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Il suono, il suono, il suono ... e i contenuti ?

Aperto da Vu-meter, 21 Settembre, 2018, 09:30 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Davids

A me fanno sempre sorridere quelli che si stupiscono che in un forum di chitarra si parli dei suoni di chitarra. Domani parliamo di come scegliere le mele migliori al mercato :D
Giustamente Santano faceva notare una notevole somiglianza, sonora certo, ma anche stilistica, con Lukather. Pure io senza il titolo avrei pensato ai Toto.
Poi io non ho parlato solo di suono di chitarra, ma dell'atmosfera generale del brano. Anche di voci e batteria a cui potresti mettere il bollino "80s DOP" talmente sono stereotipate. E' il classico brano anni '80, con i suoi tipici elementi stilistici e sonori, anche se io credo che stile e suono sono mutualmente legati e influenzati. Non credo che gli album dei GnR o dei Nirvana avrebbero avuto il medesimo impatto, la medesima forza nella mente dei giovani della generazione X, se avessero avuto una produzione simile, super patinata e super edulcorata.
Immaginate la rabbia di Kurt Cobain e soci convogliata dentro un gigariverbero e una batteria supertrattata: Nevermind sarebbe diventato un disco da ballare abbracciati con la morosa.
:kingot:

elzeviro

Citazione di: robland il 29 Febbraio, 2024, 01:55 PMInvece tanti chitarristi che guardano? I suoni. :acci:
Citazione di: Davids il 29 Febbraio, 2024, 02:10 PMPure io senza il titolo avrei pensato ai Toto.
Porcaro e tastierista dei Toto neanche quando avevano 6 anni suonavano così. SUONI ridicoli


Ombra/luce

Non mi rileggo il topic, però se devo dire la mia oggi, col senno di oggi, secondo me conta tutto il pacchetto in un brano, conta la dinamica, conta il concept, conta il suono perchè un brano si ascolta con le orecchie, non con il naso ed anche una buona effettistica pensata fa parte del concept, in quanto atta a suscitare emozioni e richiamare degli scenari nell'ascoltatore, parlando di rock e di musica che fa uso delle elettriche.
Conta tutto, ma un aspetto non deve banalizzarel'altro, nel senso che, proprio perchè conta tutto, sarebbe bene cercare di imparare a gestire a proprio favore tutti questi aspetti senza dislivelli, se si mira a una certa completezza espressiva, ovviamente ciò si traduce in un percorso lungo fatto di esperienze su un pò tutti questi aspetti.
Ut queant laxis

Davids

Ombra ha fatto una ottima sintesi.
Il suono è un ingrediente fondamentale della musica. Anzi, forse è L'INGREDIENTE, nel senso che l'idea musicale dell'artista, somma di testo, arrangiamento, linea melodica, viene veicolata all'ascoltatore interamente attraverso l'udito e se il suono è brutto anche la musica sarà brutta.
Non è come nel cinema che è la somma di parte visiva e colonna sonora, o come la cucina dove si mangia con la bocca ma anche con gli occhi e il naso.
La musica veicola il suo messaggio attraverso un unico senso, non ci sono schermi da guardare, odori da annusare, pagine da sfogliare, quindi il suono in senso lato deve essere quanto più curato possibile.

Questo per quanto riguarda i professionisti.

Che gli amatori spesso si perdano più dietro "il suono" inteso come ricerca della chitarra perfetta o dell'overdrive perfetto, è risaputo ed è una cosa che vedo un po' dappertutto e che, attenzione, non coinvolge solo noi chitarristi. Anche i bassisti a volte passano più tempo davanti a uno schermo a sfogliare pagine, che non con il basso in mano. Riguarda anche i tastieristi. Gli unici che sfuggono alla GAS sono i cantanti, per ovvie ragioni, e i pianisti classici perchè se è facile tenere in casa 6 overdrive, non si può dire lo stesso di tenere in casa 6 pianoforti. Forse anche i batteristi sono immuni alla GAS e alla ricerca spasmodica del suono perfetto, ma non ho molte conoscenze in quell'ambito.

Col tempo si giunge anche a una sorta di rassegnazione, nel senso che accetti serenamente il fatto che la chitarra perfetta, l'overdrive perfetto, l'ampli perfetto, non esistono. Sono chimere, chiacchiericcio da forum per passare il tempo, sogni vacui destinati a svanire in una bolla, è una ricerca che non vedrà mai la parola "fine", è cercare un italiano grammaticalmente perfetto in Luca Giurato, è sperare che il tuo cantante si presenti alle prove avendo studiato il testo della canzone, è credere che il tuo bassista segua lo spartito senza deragliare sullo slap, è aprire Youtube senza incappare in una cover di Sweet Child 'o Mine, è pensare che Pete Townshend abbassi il volume, è sperare che Davids studi uno standard jazz, è vedere VU suonare Marilin Manson con la sua Telecaster in fiamme, è trovare un capellino brutto nella collezione della regina Elisabetta, è sentire shezlacroix che ottiene i suoni degli Zeppelin dal Boss Katana, è vedere nevicare a Roma il 15 agosto, è vedere Silvestrin a un concerto di Matteo Mancuso. Sognate!
:kingot:

robland

Per me invece è molto diverso. Per me il suono è molto importante ma se non hai nulla da dire di interessante al sottoscritto, puoi avere il suono migliore del mondo ma skipperò subito per passare ad altro.
Chitarristicamente parlando, preferisco cento volte di più un bel riff o un bell'assolo con un suono che non mi piace rispetto a parti chitarristiche che non mi dicono nulla ma espresse con suoni splendidi.
Fosse per i suoni, starei sempre a sentire Dodi Battaglia. Invece ne sto ahimé alla larga perché non mi piace niente di quello che suona.
Al contrario, tantissimi brani dei Dire Straits hanno suoni di chitarra che non mi appassionano, ma i fraseggi sono talmente eccellenti che mi fanno venire i brividi a prescindere. Quando me li studio, il suono quasi non lo sento: guardo le idee che ha avuto del tastiera della chitarra e mi conquista con quelle.
Non sempre i suoni del Gibbons anni 80 mi interessano. Ma il groove che ha primeggia su qualunque cosa.
Potrei fare tantissimi esempi, ma bastano questi per tenere il concetto di come la vedo.

Ombra/luce

Citazione di: robland il 03 Marzo, 2024, 04:07 PMPer me invece è molto diverso. Per me il suono è molto importante ma se non hai nulla da dire di interessante al sottoscritto, puoi avere il suono migliore del mondo ma skipperò subito per passare ad altro.
Chitarristicamente parlando, preferisco cento volte di più un bel riff o un bell'assolo con un suono che non mi piace rispetto a parti chitarristiche che non mi dicono nulla ma espresse con suoni splendidi.
Fosse per i suoni, starei sempre a sentire Dodi Battaglia. Invece ne sto ahimé alla larga perché non mi piace niente di quello che suona.
Al contrario, tantissimi brani dei Dire Straits hanno suoni di chitarra che non mi appassionano, ma i fraseggi sono talmente eccellenti che mi fanno venire i brividi a prescindere. Quando me li studio, il suono quasi non lo sento: guardo le idee che ha avuto del tastiera della chitarra e mi conquista con quelle.
Non sempre i suoni del Gibbons anni 80 mi interessano. Ma il groove che ha primeggia su qualunque cosa.
Potrei fare tantissimi esempi, ma bastano questi per tenere il concetto di come la vedo.

Io invece non so dirti, in tutta onestà, come la penso sull'argomento di cui stai parlando perchè sono variabile, io sono uno che ascolta tranquillamente musica indipendente anni '80 di nicchia, misconosciuta e semidimenticata se non da qualche affezionato, quindi roba registrata in casa o in piccoli studi indipendenti, con tutte le problematiche del caso, quindi da un'attrezzatura obsoleta per i nostri anni, mista anche ad una registrazione non di prim'ordine dovuta da un set-up parecchio "home made" di quei periodi lì tra l'altro, quindi a qualità sonora puoi immaginare che cosa sia, stesso vale per i bootleg, questi li ascolto poco oggi però in passato ne ascoltavo, in altri casi invece ricerco appositamente una certa qualità sonora, proprio a livello di qualità di registrazione e incisione, oltre che di effettistica, ci sono stati periodi che ero audiofilo con tutte le fisse del caso, altri dove non me ne importava nulla  :laughing: , quindi boh, dipende da caso a caso e da musica a musica!

Però non parlavo di questo nel dettaglio, quanto più che l'effettistica in certo tipo di musica serve anche a suscitare emozioni mirate, quindi può a pieno diritto far parte del concept sonoro di un brano, insieme agli altri aspetti, quindi essendo parte di un concept penso che abbia una sua valenza ed importanza, come lo hanno però anche gli altri aspetti. Ci sono gruppi e chitarristi importanti che dell'effettistica ne hanno fatto il loro marchio di fabbrica, oltre anche a brillare in altri aspetti naturalmente. Quindi il meglio a mio parere (e gusto e ricerca personale) è un buon e bilanciato connubio di tutti questi aspetti.
Ut queant laxis

Davids

Sono lieto di vedere che siamo passati a parlare di "suoni" intesi come produzione di un album, e non di suoni amatoriali sulle nostre chitarre

Io ho sempre avuto una sorta di ostilità per gli album registrati male, credo sia il motivo per cui ho sempre ascoltato la musica anni '60 col contagocce. Parlo di gruppi come Who, Yes, Yardbirds e tanti altri di quel periodo. Probabilmente è il tipo di produzione che si poteva ottenere coi mezzi dell'epoca, o forse quel tipo di sound era voluto, non saprei, ma sento uno stacco netto già con gli album degli anni '70. Anche io ascolto musica indipendente, gruppi di nicchia anni 80 e 90, ma lo faccio con una certa difficoltà. Batterie riprese con un solo microfono, voci distanti, chitarre che sembrano registrate direttamente al banco, non è proprio un ascolto facile.
Le idee sono fondamentali infatti nemmeno io ascolto i Pooh, però perchè scegliere tra idee e suoni quando puoi avere entrambi?
:kingot:


robland

Perché in certi casi non posso avere entrambi e per come sono fatto io prediligo i contenuti.
Se poi vogliamo parlare di produzioni e non di suoni di chitarre nello specifico (credo però che il topic parlasse di chitarre e della fissazione dei chitarristi per la ricerca del suono a scapito dell'attenzione rivolta ai contenuti), devo dire che spesso ascolto musica lo-fi, cioè volutamente registrata con qualità bassa.  :laughing:

Ovviamente godo io anche io per un bel Led Zeppelin II che già nel 1969 ci regalava una qualità sonora notevolissima, quindi non sono immune alla qualità, ma riesco a diversificare gli ascolti.

Ricordo una esibizione in un lercio locale da parte di un trio inglese davvero forte. Avevano degli ampli piuttosto compromessi perché emanavano pernacchie, però le loro idee musicali a livello di contenuti erano talmente gasanti che ho preferito mille volte quel concerto che altri fatti con il megaimpianto ma povero di contenuti.

Tocca rassegnarci al fatto che non siamo tutti uguali e che spesso non c'è un meglio o un peggio oggettivo.

Davids

Citazione di: robland il 04 Marzo, 2024, 02:53 PMTocca rassegnarci al fatto che non siamo tutti uguali e che spesso non c'è un meglio o un peggio oggettivo.

Forse sono apparso categorico in certi passaggi, ma pensavo fosse talmente lapalissiano che non siamo tutti uguali da non dover essere neanche esplicitato. Qui dentro non c'è un dittatore figlio di buona donna che impone il suo pensiero a tutto il forum, e se c'è di certo non sono io ;D

Led Zeppelin II tanta roba e spostandoci più in là di qualche anno, anche questo è tanta roba e vicino alla mia idea di come dovrebbe suonare un buon album, però forse hai ragione tu, il senso originario del topic si è travisato e siamo finiti a fare ragionamenti da audiofili e da fonici (dividiamo?)




:kingot:

robland

Citazione di: Davids il 04 Marzo, 2024, 08:47 PMLed Zeppelin II tanta roba e spostandoci più in là di qualche anno, anche questo è tanta roba e vicino alla mia idea di come dovrebbe suonare un buon album



Ascolto volentieri!  :thanks:

Ombra/luce

Si effettivamente stiamo (iniziando io) divagando un pelino sul senso del topic, perchè appunto si parlava dell'effettistica di noi chitarristi e non della qualità di registrazione, scusatemi, purtroppo è più forte di me, tendo a divagare in certi momenti  :laughing:

Io comunque forse in passato sono stato un pò categorico, con il passare del tempo sto sempre più sposando l'idea che non esiste una sola via, la musica è un oceano, un oceano che richiede un percorso per poterlo affrontare, ma poi il bello è proprio la sua malleabilità e personalizzabilità, ridurla a dei dogmi dati da esperienze personali, per quanto magari per noi sono ispiranti, è semplicemente sciocco. L'unica cosa di cui mi dispiace veramente oggi è quando qualcuno lascia lo strumento perchè gli manca la forza di volontà di provare a superare gli ostacoli che l'hanno frenato, lì mi dispiace perchè crescere con qualcosa di tanto magico come la musica è una bella sensazione e vorrei che tutti la provassero, però oggi delle scelte degli altri non nutro più interesse, uno può comprarsi 150 pedali per suonare Knocking on heaven's door con mille suoni diversi, ma se lui è contento così allora va benissimo così, a ognuno il suo insomma, non sta a me dirgli cosa deve fare, è il suo percorso con lo strumento, le sue scelte, il suo modo per sentirsi contento.
Ut queant laxis

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