Partendo dal Topic "La percezione della chitarra in chi ci sta intorno" apro quest'altro topic simile.
E parto dalla mia esperienza, specie in questo mese che abbiam fatto col nostro gruppetto di anziani suonatori, qualche data in pubblico.
Mi prendo dei gran complimenti e vengo considerato bravo...
ma io conosco benissimo i miei limiti, so che non sono bravo e pure che faccio diversi errori.
E così conosco i limiti dei miei compagni.
Eppure chi ci ascolta non sembra accorgersene.
Se sente una semplice scala blues pare che vada già in visibilio (alla faccia nostra che cerchiamo di mettere l'alterazione sulla sesta bemolle per dare al fraseggio un tocco più raffinato :sarcastic: )
E allora mi domando: per un pubblico "medio" quanto conta l'effettiva bravura del musicista che gli suona davanti? Forse certe finezze musicali, non contano assolutamente nulla all'orecchio dei più?
In effetti a giudicare dal livello di taluni cantanti di successo, parrebbe proprio così...
Anche il "pubblico" è composto da diverse categorie : si va da quello che è già tanto se ti ascolta a quelli che coprono tutto col loro chiacchiericcio fino a quelli che ti dicono "si però lì hai saltato un nota" :sarcastic:
È un po' un discorso che si può allacciare al discorso strumentazione : quanto senso ha andare in giro con super attrezzatura ? Tanto quanti se ne accorgono (ed a quanti gliene frega) se stai suonando con una, per dire, vera Fender, Gibson & co. o con un valvolare anziché un Kemper o Katana o che altro ? Poi ovvio, il musicista lo fa per sé, non per compiacere gli altri (almeno credo :-\ )
Per dire, io suono live con un basso Harley Benton.... :lol:
Beh, si va dall'amico/amica che, se gli fai i tre accordi maggiori aperti del loro brano preferito ti considerano un grande musicista, fino al pubblico tecnico magari composto da "colleghi", che se pure gli fai il tapping a tre dita a testa giù sott'acqua comunque diranno: questo lo sanno fare tutti. Ma anche quelli che, se non canti, allora non servi a niente.
Di sicuro se si vuole costruirsi una buona immagine da musicisti, bisogna sapersi "vendere". Avere un repertorio ampio e vario. Un assolo ben congegnato acchiappapubblico può fare molto più effetto e rimanere più impresso di un brano con otto cambi di tempo in cui lo sbadiglio parte però già al secondo cambio.
Quanti considerano Robert Fripp quando stilano le loro classifiche dei chitarristi?
Viceversa un Vinnie Colaiuta con la sua batteria lo ascolti sì con Zappa ma lo trovi anche in mille contesti più fruibili, e la sua fama presso il pubblico deriva più da questi ultimi che dal primo.
Ho suonato con band dall'alto tasso tecnico (eccetto il sottoscritto) in cui il riscontro era buono ma non clamoroso e con una band in cui eravamo una banda di schiappe con i brani giusti per le serate nei pub e la gente saliva sui tavoli per ballare con i proprietari dei locali giulivi per il grande afflusso di pubblico.
In genere più frecce hai al tuo arco e meglio è per te e per tutti.
Finita l'esperienza live, non mi interessano più certe situazioni e voglio solo studiare e praticare per poter suonare per conto mio bene, ma BE-NE. Bene come lo intendo io, non come lo intende qualcuno all'esterno che magari infinocchio con effetti speciali.
Citazione di: Runner il 24 Giugno, 2019, 04:54 PM
ma io conosco benissimo i miei limiti,
E ti sembra poco? È proprio questo il trucco. L'umiltà e il saper riconoscere i propri limiti dovrebbe essere la base di tutti i musicisti.
Io faccio le mie 4-5 cose e stop. Le faccio bene senza strafare e anch'io ricevo i complimenti.
Vedi Gilmour o Santana, per dirne due a caso.
Per me il livello tecnico del musicista conta solo in determinati contesti, ad esempio di fronte ad un pubblico competente e critico.
Esempio: al concerto di Robben Ford l'ottanta per cento erano amanti della chitarra in grado di cogliere le sfumature del suo suonare. Mentre spesso mi è capitato di ascoltare ottimi chitarristi molto tecnici che annoiavano presto per funambolismo o eccessivo protagonismo.
Quindi una tecnica raffinata in un contesto medio di pubblico eterogeneo non serve se non si impara a renderla funzionale allo spettacolo che si vuole offrire.
Molto più importante è la scelta dei brani che devono saper mantenere alto l'interesse, alternare evergreen a nuove proposte, ballabili a pezzi più intimi, con una buona alternanza di ritmi senza mai mai scendere troppo o esagerare con i bmp.
E particolarmente per il chitarrista imparare a ritagliarsi il proprio spazio rimanendo al servizio della canzone.
Così appariremo grandi nei nostri soli ma lo saremo veramente perché avremo dato il giusto tempo a ogni cosa.
Ho ascoltato centinaia, veramente, di concerti e i buoni chitarristi li riconosco così a meno di non aver di fronte un Robben o Jimi ma anche loro nonostante la grandezza sapevano lasciar spazio e non annoiavano con la tecnica sopraffina
Ti dico solo che tutte le volte che mettevo una mia compilation dove avessi inserito musica strumentale avevo un margine di circa 10 secondi scarsi prima che se ne uscissero col "cambia!"
L'errore di fondo è a mio avviso, aspettarsi che "il pubblico" adotti i mostri stessi parametri di valutazione
La mia band insiste e continua a suonare i brani esattamente come gli originali. Sono diversi anni che si esibiscono e a detta loro la gente si complimenta "che bravi, la fate come l'originale"
Ho provato a dire la mia, ossia di personalizzare la scaletta, di metterci del nostro, ma non c'è niente da fare. "Tanto vale mettere su il disco" protesto io, "che gusto c'è a suonare i brani tali e quali agli originali?" Rispondono che finora la gente venuta ad ascoltare lì ha premiati "Fate l'assolo preciso come il disco!"
Su 5 sono l'unico che pensa non abbia senso proporre un copia incolla.
Esempio, facciamo Wonderful Tonight come il disco del 1977: questo brano è stato coverizzato mille mila volte. Lo stesso Clapton già l'anno dopo la propose con una nuova veste, intro accattivante, più ritmata e con variazione nell'assolo.
Non so, per ora vado avanti perché tutto sommato mi diverto ancora e ho imparato tanto a suonare in gruppo. Però mi sento la pecora nera della situazione
Citazione di: Santano il 25 Giugno, 2019, 07:16 PM
La mia band insiste e continua a suonare i brani esattamente come gli originali. Sono diversi anni che si esibiscono e a detta loro la gente si complimenta "che bravi, la fate come l'originale"
Ho provato a dire la mia, ossia di personalizzare la scaletta, di metterci del nostro, ma non c'è niente da fare. "Tanto vale mettere su il disco" protesto io, "che gusto c'è a suonare i brani tali e quali agli originali?" Rispondono che finora la gente venuta ad ascoltare lì ha premiati "Fate l'assolo preciso come il disco!"
Su 5 sono l'unico che pensa non abbia senso proporre un copia incolla.
Esempio, facciamo Wonderful Tonight come il disco del 1977: questo brano è stato coverizzato mille mila volte. Lo stesso Clapton già l'anno dopo la propose con una nuova veste, intro accattivante, più ritmata e con variazione nell'assolo.
Non so, per ora vado avanti perché tutto sommato mi diverto ancora e ho imparato tanto a suonare in gruppo. Però mi sento la pecora nera della situazione
A volte personalizzare è una scusa per non voler studiare e sforzarsi di studiare un brano. Quindi finisce che la personalizzazione diventa una versione semplificata e sciatta.
Diverso è il caso di chi vuole davvero personalizzare, ossia studiare arrangiamenti diversi. Questa è una cosa apprezzabilissima. Possono venirne fuori cose molto belle.
Purtroppo nella mia esperienza ho trovato solo esempi del primo caso. A quel punto, ogni volta che ho beccato una band che voleva fare gli originali, me lo sono tenuto stretto. Un ripiego, ma meglio del riarrangiamento a casaccio.
Una volta beccai una tribute band dei Dire Straits in cui tutti conoscevano una marea di versioni diverse di ogni brano della band. Li sentivo dire: facciamo la versione Wembley 86 o Ginevra 83? Oppure Rotterdam 79?
Citazione di: Santano il 25 Giugno, 2019, 07:16 PM
La mia band insiste e continua a suonare i brani esattamente come gli originali. Sono diversi anni che si esibiscono e a detta loro la gente si complimenta "che bravi, la fate come l'originale"
Ho provato a dire la mia, ossia di personalizzare la scaletta, di metterci del nostro, ma non c'è niente da fare. "Tanto vale mettere su il disco" protesto io, "che gusto c'è a suonare i brani tali e quali agli originali?" Rispondono che finora la gente venuta ad ascoltare lì ha premiati "Fate l'assolo preciso come il disco!"
Su 5 sono l'unico che pensa non abbia senso proporre un copia incolla.
Esempio, facciamo Wonderful Tonight come il disco del 1977: questo brano è stato coverizzato mille mila volte. Lo stesso Clapton già l'anno dopo la propose con una nuova veste, intro accattivante, più ritmata e con variazione nell'assolo.
Non so, per ora vado avanti perché tutto sommato mi diverto ancora e ho imparato tanto a suonare in gruppo. Però mi sento la pecora nera della situazione
Stessa storia e anche stessa canzone. Wonderful tonight. Me ne infischio degli altri e la suono a modo mio; per la prossima serata ho in mente di fare una sorpresina agli amici della band usando il friedman be-od a palla durante l'assolo, ovviamente anche con il micro amp accesso. Magari uscirà pure bene ma loro si aspetteranno il solito sound pulito alla Clapton e il solito assolo.. voglio vedere che facce faranno, li farò impazzire :laughing: :laughing: :laughing:
Si ma la domanda è un'altra: quale assolo?
Wonderful tonight non ha un solo :(
Già, se lo inserite, la state facendo diversa :etvoila:
?
Citazione di: Elliott il 26 Giugno, 2019, 05:13 AM
Si ma la domanda è un'altra: quale assolo?
Wonderful tonight non ha un solo :(
Già, se lo inserite, la state facendo diversa :etvoila:
Credo tra le sequenze di note più consumate e clean della produzione claptoniana.
Wonderful tonight - Eric Clapton - YouTube (https://youtu.be/xl7Hd2r0LOs)
Noi la facciamo così
Eric Clapton-Wonderful Tonight (best version) - YouTube (https://youtu.be/mMW8CIKMOyQ)
E io vorrei farla così
Ehi ehi, il mio primo maestro mi fece imparare i bending sul tema di wonderful tonight... Ero tutto esaltato quando ci riuscii [emoji38]
Santano, la versione che vorresti fare tu è più bella dell'ormai inflazionata versione studio. E soprattutto è sempre di Clapton quindi non mi pare un oltraggio.
Ti do ragione.
Quelli della tua band sono dei fifoni!
Peccato che siamo lontani, altrimenti alla vostra prossima serata live sarei passato davanti alla band con un amico dicendogli ad alta voce: certo che sto pezzo lo fanno sempre tutti uguale, che noia, mai uno che facesse la versione live, oh! :sarcastic:
Non capisco lo stupore della mia affermazione :-\
Wonderful tonight non ha un solo. Ha l'intro che si ripete alla fine di ogni verso e chorus.
Lo inserisce nei live, quello si ma si parlava di versione originale.
Molto bella la versione di One more car...live che credo sia quello postato da Santano (non ho guardato il video)
Boh, non so che versione sia. So solo che mi perdo via a guardare la Strato che usa :D (non mi sovviene il modello, molto conosciuto, di quella coloratissima Fender)
Tornando in tema, secondo me il fatto è che noi chitarristi pensiamo solo a come venga recepito un nostro solo. In realtà, a parte i "colleghi" che quasi sempre sono lì solo per aspettare un tuo errore, il pubblico medio è interessato alla canzone, alle voci e alla melodia, della solista gli interessa solo se deve fare un obbligato (quelle 4 note che rendono il brano riconoscibile).
Citazione di: Elliott il 26 Giugno, 2019, 08:51 AM
Non capisco lo stupore della mia affermazione :-\
Wonderful tonight non ha un solo. Ha l'intro che si ripete alla fine di ogni verso e chorus.
Lo inserisce nei live, quello si ma si parlava di versione originale.
Molto bella la versione di One more car...live che credo sia quello postato da Santano (non ho guardato il video)
È uno dei contributi a singole note più famoso, se non vuoi chiamarlo solo....... fai tu.
Possiamo anche chiamarlo solo, certo.
Per me è sempre stato semplicemente un riff che si ripete.
Ciò significa che sono io quello originale :D
Citazione di: Elliott il 26 Giugno, 2019, 10:33 AM
Possiamo anche chiamarlo solo, certo.
Per me è sempre stato semplicemente un riff che si ripete.
Ciò significa che sono io quello originale :D
Colpa mia che ho scritto assolo, in effetti è un riff ahaha Ma era solo per capirci :laughing:
Citazione di: johnny il 26 Giugno, 2019, 10:40 AM
Colpa mia che ho scritto assolo, in effetti è un riff ahaha Ma era solo per capirci :laughing:
Hai scritto di nuovo solo [emoji23]
Citazione di: Elliott il 26 Giugno, 2019, 08:51 AM
Non capisco lo stupore della mia affermazione :-\
Wonderful tonight non ha un solo. Ha l'intro che si ripete alla fine di ogni verso e chorus.
Lo inserisce nei live, quello si ma si parlava di versione originale.
Molto bella la versione di One more car...live che credo sia quello postato da Santano (non ho guardato il video)
A tutti gli effetti è un riff. Qualcosa che si ripete nella sua struttura in varie parti del brano tutto è tranne un assolo.
Citazione di: johnny il 26 Giugno, 2019, 10:40 AM
Citazione di: Elliott il 26 Giugno, 2019, 10:33 AM
Possiamo anche chiamarlo solo, certo.
Per me è sempre stato semplicemente un riff che si ripete.
Ciò significa che sono io quello originale :D
Colpa mia che ho scritto assolo, in effetti è un riff ahaha Ma era solo per capirci :laughing:
Prova a proporlo con dei Power chord, il palm mute e una distorsione pesante. Verrà fuori qualcosa tipo il doom metal. :laughing:
Chiaramente Wonderful Tonight è un esempio, ma tutta la scaletta segue l'andazzo.
Devo rassegnarmi? :-\
Citazione di: JourneyMan il 24 Giugno, 2019, 07:50 PM
Quanti considerano Robert Fripp quando stilano le loro classifiche dei chitarristi?
Presente ::)
Citazione di: Santano il 26 Giugno, 2019, 01:46 PM
Chiaramente Wonderful Tonight è un esempio, ma tutta la scaletta segue l'andazzo.
Devo rassegnarmi? :-\
Se sono inamovibili su questo punto, mi sa che tocca che ti rassegni e che al massimo ti limiti a personalizzare le tue parti nei limiti del possibile. Poi dipende da quanto offerta di band c'è dalle tue parti e da quanta voglia hai di trovarti una nuova band per osare di più. Ci sono volte che ho fatto benissimo a lasciare una band per un'altra ma ci sono state anche volte in cui me ne sono dovuto pentire.
Già che era piuttosto consumato sto riff, solo o chissachè ora è totalmente liso. :D :D
Citazione di: JourneyMan il 26 Giugno, 2019, 02:18 PM
Citazione di: Santano il 26 Giugno, 2019, 01:46 PM
Chiaramente Wonderful Tonight è un esempio, ma tutta la scaletta segue l'andazzo.
Devo rassegnarmi? :-\
Se sono inamovibili su questo punto, mi sa che tocca che ti rassegni e che al massimo ti limiti a personalizzare le tue parti nei limiti del possibile. Poi dipende da quanto offerta di band c'è dalle tue parti e da quanta voglia hai di trovarti una nuova band per osare di più. Ci sono volte che ho fatto benissimo a lasciare una band per un'altra ma ci sono state anche volte in cui me ne sono dovuto pentire.
Ora do un'occhiata a Villaggio Musicale :D
Pessima percezione in chi ci sta intorno :scared: :scared: :scared: :scared:
Citazione di: JourneyMan il 25 Giugno, 2019, 10:12 PM
A volte personalizzare è una scusa per non voler studiare e sforzarsi di studiare un brano. Quindi finisce che la personalizzazione diventa una versione semplificata e sciatta.
Può certamente essere vero, però mi trovo d'accordo solo in parte con questa affermazione.
Immagino Stevie Ray Vaughan piegato sul giradischi a ascoltare e riascoltare gli album di Albert King e a non alzarsi fino a quando non li esegue alla perfezione, ma un chitarrista più "pasticcione", Jimmy Page fa al caso nostro, lo vedo più come: "O.K. le note sono queste... dlen dlen dlen... la la la... SBRRRAAANNNGGG. Come lo intitoliamo questo brano?".
A parte gli scherzi, io preferisco un gruppo che trita un brano e lo ripropone alla sua maniera, magari anche per oggettivi limiti tecnici, rispetto ad una perfetta replica dell'originale.
Citazione di: Moreno Viola il 27 Giugno, 2019, 08:41 PM
Citazione di: JourneyMan il 25 Giugno, 2019, 10:12 PM
A volte personalizzare è una scusa per non voler studiare e sforzarsi di studiare un brano. Quindi finisce che la personalizzazione diventa una versione semplificata e sciatta.
Può certamente essere vero, però mi trovo d'accordo solo in parte con questa affermazione.
Immagino Stevie Ray Vaughan piegato sul giradischi a ascoltare e riascoltare gli album di Albert King e a non alzarsi fino a quando non li esegue alla perfezione, ma un chitarrista più "pasticcione", Jimmy Page fa al caso nostro, lo vedo più come: "O.K. le note sono queste... dlen dlen dlen... la la la... SBRRRAAANNNGGG. Come lo intitoliamo questo brano?".
A parte gli scherzi, io preferisco un gruppo che trita un brano e lo ripropone alla sua maniera, magari anche per oggettivi limiti tecnici, rispetto ad una perfetta replica dell'originale.
Ci sono riarrangiamenti tecnicamente poveri ma riuscitissimi nella storia della musica. Ce ne sono anche di non riuscitissimi, nonostante la profusione tecnica.
Per me conta l'intenzione. Hai fatto una versione tua perché ci tenevi a fare la tua versione, oppure hai fatto una versione tua solo perché non c'avevi nessuna voglia di studiarti il brano né voglia di sforzarti ad elaborare un arrangiamento alternativo?
Se mi trovo in una band in cui so per certo che l'andazzo predominante è quest'ultimo, preferisco emigrare a favore di una band che almeno faccia una versione filologicamente fedele.
Se invece c'è la volontà di studiare un proprio arrangiamento, qualsiasi siano le capacità dei musicisti, ben venga. Altrimenti, se non si prova, non si migliora mai e non si cresce. Però si deve aver voglia di provare, non di arrabattare tanto che ce frega, il pubblico è gnurante e io voglio sona'.
Citazione di: JourneyMan il 27 Giugno, 2019, 09:20 PM
Però si deve aver voglia di provare, non di arrabattare tanto che ce frega, il pubblico è gnurante e io voglio sona'.
Secondo me questo è un caso limite e comunque è un approccio che in poco tempo esaurisce la sua carica.
Giocoforza il gruppo sentirà l'esigenza di salire al gradino successivo o altrimenti finirà inevitabilmente per annoiarsi di se stesso.
Citazione di: Moreno Viola il 27 Giugno, 2019, 09:48 PM
Citazione di: JourneyMan il 27 Giugno, 2019, 09:20 PM
Però si deve aver voglia di provare, non di arrabattare tanto che ce frega, il pubblico è gnurante e io voglio sona'.
Secondo me questo è un caso limite e comunque è un approccio che in poco tempo esaurisce la sua carica.
Giocoforza il gruppo sentirà l'esigenza di salire al gradino successivo o altrimenti finirà inevitabilmente per annoiarsi di se stesso.
Solo sulla carta.
Nella realtà tutto è possibile. Ho suonato due anni con un gruppo del genere, abbiamo riscosso un successo che mai avrei immaginato possibile con quell'attitudine, questo ci ha consentito di avere tutti i locali a disposizione garantenroci un calendario di date frequenti e interminabile. E mi sono divertito un mondo. E quel gruppo mi mancherà sempre.
Sono tante le variabili che possono portare dei musicisti ad avere ottimi riscontri. Ovviamente abbiamo bilanciato bene quella clamorosa mancanza con altro.
Come dicevo, questo ci ha consentito un mega divertimento, una grande ubriacatura lunga due anni, ma no, non ci ha dato in due anni neanche un grammo in più di capacità di arrangiare qualcosa. Perché è finita? Non certo perché la carica di quella cover band stava esaurendosi ma perché ben tre di noi hanno cambiato città per diverse ragioni.
Mah...personalmente trovo più stimolante 'rifare' i brani in modo pseudo-originale,piuttosto che identici.Nelle 4 principali band in cui ho suonato,abbiamo sempre reinterpretato e ci siamo divertiti parecchio perché liberi di variare anche le variazioni :) nonché piuttosto longeve.
Ammesso che decidessi di suonare in una vera tribute,tra l'imparare il repertorio è farlo suonare bene,ci impiegherei giusto un paio di anni...dopodiché comincerei ad annoiarmi,fine dell'avventura.
Ciò che mi lascia interdetto è che i 4 componenti della band restano convinti grazie alla accoglienza positiva del pubblico che finora li ha sentiti. Non ragionano in base a cosa è meglio o più bello ma sulla ricettività altrui.
Come se la scelta fosse condizionata da altri. Io che vengo a sentirti, a prescindere dal mio background, ti dico cosa e come devi suonare.
È qui il nocciolo della questione secondo me: suono per mio piacere. Perché dovrei assoggettarmi alla opinione di altri?
Un po' come quando con la band arriva il punto di rottura, quelli che vogliono mettere dentro pezzi commercialoni per aumentare il giro e le serate e quelli che vogliono rimanere fedeli alla linea
Citazione di: Santano il 28 Giugno, 2019, 08:08 AM
Ciò che mi lascia interdetto è che i 4 componenti della band restano convinti grazie alla accoglienza positiva del pubblico che finora li ha sentiti. Non ragionano in base a cosa è meglio o più bello ma sulla ricettività altrui.
Come se la scelta fosse condizionata da altri. Io che vengo a sentirti, a prescindere dal mio background, ti dico cosa e come devi suonare.
È qui il nocciolo della questione secondo me: suono per mio piacere. Perché dovrei assoggettarmi alla opinione di altri?
Non mi sento di biasimare i componenti del tuo gruppo, ma ti capisco bene.
Non posso rimproverarli perché ognuno fa le sue scelte legittime e ha un grado di compromesso. Le band più famose al mondo si assoggettano a un contratto discografico che prevede più vincoli e compromessi di quanto si possa pensare. Spesso anche gli artisti più affermati sono stati costretti a tirare fuori una hit contro la loro volontà.
Tu dirai: ma magari fosse questo il mio caso!
Appunto, perché ognuno ha il suo livello di compromesso.
Ti dico solo di valutare bene le tue opzioni e di non basarti solo su questo per fare le tue scelte.
Personalmente avrei finito per non avere mai un gruppo se avessi voluto dare retta davvero ai miei desideri. Io avrei voluto suonare per quell'unico ragazzino del pubblico che veniva e ingenuamente mi chiedeva: avete un brano dei Gamma Ray? Avrei voluto abbracciarmelo e dirgli: ma allora c'è speranza nel mondo!
Cosa dovevo dirgli? Che se avessimo fatto anche un solo brano dei Gamma Ray non avremmo neanche mai ottenuto una serata, oltre al fatto che i componenti della mia band neanche sapevano chi fossero i GR?
Mi è capitato tante volte di avere contatto con qualcuno del pubblico che aveva gusti più selettivi o raffinati, ma per uno di loro ce n'erano cento che invece avrebbero voluto solo brani di Ligabue, magari. E per fortuna noi gliene davamo solo uno.
Quindi non ti bloccare troppo su questo ragionamento e vedi davvero che possibilità hai di trovare alternative.
Piuttosto io spingevo sempre per una cosa perché questo sì per me era imperativo: aggiungere nuovi brani e studiarne di nuovi. Ovviamente li proponevo tenendo conto dei gusti di tutti, ma che li proponessi io o loro, l'importante era che la scaletta crescesse e si arricchisse.
Se l'obbiettivo è fare serate ed ottenere consensi per farne altre, accontentare il pubblico mi pare più che logico.
Se suoni per divertimento e, "se facciamo la serata bene se no facciamo baldoria in sala prove e ci divertiamo lo stesso", allora la "frustrazione" di Santano trova una giustificazione.
La prima cosa da capire sono gli intenti ma molti by-passano presi dall'entusiasmo.
Per deformazione professionale è la prima cosa che cerco di captare all'inizio di ogni interazione; motivo per cui con 3 diverse band la storia è finita alla birra conoscitiva.
Tornando alle reinterpretazioni parziali però, bisogna ammettere che se reinterpreti delle parti lasciando inalterato il resto, la percezione del pubblico è di "delusione" e giustificano la cosa con incapacità di replicare la parte originale (c'è da dire che spesso è vero :laughing:)
Sono stato chiaro fin da subito: suono per divertimento non mi interessano serate. Logico, se si presenta l'occasione di suonare live mi butto, fosse anche solo per curiosità. Non sono contrario per principio. Ma il consenso del pubblico proprio non mi interessa
Tu, lo sei stato.
Ma loro?
Ad ogni modo, stavo giusto andando ad aggiornare il mio, di stato :(
C'è una cosa che dimenticavo di aggiungere a proposito della percezione che gli altri hanno di noi come chitarristi.
E questa cosa dipende molto da noi e meno da loro. Quindi è una percezione, la loro, che possiamo influenzare.
Ed è questo: cerco sempre di comunicare quanto è fantastico suonare!
Suonare qualunque cosa emetta dei suoni, cercando di legarli e concatenarli per dire qualcosa, da una semplice piccola melodia, un ritmo percussivo o addirittura un sentimento complesso.
E nello specifico, la chitarra: quanto mi diverto, quanto mi mette alla prova, quanto mi rilassa, quanto riesco ad incanalare e dare il meglio di quello che ho, e quanto attraverso la musica si mobilitano le nostre migliori qualità, cosa che poi si ripercuote sulle nostre attività quotidiane, impercettibilmente o sensibilmente.
A volte riesco proprio a comunicarlo. A volte per niente, perché è chiaro che dipende anche da chi ti sta di fronte, di quanto vuol cogliere di quello che dici e di quanto si riesce a stabilire una comunicazione efficace (ci vogliono almeno due persone per comunicare. Se una sola delle due non trova la lunghezza d'onda giusta... non c'è comunicazione).