Per chiacchierare e per curiosità :
immaginate di essere a capo di una attività con collaboratori e/o dipendenti. Nei vari tentativi di migliorare costantemente l'efficienza, il guadagno o altri aspetti, siete di quelli che pensano ai sentimenti altrui oppure mettete in primis solo gli interessi aziendali ?
Per dirla in due parole : siete di quelli che licenziano chi è improduttivo oppure , in uno slancio di generosità vi ponete il problema di come questi farà a campare ?
Si fa per chiacchierare , eh ? La domanda nasce da una serie di discorsi intrattenuti in altra sede ...
Eh, ma ci sarà mai qualcuno che ti dice apertamente "io metto in primis solo gli interessi aziendali e licenzio in tronco gli improduttivi"? :-\
Che poi, ne ho sentiti molti parlare di empatia e "best place to work" e poi, nei fatti, essere l'esatto contrario ::)
Questione difficilissima. Io non sarei mai un buon dirigente. Tenderei a dirti che prima di licenziare ci penserei molto bene ma anche un esubero di dipendenti in un'azienda che sta in piedi per miracolo può esigere scelte drastiche. Se l'azienda non avesse problemi di sopravvivenza penso che non rincorrerei più di tanto continui traguardi di efficienza.
Citazione di: AlbertoDP il 15 Dicembre, 2017, 09:19 AM
Eh, ma ci sarà mai qualcuno che ti dice apertamente "io metto in primis solo gli interessi aziendali e licenzio in tronco gli improduttivi"? :-\
Assolutamente. I miei precedenti datori di lavoro erano esattamente così. Erano 2 soci ed un dirigente e tutti portavano avanti ( aggiungerei "orgogliosamente" ) questa politica.
Ho il privilegio e la maledizione di essere il gestore/procuratore di una società.
Lo faccio dal marzo del 2012 e finirò di farlo il prossimo 27 dicembre.
Ti dico la mia.
Ho sempre cercato di essere chiaro e trasparente con i miei collaboratori.
Se non si è produttivi al massimo delle proprie possibilità tenendo conto dei fattori contingenti si è fuori.
Ciò nonostante...prima di privare qualcuno del lavoro mi accerto se quel qualcuno ha "fame" o no.
Per fame intendo voglia....se ha voglia si dimostra dentro al gruppo di lavoro, dimostra spirito di sacrificio di " attaccamento alla maglia" allora io mi dimostro flessibile e generoso caso contrario è fuori.
Se poi la valutazione l'ho sbagliata io al momento dell'assunzione solitamente non superano il periodo di prova.
Diverso invece è quando l'azienda è in difficoltà per cause non pertinenti a quell'individuo. In tal caso tolgo a me per dare a lui. L'ho fatto...e con me lo hanno fatto tutti i miei collaboratori in una occasione 4 anni fa.
My 2 cents
Citazione di: nemocap il 15 Dicembre, 2017, 09:28 AM
Questione difficilissima. Io non sarei mai un buon dirigente. Tenderei a dirti che prima di licenziare ci penserei molto bene ma anche un esubero di dipendenti in un'azienda che sta in piedi per miracolo può esigere scelte drastiche. Se l'azienda non avesse problemi di sopravvivenza penso che non rincorrerei più di tanto continui traguardi di efficienza.
Se l'azienda non produce almeno il 10% ante tasse....occorrono scelte drastiche e li...non è che puoi fare molto.
A parità di capacità io scelgo di guardare il contorno del dipendente...ha famiglia ? figli ? proviene da famiglia benestante ?
Poi, come mi hanno sempre detto i miei, chi sa suonare la chitarra "basta che metta un cappello in terra..." Noi del forum da questo punto di vista siamo in una botte di ferro. :laughing:
Ma a parte le battute capisco benissimo che chi ha responsabilità aziendali e quindi anche la responsabilità di mantenere efficiente una fonte di reddito per tanta gente possa trovarsi di fronte a scelte molto difficili. Il problema è che a volte si ha a che fare con dirigenti senza tanti scrupoli.
Citazione di: Vu-meter il 15 Dicembre, 2017, 10:36 AM
Citazione di: AlbertoDP il 15 Dicembre, 2017, 09:19 AM
Eh, ma ci sarà mai qualcuno che ti dice apertamente "io metto in primis solo gli interessi aziendali e licenzio in tronco gli improduttivi"? :-\
Assolutamente. I miei precedenti datori di lavoro erano esattamente così. Erano 2 soci ed un dirigente e tutti portavano avanti ( aggiungerei "orgogliosamente" ) questa politica.
Che brutta cosa :nea:
Comunque, nella mia esperienza, dietro persone che non lavorano e non danno il massimo, spesso (non sempre) c'è un manager che non è in grado di gestire le persone e farle lavorare al loro meglio. Sarebbe da licenziare lui ::)
Si Alberto, sono d'accordo.
Le capacità e le intenzioni devono essere reciproche.
Riuscire a motivare non è il risultato di una formula matematica.
Io sono stato in quella posizione per diversi (troppi) anni.
Quello che ho capito, dopo anni di notti insonni, serenità persa e schiavo del lavoro è che le due cose non possono coesistere. Ho pagato il non averlo voluto ammettere fino al giorno in cui (2 ottobre us) ho cambiato ruolo.
Adesso gestisco um team ma è tutto diverso ed è complicato da spiegare.
Citazione di: Elliott il 15 Dicembre, 2017, 01:58 PM
Io sono stato in quella posizione per diversi (troppi) anni.
Quello che ho capito, dopo anni di notti insonni, serenità persa e schiavo del lavoro è che le due cose non possono avere coesistere. Ho pagato il non averlo voluto ammettere fino al giorno in cui (2 ottobre us) ho cambiato ruolo.
Adesso gestisco um team ma è tutto diverso ed è complicato da spiegare.
Hai ragione da vendere...
Citazione di: Vu-meter il 15 Dicembre, 2017, 09:03 AM
Per chiacchierare e per curiosità :
immaginate di essere a capo di una attività con collaboratori e/o dipendenti. Nei vari tentativi di migliorare costantemente l'efficienza, il guadagno o altri aspetti, siete di quelli che pensano ai sentimenti altrui oppure mettete in primis solo gli interessi aziendali ?
Per dirla in due parole : siete di quelli che licenziano chi è improduttivo oppure , in uno slancio di generosità vi ponete il problema di come questi farà a campare ?
Si fa per chiacchierare , eh ? La domanda nasce da una serie di discorsi intrattenuti in altra sede ...
Ciao Vu, che bello rileggerti :)
Nonostante mi ritenga una persona di buon cuore penso che io sarei per il licenziamento di chi è improduttivo, cercando di mediare magari, ma ad ogni modo in linea di massima in un rapporto di 80-20 chi non produce saluta.
Citazione di: AlbertoDP il 15 Dicembre, 2017, 09:19 AM
Che poi, ne ho sentiti molti parlare di empatia e "best place to work" e poi, nei fatti, essere l'esatto contrario ::)
Quoto il pensiero di Alberto......
Io ho sempre lavorato come dipendente in una grande azienda ( ENEL ) prima come operaio, poi come impiegato, ho vissuto all'interno dell' azienda tutto il passaggio da ente a s.p.a. non sono mai stato dall' altra parte della scrivania, non mi ci vedo e non saprei come mi comporterei, dei colleghi che l'hanno fatto molti si sono comportati come ha detto Alberto...... come si dice dalle nostre parti, " ho sempre legato il somaro dove vuole il padrone..... " non so se per questa filosofia od altro, i miei rapporti sono sempre stati buoni con tutti, infatti quando in ufficio organizzano le cene mi chiamano sempre.......
Citazione di: Stevie J il 15 Dicembre, 2017, 04:19 PM
Citazione di: Vu-meter il 15 Dicembre, 2017, 09:03 AM
Per chiacchierare e per curiosità :
immaginate di essere a capo di una attività con collaboratori e/o dipendenti. Nei vari tentativi di migliorare costantemente l'efficienza, il guadagno o altri aspetti, siete di quelli che pensano ai sentimenti altrui oppure mettete in primis solo gli interessi aziendali ?
Per dirla in due parole : siete di quelli che licenziano chi è improduttivo oppure , in uno slancio di generosità vi ponete il problema di come questi farà a campare ?
Si fa per chiacchierare , eh ? La domanda nasce da una serie di discorsi intrattenuti in altra sede ...
Ciao Vu, che bello rileggerti :)
Nonostante mi ritenga una persona di buon cuore penso che io sarei per il licenziamento di chi è improduttivo, cercando di mediare magari, ma ad ogni modo in linea di massima in un rapporto di 80-20 chi non produce saluta.
Attenzione che non sono rari i casi in cui il lavoratore è improduttivo in concausa con l'azienda. Mettere una persona nel posto sbagliato e non capirlo, è deleterio ed è più frequente di quanto si creda
Sono convinto che la figura del capo attualmente corrisponda di rado a quella di leader, con il risultato che pullulano ambienti dove tutti sono insoddisfatti.
Circoscrivendo il discorso alla realtà italiana, credo che buona parte delle cause vadano attribuite al fatto che il nostro paese è invecchiato, continua a farlo e soprattutto lo fa nella maniera sbagliata e purtroppo spesso l'esperienza si misura più per quantità che per qualità.
Per rispondere alla domanda iniziale, io mi porrei sempre il problema di cosa ne sarà del licenziato, ma soprattutto, siccome credo che il primo requisito di un "allenatore" sia quello di ottenere il meglio dai propri giocatori, mi domanderei se magari non stia sbagliando qualcosa, farei insomma quell'esercizio di autocritica che molte volte i capi non fanno.
Citazione di: AlbertoDP il 15 Dicembre, 2017, 12:02 PM
Comunque, nella mia esperienza, dietro persone che non lavorano e non danno il massimo, spesso (non sempre) c'è un manager che non è in grado di gestire le persone e farle lavorare al loro meglio. Sarebbe da licenziare lui ::)
Sono molto d'accordo.
Citazione di: Moreno Viola il 15 Dicembre, 2017, 09:53 PM
Per rispondere alla domanda iniziale, io mi porrei sempre il problema di cosa ne sarà del licenziato, ma soprattutto, siccome credo che il primo requisito di un "allenatore" sia quello di ottenere il meglio dai propri giocatori, mi domanderei se magari non stia sbagliando qualcosa, farei insomma quell'esercizio di autocritica che molte volte i capi non fanno.
Guarda Moreno, tantissime volte, molti "capi" non sono nelle condizioni di farlo perché sono dei semplici bracci armati dell'azienda.
...cut...
Dico solo che il mondo del lavoro è complicato ed incomprensibile se osservato solo da un lato.
Talvolta non solo i capi dovrebbero fare lo sforzo di fare autocritica e guardare oltre la superficie.
Penso che questo argomento, seppur molto interessante, sia troppo complesso e pieno di risvolti per essere trattato in modo adeguato in questa sede, almeno secondo la mia modestissima opinione ::)
Citazione di: nihao65 il 16 Dicembre, 2017, 10:17 AM
Penso che questo argomento, seppur molto interessante, sia troppo complesso e pieno di risvolti per essere trattato in modo adeguato in questa sede, almeno secondo la mia modestissima opinione ::)
Si sono d'accordo.
Motivo per cui ho accorciato di circa 600 metri il mio precedente messaggio ::)
Mi sono accorto che il mio intervento è un po' "tranchant" e possa apparire come un giudizio.
Credetemi non era mia intenzione giudicare nessuno.
Tranquillo Moreno...è chiaro ciò che intendi e soprattutto, non ci leggo sentenze o giudizi :abbraccio:
Citazione di: nihao65 il 16 Dicembre, 2017, 10:17 AM
Penso che questo argomento, seppur molto interessante, sia troppo complesso e pieno di risvolti per essere trattato in modo adeguato in questa sede, almeno secondo la mia modestissima opinione ::)
Sono d'accordo.
Io ho avuto esperienze simili ad Buc ed Elliot e sono arrivato alle loro stesse conclusioni. Aggiungo solamente che, almeno per me, bisognerebbe sempre dare una mano ai giovani a crescere, purtroppo sia le famiglie che la scuola spesso non li aiutano a farlo mentre dando loro la giusta motivazione (che non è la stessa per tutti ma dipende dal vissuto e dal carattere di ognuno), si riescono ad ottenere risultati incredibili, altro che bamboccioni.
Sarà che ho fatto tantissime diverse esperienze lavorative e sono stato sia da una parte che dall'altra della barricata, nel privato e nel pubblico, ma sono convinto che sia sempre difficile fare il dipendente ma ancora di più il dirigente, perlomeno se lo si fa con coscienza.
schiappa
Purtroppo fare il dirigente oggi significa prendere coscienza che l'etica con la quale conduci l'azienda la fai tu ed è proporzionale all'andamento dell'azienda stessa. In poche parole condurre l'azienda da "buon padre di famiglia " è oggi pressoché impossibile. Almeno nel mio mondo e nel mio mercato.
Ti costruisci un etica tutta tua sperando di essere il più coerente possibile con i tuoi valori e venirci a patti il meno possibile. Detto ciò guardandomi indietro non vado fiero di certe scelte ,sono certo che molti potranno dirmi grazie ed altrettanti sarebbero pronti a prendermi a sprangate. E mi piace pensare che il gruppo di lavoro che oggi sto portando in una s.p.a. e' coeso, forte e dedito alla "maglia" anche grazie alle scelte brutte che ho fatto.