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Il Pubblico è il vero problema

Aperto da Buc, 02 Aprile, 2017, 09:49 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Buc

Una frase di Cocco in uno dei suoi post mi ha fatto tornare alla mente un articolo letto poco fa che vi quoto qui sotto.

https://lagrandeconcavita.org/2016/05/16/la-morte-del-pubblico-e-la-fine-di-tutto/

Cosa ne pensate? È davvero il pubblico il vero responsabile della
Disfatta della musica in italia? Oppure siamo anche noi musicisti che non scegliamo il valore del nostro lavoro?

Sono loro che ci hanno costretto a uniformarci ai loro cliche' o a fare cover per poter suonare davanti a loro... stanchi e disattenti...oppure abbiamo una parte di colpa??

Io mi trovo d'accordo in parte con lui ma....sono certo che noi abbiamo perso la voglia di comunicare qualcosa.

Che ne pensate ??
Think jazzy, love bluesy and live rock !


Vu-meter

Sono d'accordo con te. Penso che si sia persa la ricerca della bellezza a favore di un immediato riscontro sul pubblico, che ha finito per adattarsi ed essere diseducato a certe forme di ricerca .. MA ti dirò, la musica non è neanche quella messa peggio, ci sono arti in cui l'unica cosa che conta è colpire, tralasciando qualsiasi senso morale, arrivando ad atti di pura crudeltà ( e qui mi fermo perchè il solo pensiero mi fa partire un embolo ) .

"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Max Maz

Pur non  essendo un musicista mi metto dalla loro parte.
Per me il pubblico ha smesso di essere tale già da un po', sono poche le situazioni in cui c'è vera disponibilità all'ascolto.
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Elliott

Argomento interessante.

È cambiato il modo di diffondere la musica. Tutto il resto - da una parte e dall'altra - è una conseguenza.


zap

Ci si sofferma poco su cose che danno emozione,che siano cover o meno poco importa.

Cris Valk

Anch'io concordo su quasi tutto...io da quando ho il giradischi ascolto piu musica ultimamente,se no prima solo i CD in macchina.
Con questo non voglio assolutamente dire che il vinile è meglio del digitale,manzi...la differenza è marcatissima...il digitale è la perfezione in senso lato ma il vinile ha quella sporcizia che mi gusta assai...
Mp3 et similia li ho abbandonati se non giusto qualche pezzo per e suonerie del cellulare :laughing:
Poi quelle pochissime volte che vado a vedere un concerto,ci vado perchè mi interessa!altrimenti vuol dire che mi trovavo li per caso...e se fosse comunque ascolterei.
Sometimes I wish I'd never been born at all...

 

Elliott

Diciamo che è un fatto ovvio e conseguente della facilità con cui si passa da una canzone all'altra senza spesso andare oltre al primo ascolto.

Sono un sostenitore del digitale e Spotify mi ha aperto un mondo. Ma, io arrivo da una scuola diversa. Arrivo dalla scuola che compri un album e sai che per giudicare se ti piace o meno, devi ascoltarlo 2/3 volte. Faccio tuttora così nonostante il digitale e nonostante Spotify ti consenta salti illimitati.

E già questa categoria, è  oramai in via di estinzione.

Poi c'è l'altra categoria che è sempre esistita ed ha sempre rappresentato la maggioranza: l'ascoltatore da radio.

Le radio sono cambiate, nin trasmettono più in base al gusto del dj ma seguono le indicazioni delle case discografiche ed infatti, se ascolti per una giornata intera una stazione radiofonica, ti ritrovi ad ascoltare mediamente 4/5 canzoni all'ora e ripetute per almeno 3 volte al giorno.
Questo porta a dare una impressione sbagliata degli artisti perché,  per ammissione di molti di essi (c'è una interessante testimonianza dei Negrita in tal senso) producono 2/3 pezzi per la radio ed il resto del disco in linea con la propria filosofia. E questo credo sia valido anche per artisti top. La radio ha delle regole che devono soddisfare l'ascoltatore distratto e l'artista  - se tiene famiglia - si deve adeguare


AlbertoDP

Citazione di: Elliott il 03 Aprile, 2017, 07:22 AM
Diciamo che è un fatto ovvio e conseguente della facilità con cui si passa da una canzone all'altra senza spesso andare oltre al primo ascolto.

Sono un sostenitore del digitale e Spotify mi ha aperto un mondo. Ma, io arrivo da una scuola diversa. Arrivo dalla scuola che compri un album e sai che per giudicare se ti piace o meno, devi ascoltarlo 2/3 volte. Faccio tuttora così nonostante il digitale e nonostante Spotify ti consenta salti illimitati.

E già questa categoria, è  oramai in via di estinzione.

Poi c'è l'altra categoria che è sempre esistita ed ha sempre rappresentato la maggioranza: l'ascoltatore da radio.

Le radio sono cambiate, nin trasmettono più in base al gusto del dj ma seguono le indicazioni delle case discografiche ed infatti, se ascolti per una giornata intera una stazione radiofonica, ti ritrovi ad ascoltare mediamente 4/5 canzoni all'ora e ripetute per almeno 3 volte al giorno.
Questo porta a dare una impressione sbagliata degli artisti perché,  per ammissione di molti di essi (c'è una interessante testimonianza dei Negrita in tal senso) producono 2/3 pezzi per la radio ed il resto del disco in linea con la propria filosofia. E questo credo sia valido anche per artisti top. La radio ha delle regole che devono soddisfare l'ascoltatore distratto e l'artista  - se tiene damiglia - si deve adeguare

Credo che tu stia rappresentando un fatto vero e a cui penso spesso con "preoccupazione".
Concordo maggiormente con la prima parte, cioè il fatto che la facilità di accesso e fruizione faccia si che, spesso, non si vada oltre il primo ascolto. La seconda parte, cioè la presenza di pezzi appositamente radiofonici in un album, è sempre esistita (a parte rarissime eccezioni, il singolo c'è sempre stato), solo che poi la gente ascoltava l'intero disco più volte (inizialmente per obbligo, avendo meno accesso alla musica, poi magari per piacere, avendo capito l'album e finendo per apprezzare - magari anche di più - i pezzi non radiofonici).

coccoslash

Citazione di: Buc il 02 Aprile, 2017, 09:49 PM
Una frase di Cocco in uno dei suoi post mi ha fatto tornare alla mente un articolo letto poco fa che vi quoto qui sotto.

La morte del pubblico e la fine di tutto – La Grande Concavità

Cosa ne pensate? È davvero il pubblico il vero responsabile della
Disfatta della musica in italia? Oppure siamo anche noi musicisti che non scegliamo il valore del nostro lavoro?

Sono loro che ci hanno costretto a uniformarci ai loro cliche' o a fare cover per poter suonare davanti a loro... stanchi e disattenti...oppure abbiamo una parte di colpa??

Io mi trovo d'accordo in parte con lui ma....sono certo che noi abbiamo perso la voglia di comunicare qualcosa.

Che ne pensate ??

"Il Talent [...]con la musica non c'entra nulla, assolutamente nulla."
Nulla di più vero.
Vero e amaro articolo..purtroppo.
Dividendolo in 2 parti ti dirò:

1) Concerti: si è vero, infatti al momento con la mia band ci stiamo concentrando al meglio per creare pezzi che piacciano a noi.Ce ne stiamo in sala prove.Il pubblico è per me inesistente, la mia ultima fase di crescita mi ha fatto capire che lo devo e lo voglio fare solo per me stesso (e volendo, grazie al pregresso e agli agganci,  potrei suonare fra 2/3 gg se solo lo volessi).

2) Tutto il resto: tristemente vero. E purtroppo, nonostante la disattivazione delle notifiche, c'è sempre qualche cosa che ti obbliga a prendere in mano quel maledetto aggeggio.Io per primo mi rendo conto dell'enorme calo di attenzione e del tempo perso a "scrollare".
E pensare che si cerca di aiutare i bambini che non riescono a stare fermi e concentrati per più di 5 minuti.
Ma a oggi noi adulti siamo peggio!   :facepalm2:
"Si sapis, sis apis"

Buc

Citazione di: coccoslash il 03 Aprile, 2017, 09:28 AM
Citazione di: Buc il 02 Aprile, 2017, 09:49 PM
Una frase di Cocco in uno dei suoi post mi ha fatto tornare alla mente un articolo letto poco fa che vi quoto qui sotto.

La morte del pubblico e la fine di tutto – La Grande Concavità

Cosa ne pensate? È davvero il pubblico il vero responsabile della
Disfatta della musica in italia? Oppure siamo anche noi musicisti che non scegliamo il valore del nostro lavoro?

Sono loro che ci hanno costretto a uniformarci ai loro cliche' o a fare cover per poter suonare davanti a loro... stanchi e disattenti...oppure abbiamo una parte di colpa??

Io mi trovo d'accordo in parte con lui ma....sono certo che noi abbiamo perso la voglia di comunicare qualcosa.

Che ne pensate ??

"Il Talent [...]con la musica non c'entra nulla, assolutamente nulla."
Nulla di più vero.
Vero e amaro articolo..purtroppo.
Dividendolo in 2 parti ti dirò:

1) Concerti: si è vero, infatti al momento con la mia band ci stiamo concentrando al meglio per creare pezzi che piacciano a noi.Ce ne stiamo in sala prove.Il pubblico è per me inesistente, la mia ultima fase di crescita mi ha fatto capire che lo devo e lo voglio fare solo per me stesso (e volendo, grazie al pregresso e agli agganci,  potrei suonare fra 2/3 gg se solo lo volessi).

2) Tutto il resto: tristemente vero. E purtroppo, nonostante la disattivazione delle notifiche, c'è sempre qualche cosa che ti obbliga a prendere in mano quel maledetto aggeggio.Io per primo mi rendo conto dell'enorme calo di attenzione e del tempo perso a "scrollare".
E pensare che si cerca di aiutare i bambini che non riescono a stare fermi e concentrati per più di 5 minuti.
Ma a oggi noi adulti siamo peggio!   :facepalm2:

Sono d'accordo con te.
Quando scrivo musica...scrivo per me stesso ma sono ancora legato ai live. Non più tanto per far sentire ciò che mi appartiene ma per viverne l'emozione forse.

Io credo che sia sia sbagliato dare la colpa al Pubblico. Il problema qui è duplice .

Il primo problema è sociale, come giustamente hai sottolineato tu Cocco.

Il telefono ed i social network oggi sono il "male" nel senso più profondo del termine.
Siamo in una società dove la condivisione del momento è superiore all'esperienza stessa. In una società dove l'egocentrismo umano è alla base di tutto.
Fotografiamo pose false per dimostrare quanto la nostra vita sia cool o fotografiamo ciò che mangiamo per fare vedere agli altri che viviamo al top.

Questo ci porta inevitabilmente a fruire delle emozioni per un periodo limitatissimo di tempo. 20 secondi ? sufficienti per determinare se  qualcosa è di nostro interesse o meno.

Non siamo più abituati ad entrare nel profondo di una informazione, allo studio, allo sviluppo ma ci bastano quelle 2 o 3 righe rubate in un social network per determinare una notizia, un trend, un evento come vero e soprattutto "giudicabile".

Sono padre di 2 bambini e sono terrorizzato da questo andazzo.

La società è INESISTENTE. Esiste l'idividuo ed il posizionamento dello stesso nella gerarchia sociale/ambientale.

Come possiamo credere che la musica oggi abbia valore ? I grandi sono diventati tali per aver innovato ! alcuni tecnicamente ma altri perchè davano un messaggio diverso ... di ribellione...vedi il punk i vari sabbath e dintorni, vedi i Zeppelin, vedi i Pink Floyd ma anche Springsteen con i disagio sociale, Dylan....e bla bla bla bla. 

Oggi non abbiamo bisogno di quei messaggi anticonformisti...perchè l'intento di coloro che hanno desiderato "conformare" la società al proprio vantaggio ha avuto successo. ( le major discografiche per la musica )
Per anni ci hanno bombardato con messaggi dai colori pastello e conformi alla social life ... e Booom ! .. non ascoltiamo più qualcosa di diverso.

Ecco fatto.

Ma.....si c'è un ma....cosa spinge un musicista a replicare un messaggio ?? Cosa ci impone di presentarci nei locali e dire noi siamo la Tribute band di questo o di quello ??

Cosa ci impedisce di fare musicaccia.....ma nostra ??

Se ci fosse una controtendenza....il problema ( in parte ) si risolverebbe. La controtendenza è sempre stata la responsabile dei cambiamenti.

Prendete qui su Jamble. Persone che hanno appena iniziato a suonare la chitarra sono qui a presentarci le LORO note. Brutte ? Perfettibili ?? giuste ?? Non importa ... sono LORO ! Vengono dalle loro viscere, dal loro sudore...dal loro impegno.

Il problema non sono i Musicisti ( quelli veri intendo...quelli che campano con la musica ) i problema siamo noi hobbisti secondo me.
Che :
1- togliamo spazi a chi questo lavoro lo fa di professione. ( vedi anche...se pagate 12 euro per un concerto voglio vedere chi si mette a chiacchierare con il compagno )
2- Lo facciamo senza onore perchè non comunichiamo nulla di nuovo.
3- Lo facciamo gratuitamente distruggendo il mercato della musica su più larga scala.

Risultato....i locali sono saturi di banducole che suonano gratuitamente per farsi i selfie roba trita e ritrita atta solo a far da contorno alla serata.

Chiaro ci sono band e band...chiaro ci sono delle sfumature a quello che ho scritto ma io mi chiedo come sia possibile che io come molti di voi produco un album e vendo in olanda in giappone in svezia in inghilterra e qui in italia vendo 50 copie sulle 1300 vendute di cui 30 sono AMICI ??

Perchè ?

E qui la successiva domanda.....il problema è diffuso o ha connotati devastanti solo in italia ?? 

Ho amici all'estero....in europa le cose vanno un po diversamente. I locali riempiono le giornate morte con le cover band....le serate di punta vengono coperte da band emergenti o conosciute con materiale proprio.
I locali pagano i musicisti....e li pagano perchè i musicisti , Hobbisti e non,  si fanno pagare. Li pagano perchè è un business per loro .... un business remunerativo e conclamato.

La speranza che le cose cambino è minima. Spero solo di essere in grado di formare due bambini capaci di fermarsi in silenzio davanti ad un musicista....ad una foto ad un quadro e lasciarsi emozionare.
Capaci di dire no e farcela comunque.


Sono tristissimo per questa cosa e spero che qualcuno qui mi possa dare spunti diversi ed esperienze diverse.
















Think jazzy, love bluesy and live rock !


Cold_Nose

Questa discussione anticipa in qualche modo un'altra che avrei voluto aprire a breve. Per esperienza personale, le rare volte in cui ho preso parte ad un concerto sono andato in locali attrezzati per simili eventi ed il pubbico ha ascoltato con partecipazione senza creare problemi alla band, anzi.
Ci sarebbero da dire tantissime cose e quindi mi limiterò a sintetizzare il mio punto di vista.

- il rapporto odio/amore tra musicista e pubblico è sempre esistito ed è stato subìto anche da gruppi storici del rock all'inizio della loro carriera (quindi parlo di anni '60 primi anni '70) : ho letto aneddoti di oggetti lanciati verso la band, di esibizioni davanti a 10 persone mentre il resto del pubblico faceva i cavoli suoi, di minacce per i capelli troppo lunghi, di interruzioni per il volume troppo alto ecc...in un certo senso, credo che oggi il pubblico sia mediamente più inebetito e quindi più docile.

- Altro problema è il musicista che si lagna. Inutile fare la parte dell'artista incompreso ; non si può pretendere che la gente abbia la voglia di ascoltarci solo perché stiamo suonando noi ; (e qui mi rivolgo alle realtà medio - piccole dei pub) quindi o si cerca di essere professionali per sé stessi e si suona a testa bassa e si tira dritto (e se saran rose fioriranno) oppure se volete i facili consensi non resta che trasformarvi in un juke-box umano e fare le solite ritrite cover per sollazzare l'astante tra un rutto e l'altro.

- Non ho parlato del discorso "sociale" perché secondo me non è così mostruoso (ma richiederebbe un topic a parte data la vastità del soggetto) e per concentrare la mia discussione prettamente sul rapporto "musicista/pubblico".
If you make the same mistake 3 times, that becomes 'your arrangement'

Buc

Citazione di: Cold_Nose il 03 Aprile, 2017, 01:54 PM
Questa discussione anticipa in qualche modo un'altra che avrei voluto aprire a breve. Per esperienza personale, le rare volte in cui ho preso parte ad un concerto sono andato in locali attrezzati per simili eventi ed il pubbico ha ascoltato con partecipazione senza creare problemi alla band, anzi.
Ci sarebbero da dire tantissime cose e quindi mi limiterò a sintetizzare il mio punto di vista.

- il rapporto odio/amore tra musicista e pubblico è sempre esistito ed è stato subìto anche da gruppi storici del rock all'inizio della loro carriera (quindi parlo di anni '60 primi anni '70) : ho letto aneddoti di oggetti lanciati verso la band, di esibizioni davanti a 10 persone mentre il resto del pubblico faceva i cavoli suoi, di minacce per i capelli troppo lunghi, di interruzioni per il volume troppo alto ecc...in un certo senso, credo che oggi il pubblico sia mediamente più inebetito e quindi più docile.

- Altro problema è il musicista che si lagna. Inutile fare la parte dell'artista incompreso ; non si può pretendere che la gente abbia la voglia di ascoltarci solo perché stiamo suonando noi ; (e qui mi rivolgo alle realtà medio - piccole dei pub) quindi o si cerca di essere professionali per sé stessi e si suona a testa bassa e si tira dritto (e se saran rose fioriranno) oppure se volete i facili consensi non resta che trasformarvi in un juke-box umano e fare le solite ritrite cover per sollazzare l'astante tra un rutto e l'altro.

- Non ho parlato del discorso "sociale" perché secondo me non è così mostruoso (ma richiederebbe un topic a parte data la vastità del soggetto) e per concentrare la mia discussione prettamente sul rapporto "musicista/pubblico".


Quindi tu non avverti il problema ..

Guarda Cold ... devo confessarti che per molto tempo ho pensato a quello che hai scritto e credo che anche tu abbia un po ragione ma....Fammi fare un piccolo ragionamento per assurdo.

Mettiamo caso che siano le MIE aspettative ad essere disattese e quindi a decretare il mio malessere nei confronti del pubblico.
Ora mi chiedo, essendo le mie pretese assolutamente soggettive e personali,  perchè la mia esperienza è condivisa da moltissimi colleghi hobbisti ??
Perchè a meno che non porto io i miei amici al concerto non viene nessuno?

Le mie conclusioni (stando a quello che sento ) è che la musica oggi non è più desiderata nei locali perchè in caso contrario, se ci fosse la domanda, allora i frequentatori dei pub verrebbero a sentire un live di un perfetto sconosciuto comunque....solo per il gusto di sentire della musica nuova. 

Se mi tirassero i pomodori durante l'esibizione allora...almeno sarei cosciente di aver deluso delle aspettative del pubblico....ma se vedo disinteresse allora il problema qual'è ? .

Ok posso tradurre il disinteresse in "non gradimento" ma allora...perchè rimani nel locale o meglio se non gradisci perchè non me lo fai notare ? ( buttandomi le bottiglie addosso :-)

come la vedi ?


Think jazzy, love bluesy and live rock !


Andy_Azz

Citazione di: Buc il 03 Aprile, 2017, 02:11 PM


Mettiamo caso che siano le MIE aspettative ad essere disattese e quindi a decretare il mio malessere nei confronti del pubblico.
Ora mi chiedo, essendo le mie pretese assolutamente soggettive e personali,  perchè la mia esperienza è condivisa da moltissimi colleghi hobbisti ??
Perchè a meno che non porto io i miei amici al concerto non viene nessuno?



bè la situazione è questa anche per quanto riguarda i miei live e quelli dei miei amici .......
dobbiamo portare noi i nostri amici a sentirci ... altrimenti è dura portare un po di pubblico

ma appunto perche siamo hobbisty noi ci capiamo e ci intendiamo ......
la musica per la maggior parte delle persone è solamente sottofondo o accompagnamento
non passione,sudore e gioia


Andy "Petru"
= = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = 



" non c'è niente al mondo di difficile o impossibile ... "

" i limiti esistono solo nella nostra testa "


CalegaR1

io sono un pochino più cinico

e trovo che il problema sia scimmiottare cosa accade all'estero e lamentarsi perché sia diverso

Non siamo ne in UK ne negli USA e prima ci arriveremo meglio è, spesso ho come l'impressione che sia abbia la pretesa che la gente apprezzi il nostro operato per il semplice motivo che viene fatto con impegno e questo, ahimé, lo vivo perennemente nel mio lavoro dove perdo ore e ore dietro a creativi o presunti tali  :D

Per me è sbagliato e di brutto

Se il mondo attualmente va su altri lidi e io scelgo liberamente di fare diversamente, sono io che so bene che rischi corro...

Se in Italia la musica d'autore ha numeri bassi, vale per i numeri che porta. Sono zero? Vale zero

Commercialmente è così, senza appelli ne giustifiche.

Poi io posso mettermi ad apprezzare umanamente determinati tecnicismi, ma il mondo è della cultura pop poiché di facile comprensione

Se io ho un locale e chiamo a suonare della gente, vivo questo come un investimento e se non ci torno dentro è stato - semplicemente - un pessimo investimento: oggi investire nella musica rischia di essere un pessimo investimento.

È giusto che ci sia una richiesta monetaria, come è giusto che il proprietario possa liberamente prendersi 4-5 fusti di birra con i quali sicuramente fare più utile.

Quindi dove sta il problema?

Nel sociale? Si, può essere

Ma tant'è, li rimane e quelli che i numeri non li fanno "siamo noi" che siamo capitati nell'avere come passione un qualcosa di non grande portata a livello numerico

Qui l'ho fatta anche gentile via, nel lavoro sono molto più cattivello  :laughing:
Assoluto promotore della massima "Ho le chitarre ma non le so suonare" :snob:
PRS C24 - Gibson LP CS R7 VOS + LP Custom Black - Fender Strato CS 61 + Tele CS Closet Classic - Ibanez RGR Prestige - BlackBeard Indie Dog
Helix Stomp +2x FRFR Focal Alpha 50
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coccoslash

Appunto, infatti io sono arrivato al punto che lo faccio per me.
Cerco di applicare quello che imparo a lezione e cerco di scrivere canzoni non banali (nel limite delle mie capacità).
Il pubblico e il padrone del locale non esistono nel mio interesse.

Esisto io che faccio ciò che voglio fare.
Per avere restrizioni e vincoli c'è già il lavoro.
Sono circa 17 anni che suono dal vivo (quasi) senza sosta
e ho avuto la fortuna di gustarmi l'ultimo strascico di pubblico e locali rock all'inizio del 2000
con una media di 3-4 concerti al mese.

Posso anche passare il resto vita musicale in sala prove o davanti alla daw
aspettando panorami migliori..o anche no..
"Si sapis, sis apis"

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