Facendo un'analisi sincera, soprattutto quando uno o più brani vi piacciono, riuscite a godercelo/i di più quando li ascoltate suonate da altri o quando li suonate voi ? La performance personale non vi distrae dal piacere dell'ascolto ?
Bella domanda. Per quanto mi riguarda dipende dalla situazione. Quando riesco a rimanere rilassato ed a suonare con scioltezza è molto più appagante suonare che ascoltare. Diversamente, e purtroppo mi capita ancora , suonare può diventare una sofferenza. Nervosismo, sensazione di inadeguatezza, paura di sbagliare. Quando prendono il sopravvento è un disastro. Ma quando capita la serata buona... è come vivere un sogno.
Non ho capito molto la domanda Vu,però in genere mi piace di più quando la suono io...e godere del momento.
La performance personale mi distrae del tutto dall'ascolto della musica quando sono a casa e suono. In questi casi mi perdo un sacco di cose e mi concentro tutto su ciò che suono.
Quando invece suonavo live, era il massimo momento di ascolto approfondito e dettagliato della musica. Ascoltavo tutti: dalla batteria al/alla cantante. Quando si suona live l'interazione e l'amalgama con gli altri fa la differenza e colpisce il pubblico, non la performance personale (soprattutto quando il tasso tecnico dei singoli non è elevato). Questo mi permetteva di godere del brano a un livello superiore.
A volte guardo dei cd di brani che ho suonato a casa e penso che non li conosco davvero, perché conosco principalmente le cose che ho suonato.
Conosco molto meglio i cd dei brani che ascolto soltanto (a meno che non li abbia suonati live).
In genere, comunque, quando un brano mi piace molto da ascoltare ho anche la curiosità di suonarlo. Mi spiego: io nasco ascoltatore, mi appassiono da ascoltatore, e divento musicista solo perché l'ascoltatore era talmente invaghito di ciò che ascoltava da voler provare personalmente il piacere di suonare ciò che mi piace. Questo mi ha regalato un'altra forma di piacere, diversa da quella dell'ascoltatore. Mi godo di meno le sfumature del brano? Sì, può capitare.
Ci sono sicuramente sfumature delle domande poste che non ho colto, quindi ci rifletterò ancora.
Citazione di: Grom68 il 26 Giugno, 2019, 07:42 PM
Bella domanda. Per quanto mi riguarda dipende dalla situazione. Quando riesco a rimanere rilassato ed a suonare con scioltezza è molto più appagante suonare che ascoltare. Diversamente, e purtroppo mi capita ancora , suonare può diventare una sofferenza. Nervosismo, sensazione di inadeguatezza, paura di sbagliare. Quando prendono il sopravvento è un disastro. Ma quando capita la serata buona... è come vivere un sogno.
Mi riferivo ai live. Per quanto riguarda suonare a casa se il pezzo viene bene mi piace sempre di più suonare che ascoltare.
Dipende.
Purtroppo non ho una risposta univoca.
In linea di massima, non riesco a trovare il coraggio di suonare (provarci) i brani che amo maggiormente.
Cosa curiosa invece, il contrario. Ad es. Gravity mi annoia più di una fila alle poste ma, non smetterei mai di suonarla. E succede con diversi brani. Faccio fatica ad ascoltare ma adoro suonare (scusate l'esagerazione)
È veramente curioso
Citazione di: Grom68 il 26 Giugno, 2019, 07:42 PM
Diversamente, e purtroppo mi capita ancora , suonare può diventare una sofferenza. Nervosismo, sensazione di inadeguatezza, paura di sbagliare. Quando prendono il sopravvento è un disastro. Ma quando capita la serata buona... è come vivere un sogno.
:quotone:
Ho notato invece,che artisti o gruppi che mi piacciono particolarmente,tipo Hendrix,Rush,Van Halen ad esempio,non li suono mai,sarà perché sono inarrivabili alle mie possibilità,non tanto per difficoltà armoniche,ma per il loro approccio allo strumento e lo stile non replicabile,insomma...i loro pezzi mi piacciono solo suonati da loro.
Di solito cerco sempre di suonare insieme alle canzoni che mi piacciono e più le conosco meglio è così da sapere bene quando suonare e quando far pausa.
Poi ci sono pezzi come questo che mi siedo ad ascoltare.
https://youtu.be/8fYKlHFn5Rs
Citazione di: Elliott il 26 Giugno, 2019, 08:15 PM
Dipende.
Purtroppo non ho una risposta univoca.
In linea di massima, non riesco a trovare il coraggio di suonare (provarci) i brani che amo maggiormente.
Cosa curiosa invece, il contrario. Ad es. Gravity mi annoia più di una fila alle poste ma, non smetterei mai di suonarla. E succede con diversi brani. Faccio fatica ad ascoltare ma adoro suonare (scusate l'esagerazione)
È veramente curioso
Succede anche a me. Evidentemente mi sento coinvolto emotivamente a suonare un pezzo che adoro. Mentre laddove mi piace relativamente vado più tranquillo, sicuro dei miei limiti. Non c'è l'emotività a tenermi a freno.
Da questo punto di vista ho fortuna perché nella scaletta della band (l'avevo notato subito, prima che ci conoscessimo) nessun brano mi coinvolge. Pertanto suono con quel parziale distacco che mi fa rendere al meglio
Secondo me, un brano che amiamo in particolare lo conosci così bene, ne conosci le sfumature e ne ricevi sensazioni che nell'esecuzione mancano. Parlo per me ovviamente.
Si parla ovviamente di poche unità di brani perché, i brani sono come gli amici: quelli veri, sono sempre pochi. E ciascuno ha i propri
CitazioneDa questo punto di vista ho fortuna perché nella scaletta della band (l'avevo notato subito, prima che ci conoscessimo) nessun brano mi coinvolge. Pertanto suono con quel parziale distacco che mi fa rendere al meglio
Eh ma però...devi trovare qualcosa che ti fà spingere sull'accelleratore Santano.
Neanche io ero patito di Kravitz ed a parte i brani di successo,non avevo mai ascoltato prima.
Però la possibilità di variare qualcosa almeno nei soli,si è rivelata una strategia vincente,sia per il cantante (il promoter della tribute) per fidelizzare i componenti,sia per gli stessi che hanno trovato nuovi stimoli.
In fondo basta fare il 'verso' iniziale all'assolo originale e poi liberi di spaziare ma sempre in sintonia con il brano.
Citazione di: zap il 27 Giugno, 2019, 09:57 AM
CitazioneDa questo punto di vista ho fortuna perché nella scaletta della band (l'avevo notato subito, prima che ci conoscessimo) nessun brano mi coinvolge. Pertanto suono con quel parziale distacco che mi fa rendere al meglio
Eh ma però...devi trovare qualcosa che ti fà spingere sull'accelleratore Santano.
Neanche io ero patito di Kravitz ed a parte i brani di successo,non avevo mai ascoltato prima.
Però la possibilità di variare qualcosa almeno nei soli,si è rivelata una strategia vincente,sia per il cantante (il promoter della tribute) per fidelizzare i componenti,sia per gli stessi che hanno trovato nuovi stimoli.
In fondo basta fare il 'verso' iniziale all'assolo originale e poi liberi di spaziare ma sempre in sintonia con il brano.
Infatti Kravitz non lo facciamo :D
Peccato manchino i Doors: ho talmente poca considerazione nei loro confronti che farei un figurone suonandoli :lol: :lol: :lol:
:facepalm2:
Diventerò ministro della cultura, prima o poi... :aspettofuori:
Dipende: se devo suonare un blues o un brano che mi riesce abbastanza bene, me la godo mentre suono, ma negli ultimi anni i miei gusti sono cambiati parecchio, e nella maggior parte dei casi non sono in grado di suonare la musica che ascolto, anche perchè spesso la chitarra non è preponderante.....o anche quando lo è faccio proprio fatica a capire come suonarla :-[ :'( :facepalm2:
Non è facile rispondere..... :-\ credo sarò un pochino ambiguo.....
In linea di massima godo di più quando ascolto i brani suonati dalla band originale, però ci sono dei brani che nella mia ormai lunga storia di musicista mi divertivo tanto a suonarli con le mie band, in particolare brani di band minori, o meglio, meno famosi..... tipo J Geils Band, S.A.H.B. The Tubes, Duke Robillard, George Thorogood ecc.
Non sono sicuro di aver capito la domanda iniziale, ma sono principalmente un ascoltatore e di certo la mia esecuzione non potrebbe appagarmi quanto l'originale o la versione alla quale faccio riferimento... ma in realtà... non ho capito la domanda... :-[