mi manca la velocità. Da qui la domanda "a che serve aggiungere ulteriori concetti, se non riesco a capitalizzare ciò che già possiedo?"
Per 2 anni, ho accumulato concetti. È arrivato il momento di farli produrre
E dopo averli definitivamente assimilati si riparte
Citazione di: Elliott il 21 Gennaio, 2020, 02:19 PM
Citazione di: robland il 21 Gennaio, 2020, 01:57 PM
Citazione di: Elliott il 21 Gennaio, 2020, 12:32 PM
La difficoltà sta nel fare andare di pari passo concetti ed applicazione degli stessi. Nel mio caso, a cosa serve aggiungere ulteriori concetti se non ho l'automatismo di applicarli sullo strumento?
Se hai tempo e voglia potresti approfondire questa parte?
Lo faccio (ci provo) volentieri, perché è il fulcro di tutto il ragionamento.
Conosco la scala maggiore, gli intervalli che la caratterizzano, cosa nasce da essa...etc. Idem per la minore naturale.
Conosco le pentatoniche, quali gradi la compongono. Dove vanno usate le une e le altre. Dove vanno messi gli accenti, su quali accordi creare tensione e su quali risolvere. Insomma, per il traguardo che mi ero posto di raggiungere, posseggo addirittura più concetti.
Passando alla parte pratica, mi mancano gli automatismi. Devo pensare...proprio a quei concetti. Mi manca il ritmo, mi manca la dinamica, mi manca la velocità. Da qui la domanda "a che serve aggiungere ulteriori concetti, se non riesco a capitalizzare ciò che già possiedo?"
Per 2 anni, ho accumulato concetti. È arrivato il momento di farli produrre
Ora ho capito meglio, forse.
Come un medico che sta costantemente sui libri ad apprendere malattie su malattie ma che non ha ancora avuto nemmeno un numero sufficiente di pazienti col raffreddore e il mal di gola. Inutile che si metta a studiare il virus ebola.
Da questo punto di vista, avere una band fa miracoli. Svilupperesti solo quelle cose che dici che ora ti mancano. È una palestra formidabile e purtroppo insostituibile.
Ma non è d'obbligo, ovviamente. Direi che è arrivato per te il momento di dedicare a casa il 90% (del tempo che dedichi alla chitarra) a suonare le canzoni che ti piacciono. È ora di ripetere un breve assolo venti volte per acquisire scioltezza (e scioltezza è la strada per arrivare all'espressione). È ora di suonare un brano intero di fila senza soffermarti su come è fatto il singolo accordo.
La moviola la fai nel post partita.
È proprio suonando i brani che poi ti potrebbe venire voglia e necessità di studiare cose nuove.
Citazione di: robland il 21 Gennaio, 2020, 03:54 PM
Direi che è arrivato per te il momento di dedicare a casa il 90% (del tempo che dedichi alla chitarra) a suonare le canzoni che ti piacciono. È ora di ripetere un breve assolo venti volte per acquisire scioltezza (e scioltezza è la strada per arrivare all'espressione). È ora di suonare un brano intero di fila senza soffermarti su come è fatto il singolo accordo.
La moviola la fai nel post partita.
È proprio suonando i brani che poi ti potrebbe venire voglia e necessità di studiare cose nuove.
:quotone:
e vale anche per me!
Si, che poi è proprio ciò che dicevo :thanks:
CitazioneCome un medico che sta costantemente sui libri ad apprendere malattie su malattie ma che non ha ancora avuto nemmeno un numero sufficiente di pazienti col raffreddore e il mal di gola. Inutile che si metta a studiare il virus ebola.
:quotonegalattico:
Effettivamente avere una band fa miracoli perché impari anche oltre quello che studi a casa. A patto di metterci impegno. Se un passaggio non ti viene bene non hai alternative: testa bassa e provare provare provare. Perché se ti presenti impreparato alle prove torni a casa sfiduciato e col morale a terra. Serve l'onestà di dire "questo pezzo proprio non mi viene, ne parlo con gli altri e troviamo una soluzione". Voglio dire, siamo aldilà del discorso suoni, effetti, groove, che posso decidere in saletta con gli altri. Dedizione alla scaletta, al brano scelto, e se non riesci o non viene come pensavi, pace. Ti limiti al semplice accompagnamento.
Ossia cerchi il tuo limite per conviverci serenamente. Oppure ti ostini giorno dopo giorno a lavorarci sopra
Io capisco perfettamente il discorso, però sono leggermente in disaccordo.
Secondo la mia esperienza, che comprende anche il percorso non soltanto mio, ma di altri soggetti a cui ho insegnato nonché altri ancora con cui ho suonato, sono entrato in contatto, ecc.. , esistono molteplici possibilità, ma che potrebbero essere divise in due grandi famiglie :
- gli istintivi
- gli studiosi
I primi comprendono tutti coloro che antepongono il suonare (anche con il gruppo) allo studio e alla conoscenza. Si divertono e vanno avanti così ma si sentono sempre in difetto perché avvertono che gli manca qualcosa.
I secondi comprendono parecchie sfumature, tra cui gli eccessivi della tecnica, che sparano tapping a 10 dita a 600 bpm senza conoscere il re maggiore e quante alterazioni abbia. Anche a questi manca moltissima conoscenza, ma se ne disinteressano. In genere non si divertono. Apparentemente crescono sullo strumento ma quello che non cresce è la loro musicalità, cosa che invece cresce spesso nei primi, i quali, però, potrebbero anche non crescere mai, se non stimolati adeguatamente da qualcuno (il membro di un gruppo, ad esempio, che gli passa info, Trucks e curiosità).
Il problema è che occorrerebbe, come sempre, un po' di equilibrio. Lo studio fa bene se ampio e coadiuvato dall'esperienza diretta col gruppo o da soli, ma deve anche essere "customizzato" sulle esigenze, sugli obbiettivi e sulle peculiarità dello studente.
La musica ha una crosta superficiale e si può suonare già solo scalfendo quella, ma se uno ha voglia di studiare, c'è n'è per decadi, perché ci sono percorsi di studio di stili, di altra musica, ecc..
Ognuno deve valutare i propri obbiettivi. Secondo me, studiare fa SEMPRE bene, a tutti i livelli. I professionisti studiano eccome e si esercitano ore ed ore, e c'è sempre qualcosa da scoprire di nuovo e di diverso, anche quando sei al top.
Noi comuni mortali dobbiamo fare i conti con molte cose e giustamente livelliamo il tempo da dedicare alle varie attività in base agli impegni.
Comunque, arrivando al punto, io penso che non studiare sia SEMPRE sbagliato. Magari ci si sposta a studiare cose diverse. Lo studio, dal mio punto di vista, è MOLTE cose. Non solo conoscenza e non solo tecnica. È analisi, è comprendere uno stile, i perché di certe scelte armoniche e/o melodiche ma anche il tocco, la pennata, lo swing, l'anticipo, il fraseggio, i ragionamenti a monte di una scelta, e tanto altro.
Personalmente non posso esimermi dal continuare a studiare con e senza altri. Ed è quello che auguro sempre a tutti : di trovare un metodo di studio che sia curioso e curi tutti gli aspetti e non solo la parte tecnica e teorica.
Allora si ha la 'quadratura del cerchio' : conoscenza (non limitata alla mera teoria) e capacità musicale.
PS : con tutto questo parlare potrebbe sembrare che io mi senta "arrivato" o che c'è l'abbia fatta. Al contrario, è proprio per quello che continuo a studiare.
Capisco Vu ma, provare a mettere in pratica i concetti teorici, lavorare su pennata, ritmo, fraseggio...ripassare tutto quello che hai acquisito, non è studiare anche quello?
Io ho creato una mia scaletta ideale fatta di brani che mi piacciono e che voglio suonare sui quali, riversare tutto quanto sopra. Sarà questo lo studio dei miei prossimi (tanti) mesi
Secondo me sono i tempi il problema.
E' chiaro che un insegnante ha bisogno di strutturare i suoi impegni e di avere le sue lezioni.
Ogni "studente" pero' fa storia a se, non soltanto come tempi di apprendimento e come dedizione allo strumento.
Bega complessa da risolvere.
Io mi sento vicino ad Elliott, accumulo informazioni, approfondisco quanto possibile poi ho bisogno di un periodo di dedizione senza che arrivino nuovi stimoli o proposte dall'insegnante.
Come sempre, ad ognuno il suo.
Citazione di: Elliott il 21 Gennaio, 2020, 08:10 PM
Capisco Vu ma, provare a mettere in pratica i concetti teorici, lavorare su pennata, ritmo, fraseggio...ripassare tutto quello che hai acquisito, non è studiare anche quello?
Io ho creato una mia scaletta ideale fatta di brani che mi piacciono e che voglio suonare sui quali, riversare tutto quanto sopra. Sarà questo lo studio deiiei prossimi (tanti) mesi
Perfetto. 👍
Citazione di: Elliott il 21 Gennaio, 2020, 08:10 PM
Capisco Vu ma, provare a mettere in pratica i concetti teorici, lavorare su pennata, ritmo, fraseggio...ripassare tutto quello che hai acquisito, non è studiare anche quello?
Io ho creato una mia scaletta ideale fatta di brani che mi piacciono e che voglio suonare sui quali, riversare tutto quanto sopra. Sarà questo lo studio dei miei prossimi (tanti) mesi
Io credo che non ci sia nulla di sbagliato e penso che sia perfino utile a trovare nuovi stimoli che ti riportino dal maestro. :reallygood:
A me sembra una situazione molto bella. Siamo tra adulti e soprattutto suoniamo soprattutto per noi stessi. Quando facevo l'accademia di musica moderna, facevo 20 minuti di lezione pratica a settimana, poi ero pieno di esercizi per sviluppare quanto era stato detto dal maestro. Quando si accumulavano i ritardi dello studio, vuoi per pigrizia, vuoi per tempo, vuoi per quello che vuoi, il non essere all'altezza delle aspettative del maestro, era frustrante limitava pure la mia voglia di imbracciare lo strumento.
Viceversa ai giovani consiglio di buttarsi anima e corpo nelle lezioni. Tanta musica che facciamo nostra, diventa tale anche con periodi di astinenza. Fermenta dentro di noi col tempo. La nostra sensibilità artistica cresce con noi nostro malgrado. La tecnica, come in tutti i campi, è un mezzo, necessario, ma un mezzo per raggiungere un obiettivo.
Elliot hai un pensiero critico maturato su un'esperienza di vita diretta. Stai a posto
Metti in atto il tuo piano serenamente.
Come sempre la musica è espressione dell'anima, della tua anima e se un maestro ti dà concetti e mantra su cui ragionare sei tu che li fai tuoi trovando le risposte.
Diversamente rimarranno parole stampate e chiuse in un libro
Citazione di: Vu-meter il 21 Gennaio, 2020, 08:40 PM
Citazione di: Elliott il 21 Gennaio, 2020, 08:10 PM
Capisco Vu ma, provare a mettere in pratica i concetti teorici, lavorare su pennata, ritmo, fraseggio...ripassare tutto quello che hai acquisito, non è studiare anche quello?
Io ho creato una mia scaletta ideale fatta di brani che mi piacciono e che voglio suonare sui quali, riversare tutto quanto sopra. Sarà questo lo studio deiiei prossimi (tanti) mesi
Perfetto. 👍
Rileggendo, mi sono accorto che questo poteva sembrare uno sfottò, dopo il lungo post che avevo pubblicato.
Invece era sincero, ci tengo a dirtelo.
Per me, quello che farai in solitaria è comunque studio. Il timore era che "mollassi" tutto, invece mi pare che tu abbia le idee chiare e quindi, con tutta probabilità, hai fatto la scelta giusta.
Non mancare di farci sapere le tue impressioni/considerazioni su difficoltà, facilità, caratteristiche e impostazioni in relazione ai brani che suonerai nella tua scaletta.
Citazione di: robland il 22 Gennaio, 2020, 12:41 PM
Non mancare di farci sapere le tue impressioni/considerazioni su difficoltà, facilità, caratteristiche e impostazioni in relazione ai brani che suonerai nella tua scaletta.
:quotone:
Meglio di no. Se svelo la scaletta, perdo molti amici qui dentro :sarcastic:
Citazione di: Elliott il 24 Gennaio, 2020, 06:53 PM
Meglio di no. Se svelo la scaletta, perdo molti amici qui dentro :sarcastic:
Addirittura. E che sarà mai.
Dai, su, in realtà non interessa la canzone ma il racconto dei tuoi cimenti. La tua
experience, le tue impressioni su ciò che noti, che troverai più facile o che si rivelerà più difficile.
Per le scalette, sappiamo tutti che a volte sono dettate da circostanze anche tecniche: ad esempio un brano scelto perché ha un arpeggio utile o un breve assolo, o la pentatonica blues ecc.
Io ieri sera ho suonato dei brani per vedere se andavano bene per il figlioletto di una mia collega che suona la chitarra. Lei mi ha chiesto di individuarle dei brani che non siano troppo difficili per un bambino.
Ho suonato e scelto Everybody hurts dei Rem e Lucky man dei Verve.
Che dite?
La scaletta (chiamiamola così) è uniforme nel genere ma, i vari brani li ho scelti esattamente per i motivi che dici tu; ci sono dei brani che danno ampie possibilità di improvvisare anche per un livello basico quale sono, brani per sviluppare le ritmiche, connessi ed annessi (palm muting, alternanza riff su note singole+accordi, accordi particolari etc...) brani su cui studiare il solo in maniera fedele etc...
Al momento, sto lavorando prevalentemente sulle ritmiche per i brani mentre, per le impro, un paio di essi e poi basi ad hoc.
La difficoltà principale? Comprendere correttamente i pattern da usare nelle ritmiche
Citazione di: Elliott il 20 Gennaio, 2020, 08:51 PM
Come accennato in altro topic, per motivi familiari ho interrotto le lezioni con il maestro.
Nei giorni successivi alla decisione, ho riflettuto fino ad arrivare alla conclusione che forse, è scelta corretta a prescindere.
Credo che il maestro, non quel maestro in particolare ma, un maestro come figura, non abbia più nulla da darmi.
Almeno per un bel po' di tempo.
Sono sicuro che molti di voi abbiano avuto un sussulto qui ma, lo credo veramente e non perchè io mi creda arrivato. Io? Arrivato? :facepalm2:
Credo che oggi, grazie a chi mi ha seguito, io sia in possesso dei concetti necessari ad arrivare dove avrei voluto. Il mio obiettivo, era quello di prendere la chitarra e suonare un brano di mio gradimento. Per quel che voglio...conoscere il sistema CAGED, scala maggiore, minore e pentatonica, sono convinto sia più che sufficiente.
Non mi serve altro.
Su questi aspetti, il Maestro non ha più nulla da trasferirmi. È tutto in mano mia e c'è solo da lavorare. Passare dalla conoscenza dei concetti, all'applicazione. Esercizio, dedizione, applicazione e costanza verso un impiego pratico di ciò che nella testa è presente ed è chiaro.
Credo, me lo diceva anche il mio maestro, di essere molto indietro a livello di manualità rispetto a quanto non lo sia nella testa. Ho la sensazione che, se riuscirò ad arrivare ad applicare sulla chitarra i concetti che ho in testa, mi ritroverò esattamente dove speravo di essere e che mai avrei pensato di riuscire ad arrivare. Sarà un duro lavoro ma...ho finalmente messo a fuoco il mio obiettivo e sono - dopo mesi di noia e distacco - motivato a mille.
Non sono sicuro di essere riuscito a spiegare ciò che sento per questo, chiedo se qualcuno di voi ha mai provato la stessa sensazione?
Beh Elliott se il tuo obbiettivo era quello di improvvisare e suonare i tuoi brani preferiti, secondo me puoi ritenerti soddisfatto e puoi fare benissimo a meno del maestro, anche se come dice Vu lo studio non fa mai male e può sempre aprirti nuove prospettive a livello armonico-melodico, ma se i tuoi obbiettivi erano questi va più che benone ::).
Ho una buona notizia ed una brutta notizia:
La buona, è che ho creato nuovamente il profilo su Villaggio Musicale.
La brutta, è che l'ho fatto davvero
Citazione di: Elliott il 27 Gennaio, 2020, 03:54 PM
Ho una buona notizia ed una brutta notizia:
La buona, è che ho creato nuovamente il profilo su Villaggio Musicale.
La brutta, è che l'ho fatto davvero
Ancora non hai preparato la tua scaletta in house e già cerchi gruppo? :D
Certo che si.
La mia breve esperienza di gruppo, è stata formativa oltre ogni immaginazione. È stato uno specchio senza filtro.
Ps
Non cerco un gruppo, cerco altri pari livello con cui suonare insieme. Esperienza bellissima...
Eh sì, suonare in gruppo è speciale e ti mette davvero alla prova. Non è che una volta il brano viene e una volta no. Deve sempre venire bene. Non perfetto, ma bene. E poi il piacere di sentire il proprio strumento inserito in un contesto di altri strumenti non ha confronti.
Citazione di: Elliott il 27 Gennaio, 2020, 03:54 PM
Ho una buona notizia ed una brutta notizia:
La buona, è che ho creato nuovamente il profilo su Villaggio Musicale.
La brutta, è che l'ho fatto davvero
:cheer:
Citazione di: robland il 27 Gennaio, 2020, 04:07 PM
Ancora non hai preparato la tua scaletta in house...
...e comunque la scaletta è pronta da mó ;D