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Musica è arte (a)semantica ? (ir)razionale ?

Aperto da thebluesman, 04 Dicembre, 2015, 02:35 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

thebluesman

Durante un corso universitario ci siamo posti una domanda. Condividerò con voi alcune esperienze ed alcune teorie.

Francamente non so se "chiacchiere in libertà" sia la sezione adatta per un argomento così importante, tuttavia potrebbe essere un buon spunto per implementare le nostre conoscenze e per esprimere la nostra opinione a riguardo.

La domanda posta era: "La musica assoluta, quindi quella strumentale, è semantica? (ha un significato?)".

Vi riporto di seguito l'essenza della lezione. A voi !


"Alcuni studiosi si sono posti dei quesiti: "La musica è autonoma?", "Ha una funzione?", "Possiamo annoverarla nella sfera razionale o irrazionale?", "È semantica, asemantica o plurisemantica?".
La prima teoria è del 1785 ed è quella formalista di Chabanon descritta in "La musica considerata in se stessa e nei suoi rapporti con la parola, le poesie e il teatro". Qui, il compositore e teorico francese afferma la piena autonomia della musica dal testo, una libertà che non viene in nessun modo minata neanche da una possibile contraddizione con la parola poiché sarebbe soltanto una contraddizione apparente".   
Un altro studioso dal nome Peter Kivy partirà dalla concezione Chabaniana per formulare il suo "formalismo arricchito" ne "La filosofia della musica" : secondo Kivy, l'identità musicale è estranea alle emozioni, non ha alcun significato extramusicale. La musica è un linguaggio intraducibile se non in se stesso, così come la sua bellezza. Le emozioni non sono "sentite", ma cognitive. Il sentimento è sensazione. Famosa è la sua esplicazione della teoria prendendo come esempio il "muso del S. Bernardo": il muso di questo cane ci indica tristezza ma in se non è triste. A noi ci arriva un'indicazione, un'espressione di tristezza ma che non è chiara da chi la sta rappresentando.
Precedente è la teoria del critico musicale  e musicologo ceco Eduard Hamslick racchiusa ne "Il bello musicale" del 1854. Per quest'ultimo non solo la musica non ha riferimenti extramusicali e non fa' riferimento ai sentimenti ma ha valore poiché ha una forma formata da regole e criteri interni alla musica. E' un'arte non rappresentativa e non espressiva. 
Esiste una musica che possa considerare vera la teoria formalista? Certo!
1786, "Orfeo ed Euridice" di Gluck: all'ascolto dell'aria "Che farò senza Euridice?" (momento più tragico dell'opera) la musica non esprime tragicità. Qualcuno potrebbe persino dire che qualora il contesto fosse stato "Ho trovato Euridice", la musica sarebbe stata più attinente.
In tal senso è stato effettuato, senza alcun preavviso, un esperimento nella facoltà di "Letteratura, Musica e Spettacolo" de "La Sapienza". Davanti a circa 20 ragazzi, si diffuse una musica non conosciuta ai presenti (il celebre allegretto, 2° movimento, della 7° sinfonia di Beethoven) e si chiese loro cosa trasmettesse quella melodia. Sorprendentemente tutti scovarono in essa una profonda, funerea ma maestosa malinconia, confermata dal noto compositore poiché scrisse quelle note proprio per indicare la finitezza della vita. Un tratto certamente negativo ma così splendido da smuovere l'animo dell'ascoltatore.
Che forse l'Arte significhi davvero qualcosa? E se non significasse nulla come potrebbe definirsi "bella"? Perché l'essere umano l'avrebbe inventata?
Solo una disciplina può rispondere a queste domande "esistenziali": l'ermeneutica. Quando si parla di ermeneutica, si parla di interpretazione, quando si parla di interpretazione si giunge a "Verità e Metodo" del filosofo tedesco Hans-Georg Gadamer. Egli afferma un rapporto biunivoco tra noi e l'opera d'arte del passato. Noi interroghiamo l'opera perché, se è stata creata, non è stata prodotta per se stessa ma si rivolge a noi chiedendo di essere interpretata.
Come si misura la bellezza dell'opera d'arte?  La risposta è nell'intensità del richiamo all'interpretazione. Maggiore sarà quest'ultima, più l'opera potrà considerarsi "bella".
Naturalmente, in un atto del genere, si è ben consapevoli di come l'emozione sia inscindibile dall'interpretazione. La competenza diviene quasi relativa, tuttavia fondendosi quest'ultima con la sfera emozionale, conseguentemente si potrà dedurre come l'emozione non sia totalmente irrazionale ma entri nel campo della semantica.
Anche in questo caso, le estremizzazioni (che non condannerei a priori, anzi, le valuterei con attenzione) esistono e sono presenti proprio in terra italica tramite la penna del noto Umberto Eco e della sua "Opera Aperta". Per lo scrittore piemontese, l'opera d'arte non solo è da attribuire ad un contesto semantico, ma ha più significati, anche nella proiezione nel tempo. Possono esserci infinite interpretazioni".



Max Maz

Molto interessante,  merita lettura serena e concentrata da desktop.   :iloveu:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)



thebluesman

Citazione di: Max Maz il 04 Dicembre, 2015, 02:47 PM
Molto interessante,  merita lettura serena e concentrata da desktop.   :iloveu:

Assolutamente, meglio prendersi il giusto tempo  ::)

Max Maz

Per quanto irrilevante la mia opinione si avvicina molto a quella espressa da Umberto Eco.
Secondo me l'opera una volta consegnata ai fruitori subisce un distacco dall'autore e viene interpretata da chi la accoglie in funzione della sua esperienza e nient'altro.
Ognuno riconosce soltanto cio' che conosce il resto deve reintrpretarlo attraversi i segni e qui veniamo alla semantica.
I segni a volte sono univoci, chiari, immediati altre volte invece sono misteriosi, oscuri, sfuggenti.
Il nostro essere, il nostro vivere ci porta a cercare, approfondire, dubitare, studiare fino a che dicidiamo che qualcosa si muove, qualcosa riusciamo a fruire, a sentire.
Li nascono le emozioni, molto piu' semplici da provare che da descrivere.

Secondo me la risposta al quesito è si, la musica come le altre forme d'arte vive di segni, di sfumature, di colori che generano, stimolano, liberano emozioni.
Emozioni meravigliosamente ir(razionali).

:occhiolino:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


thebluesman

Citazione di: Max Maz il 04 Dicembre, 2015, 10:34 PM
Per quanto irrilevante la mia opinione si avvicina molto a quella espressa da Umberto Eco.
Secondo me l'opera una volta consegnata ai fruitori subisce un distacco dall'autore e viene interpretata da chi la accoglie in funzione della sua esperienza e nient'altro.
Ognuno riconosce soltanto cio' che conosce il resto deve reintrpretarlo attraversi i segni e qui veniamo alla semantica.
I segni a volte sono univoci, chiari, immediati altre volte invece sono misteriosi, oscuri, sfuggenti.
Il nostro essere, il nostro vivere ci porta a cercare, approfondire, dubitare, studiare fino a che dicidiamo che qualcosa si muove, qualcosa riusciamo a fruire, a sentire.
Li nascono le emozioni, molto piu' semplici da provare che da descrivere.

Secondo me la risposta al quesito è si, la musica come le altre forme d'arte vive di segni, di sfumature, di colori che generano, stimolano, liberano emozioni.
Emozioni meravigliosamente ir(razionali).

:occhiolino:

Sono d'accordo con te e ti ringrazio per aver detto la tua in un contesto che considero stimolante  ::)

Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Guido_59

La musica è una forma espressiva antica , esiste da sempre da migliaia di anni .
Inizialmente non consapevolmente arte , ma espressione di sentimenti verso Natura, Animali, Dei, Eventi naturali, Altri esseri Umani fatta di uso della voce e strumenti primordiali, inizialmente solo percussioni varie.
La trasformazione della Musica in forma artistica pura a sè stante è nata molto tempo dopo , non saprei dire di preciso quando come sì espreeione di sentimenti vari da parte dell'autore , ma a scopo ludico cioè di divertimento per gli ascoltatori .
L'opera quando viene eseguita si distacca dall'autore e viene assorbita dagli ascoltatori che la filtrano attraverso le loro emozione, esperienze , interpretazione e in un certo senso non appartiene più all'autore almeno non sempre nella forma originale.
Poi si va in contro ad un pericolo cioè quello di parlarne troppo di arte e quindi di arrivare che si passa più tempo a parlare di Arte che a farla.
A ruota una domanda : L'Arte,La Musica in questo caso , va vissuta da spettatori passivi o da protagonisti ?  ???

This is the problem !!!  :-\
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  ; ; ;


Moreno Viola

Questo tuo topic, mi ha riportato alla mente che anche se in una forma più semplice, tempo fa feci una riflessione simile alla tua.


"La musica è L'ARTE"
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Runner

"La musica! Una magia al di là di tutto ciò che facciamo." (Albus Silente) 

thebluesman

Naturalmente sia io che i presenti fummo d'accordo sulla semanticità della musica e rimasimo sorpresi dall'esistenza di una linea di pensiero a favore della asemanticità.

Tuttavia, come in tutte le arti, reputiamo possibile l'esistenza di un risultato artistico brutto. Non tutta l'Arte è oggettivamente bella. 

Leggendo al contrario la teoria di Gadamer, potremmo dire che l'arte è brutta qualora non ci richieda di essere interpretata, non ponga in noi delle domande. Un po' sorridendo, il Professore disse: "Nel cinema, i cinepanettoni ne sono un esempio". Non gli si può dare completamente torto...

Guido_59

Dimenticavo di sottolineare che esiste una schiera di musicisti della cosiddetta musica colta che sembrano suonare per loro stessi e se ne fregano di chi ascolta ritenendo il pubblico ignorante e non in grado di apprezzare-interpretare la loro arte.
Vedi certo jazz e l area della musica contemporanea .
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Max Maz

Se parliamo di arte parliamo di forma di espressione, e non lo considero una realtà lontana, irraggiungibile, sto parlando proprio di esprimersi attraverso il media prescelto.
Se parliamo di aspetto commerciale stiamo parlando di altro.

In ogni campo c'è il soggetto, o meglio i soggetti, che "funzionano" perchè danno la certezza del risultato.
La musica non è da meno, anzi sappiamo benissimo, un pochino tutti, come realizzare qualcosa che funzioni.
E' quasi un'equazione matematica, c'è la certezza del risultato.
Qui in concetto di arte va a farsi benedire secondo me.  :etvoila:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


thebluesman

In un'occasione, un giornalista richiamò un famoso attore e drammaturgo italiano ad esprimersi con contenuti più comprensibili.

Quest'ultimo rispose di essere per il grande teatro ed il grande teatro è quanto di più incomprensibile.

Che forse la grande Arte (ammesso che ci sia la grande e la piccola ed ammesso o meno che tutto sia Arte o no, in parte è questione soggettiva) sia incomprensibile ?

La mia è una semplice domanda, non c'è alcuna risposta all'interno del mio quesito.


Max Maz

Ogni domanda genera risposte necessarie anche se probabilmente fallaci.

A mio avviso il termine arte si deve scrivere con la a minuscola perchè vale soltanto se viene condivisa.  ::)
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Moreno Viola

Nel topic che ho linkato nel mio intervento precedente, sostanzialmente riflettevo sul fatto che a differenza di altre forme d'arte, la musica è qualcosa che precede l'uomo.
C'è musica nel soffio del vento tra gli incavi degli alberi, nel canto degli uccelli e in molte altre manifestazioni naturali.
Persino il riverbero e l'eco sono "effetti" che l'uomo ha rielaborato per farne un uso creativo, ascoltando la propria voce all'interno di una grotta o sulla cima di una montagna.
Alla luce di questo a mio parere la musica è l'unica arte che non appartiene all'uomo e del quale l'uomo deve fare uso senza avere la presunzione di diventarne totalmente padrone, arrendendosi al fatto che l'interpretazione sarà per forza di cose totalmente percettiva e influenzata dalla sensibilità di ognuno.
Con la massima umiltà, effettivamente anche io condivido la visione di Eco e certamente più si è in grado di comprendere un linguaggio, più ampia e prossima alla completezza potrà essere la percezione delle sfumature.

Chi semina vento, raccoglie tempesta.


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